L'ELETTRICO SOLO LO 0,2% DEI VEICOLI MERCI È ELETTRICO O IBRIDO
È
una lunga marcia costellata di sigle, quella dell’avvicinamento alla trazione elettrica degli
autoveicoli. Perché il problema non è nel motore – un propulsore non troppo differente da una centrifuga che
trasforma l’energia elettrica in energia meccanica – ma nella batteria, dove accumulare l’energia elettrica necessaria a muovere il veicolo. Dato che di energia ce ne vuole tanta e ci vuole tanto tempo per ricaricare le batterie, gli scienziati si affannano da sempre per trovare soluzioni che consentano agli accumulatori di caricare tanta energia elettrica nel minor tempo possibile, ma senza pesare troppo per non alterare i rapporti peso/motore/freni. Ognuna di queste soluzioni ha una sua sigla: mHEV, sHEV, PHEV, E-REV, BEV. Le prime tre sono ibride in cui la batteria è ricaricata dal motore a combustione che nelle HEV può essere usato in alternativa a quello elettrico (ma nella PHEV entra in funzione quando l’elettrico non ce la fa), la quarta fa lo stesso solo che il motore a combustione è piccolo e serve unicamente a ricaricare la batteria. L’ultima – la BEV, Battery Electric Vehicle – dispone soltanto di motore elettrico, alimentato da batterie (al litio le più diffuse) ricaricabili da una fonte di alimentazione esterna. Ed è questa il target della carbon neutrality voluta dall’Unione europea entro il 2050, perché è l’unica che non ha emissioni di CO2.
Il nostro n piano prevede installazioni in stalla ultra fast all'interno di grandi città. Ma ci stiamo muovendo verso la creazione di vere e proprie stazioni di servizio CRESCONO LE AUTOMOBILI elettrico che devono dare Tutto questo prima di dire che all’inizio un ulteriore miglioramento del 2021 l’Italia ha superato le 100 mila alla tranquillità e alla vetture elettriche in circolazione, con sicurezza della ricarica. una quota tra lo 0,1% e lo 0,2% rispetAugusto Raggi, responsab sponsa abile to a un parco da 40 milioni di unità. Il segnale positivo arriva dalle immatriEnel X Italia colazioni: lo scorso anno, nonostante
0,8% È la quota di veicoli leggeri elettrici immatricolati nei primi due mesi del 2021 (UNRAE) la pandemia, ne sono entrate in circolazione quasi 60 mila (32.500 BEV e 27.375 PHEV), contro le 17.600 del 2019 con un incremento monstre del 251,5%. L’impennata è a fine anno con le BEV che a dicembre hanno superato le PHEV e insieme hanno segnato l’11,4% di un mercato totale che ha ceduto il 15%. E anche questo vuol dire qualcosa. Il fenomeno, però, non si registra nel comparto autocarri. Dato che – come detto – il peso ha una funzione rilevante nel complicare le possibilità di soluzioni tecniche, è comprensibile che i problemi si moltiplichino con l’aumento della portata di un camion. Infatti, stando ai dati Anfia-Aci, se il circolante di autocarri merci al 31 dicembre 2019 riporta alla voce «Elettrico-Ibrido» 7.849 veicoli, solo 39 sono al di sopra delle 3,5 ton. Ma, se passiamo alle immatricolazioni, i dati Unrae (che distinguono tra elettrico e ibrido)
32 maggio 2021
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