Purgatorio
l 'angelo portinaio
S
embra che l’aquila di mira m’abbia preso, gira e rigira ed io mi sento teso, ce l’ha con me, se no, con chi ce l’ha? Forse va a caccia, ma gira sempre qua. Ora d’un tratto a picco essa si getta, ce l’ha con me e pare una saetta, presto mi afferra con quei curvi artigli per sollevarmi: sembra che mi pigli. Io sono in volo e non sto niente bene, ho le vertigini, speriamo che mi tiene, ha penne d’oro e vola verso un fuoco, lei non si brucia, ma io ho caldo un poco. Non riesco a urlare, son terrorizzato, ma per fortuna or mi son svegliato: accanto a me c’è ancora il mio Maestro, che gran piacere vederlo appena desto. È stato solo un sogno, per fortuna, appisolato mi ero con la luna. “Però quel sogno aveva un po’ di vero” – dice Virgilio – “Lucia è scesa dal cielo”. La grande Santa, con la sua luce forte, del Purgatorio condotti ci ha alle porte; qui mentre dormi può accader di tutto: stavi per terra e ti trovi sopra un tetto. A far da guardia un angelo all’ingresso, con una spada che manda un gran riflesso, rimane immerso in accecante luce e ci domanda cos’è che ci conduce.
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