INNOVAZIONE
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Rebus per la vita dell’uomo nello spazio Un progetto che unisce ricerca e industria per le missioni spaziali di Pasquale Santilio
sull’integrazione di diversi organismi come piante, funghi, batteri e cianobatteri in modo da massimizzare l’uso delle risorse disponibili “in situ” e minimizzare, nel contempo, l’impiego di eBus è un progetto coordinato e finanziato dall’Agenzia quelle esogene, riciclando la materia organica prodotta (resiSpaziale Italiana (ASI), al quale partecipano Enea, Cnr, dui alimentari, colturali e fisiologici). Nell’ambito del progetl’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Thales Alenia Space, to, Enea svilupperà sistemi di decomposizione e compostaggio Kayser Italia, Telespazio e le Università degli studi di degli scarti organici, basati sull’utilizzo di consorzi batterici e Tor Vergata, Pavia e Federico II di Napoli, quest’ultima nella insetti. Eugenio Benvenuto, responsabile del Laboratorio Bioveste di capofila con Stefania De Pascale responsabile scientitecnologie dell’Enea ha evidenziato che “l’uomo può sopravfico. L’obiettivo del progetto è mettere a disposizione tecnolovivere nello spazio, ma la sfida è garantire una permanenza gie e soluzioni innovative a sostegno della vita dell’uomo nello “sostenibile” di lungo periodo. In questo contesto, i sistemi biogenerativi di controllo ambientale e supporto alla vita sono spazio durante le missioni di lunga durata sulla Luna e Marte. L’Agenzia Spaziale Italiana, nata nel 1988, in meno di due essenziali per rigenerare le risorse necessarie all’equipaggio, decenni si è affermata come uno dei più ridurre al minimo l’approvvigionamento importanti attori mondiali sulla scena della dalla Terra trasferendo al settore spaziaLo scopo è quello di mettere le conoscenze e tecnologie innovative da scienza spaziale, delle tecnologie satellitari e dello sviluppo di mezzi per l’esplorazione settori tradizionali quali l’agricoltura, l’ina disposizione tecnologie del cosmo. Si è ritagliata un ruolo di primo gegneria, con impatti in termini di sostenie soluzioni innovative per bilità ambientale, efficienza energetica ed piano sia a livello europeo, poiché l’Italia è il terzo paese che contribuisce in maggior la vita dell’uomo nello spazio economia circolare”. misura all’Agenzia Spaziale Europea, che a Il progetto ReBus, nel suo insieme, si livello mondiale. Infatti, ha un continuo e propone di affrontare i principali aspetti proficuo rapporto con la Nasa; a tal proposito, uno dei progetti critici legati a questa sfida tecnologica, prevedendo anche alpiù affascinanti è stata la costruzione e l’attività della Stazione tre linee di ricerca che riguardano lo studio di sistemi innovaSpaziale Internazionale. tivi per la coltivazione di piante e micro-ortaggi in avamposti Il progetto triennale ReBus mira ad avviare una linea di planetari; l’impiego di “simulanti” di suoli lunari e marziani ricerca nazionale finalizzata alla realizzazione di sistemi biointegrati con bioprodotti ottenuti dalla degradazione delrigenerativi di supporto alla vita degli astronauti, obiettivo le biomasse di scarto; la valutazione degli aspetti di qualità fondamentale per l’esplorazione umana dello spazio prevista e sicurezza alimentare allo scopo di contribuire al benessere psicofisico dell’equipaggio e lo studio di molecole e prebiotici entro le prossime due decadi, così come indicato dall’agenda antistress recuperati dagli scarti; la definizione del contesto europea di Horizon 2020 e dalle roadmap dell’International Space Exploration Coordination Group e delle Agenzie spae degli scenari anche in vista del supporto tecnologico induziali italiana ed europea. Il sistema biogenerativo sarà basato striale ad attività di ricerca e realizzazione di prototipi.
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Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020
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