Negli ultimi anni, è uno dei segmenti che è cresciuto maggiormente nel reparto ortofrutta. E la crisi non dovrebbe preoccupare, avendo u n a l t i s s i m o v a l o r e i n t e r m i n i d i s e r v i z i o e d i salute, a un prezzo decisamente conveniente
ELNATHEDITOREEditoriale |
Eugenio FeliceLavorare sul percepito
Ma perché va bene spendere 1 euro e 30 centesimi al bar per un caffè bevuto al banco - tariffa corrente nel Nord Italia - oppure 2 euro per una bottiglia da mezzo litro di acqua all’Autogrill ma non posso spendere 2 euro e 50 centesimi o 3 euro per un piatto fresco pronto acquistato al supermercato che mi può fare da pasto completo e salutare? Nei giorni in cui la biologa Antonella Viola - siamo a metà gennaio - lancia l’allarme sui danni che il vino provoca alla nostra salute - ci toccherà aggiornare la foto di questa pagina - un autentico tsunami per un’industria che da sola in Italia vale circa 13 miliardi di euro, e nei giorni in cui Putin annuncia che stiamo andando “ verso la catastrofe globale” per ricordarci che la guerra in Ucraina è lungi dall’essere verso la conclusione, ci troviamo a ragionare sul futuro del comparto ortofrutticolo in Italia. L’inflazione a doppia cifra c’è e si fa sentire. è sotto gli occhi di tutti. L’incertezza regna sovrana e si sa, quando c’è incertezza si riducono le spese, soprattutto del superfluo. Si sta più attenti a come si spendono i soldi. Tradotto, cre-
sce e crescerà sempre di più la marca del distributore (MDD) che infatti è aumentata del 2,8% a volume nel 2022 Crescono e cresceranno sempre di più i supermercati di convenienza, cioè gli ex discount, che garantiscono una spesa veloce ed economica con un assortimento essenziale che non disdegna alcuni prodotti di marca industriale La scala prezzi è presto detta Prendiamo il caso delle Gocciole Pavesi, il biscotto più consumato dagli italiani, nella confezione da 500 grammi, nella città di Verona: 2,45 euro da
Lidl Italia, 2,49 euro al Famila Superstore, 2,55 euro da Esselunga, 2,99 euro nella bottega di vicinato. I supermercati tradizionali non potranno mai averla vinta in termini di prezzo con i discount per lo stesso motivo per cui le botteghe non potranno mai competere con i supermercati in fatto di prezzi: hanno una proposta fatta di prodotti e servizi diversi e hanno una struttura dei costi diversa Ma torniamo al settore ortofrutta Su cosa lavorare? Sul percepito Come? Trasmettendo i valori del prodotto, fin dall’atto di acquisto Un percorso che si può fare insieme alla grande distribuzione Ma attenzione, non è un percorso semplice Perché la stessa grande distribuzione ha più marginalità negli altri settori, alimentari e non alimentari, per cui non ha interesse a sposare la causa dell’ortofrutta, per nobile che sia Molto più facile marginare dalle bibite, dai salumi o dagli alcolici Sono cancerogeni? Sì, ma fanno ingrassare i bilanci La grande distribuzione è cattiva? No, deve curare i suoi interessi, non è mica un ente di beneficienza Allora torniamo al piatto pronto a 2 euro e cinquanta o 3 euro, che sia una zuppa, un risotto, un’insalata pronta, una pasta e fagioli Ma dov’è che puoi pasteggiare con così pochi soldi, con un cibo così sano e con un tempo di preparazione così ridotto?
controeditoriale
Pomodorini che marciscono sulla pianta o cadono in terra, senza essere raccolti, “perché oggi il mercato non li vuole”. E se li vuole li paga “ non più di 30 centesimi al chilo, quando il costo di produzione per le aziende locali oggi supera l’euro”. è la denuncia dei produttori di ortaggi del ragusano, che di fronte alle telecamere Rai del Tgr Sicilia - il servizio è andato in onda il 4 gennaio (a lato un frame) - parlano di una situazione a dir poco drammatica, in cui centinaia di aziende rischi di fallire Nelle serre del ragusanoanche del siracusano - ci sono infat ti tonnellate di prodotto che resta sulle piante, invenduto, e il triste destino che si prospetta è quello di finire al macero. “Tutto ha origine da un problema di fondo, la carenza di manodopera - spiega Giuseppe Cilio, presidente di AASSE (Associazione Agroalimentare Sicilia Sud Est) e ceo di Italo’s Farmer brand premium degli ortaggi sicili. In estate molte aziende si sono t prive di operai e sono state costrette a posticipare i trapianti. A ciò si aggiunge il clima anomalo tra fine e inizio anno, con temperature primaverili, giornate soleggiate e assenza di piogge: condizioni che hanno anticipato le raccolte. Insieme questi due fattori hanno causato un surplus di prodotto sul mercato, incapace di assorbire tutta l’offerta A complicare le cose, la concorrenza agguerrita dei Paesi extraeuropei, come il Marocco” “Si parla tanto di sovranità alimentare - aggiunge il ceo di Italo’s Farmer - questo è il momento di mettere in pratica le parole. Noi italiani non siamo mai stati dei bravi patrioti. In situazioni come questa occorrerebbe evitare l’import
per dare spazio ai prodotti locali, ma noi produttori non abbiamo voce in capitolo Solo il Governo può dire alla GDO di regolarizzare le entrate e le uscite, favorendo un dialogo costruttivo tra attori della filiera Se la politica ci mette gli uni contro gli altri finiremo per farci male tutti”.
