“Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto” - Aristotele Ci sono incontri che hanno potere di cambiarti la vita: un momento prima ti senti tranquillo, sereno, in pace con te stesso e con il mondo, un momento dopo tutte le prospettive ti appaiono ribaltate, il tempo si dilata a dismisura e ti chiedi stupito come hai fatto a respirare normalmente fino a pochi istanti prima. A me è successo quando ho incontrato, o meglio rincontrato, Dolores. L’avevo conosciuta anni prima, come mamma di un mio studente: discreta, educata, orgogliosa dei due figli, entrambi ragazzi brillanti e sensibili. Per caso l’ho incrociata nel corridoio dell’ospedale dove mi trovavo per aver accompagnato mia madre ad una visita: il viso tirato, gli occhi lucidi e stanchi, i gesti affaticati e la voce talmente bassa da sembrare un sussurro: “Venga, venga a salutare Nicola …”
Ci sono andata, a salutare Nicola … e da quel momento nulla, proprio nulla, è stato per me come prima. Nicola stava in isolamento, colpito a 20 anni da una malattia che non dovrebbe esistere, la Leucemia mieloide acuta, per cui ti devi sottoporre ad estenuanti cicli di cure che dovrebbero distruggere il mostro, ma al contempo distruggono anche te; Nicola non aveva speranze, a meno di non trovare un donatore, vale a dire il classico ago in un pagliaio. Lo avete presente? Riuscite vagamente ad immaginare? Una persona che amate immensamente è in pericolo, potete salvarla solo trovando in un enorme pagliaio un minuscolo ago … li sentite il panico, l’agitazione, il terrore di non farcela, mentre annaspate tra i fili e cercate, cercate, cercate? Ecco, l’ago è il donatore di midollo, è
DANIELA ZANETTI Docente di Lettere
OLTRE LA SCUOLA
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