conservazione e restauro: aspetti disciplinari • giuseppe alberto centauro
La distribuzione termica accertabile sulle superfici, registrata dall’esame TMV nei minimi scarti termici, attentamente mappata può restituire la presenza di umidità nelle pareti, di ponti termici di dispersione, ecc. consentendo una disamina precisa dei fenomeni ben oltre l’evidenza osservabile ad occhio. Per gli esami degli strati profondi della muratura l’indagine preliminare di supporto può invece essere affidata agli esami endoscopici37 che tuttavia comportano un approccio in parte invasivo dovendo praticare dei fori d’entrata sul manufatto da indagare. Queste metodologie di studio possono essere applicate utilmente anche per finalità di studio preventivo laddove si siano espletate tutte le operazioni di rilievo architettonico a carattere generale e di dettaglio. Breve profilo storico evolutivo In ogni caso prima di affrontare un qualsivoglia discorso introduttivo si dovrà per l’appunto premettere come il restauro architettonico (olim dei monumenti) nel corso della sua plurisecolare storia abbia assunto nei confronti delle opere del passato posizioni assai diverse, dialettiche e aperte al confronto con la società del momento. Ed anche al presente è così, proprio in conseguenza di ciò che la disciplina ha plasmato, modificando, talvolta in modo radicale, il proprio dettato metodologico tanto che il restauro può considerarsi come uno strumento dinamico in costante evoluzione. L’azione di tutela che sta dietro all’azione istituzionale del restauro conservativo dovrebbe in realtà corrispondere con il diritto-dovere delle comunità insediate, depositarie del patrimonio storico artistico e del paesaggio, di salvaguardare i propri beni culturali. Si tratta, come recita l’art. 9 della Costituzione della Repubblica, di un diritto sancito che pone la tutela a valle dell’obiettivo di promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tuttavia, nella prassi corrente ciò che osserviamo non sembra coincidere con quella dichiarazione di intenti a salvaguardia delle risorse della collettività. D’altronde sotto il profilo etico tutto ciò che occorrerebbe fare per assolvere a tale compito resta difficilmente codificabile in modo univoco. Parallelamente anche le definizioni date al restauro nelle molteplici declinazioni postulate sono andate via via aggiornandosi, fornendo all’osservatore, al comune cittadino come allo studente di architettura un quadro di riferimento piuttosto complesso. Per la disciplina si evidenzia dunque una narrazione assai articolata che investe in modo diretto la ‘politica tecnica’ sul piano culturale e sul piano operativo il mondo della scienza, così come sul piano letterario quello della critica d’arte, dell’estetica, del pensiero filosofico, e con esso il fare arte e architettura. Il restauro come una qualsiasi altra espressione della cultura necessita dunque di svilupparsi e di accrescersi in seno alla società per poter esercitare coerentemente l’azione di tutela costituzionale verso il paesaggio e il patrimonio storico artistico.
L’endoscopica è una tecnica di ispezione visiva particolarmente adatta nella diagnostica edilizia, nella conservazione e nel restauro di facile uso, accessibile a tutti gli operatori tecnici, anche non specializzati.
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