“Dal punto di vista commerciale - commenta Enzo Di Rosa, fondatore de La Marca del Consumatore - si è spinto l’acceleratore sulla leva del prezzo, che non è solo il punto di incontro fra domanda e offerta, ma anche un modo per comunicare con gli acquirenti. Il prezzo basso è quello del prodotto che costa meno, ma anche quello che fa pensare al consumatore di averci quasi guadagnato, di fatto l’affare All’inizio dell’era low t tutto sembrava un affare Sembrava addirittura che fino a quel momento ci avessero quasi imbrogliato. Il low cost invece ci rende p i ù p o v e r i : m e n o q u a l i t à e meno ambizione di accedere a beni e servizi migliori. Si frena così lo sviluppo e si insegna a non percepire la qualità Le persone percepiscono meno reddito e si appiattiscono i consumi Se tutto è alla portata di tutti, il ndo non diventa più egualitario, Tutto non è alla portata di tutti e la qualità si abbassa non solo per il prodotto che compriamo, ma per l’intera economia. Esiste un destino ineluttabile per il quale siamo condannati a vivere in un modello con queste contraddizioni? O forse c’è la possibilità di mettere assieme qualità del prodotto, dignità del lavoro, tutela dell’ambiente e salute? Quello che serve è un patto di assunzione di corresponsabilità collettiva a quattro mani: il mercato, istituzioni lungimiranti, cittadinanza attiva e imprese responsabili”.
Pomodoro tra crisi di mercato e sovranità alimentare
E VISOTTO ALÌ PRIMA IN ORTOFRUTTA TREND
VOLANTINI STAMPATI AL TRAMONTO? MD ADOTTA UN MODELLO IBRIDO PIONIERI
PLANET FARMS, NEL COMASCO LA VERTICAL FARM DA 15 MILA MQ RETAIL
INTERSPAR DI MARIANO COMENSE
ASPIAG DEBUTTA IN LOMBARDIA PROCESSI
PATATE E FALSO MADE IN ITALY
GIULIO ROMAGNOLI ASSOLTO SOSTENIBILITÀ
TODIS SPOSA SOCIAL PLASTIC PER LA SUA LINEA “A TUTTO SAPORE” NEURONEWS
L’ACQUISTO IN QUATTRO SECONDI L’EFETTO DELLE INFORMAZIONI MERCATI
JINGOLD, PRODUZIONE RECORD E VENDITE OLTREMARE AL TOP FIERE
ITALIAN FRUIT VILLAGE TORNA PROTAGONISTA A BERLINO IL LIBRO
LA DIETA ANTINFIAMMATORIA RIDUCE LE MALATTIE E I DOLORI SEGMENTI
MANDARINO PREMIUM LINBO: C’È ATTESA PER LA NUOVA STAGIONE LA NOTIZIA
L’INFLAZIONE A DICEMBRE SALE DEL 11,6 PER CENTO. RECORD DALL’85 PERCORSI
GANDINI: COME AFFRONTIAMO QUESTO PERIODO TURBOLENTO MENS SANA
DIGIUNO INTERMITTENTE: MODA O VERA RICETTA PER LA SALUTE?
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Hanno collaborato: Carlotta Benini, Valentina Bonazza, Salvo Garipoli, Irene Forte, Alice Gelmetti, Giancarlo Sbressa, Matteo Sgaravato, Marco Zanardi Redazione e Pubblicità Via Poiano 53 37029 - San Pietro in Cariano (Vr) Tel 045 6837296 redazione@fruitbookmagazine it adver@fruitbookmagazine.it
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Nuovi
primati Cirimido (Co), 21 dicembre 2022
È i l 2 1 d i c e m b r e q u a n d o r i c e v i a m o i n redazione il primo rendering di quella che sarà la nuova mega vertical farm di Planet Farms, estesa su 15 mila mq, il 50% in più rispetto allo stabilimento di Cavenago, che è già la vertical farm più g r a n d e i n E u r o p a U n c o n c e n t r a t o d i automazione e di altissima tecnologia.
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Espansione
Mariano Comense (Co), 30 novembre 2022
Il nuovo Interspar di Mariano Comense di via Pietro Mascagni, inaugurato il 30 novembre, è il primo punto vendita a gestione diretta di Aspiag Service in Lombardia Il layout del negozio è tutto nuovo, la superficie di vendita insiste su un’area di 2 500 mq Parole chiave: esperienza di acquisto e sostenibilità.
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Cresce la M D D
Bologna, 18 gennaio 2023
Presentati alla fiera Marca i dati sulla marca del distributore (MDD): il fatturato nel 2022 è stato in Italia di 12,8 miliardi di euro (+9,4% sul 2021) e la quota di mercato il 20,8%, quasi raddoppiata rispetto al 2003 Per i consumatori la MDD è una risposta affidabile alla ricerca di un buon rapporto qualità-prezzo.
