LA TRANSIZIONE
IL PESO DELLE START UP NEL TRASPORTO CHE CAMBIA
LE SETTE SORELLE HANNO TROVATO COMPAGNIA L’’
evoluzione tecnologica e l’introduzione di limiti sempre più severi alle emissioni inquinanti dei motori diesel hanno da tempo chiuso il cancello all’ingresso di concorrenti nella produzione di veicoli industriali pesanti, che in Europa da almeno trent’anni si è ristretta alle “sette sorelle”, ossia Daf, Iveco, Man, Mercedes, Renault Trucks, Scania e Volvo. L’unico spiraglio si è aperto per Ford Trucks, che comunque nasce dalla collaborazione tra un costruttore statunitense con un passato nel camion e da uno turco che i camion li produce da anni. Restiamo quindi sempre in una ristretta famiglia formata da soli “nonni”, che possono investire centinaia di milioni di euro nell’evoluzione dei motori a gasolio.
I DUE FATTORI PER L’ACCESSO Ora però l’elettrificazione dell’autotrasporto spinta dalla necessità di ridurre i combustibili fossili sta forzando questo cancello e una schiera di “nipoti” vuole dividere il ricco mercato della conversione del parco dal diesel all’elettrico. E può sperare di farlo grazie a due fattori: • l’abbassamento della soglia d’ingresso per nuove imprese dovuto ai minori costi di sviluppo della trazione elettrica; • un sistema finanziario globale disposto a investire, seppure con elevati rischi, nell’innovazione tecnologica.
TESLA, NIKOLA E GLI ALTRI Ciò non significa che sviluppare un camion elettrico e soprattutto produrlo in ampia scala sia una passeggiata e neppure che i costruttori tradizionali vogliano permettere
ai nuovi arrivati di conquistare spazio. Se n’è accorto il marchio nuovo più importante sorto nell’elettrificazione delle vetture, la Tesla di Elon Musk, che annunciò negli Stati Uniti un trattore stradale di Classe 8 (quella più pesante per lunghe distanze) nel novembre 2017 e nel 2019 affermò che la produzione sarebbe iniziata alla fine del 2020, salvo dover ammettere, lo scorso gennaio, il rinvio della produzione alla fine del 2021. Nonostante il Semi Tesla (nella foto di apertura n.d.)) sia ancora in fase di prototipo e alcuni analisti abbiamo espresso dubbi sull’ottimismo espresso dai vertici aziendali, soprattutto sulla versione per il trasporto sulle lunghe distanze, Tesla ha raccolto oltre duemila pre-ordini. Numeri mai raggiunti da un veicolo industriale diesel alla stessa fase di sviluppo. Ancora più giovane di Tesla è Nikola (che condivide con questa il riferimento all’inventore Nikola Tesla), che si è dedicata dall’ini-
zio ai veicoli industriali. Anche lei ha in fase di sperimentazione un camion pesante, annunciato nel 2016, e a differenza di Tesla
C’era una volta un mercato chiuso. Dove, almeno in Europa in trent’anni i marchi storici non hanno mai dovuto misurarsi con nuovi concorrenti. Ma una rivoluzione tecnologica è come una finestra che si apre. E magari un domani quando gli autotrasportatori dovranno valutare quale veicolo acquistare avranno davanti un’offerta molto più allargata
BOSCH: SISTEMI DI PROPULSIONE eDISTANCETRUCK Come riuscire a percorrere più di 1.000 km con un veicolo pesante elettrico? Per Bosch, la chiave è nei sistemi di propulsione eDistanceTruck, che comprendono l’idrogeno e le trazioni ibride. Più in particolare la multinazionale tedesca offre varie soluzioni di sistemi fuel cell, alcune relativa alla pila, altre ai singoli componenti. Tutte soluzioni facilmente integrabili nelle piattaforme veicolo esistenti. Per esempio, grazie alla collaborazione con la startup Powercell intende sviluppare la tecnologia fuel cell e renderla disponibile in serie. Nel 2022 è già pronta per iniziare la produzione su vasta scala delle pile a combustibile per poi passare, nel 2023, all’intero sistema fuel cell. Ma non si ferma qui perché, nell'ambito del progetto H2Haul finanziato dalla UE, Bosch sta collaborando con altre aziende per creare una piccola flotta di autocarri a celle a combustibile e per metterli su strada. Difficile domani chiamarlo ancora un «componentista»
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