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esperienze di conservazione e restauro • giuseppe alberto centauro
L’attività del laboratorio di restauro si pone dunque come incubatore di approcci conoscitivi ma soprattutto metodologici che possano e debbano fornire la “cassetta degli attrezzi” mentali ed operativi per addivenire al quadro di riferimento dove operare le analisi e individuare, tramite la mappatura dei fenomeni e dei colori, le azioni da intraprendere per la conservazione e la valorizzazione dei valori attraverso la materia. Il rilievo, operazione sempre finalizzata ad uno sbocco conoscitivo ed operativo, riveste il ruolo fondamentale di creazione delle conoscenze attraverso un atto piuttosto semplice, la levata delle misure in via diretta o indiretta, ma in grado di creare e definire il documento più importante nello studio della storia degli edifici: l’edificio stesso. La mole di elaborazioni prodotte, restituire dagli studenti e consegnate in formato digitale universale (.pdf,.tiff,.dwg), costituiscono un fronte documentato di grande importanza perché ci consegna uno sguardo aggiornato sul patrimonio costruito della città di Firenze nei seguenti aspetti: a. lettura dei fronti stradali per vie e quartieri; b. mappatura cromatica con indicazione delle tendenze in atto e stato di conservazione del tessuto minore; c. evoluzione e rapporti compositivi del disegno delle architetture civili tra antico e moderno, d. analisi dei nuovi fronti urbani sull’Arno e valore panoramico delle loro cortine. L’importanza del metodo A chiusura di questo capitolo occorre riassumere i capisaldi che si sono affermati fino a questo punto delle esperienze di restauro: • In primis si ribadisce la validità di un metodo che debba procedere per gestione delle informazioni per discretizzazione e sintesi e che, attraverso un rilievo nel quale si ricerca il disegno dell’architettura, possa permettere di raccontare la formazione e la trasformazione del manufatto da restaurare ottenendo le informazioni con strumentazione corrente a disposizione di tutti gli operatori del settore. • In secundis l’importanza della gestione delle informazioni ottenute dall’indagine attraverso mappe sia planimetriche, sia in elevato (le facciate) e nelle quali il rilievo comunichi la localizzazione e la quantificazione dei fenomeni. • Lo studio e la ricerca architettonica così condotta permette la gestione del patrimonio costruito e del suo genius Loci. • l’approccio conoscitivo e i percorsi di indagine sono finalizzati alla loro utilizzazione in campo scientifico e professionale al fine di formare una maggiore coscienza e conoscenza del patrimonio costruito ove operare attraverso il colore e la valorizzazione degli elementi costruiti una forma di conservazione adeguata alle dinamiche in atto12. (Tav. 5.31). Cfr. Il Chiostro Grande di Santa Maria Novella. Tre secoli di trasformazione per la conservazione e la valorizzazione del complesso, Tesi Magistrale di Architettura di Niccolò Capua (rel., G.A. Centauro, corr. A. Bacci, A.A. 2019-2020).
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