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buone notizie |
Sobrietà, zero waste, meatless Cos a por t a i l 2 0 2 3 n e l c a rre l l o
Rapporto Coop - Winter Edition: secondo l’ultimo aggiornamento della survey realizzata dall’Ufficio Studi Coop, gli italiani recuperano un po’ di fiducia verso il futuro, anche se l’anno appena concluso li ha messi a dura prova. Ben l’80% degli italiani dichiara di voler cambiare le proprie abitudini alimentari orientandosi verso diete più salutari e prive di proteine animali, più sobrie e senza sprechi. Intanto sugli scaffali...
“Sopravvissuti al Covid, oramai assuefatti ai bollettini di guerra, soprattutto quotidianamente alle prese con il carovita, gli italiani si affacciano sul nuovo anno con un’inattesa forte tempra emotiva Uno stato d’animo fatto certamente d i t i m o r e ( 3 3 % ) e inquietudine (22%), ma soprattutto di fiducia (39%, +12 punti percentuali) e aspettativa (38%) per il nuovo anno ” è un quadro a tinte meno fosche quello dipinto dal Rapporto Coop - Winter Edition, l’ultimo aggiornamento della survey realizzata dell’Ufficio Studi Coop che fotografa gli stili di vita e di consumo degli italiani. Se gli italiani sembrano aver sviluppato un’inedita propensione zen, è altresì innegabile che gli ultimi anni - e in particolare gli ultimi mesi di crescita dei prezzi - abbiano lasciato ferite profonde nel corpo sociale del Paese Il 18%
delle famiglie dichiara nel 2022 di aver fatto fronte a un permanente disagio alimentare (circa 9 milioni) e 1 italiano su 4 teme la vera povertà per il 2023 (non avere soldi per cibo, trasporto, abiti, scuola).
Proiettando questa disposizione d’animo sul fronte dei consumi, inevitabile la rinuncia al superfluo per garantirsi l’essenziale. Se circa un italiano su due spera di mantenere stabili le proprie spese familiari nel 2023, comunque il 45% conta di spendere di più per le bollette e il 32% per cibo e bevande; il tutto a scapito di ristoranti e altri locali e spettacoli e cultura. Per far fronte all’aumento dei prezzi l’80% degli italiani cambierà anche le proprie abitudini alimentari orientandosi verso diete più salutari e meatless, ma più sobrie e certamente “ zero waste” e “ no frills”. Secondo il 40% dei manager food & bev e r a g e i n t e r v i s t a t i il 2023 sarà un anno all’insegna della sobrietà ed essenzialità alimentare. Ci sarà quindi un decluttering del carrello della spesa: nello specifico il 32% degli italiani diminuirà le q u a n t i t à d e i f u o r i pasto e degli snack, il 32% ridurrà il consumo di alcolici e in s t e s s a p e r c e n t u a l e dei dolci, mentre si rinuncerà quasi del tutto a superalcolici (-22% di acquisti) e bevande gassate (-15%) Il 19% dei consumatori smetterà invece, secondo l’indagine, di acquistare piatti pronti. Sugli scaffali le novità del 2023 saranno la pasta e le farine prodotte con grani antichi o low carb e a maggiore contenuto di proteine E se dovesse rinunciare a quella vera, già oggi un italiano su cinque ai prodotti di origine vegeta le preferirebbe la carne coltivata in vitro o gli insetti
Carlotta Beninimarketing |
Salvo
Il ruolo del repar to or tofrutta: “ f a r e m e m o r i a d e l f u t u r o ”
D a t o c h e i l r e p a r t o o r t o f r u t t a i m p a t t a inevitabilmente sul posizionamento d i s t i n t i v o d e l r e t a i l e r e r a p p r e s e n t a i l biglietto da visita del punto vendita, come può farsi interprete delle esigenze del cliente-consumatore odierno alla luce della riduzione del potere d’acquisto e dell’impennata dei prezzi al consumo (+16,7% a novembre)? SGMarketing ha condotto un’indagine su mille consumatori per scoprirlo
Il reparto ortofrutta impatta inevitabilmente sul posizionamento distintivo del retailer e rappresenta il biglietto da visita del punto vendita Caratteristiche queste che ci impongono una riflessione approfondita su come esso stesso possa farsi interprete delle esigenze del cliente-consumatore odierno alla luce della riduzione del potere d’acquisto e dell’impennata dei prezzi al consumo (+16,7% a novembre) Se guardiamo a quanto emerge dai dati sistemici fonte IRI, nei primi nove mesi del 2022 si rileva una sostanziale riduzione delle performance per la categoria a volume (-5% per la frutta e -2% per la verdura a peso variabile) con un effetto inflattivo che tiene alto il valore prodotto in particolare per quanto concerne gli ortaggi (+9% per il peso variabile). Sempre più consistente il valore dell’ortofrutta a peso fisso ormai destinato a rappresentare il 50% dell’assortimento, con la quota di prodotto a peso variabile, tradizionalmente baluardo della teatralizzazione e dell’impatto emozionale del reparto, che si riduce anno dopo anno.
