DM Magazine Marzo 2023

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INTERVISTA

Gruppo Felsineo fra plant based e nuovi canali

SUCCESSI

Gruppo Calzedonia, il fatturato 2022

supera i 3 miliardi (+21,6%)

ANNO XI –MARZO 2023 Discount e specialisti: i nuovi canali per le vendite di vino
MAGAZINE

IL GRANO DI

PRONTO DA GUSTARE IN MILLE MODI

GRANO DI FILIERA 100% ITALIANO FRUTTA O LEGUMI ITALIANI

COTTI AL VAPORE

RICCHI DI FIBRE E SALI MINERALI

Naturalmente buoni e ricchi di proprietà nutrizionali, i Pronti e Sani di Armando sono sfiziosi mix a base di grano, pronti da gustare in mille modi. Cotti al vapore, con grano 100% Italiano della filiera Armando, unito a legumi o frutta di provenienza Italiana, contengono fibre e sali minerali. Un modo nuovo di gustare il grano della filiera Armando, una proposta innovativa nel panorama italiano.

Pronti da gustare, perfetti come base per le tue ricette sfiziose

Da gustare così Da scaldare per una zuppa saporita Per arricchire l’insalata
NOVITÀ

4

14 Intervista Gruppo Felsineo fra plant based e nuovi canali

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19 Successi Gruppo Calzedonia, il fatturato 2022 supera i 3 miliardi (+21,6%)

20

52 Osservatorio digital Zucchero e dolcificanti: una dolce classifica dei brand più attivi in rete

55 Customer I 5 aspetti chiave della Nrf 2023

59 Focus Tissue: sostenibilità e innovazione guidano il comparto

64 Real estate

L’approccio efficientista nel settore immobiliare commerciale

66 Digital club/Retail

Qual è la differenza tra l'intelligenza artificiale e quella naturale?

68 Mercati

Olio: i consumatori cercano alta qualità e origine italiana

86 Tecnologistica

Sorma Group presenta una nuova pesatrice per il pomodoro a grappolo

Conad inaugura il primo impianto di picking automatico dell’ortofrutta nello stabilimento di Montopoli (Pi)

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89

Vecchi e nuovi protagonisti si affacciano sulla scena enologica: crescono i volumi, ma anche la qualità delle proposte presso quei retailer fino a poco fa considerati “insospettabili”.

DM Magazine

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SOMMARIO DMM
3 Editoriale EuroShop: tedeschi… ma non troppo.
Cover Discount e specialisti: i nuovi canali per le vendite di vino
Imprese Henkel presenta la nuova divisione consumer brands
Retail Innovation
Londra,
Bretagna
Marketing Alimentari di lusso: alcune considerazioni 37 Persone 39 Social&Pr strategies
nell’era dei LinkedIn influencer
Mercati
dolcificanti: salute
sostenibilità sempre più al centro
Mercati Cartoleria: il comparto si colora di verde 30
Amazon Salon –
Gran
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Benvenuti
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Zucchero e
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News
Video e podcast
Prossimamente
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EuroShop: tedeschi… ma non troppo.

È tornato a Düsseldorf dopo tre anni - e una pandemia - l’appuntamento con EuroShop, la fiera sull’innovazione, le tecnologie e le strumentazioni per il mondo retail, che nell’edizione 2023 ha puntato su otto aree espositive. La fiera al dettaglio numero uno al mondo si è conclusa giovedì 2 marzo con successo: l'intensa affluenza, la massiccia quantità di eventi, incontri e business meeting hanno animato i cinque giorni della kermesse, generando un ottimo stato d’animo tra i 1.830 espositori che si sono potuti godere strette di mano e sorrisi senza mascherine. Secondo le stime ufficiali, un totale di oltre 81.000 visitatori provenienti da tutti e cinque i continenti ha viaggiato verso il Reno per prendervi parte. Le tre parole d’ordine di questa edizione sono state digital, social e sostenibilità. D’altronde il covid, al di là delle problematiche e dei disagi che non staremo qui a ricordare, è stato un forte acceleratore per la digitalizzazione e la connessione fluida e omogenea di tutti i canali di vendita al dettaglio, creando la necessità di nuove soluzioni per il risparmio energetico e la sostenibilità. E su questo le aziende espositrici hanno dato veramente il meglio di sé, a partire dai layout degli stand. In sintesi, EuroShop ha dimostrato ancora una volta la sua posizione speciale come forza trainante per il commercio al dettaglio… con un’unica, grossa, nota dolente. Per chi ha partecipato alla fiera come espositore, cliente o visitatore (compresa la sottoscritta) i giorni di permanenza in Germania non sono stati proprio una passeggiata. Per tutta la settimana il Paese è stato, infatti, attraversato da una raffica di scioperi dei mezzi pubblici: da aerei cancellati in tronco a tram e bus completamente fermi per 48 ore e passa. Una situazione che ha creato non pochi disagi. Messe Düsseldorf stessa si è adoperata ben poco per dare un aiuto concreto agli espositori, limitandosi a distribuire di giorno in giorno dei volantini aggiornati sulla situazione degli scioperi e mettendo a disposizione un bus navetta dalla fiera alla stazione centrale. Un’edizione sicuramente green che lascia, però, una nota di amaro in bocca. Speriamo nel 2026.

EDITORIALE DMM
Stefania
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Discount e specialisti:

i nuovi canali per le vendite di vino

Vecchi e nuovi protagonisti si affacciano sulla scena enologica: crescono i volumi, ma anche la qualità delle proposte presso quei retailer fino a poco fa considerati “insospettabili”.

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Più ombre che luci nella fotografia del mondo del vino nel 2022, soprattutto per le vendite nel canale moderno, dove il crollo dei volumi, in calo per il secondo anno consecutivo, è compensato soltanto in parte dagli aumenti dei prezzi di vendita dovuti alla spinta inflazionistica più che a un riposizionamento della categoria. Prospettiva tutt’altro che rosea per il vino in Gdo anche per il 2023: se da un lato il rischio recessione per il nostro paese sembra allontanarsi, secondo i dati diffusi dalla Commissione Europea a febbraio, dall’altro l’ennesimo aumento dei costi del vetro, il quarto in due anni, rischia di inasprire la dialettica tra industria e distribuzione; le insegne hanno già fatto muro chiedendo una moratoria di almeno sei mesi sugli aumenti di listino per stabilizzare i prezzi, i produttori hanno già assorbito troppa inflazione e non riescono a far quadrare i conti soprattutto sulle linee da prezzo. Se al nodo della negoziazione tra industria e distribuzione aggiungiamo anche quello dell’etichettatura salutistica, con il caso Irlanda che rischia di diventare un “casus belli”, lo scenario per il mercato del vino assume connotati quasi drammatici, rischiando di danneggiare gravemente uno dei settori d’eccellenza del Made in Italy.

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Un calice mezzo pieno

Volendo vedere il calice mezzo pieno, i dati NielsenIQ hanno certamente descritto una flessione importante nelle vendite del 6,4% rispetto all’anno precedente, a fronte di un calo a valore dell’1,8%; tuttavia i livelli di vendita risultano ancora superiori a quelli pre-pandemici, sia per quantità che per valore e ci sono mercati che godono di buona salute, come quello degli spumanti, che sembrano ormai aver oltrepassato il confine psicologico della stagionalità e registrano consumi in crescita non solo a Natale. Un mondo, quello delle bollicine, che rispecchia quasi fedelmente il mercato della distribuzione nel largo consumo: i campioni della vendita di bollicine metodo MartinottiCharmat, meno nobili di quelle spumantizzate

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con Metodo Classico, sono neanche a dirlo i discount, che da tempo perseguono una strategia di trading-up della categoria rubando quote di mercato ai competitor della Gdo, guadagnando terreno anche nel mercato non semplice del vino biologico. Vecchi e nuovi protagonisti si affacciano, poi, sulla scena: le enoteche di quartiere hanno intrapreso un rinnovato percorso di crescita che unisce specializzazione e digitalizzazione, mentre crescono i fatturati dei format ibridi, che coniugano somministrazione e vendita al dettaglio con un’esperienza phygital che riscuote sempre maggiore successo.

Volendo vedere il calice mezzo pieno, i dati NielsenIQ mostrano comunque livelli di vendita ancora superiori a quelli pre-pandemici.
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Focus sul discount: il vino come categoria di destinazione

Dai numeri dell’Osservatorio del Vino Uiv-Ismea si evince che quasi una bottiglia di vino su tre venduta nel canale moderno passa dalle casse dei discount, che rappresentano il 18,66% delle vendite retail. Straordinaria la performance della categoria dei vini spumante rifermentati in autoclave, che in verità performano bene in tutti i canali ma vedono nei discount l’incremento più significativo: +22% a volume e +26% a valore, con un prezzo medio di 3,54 euro/litro. Ma non è tutto rose e fiori: l’altra faccia della medaglia è la perdita del 7% dei volumi di vini fermi e frizzanti, leggermente superiore rispetto a quella registrata da iper e super. Che il vino sia diventato una categoria sempre più importante per i discount lo dimostra la crescita numerica e qualitativa degli assortimenti, con reparti complessivamente più curati nelle strutture e nella comunicazione, e il moltiplicarsi delle iniziative di marketing a supporto delle vendite. Una categoria con un ruolo di destinazione, dal grande impatto ludico-emotivo, su cui anche i format low-cost hanno deciso di puntare per differenziarsi dalla concorrenza.

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A crescere nei discount sono soprattutto le vendite dei vini spumante rifermentati in autoclave.

Andrea Terraneo

(Vinarius): le enoteche in risalita

Il mondo delle enoteche vive una fase di profonda trasformazione, accelerato dalle dinamiche pandemiche: abbiamo intervistato Andrea Terraneo, enotecario e presidente dell’Associazione Vinarius.

Lo scorso febbraio è stato riconfermato Presidente per la quarta volta…

Sono onorato e orgoglioso della fiducia dei miei colleghi. La nostra associazione, unica realtà senza scopo di lucro in Italia, associa oltre 150 enoteche ed enotecari in Italia e oltre confine, con una storia di oltre quarant’anni.

Come vanno le vendite?

Abbiamo attraversato il 2020 su un doppio binario: le enoteche con mescita hanno sofferto moltissimo a causa delle restrizioni, quelle con prevalente vendita al minuto sono cresciute anche grazie al delivery. Il 2021 è stato un anno molto positivo, mentre abbiamo chiuso l’anno 2022 con una sostanziale tenuta dei fatturati.

Quali progetti per l’enoteca del futuro?

L’enoteca di quartiere resta un riferimento per una clientela affezionata ed esigente, altospendente e appassionata, che va servita con il massimo dell’attenzione e della professionalità. Per questo stiamo lavorando al lancio di una vera e propria Academy, un progetto lungimirante che punta su un’alta e continuativa formazione di enotecari e collaboratori e alla creazione di una rete tra enoteche, Consorzi di tutela e territori.

La concorrenza della Gdo è molto forte. Non teme il confronto?

Nonostante le dimensioni dei nostri competitor, affrontiamo il mercato con la consapevolezza dei nostri punti di forza: gli assortimenti e le persone. In Gdo l’attenzione si focalizza sulle rotazioni e sui prezzi, mentre noi diamo importanza alla profondità assortimentale e ai produttori. La professionalità del personale, poi, fa la differenza quando anche il cliente Gdo cerca da noi una bottiglia da regalare o da bere in occasioni speciali, circostanze in cui il prezzo non è il principale driver di scelta: raccontare una storia di vino, dare il giusto consiglio per l’abbinamento o realizzare una bella confezione sono cose che uno scaffale o un algoritmo, per fortuna, ancora non riescono a fare.

L’e-commerce del vino frena, ma resta un canale con grandi potenzialità. Avete soci “pure player”?

L’enoteca fisica deve necessariamente digitalizzare la propria offerta e parlare con i propri clienti anche attraverso i social network: già molti dei nostri associati stanno sperimentando i benefici della multicanalità, dobbiamo continuare su questa strada. Se un “pure player” volesse associarsi a Vinarius? C’è da pensarci, senza preconcetti ma con la consapevolezza di non voler snaturare la nostra essenza.

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Linee e filiere dedicate

Dal 2012, il cavallo di battaglia di Eurospin è la sua linea di vini integralmente prodotti, ovvero coltivati, raccolti, vinificati e imbottigliati dalla stessa azienda e protagonisti della Guida Vini che il “discount intelligente” ha pubblicato lo scorso ottobre: per l’occasione, aperta anche l’enoteca online con consegna a domicilio, progetto attualmente in stand-by ma dalle grandi potenzialità. Ulteriore novità anche la collaborazione con la rivista Altroconsumo, l’organizzazione indipendente di consumatori più grande d’Italia, a cui Eurospin ha chiesto di analizzare la propria selezione di vini, ricevendo il sigillo di ottima qualità per il Brunello di Montalcino Docg e il Toscana Igt-Governo all’uso toscano. La società di San Martino Buon Albergo, infine, ha allargato il suo orizzonte di business anche all’enoturismo, con un’offerta di viaggi ed esperienze in cantina formulata in partnership con alcuni dei suoi principali fornitori, acquistabile sul portale aziendale dedicato. Per MD il 2023 è l’anno di Enotrium, la nuova linea di vini che valorizza i vitigni autoctoni d’Italia. Presentata a Bologna nel corso della fiera Marca 2023, si tratta di una vera e propria private label su cui l’azienda vuole investire per valorizzare la propria proposta enologica, puntando su un assortimento distintivo e locale anche per conquistare quel 42% dei consumatori che, secondo il Wine Monitor 2022 di Nomisma, è disponibile a pagare di più per prodotti locali, considerati di maggiore qualità. La fascia premium dei vini dell’insegna del patron Patrizio Podini è presidiata anche dal marchio Lettere dall’Italia.

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Francesco Magro (Winelivery): delivery, concorrenza o opportunità?

Winelivery, startup milanese nata nel 2016 e che ha rivoluzionato il delivery nel mondo beverage, investe con successo nello sviluppo del format Bar & Enoteca, proponendosi come player omnicanale e puntando su servizio ed experience. Ne parliamo con il ceo, Francesco Magro.

I numeri di Winelivery raccontano una storia di successo… La nostra app conta oltre 1,5 milioni di utenti, serviti da una rete di 62 dark store sparsi in tutta Italia, con uno scontrino medio che varia dai 30 ai 50 euro a seconda della piazza. Il fatturato 2021 supera i 9 milioni di euro e siamo in procinto di approvare il bilancio 2022 con numeri molto importanti.

Non solo digital: qual è la vostra strategia di sviluppo del format di Bar & Enoteca?

Ci siamo prefissi l’obiettivo di aprire 70 locali, tra diretti e franchising, entro il 2025. Ad oggi siamo presenti a Milano, Trani e Parma e a breve apriremo a Prato, Cagliari e Genova. Il format è abbastanza flessibile e si adatta alla piazza, con una performance migliore in zone ad alto passaggio e che presentano altri brand commerciali. Puntiamo molto sull’affiliazione: forniamo agli imprenditori tecnologia di base, formazione e prospettive di marginalità molto interessanti.

Che ruolo ha l’app nell’esperienza phygital dei vostri store? L’app ha sicuramente un ruolo dominante ma non esclusivo. Il cliente può ordinare il suo calice direttamente dal device, con l’ausilio di un Sommelier Virtuale, e decidere di comprare la bottiglia per portarla a casa utilizzando coupon e sconti accumulati con il programma fedeltà. Non ci sono differenze di prezzo tra e-commerce e vendita in store.

Winelivery non è solo vino… Miriamo a diventare una piattaforma one-stop-place dedicata ai consumatori interessati al mondo beverage, proponendo oltre al vino anche la vendita di esperienze come corsi, degustazioni con i produttori e visite in cantina con i nostri partner-host. Vogliamo fidelizzare il nostro cliente attraverso un’esperienza e un servizio di alto livello, superando la deleteria competizione di prezzo con Gdo e altri e-commerce.

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De Castro (Europarlamento):

il ruolo del retail a livello europeo

Abbiamo chiesto all’Onorevole Paolo De Castro, eurodeputato e membro delle Commissioni Agricoltura e Commercio Internazionale del Parlamento Europeo, di raccontarci lo stato dell’arte delle iniziative legislative in tema di etichettatura salutistica e riforma delle indicazioni geografiche.

