N. 32 MAGGIO 2020

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Perché l’Oms non funziona -------------------------------------------------------------------------------------------------------Come la pandemia ha mostrato l'urgenza di una riforma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

Sin dall’inizio di febbraio, periodo in cui il virus apparso in Cina sembrava esser contenuto ad alcune province cinesi e ad alcune nazioni asiatiche, diversi dubbi sono stati avanzati in merito alle linee guida e alla prevenzione che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stava mettendo in atto. Dopo poco tempo, parallelamente alla diffusione del virus in altri continenti, i dubbi si sono trasformati in accuse, sia per la gestione dell’emergenza, sia per aver ignorato la gravità della situazione, dimostrando arrendevolezza agli interessi cinesi. Il 15 aprile, dopo aver superato il milione di casi nel mondo, il Presidente americano Donald Trump, oltre che accusare pubblicamente l’Oms di essere filocinese, ha deciso di congelarne i fondi. Nonostante più volte le dichiarazioni di Donald Trump siano eccessivamente politicizzate e propagandistiche, i dubbi rispetto all’amministrazione della crisi rimangono e diventano, con il passare del tempo e con l’aggravarsi della situazione, più attuali e discussi. Più di 100 paesi infatti, hanno richiesto la conduzione di un’inchiesta indipendente rispetto all’operato di Cina e Oms durante l’Assemblea Mondiale della Sanità, tenutasi il 18 maggio scorso. Nonostante ancora non si siano delineate le modalità con cui verrà condotta l'inchiesta, risultano evidenti le necessità di una riforma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’assemblea mondiale I 194 stati membri dell’Oms una volta all’anno, solitamente a maggio, inviano una delegazione a Ginevra per prendere parte ad una assemblea, della durata solitamente di tre settimane, nella quale vengono definite le principali linee di azione dell’Organizzazione. L’Assemblea Mondiale della Sanità è l’ente legislativo dell’Oms, che oltre a deciderne le politiche, delibera le scelte amministrative.

Un ultimatum di trenta giorni, entro i quali Tedros deve assicurare una radicale riforma dell’ente e il ritorno ad una autorità sanitaria mondiale indipendente. In caso questo non avvenga, Trump ha già fatto sapere che avvierà le procedure di diffida e messa in mora, che significherebbero un definitivo taglio ai fondi che erano stati congelati lo scorso aprile. Dalla Cina, intanto, il Presidente Xi Jinping afferma di essere contrario ad una indagine indipendente sull’operato della Repubblica Popolare in merito al Coronavirus, ma che sono pronti, in collaborazione con l’Oms una volta terminata l’emergenza, a far luce sulla vicenda. Inoltre, mentre Donald Trump progetta una sospensione definitiva dei fondi, Xi Jinping promette un fondo da due miliardi di dollari da investire nella lotta al Coronavirus e promette che nell’eventualità che la Cina riesca per prima a trovare un vaccino, quest'ultimo sarà un “bene mondiale”.

“Nonostante ancora non si siano delineate le modalità con cui verrà condotta l'inchiesta, risultano evidenti le necessità di una riforma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.”

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È infatti l’assemblea a nominare i 34 membri del CdA e il Direttore Generale, che ha un mandato della durata di 5 anni. La proposta di condurre un’inchiesta sulle presunte colpe della Cina e dell’Oms arriva in un momento di forte tensione geopolitica tra Washington e Pechino che vede, in questo momento, l’Oms come oggetto della contesa. Dopo varie schermaglie occorse tra marzo e aprile, durante l’Assemblea il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di rincarare la dose, inviando una lettera di quattro pagine al Direttore Generale dell’Oms.

Col piede sbagliato Il fatto che dibattito sull'operato e in generale sull'indipendenza dell'Oms stia continuando, deriva da una serie di errori o ambiguità che l'Organizzazione ha permesso durante le fasi iniziali della pandemia. Nel corso del dicembre 2019 si diffonde una nuova epidemia di polmonite a Wuhan, che ben presto viene attribuita ad un nuovo virus, sequenziato e riconosciuto come Coronavirus il 27 dello stesso mese. Scomodo

Maggio 2020


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