In un contesto di consumo sempre più polarizzato cresce la disuguaglianza economica e con essa la propensione del consumatore a vedersi soddisfatto in relazione al v alue for mone y All’interno del reparto, i driver di scelta per l’ortofrutta si concentrano sempre più: prezzo per il 54% degli italiani, stagionalità per il 52% e origine italiana per il 43% diventano
Il valore della sostenibilità per l’ortofrutta
Produzione rispettosa ambiente
D i s t a g i o n e
L o c a l e / k m 0
P a c k a g i n g r e c i c l a b i l e Z e r o r e s i d u i O r i g i n e I t a l i a n a B i o l o g i c a P l a s t i c f r e e
F i l i e r e t r a c c i a t e C o n f e z i o n i a n t i s p r e c o D i r i t t i d e i l a v o r a t o r i S f u s o S a l u t i s t i c o R e g i o n i v o c a t e C h e m i f a r i s p a r m i a r e
chiavi efficaci per attrarre e fidelizzare il consumatore A certificarlo l’indagine annuale di SGMarketing svolta su un campione di 1 000 consumatori di ortofrutta e volta a sondare il valore della convenienza tra sostenibilità e risparmio.
A ben vedere infatti il tema della ricerca di “ciò che conviene” fa il paio proprio con la mai sopita sensibilità della domanda nei confronti della responsabilità del produrre e della salvaguardia dell’ambiente a garanzia di un consumo consapevole, salubre e a sostegno dei territori vocati L’indagine, nello specifico, pone proprio il processo produttivo alla base del rapporto fiduciario tra chi produce, chi distribuisce e chi acquista. L’essere sostenibili fornisce a chi acquista un vantaggio economico (leggasi stagionalità, determinante per 4 italiani su 10) e un vantaggio etico quando diventa espressione del più virtuoso ciclo produttivo (al primo posto con il 43% dei consensi) a vantaggio del territorio che si abita (locale/km 0 rilevante per il 37%). è questo il segno del nostro tempo, è questo il modello che produttori e distributori, tra dinamiche di mercato esogene-congiunturali e motivazioni comportamentali sempre più sedimentate, hanno il compito di tradurre efficacemente attraverso l’offerta, il suo racconto e la sua valorizzazione
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cronaca |
Giancarlo SbressaC a r t o n e o n d u l a t o , i l C o n s i g l i o d i S t a t o c o n f e r m a m a x i m u l t a
Dopo AGCM e Tar Lazio anche il Consiglio di Stato italiano ha confermato il cartello del cartone ondulato e degli imballaggi. Infatti, con la sentenza del 18.11.2022, n. 10159, il Consiglio ha rigettato il primo dei 25 ricorsi presentati dalle imprese ritenute responsabili di aver violato l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’UE. Sono 26 le aziende coinvolte mentre la maxi multa è di 287 milioni di euro
Il Consiglio di Stato ha confermato gli illeciti accertati dall’Antitrust nel 2019 con la sentenza sul caso I805 relativa al mercato italiano del cartone ondulato e degli imballaggi in cartone. Dopo il Tar del Lazio, dunque, arriva anche la prima pronuncia del Consiglio di Stato che ha affermato definitivamente l’esistenza delle due intese restrittive della concorrenza, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea La sentenza individua i principi che secondo il Consiglio di Stato caratterizzano l’intera v i c e n d a d e l c a r che, quindi, dov bero essere appli a n c h e a i r e s t a g i u d i z i d i a p p e proposti dagli alt c a r t e l l i s t i , a n c o p i ù i n q u a n t o l decisione riguarda un’impresa la cui posizione appariv a m a r g i n a l e rispetto a quelle degli altri p art e c i p a n t i a l l e accertate intese illecite
Le rimanenti sentenze di appello sono attese per il primo trimestre del 2023 Nell’intera vicenda ha avuto un ruolo determinante l’Associazione Italiana Scatolifici che, prima nella fase della segnalazione all’AGCM delle intese illecite e poi nei giudizi di primo e secondo grado davanti al giudice amministrativo, è stata assistita dallo Studio Lipani Catricalà & Partners Il procedimento dinanzi all’AGCM, tra l’altro, è stato caratterizzato dal larghissimo numero non solo delle imprese coinvolte e sanzionate (ben 26 tra cui GIFCO, l’associazione confindustriale che raggruppa le imprese produttrici e trasformatrici di cartone) ma anche dai leniency applicant (in totale 4) e, infine, dagli elevati importi delle sanzioni comminate, tra le più alte di sempre, con complessivi 287 milioni di euro Andrea Mecarozzi, presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici così ha commentato: “Accogliamo questa sentenza con grande soddisfazione per tanti motivi. Prima di tutto perché finalmente quello che ipotizzavamo, nostro malgrado, da tempo, ha avuto un riscontro ufficiale e inappellabile. Mi auguro che tutto ciò possa davvero portare a un mercato in cui sana competizione e trasparenza siano la norma ” Si apre adesso la fase del private enforcement, ossia dei giudizi davanti al giudice civile in cui tutti i sogi l i d i lli rtati in via definitiva poarcimento dei danni deriai maggiori costi sostenuti e delle perdite di quote di mercato subite per effetto di detti cartelli I soggetti lesi, aventi diritto al risarcimento, sono i consumatori e gli operatori economici che hanno fatto e fanno uso del cartone ondulato e degli imballaggi di cartone nelle proprie asi produttive e, non ultimo, nel packaging, come le ziende ortofrutticole
inchieste | Marco
Zanardi
I “super” preferiti? Esselunga e Visotto. Alì vince per l’or tofrutta
Quali sono i supermercati preferiti dagli italiani? Se lo è chiesto Altroconsumo, c o n u n ’ i n c h i e s t a p u b b l i c a t a a g e n n a i o 2023. Tre le categorie considerate: le catene locali, dove svetta con 80 su 100 la trevigiana Visotto, i discount dove vincono Eurospin e Aldi con 78 su 100 e gli iper, super e superette con in cima alla classifica Esselunga. Nella categoria “qualità frutta e verdura” primeggia la padovana Alì con 79 su 100
Avanti con le classifiche dei supermercati Dove troviamo il miglior rapporto qualità prezzo? Dove è p i ù c o n v e n i e n t e fare la spesa? Ques t a è l a d o m a n d a più frequente degli italiani in tempi di crisi come quello che stiamo vivendo. Nell’edizione di gennaio 2 0 2 3 d e l l a r i v i s t a mensile “inchieste”, Altroconsumo, la più importante organizzazione italiana di consumatori, ha provato a indagare un aspetto più ampio, e cioè il grado di apprezzamento a 360 gradi degli italiani per i supermercati che frequentano, attraverso delle interviste a poco meno di 10.000 dei suoi soci, tra giugno 2021 e giugno 2022. I soci hanno risposto alla domanda: “Quanto sei soddisfatto del tuo supermercato?”, dando le pagelline su scala 100 (più ci si avvicina a 100 e maggiore è l’apprezzamento per l’insegna) Cosa emerge?