Nutriscore, semafori, warnings: lo scaffale rischia di diventare una giungla informativa…

Il caso Irlanda, che ha avanzato la sua proposta di regolamentazione dell’etichettatura dei prodotti alcolici con gli healt-warning, ci preoccupa non tanto per l’impatto sui consumi quanto per il possibile effetto domino su altri paesi. D’altro canto, l’Europa ha la colpa di non essere riuscita ancora a trovare un’intesa su un testo unico e condiviso in materia, lasciando spazio a iniziative sbagliate, seppur legittime, come quella irlandese. Confidiamo nella bocciatura in sede di Wto, contando sull’appoggio di Stati Uniti e Canada che condividono pienamente le nostre perplessità.

Resta la necessità di informare meglio il consumatore. C’è un modello che ritiene più efficace?

Quello scandinavo del keyhole, che indica il miglior prodotto nelle diverse categorie, mentre nutro qualche riserva sul Nutrinform italiano, pur trovandolo corretto dal punto di vista informativo. In generale, credo che l’etichetta debba informare e non condizionare il consumatore: il resto deve farlo un programma efficace di educazione alimentare che parta dalle scuole. Su questo, purtroppo, l’Italia è in forte ritardo.

Quale ruolo per la distribuzione moderna in questo scenario?

Le insegne italiane mi sembrano più sensibili rispetto ad altre su questi temi. Soprattutto per i prodotti ad alto valore aggiunto dal punto di vista nutrizionale e che valorizzano il legame con il territorio, possono svolgere un ruolo importantissimo nell’educare il consumatore a fare scelte sempre più consapevoli.

In Italia ci sono troppi vini a denominazione?

Il problema non è il numero in sé ma il fatto che ce ne siano molte che non hanno un peso economico. Nella riforma di cui mi sto occupando, come relatore, abbiamo proposto che dopo un certo tempo l’Ig o la Do possa essere ritirata. Non ha senso fare battaglie campanilistiche per ottenere un riconoscimento e poi non organizzarsi per creare sviluppo.

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Collaborazioni eccellenti

Per Lidl, di grande importanza la storica partnership con Gambero Rosso, che per anni ha assegnato ai vini del discounter tedesco da uno a tre cavatappi per i vini di maggior qualità. Da quest’anno, tuttavia, la collaborazione con la casa editrice specializzata in enogastronomia riguarderà esclusivamente il mondo food, con un nuovo sigillo “approvato da Gambero Rosso” sui prodotti della linea Deluxe: niente più cavatappi su etichette e frontalini, ma c’è da scommettere che ad Arcole si lavori a un nuovo progetto. La strategia di Aldi sui vini parte, invece, dalla vinoteca, neologismo utilizzato per definire il proprio assortimento di vini e distillati. Sul sito web corporate, la proposta del gigante tedesco è rigorosamente divisa per tipologia e regione, con schede tecniche, abbinamenti e story telling di ogni bottiglia. A corredo di questa pagina vetrina anche una rubrica di approfondimento denominata “Conoscere i vini”, con articoli su abbinamenti, enografia e curiosità generali sul vino e sul panorama vinicolo nazionale e internazionale. Punta sull’e-commerce Tuodì, insegna discount del gruppo Cesed, che ha raccolto l’eredità dei Dico controllati fino al 2013 in modo congiunto da sette delle nove grandi cooperative del sistema Coop. Assortimento tutt’altro che discount: navigando il web store della catena romana è possibile mettere nel carrello e farsi consegnare a casa, senza spese di spedizione, una Dom Perignon 2010 da oltre 300 euro, valutata 98 punti da James Sucking e 96 da Wine Spectator. Di vino e distribuzione moderna si parlerà anche nella consueta tavola rotonda, giunta ormai alla 19esima edizione, organizzata da Veronafiere in occasione del Vinitaly 2023, in programma dal 2 al 5 aprile.n

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Di vino e distribuzione moderna si parlerà anche nella consueta tavola rotonda, giunta ormai alla 19esima edizione, organizzata da Veronafiere in occasione del Vinitaly 2023, in programma dal 2 al 5 aprile.

Gruppo Felsineo fra plant based e nuovi canali

Il gruppo bolognese è protagonista di un'eclatante diversificazione. Come si passa dalla mortadella alle proteine a base vegetale?

Prossimo a spegnere 60 candeline e bolognese nel dna, come si evince dal nome (toponimo etrusco della “rossa”), il  Gruppo Felsineo è specializzato nella produzione di mortadella dal 1963, tanto da aver ottenuto il riconoscimento di Marchio Storico di Interesse Nazionale. Società Benefit dalla fine del 2021, Felsineo è anche entrato nel business del plant based dal 2017, quando a Zola Predosa (Bo) è stato inaugurato un secondo stabilimento a pochi metri dal primo. Il direttore sales & marketing Arnaud Girard ha tracciato un quadro dell’azienda negli ultimi 12 mesi, degli investimenti in innovazione e dei desiderata per il futuro.

CheannoèstatoquellodapococonclusoperilGruppo Felsineo?

Siamo soddisfatti della positiva chiusura dello scorso anno, grazie a un mercato che si è ripreso rispetto al 2021: nulla di strano, poiché parliamo di un prodotto meno costoso rispetto ad altri salumi come il prosciutto crudo. Tuttavia,

per comprendere a che punto siamo oggi, bisognerebbe parlare della nostra storia sessantennale: siamo un esempio di eccellenza alimentare italiana e il nostro lavoro è da tempi non sospetti all’insegna della sostenibilità a 360 gradi, perché solo così si riesce a stare sul mercato ad alti livelli.

Inchepercentualelavostraproduzioneèdirettaallamarcaprivata?

Siamo partner delle insegne della Gdo da tanti anni: sul totale, il 60% a volume è diretto a loro come private label, dove siamo più orientati verso il banco taglio. Adesso il momento è critico a causa degli incrementi dei costi della materia prima, dell’energia, degli imballaggi, del trasporto, ma siamo anche consapevoli di dover offrire ai nostri clienti soluzioni adatte a soddisfare le esigenze dei consumatori.

Qualisoluzioni?

Mi riferisco, per citarne alcune, alla diversificazione dei prodotti e alla riduzione del sale, un argomento molto sentito. Se pensiamo al segmento premium, per esempio, a Marca 2023 abbiamo presentato la mortadella Km Rosa che risponde a tutto ciò che viene richiesto oggi a un’azienda agroalimentare: benessere animale, attaccamento al territorio, ridotta sapidità, mangimi di filiera e suini allevati al pascolo. Nel corso del 2022 abbiamo anche lanciato una linea di cubetti vegetali di 4 referenze: simil pancetta dolce, simil pancetta affumicata, simil pollo arrosto e simil salmone, anch’esse presentate alla fiera bolognese lo scorso gennaio. Quello dei cubetti è un mercato molto ampio, ma manca ancora un’offerta vegetale articolata.

Comesistasviluppandoequantopesa,sulfatturatototale,ilvostrocompartoveg?

Oggi oltre alle persone vegane ci sono i flexitariani, cioè coloro che nella propria dieta limitano sensibilmente la quantità di proteine animali pur non eliminandole del tutto.

Questi consumatori cercano molto i nostri affettati vegetali per gli ingredienti e il profilo nutrizionale che presentano: contengono il 30% di proteine “verdi” nella ricetta e pochissimo grasso. I lanci del 2021 hanno portato a una crescita del 36% durante l’anno successivo nel canale Gdo (quasi il doppio della media del comparto, che è circa il 20%, ndr). Attualmente il nostro plant based vale intorno ai 5 milioni di euro sul fatturato totale. Non male per un ramo d’attività con solo 6 anni alle spalle.

InItaliaFelsineoVegèpresenteanchenelfoodservice?

Ci stiamo avvicinando a questo canale. Il prodotto incontra molto l’interesse di gestori e ristoratori, ma dobbiamo essere anche noi a promuoverlo attraverso la collaborazione con gli chef. Ci vuole un approccio diverso rispetto alla Gdo, perché bisogna concepire i menù dalle ricette fino al costo previsto per i piatti. Quando parliamo di “food service” pensiamo più alla ristorazione collettiva, ma non escludiamo quella commerciale, i bar, i ristoranti, come pure le industrie che fanno pizze, surgelati, piatti pronti, panini, sandwich e tramezzini.n

INTERVISTA DMM
DM MAGAZINE 15

Morbido, profumato, delicato.

Il gusto della montagna ogni giorno sulla tua tavola.

bergader.it

Henkel presenta

la nuova divisione consumer brands

Henkel Consumer Brands, che vede riunite le precedenti laundry&home care e beauty care, rappresenterà il 50% del business dell’azienda a livello mondiale.

Henkel annuncia la nascita della nuova divisione Hcb - Henkel Consumer Brands, che andrà ad affiancare il reparto adhesive technologies, riunendo sotto un unico cappello gli storici marchi per la cura della casa, tra cui Dixan, Perlana e Pril, e quelli della persona, come Schwarzkopf Palette, Schwarzkopf Gliss e NeutroMed, perseguendo una strategia volta a consolidare la posizione di leader nei mercati in cui opera. Il nuovo assetto, che pesa per circa il 50% sul business in tutto il mondo, prevede un piano di investimenti orientato a valorizzare le principali marche delle due categorie: un approccio che punta a massimizzare il successo di un portafoglio selezionato di prodotti, per continuare a rispondere efficacemente ai nuovi trend di mercato. «In linea con la nostra strategia, stiamo continuando a plasmare un portafoglio vincente, conservando forte e certa la volontà di creare e mantenere uno sguardo positivo verso il futuro: per farlo, investiamo nelle persone, in innovazione e sostenibilità, valori da sempre al centro del dna di Henkel», dichiara Mara Panajia, presidente e ad di Henkel Italia e general manager di Henkel Consumer Brands. La riorganizzazione vede ampliate le cariche del leadership team della nuova divisione, i cui membri estendono il proprio raggio d’azione anche ai brand beauty care: Francesca D’Angelo Valente è direttrice marketing, Maurizio Salvaggio sales director, mentre Gabriele Manzin diventa shopper marketing & net revenue management director. Matteo Giarrizzo è, invece, responsabile media & digital, Raffaele Di Milia sales controlling e Simona Di Bianco internal & external communication. Completano l’organico Laura Romano con la carica di head local r&d operations and regulatory affairs, Claudio Mancosu, market operations consumer brands, Daniela Santini, hr business partner e Valeria Zoppi, business controller.n

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Mara-Panajia, presidente e ad di Henkel Italia e general manager di Henkel Consumer Brands. Leggi anche: “Ekaf punta sugli specialty coffee e prosegue il suo piano di sviluppo”.

BONTÀ & BENESSERE

MULTICEREALI

con farine integrali di farro, grano e avena

MENO ZUCCHERI

-30% di zuccheri *

* rispetto la media dei wafer nel mercato

PIÙ SCOPRI DI

Gruppo Calzedonia,

il fatturato 2022 supera i 3 miliardi (+21,6%)

Performance positive nel 2022 per il gruppo tessile veronese, con l'estero che traina la crescita. Aumenta anche il numero dei punti vendita sia in Italia sia oltreconfine.

Fatturato in forte crescita nel 2022 per il Gruppo Calzedonia, che supera i 3 miliardi di euro con un incremento pari a +21,6% a cambi correnti e a +20,2% a cambi costanti, rispetto ai 2,5 miliardi del 2021. A renderlo noto è il gruppo tessile veronese anticipando i dati di bilancio. Ad aumentare è anche la quota di fatturato estero, che si assesta sul 58,5%, così come il numero di punti vendita dell’azienda sia all’estero sia in Italia, con 252 nuovi negozi dei quali 196 oltreconfine. Con i marchi del gruppo sono attivi 5.328 store, di cui 3.484 fuori dall’Italia e 1.844 sul territorio nazionale. Gli investimenti commerciali ammontano a circa 280 milioni, sia sui canali retail ed e-commerce, sia sul fronte logistico e produttivo. Nel 2022 il gruppo ha proseguito il piano di espansione negli Stati Uniti, in Francia, Spagna e Brasile, per un totale di 56 Paesi. In particolare, in Italia nel corso del 2022 sono stati inaugurati otto nuovi punti vendita Atelier Emé e tre Signorvino che nel 2023 sbarcherà per la prima volta all'estero, nella città di Parigi. Falconeri ha registrato performance positive nelle vendite e punta a rafforzare la sua presenza in Italia e oltreconfine come brand specializzato nella maglieria in cashmere di elevata qualità. Nel 2023, infine, proseguiranno lo sviluppo di Intimissimi Uomo e l'attività di riqualificazione e ammodernamento dei negozi esistenti Calzedonia, Intimissimi e Tezenis. Nel 2022, infine, è stata acquisita una partecipazione dell'80% nella società Antonio Marras, brand italiano del pret-à-porter ispirato dal genio creativo dello stilista sardo. n

SUCCESSI DMM DM MAGAZINE 19
Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia. Leggi anche: “Arcaplanet tocca quota 500 store in Italia e punta al Sud”.

Cartoleria:

il comparto si colora di verde

Il mercato si mostra dinamico nonostante i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto e di fruizione dei prodotti in seguito alla pandemia e alla spinta inflazionistica. Cresce notevolmente l’attenzione verso articoli sempre più green, realizzati con materie prime sostenibili e confezionati in imballaggi a basso impatto ambientale.

MERCATI DMM
20 DM MAGAZINE
di Claudia Scorza

l mercato della cartoleria sta vivendo un periodo di assestamento a causa dell’aumento dei costi e delle sfide emerse post pandemia. Secondo Alberto Mazza, ge, «il comparto sta subendo gli effetti del complesso contesto macroeconomico in atto, soprattutto dal punto di vista inflazionistico. Infatti, mentre a valore si registra una crescita abbastanza importante, non si può dire lo stesso per le quantità vendute, in forte diminuzione. In particolare, tale tendenza si è accentuata nell’ultimo trimestre del 2022. La ragione del calo degli acquisti è da ricercarsi nel fatto che in questi ultimi mesi la percentuale delle spese obbligatorie – legate a cibo, casa, trasporti e bollette – rispetto al reddito disponibile è aumentata notevolmente e le famiglie, di conseguenza, hanno meno risorse da spendere nei beni considerati non indispensabili». Il mercato ha sicuramente subito anche gli effetti dell’emergenza sanitaria, che ha modificato le dinamiche di acquisto e di consumo con il ritorno di alcune tipologie di articoli, come spiega Angelo Rioli, ceo di Colorosa: «Durante la pandemia, tra lockdown e limitazioni agli spostamenti, si è assistito al rilancio di diversi prodotti di cartoleria. Nell’ultimo biennio è continuato il trend favorevole per molti articoli del comparto e i negozi al dettaglio hanno intensificato l’integrazione dei prodotti con servizi sempre più indispensabili per i consumatori. La Gdo ha avuto una reazione all’emergenza sanitaria più tradizionale, riducendo in taluni casi gli spazi e gli allestimenti dedicati al non food. In questo senso, auspichiamo una miglior qualificazione degli spazi e maggior qualità distributiva, in modo che allo shopper siano lanciati messaggi coerenti e funzionali all’acquisto dei prodotti di cartoleria».

L’efficacia di una campagna multicanale

Le abitudini di fruizione dei consumatori in continua evoluzione hanno spinto Pilot a considerare più canali di comunicazione. «Durante il 2022 – spiega Sandro Contini – la nostra gamma di penne cancellabili Frixion è stata oggetto di una campagna su tv, YouTube, Instagram, Facebook e TikTok. Mentre per la tv la reach è stata di oltre 30 milioni di persone, sui social il nuovo spot ha collezionato oltre 15 milioni di visualizzazioni. Abbiamo poi lavorato con diversi influencer attraverso i social media e abbiamo presentato con successo i nostri prodotti a un pubblico nuovo. È stata sicuramente una sfida vinta e siamo pronti a replicare anche nel 2023».

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Superpotere al colore!

