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BENI CULTURALI
Il “Rinascimento Marchigiano” dopo il sisma Una mostra itinerante per diffondere la “cultura adriatica” vesperbild di ambito tedesco, che ancora oggi si trovavano all’interno delle chiese come oggetti di culto da parte dei fedeli. Non mancano però nomi importanti come Jacobello del Fiore con la serie delle Scene della vita di Santa Lucia provenienti dal Palazoltre tre anni dal terremoto del centro Italia del 2016 zo dei Priori di Fermo, Vittore Crivelli con la Madonna orante, sono tornate nei luoghi del sisma 51 opere d’arte restauil Bambino e angeli musicanti di Sarnano, Cola dell’Amatrice di rate a cura di Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, con cui spicca la Natività con i santi Gerolamo, Francesco, Antonio il supporto scientifico della Soprintendenza Archeologia, da Padova e Giacomo della Marca dalla sacrestia della Chiesa di Belle Arti e Paesaggio delle Marche e il contributo della Regione San Francesco ad Ascoli Piceno. E ancora da Roma Giovanni BaMarche. glione e Giovanni Serodine che dalla Svizzera seguì nella capitale La mostra “Rinascimento Marchigiano” espone opere d’arte l’esempio di Caravaggio. Tutti autori di indubbia fama che nelle restaurate che rappresentano un viaggio nella religiosità popoMarche sono nati o che vi hanno soggiornato e che hanno contrilare marchigiana attraverso un affascinante percorso stilistico e buito a modificare la geografia della Storia dell’Arte. iconografico che, partendo dal centro della regione arriva fino Gli interventi di restauro sono stati esealla costa, era stato già definito da Federico guiti da tecnici tutti marchigiani, in collaboZeri e Pietro Zampetti cultura adriatica. Dopo l’esposizione che si è tenuta ad Le opere, dal Quattrocento razione con l’Università di Camerino e l’Università di Urbino e la direzione scientifica Ascoli Piceno, le opere saranno in mostra al Settecento, saranno della Soprintendenza, che con innovative fino al 5 luglio 2020 a Roma, presso il Comin mostra a Roma fino analisi diagnostiche hanno valutato lo stato plesso Monumentale di San Salvatore in Laudi conservazione di ciascuna opera. Questi ro del Pio Sodalizio dei Piceni. La tappa cona luglio 2020 interventi non soltanto hanno consentito di clusiva sarà il Palazzo del Duca di Senigallia, porre rimedio ai danni subiti dalle opere, ma dal 23 luglio al 3 novembre 2020, per favohanno permesso di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire rire la conoscenza dell’operazione al grande pubblico, nazionale nuove conoscenze relative alla tecnica pittorica ed ai materiali ed internazionale, che gravita nel periodo estivo lungo la costa usati dai pittori, accrescendo le conoscenze che si avevano su adriatica. questi patrimoni e aprendo la strada a molti studi scientifici. PL’oIn mostra ci sono 37 opere che vanno dal Quattrocento al biettivo della mostra è anche quello di rendere fruibili le opere Settecento, alcune dall’alto valore devozionale e non storico-arrestaurate da qui in futuro, come spiega Pierluigi Moriconi della tistico ed altre invece dal grande valore storico-artistico”, come Soprintendenza dei Beni Architettonici delle Marche e curatore spiega il curatore Stefano Papetti. Tra queste crocifissi lignei e di dell’esposizione: «Terminate le mostre, le opere che non potranno essere ricollocate nelle loro sedi originali perché crollate o * Consigliere tesoriere dell’Onb e delegato non ancora restaurate, saranno collocate in 8 depositi e lì saranper Emilia-Romagna e Marche. no sempre a disposizione del pubblico».
di Pietro Sapia*
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Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020