Altroconsumo ha deciso di fare tre raggruppamenti: le catene locali, i discount e gli iper, supermercati e superette Un po ’ una forzatura, a nostro avviso, perché ormai i discount sono concorrenti a pieno titolo dei supermercati e alcuni gruppi distributivi tradizionali potrebbero stare in entrambi gli altri due raggruppamenti. Iper La grande i, peraltro, è messa tra le catene locali, no nostante sia presente nel centro e nord Italia Ad ogni modo, se guardiamo ai numeri, rileva che i primi della classe con 80 su 100 sono solo due insegne: Esselunga e la trevigiana Visotto. Ciò che ancora più rileva è che due discount, Eurospin e Aldi, hanno preso 78 su 100, quindi solo due punti in meno su 100, facendo meglio della maggior parte dei supermercati tradizionali Sostanzialmente, secondo questa inchiesta di Altroconsumo, gli italiani preferiscono fare la spesa da Eurospin e Aldi piuttosto che da Coop (76 su 100), Interspar (75 su 100), Spazio Conad e Conad Superstore (75 su 100), Unes (74 su 100), Famila (74 su 100), E u r o s p a r ( 7 2 s u 100), Il Gigante (72 su 100), Carrefour I p e r ( 7 2 s u 1 0 0 ) , Bennet (72 su 100), Crai (69 su 100), Pam (68 su 100), etc Altroconsumo ha poi pubblicato i vincitori per singole categorie. Se per la qualità della carne vince Sì con te che fa capo a Cedi Marche (84 su 100), per la qualità del pesce vince Maxì del Gruppo Vega (86 su 100) mentre per la qualità di frutta e verdura vince la padovana Alì (79 su 100) Il miglior assortimento? Lo ha la veronese Tosano (90 su 100)
trend
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Irene ForteVolantini stampati al tramonto?
M D adotta una modello ibrido
L’amato e odiato volantino sta entrando a passo spedito nel mondo digitale. Il volantino rappresenta un costo economico e ambientale, oltre ad essere per alcuni un disturbo, trovandoselo nella cassetta della lettere, nonostante gli avvisi “no pubblicità”. MD ha deciso la cura dimagrante: volantino stampato da 8 pagine e un QR code per dirottare il pubblico alla versione digitale, “più comoda, più ricca e con più offerte”
Il 3 gennaio 2023 ha debuttato il nuovo volantino MD, tappa di un percorso di innovazione che l’insegna ha avviato da tempo su tutti i fronti, dai punti vendita alla marca privata e ai touch point con il pubblico. Il nuovo volantino, in distribuzione su tutta la rete degli oltre 800 punti vendita MD, adotta una forma ibrida, sia fisica che digitale. Rimane l’impianto base cartaceo che si riduce in foliazione per ovvi motivi di sostenibilità ambientale e di contenimento dei costi lungo tutta la filiera: il volantino è composto di 8 pagine che riassumono gli highlights del momento, tra specialità e grandi promozioni, ma il QR code impresso in apertura apre sull’intera gamma dell’offerta MD, alimentare e nofood, e su un ventaglio ampissimo di proposte in promozione, che il digitale consente all’insegna di aggiornare in tempo reale Un just in time che MD mette a disposizione dei clienti per cogliere al volo le offerte che si rendono disponibili last minute “Abbiamo cercato di venire incontro ad esigenze che i nostri clienti ci hanno segnalato chiaramente: non tradire abitudini consolidate, come sfogliare il vecchio, caro volantino cartaceo prima di decidere la spesa del giorno, ma rispettare anche criteri obbligati di sostenibilità, sia ambientale che economica su cui è cresciuta la sensibilità generale, oltre che la nostra”, ha affermato la direttrice marketing e comunicazione MD, Anna Campanile
“Non solo - ha aggiunto - il nostro cliente non è più quello “classico” che veniva associato al discount: è trasversale alle classi sociali ed è più giovane, anagraficamente e culturalmente Lo vediamo dalla consuetudine con i mezzi digitali e nel rigore adottato nelle scelte al momento di fare la spesa: sa riconoscere la qualità al miglior prezzo ” Per far conoscere ai clienti le potenzialità del nuovo volantino è prevista una comunicazione su più mezzi, dai social all’affissione, oltre naturalmente la diffusione capillare sui punti vendita di tutta Italia.