Consigliato per Giotto Superlaccato:

temperamatite Giotto 3in 1!

GIOTTO SUPERLACCATO il pastello tondo con mina più grande, diametro 3,8mm, per durare più a lungo, ricca di pigmenti per colori intensi e vivaci. Realizzato in legno Cedro della California certificato nel rispetto dell’ambiente. Ideale per la scuola grazie anche allo spazio per il nome sul fusto del pastello. Rifiniti con vernice a base acqua senza solventi.

www.fila.it

spazio a prodotti sostenibili e certificati

In occasione di Big Buyer 2022, Colorosa ha presentato la nuova immagine, ben rappresentata dallo stand e dal catalogo generale. «Colorosa – afferma Angelo Rioli – è uno dei protagonisti del mercato della scolastica, conosciuto e apprezzato da bambini e insegnanti per l’ampiezza della gamma dei suoi colori. Il brand ha aggiunto alla sua palette il green e si impegna ogni giorno per la salvaguardia del pianeta. Prodotto simbolo della sostenibilità e dell’economia circolare è la copertina di carta Colorosa Green, certificata Aticelca e Fsc. La copertina è riciclabile al 100% come carta e ha caratteristiche di resistenza, durata, piacevolezza e una gamma di colori simile a quella delle copertine realizzate in materiali plastici. Colorosa Green è inoltre impegnata attivamente nella riforestazione dell’Alta Badia, devastata dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018».

UNA PROPOSTA ACCESSIBILE A UN VASTO PUBBLICO

I cambiamenti vissuti negli ultimi anni hanno generato nuove abitudini tra gli italiani, alla riscoperta di alcune attività legate alla manualità e alla sperimentazione, avvicinando al comparto target anche molto diversi tra loro. «La creatività – spiega Mariolina Brovelli, direttrice marketing di Faber-Castell Italia – è uno dei trend che sta impattando l’andamento del mercato: l’art therapy è oggi considerata un’ottima tecnica antistress e ogni giorno nascono movimenti a essa collegati. Altri hobby creativi e analogici, come la pittura o la calligrafia, oppure i più recenti hand-lettering o bullet journal, sono considerati efficaci tecniche di rilassamento, come contrappeso al lavoro onnipresente davanti allo schermo del computer. Questi trend hanno portato a una destagionalizzazione degli acquisti, una volta molto concentrati nei periodi del “back to school”, e all’inserimento di nuovi prodotti che si rivolgono a consumatori di tutte le età». Inoltre, Silvia Sonzogni, marketing manager di Pelikan Italia, evidenzia una preferenza verso articoli di qualità proposti a un prezzo accessibile, così da essere davvero “per tutti”: «Notiamo una ricerca più attenta da parte degli

Carioca

Nome prodotto: Carioca Supercolor

Caratteristiche: nuove matite in legno 100% certificato Fsc. I colori intensi e l’alta coprenza vengono dati da una mina più spessa di 3.5 mm per i formati standard e di 5 mm per i formati maxi.

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SCHEDA PRODOTTO

STABILO® BOSS ORIGINAL

per eccellenza si rinnova!
speciale
L’evidenziatore
Edizione

shopper di prodotti premium caratterizzati da un corretto rapporto qualità-prezzo: questo rappresenta perfettamente la logica con cui Pelikan si è sempre proposta nel mercato. La nostra mission è creare uguali opportunità per imparare e crescere; proprio per questo, i nostri articoli sono pensati per offrire la miglior esperienza di utilizzo rendendo i prodotti accessibili, in termini di prezzo, a tutti i consumatori. Stiamo investendo molto sull’ergonomia dei prodotti e sulla sostenibilità, che vogliamo comunicare concretamente attraverso i nuovi packaging e le nostre piattaforme digital e social».

: Maxiquaderni Green Collection

: i maxiquaderni Animal Friends Green Collection sono un inno alla biodiversità perché nati dall’incontro tra la carta ecologica certificata Fsc e i residui di frutta, noci e fibre riciclate che sostituiscono per il 15% di cellulosa degli alberi. Premiati al Green Future Award di Big Buyer 2022.

Faber-Castell

Nome prodotto: Matite colorate triangolari Skintone

Caratteristiche: set di matite dalla forma triangolare che garantisce miglior controllo e maggior comfort per le dita dei bambini. Le tre matite a doppia punta permettono di realizzare tutte le tonalità dei diversi colori della pelle, a sostegno dell’inclusione. Formato da 24 matite + 3 matite a doppia punta, oppure 12 matite colorate + 3 matite a doppia punta.

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La comunicazione punta sui social media

La strategia di comunicazione di Stabilo include l’utilizzo di tutti i media che permettono di raggiungere in modo efficace il target principale del brand, costituito dagli studenti delle superiori e dell’università. «Per le nostre attività di comunicazione – precisa Alberto Mazza – non investiamo sui mezzi tradizionali, che i giovani non considerano più, ma puntiamo moltissimo sui social media e sugli influencers/creators. Inoltre, nel 2022, per seguire le ragazze e i ragazzi nel loro journey quotidiano, abbiamo lanciato una campagna di affissioni digitali a livello nazionale nei luoghi di passaggio e di ritrovo: stazioni della metropolitana e dei treni, fermate dei mezzi pubblici, università e zone maggiormente frequentate dai giovani».

LA SOSTENIBILITÀ RICOPRE UN RUOLO CENTRALE

I player del comparto propongono un assortimento sempre più green per soddisfare al meglio le richieste di un consumatore oggi particolarmente attento alle caratteristiche sostenibili delle referenze che acquista, come sottolinea Sandro Contini, direttore sales & marketing di Nykor Pilot Pen Italia: «La tendenza, non solo nel mondo della cartoleria, è di diminuire al massimo l’impatto ambientale dei prodotti, in termini di riduzione sia dell’inquinamento industriale sia degli sprechi legati al packaging. Sotto questo punto di vista, Pilot ha il vantaggio di essere partita con largo anticipo: nel 2006 abbiamo lanciato la prima gamma di strumenti di scrittura sostenibili, rica-

SCHEDE PRODOTTI

Nome prodotto: Giotto Stilnovo Maxi Caratteristiche: maxi pastello che aiuta i bambini dall’infanzia al primo ciclo delle scuole primarie a colorare con estrema facilità. Di formato triangolare con maximina 4.3 mm, è più grande di un pastello standard per facilitare l’impugnatura. Realizzato con vernici a base acqua e con legno Cedro Incenso della California da foreste gestite in modo corretto e responsabile. Proposto in astucci di cartone con 12 o 18 colori.

Nome prodotto: Griffix matite ergonomiche

Caratteristiche: matite in grafite HB jumbo per imparare a impugnare e scrivere con naturalezza. Il fusto ha un doppio incavo dove posizionare le dita. Adatte per destrimani e mancini perché ogni bambino possa esprimersi in completa libertà senza limitazioni. Realizzate in lego certificato Fsc e confezionate in packaging 100% sostenibile certificato.

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Fila - Fabbrica Italiana Lapis ed Affini/Giotto Pelikan

Una creatività coinvolgente e stimolante

Il piano di comunicazione di Fila punta sempre di più sull’integrazione tra i diversi media, il prodotto e il negozio fisico. «Due delle ultime campagne dedicate ai marchi Giotto be-bè e Didò – spiega Orietta Casazza – sono state studiate partendo dai prodotti e dai materiali espositivi per poi atterrare su tutti i touchpoint digitali dell’azienda, dai siti ai social (Facebook, Instagram Tik Tok), con l’obiettivo di coinvolgere l’audience di riferimento in modo dinamico e di creare uno stretto legame con il prodotto stesso. Tutte le campagne portano gli utenti al portale della creatività di Fila, www.diariocreativo.it, un luogo dove condividere le loro creazioni, usufruire di tutorial, “how to”, leggere articoli di approfondimento su tecniche e stili e trovare progetti specifici studiati per le scuole».

ricabili e prodotti con plastica riciclata. Da allora non abbiamo fatto che migliorarci, arrivando ad avere un’offerta ecologica fra le più complete del mercato». L’attenzione verso la sostenibilità è riscontrata anche da Giorgio Bertolo, direttore generale di Carioca: «Nella quotidianità di bambini e ragazzi rimane molto alta la penetrazione dei prodotti tradizionali, come matite e pennarelli, con un’attenzione particolare all’ambiente e alla sostenibilità. Per rispondere a queste crescenti esigenze, abbiamo realizzato una linea di prodotti ad hoc con materiali riciclati da confezioni alimentari e avviato un progetto di eco-design per rivedere tutti i packaging, riducendo i materiali di origine fossile». La sostenibilità, intesa a 360 gradi a livello sociale, economico e ambientale, è un tema importante anche secondo Orietta Casazza, marketing director di Fila: «Per l’azienda e per i nostri marchi avere un approccio sostenibile è fondamentale. Dal punto di vista del prodotto, questo significa promuovere l’utilizzo di materie prime da fonti rinnovabili e sostenibili, ridurre i materiali di imballaggio, utilizzare confezioni a basso impatto ambientale e migliorare costantemente le performance dei prodotti per incrementarne la durata e ridurre gli sprechi».n

SCHEDE PRODOTTI

Pilot

Nome prodotto: Frixion

Ball Sticks

Caratteristiche: nuova penna cancellabile non ricaricabile, disponibile in 13 colori. La penna permette di scrivere, cancellare e riscrivere senza sforzi. Non sporca, non macchia e non danneggia il foglio.

Stabilo International GmbH/Stabilo

Nome prodotto: Stabilo Boss by Ju Schnee

Caratteristiche: edizione speciale by Ju Schnee, giovane visual artist austriaca che ha trasformato i quattro colori Pastel più amati (azzurro ghiaccio, verde menta, arancione papaya e fucsia freddo) in una tela, personalizzando fusto e confezione, in cartone riciclato, con il suo stile.

Gli evidenziatori sono caratterizzati da doppia ampiezza di tratto 2+5 mm, inchiostro a base d’acqua e tecnologia Anti-Dry-Out.

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Amazon Salon

Nuova frontiera per Amazon nell’omnicanalità: un salone ricco di innovazioni tech progettato per spingere le vendite di prodotti professionali anche sul sito.

Area chiave: Efficiency in-store

Chiave complementare: Smart Tech

Salone da parrucchiere

2021: apertura

150 mq su 2 piani

12 postazioni di lavoro

10mila referenze professionali disponibili sul sito

Nella sua ormai consolidata strategia omnicanale, Amazon ha recentemente coinvolto il mondo haircare, aprendo a Londra il suo primo salone nel quartiere emergente di Spitalfields Market, a pochi passi dal primo Eataly della città.

Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 16 di Kiki Lab-Ebeltoft Group
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Efficiency in-store

Il salone è l’ultima iniziativa ideata per sviluppare il settore del beauty professionale e segue il lancio in Gran Bretagna di una ricca sezione di Professional Beauty Store con oltre 10mila prodotti che includono anche i piccoli elettrodomestici. Il sito è dedicato sia al b2c che al b2b, garantendo prezzi all’ingrosso, fatturazione (senza nessun valore minimo d'ordine), consegna veloce e vari servizi. Il salone è stato aperto contando sulla partnership con una Hair stylist italiana, Elena Lavagni, che da 20 anni gestisce a Londra il Neville Hair & Beauty. Nella fase test, lo spazio è stato messo a disposizione dei dipendenti Amazon per poi essere rapidamente aperto al pubblico.

Smart Tech

Nell’Amazon Salon i clienti possono provare virtualmente diverse colorazioni di capelli grazie alla realtà aumentata, godersi l'intrattenimento sui tablet Fire presenti in ogni postazione e, infine, immortalare il nuovo look scattandosi un selfie in un'area creativa dedicata, in modo accurato e con luci riservate. Primo lancio nel salone della nuova

tecnologia point-and-learn, con cui i clienti possono semplicemente “puntare” il prodotto a cui sono interessati su uno scaffale e visualizzare sullo schermo le informazioni più importanti, inclusi video sul brand e videotutorial. L’acquisto dei prodotti dal salone, che non prevede stock, avviene con l’ordine tramite i Qr code esposti con etichette elettroniche e presenti per ogni prodotto in esposizione a scaffale, scegliendo poi il luogo di consegna (incluso il negozio).

Commento finale Kiki Lab

Un test interessante per Amazon, che continua ad accumulare esperienze anche nel retail fisico e per la prima volta si lancia nel retail dei servizi. Anche se è evidente l’integrazione che consente di sviluppare dal salone le vendite dei prodotti online.n

Sfida : integrare un sistema di Crm che per ora sorprendentemente l’azienda non ha ancora approcciato.

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Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

Alimentari di lusso: alcune considerazioni

Cosa differenzia un prodotto di lusso da uno di base? Quando si parla di brand nel food, bisogna innanzitutto parlare di qualità.

La domanda che tutti dobbiamo porci è: come creare un'immagine di lusso nell’offerta food? La prima cosa che dobbiamo fare è avvicinarci al significato di brand. Etimologicamente un marchio è il "simbolo o timbro che è associato a qualcosa per identificarlo o il suo proprietario". In origine, il marchio iniziò a essere utilizzato per identificare il bestiame. Ma il marchio non è solo un simbolo, un logo. Il marchio contiene alcuni attributi che rispondono ai nostri desideri. Potremmo dire che il marchio è quello che la gente dice che sia. Tutti i marchi gastronomici di lusso sono marchi che le persone hanno interiorizzato con attributi che li rendono “grandi”. Per esempio, nel nostro subconscio il marchio Volvo è sinonimo degli aggettivi robusto, sicuro e familiare. Pertanto, i marchi devono rispondere a qualcosa di concreto. Jeff Bezos, patron di Amazon, dice che “il brand è quello che dicono di te quando non sei presente”.

Cosa succede nell’alimentare

Quando si parla di brand nel food, bisogna innanzitutto parlare di qualità. Al momento, qualsiasi prodotto di consumo ha una qualità accettabile e le differenze di qualità tra un marchio di base e un prodotto di lusso si sono molto ridotte. A qualsiasi livello di prezzo i prodotti sono conformi. Quindi il consumatore, quando acquista un prodotto, si pone domande tipo: che aspetto ha? dove viene venduto? chi lo fa? A quale azienda appartiene quel prodotto? Da cosa nasce il brand

Dalla capacità di dare risposte brillanti a tutte queste domande nasce il brand. Il lusso, insomma, è ciò che trascende la nostra esistenza quotidiana e fornisce piacere ai sensi a prescindere dal costo. Qualsiasi marchio che voglia entrare nell'universo del lusso deve rispondere a 13 requisiti. Il prodotto creato sarà incorporato in uno dei diversi segmenti: lusso tra-

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dizionale, associato allo status, esperienziale o lusso propositivo. Negli ultimi tempi è apparso un nuovo lusso associato a caratteristiche come il silenzio, il tempo per se stessi e il massimo divertimento, lasciando un'impronta minima con processi di produzione sostenibili, questi ultimi associati a concetti interiorizzati da tutti come la sostenibilità.

La costruzione del lusso

Per costruire un prodotto alimentare di lusso, Pedro Álvarez, imprenditore spagnolo di successo (www.ideologo.com) ha ideato il cosiddetto “Metodo Deal”. Le quattro parti del processo sono: Diagnosi, Strategia, Atterraggio e Lancio. Con la Diagnosi dobbiamo analizzare il mercato, vedere chi fa qualcosa di simile, come lo fa, che caratteristiche ha, che posizionamento di prezzo, che presentazione possiede il prodotto, a quale pubblico è rivolto. Analizzando ci si ispira e, come diceva Borges: "L'ispirazione non esiste, ma la cattiva memoria sì”. Lasciarsi ispirare è fondamentale e per questo bisogna andare a studiare a fondo i grandi brand. Occorre sviluppare prodotti “eye candy”, prodotti che fidelizzino il cliente a casa,

che quando il cliente vede, visualizza nella sua cucina, nel suo bagno. Devono essere prodotti che il cliente vuole mostrare e regalare. Una volta superati gli standard qualitativi, ci sono una serie di caratteristiche intangibili che il cliente apprezzerà. Queste caratteristiche sono ciò che renderà un prodotto diverso.

