La parola a...
Madre Carla
Verso l’alba
facile in questo tempo perdere il senso del nostro andare… qualcuno dice: “è già molto” se riusciamo a trovare un modo per dare spessore a ogni giornata. Eppure, mai come adesso, ci ritroviamo a fare i conti con “l’infinita pazienza di ricominciare”. Sì, ricominciare…, ripartire da capo… non però per vivere giorni che siano una “fotocopia di altri giorni”. Camminare verso l’alba, verso la luce è possibile perché la luce c’è, dentro questa storia così fitta di tenebre. Nella Bibbia moltissime volte ci ritroviamo a leggere: NON TEMERE, NON AVERE PAURA. Non è un banalissimo invito alla serenità… è la consapevolezza chiara di chi sa che Dio non è assente dalla storia, ma è qui dentro questa nostra storia. Riuscire a crederlo significa “ritrovare” la giusta misura per guardare
a noi stessi e alla vita. Significa intravvedere la luce dell’alba che verrà. Abbiamo ritrovato, cammin facendo, la giusta armonia: l’ebbrezza dell’onnipotenza, l’euforia delle conquiste sono state travolte dall’impotenza della fragilità, dalla sensazione profonda di inadeguatezza. Forse è semplicemente arrivato il tempo della verità su noi stessi. Sostenere, aiutare, essere attenti e vigilanti è diventato un compito quotidiano umile, attento, necessario. La libertà dalla presunzione ci renderà forse più leggeri, ci aiuterà ad alzare la testa per “vedere l’oltre”, per capire che c’è qualcosa che sta più in alto. L’alba che verrà... è la certezza che il Dio della vita non si è “accampato” fuori della nostra storia: è già qui. Basta alzare lo sguardo e cercare con umiltà quel “filo di luce” che già attraversa le nostre giornate.
11 Camminando con fede 2/2020
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