Il volantino digitale rappresenta un’interessante opportunità di comunicazione per le aziende della grande distribuzione Una ricerca di Nielsen dello scorso maggio ha evidenziato che in Italia il 60% dei responsabili di acquisto è influenzato dall’advertising quando deve scegliere cosa comprare e il negozio dove fare gli acquisti. Il primo classificato fra gli strumenti che hanno maggiore impatto è proprio il volantino, con il 32% della popolazione influenzato da questo media Segue la pubblicità online con il 10%
pionieri
| Irene ForteP l a n e t Fa r m s , n e l C o m a s c o l a v e r t i c a l f a r m d a 15 m i l a m q
Planet Farms, azienda di riferimento per il vertical farming in Europa e nel mondo, ha ottenuto da Unicredit e Sace un finanziamento di 17,5 milioni per la realizzazione a Cirimido (Como) di un nuovo stabilimento per coltivare indoor ortaggi, come insalate baby leaf e basilico. Benatoff: “La nuova farm ci permetterà di espandere di tanto la capacità produttiva ed esplorare nuove potenzialità del vertical farming”
Sace e UniCredit sostengono i piani di investimento e di crescita di Planet Farms La società, che opera dal 2018 nel settore del vertical farming ha ottenuto u n f i n a n z i a m e n t o d i 1 7 , 5 m i l i o n i , c o n c e s s o d a UniCredit e assistito dalla Garanzia Green di Sace, per la realizzazione a Cirimido, in provincia di Como, di uno stabilimento per la coltivazione idroponica indoor di ortaggi, a partire da insalate baby leaf e basilico, attraverso la tecnologia del vertical farming Il metodo produttivo di Planet Farms è caratt erizzat o d a p rocessi totalmente autom i zati, un ambiente trollato e isolato d l’esterno, per esc dere il contatto c agenti patogeni e c o n s e g u e n z a l ’ u s di fitofarmaci e pe sticidi, oltre a con sumi idrici significativamente rid o t t i ( - 9 5 % ) r ispetto all’agricoltura tradizionale Planet Farms nasce a Milano dalla combina-
zione tra tradizione alimentare ed eccellenza tecnologica, con la mission di spingere l’evoluzione del comparto agricolo verso una nuova frontiera sostenibile ed efficiente, sempre rispettando i pilastri della tradizione agricola made in Italy.
Planet Farms è già operativa con la sua prima vertical farm, la più grande d’Europa, a Cavenago, in provincia di Milano I prodotti Planet Farms si rivolgono al mercato del fresco confezionato e pronto per il consumo e sono destinati prevalentemente alla grande distribuzione organizzata. “Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’operazione condotta con Sace e UniCredit che ci consente oggi di avviare la costruzione della nuova farm di Cirimido, che sarà molto più estesa rispetto agli oltre diecimila metri quadrati di Cavenago, permettendo a Planet Farms di espandere considerevolmente la propria capacità produttiva ed esplorare nuove potenzialità del vertical farming, nonché tecniche di produzione sempre più efficienti, anche dal punto di vista energetico”, ha dichiarato lo scorso dicembre Daniele Benatoff, cofounder e co-ceo del Gruppo Planet Farms.
Le novità non finiscono qua. La società fondata nel 2018 da Luca Travaglini e Daniele Benatoff ha annunciato il 30 novembre la nomina di Mara Lucilla Valsecchi e Marco Bordoli rispettivamente come ceo id di Pl F rms Italia I due ingressi ne di Planet Farms verso ita del nuovo centro di ricerca e sviluppo adiacente allo stabilimento di Cavenago e della nuova farm di Cirimido che sarà circa il 50% più estesa rispetto agli oltre diecimila mq di Cav ena g o. Planet Farms, inoltre, sta sviluppando un percorso di crescita a livello internazionale, con ’apertura di nuovi stabilimenti e centri di ricerca, ad sempio nel Regno Unito
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aziende | Eugenio
Felice
Orsero fa shopping di peso in Fra n c i a c on B l a m pi n e Ca pexo
Gruppo Orsero ha completato l’acquisto di Capexo e Blampin, importanti realtà del panorama ortofrutticolo francese. Le acquisizioni portano il Gruppo a raggiungere in Francia una dimensione da leader di mercato, con un fatturato a g g r e g a t o s t i m a t o d i c i r c a 4 5 0 m i l i o n i di euro e una copertura importante su t u t t i i c a n a l i d i d i s t r i b u z i o n e , c o n u n a impronta commerciale focalizzata su prodotti ad alta marginalità
L e a c q u i s i z i o n i d i Capexo e Blampin p o r t a n o i l G r u p p o Orsero a raggiungere in Francia dimensioni simili all’Italia con un fatturato aggregato stimato di circa 450 milioni di euro Raffaella Orsero, ceo del Gruppo Orsero, e Matteo Colombini, co-ceo e cfo del Gruppo (in fot o), h a n n o d i c h i a r a t o : “Con due operazioni a c q u i s i t i v e u n i c h e per il settore, rafforziamo notevolmente la nostra presenza in Francia, Paese chiave sia per la storia del nostro Gruppo che per la crescita e lo sviluppo futuro. Siamo certi che il Gruppo acquisirà anche un importante know-how sul prodotto esotico di cui in Capexo sono maestri e su una gestione iper-sofisticata ed e v o l u t a d e l c o m m e r c i o s u i m e r c a t i a l l ’ i n g r o s s o , expertise della famiglia Blampin Inoltre, ci piace ricordare che noi di Orsero abbiamo sempre creduto
nel valore delle persone ed è per questo che uno degli elementi chiave delle due operazioni sarà proprio la continuità operativa assicurata dalla retention dei team di lavoro di entrambe le società acquisite compresi gli attuali azionisti venditori che avranno un ruolo focale nei prossimi anni”.
