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CO~TRIBliZIO:'iE ALLO STUDIO
basta: bisogna conoscere se è passato sopra o sotto il nen-0 ottico, se l'abbia contuso, o addirittura reciso. È da escludersi che il proiettile sia passato sopr·a il nervo ottico, e pel rapporto topografico del foro di entrata, col dt>corso di esso nervo, e pel conserrato movimento della palpebra superiore, e per la funzione della gianduia lagrimale, la quale riceve innervazione dal ramo della 1a branca del 5° paio (nervo lagrimale) che, nell'orbita se~ue il margine superiore del muscolo retto esterno. ~on dico del retto superiore e del grande obliquo che certamente saranno stati risparmiati per· la stessa ragione, ossia per essere situati in alto. Yediamo ora se il proieuile avesse potuto penetrare nel mezzo del cavo orbitario, recidendo o contundendo il nen·o oltiCll. È mio parere che il pr_oiettile sia penetrato un poco più in basso della metà del cavo ·orbitario, non recidendo il nervo ottico, ma contundendolo assai, e ciò per le seguenti ragioni: 1° per 11 rapporto dì posizione fr-a il fot·o di entrata del proiettile e il decorso del nervo ottico, il qu"le si trovereblle pili in nllo; 2° per la notevole spessezza della guaina esterna del nervo ottico, per la sua resistenza, mobilità, forma rotonda, supedìce assai liscia ; :-l0 per la fase atrofica del bulbo, la quale si è iniziata abbastanza tardi, dall'avvenuto traumatismo; 0 4.- è infine conosciuto dalla chirurgia di guerra cbe, nelle .ferite dì arma dn fuoco in generale. sono quasi sempre rispettati i fasci nerveo-vascolari . Da ciò si può dedurre che, il proiettile è passato sfìoran~o il nervo ottico, contundendolo fortemente per la com-