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Riflessioni al tempo del Coronavirus Federica Troncia1
È
la sera del 9 marzo 2020 quando Giuseppe Conte annuncia a tutti gli Italiani che “purtroppo tempo non ce n’è”. Troppi malati, troppi morti. Il 10 marzo, tutta l’Italia, è costretta ad imparare una nuova parola: “Lockdown”, protocollo di emergenza che impedisce alle persone di muoversi da una determinata area per salvaguardarne la salute e, in taluni casi, la vita stessa. L’11 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità dichiara: pandemia. È iniziata la trasformazione dell’Italia, fuori e dentro, nasce il decreto #IoRestoaCasa: spostamenti possibili solo per comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute, stop a tutti gli assembramenti anche all’aperto e nei locali, chiusura delle scuole e università e il mantra diventa distanza...“almeno un metro di distanza”. Le Borse entrano in una fase di volatilità senza precedenti. In questo contesto storico senza precedenti, oltre all’epidemia, inizia quindi a diffondersi la paura. Emergono paure correlate alla percezione del rischio, il rischio di essere contagiati, il rischio di perdere qualcosa: beni materiali, persone care e quasi sempre la nostra vita; ancora oggi, infatti, una delle più grandi paure è quella della morte. Una paura che dilaga, per lo più, per una mancanza conoscitiva sull’argomento provocando disorientamento, incertezza e confusione. Tutto questo, tra l’altro, alimentato dalla sovra-informazione: morti, picco epidemico, contagi e dalla manipolazione delle informazioni stesse: accuse, complotti, strumentalizzazioni, interessi oscuri. La sensazione è quella di non essere più padroni del mondo ma soprattutto di se stessi. Ma la paura e la disperazione non possono certo essere la soluzione. Come affrontare quindi questa situazione, oggettivamente critica e difficile? La risposta è certamente soggettiva, la scelta di come affrontarla dipende da ognuno di noi. Sta a noi decidere il modo in cui declinarla, decidere come e che Laureata in Economia Aziendale presso l’Università di Torino, Counselor Filosofico in formazione ( I anno) SSCF & ISFiPP. 1
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