Il confronto

Nella fase di diagnosi, si devono confrontare i diversi prodotti e marchi presenti sul mercato. Bisogna analizzare l’immagine del prodotto perché il lusso, nel food, è associato al visivo. In questa fase, va analizzato anche il consumatore: chi lo comprerà, perché lo comprerà, come lo farò sentire, quali abitudini ha, ecc. Non va dimenticato che mentre l’obiettivo è vendere un prodotto, ciò che il cliente cerca è un'esperienza. Quando le ragazze comprano i prodotti di Victoria's Secret lo fanno per sembrare degli angeli. Mayal Angelou sostiene che “le persone dimenticano quello che hai detto e quello che hai fatto, ma non dimenticano mai come le hai fatte sentire”. Il modo in cui si realizza un prodotto, con quali materiali, come viene trattato il personale dell’a-

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zienda e come vengono trattati i clienti, fa parte della cultura aziendale secondo una logica topdown. La strategia

Attraverso la strategia, potrà essere definita una proposta di valore esclusiva, come sarà differenziata e cosa la renderà un prodotto richiesto per le sue qualità intangibili. Ne è un esempio il rilancio del marchio Maximiliano Jabugo. Sfrutta il nome del titolare, Maximiliano, per creare un naming con packaging esclusivo. Perché il naming è la porta d'accesso all'universo del lusso. Per la presentazione del prodotto, di cui era stata dimostrata l'eccellenza, è stato realizzato un crossover dal produttore delle confezioni regalo Loewe per il mercato del prosciutto di Jabugo. Perché la vendita del prosciutto iberico avviene contemporaneamente ai prodotti Loewe. Ma con una presentazione, attraverso la scatola, esclusiva. La presentazione in queste eleganti confezioni è stata disruptive con il modo di presentare il prodotto fino a quel momento.

Nella prima campagna natalizia, a novembre, la produzione era esaurita.

Nel caso di Maximiliano, la campagna si è conclusa con un'azione fondamentale: lo slogan “Garanzia di soddisfazione. Se non sei soddisfatto, torna senza domande”. Oggi tutti i prosciutti di alta gamma vengono commercializzati in questo modo.

Cosa considerare

Pertanto, quando parliamo di strategia, dobbiamo definire molti attributi che il consumatore dovrebbe apprezzare: posizionamento, valori, personalità, scopo. Tutto questo dovrebbe dare al prodotto consistenza, coerenza e una direzione al marchio. Il posizionamento si riferisce sia alla grammatura che al prezzo di vendita consigliato. Il prodotto entrerà così come gamma base, premium, neo-lusso o lusso. Dobbiamo analizzare nel dettaglio i marchi e i prodotti presenti sul mercato e in base a questo decidere dove vogliamo posizionare i nostri. Alla fine, il mercato di qualsiasi prodotto alimentare ha la forma di una piramide con il suo mercato di massa, l'ultimo di gamma, la zona gourmet e il suo picco alto di gamma. Il mercato totale ha un valore e bisogna sapere in che punto della piramide posizionarsi per ottenere una fetta del mercato totale. Sapendo sempre che il consumatore

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sarà disposto a pagare un po' di più per quei prodotti che lo fanno sentire meglio. Quella sensazione migliore si identifica con il lusso, con una migliore posizione nella società, generando una connessione con il marchio.

Cosa si vuole trasmettere

L’atterraggio si riferisce a tutto ciò che si vuole trasmettere con il brand del prodotto. Perché il brand genera l'identità. I valori che devono essere trasmessi sono insiti nel marchio e questi valori saranno impregnati nel subconscio del consumatore attraverso i cinque sensi. L'identità del marchio si ottiene attraverso il naming. Il nome del brand è strategico, è un punto critico e deve essere descrittivo, evolutivo o astratto. E sempre registrabile. Attraverso l'identità si deve raccontare una storia e unirla all'essenza del brand. Ad esempio, lo slogan "lo spirito della Spagna" ci richiama ai valori associati alla Spagna. Dietro l'identità è molto importante tutto il lavoro di visualizzazione creativa con loghi, colori e tipografia. Anche l'identità visiva deve essere “eye candy”.

Il lusso è nei dettagli È importante non dimenticarlo mai: il lusso è nei dettagli. E infine, il lancio. Bisogna chiedersi come rendere tangibile tutto ciò che prima si pensava. Online – Offline o entrambi? Negozi specializzati? Quanto si vuole vendere affinché il mercato valuti di conseguenza il nostro prodotto? Quando lanciamo? Accompagniamo con la pubblicità o lasciamo agire il passaparola? Questo è il modo di pensare che occorre avere quando ci si vuole avvicinare a un marchio di lusso nel settore alimentare.n

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Iñigo Marín Palacios, ingegnere agronomo. Professionista con 25 anni di esperienza nella distribuzione alimentare in Spagna, sia nel retail che nell'horeca. Esperto di private label e alleanze d’acquisto. Master in economia.

Cbre: Mirko Baldini nominato ad per la divisione Advisory in Italia

Cbre, leader globale nei servizi e negli investimenti in commercial real estate, annuncia la nomina di Mirko Baldini come nuovo amministratore delegato della divisione Advisory in Italia, a partire dal 1° aprile 2023. Baldini, già coo e head of property management Italy, ha maturato una grande esperienza nel settore immobiliare e ha raggiunto importanti risultati durante i suoi quasi vent’anni di esperienza professionale in Cbre. «Non vedo l'ora di mettermi al lavoro con i colleghi per perseguire insieme l’obiettivo ambizioso di consolidare i punti di forza di Cbre e cogliere le importanti nuove sfide che abbiamo davanti», ha dichiarato il manager.

Nuove nomine in Coin

Esselunga, più poteri al consigliere delegato Gabriele Villa

Il Consiglio di amministrazione di Esselunga ha ampliato le deleghe a 2 dei 9 amministratori, Gabriele Villa (in foto) e Francesco Moncada. Il consigliere delegato Gabriele Villa, in particolare, è il rappresentante legale dell’azienda insieme al presidente Marina Caprotti e al vice presidente, l’avvocato Vincenzo Mariconda. A Villa, 62 anni, sono stati conferiti i poteri di rappresentare la società in giudizio, presso la pubblica amministrazione, sottoscrivere atti, addivenire a transazioni e promuovere anche procedimenti esecutivi, cautelari e conservativi nell'interesse della società; nonché negoziare, stipulare, modificare e risolvere contratti di acquisto di materiali di consumo o destinati alla vendita.

Il Consiglio di amministrazione di Coin ha nominato Marco Marchi nuovo presidente (in foto). Il manager, fondatore e presidente di Liu Jo, già componente del Cda di Coin, succede a Giorgio Rossi, che manterrà la carica di consigliere di amministrazione. Mentre Ugo Turi è il nuovo amministratore delegato. Turi vanta una lunga carriera in organizzazioni complesse, come Montedison e Fininvest. Già componente del Cda di Coin, con deleghe su diverse aree aziendali, è stato scelto per guidare la società nell’attuazione e nel conseguimento degli obiettivi posti dal piano industriale in un momento di grande dinamicità per tutto il mondo retail.

Henkel: Vittorio Picarone alla guida dello stabilimento di Ferentino (Fr)

Vittorio Picarone è il nuovo direttore dello stabilimento Henkel di Ferentino (Fr), il più grande sito produttivo dell’azienda in Italia, dedicato alla produzione di detergenti per il bucato e le stoviglie. Forte di un’esperienza trentennale maturata in Italia e all’estero, il manager contribuirà allo sviluppo del sito nelle direzioni dell’innovazione e della sostenibilità. Entrato in Henkel nel 1990 dopo la laurea in Chimica Industriale, successivamente si è trasferito in Francia come direttore della produzione e dei servizi tecnici, poi in Germania, nel quartier generale di Düsseldorf. Nel 2021 è rientrato in Italia come direttore del sito di San Marino e ora assume la responsabilità dello stabilimento di Ferentino.

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Benvenuti nell’era dei LinkedIn influencer

Anche sul social media dedicato al business professionale iniziano a farsi largo figure di spicco che propongono contenuti di grande risonanza.

Come molti sapranno, LinkedIn è una delle piattaforme di social media professionali più popolari, con oltre 17 milioni di utenti registrati in Italia. Ciò che forse non tutti sanno, però, è che da qualche tempo anche in questo ambito si sta affermando un nuovo trend, ossia quello dei LinkedIn influencer. Si tratta di utenti che hanno stabilito una presenza forte e autorevole sul social e che pubblicano contenuti originali su una vasta gamma di argomenti, in funzione del settore e/o della materia di cui si occupano nella vita lavorativa, attirando un seguito di migliaia di persone. Diventare un LinkedIn Influencer richiede tempo e impegno, ma può offrire molte opportunità per espandere la propria rete professionale, aumentare la visibilità e migliorare la reputazione.

Ecco alcuni consigli per diventare un influencer di successo su LinkedIn:

Costruisci una presenza solida: la tua pagina dovrebbe essere completa e professionale, con un'immagine del profilo ben curata e una descrizione dettagliata delle tue competenze ed esperienze.

Crea contenuti di alta qualità: ciò che pubblichi su LinkedIn deve essere originale, interessante e rilevante per la tua nicchia. Assicurati di postare regolarmente e di rispondere ai commenti e alle domande dei tuoi seguaci.

Network: coltiva i collegamenti e le relazioni con altri professionisti del tuo settore, condividi i loro contenuti per aumentare la tua visibilità e guadagnare la loro fiducia.

Interazione: partecipa attivamente a gruppi LinkedIn e ad altre conversazioni rilevanti per la tua nicchia, offrendo valore e costruendo relazioni con altri professionisti.

E le aziende, come possono “sfruttare” questo trend? Selezionando e coinvolgendo gli opinion leader che possono contribuire con il proprio know-how e la propria capacità comunicativa a rafforzare la content strategy della pagina aziendale con contenuti esclusivi o veri e propri talks.n

SOCIAL&PR STRATEGIES DMM
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Michele Rinaldi, head of strategy c/o Soluzione Group

Zucchero e dolcificanti:

salute e sostenibilità sempre più al

centro

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di Claudia Scorza
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Cresce tra i consumatori la propensione verso un consumo consapevole e responsabile dello zucchero, trainato dall’attenzione per la sostenibilità e la salute. Guadagnano spazio nel carrello anche i dolcificanti naturali, visti come alternative valide e sane allo zucchero tradizionale.

Nell’anno terminante a gennaio 2023, il mercato dello zucchero e dei dolcificanti mostra un andamento diversificato al suo interno. Lo zucchero mette a segno una flessione a volume pari a -2,7% con 231 milioni di volumi commercializzati e una crescita a doppia cifra a valore, pari a +17,4%, con un giro d’affari di quasi 279 milioni di euro. I dolcificanti, invece, registrano una decrescita a volume pari a -3,6% con 2,4 milioni di volumi commercializzati e un andamento flat a valore con un fatturato di quasi 53 milioni di euro (dati Iri, totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount).

AREE GEOGRAFICHE E CANALI DI VENDITA

Per quanto riguarda lo zucchero, nell’allocazione delle vendite per area, il Sud copre il 32,1% dei volumi e il 30,6% del valore, seguito da Nord Ovest (26,4% vol e 26,9% val), Centro+Sardegna (22,5% vol e 23,1% val) e Nord Est (19% vol e 19,4% val).

A livello di superfici distributive, invece, i supermercati hanno sviluppato il 45,1% delle vendite in volume e il 50% delle vendite a valore, seguiti dai discount (37,8% vol e 30,8% val); chiudono Lsp (10,9% vol e 12,1% val) e ipermercati (6,3% vol e 7,1%

L’importanza di valorizzare i plus di un prodotto distintivo

Nel 2022 Italia Zuccheri ha lanciato in comunicazione Nostrano Grezzo di Barbabietola 100% italiano, come spiega Leandro Cariolo: «Avevamo l’obiettivo di investire sul nostro prodotto “eroe” per farlo conoscere al consumatore, incrementarne la notorietà e raccontare tutti i valori di sostenibilità che sono dietro la nostra filiera corta 100% italiana. La strategia di comunicazione ha quindi verticalizzato su Nostrano, attivando una campagna che è stata un mix tra offline e online. I risultati sono stati molto positivi: subito dopo la partenza dell’attività ad agosto, Nostrano ha visto incrementare le rotazioni a scaffale a doppia cifra mese su mese e oggi Nostrano è la seconda referenza a volume più alto rotante nel segmento degli zuccheri grezzi».

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Per la categoria dei dolcificanti, invece, il Nord Ovest copre il 32,5% dei volumi e il 34,5% del valore, seguito da Centro+Sardegna (26,3% vol e 25,1% val), Nord Est (21,8% vol e 20,3% val) e Sud (19,5% vol e 20,1% val). In termini di canali, i supermercati hanno generato il 55,7% delle vendite in volume e il 61,9% delle vendite a valore, staccando discount (26,4% vol e 16,4% val), ipermercati (11% vol e 12% val) e Lsp (7% vol e 9,7% val).

ANDAMENTO DEI SEGMENTI

All’interno del comparto dello zucchero, il segmento altri zuccheri guida la decrescita con una flessione a doppia cifra, pari a -23,2% a volume e -22,2% a valore, seguito dallo zucchero di canna con -8,5% a volume e -6,4% a valore. Lo zucchero da barbabietola, invece, si distingue per un calo a volume del 2% e per una crescita importante a valore, pari a +25,7%. I primi tre brand di zucchero (Eridania Italia, Italia Zuccheri e Sadam Zuccherifici) coprono a valore il 36,1% di un mercato in cui la private label, al momento, pesa ben il 42,4%. All’interno del mondo

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MERCATI DMM 279 mln/€ +17,4% VALORE 231 mln/kg -2,7% VOLUME Zucchero Trend vendite Segmenti zucchero da barbabietola +25,7% val -2% vol altri zuccheri -22,2% val -23,2% vol zucchero di canna -6,4%val -8,5% vol DM MAGAZINE 43 Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. gennaio 2023, Totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount

dei dolcificanti, invece, il segmento compresse/liquidi mostra andamenti positivi con +3,1% a volume e +1,6% a valore, mentre quello polvere/zollette segna -6,2% a volume e -1,8% a valore. I primi tre produttori (Sperlari, Valsoia e Beghin Say Eridania) coprono a valore il 50,2% del mercato, mentre la private label attualmente pesa il 27,9%.

I CONSUMATORI SI SPOSTANO VERSO UN CONSUMO CONSAPEVOLE

Da qualche anno i consumatori vanno nella direzione di un consumo più consapevole, riducendo la quantità di zucchero, consumandone quindi meno ma di qualità, senza privazioni e compromessi. «Seguendo una logica di consumo responsabile – dichiara Gisselle Talavera, category manager food di Altromercato – gli shopper scelgono sempre di più referenze da agricoltura biologica e da filiere etiche e sostenibili, attente alle persone e all’ambiente. In particolare, per quanto riguarda l’utilizzo dello zucchero di canna, i consumatori sono legati alla percezione di un prodotto poco lavorato e/o raffinato, il più possibile naturale e sano, oltre che con un gusto gradevole». Secondo Mauro Rossetto, direttore commerciale di Pinin Pero, «sono oggi numerosi

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La dolce rivoluzione continua

Pioniere nel mondo del benessere fin dagli anni ’70, Misura® è un brand multi-categoria riconosciuto, credibile e orientato alla ricerca e all’innovazione continua. Nella categoria dei dolcificanti, la mission di Misura® è rendere la dolcezza un piacere per tutti soprattutto in un contesto globale nel quale la salute e il benessere sono un focus dominante per tutti i consumatori. Misura® è stato first mover per due importanti innovazioni.

Nel 2011, a poche ore dall’autorizzazione definitiva alla commercializzazione della Stevia da parte di EFSA e dell’Unione Europea, arriva sul mercato italiano Misura® Stevia.

Nel 2021, è stato il primo brand a portare l’Eritritolo sugli scaffali dei supermercati italiani, dopo il lancio nei canali e-commerce. Un prodotto vegano e perfetto per le diete chetogeniche, che ha trovato un riscontro immediato tra i consumatori più giovani. Il continuo monitoraggio delle tendenze del mercato internazionale e lo studio dei bisogni del consumatore, porta il brand a identificare, costantemente, nuove proposizioni in grado di fornire soluzioni innovative per la categoria.

