UN GIRO IN MACCHINA 2019
EMISSIONI, L’EUROPA INQUINA SOLO PER IL 10% (PERÒ SI SENTE IN COLPA PER TUTTO IL MONDO)
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’Unione Europea oggi è responsabile solo del 10% delle emissioni di CO2 antropiche” (da attività umane – a loro volta circa il 5% della CO2 che il pianeta produce complessivamente). Lo ha ricordato Claudio Spinaci, presidente dell’Unione Petrolifera, all’assemblea annuale, citando dati dell’International Energy Agency. Questa CO2 è in buona parte riconducibile all’uso di fossili per produrre energia. Per alterare meno il clima bisogna consumare meno energia e spingere quella da fonti rinnovabili. Guardando avanti al 2040, la domanda di energia mondiale è prevista in crescita del 30%, ma non in tutte le aree. Mentre il fabbisogno di Giappone e Stati Uniti rimane stabile, quello dell’UE diminuirà del 15%, grazie agli elevati standard di efficienza – tradotto: la usiamo meglio e dunque ne serve meno. Ad aumentare saranno le altre aree geografiche, Cina e India in testa. Asia-Pacifico, Africa e Medio-Oriente assorbiranno il 63% dell’energia (oggi sono al 54). La buona notizia è che metà della maggiore energia sarà da fonti rinnovabili, che copriranno il 20% del fabbisogno (oggi sono al 14). L’Italia soddisfa la sua sete di energia per un terzo col gas e un altro terzo col petrolio, mentre le rinnovabili pesano per il 20%. Come leggere questi numeri, nello scenario di fortissima attenzione ai cambiamenti climatici? Innanzitutto, stando alla larga dagli estremismi, che allontanano dall’obiettivo. Da un lato, negare l’impatto umano sul riscaldamento è insostenibile – sebbene molti studi siano in corso per misurare quanta parte di esso sia effettivamente riconducibile alle attività umane, visto che i cicli climatici ci sono sempre stati. Dall’altro, ipotizzare di tornare a 98