L’ETÀ DI AUGUSTO
3. Orazio
Unde si Parcae prohibent iniquae, dulce pellitis ovibus Galaesi flumen et regnata petam Laconi rura Phalanto. 10
Ille terrarum mihi praeter omnes angulus ridet, ubi non Hymetto 15 mella decedunt viridique certat baca Venafro, ver ubi longum tepidasque praebet Iuppiter brumas et amicus Aulon fertili Baccho minimum Falernis 20 invidet uvis.
PERCORSO ANTOLOGICO
Ille te mecum locus et beatae postulant arces: ibi tu calentem debita sparges lacrima favillam vatis amici.
Se le Parche inique mi terranno lontano di qui, mi dirigerò verso la dolce corrente del Galeso caro alle pecore coperte di pelli, campagne su cui regnò lo spartano Falanto. Mi sorride più di tutti quell’angolo di terra, dove il miele non è inferiore a quello dell’Imetto e l’olivo gareggia con quello della verde Venafro, dove il cielo offre lunghe primavere e tiepidi inverni, e Aulone caro al fertile Bacco non ha nulla da invidiare all’uva di Falerno. Te insieme con me aspetta quel luogo con le sue beate rocche: là tu bagnerai con le dovute lacrime la cenere ancor calda dell’amico poeta. (trad. di L. Perelli)
10. pellitis ovibus: le pecore, bene prezioso dell’economia italica, venivano ricoperte di pelli di cuoio atte a salvaguardarne il vello. – Galaesi: un torrente che scorreva vicino a Taranto. 11-12. Laconi... Phalanto: ancora un riferimento prezioso alle mitiche vicende
di fondazione: secondo tradizione era stato Falanto, proveniente da Sparta (in Laconia), a fondare nel 708 a.C. la città di Taranto. 14. Hymetto: monte dell’Attica, noto nella tradizione letteraria per la qualità del suo miele.
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16. Venafro: una cittadina della Campania, rinomata per la produzione di olio. 18. Aulon: Aulo o Aulone (in greco «avvallamento»), probabilmente una località ricca di vigneti situata nei pressi di Taranto.