“Il buon esito delle operazioni - hanno aggiunto - è il frutto di una intensa e costruttiva collaborazione tra Orsero e le controparti, assistiti dai rispettivi consulenti, per la quale ringraziamo tutte le persone coinvolte e sulla cui base costruiremo il cammino futuro insieme”. Le due operazioni sono state perfezionate secondo i termini dei rispettivi accordi, in particolare con il pagamento degli importi pattuiti rispettivamente a titolo di “corrispettivo fisso”, di 32 milioni di euro, per l’acquisto dell’80% di Blampin, e d i “ c o r r i s p e t t i v o b a s e ” p a r i a 3 3 milioni per il 100% di Capexo. Entrambi i p a g a m e n t i s o n o a v v e n u t i i n p a r t e m e d i a n t e l ’ u t i l i z z o delle risorse finanziarie disponibili del Gruppo Orsero e in p a r t e m e d i a n t e l e l i n e e d i f i n a n z i am e n t o a s o s t e g n o dell’attività di merger and acquisition per 56,7 milioni di e u r o c o m p l e s s i v i , erogate nell’ambito del finanziamento ESG linked a medio-lungo termine accordato da un pool di banche lo scorso 4 agosto. Entrambe le operazioni prevedono inoltre un corrispettivo differito (“earn-out”): per Blampin, fino a 8 milioni di euro massimi, per Capexo fino a 11,6 milioni di euro massimi, in diverse tranche, subordinatamente e in ragione del raggiungimento di obiettivi di redditività nei prossimi anni
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retail |
Giancarlo SbressaInterspar di Mariano Comense Aspiag debutta in Lombardia
L’Interspar di Mariano Comense (Co) ha aperto al pubblico il 30 novembre. Un negozio con layout tutto nuovo che segna il debutto in Lombardia di Aspiag Service che nel quadriennio 2022-26 punta ad aprire 60 negozi nella regione, tra diretti e affiliati, con un investimento stimato di circa 300 milioni di euro. Le insegne Despar tornano nella regione dopo la fallimentare gestione di L’Alco della famiglia Conter
è stato inaugurato il 30 novembre il primo punto vendita a gestione diretta di Aspiag Service in Lombardia: si tratta del nuovo Interspar che ha aperto i battenti a Mariano Comense, in provincia di Como, in Via Pietro Mascagni 58. Un punto vendita con il quale Aspiag Service, la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, la Lombardia e l’Emilia-
300 milioni di euro e la creazione stimata di 1 600 nuovi posti di lavoro Sviluppato su una superficie di vendita di 2.500 mq, il nuovo Interspar di Mariano Comense si presenta al pubblico con un layout completamente nuovo che punta al miglioramento dell’esperienza d’acquisto del cliente e a un ’attenzione crescente alla sostenibilità Il negozio è stato pensato per valorizzare al meglio le diverse aree merceologiche, inserendo in ciascuna le rispettive aree promozionali con l’obiettivo di rendere sempre più funzionale e accessibile la spesa per il cliente. Ogni reparto inoltre è caratterizzato da una nuova grafica di identificazione, con l’inserimento di monitor per offerte commerciali e una comunicazione interattiva a favore dei clienti.