Nel 2022 Misura® ha riscontrato l’opportunità di incrementare i consumi della categoria, entrando in nuove occasioni di consumo: la creazione di dolci squisiti ma leggerissimi, senza zuccheri aggiunti né calorie. Il lancio della gamma Misura® Per Pasticceria si propone di aumentare la frequenza degli users della categoria e attrarre consumatori più giovani grazie alla possibilità di ridurre il consumo di zucchero senza rinunciare al sapore dolce della vita in modo totalmente naturale. Sui canali social il brand mostra come assaporare la dolcezza senza svantaggi, e tagliando gli zuccheri con Misura® sia una scelta vantaggiosa, gustosa e anche divertente. Un mondo fatto di colori, gusto e creatività, che richiama il dinamismo e la sperimentazione del brand.

Nel 2023 la dolce rivoluzione di Misura® continua con il lancio di Misura® Sugarly: l’alternativa allo zucchero per eccellenza. Il gusto è una delle principali barriere all’acquisto della categoria dei dolcificanti: si pensa che alterino il sapore delle bevande per lo spiacevole retrogusto; quindi, l’acquisto è dettato solo da condizioni di salute che è dimostrato da un audience più senior. Misura® Sugarly viene appunto lanciato per abbattere questa barriera e dimostrare ai consumatori che è in atto una rivoluzione. Misura® Sugarly è ‘’come lo zucchero’’ e il dolcificante per eccellenza: consistenza in cristalli finissimi, gusto dolce e delizioso, dimostrato dal grande successo in Francia e in Inghilterra dove il prodotto ha rivoluzionato la categoria contribuendo alla crescita dei consumi. La deliziosa combinazione di eritritolo e sucralosio lo rende unico e irresistibile. Senza calorie, senza aromi artificiali, senza coloranti, adatto a diete chetogeniche e amico dei denti. L’ambizione è di attrarre non solo gli users della categoria ma anche tutti coloro che colgono l’opportunità di ridurre le calorie senza rinunciare a godersi i sapori dolci che amano. Ideale per bevande calde, per frutta fresca e yogurt. Disponibile in due formati: Doypack 300gr e 50 bustine.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
misuraladolcezza.it

TREND VENDITE PER CANALE ●zucchero

i consumatori che si stanno progressivamente orientando verso dei dolcificanti sempre più naturali e verso zuccheri integrali non raffinati, che corrispondono perfettamente alle caratteristiche che gli shopper stanno cercando in questo momento negli alimenti: meglio se integrali, biologici, Fairtrade e naturalmente ricchi di sali minerali e vitamine». La crescente attenzione verso prodotti sostenibili, naturali e da filiera corta viene riscontrata anche da Leandro Cariolo, responsabile marketing & trade marketing di Italia Zuccheri Commerciale: «con Nostrano proponiamo una grande innovazione nel comparto: un’alternativa completamente italiana allo zucchero di canna, grazie a uno zucchero grezzo di barbabietola 100% italiana, da agricoltura sostenibile certificata che non ha girato il mondo per arrivare sulle nostre tavole. Tutti questi valori sono un plus per il consumatore, che acquista il prodotto, lo apprezza e lo riacquista».

Eridania punta a promuovere i suoi prodotti in modo mirato ed efficace, andando a presidiare i canali di comunicazione più in linea con i potenziali consumatori di riferimento. «Nel corso del 2023 – precisa Alessio Bruschetta – abbiamo pianificato investimenti destinati ai social media e al web, in particolare con il progetto di community engagement “Dolci si diventa”. Anche quest’anno abbiamo previsto un’attivazione di pr che include attività di ufficio stampa diluite nei mesi così da assicurare un flusso continuo di informazioni verso il target di riferimento. Proseguirà, inoltre, la campagna permanente di Eridania “Il futuro chiede dolcezza”, che racchiude in un unico concept tutti gli sforzi condotti in materia di sostenibilità ambientale, sociale e di attenzione alla corretta alimentazione».

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. gennaio 2023, Totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount DM MAGAZINE 47 +7,1% +50% +12,1% +30,8% +6,3% +45,1% +10,9% +37,8%
Una strategia di comunicazione mirata ed efficace
IPER SUPER LSP DISCOUNT MERCATI DMM Volume Volume Volume Volume Valore Valore Valore Valore

Al via una “dolce rivoluzione” sui social

Nel 2023 Misura comunicherà sui social la sua “dolce rivoluzione”, mostrando come tagliare gli zuccheri con i prodotti del brand sia una scelta vantaggiosa, gustosa e divertente. «La nostra strategia di comunicazione – sottolinea Sabrina Della Mura – prevede anche l’attivazione di influencer con tre rubriche. La prima, “food blogger”, racconta i mille usi dei prodotti con videoricette di stagione, mentre la seconda, “nutrizionisti”, racchiude pillole di nutrizionisti ed esperti di healthy lifestyle, che spiegano come mantenere uno stile di vita sano senza rinunciare alla dolcezza. Infine, “fitness & sporty life” è una rubrica curata da ambassador del settore fitness e sportivo, che propongono modelli di vita sana con particolare attenzione ai trend attuali, raccontando i prodotti, proponendo delle facili soluzioni di #fitfood, invitando la community a fare altrettanto e a condividere le proprie creazioni con l’hashtag #rivoluzionaladolcezza».

SALUTE E SOSTENIBILITÀ IN TESTA

Sostenibilità e salute sono due elementi chiave per il comparto, senza che questo comporti una rinuncia al gusto. «I consumatori – dichiara Alessio Bruschetta, amministratore delegato di Eridania Italia – sono alla costante ricerca di un’alimentazione sana, basata sul consumo di prodotti biologici, integrali e ipocalorici, che combini salute, benessere e sostenibilità senza dimenticare il gusto. Oggi lo shopper, nell’acquistare uno zucchero o un dolcificante, privilegia la naturalità e l’apporto calorico da un lato e la marca e la qualità percepita dall’altro. Rimane ampia anche la parte di consumatori fedeli allo zucchero tradizionale e premium, così come continua la forte attenzione per lo zucchero di canna e per le proposte integrali. Sul fronte della

MERCATI DMM
48 DM MAGAZINE

schede prodotti

AltromercAto

Nome prodotto: Manduvirà

Caratteristiche: realizzato in impianti a basso impatto ambientale, è uno zucchero biologico non raffinato in cui la maggior parte della melassa viene allontanata dai cristalli mediante centrifugazione e contemporanea nebulizzazione con acqua calda, senza utilizzo di sostanze chimiche.

eridANiA ItAliA/Zero eridANiA

Nome prodotto: Zero Eridania liquido

Caratteristiche: la referenza è dolce come lo zucchero, ha zero calorie, è senza retrogusto e senza aspartame, oltre che priva di glutine e di lattosio. Il formato liquido da 1.000 gocce per 500 dosi è comodo da portare in borsa. Due gocce di prodotto corrispondono a un cucchiaino di zucchero.

coprob/NostrANo ItAliA Zuccheri

Nome prodotto: Nostrano Caratteristiche: zucchero grezzo di barbabietola 100% italiano, proveniente solo da barbabietole seminate, lavorate e coltivate in Italia.

-1,8% val

-6,2% vol

polvere/ zollette

2,4 mln/kg

VALORE

compresse/ liquidi

+1,6% val +3,1% vol

0% VOLUME Trend vendite DM MAGAZINE 49

MERCATI DMM
Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. gennaio 2023, Totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount
Segmenti Dolcificanti
53 mln/€ -3,6%

categoria dei dolcificanti, attualmente si registra una performance positiva per le proposte naturali». Secondo

Massimo Ambanelli, chief commercial officer di Hi-Food, nel mondo dei dolci si registra una sempre maggiore attenzione nei confronti di proposte “sugar free”, con pochi zuccheri o senza zuccheri aggiunti e un migliore apporto nutrizionale: «Da questo punto di vista, il driver principale è la salute: la riduzione dello zucchero è infatti essenziale per offrire alimenti e bevande più salutari. Tuttavia, è altrettanto importante riuscire a non alterare eccessivamente il gusto apprezzato e riconosciuto dai consumatori. La direzione va, quindi, ricercata nella gradualità, offrendo prodotti con minor quantità di zucchero, abituando gradualmente lo shopper a un gusto meno dolce, ma garantendogli il sapore e la consistenza che ama».

schede prodotti

hi-Food

Nome prodotto: Meltec

Caratteristiche: ingrediente di origine naturale privo di additivi e allergeni, ricco in fibre (66%), che consente di ottenere un prodotto finito con oltre il 30% in meno di zucchero.

misurA

Nome prodotto: Sugarly

Caratteristiche: la referenza ha zero zucchero e zero calorie, ma gusto e consistenza come lo zucchero tradizionale.

È vegano, senza glutine, adatto a diete chetogeniche, senza coloranti e aromi artificiali. Disponibile nel formato da 300 g in doypack e in bustine.

piNiN pero

Nome prodotto: Eritritolo

Caratteristiche: dolcificante naturalmente dolce, con zero calorie, senza retrogusti. Consigliato in molte diete chetogeniche, è un perfetto sostituto dello zucchero ed è resistente alle cotture ad alte temperature. Formato da 400 g.

terrA e oro/suNNy bio

Nome prodotto: Sciroppo d’agave biologico squeezer

Caratteristiche: confezione famiglia da 980 g per un consumo consolidato in un formato comodo, pratico e riciclabile come lo squeezer. La referenza è biologica, ha un basso indice glicemico e un alto potere dolcificante.

MERCATI DMM
50 DM MAGAZINE

PIACCIONO LE ALTERNATIVE ALLO ZUCCHERO NATURALI

Il consumatore si sta orientando verso alternative allo zucchero naturali, come l’eritritolo, con zero calorie e un gusto delicato, non solo per le bevande ma anche per la realizzazione di dolci. «Nel comparto – precisa Sabrina Della Mura, marketing manager di Misura Dolcificanti – si riscontra l’opportunità di entrare in nuove occasioni di consumo: la creazione di dolci buoni ma leggeri, senza zuccheri aggiunti e calorie. La nostra gamma per pasticceria si inserisce in questo trend, con l’ambizione di aumentare la frequenza degli users della categoria e attrarre nuovi consumatori. Lo scaffale dolcif icanti in Italia richiede un lavoro di category management che risponda all’albero decisionale di acquisto dello shopper. La riorganizzazione dello scaffale può aumentare il valore e le rotazioni totali del comparto, rendendo evidente in primis la distinzione tra dolcificanti naturali e artificiali e poi la suddivisione per occasione di consumo: non solo dolcificazione di bevande, ma anche preparazione di dolci». La ricerca di prodotti alternativi naturali è riscontrata anche da Umberto Orsini, responsabile Italia di Terra e Oro: «I consumatori puntano a sostitutivi dello zucchero 100% naturali in forma liquida e i principali driver di scelta sono la naturalità, la funzionalità e l’assenza di gusto per non modificare gli alimenti e le bevande. Si riscontra, inoltre, una forte riconducibilità alla confezione: lo sciroppo d’acero, ad esempio, viene venduto al 99% in bottiglietta di vetro trasparente con manico, mentre lo sciroppo d’agave si trova quasi esclusivamente in formato squeezer di plastica». n

TREND VENDITE PER CANALE

Valore Valore Valore Valore Discount Lsp Super Iper Volume Volume Volume Volume +26,4% +7% +55,7%
+16,4% +9,7% +61,9% +12% +11%
MERCATI DMM Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. gennaio 2023, Totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount
●Dolcificanti DM MAGAZINE 51

Zucchero e dolcificanti: una dolce classifica dei brand più attivi in rete

L’analisidell’OsservatorioDigitalediSoluzioneGrouphainteressatoiprincipalibrand delsettorealfinedistudiarneleattivitàonline.

Quali sono i brand più attivi sui social per la categoria zucchero e dolcificanti? Ce lo dice l’analisi dall’Osservatorio Digitale di Soluzione Group, che attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma¹ e Talkwalker², ha indagato sull’attività online dei marchi più noti del settore, elaborando le informazioni raccolte al fine di fornire dati di marketing utili per la ricerca e lo sviluppo.

Nel mondo più dolce del mercato, l’indagine avviata su Fanpage Karma ha analizzato le strategie adottate dai vari player e i loro risultati in termini di numero di fan e di interazioni dei contenuti pubblicati. Sul podio di Facebook, al primo posto è Truvìa Italia,

OSSERVATORIO DIGITAL DMM
¹ Fonte Fanpage Karma: indagine avviata nel periodo tra l’1 agosto 2022 e il 31 gennaio 2023 ² Fonte Talkwaker: indagine avviata nel periodo tra il 9 gennaio 2023 e il 16 febbraio 2023
52 DM MAGAZINE

brand del colosso Eridania, che supera addirittura il marchio proprietario con i suoi 421k fan. Segue MyDietor & MyDietorelle con 237k seguaci ed Eridania con 162k. Sono i brand leader dello zucchero quelli con una strategia più continuativa e con un maggiore engagement: al vertice Italia Zuccheri (65k reaction), poi nuovamente Eridania (39k) e Rigoni di Asiago (18k). Coerenza anche nella classifica dei top post, dominata indiscutibilmente da Rigoni di Asiago e Italia Zuccheri con contenuti di prodotto e ricette.

Inomi si ripetono anche su Instagram: è Rigoni di Asiago ad aggiudicarsi il primato con 43k follower, seguita da Eridania con 14k e da Italia Zuccheri con 6k. La classifica cambia parlando di performance della pagina, dominata dai sostitutivi dello zucchero: oltre Italia Zuccheri (39% di interazioni) entrano infatti in graduatoria Misura La Dolcezza (26%) e Mielizia (19%). L’analisi degli hashtag evidenzia invece un orientamento verso la naturalità del prodotto e delle materie prime, privilegiando le lavorazioni grezze.

L’analisi di Talkwalker ha coinvolto un pubblico di oltre 51.1M di persone. Tra gli hashtag emergono chiari i temi di #pasticceria: tra le tipologie di prodotto menzionate lo #zucchero è visto come l’ingrediente più utilizzato all’interno delle preparazioni, così come il #miele tra i sostitutivi.n

www.soluzionegroup.com

OSSERVATORIO DIGITAL DMM
DM MAGAZINE 53

Cellini: Contemporary Italian Roastery

Cellini è la marca di punta del gruppo Ekaf, player internazionale, con forti radici nel mondo HoReCA, attivo nella produzione di caffè di altissima qualità, con sede a Genova e distribuzione in oltre 40 paesi del mondo.

Forti sono i piani espansione, sia a livello geografico che di canali, come testimonia l’acquisizione di Frhome, start up che opera nel mondo dell’e-commerce direct to consumer in e che aumenterà la conoscenza e diffusione della marca Cellini tra i consumatori di tutto il mondo

A conclusione di un profondo lavoro di ricerca, Cellini ha presentato la nuova immagine e il posizionamento come Contemporary Italian Roastery: Cellini parte dalla profonda conoscenza della tradizione per guardare al mercato in modo curioso, innovativo e contemporaneo con l’obiettivo di accompagnare i consumatori in un viaggio alla scoperta del caffè superiore.

Grazie al nostro team di Q Grader, seguendo protocolli e procedure di assoluta eccellenza, abbiamo selezionato delle nuove origini, tutte rigorosamente Arabica Specialty e Fine Robusta: caffè di altissimo livello, con score superiori a 80 punti su 100, perfettamente tracciabili e superiori da un punto di vista aromatico.

Partendo da questi caffè, per la GDO, vedrà la luce la nuova range Vivagreen: capsule home compostable con blend specialty e compensazione totale della Co2

Nella seconda metà dell’anno, nasceranno i grani Superior Blends: due miscele di Arabica Specialty e Fine Robusta, pensate per rendere accessibile l’esperienza specialty grazie all’arte del blending Cellini.

