Parallasse
-------------------------------------------------------------------la rassegna stampa di Scomodo
Lo spostamento apparente di un oggetto causato da un cambiamento di posizione dell’osservatore è un effetto ottico noto come parallasse. Si tratta di un concetto potente, utile a descrivere il relativismo generato dalla molteplicità di interpretazioni dei fatti, soprattutto nell’industria dell’informazione. Spiegare questa molteplicità è l’obiettivo di questa rassegna stampa mensile.
38
Fridays for future è un movimento complesso e che, sebbene possieda un’identità forte, gode anche di diverse anime che convivono insieme e che quindi causano già da sole differenti interpretazioni. Se unite ad una pletora di testate giornalistiche e voci mediatiche si generano inevitabilmente una miriade di interpretazioni e letture diverse del fenomeno: un caos in cui è difficile orientarsi. Gli approcci del giornalismo alla questione sono due. Un primo semplicemente narrativo, che si limita a raccontare gli scioperi per il clima e le dichiarazioni di Greta Thunberg, e che già da solo ha un’importanza assai rilevante; il secondo invece è quello analitico, in cui la visione sulla vicenda è subordinata alle linee editoriali della testata. A sua volta emergono sia la critica che l’elogio al movimento, ma spesso (sia nella stampa estera che italiana), la volontà di generare coinvolgimento emotivo supera l’analisi attenta del fenomeno e quindi la comprensione della vera natura del movimento. Dal fatto che si porti l’attenzione su incidenti particolari (i manifestanti che sporcano le strade), ignorando la spinta universale e di ampio respiro del movimento (se il 71% delle emissioni di gas serra è prodotto da cento multinazionali, che differenza fa se buttiamo delle cartacce per terra?), alla critica ideologica verso un movimento che tuttavia di ideologico non ha nulla (bensì è fautore di una maggiore scientificità nell’approccio alla natura).
Nella stampa nazionale Per quanto concerne la narrazione che la stampa italiana ha dato dei vari venerdì di manifestazione del movimento “Fridays for Future”, è possibile notare grazie alle prime pagine dei quotidiani che sussistono due piani d’opinione riguardo alle manifestazioni. Da un lato, i giornali si sono limitati, eccezion fatta per i soliti casi critici come Libero e Il Giornale che hanno optato per una forte linea di condanna nei confronti della mobilitazione studentesca, a dare un taglio unicamente narrativo riguardo gli eventi che hanno direttamente riguardato il nostro paese, arrivando addirittura, come nel caso di quotidiani come La Stampa ed Il Messaggero, a non dare spazio sulla prima pagina a questa vicenda. Questa situazione si è verificata soprattutto nei confronti delle manifestazioni italiane del 27 Settembre, che hanno coinvolto ben 180 città italiane, mentre una maggiore copertura è stata data alle manifestazioni su scala globale che si sono svolte durante la giornata del 20 Settembre, come a voler screditare in maniera inconsapevole la grande mobilitazione che ha visto protagonista il nostro Paese. Mentre i giornali si sono limitati a questa narrazione senza fronzoli, hanno lasciato che fossero i singoli giornalisti a rendersi paladini della crociata anti-studentesca tramite i loro singoli profili social. Emblematico in questo senso è il caso di Marco Pasqua, responsabile editoriale della sezione online del Messaggero, il quale sul suo profilo Scomodo
Ottobre 2019