N U OVA RI VISTA DI C OU NSE L IN G F ILO SOF ICO, N. 16 , 2 0 20
Ritorno a se stessi come opportunità Rebecca Impellizzieri1
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a situazione in cui ci ha catapultati, in modo abbastanza improvviso, l’insorgere della pandemia legata al Covid-19, ci ha posto di fronte a problematiche esistenziali piuttosto inedite. Per quanto mi riguarda, inizialmente si è trattato di un cambiamento vissuto per alcuni aspetti in modo positivo: non avevo il problema dell’isolamento, essendo a casa con la mia famiglia, non ho avuto quello più pratico e potenzialmente molto impattante della perdita o riduzione del lavoro. Al contrario, la possibilità di usufruire dello smart working mi ha inizialmente regalato una nuova condizione di autonomia nella gestione del mio tempo. In questa prima fase mi sono ritrovata a riflettere su qualcosa su cui già mi ero interrogata recentemente: quanto ancora la vita che ormai 10 anni fa ho scelto per me stessa mi corrisponde? Ho avuto la conferma che dedicarmi a un lavoro a tempo pieno fuori casa, all’interno di un’azienda, perseguire con ambizione un ruolo di sempre maggiore responsabilità all’interno dell’azienda stessa, coltivare quotidianamente le relazioni con i colleghi, non sono più i miei obiettivi prioritari, anzi. Lavorare da casa mi ha permesso di trascorrere più tempo con mio figlio, vivere in modo più autentico le relazioni, avere una maggiore libertà di scegliere come coltivare il mio tempo, dedicando a ciò che davvero mi interessa leggere, ascoltare, su cui ho voglia di riflettere, le ore in cui sono fresca e riposata e non i ritagli della giornata carichi di stanchezza. Credo che per molti questa pandemia abbia portato alla caduta di “veli di Maja”, aprendo nuove riflessioni esistenziali: tra questi chi, come me, ha avuto la conferma o magari per la prima volta l’intuizione del fatto che qualcosa nella propria vita debba essere ripensato, perché in questo tempo “bloccato” si è sentito più se stesso di quanto non lo fosse in una precedente routine fatta di mille gesti quotidiani privi di un significato profondo. In una lettera pubblicata il 21/03 da «Repubblica», lo scrittore israeliano David Grossman riflette proprio sull’impatto rivoluzionario che questa forzata “pausa di riflessione” potrebbe avere sulle relazioni Counselor Filosofico in formazione (I anno) SSCF & ISFiPP, laureata in Filosofia morale, attualmente lavora nel campo dell’editoria. 1
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