LA CONGIUNTURA È INCERTA E LE FLOTTE NAVIGANO A VISTA Le prospettive delle auto aziendali. Le difficoltà dell’economia spingono alla prudenza ma il noleggio a lungo termine dovrebbe confermare la sua crescita (trainata dal diesel).
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l 2019 è difficile da prevedere, pure con ormai un mese già trascorso, tante sono le variabili che interessano la mobilità delle aziende. “A gennaio 2019 – riporta l’Istat – prosegue il progressivo indebolimento del clima di fiducia delle imprese in atto già dallo scorso luglio e trainato da un diffuso peggioramento sia dei giudizi sia delle aspettative”. Insomma, dal punto di vista dell’andamento generale dell’economia, bisogna mettere in conto che i clienti non si faranno trovare nella migliore condizione per aprire il discorso macchina. La sfida dell’ecobonus Se l’economia appare almeno fluida, dunque, il settore dell’auto non si fa apprezzare certo per nitidezza di orizzonti, innanzitutto sui propulsori. Sette auto business su dieci sono diesel, perché rispetto al motore a benzina è più economico e vanta minore emissione di CO2, che resta il parametro su cui le imprese misurano la loro sensibilità ambientale. Però ci sono i blocchi alla circolazione in alcune aree urbane, di cui tener conto. Secondo Gregoire Chové (Arval) “questo aiuterà le flotte ad abbandonare la filosofia onesize-fits-all in favore di una certa personalizzazione, basata sulle reale esigenze del dipendente, sia lavorative sia private”. Comunque, salvo casi specifici, non ci dovrebbe essere un crollo del gasolio, visto che “i fleet manager – riporta Alessandro Grosso (FCA) – valutano le versioni a benzina, ma poi ripiegano comunque 31