Una costate l’impegno green: da sempre utilizziamo energia elettrica da fonti rinnovabili, tutti i nostri astucci e cartoni sono certificati Fsc e a dicembre 2022 abbiamo ottenuto la certificazione Iso 14001:2015. Entro giugno inoltre, elimineremo l’alluminio da tutti i nostri prodotti ho.re.ca. rendendo riciclabili oltre 33 tons di packaging all’anno.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
cellinicaffe.com

I 5 aspetti chiave della Nrf 2023

Il team di Retail Institute Italy ha partecipato a New York City alla kermesse dedicata al retail. Ecco le principali tendenze emerse dalla prima giornata.

IlBig Show della National Retail Federation (Nrf) si è recentemente svolto a New York City. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di entrare in contatto con esperti del settore del retail, ascoltare i successi e le lezioni apprese dai principali partner tecnologici e vedere gli ultimi progressi tecnologici che sicuramente faranno scalpore presso i rivenditori nei prossimi anni. Abbiamo sintetizzato cinque aspetti chiave, ma soprattutto abbiamo lasciato Nrf 2023 ottimisti sulla salute e sulla resilienza del settore del Retail.

1.Stiamo ancora parlando di omnicanale

È chiaro che molti retailer stanno ancora affrontando il loro percorso di unificazione dei canali, mentre i top hanno raggiunto nella maggior parte dei casi il “traguardo” di arrivare a regime nell’omnicanalità. In questo Nirvana senza canali, le insegne hanno lavorato per creare un'esperienza senza soluzione di continuità per i loro acquirenti, spesso portando esperienze digitali nel mondo fisico o ricreando spazi fisici nel mondo digitale. Il viaggio continua in aree come il social commerce e il livestreaming, canali più recenti che consentono ai marchi di incontrare i clienti in nuovi “punti di intenti”.

DM MAGAZINE 55
CUSTOMER DMM
Il primo quotidiano online sulla sostenibilità nel retail greenretail.news

rimane vitale

Ora più che mai, i rivenditori devono sfruttare i dati per comprendere meglio i propri clienti: cosa vogliono, dove lo vogliono, come pagheranno e molto altro ancora. Prendiamo per esempio Foot Locker, che ha dato una forte accelerazione per diventare lo sportello unico per la cultura delle scarpe da ginnastica, educando meglio i propri collaboratori del negozio a soddisfare le aspettative degli acquirenti, estendendo anche i servizi in negozio come la pulizia delle scarpe da ginnastica.

3.

Per prosperare in questo canale, tuttavia, i rivenditori hanno dovuto evolversi rapidamente per garantire che le esperienze in negozio fossero interattive e coinvolgenti. Una rinnovata attenzione all'esperienza “phygital” può aiutare i rivenditori a migliorare la conversione, ridurre i resi e aumentare le dimensioni del carrello. È diventato imperativo per i rivenditori consentire agli acquirenti in negozio di esplorare i propri prodotti attraverso l'auto-scoperta, spesso abilitata con la scansione self-service, la segnaletica digitale immersiva o persino camerini intelligenti che offrono esperienze di prova virtuali. Quelli più all'avanguardia stanno anche valutando come incorporare la gamificazione nell'esperienza di acquisto.

4. I rivenditori non possono dimenticare la risorsa più importante: le persone

La pietra angolare dell'esperienza differenziata in negozio è sempre stata l'addetto al negozio. Le aspettative dell'acquirente continueranno a evolversi, così come l'esperienza del commesso del negozio. In definitiva, una buona esperienza dei dipendenti produrrà una migliore fidelizzazione del personale e ciò avrà sempre un impatto positivo sulle esperienze dell'acquirente in negozio.

5. Concentrati sulla flessibilità

La flessibilità è fondamentale per i rivenditori. E può fare la differenza tra la vita e la morte. I retailer possono creare in modo iterativo cataloghi di soluzioni che sfruttano le API aperte, per esempio, per proteggere la flessibilità poiché le esigenze inevitabilmente cambiano nel tempo.n

Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready 2. La centralità del consumatore È ora di concentrarsi sulle esperienze "fisiche"
CUSTOMER DMM DM MAGAZINE 57

sostenibilità e innovazione guidano il comparto

focus DMM
Tissue: di Federica Bartoli
DM MAGAZINE 59

COLORE 1OO% NATURALE SENZA UTILIZZO DI SBIANCANTI

SEGUIMI

La nuova tecnologia WEPA per la produzione di carta morbida, sicura e resistente che utilizza carte e cartoni provenienti dalla raccolta differenziata.

7O% RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE

AMAZING e-commerce La DIFFERENZIATA che fa la DIFFERENZA ! info@wepa.eu www.wepaitalia.it
wepacomprami.it

Il comparto del tissue ha attraversato un 2022 complesso, caratterizzato da un lato da una significativa crescita a valore, dall’altro dalle conseguenze della pressione inflazionistica che ha condizionato le abitudini di acquisto dei consumatori. «Lo scorso anno le aziende hanno dovuto incrementare i prezzi – afferma Roberta Capurro, marketing and development manager Wepa – per poter far fronte al picco dei costi dovuti alla crisi energetica. L’aumento dei prezzi e il minor potere d’acquisto del consumatore stanno portando a una contrazione in termini di atti di acquisto e un’attenzione più oculata ai consumi». «Gli shopper stanno adottando strategie di acquisto difensive – comunica Rolando Figaia, marketing e sales director di Sofidel –con uno spostamento sempre più accentuato verso i prodotti a marca del distributore e una crescita del canale discount».

Innovazione e costante lavoro di ricerca hanno portato al lancio degli Asciugamani Regina che, grazie al formato usa e getta, contribuiscono a ridurre la diffusione di germi e batteri. «Il prodotto – fa sapere Rolando Figaia – garantisce una maggiore igiene rispetto ai classici asciugamani in tessuto. La confezione dispencer ne facilita il prelievo, permettendo l’estrazione del singolo foglio ed evitando gli sprechi. Nel 2022, infine, abbiamo presentato anche la carta multiuso Regina Power, ideale per l’igiene e la pulizia di qualsiasi tipo di superficie: si tratta di un prodotto innovativo composto da carta più spessa del 50-80% rispetto a quella tradizionale, più resistente e adatta a pulizie più impegnative».

focus DMM
DM MAGAZINE 61
SOFIDEL PUNTA SUGLI ASCIUGAMANI REGINA
I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità dei processi produttivi, ma anche al risparmio.

Il focus è sulla sostenibilità

L’attenzione alle tematiche di carattere ambientale diventa sempre più preponderante tra i consumatori, interessati più che mai ai processi produttivi e all’impatto che essi possono avere sul nostro habitat. «Wepa è leader in Europa nella produzione di carta riciclata al fine di diminuire l’impiego di fibra vergine – prosegue Capurro – e da diversi anni porta avanti un programma di ricerca volto a sperimentare materie prime alternative. Con il progetto Recycled Nature Pure, infatti, utilizziamo carta ricavata da cartone riciclato che non necessita di sbiancanti e ciò riduce l’impronta ecologica del 70%. Questo ci permette di dare una terza vita alle fibre vergini di cellulosa». «Sofidel è impegnata da anni sulla riduzione dell’impatto ambientale – condivide Figaia – e ciò si traduce in un efficientamento dei processi di produzione e nell’impiego di energie rinnovabili e packaging sostenibili. Dal 2009 al 2020, inoltre, l’azienda è riuscita ad abbattere del 24% le emissioni dirette di Co2, con l’obiettivo di raggiungere il 40% entro il 2030. Nel 2008, ancora, Sofidel ha aderito al programma Wwf Climate Savers allo scopo di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni, mentre per quanto riguarda le confezioni, dal 2013 ad oggi abbiamo ridotto l’uso di plastica del 29,5% e introdotto i packaging in carta Kraft, alcuni dei quali prodotti con fonti rinnovabili».n

WEPA PROPONE LA CARTA RECYCLED NATURE PURE

Grazie al progetto Recycled Nature

Pure, la carta ottenuta presenta caratteristiche di morbidezza e comfort paragonabili a quelle realizzate da fibre vergini o riciclate in modo convenzionale. «Dal punto di vista qualitativo – spiega Roberta Capurro – il prodotto ha le stesse caratteristiche delle referenze tradizionali, ma si differenzia nella colorazione con un grado di bianco più basso. Sul mercato italiano la carta Recycled Nature Pure è disponibile a marchio Comprami Pure ed è accompagnata da un packaging esplicativo che ne racconta l’origine. Anche la strategia comunicativa sulle piattaforme social si basa sul racconto delle caratteristiche di questa carta».

DM MAGAZINE 63
focus DMM

L’approccio efficientista nel settore IMMOBILIARE COMMERCIALEn

Si tratta di un sistema ampiamente adottato negli anni ’90, quando gli investitori iniziarono a focalizzarsi su immobili di tipo commerciale.

Il settore immobiliare si evolve. Nelle tecniche, nelle modalità applicative e persino negli obiettivi che gli operatori considerano prioritari da raggiungere. Più rigidi, invece, i meccanismi che legano gli obiettivi agli approcci metodologici utilizzati per perseguirli. Uno di questi è l’approccio efficientista, poco dibattuto ma largamente utilizzato. Questo approccio ha preso piede a partire dagli anni '90, quando i grandi investitori istituzionali hanno cominciato a investire sempre più in immobili commerciali e a prefiggersi una gestione più efficiente di tali asset.

L'efficienza immobiliare è stata sviluppata come un approccio di gestione e investimento orientata alla massimizzazione della tenuta operativa e della redditività. Precisamente, l'ambito efficientista nel settore immobiliare mira all'utilizzo ottimale delle risorse disponibili, sia in termini di costi che di tempo, nella gestione e nello sviluppo di proprietà immobiliari. Si concentra sull'ottimizzazione della performance delle proprietà, attraverso la riduzione dei costi e l'aumento dei ricavi, e sulla creazione di valore nel tempo per i proprietari e gli investitori. Occorre precisare che l'introduzione dell'efficienza immobiliare è stata guidata principalmente dal mercato e dalla concorrenza tra gli operatori del settore. Tuttavia, essa è stata anche in-

64 DM MAGAZINE REAL ESTATE DMM

fluenzata da una serie di normative anche internazionali che, nel tempo, hanno posto l'accento sulla sostenibilità ambientale e sulle questioni di sicurezza e salute degli occupanti degli immobili.

Gran parte degli operatori del settore immobiliare, commerciale e non solo, utilizza correntemente questo approccio anche se non sempre in modo codificato. Vediamo alcuni esempi per renderci conto di come, ciononostante, tale approccio sia molto più diffuso e utilizzato di quanto non si pensi. La riqualificazione di un edificio esistente, che può essere rinnovato per ridurre i costi energetici e migliorare la qualità dell'ambiente per gli utilizzatori, oppure la costruzione di edifici a basso consumo energetico, progettati per massimizzare l'efficienza energetica gestionale, utilizzando materiali e tecnologie avanzate. Un altro esempio è la crescente adozione di tecnologie digitali e soluzioni innovative per migliorare l'efficienza delle attività immobiliari, attraverso l’implementazione di soluzioni basate su IoT per monitorare e gestire in modo intelligente gli edifici e le infrastrutture. Ancora, l'uso di strumenti di intelligenza artificiale e analisi dei dati è sempre più comune nel settore immobiliare commerciale in Italia: ad esempio, l'analisi dei dati consente di capire meglio le esigenze e le preferenze dei clienti, migliorandone l'esperienza d’acquisto e aumentando la redditività del bene.

Esistono molti casi concreti di efficientismo applicato al settore immobiliare commerciale, ma fra le società più attive per questo approccio si segnalano la francese Klepierre e la spagnola Merlin, con un portafoglio valutato 19,8 miliardi di euro nel 2022, la prima, e con attività per oltre 14 miliardi di euro nel 2021, la seconda. Entrambe si distinguono per un approccio rivolto all’innovazione di processo e di prodotto e per una costante ricerca dell’ottimizzazione dei costi, da ottenersi anche con un dichiarato orientamento alla sostenibilità. Casi concreti possono ampiamente trovarsi fra gli asset di proprietà e gestiti da questi due colossi.n

DM MAGAZINE 65
REAL ESTATE DMM
Alberto Deiana, project management and real estate executive Mi.No.Ter.

Qual è la differenza tra l'intelligenza

ARTIFICIALE E QUELLA NATURALE?N

L'intelligenza artificiale è quando il tuo computer fa qualcosa di stupido, l'intelligenza naturale è quando sei tu a farlo.

Battute a parte, i prossimi mesi dovrebbero vedere un forte aumento dell’uso dell’intelligenza artificiale (AI, acronimo dall’inglese) nel settore retail. Se è scontato prevederlo, più difficile è immaginare quali delle tantissime applicazioni possibili saranno le più gettonate. Dei chatbot abbiamo già parlato un anno fa: questi strumenti evolveranno, comprendendo meglio le domande dei clienti e diventando più conversazionali e soprattutto più utili, visto che fino ad oggi spesso non è stato così. Rimanendo sul tema dell’assistenza al consumatore credo che questo diventerà interessante quando si potranno fare richieste più destrutturate, sia grazie al linguaggio naturale sia usando immagini.

Si potrebbe inviare, per esempio, l’immagine di un ambiente e ricevere dal bot suggerimenti sull’arredamento ideale; oppure si potrebbe mandare la foto di uno specifico outfit e avere consigli su capi o accessori relativi allo stile indicato. Se tutto ciò può sembrare qualcosa di futuristico consiglio di provare Dall∙E, un cugino di ChatGPT, in grado di generare immagini riconoscendo il testo fornito. Sottolineo generare, non ricercare. Nell’ipotesi precedente l’AI deve limitarsi a leggere dall’immagine gli elementi essenziali e cercare all’interno del nostro catalogo i prodotti che hanno le caratteristiche richieste.

DIGITAL CLUB/RETAIL DMM 66 DM MAGAZINE

Un altro ambito dove prevedo uno sviluppo è quello della personalizzazione dell’esperienza, soprattutto nella componente digitale del rapporto con il cliente (app dell’insegna, sito web). Integrandosi con i programmi di loyalty sarà possibile creare messaggi, promozioni e percorsi d’acquisto più individuali, laddove oggi si ricorre a più generici cluster di clienti. In questo caso l’AI non solo aiuterà le insegne a fornire suggerimenti ad hoc, ma le supporterà anche nella scelta del canale di comunicazione e circa il momento migliore per operare tale scelta.

Nell’ambito dei pagamenti, ma anche del self-scan, ci sarà una maggior capacità di identificare le frodi: già oggi, infatti, ci sono sistemi video in grado di segnalare comportamenti anomali che richiedono un controllo. Per chi si occupa di strategie e marketing, poi, ci sarà un supporto maggiore nel costruire modelli predittivi di vendita e si parla anche di Smart Pricing istantaneo. Lo stesso varrà per l’ottimizzazione della supply chain, degli assortimenti e così via.

Quale di queste applicazioni marcerà più velocemente? Dipenderà dagli sviluppi tecnologici e dal tasso di adozione da parte dei retailer. Due fattori che la mia intelligenza naturale non riesce ancora a stimare con precisione! Saremo, dunque, sommersi dalla tecnologia? Non così tanto, e non subito. come vedremo il mese prossimo.n

DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
DM MAGAZINE 67
Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

Olio:

e origine italiana

Il comparto, influenzato da una campagna olearia scarsa e complicata, punta su elevata qualità e attenzione alla sostenibilità. I prodotti 100% italiani e tracciati restano in cima alle preferenze degli italiani, sempre più orientati verso una nuova cultura dell’olio.

i consumatori cercano alta qualità
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Il mercato dell’olio in Italia, nell’anno terminante il 1° gennaio 2023, ha registrato un giro d’affari superiore a 1,5 miliardi di euro e un aumento delle vendite a valore pari al 16,7% (+218 milioni) rispetto al 2021. A questo importante incremento di fatturato corrisponde, invece, una flessione delle vendite a volume sia in milioni di litri (-9,2%) con poco più di 397 milioni di litri venduti, sia in confezioni (-6,2%). Il prezzo è la variabile che sostiene l’incremento del fatturato, pari a +28,6% (fonte: NielsenIQ, Iper+Super+Liberi servizi+Discount).

