SALUTE
di Elisabetta Gramolini
L
a pandemia ha incentivato le Asl a togliere i freni ai progetti di telemedicina. In alcuni settori di cura, durante la quarantena e dopo, i pazienti hanno sperimentato forme vecchie e nuove di assistenza in remoto. Uno degli esempi è l’esperienza vissuta con i malati di scompenso cardiaco, una delle patologie cardiologiche con più incidenza di mortalità annua. In questo caso, i teleconsulti sono riusciti a mantenere il filo della comunicazione fra gli specialisti e i pazienti cronici o a rischio senza metterli in pericolo nel recarsi in ospedale o dal proprio medico. Il tema è stato al centro del sesto incontro nazionale dell’Associazione italiana scompenso cardiaco (Aisc) che si è svolto a ottobre a Roma in Senato. «Nella fase iniziale della pandemia – ricorda il professor Salvatore Di Somma, professore di Medicina Interna presso l’Università La Sapienza di Roma e responsabile scientifico dell’Aisc - si è manifestata l’esigenza di ridurre gli afflussi inappropriati in ospedale e al pronto soccorso (i codici bianchi e verdi) nell’ottica di mantenere in sicurezza i pazienti positivi e proteggere quelli negativi dal contagio, specialmente in quelli affetti da una condizione cronica e da fragilità che ne avrebbero peggiorato l’outcome in caso di infezione. Così come si è reso necessario alleggerire il più possibile il carico delle strutture di emergenza ad un certo punto completamente assorbite, ecco allora – aggiunge - che si è pensato di organizzare servizi di telemonitoraggio domiciliare per controllare il decorso dell’infezione in coloro che erano postivi al virus ma che potevano essere curati a casa in quanto affetti da forme meno gravi». In particolare, durante l’incontro è stato presentato il progetto pilota messo in atto presso la Asl di Latina. A ogni paziente è stato consegnato a domicilio un kit per la rilevazione di quattro parametri, rilevati dalla per-
16 Il Giornale dei Biologi | Ottobre 2020
sona stessa e inviati due volte al giorno alla I buoni risultati del progetto gettano centrale operativa dedicata e presidiata h24. le basi per nuove sperimentazioni, come «In caso di parametri alterati, indicati prevede Giorgio Casati, direttore generada appositi cut-off (segnalatori, ndr) – spie- le della Asl di Latina: «Stiamo pensando ga Di Somma -, scattava un allarme che al- di estendere un sistema analogo per i palertava il medico specialista in pneumologia zienti con scompenso cardiaco non solo e un relativo protoper il monitoraggio collo di assistenza”. Il delle loro condizioni Il tema è stato al centro sistema di telemonitoin tempo reale ma anraggio domiciliare dudel sesto incontro nazionale che per fornire tutte rato sei mesi ha preso quelle informazioni dell’Associazione italiana in carico 780 pazienti su terapie e stili di tra cui sono stati sescompenso cardiaco (Aisc) vita che contribuiscolezionati 325 soggetti no al controllo della positivi al covid-19 malattia e alla qualità con comorbidità quali diabete ed obesità. dell’esistenza in una ottica di medicina ‘di Di questi solo 24 hanno avuto bisogno di iniziativa’. Una integrazione al sistema che cure urgenti che sono state erogate tem- ruota intorno ai pazienti cronici e fragili, pestivamente e hanno permesso di evitare non una alternativa. Il teleconsulto nei il ricovero in Terapia Intensiva. “E’ ormai pazienti fragili – osserva - può integrachiaro – sottolinea il professore - che un in- re il tessuto della medicina territoriale in tervento tempestivo nei soggetti covid-19 si un’ottica di innovazione per prevenire le traduce in un outcome migliore». complicanze di alterazioni delle condizioni