PREFAZIONE
IVANO ARTUSO Dirigente del Centro Istruzione e Formazione
Scrivo nel mio ultimo giorno di lavoro, 31 agosto 2021, poi, da domani, inizio il terzo periodo della vita di una persona, la “Pensione”. È un salto nel buio, passerò improvvisamente da un’attività professionale molto impegnativa, frenetica, di responsabilità ad una di riposo, dove riempire le giornate con momenti gratificanti e significativi sarà la priorità. Scrivo pertanto questo mio “Saluto” con un po’ di “stretta al cuore”, lascio non solo il Lavoro, ma San Michele, o meglio l’Istituto Agrario di San Michele, la mia seconda casa dove ho passato 35 anni della mia vita (dal 1 ottobre 1986). Un’esperienza di vita e professionale straordinaria, di duro lavoro, ma che mi ha permesso di imparare e di crescere. Esperienze forti e determinanti. Ho ricoperto vari ruoli di coordinamento e di responsabilità che mi hanno sempre gratificato. Ruoli che non ho mai cercato o richiesto, ma che mi sono sempre stati offerti e puntualmente li ho sempre accettati. “Sfide” impegnative che ho saputo superare lavorando con onestà, determinazione, serietà, passione e forse anche con un certo grado di equilibrio e “buon senso”. Scrivo volentieri perché l’Annuario rappresenta la storia della nostra scuola. È una raccolta di articoli che riportano le attività didattiche più significative che si sono svolte nell’arco di un anno scolastico, ma l’Annuario va oltre e racconta eventi, presenta immagini, esprime emozioni e riflessioni e “scava” anche nel passato. È un documento che rimane per sempre negli archivi dell’Istituto. Mi preme fare una riflessione sull’Insegnamento, l’essenza di tutta la professione e la professionalità del Docente. In questi anni di lavoro ho imparato molto. Ho cercato di entrare nel merito delle modalità, delle emozioni, delle criticità, ma molti dubbi rimangono. Insegnare è difficile e faticoso, non sono sufficienti le conoscenze disciplinari e delle regole, le riunioni, gli aggiornamenti, il voto di laurea, l’età del docente, il programma, il profitto, ecc., il bravo insegnante va oltre e “ama” i propri studenti, li accoglie, entra in profonda empatia con loro, entra in aula sereno e si rapporta con tutti, è cordiale ed equilibrato, è giusto, cerca di far emergere il meglio (e non il peggio), cerca di individuare le capacità di oggi, ma si proietta in quelle di domani. Cerca di far ragionare e riflettere, pone problemi e aiuta a risolverli e non “sazia” gli studenti di sole sterili conoscenze. Non sta alla cattedra, ma fra i banchi. Non fa lezioni “televisive”, ma spiega e interagisce. Conosco molti giovani che a scuola erano in difficoltà, ma che poi si sono dimostrati degli ottimi imprenditori, professionisti, tecnici e alcuni si sono laureati. Pertanto auspico per tutti i docenti di San Michele di essere dei “Bravi Insegnanti” e di entrare col “Sorriso” in tutte le classi. Viene riportata, nella pagina a fianco, la Lettera che ho scritto in occasione della conclusione dell’anno scolastico 2020/2021. Raccoglie le mie riflessioni, considerazioni e ringraziamenti. Auguro agli Studenti, al Personale CIF, al Nuovo Dirigente... BUONA SCUOLA!!! Il Dirigente del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach prof. Ivano Artuso
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