AREE E CANALI DI VENDITA

Il trend a totale Italia si registra anche cross area: cresce il fatturato trainato dell’incremento di prezzo. «Nell’Area 4 – afferma Anita Rocco di NielsenIQ – l’aumento di prezzo è maggiore, pari a +35,7%, anche se il prezzo medio €/l resta il più basso rispetto alle altre aree (3,29 euro); qui la flessione dei volumi è ancora più accentuata, pari a -13% a volume e a -10% a confezione. A livello di superfici distributive, la vendita dei prodotti si concentra nel supermercato, dove è veicolato il 42% del fatturato e il 39% dei volumi. Seguono iper e discount, che vendono rispettivamente il 21% e il 29% dei volumi; per finire il libero servizio con l’11%. Tutti i canali hanno un trend negativo dei volumi, meno significativo negli ipermercati (-1,4% a volume), grazie

MERCATI DMM
DM MAGAZINE 69

Ad ogni piatto il suo extra vergine.

Non tutti gli oli extra vergini sono uguali.

Dalla collaborazione tra Olitalia e JRE, associazione di giovani e talentuosi chef dell’alta ristorazione europea, nasce la linea di oli extra vergini I Dedicati. Ogni olio extra vergine di questa linea ha un diverso livello di fruttato capace di armonizzarsi al meglio ed esaltare il sapore e il gusto delle pietanze. Con il team di chef JRE sono stati selezionati tre diversi profili sensoriali specifici di olio extra vergine per l’abbinamento perfetto a piatti a base di pasta, verdure e carne.

Abbineresti mai lo stesso vino a piatti diversi? E allora perché farlo con l’olio?

OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA
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al fatto che l’incremento dei prezzi è stato meno importante rispetto agli altri canali (+18%): mitigato dalla promozionalità, che in questo canale ha livelli più alti rispetto agli altri, il 44% dei volumi viene venduto in promozione».

ANDAMENTO DEI SEGMENTi

TREND VENDITE A VALORE TREND VENDITE A VOLUME

Fonte: Elaborazioni DM su dati NielsenIQ, a.t. 01/01/2023, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount+Specialisti Drug +16,7% -9,2%

Il segmento principale del mercato è l’olio extravergine d’oliva che, con 849 milioni di euro di fatturato, pesa il 56% del comparto e veicola il 43% delle vendite a confezione. Il segmento cresce in termini di vendite a valore (+7,3%), ma non di volume (-5,9%), registrando quindi un incremento di prezzo del 14%. «L’aumento di prezzo – precisa Anita Rocco – è guidato sia da un effettivo aumento dei prezzi, correlato anche a una minore promozionalità (il 52% delle vendite a volume sono realizzate in promozione con 4,6 punti di promozionalità in meno rispetto allo scorso anno), sia dalla crescita dei segmenti più costosi: il 100% italiano e la denominazione protetta. Entrambi, che valgono rispettivamente il 32% e il 5% dell’extravergine, si comportano in maniera opposta rispetto all’olio comunitario, il quale rappresenta invece la maggior parte dell’extravergine. I due segmenti sono positivi a volume e in particolare il 100% italiano registra +4% e incrementa i prezzi meno della media (+4%); tali prezzi hanno già un prezzo

1,5 mld/€ 397 mln/l

QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ ELEMENTI CHIAVE

DA COMUNICARE AI CONSUMATORI

Farchioni punta a comunicare l’elevata qualità dei suoi prodotti e l’impegno nel campo della sostenibilità, come spiega Giampaolo Farchioni: «Abbiamo pubblicato il nostro secondo bilancio di sostenibilità certificata, da cui emergono le migliori performance negli investimenti agricoli e, specificamente, nell’olivicoltura. Nell’ambito dell’e-commerce, invece, confermiamo la promozione di prodotti selezionati premium, che richiedono maggiore storytelling e che coincidono con progetti di più ampio respiro. Nel 2023 saremo impegnati nel lancio del Farchioni Velato, olio realizzato con un nuovo metodo di filtraggio naturale in collaborazione con l’Università di Perugia».

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indice sopra media: 127 per il 100% italiano e 214 per la denominazione protetta. Nello specifico, l’aumento dei volumi del 100% italiano è guidato sia da un incremento del numero di referenze (+0,2 punti, arrivando a 6,1 referenze medie vendute), sia dall’intensità promozionale rimasta costante». In termini di superfici di vendita, il super si conferma essere il canale elettivo per l’olio evo con il 46% dei volumi veicolati, seguito dall’ipermercato (26%). Il discount, invece, è il canale con il più alto trend a valore, pari a +9,3%: «Qui il prezzo è aumentato sopra la media (+16,8%) – precisa Anita Rocco – ma il livello è rimasto sotto la media di segmento con un indice di 96; il prodotto del discount, anche se ha avuto un maggior incremento di prezzo, resta quindi più conveniente €/l rispetto alla distribuzio-

La comunicazione di Domenico Manca si articola in azioni di diverso genere, tarate sull’interlocutore di riferimento, come precisa Pasquale Manca: «Utilizziamo la carta stampata, sia a livello locale che nazionale: se i quotidiani regionali ci consentono di raggiungere i consumatori distanti dal web, le riviste specializzate di settore sono il metodo che prediligiamo per rivolgerci a clienti, buyer e potenziali acquirenti. Per l’online, invece, preferiamo le sponsorizzazioni sui social media per raccontare la nostra azienda e i prodotti in maniera approfondita. Parallelamente, raggiungiamo gli operatori del settore attraverso le pagine web delle principali testate specializzate nel food e nella grande distribuzione».

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UN PIANO DI COMUNICAZIONE ARTICOLATO E DIVERSIFICATO

Segmenti

ne moderna». Il secondo segmento in ordine di grandezza di fatturato è l’olio di semi che, con 567 milioni di euro venduti in un anno, vale il 37,2% del mercato olio e rappresenta il 53,6% delle vendite a volume. Il segmento cresce in termini di vendite a valore (+34,8%), ma non di volume (-12,2%), registrando quindi un incremento di prezzo del 53,5%. «Il prezzo medio – prosegue Anita Rocco – è passato da 1,73 €/l a 2,66 €/l. Questo aumento a doppia cifra è stato trasversale a tutti i tipi di olio di semi, ma è stato più importante per i segmenti girasole (+63%), da frittura (+66%) e semi vari (+75%). L’aumento di

Olitalia ha sviluppato un piano di comunicazione finalizzato a costruire la brand awareness e il posizionamento distintivo dell’azienda attraverso uno spot istituzionale del brand Olitalia e una creatività dedicata a Frienn, prodotto specifico per la frittura già utilizzato in numerosi ristoranti in tutta Italia e ora distribuito anche nel retail. «“La marca preferita dagli chef italiani” – precisa Andrea Marchelli – è il claim della campagna di Olitalia, già lanciata nel 2021 e in onda sulle principali emittenti nazionali tv e in radio. La creatività di Frienn, studiata ad hoc per il digital, ha l’obiettivo di far conoscere il prodotto e di invitare i consumatori a scegliere la referenza, come già fanno gli chef, per ridurre i cattivi odori e godersi un buon fritto, asciutto

croccante».

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L’IMPORTANZA DI COSTRUIRE UN POSIZIONAMENTO DISTINTIVO +7,3% val -5,9% vol +34,8% val -12,2% vol +48,1% val +9,1% vol +13,1% val -4,9% vol
Olio di semi Olio di sansa di oliva Olio di oliva Comunitario +6,6% val -9,7% vol Non comunitario +20,3% val +0,7% vol 100% italiano denominazione protetta +8,8% val +4,4% vol -1,1% val +0,5% vol Fonte: Elaborazioni DM su dati NielsenIQ, a.t. 01/01/2023, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount+Specialisti Drug
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Olio extra vergine di oliva
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prezzo registrato è dovuto all’incremento dei prezzi no promo, mentre la pressione promozionale è rimasta stabile, pari a +1,6 punti». In termini di canali, l’olio di semi vede il discount primo canale per venduto a volume della categoria con il 37,8%, seguito dal supermercato con 34,2%. La situazione è differente a valore, visti i differenti livelli di prezzo: primo il supermercato (36,6%) e secondo il discount (34,4%). Quest’ultimo è anche il canale che ha registrato la maggiore crescita di prezzo (+72%), mantenendo un indice 91 verso il totale Italia, che ha segnato la maggior riduzione di volumi (-22%). Il terzo segmento da menzionare è l’olio di oliva che, con 100 milioni di euro venduti in un anno, vale il 6,6% del mercato olio e rappresenta il 5,6% delle vendite a volume. Come per gli altri due, anche questo segmento cresce in termini di fatturato (+13%) grazie all’incremento di prezzo (+19%), registrando invece una flessione dei volumi (-5%).

schede prodotti

beNvolio 1938/beNvolio

Nome prodotto: Olio di Cocco Mct Squeeze

Caratteristiche: olio di cocco in un formato ancora più pratico, non solo adatto a un uso alimentare, ma anche per la cura di corpo, capelli e viso. 100% vegetale e naturale, ricavato dalla miscela di olio di cocco vergine bio e olio Mct, trigliceridi a catena media ottenuti da olio di cocco puro.

boNolio/boNo

Nome prodotto: L’Italiano Filtrato Caratteristiche: olio che nasce da una selezione di cultivar del Sud Italia, raccolte all’inizio della fase di maturazione e lavorate secondo l’antica arte olearia. Profumo delicato, gusto leggero, ideale per i piatti della cucina mediterranea.

cArApelli FireNZe/cArApelli

Nome prodotto: Il Frantolio Olio

Extravergine d’oliva

Caratteristiche: l’extra vergine storico di Carapelli si rinnova per celebrare l’importante anniversario della marca, che compie 130 anni. L’olio, sinonimo di qualità e rispetto per le materie prime, si arricchisce con una nuova bottiglia che aggiunge dettagli distintivi alla storica forma e una nuova identità di marca di grande personalità e impatto.

costA d’oro/costA d’oro Assoprol

Nome prodotto: Dop Umbria

Caratteristiche: prodotto frutto della partnership tra Costa d’Oro e Assoprol, associazione che raccoglie circa 800 olivicoltori umbri. Estratto a freddo da olive della sottozona dei Colli Assisi-Spoleto e non sottoposto a filtrazione, è un olio corposo e denso dalla consistente velatura verde brillante, con note di erba appena tagliata e sottofondo di carciofo e mandorla acerba.

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UNA PRODUZIONE OLEARIA SCARSA

Quest’anno la produzione olearia del bacino mediterraneo è stata scarsa, come afferma Carmelo Zagarrì, direttore commerciale di Bonolio: «A causa della siccità, la quantità dell'ultima campagna non ha fatto registrare gli stessi risultati dell'anno prima. Questo scenario dovrebbe favorire le preferenze dei consumatori verso oli italiani che, se ben esposti in un display in grado di sottolineare in maniera chiara la provenienza, alimenterà la consapevolezza di acquisto degli shopper, i quali, con una differenza di prezzo più contenuta rispetto al passato, potrebbero orientare le loro scelte verso un olio nazionale». Il deficit produttivo della campagna olearia e le difficoltà del contesto attuale sono elementi riscontrati anche da Nicola Pantaleo, amministratore delegato di Pantaleo: «Quest’anno la campagna è stata decisamente sfortunata, sia in Italia sia in Spagna. Inoltre, i costi della materia prima, che storicamente non sono mai stati così elevati, non permettono di prevedere quale potrà essere il calo dei consumi che questi comporteranno. Finora, sulla scorta dei programmi portati avanti con la grande distribuzione, i risultati sono stati in linea con il 2022. È importante puntare sull’aumento della consapevolezza rispetto alla qualità degli oli, che i consumatori mostrano già apprezzare privilegiando l’olio extravergine di oliva e i prodotti premium». Secondo Giampaolo Farchioni, owner e manager di Farchioni Olii, le referenze ad alto valore aggiunto sono molto apprezzate dagli shopper: «I prodotti premium hanno offerto le migliori performance e la qualità ha aiutato molto. La principale sfida resta quella di comunicare l’elevata e costante qualità in un anno in cui è stato molto faticoso produrre, perché abbiamo raccolto meno materia prima e di qualità inferiore. Bisognerà, quindi, mantenere la qualità senza aumentare i costi: ciò vale soprattutto per le marche nelle quali si identifica il consumatore».

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IL CONSUMATORE PREFERISCE L’OLIO

100% ITALIANO

La provenienza italiana dei prodotti a scaffale rimane un elemento fondamentale per gli shopper, come spiega Pasquale Manca, amministratore di Domenico

Manca: «Abbiamo avuto la conferma che, a discapito di quanto possa sembrare, quando il consumatore rileva una riduzione del gap di offerta prezzo a scaffale tra gli articoli che costituiscono il segmento 100% italiano rispetto alle referenze che compongono il segmento Ue/Extra Ue, le attenzioni e l’atto di acquisto ricadono verso i brand nazionali. Questa tendenza potrebbe essere confermata anche nel 2023». Al di là delle dinamiche del prezzo, che sicuramente stanno avendo un grande impatto sui consumi, quando si parla di olio extravergine anche Mauro Tosini, chief commercial officer di Salov, nota la tendenza ad acquistare sempre di più un prodotto con origine completamente italiana, nonostante questo implichi costi più alti rispetto all’olio comunitario: «Lo shopper tende a prediligere sulle proprie tavole referenze di origine italiana perché più rassicuranti di quelle provenienti dall’estero. È una tendenza già esistente in passato, che la pandemia ha accentuato e che continua a persistere oggi nonostante i prezzi della materia prima siano molto alti».

UNA NARRAZIONE ALTAMENTE VALORIALE

Qualità, trasparenza, innovazione e tradizione sono i valori da cui prendono forma i progetti e le azioni dell’azienda Pietro Coricelli . «Negli ultimi anni – afferma Chiara Coricelli – stiamo focalizzando l’attenzione sul racconto della nostra storia, della grande famiglia di oli trasparente e inclusiva, che guarda al futuro senza tradire le proprie origini. Parliamo di un brand che si impegna per tradurre i propri valori in azioni concrete, che fanno bene alle persone e al pianeta. Tutta la comunicazione è incentrata sul raccontare, con vari strumenti di comunicazione, il posizionamento e l’impegno del brand nell’ambito della qualità e della trasparenza per coinvolgere la nostra community e rafforzare la brand awareness».

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schede prodotti

domeNico mANcA/sAN GiuliANo

Nome prodotto: Olio Extravergine

Sardegna Dop

Caratteristiche: olio extravergine dal profondo legame con la terra sarda, offre tutti i profumi e i sapori di un territorio incontaminato come quello di Alghero, nel Nord Ovest della Sardegna.

FArchioNi olii/FArchioNi

Nome prodotto: Farchioni Velato

Caratteristiche: olio extra vergine dalle caratteristiche uniche per colore, profumo e sapore, date da una speciale ricetta per la filtrazione. Il Velato presenta più polifenoli e aromi rispetto a prodotti filtrati con altri metodi, ha più stabilità e una migliore conservazione grazie all’eliminazione dei residui sul fondo della bottiglia tipici degli oli non filtrati.

VERSO UNA NUOVA CULTURA DELL’OLIO

Se sotto molti aspetti il consumatore è oggi maturo, attento e sensibile all’italianità del prodotto, alle certificazioni, alla tracciabilità e all’impatto sull’ambiente, sotto altri deve ancora essere guidato. «L’olio è purtroppo percepito ancora troppo come una commodity – spiega Maria Flora Monini, direttrice comunicazione immagine e relazioni esterne di Monini – anche a causa di uno scaffale poco differenziato e fortemente promozionato.

L’olio è un pilastro della nostra alimentazione, ma le sue proprietà, il suo valore, le sue sfaccettature e i suoi benefici nutraceutici sono ancora poco conosciuti. Il nostro compito, come player del settore, è di contribuire a far maturare una vera

moNiNi

Nome prodotto: Gran Fruttato

Caratteristiche: prodotto realizzato solo con una selezione di oli prodotti con olive raccolte in leggero anticipo e lievemente acerbe. Rappresenta l’arte olearia Monini alla sua massima espressione.

oleiFicio Zucchi/Zucchi

Nome prodotto: Olio Extra Vergine d’Oliva 100% Italiano da filiera certificata Sostenibile

Caratteristiche: olio che segue una produzione trasparente in ogni passaggio nel rispetto per l’ambiente e coniugando gusto e salute.

