EPICA SIRIANA -------------------------------------------------------------------L’invasione turca in Siria del nord su cui ogni potenza sta creando una narrazione differente
Dalla notizia del ritiro americano delle truppe e, conseguentemente, dall’inizio dell’operazione militare turca nel nord-est della Siria, i messaggi, i comunicati e le dichiarazioni passate per i media di tutto il mondo sono stati il punto focale della guerra. Molto più dell’effettivo andamento della guerra stessa: i media mondiali hanno tentato di decifrare le intenzioni americane, europee, siriane, russe, turche e curde più di ogni altra cosa. Data anche la scarsità delle fonti attendibili (dal dibattito sulle armi chimiche in giù), per intuire l’andamento della guerra e il peso delle forze in campo si è creata un’attesa ansiosa dell’ultima dichiarazione di questo o quel leader. Con un apparato mediatico così assetato di comunicati e così poco curioso della guerra, quale terreno più fertile per i vari leader per far passare in prima pagina la propria propaganda? Equilibrismi atlantici Il Rojava non smette di essere al centro delle rivendicazioni turche da ormai troppi anni e Ankara non sembra disposta a compiere nessun passo indietro. Ad oggi l’emergenza umanitaria in Siria provocata dalla guerra è in pieno atto e non bastano tregue di 120 ore a disinnescarla. Stando agli ultimi dati rilasciati dalle Nazioni Unite, gli sfollati nel nordest del Paese in dieci giorni di invasione sarebbero circa 300mila, con decine di morti e feriti da aggiungersi al conto. 18
Scomodo
Ottobre 2019