IL 2019 SARÀ ANCORA UN ANNO COMPLICATO L’incertezza sui motori, il calo dei Km0 e l’eco-tassa frenano gli acquisti.
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l 2019 è un anno difficile da prevedere per il mercato dell’auto. Dopo un 2018 in flessione, nonostante gli sforzi degli operatori sul prezzo, la domanda naturale dei clienti può raffreddarsi ancora, per l’andamento non più tonico dell’economia generale e perché subirà interferenze importanti, anche contrastanti tra loro. C’è la pressione esercitata da molti Comuni sulla circolazione di auto, da Euro 0 a Euro 4. Se da un lato porta alcuni clienti ad entrare nel mercato del nuovo e semi-nuovo, dall’altro sparge incertezza su quale propulsore scegliere, anche alla luce dei divieti totali per i diesel, più o meno credibili, in un tempo fuori dalla portata degli amministratori che li annunciano. Questo, secondo Michele Crisci di Unrae, potrebbe ridurre ancora il ricorso ai km0, se cui diventa rischioso puntare, facendo mancare 40/50.000 auto – già nel 2018 le auto-immatricolazioni sono diminuite di 33.000 unità. C’è l’impatto del bonus-malus da marzo, il cui primo effetto, già in piccola parte registrato a dicembre, sarà di spingere le immatricolazioni, vere e a km0, delle vetture penalizzate. Due mesi buoni, con anticipazioni da scontare in seguito. Poi il nuovo regime di tasse sulle vetture oltre 160 gr/km di CO2, che le case cercheranno di mitigare assorbendo con extra sconti una buona parte dal malus, secondo le aspettative di De Stefani Cosentino di Federauto. Allo scopo tornerebbero utili i soldi risparmiati sui km0. Nel noleggio, che acquista tante vetture sopra i 160 gr/km, si prevedono varie contromisure. Dopo i primi mesi di corsa alle immatricolazioni per chi deve sostituire entro la primavera, si potrebbero avere casi di rinvio delle sostituzioni con allungamento dei contratti (anche nel rent-a-car) ovvero contratti con durate 21