Grazie alla certificazione di Csqa, abbraccia non solo la condivisione di valori di natura ambientale, economico e sociale, ma anche di tipo nutrizionale. Disponibile nei formati da 500 ml, 750 ml e 1 litro.

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Roundtable on Sustainable Palm Oil: l’impegno per una produzione sostenibile dell’olio di palma

cultura dell’olio in Italia, a partire dalla nostra esperienza e dalla nostra distintività». Secondo Oleificio Zucchi «l’emergenza sanitaria ha dato un’ulteriore spinta ad alcuni trend già in crescita: la ricerca di prodotti salutistici e da filiera tracciata, oltre al rinnovato interesse per la sostenibilità dei prodotti. In questo senso, ci siamo fatti promotori di una nuova cultura dell’olio, che ha come capisaldi la sostenibilità e la trasparenza, una direzione che intendiamo proseguire e di cui L’Olio Extravergine di Oliva 100% Italiano Sostenibile Zucchi è espressione concreta, in quanto proveniente da una filiera interamente tracciata e certificata sostenibile».

La Roundtable on Sustainable Palm Oil (Rspo) è un’organizzazione che dal 2004 riunisce produttori, distributori, rivenditori, investitori e organizzazioni non governative, definendo principi e criteri specifici per una produzione sostenibile e un utilizzo tracciabile dell’olio di palma certificato a livello globale. In Italia, Rspo conta 249 soci e la Penisola è il quinto Paese al mondo e il terzo in Europa per numero di aziende associate. L’olio di palma con certificazione Rspo, rispetto a quello non certificato, ha un impatto del 35% inferiore sul riscaldamento globale e del 20% inferiore sulla perdita di biodiversità rispetto alle produzioni convenzionali. Le azioni di Rspo mirano a trasformare i mercati partendo dalla produzione, coinvolgendo i grandi distributori fino ad arrivare al consumatore finale. Per questo, la certificazione richiede trasparenza e tracciabilità della catena di produzione a tutti i livelli. Il Marchio Rspo, lanciato nel giugno 2011, permette ai consumatori di fare una scelta green, acquistando prodotti che usano olio di palma certificato sostenibile.

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IL VALORE AGGIUNTO DELLA SOSTENIBILITÀ

La sostenibilità è sempre più un valore imprescindibile per numerosi player del settore, come conferma Martina Manna, direttrice commerciale e marketing di Benvolio 1938: «Oggi la sostenibilità è parte fondamentale della nostra azienda. Le scelte del consumatore ricadono sempre più spesso su brand dove esiste armonia tra le performance funzionali del prodotto e l’impegno della marca rispetto a temi di sostenibilità sociale e ambientale, andando oltre il confine della propria categoria merceologica come è sempre stato per tutte le nostre referenze». Soprattutto nell’ambito dell’olio extravergine di oliva, gli shopper oggi sono maggiormente sensibili all’origine del prodotto locale e alle scelte sostenibili. «I consumatori – spiega Chiara Coricelli, amministratrice delegata di Pietro Coricelli – mostrano un maggior

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Fonte:ElaborazioniDMsudatiNielsenIQ,a.t.01/01/2023,TotaleItalia,Iper+Super+Liberiservizi+Discount+SpecialistiDrug
TREND VENDITE PER CANALE
Iper Specialisti Drug Supermercati Liberi servizi Discount 82 DM MAGAZINE

interesse verso le aziende e i brand attivi nel campo della sostenibilità, in grado di garantire non solo un prodotto di qualità, ma anche trasparenza, forte attenzione per il benessere e giusta retribuzione di tutti gli operatori della filiera; queste sono tematiche di estremo valore per il nostro continuo percorso di crescita e innovazione». Un impegno tangibile nel campo della sostenibilità è quello di Olitalia, come spiega Andrea Marchelli, direttore marketing dell’azienda: «Il nostro olio extravergine 100% italiano “Selezione Oro” da filiera tracciata Fdai, contraddistinto dal marchio “Firmato dagli agricoltori Italiani” apposto sull’etichetta del prodotto, è il simbolo concreto di un accordo siglato con Filiera Agricola Italiana per la valorizzazione dei prodotti agricoli coltivati e lavorati in Italia. La referenza garantisce l’equa remunerazione del lavoro agricolo e la sostenibilità delle imprese agricole nazionali grazie a contratti che prevedono una maggiore stabilità economica nel tempo e una premialità che tiene conto della copertura dei costi di produzione e del costo di mercato della materia prima».

schede prodotti

olitAliA

Nome prodotto: Frienn

Caratteristiche: olio da frittura a base di semi di girasole altoleico 100% italiani e antiossidanti, in parte estratti dal rosmarino. La referenza garantisce elevata stabilità alle alte temperature con riduzione di fumo, schiuma e odore di fritto.

pANtAleo

Nome prodotto: Rusticano 100% italiano

Caratteristiche: extravergine non filtrato dall’aspetto “vellutato” e un fruttato persistente e vegetale. Ideale a crudo su insalate, carni, bruschette e legumi. Formato da 1 litro.

pietro coricelli

Nome prodotto: Firmato dagli agricoltori italiani

Caratteristiche: l’olio extra vergine di oliva 100% italiano è una garanzia non solo per la tracciabilità del prodotto, ma anche per l’adeguata remunerazione prevista per gli olivicoltori per la materia prima fornita.

sAlov/Filippo berio

Nome prodotto: Olio Extra Vergine di oliva Riserva Oro 100% italiano biologico Caratteristiche: gusto intenso e ricco. Prodotto secondo il Metodo Berio, è il frutto di una ricercata selezione dei migliori oli extra vergine di oliva 100% italiani, prodotti secondo i principi dell'agricoltura biologica. Formato da 750 ml.

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LE AZIENDE CONTINUANO A INVESTIRE IN COMUNICAZIONE

La comunicazione è una leva strategica per molte aziende del settore, come conferma Daniela Pontecorvo, chief marketing officer di Costa d’Oro: «Nell’autunno del 2022 siamo tornati a investire in comunicazione su uno dei segmenti a più alto valore del mercato dell’olio, quello dei non filtrati, nonché nostra area di eccellenza. Lo spot tv ha come protagonista il Grezzo, olio 100% italiano, non filtrato e con tracciabilità certificata fino al frantoio, mentre a livello digital, abbiamo siglato una partnership con Giallozafferano, food media brand leader in Italia, con l’obiettivo di promuovere le qualità dell’olio non filtrato Costa d’Oro avvalendoci anche della collaborazione con lo chef e influencer Daniele Rossi». Carapelli Firenze celebra l’anniversario dei 130 anni con un vero e proprio “rinascimento” della marca: «Un rinascimento – fa sapere l’azienda – che inizia dal nostro capostipite Il Frantolio e che si estende anche alla gamma degli oli extravergini 100% italiani, creando, per la prima volta, una forte connotazione di brand trasversale a tutti i prodotti grazie anche al rilancio grafico che coinvolge tutta la linea. Il rilancio sarà supportato da un ritorno in tv con una ricca pianificazione su tutti i principali canali, oltre a un’importante presenza su piattaforme digitali e canali social».n

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Sorma Group

presenta una nuova pesatrice per il pomodoro a grappolo di Claudia Scorza

Con questa macchina altamente performante e veloce, l’azienda offre una soluzione per automatizzare il riempimento dei vassoi a peso imposto, consentendo un’ottimizzazione dei tempi e un risparmio sulla manodopera.

Sorma Group ha presentato a Fruit Logistica, il principale appuntamento fieristico internazionale per il settore ortofrutticolo, una novità dedicata al pomodoro a grappolo.

La nuova pesatrice combinata CP810 VW5 è, infatti, pensata per risolvere le principali criticità del confezionamento del pomodoro a grappolo. Come ben noto agli operatori, la fase di lavorazione che richiede più tempo e manodopera è il caricamento del vassoio con la giusta combinazione di frutti per raggiungere il peso imposto richiesto dal cliente finale. La nuova pesatrice è in grado di accogliere vassoi di massimo 30 cm di lunghezza e 20 cm di larghezza, consente un risparmio nella manodopera e un’ottimizzazione della produzione lorda vendibile di 6 operatori risparmiati (con due linee affiancate), evitando sovragrammature. Disponibile dall’inizio di quest’anno, è già oggetto di vendite nei Paesi Bassi e in Italia. «Il pomodoro è uno dei frutti più consumati al mondo – commenta Mario Mercadini, marketing manager di Sorma Group – ma il settore si trova ad affrontare un momento molto contraddittorio, caratterizzato, da un lato, da un aumento vertiginoso dei costi di produzione, soprattutto per quelle in serra che si è in parte riversato sui prezzi di vendita, dalla scarsità di manodopera disponibile, e, dall’altro, dal rischio concreto di una contrazione della domanda a causa dei rincari; riuscire quindi a comprimere i costi di lavorazione è fondamentale per restare competitivi». La pesatrice CP810 VW5 è, inoltre, molto indicata anche per l’uva a grappolo e può essere utilizzata per altri prodotti che per la loro forma non rotolano. n

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Leggi anche: “Datalogic introduce Magellan 9600i & 9900i”.

Su 6.000 mq di superficie, l’impianto garantisce elevate prestazioni in termini di efficienza e sostenibilità in linea con l’obiettivo di favorire politiche commerciali responsabili, innovative e attente all’ambiente.

Taglio del nastro al polo logistico di Montopoli Val d’Arno (Pi), il principale Centro di Distribuzione di Conad Nord Ovest per dimensioni e volumi movimentati e tra i più innovativi del centro Italia, dove è stato inaugurato il nuovo impianto di picking automatico dedicato ai prodotti ortofrutticoli, un nuovo e importante tassello nello sviluppo dell’hub logistico. Su una superficie di oltre 6.000 mq, l’impianto - realizzato in collaborazione con l’azienda System Logistics, specializzata in soluzioni innovative di intralogistica e material handling all'interno dei magazzini, centri di distribuzione e stabilimenti produttivi - è il primo in Italia a funzionare con un sistema di picking per prodotto completamente automatizzato. Ispirandosi ai processi tradizionali, impiega robot di ultima generazione in attività di ventilazione, preparazione e conservazione delle merci ortofrutticole in cassette ecosostenibili Cpr, ottimizzando e velocizzando l’efficienza dei processi e dei trasporti, riducendo gli sprechi alimentari e garantendo di conseguenza freschezza e qualità dei prodotti sul punto vendita. Digitalizzazione dei flussi logistici, efficienza e sostenibilità rappresentano i principali plus dell’impianto, che si configura come una vera e propria novità per la grande distribuzione organizzata generando notevoli

vantaggi: dalla riduzione dei movimenti all'interno del magazzino alla prevenzione dei danni allo stock dovuti a movimentazione merci, fino all'ottimizzazione delle procedure relative ai resi o merce in scadenza e conseguente riduzione degli sprechi, lavorando così in sostenibilità e garantendo la freschezza del prodotto. n

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Conad inaugura il primo impianto di picking automatico dell’ortofrutta nello stabilimento di Montopoli (Pi)
di Claudia Scorza Leggi anche: “Baoli lancia la serie di carrelli elettrici Kbe”.

Feritrade entra in Supercentro e porta in dote 27 punti vendita

Supercentro cresce. Il gruppo, da oltre vent’anni operante nella distribuzione alimentare e oggi presente nel Sud Italia (Puglia, Calabria, Basilicata) con una rete multicanale a marchio Sisa, Ipersisa e QuickSisa, Stop&Shop, ha sottoscritto un accordo con Feritrade. La realtà imprenditoriale, radicata in Puglia nel Grande Salento con le insegne Di Meglio/Sidis, porterà 27 punti vendita sotto l’insegna Sisa entro luglio. In questo modo saliranno a 327 i negozi – fra diretti, somministrati e affiliati - legati a Supercentro.

Consorzio C3 porta avanti il piano di ampliamento della rete distributiva sul territorio nazionale. Dopo l’ingresso del Consorzio Scudo a gennaio, è ora la volta del Gruppo Briò, da oltre 20 anni specializzato nel settore del cura casa e persona, profumeria e pet food, con più di 500 punti vendita distribuiti nella Penisola. Con l’ingresso di Briò sono 21 le imprese associate a C3, con insegne fortemente fidelizzate e specializzate nella distribuzione moderna, per un totale di 1.019 negozi e 822.235 mq di superficie di vendita.

Neinver: crescita da record in tutto il portfolio

Neinver, leader nella gestione di outlet in Spagna e Polonia e secondo player d’Europa, ha registrato una solida crescita nel 2022. Le vendite dei brand presenti in tutto il portfolio si sono attestate a 1,35 miliardi di euro, con un incremento del 22% like for like rispetto al 2021 e di quasi il 6% rispetto al 2019. I centri gestiti da Neinver in sei Paesi europei hanno accolto quasi 63 milioni di visitatori nel corso dell'anno, con un aumento del 16% rispetto al 2021. I brand presenti negli outlet in portfolio hanno registrato una forte ripresa delle vendite nel corso dell'anno, superando del 25% i livelli del 2021, con un incremento del 19% del numero di visitatori rispetto all'anno precedente.

Ab InBev presenta i risultati finanziari per il 2022

Nel 2022 Ab InBev registra ricavi in aumento dell'11,2%. I volumi totali, invece, sono cresciuti del 2,3%, con l'Ebitda normalizzato in aumento del 7,2%. Nonostante il 2022 non sia stato privo di sfide, tra cui le incertezze economiche, gli elevati costi di produzione e le interruzioni della catena di fornitura, che hanno continuato a limitare il pieno potenziale di crescita, Ab InBev ha registrato una crescita di Ebitda in linea con le aspettative di medio termine e per l’anno precedentemente comunicate tra il 4 e l’8%.

88 DM MAGAZINE NEWS DMM
Gruppo Briò entra in Consorzio C3

MD PROPONE LA LINEA LETTERE DALL’ITALIA

MD ha portato a Fiera Marca la linea Lettere dall’Italia, una gamma di prodotti premium che propone tutte le eccellenze dell’italianità, insieme alla linea di vini autoctoni. Ne abbiamo parlato con Anna Campanile, direttrice marketing e comunicazione MD, che ha raccontato ai nostri microfoni gli obiettivi dell’insegna per il 2023.

SELEX CRESCE DEL 10% NEL 2022

La marca del distributore Selex ha chiuso il 2022 in positivo, registrando una crescita del 10% con un fatturato pari a 1,6 miliardi di euro. Il direttore della marca commerciale Luca Vaccaro ha raccontato ai nostri microfoni i progetti dell’insegna in cantiere per il 2023.

CONAD NORD OVEST INAUGURA

L’IMPIANTO DI PICKING AUTOMATIZZATO

Conad Nord Ovest amplia il polo logistico di Montopoli Val d’Arno, in provincia di Pisa, inaugurando il nuovo impianto di picking automatico dell’ortofrutta realizzato in collaborazione con System Logistics. Innovazione e sostenibilità sono le caratteristiche principali del sito, che impiega robot di ultima generazione al fine di ottimizzare e velocizzare le attività, riducendo gli sprechi alimentari e salvaguardando la freschezza dei prodotti. Ne abbiamo parlato con Adamo Ascari, amministratore delegato di Conad Nord Ovest.

FARINA (BERETTA): UN 2023 ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE

Anche per Beretta il 2022 è stato un anno complicato alla luce delle difficoltà contingenti legate ai costi delle materie prime. Nonostante questo, le vendite e il fatturato hanno fatto segnare risultati confortanti. Per il 2023 l’azienda punta a innovare sui prodotti di fascia alta e al lancio di nuove referenze in programma per la prossima primavera. Ne parliamo con Enrico Farina, marketing director del Salumificio F.lli Beretta.

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L’approccio efficientista nel settore IMMOBILIARE COMMERCIALEn

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Benvenuti nell’era dei LinkedIn influencer

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EuroShop: tedeschi… ma non troppo.

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