UN GIRO IN MACCHINA 2019
AUTO AZIENDALI, IL FALSO MITO GREEN DEL PARCO IBRIDO ED ELETTRICO Un’auto diesel emette allo scarico 28 volte meno polveri sottili di una vettura degli anni ‘90.
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el primo semestre i noleggiatori a lungo termine hanno ridotto gli acquisti di auto diesel dal 75 al 66%, spostandosi sul benzina, passato dal 17 al 25%. Una decisione più emotiva che razionale, visto che le imprese hanno preso da tempo come riferimento il controllo delle emissioni di CO2 (un gas serra e non un inquinante) e che il motore diesel ne produce meno di quello a benzina. Le macchine elettrificate, o ibride, erano e sono al 5%, stabili, poiché finora i fleet manager sono stati prudenti, frenati dalla confusione sulle diverse tecnologie di ibrido. A una propulsione termica di base, tutte affiancano un motore elettrico, ma con una diversa autonomia. Ora, mentre tutte assolvono più o meno al problema di accedere al centro delle città, quelle con un range limitato poi ricorrono troppo al motore termico e i consumi schizzano. I costruttori però stanno presentando molti modelli ibridi plug-in, che associano un’autonomia più elevata a un propulsore di ultima generazione, parco nei consumi quasi quanto l’attuale diesel. Ci sono anche modelli ibridi plug-in diesel, offerti su vetture premium e alto-di-gamma, essendo una tecnologia top ma anche costosa. Dunque, c’è da aspettarsi una crescita di tali macchine nelle flotte, quando si sarà posata la polvere sollevata dal cambio della fiscalità, che al momento ha avuto l’effetto di sospendere gli ordini. Oltre le emissioni di gas serra, c’è la qualità dell’aria. Diciamo subito che se tutte le macchine fossero in noleggio a lungo termine (NLT) o comunque gestite da società, il problema dell’in172