asfalti&bitumi
Matteo Ferrario
STUDIATO SU MISURA PER LE AZIENDE LO SCORSO NOVEMBRE, PRESSO LA SEDE DI ALFONSINE (RA), MARINI HA MOSTRATO IN ANTEPRIMA A “S&A” IL MASTER TOWER, INNOVATIVO IMPIANTO DI PRODUZIONE DEL CONGLOMERATO BITUMINOSO A DOPPIO TAMBURO PRESENTATO AL BAUMA MEDIA DIALOG 2019, CHE CONSENTE UN UTILIZZO DEL 100% DI RAP, ED È STATO REALIZZATO SECONDO UN CRITERIO “TAILOR MADE” PER CLIENTI SENSIBILI A TEMI COME IL RICICLO E L’ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI. DOPO LA VISITA AGLI STABILIMENTI, ABBIAMO FATTO ALCUNE DOMANDE A MARZIO FERRINI E AD ANDREA PIRAZZINI, RISPETTIVAMENTE RESPONSABILE MARKETING E RESPONSABILE RICERCA & SVILUPPO DI MARINI
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egli ultimi anni Marini ha lavorato molto sulla diversificazione dell’offerta, sulla base del principio che ogni prodotto abbia il suo Cliente. Dall’edizione 2016 del BAUMA a quella del 2019 si registra così un aumento delle macchine presentate sia per la gamma Xpress (da 1 a 6), per la gamma di impianti containerizzati Be Tower (ad oggi composta da sette modelli) che per la famiglia Top Tower. Nella sede di Alfonsine ci è stato presentato in anteprima il nuovo impianto Master Tower, un prodotto completamente nuovo. La configurazione presentata è quella classica a torre con sviluppo verticale, ma si tratta di una macchina estremamente flessibile, come prova il fatto che il primo esemplare venduto in Italia nel 2018, e in consegna all’inizio di quest’anno, sia stato scelto in sostituzione di una macchina esistente.
In mercati maturi come quello europeo si tenderà dunque sempre più a recuperare pavimentazioni esistenti, e il materiale nuovo sarà via via meno utilizzato, anche in considerazione della grande quantità di fresato che viene generato ogni anno e delle conseguenti difficoltà di smaltimento da parte dei grossi produttori: un problema che può trasformarsi in una risorsa, grazie ai vantaggi che questo materiale presenta. Il primo è nella sua ecosostenibilità: minor impatto su tutto il sistema, minor necessità di asportare materiale nuovo dalle cave, a maggior ragione considerando che non si riesce a smaltire il fresato che arriva in stabilimento con cadenza quotidiana, e che il materiale recuperato nel fresato può essere correttamente impiegato se riadditivato.
IL FRESATO D’ASFALTO La presentazione del Master Tower da parte di Marzio Ferrini si è aperta con una riflessione su questo tema, ancor più centrale dopo l’entrata in vigore del D.M. Ambiente 28 Marzo 2018, n° 69, che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto per il conglomerato bituminoso proveniente da fresatura a freddo o demolizione delle pavimentazioni stradali, stabilendo i criteri per trattamento, qualificazione e conferimento all’impianto. Il primo messaggio che viene trasmesso dal criterio “end of waste” è che il fresato d’asfalto rientra fra i pochissimi materiali riciclabili al 100%. Il conglomerato bituminoso si può dunque recuperare, e le possibilità di impiego sono molteplici: pavimentazioni a freddo, caldo o tiepido, consolidamento del sottofondo e opere di ingegneria civile come il riempimento di fondazioni.
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STRADE & AUTOSTRADE 2-2019
1. Il nuovo Master Tower
www.stradeeautostrade.it