LE IMPORTAZIONI PARALLELE AGITANO LE ACQUE DEL MERCATO I canali di vendita. Le immatricolazioni di auto già targate all’estero sono 155mila: un fenomeno che pesa sulle dinamiche commerciali in Italia.
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el Sud Italia, per 5 clienti che immatricolano un’auto nuova ce n’è uno che invece immatricola una vettura che era già stata targata in altro Stato europeo. Le 155.000 importazioni parallele valgono l’8% del totale mercato Italia, ma questa incidenza non è la stessa nelle diverse aree del Paese. Se nel centro-nord i volumi sono intorno al 6/7% rispetto al mercato ufficiale, nelle isole sfiorano il 14% e nel sud peninsulare superano il 18%, per toccare in Campania il 28%. Conoscendo le diverse situazioni economiche di queste zone, è facile associare a queste vendite una prevalente motivazione di risparmio. Nessun brand può dirsi estraneo a questi flussi, anche se oltre il 30% è rappresentato da Fiat e un altro 20% abbondante è fatto da Audi e Volkswagen. Diciamo subito che le case e le reti ufficiali non sono affatto contente di queste vendite, che indubbiamente sporcano il mercato. Si dichiarano estranee, anzi vittime, poiché sostituiscono vendite che dovrebbero e vorrebbero fare loro, oltre a far circolare tra i clienti l’informazione di auto disponibili a un prezzo inferiore rispetto a quello praticabile dai canali ufficiali. Allora, qual è il flusso di queste vendite? Per l’esattezza, i flussi, visto che non c’è una fonte unica, sia come soggetti venditori che come paesi di provenienza. Chiariamo che all’inizio del percorso c’è una vendita regolare, fatta attraverso i canali ufficiali, con uno sconto molto forte. Simili abbattimenti di prezzo vengono praticati al rent-a-car, ed è quella la fonte indicata da molti. Non i grandi noleggiatori, certo, che han43