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esperienze di conservazione e restauro • giuseppe alberto centauro
Lo studio delle fenomenologie urbane Le informazioni ricavate dal processo di analisi stratigrafico necessitano di essere quindi confrontate con lo stato attuale tramite osservazione grafica e fotografica degli edifici e dei fenomeni che li trasformano. Le trasformazioni previste dai piani urbanistici (sia che sia un PRG, un RUC o un Piano Operativo), i fenomeni sociali o di tendenza dei vari city users (affittacamere, ‘movida’, movimenti di quartiere, percorsi di ascolto…), i fenomeni di utilizzo degli elementi prospicienti gli spazi comuni (marciapiedi, fronti di edifici, parcheggi, arredo urbano, segnaletica, impianti e reti cablate), i degradi fisici ed antropici sono gli elementi che devono essere inseriti nelle tavole di esercitazione e soprattutto devono essere osservati in ottica di rilievo critico. Ad una semplice documentazione per immagini infatti, si è richiesto agli studenti anche la lettura dei fenomeni rilevati attraverso un’analisi SWOT degli intorni urbani che accolgono i manufatti da restaurare. Ci si rende infatti conto e lo si comunica agli studenti, come deve essere sempre presente al professionista, che ogni luogo della città e del territorio è in continuo mutamento e che i fenomeni di trasformazione si attuano per processi lunghi e stratificati (attraverso le modifiche fondiarie, trasformazioni del tessuto storico per ampliamenti o sostituzione edilizia) affiancati da veloci cambiamenti (generati da dinamiche economiche sempre più rapide come gli affitti veloci, tipo airbnb, o il crescere dell’attività del bed&breakfast) tali da creare conflitto tra le diverse anime che vivono il territorio (ad esempio: migrazione dei residenti, impoverimento delle attività di quartiere, ecc.). Gli effetti naturalmente si ripercuotono sulle architetture delle quali quelle minori e ordinarie sono oggetto di utilizzi spesso difformi rispetto alla loro origine e cambiando l’utenza delle strutture cambia il carattere del tessuto urbano e dunque cambia il rapporto con gli edifici maggiori oggetti di restauro. Il cambiamento si legge nella trascuratezza o inadeguata manutenzione dei caratteri costruttivi (in special modo modanature, trabeazioni, bugnati oggetto spesso di manutenzioni scadenti, sbagliate o errate) e in maniera ancora più evidente nell’alterazione dei colori sia per le riprese locali (sgrammaticature localizzate dopo interventi su singole unità immobiliari a discapito del decoro di un’intera facciata) che per l’utilizzo di cromie accese (spesso indice di trattamenti superficiali inadeguati) le quali tendono a creare un effetto di ‘richiamo’ per le attività che si svolgono in particolari edifici influendo così nella percezione e fruizione del paesaggio urbano. La lettura dell’evoluzione tipologica e compositiva del tessuto urbano fiorentino Una volta definita la conoscenza storica e urbana dei fenomeni di trasformazione si passa alle indagini alla scala architettonica nelle quali si analizzano e rilevano i seguenti elementi: la tipologia, gli elementi costruttivi, i materiali, il colore, gli elementi scultorei e artistici, gli elementi tecnologici. L’importanza del rilievo di questi elementi risiede nella giusta lettura sia del caso in esame (edificio