[...] Allora non vi è dubbio che noi siamo tutti naturalmente liberi, perché siamo tutti compagni; e a nessuno può saltare in mente che la natura abbia posto qualcuno in servitù, avendoci posti tutti in compagnia.21
L’Umana morte è rilevante.
02.3
Qualcosa in comune - YIN-YANG. Simbolo cinese della distribuzione duale delle forze, è composto dal principio attivo o maschile (‘yang’) e da quello passivo o femminile (‘yin’). Appare sotto forma di un cerchio diviso da una linea a esse; i due campi che ne risultano sono così dotati di un senso dinamico, che mancherebbe se la divisione fosse segnata sulla linea del diametro. [...] Ciascuna di esse contiene un circoletto del colore opposto, per indicare che ogni modalità racchiude sempre un germe della modalità opposta. [...] L’ingresso e l’uscita da questo movimento si trovano al di fuori di esso, così come la nascita e la morte non appartengono alla vita, in quanto cosciente e autodeterminata, della persona 22 ***
Nel presente lavoro, come ho appuntato in apertura, non mi spingerò nello specifico delle tradizioni di pensiero orientali ed estremo-orientali, dato che il fulcro della faccenda vorrei rimanesse la riflessione sul nostro, occidentale, rapporto con la morte ed il lutto - come vedremo, al momento presente, alquanto problematico -, e da questo far prendere piede ad una discussione più specifica sul luogo urbano del cimitero, che è concretizzazione architettonica della faccenda. A questo si aggiunge la carenza di conoscenze riguardanti gli ambiti del di senso, si perde qualcosa di infinitamente prezioso in cambio del perseguimento di un sogno puerile” (tratto da Dupuy J.P., Il marchio del sacro, in Latouche S., Limite, Bollati Boringhieri, Torino, 2012, p. 1). 21 Tratto da De La Boétie É., op. cit., pp. 38-39. 22 Tratto da Cirlot J.E., op. cit., pp. 494, 495. 02 - Un manifesto. Mettere le dita
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