AMBIENTE
RIDIAMO METÀ DELLA TERRA ALLA NATURA
Nel 2050 la popolazione arriverà a 10 miliardi e si prevedono forti danni alla nostra biodiversità
N
el 2050, dicono le previsioni, th day, è tempo di riconsiderare l'idea di sul pianeta Terra abiteranno Wilson. Anche il celebre documentarista 10 miliardi di persone. Se in e naturalista David Attenborough, che a termini di crescita e progresso 93 anni da Netflix a Instagram continua a questa potrebbe essere salutata come una inspirare le nuove generazioni perchè siabuona notizia, in termini di conservazione no il motore della battaglia contro il surdella natura e strategie per preservare la riscaldamento globale invitando i potenti biodiversità non lo è affatto. Andiamo in- a un cambio di rotta, ha più volte citato e fatti verso un futuro accreditato le teorie con sempre più esdi Wilson. Andiamo verso un futuro sere umani e sempre Il biologo, oggi meno specie animali 91 enne, continua incon sempre più essere umani e vegetali, tanto che fatti a ricordarci che e sempre meno specie adesso, parte della la «biosfera non ci comunità scientifica, appartiene, noi le apanimali e vegetali ma anche personagparteniamo», profesgi e volti noti dello sando una necessaria spettacolo, invitano il mondo a una ri- restituzione di metà della terra alla natura. flessione: non ha forse senso cominciare Già adesso, "appena" 7.5 miliardi vivono a credere nella teoria del biologo Edward in un Pianeta che si appresta a diventare O. Wilson, che chiede di restituire metà sempre più inospitale per clima, evendella terra alla natura? ti meteo intensi, perdita di biodiversità, Nel libro "Halapprovvigionamento f-Earth" il noto condelle risorse: immaservazionista, oltre Gli studiosi sostengono la teoria ginarsi come potrebche premio Pulitzer, del biologo Edward O. Wilson, be essere fra 30 anni, ci invitava a ragionaridare il giusto che chiedeva di restituire metà senza re sulla possibilità di spazio alla natura, siridare il 50% della gnifica ipotizzare un della terra alla natura Terra a fauna e flora: mondo più spaccato riserve naturali, spazi in due per fasce sodedicati agli animali per la loro protezio- ciali e privato di migliaia di specie animali ne. Oggi, come hanno sottolineato nume- e vegetali. Si parla già ora di 1 milione di rosi scienziati che hanno partecipato al specie a rischio estinzione se non bilanmeeting virtuale del 22 ottobre Half-Ear- ciamo il nostro rapporto con gli esseri vi-
38 Il Giornale dei Biologi | Ottobre 2020
venti del Pianeta. La casa comune in cui viviamo soffre per le attività antropiche dell'uomo che hanno portato il ghiaccio marino dell'Artico verso minimi storici e che stanno mutando ecosistemi a causa degli impatti del cambiamento climatico. Pensiamo alle foreste, a quanto aree come l'Amazzonia, l'Indonesia o l'Africa stiano pagando il conto - in termini di biodiversità a rischio - per la volontà dell'uomo di sfruttarne le risorse. Al contrario, come insegnano gli esempi (anche qui in Italia, per non andare tanto lontano) delle riserve naturali o le aree marine protette, là dove lasciamo spazio alla natura lei fa il suo lavoro. Un assaggio, lo abbiamo avuto durante il periodo del lockdown, quando all'improvviso in periferie e città blindate abbiamo assistito all'avvicinarsi degli animali, seppur temporaneo. Ecco perché, come ha ricordato l'attrice Glenn Close durante l'Half-Earth Day,