ECM Questo articolo dà la possibilità agli iscritti all’Ordine di acquisire 3 crediti ECM FAD attraverso l’area riservata del sito internet www.onb.it.
Le interazioni farmaci-alimenti (parte II) Studi e analisi su quando un alimento, o parte dei suoi costituenti, interferisce con il principio attivo di un farmaco, ostacolandone l'azione
di Pierpaolo Viviani*
In questa edizione de Il Giornale dei Biologi è presente la seconda parte dell'articolo "Le interazioni farmaci-alimenti", che completa l'uscita del mese di settembre scorso. Da questo mese sarà disponibile il questionario per acquisire i 6 crediti Ecm totali. Interazioni farmacodinamiche farmaci-alimenti Il più noto esempio di interazione farmacodinamica riguarda la contemporanea assunzione di warfarin con vegetali ricchi di vitamina K, come asparagi, broccoli o in generale verdure a foglie larghe, che riducono o possono addirittura annullare l’azione anticoagulante del farmaco. La vitamina K è prodotta anche dai batteri intestinali, pertanto l’uso di antibiotici che alterano la flora batterica può comunque influenzare la concentrazione plasmatica di vitamina K. Particolare attenzione nel caso dell’assunzione di warfarin va fatta anche con integratori di sostanze cosiddette “naturali”, come ad esempio il ginseng, che ne riduce l’effetto, o il gingko biloba e la vitamina E, che al contrario, lo potenziano. Entrambi questi effetti risultano essere potenzialmente dannosi e ciò dimostra che anche un prodotto cosiddetto “naturale” va assunto solo dopo aver informato il proprio medico curante. Un’altra importante interazione farmacodinamica farmaco-alimento è rappresentata da quella che si verifica tra gli antidepressivi *
86
Farmacista, componente Comitato scientifico Ecm dell'Onb.
Il Giornale dei Biologi | Ottobre 2020
inibitori delle monoaminoossidasi (MAOi) e l’aminoacido tiramina, presente in moltissimi cibi e bevande, come formaggi fermentati, cioccolato, birra e vino rosso. la tiramina presenta una azione simpaticomimetica indiretta [8]. Quando viene inibito il suo metabolismo, come ad esempio ad opera dei MAOi, si verifica un significativo rilascio di noradrenalina che può portare ad un brusco aumento pressorio, aritmia cardiaca, ipertermia ed emorragia cerebrale. Interazioni specifiche farmaci-alimenti [7] Molto spesso la composizione chimica di farmaci somministrati per via orale è relativamente semplice in quanto è costituita da un singolo principio attivo o da pochi principi attivi. Tuttavia, la presenza di vari eccipienti può portare ad una composizione chimica più complessa. Di solito, la scelta degli eccipienti si basa sulla loro inattività chimica e farmacologica e assenza di interazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche con il/i farmaco/i. In alcuni casi, l'aggiunta di eccipienti preserva il farmaco da problemi di natura farmacocinetica, limitando, ad esempio, la degradazione a un determinato valore del pH o migliora la compliance del paziente (come ad esempio nel caso di coloranti e agenti mascheranti del gusto). Anche il cibo può essere considerato una miscela di diverse entità chimiche caratterizzate da una determinata struttura chimica e porzioni (re)attive specifiche. Tuttavia, è chiaro che il cibo costituisce un sistema chimico molto complesso, nel quale componenti a basso e ad alto peso molecolare vengono miscelati insieme e, in linea di principio, possono causare interazioni specifiche farmaco-alimenti classificabili in termini di proprietà leganti. È anche possibile la formazione di addotti attraverso la