UN GIRO IN MACCHINA 2019
AUTO EURO ZERO, PER BISOGNA TOGLIERE IL TAPPO!
ELIMINARLE
U
na vasca da bagno è l’immagine che meglio descrive il parco auto circolante in Italia. Sul fondo c’è acqua sporca, composta di vetture vecchie, poco sicure e molto nocive per l’ambiente, sotto il profilo dell’inquinamento (polveri sottili e ossidi di azoto) e del clima (emettono molta CO2). Si tratta delle cosiddette Euro 0, immatricolate prima del 1993. Man mano che si sale verso la superfice l’acqua migliora, perché le auto più recenti, rispondendo alle normative Euro, hanno via via ridotto sia le emissioni inquinanti sia i consumi – e dunque la CO2 – fino ad arrivare alle attuali Euro 6, il cui impatto è decisamente marginale. Come liberarsi delle Euro 0 è la domanda che affligge il settore e le amministrazioni pubbliche, centrale e locali. Finora la strategia è stata quella di aiutare i proprietari di queste vetture, che volessero rottamarle, con un incentivo sull’acquisto di un’auto nuova, in varie tornate iniziate nel 1997 e culminate con la madre di tutte le rottamazioni, quella del 2009/10, che costò all’erario oltre 1,2 miliardi al netto del maggior gettito IVA. Nessuna di queste ha prodotto risultati apprezzabili sulle Euro 0, specialmente se confrontati con le radiazioni di auto meno vecchie. Esiste evidentemente uno zoccolo duro di italiani per i quali l’acquisto di un’auto nuova è fuori portata. Tornando alla nostra immagine, possiamo dire che incentivando l’immissione di nuove auto gli automobilisti tendono a espellere l’acqua che sta nel mezzo, piuttosto che quella sporca in basso: in pratica, esce dai bordi e non dal fondo. Venerdì 12, in occasione della Capitale Automobile promossa da Agos e ospitata dall’Automobile Club d’Italia, è stato chiesto agli oltre 150 partecipanti, tutti esperti del settore, di indicare quale strada percorrere per spingere i proprietari di vecchie Euro 0 54