Giacosa Dante
Nato a Roma dove il padre Carabiniere si trovava per lavoro, Dante Giacosa visse l’infanzia a Neive e poi si trasferì ad Alba, dove frequentò il Liceo classico
Neive sta organizzando la “due giorni” dedicata a uno dei suoi figli più celebri
Omaggio a chi mise l’Italia in automobile
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Claudio Puppione
gni anno, il 31 marzo, nel camposanto di Neive, presso la tomba della famiglia Giacosa, viene deposta una corona di fiori. Succede dal 1996. Per molti anni la fascia e il logo che
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campeggiavano su quell’omaggio funebre furono quelli della Fiat; poi subentrò la Fca e questo è diventato il tempo della neonata Stellantis. Questa costanza della memoria è ben motivata, perché si tratta del ricordo, da parte della casa automobilistica, dell’ingegner Dante Giacosa, neivese nato incidentalmente nella capitale, di cui nel 2021 ricorre il venticinquesimo anniversario della scomparsa, avvenuta quando aveva 91 anni.
Parliamo di uno dei principali artefici della motorizzazione di massa del nostro Paese, del progettista di vetture che hanno fatto la storia economica, sociale e del costume degli italiani. Dopo la Topolino del 1936 e varie altre vetture, fra cui la Campagnola, a lui si devono, infatti, la 600 (che debuttò nel 1955) e la 500 (nata due anni dopo). Ma sono frutto del suo genio, ad esempio, anche la Fiat 124 e la Fiat 128, nonché la A112. L’elenco è alquanto incompleto, ma aiuta a capire quale sia stato il ruolo di Dante Giacosa nello sviluppo delle politiche di crescita della casa automobilistica torinese e nel miracoloso “boom” economico che portò l’Italia a inserirsi fra i primissimi Paesi industrializzati del mondo. Un’era storico-geologica fa che il Comune di Neive intende riportare in auge attraverso la “due giorni” del 26 e del 27 giugno che comporrà il memorial “Dante Giacosa”. TURISMO
NEIVE
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GIUGNO MEMORIAL “GIACOSA”