STORIA E POLITICA

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Storia e Politica. Annali della Fondazione Ugo La Malfa - xxxi, 2016

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Daniele D’Alterio

“Disillusione socialista” e delusione storiografica: a proposito d’un libro sulla storia del sindacalismo rivoluzionario in Italia

Chi si è occupato in ambito storiografico di sindacalismo rivoluzionario e azione diretta in Italia aspettava da tempo, crediamo, dopo i fondamentali testi di Alceo Riosa e Gian Biagio Furiozzi di circa quarant’anni or sono1, la comparsa d’un volume in grado di fornire una nuova interpretazione “generale” e una ricostruzione “nazionale” d’un fenomeno assai complesso e variegato come appunto il sindacalismo rivoluzionario. Negli ultimi anni, infatti, è apparsa imprescindibile la necessità d’aggiornare fonti, bibliografia e approntare un discorso in grado di rendere edotti circa l’evolversi del dibattito su questi temi, in un’Italia e in un mondo che appaiono peraltro totalmente differenti dal contesto degli anni Sessanta-Settanta: sul piano politico, sindacale, culturale, sociale, dunque anche storiografico. Il libro in questione – Giorgio Volpe, La disillusione socialista. Storia del sindacalismo rivoluzionario in Italia, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2015 – non soddisfa tuttavia tali esigenze e legittime aspettative. Fin dall’incipit, dedicato alle “origini” del movimento, l’analisi e l’approccio metodologico sono molto datati e si concentrano soprattutto sulle dinamiche politico-partitiche, ma non “sociali” e “sindacali”, limitate peraltro alla Napoli di fine Ottocento-primi del Novecento, quasi che questa matrice – studiata dall’Autore in chiave “localista” più che “locale” – possa essere ritenuta la sola, dunque in grado di segnare in maniera indelebile ed imperitura lo sviluppo dell’intero sindacalismo rivoluzionario italiano. Questo, al contrario, da un lato non può non essere messo in feconda relazione con fenomeni ottocenteschi, di portata non solo nazionale, come il Partito Operaio Italiano, i Fasci Siciliani nonché la più ampia vicenda della I Internazionale2. Dall’altro lato, tuttavia, esso ebbe modo d’agire e operare già nel corso del primissimo Novecento grazie alle

Vedi Alceo Riosa, Il sindacalismo rivoluzionario in Italia e la lotta politica nel Partito socialista in età giolittiana, De Donato, Bari 1976; Id., Il sindacalismo rivoluzionario in Italia dal 1907 alla “Settimana Rossa”, “Movimento operaio e socialista”, n. 1 1979, pp. 51-86; Gian Biagio Furiozzi, Il sindacalismo rivoluzionario italiano, Mursia, Milano 1977. 2 Lo stesso padre dell’operaismo italiano, Osvaldo Gnocchi-Viani, nel dicembre 1906 inviava un fervido e indicativo “augurio” al neonato quotidiano sindacalista romano “L’Azione”, in particolare ad Enrico Leone che ne era il direttore – cfr. Il saluto di Gnocchi-Viani, “L’Azione”, 31 dic. 1906 – e scrivendo non a caso che dopo aver udito Leone in una conferenza di propaganda, egli aveva «provato la deliziosa soddisfazione di sentire che lo spirito della Associazione Internazionale dei Lavoratori [ovvero la I Internazionale] non era morto soffocato, come sembrava». 1


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Abstracts

29min
pages 371-384

Daniele D’Alterio

26min
pages 361-370

Notizie sugli autori

7min
pages 385-389

Andrea Panaccione

54min
pages 340-358

Luciano Pellicani

16min
pages 333-339

Ettore Cinnella

34min
pages 320-332

Vittorio Strada

30min
pages 309-319

Olga Dubrovina

56min
pages 286-306

Stefano Garzonio

39min
pages 260-273

Guido Carpi

31min
pages 274-285

Antonello Venturi

46min
pages 242-259

Marco Bresciani

1hr
pages 217-241

Franco Andreucci

55min
pages 196-216

Giuseppe Bedeschi

26min
pages 185-195

Santi Fedele

45min
pages 167-184

Roberto Bianchi

53min
pages 85-108

Filippo Focardi

53min
pages 11-29

Danilo Breschi

1hr
pages 144-166

Giorgio Petracchi

1hr
pages 51-84

Roberto Morozzo della Rocca

49min
pages 126-143

Andrea Mariuzzo

42min
pages 109-125

Paolo Savona

35min
pages 30-42

Nota del Curatore

6min
pages 45-48
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