Romagna, fa il suo ingresso in Lombardia con un progetto di sviluppo importante che prevede l’apertura di 60 punti vendita (fra diretti e affiliati) nel quadriennio 2022-2026 sul territorio lombardo per un investimento complessivo quantificabile in oltre
In linea con la filosofia che caratterizza Aspiag Service e il suo legame con i territori, il nuovo Interspar punta a valorizzare le produzioni tipiche locali, con la creazione di spazi ad hoc dedicati al marchio “Sapori del Nostro Territorio” che intende promuovere le filiere locali e far conoscere i produttori dell’area lombarda. Sono oltre 300 i prodotti del territorio che trovano spazio nel nuovo Interspar, tra cui Birrificio Rurale, Cantina Nino Negri, Cantina Castel Faglia, Carozzi Formaggi, Fumagalli Salumi, Oleificio di Moniga, Latteria Sociale di Chiuro e Pastai in Brianza Nella progettazione del punto vendita, grande attenzione è stata riservata alla sostenibilità
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processi
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Giancarlo SbressaPatate e falso made in Italy, G i u l i o R o m a g n o l i a s s o l t o
Era il 28 aprile 2014 quando su Rai3 andava in onda l’inchiesta giornalistica “Patata bollente” della trasmissione R e p o r t , d i r e t t a d a M i l e n a G a b a n e l l i . A distanza di otto anni, il processo si è chiuso con l’assoluzione con formula piena da parte del Tribunale di Bologna per Giulio Romagnoli, Roberto Chiesa, Claudio Gamberini e gli altri indagati. “Si fa chiarezza su una vicenda dolorosa sul piano umano e professionale”
Si è chiusa il 12 gennaio 2023 con la piena assoluzione perché il fatto non sussiste la vicenda giudiziaria riguardante Giulio Romagnoli, la Romagnoli Spa, i dirigenti e dipendenti all’epoca coinvolti, tra cui il direttore commerciale Roberto Chiesa, oltre all’allora responsabile acquisti nazionale ortofrutta Conad, Claudio Gamberini, che per la vicenda diede le dimissioni Una vicenda durata quasi dieci anni L’assoluzione da parte della prima sezione penale del Tribunale di Bologna è stata accolta con piena soddisfazione in quanto prevale sulla in v e n u t a p r e s c r i z i o cancellando così o possibile dubbio s la vicenda “Feste giamo questo ot mo risultato, che f c hi arez za s u un v i c e n d a d o l o r o s a sul piano umano e professionale. Rimane il rammarico per le soffer e n z e c a u s a t e alle persone e i danni di immagine, commer-
ciali e di reputazione subiti in questi anni” ha commentato Giulio Romagnoli, amministratore delegato di Romagnoli F.lli Spa. “Adesso, come abbiamo sempre fatto, torniamo a lavorare. Colgo l’occasione per ringraziare il collegio difensivo, i collaboratori e tutti coloro che in tutti questi anni ci hanno dato fiducia e dimostrato vicinanza, con gesti e fatti concreti, nonostante la situazione” “Esprimiamo forte soddisfazione per la sentenza, che ha accolto tutte le tesi difensive - ha commentato il collegio difensivo di Romagnoli, composto da avvocati dello Studio Legale Bricola, dello Studio Legale Pascerini e Associati e dello Studio Legale Grenci “Questo caso dimostra per l’ennesima volta come i processi si debbano svolgere nelle aule di giustizia e non nelle trasmissioni
nda, il 30 ottobre 2019 eravate le condanne con rito abbreviato per Grazia Romagnoli, sorella di Giulio Romagnoli, a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) per corruzione tra privati, assolv e n d o l a d a l l ’ a c c u s a d i associazione a delinquere, e per Michele Manenti a un anno di reclusione (pena sospesa) per calunn i a n e i c o n f r o n t i d i u n gente della Forestale Tra parti civili c ’ era Conad
sostenibilità
| Eugenio Felice
Todi s s pos a Soc i a l P l a s t i c pe r
l a s u a l i n e a “A t u t t o Sa pore ”
Dopo Aldi, anche Todis, discount attivo nel centro-sud Italia, parte del mondo Conad, sposa Social Plastic per la linea a private label “A tutto Sapore”, un imballaggio che restituisce valore sociale e d e c o l o g i c o a l l a p l a s t i c a r i c i c l a t a rPET Social Plastic è prodotta da Carton Pack e fornita da Plastic Bank, organizzazione non-profit che si impegna a raccogliere la plastica dispersa nell’amb i e n t e n e i P a e s i i n v i a d i s v i l u p p o
Todis, insegna italiana di proprietà di Iges Srl, società controllata dalla cooperativa Pac2000A Conad, attiva nel centro-sud Italia, si conf e r m a u n a r e a l t à sempre più all’avanguardia in termini di scelte sostenibili Da gennaio, la linea di frutta e verdura a private label “A tutt o S a p o r e ” , f i n o r a confezionata in cartone, viene confezionata con Social Plastic, imballaggio che restituisce valore sociale ed ecologico alla plastica riciclata rPET. Prodotta da Carton Pack e fornita da Plastic Bank, organizzazione non-profit che si impegna a raccogliere la plastica dispersa nell’ambiente, Social Plastic rappresenta una proposta veramente innovativa nel mercato dell’imballaggio di prodotti freschi La plastica utilizzata per realizzare queste confezioni, infatti, viene recuperata dall’ambiente prima che fini-
sca negli oceani con lo scopo sia di migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo, impegnate nell’attività di raccolta, che di contribuire a ridurre l’elevato tasso di inquinamento presente in queste zone.
“Siamo consapevoli che le nostre attività di produzione e distribuzione possono generare un impatto sull’ambiente”, ha dichiarato Pietro Fiore, responsabile ortofrutta Todis “Per questo motivo, investiamo ogni giorno le nostre risorse per implementare soluzioni sempre più sostenibili: grazie a Carton Pack e al suo innovativo imballaggio, offriamo ai clienti l’opportunità di salvaguardare l’ambiente, ma anche di aiutare le popolazioni in difficoltà”.
“Carton Pack è molto soddisfatta della nuova adesione al progetto Social Plastic da parte di Todis, sempre più all’avanguardia in termini di scelte sostenibili - ha comment a t o M a s s i m i l i a n o Persico, responsabile marketing di Carton Pack - è motivo d i g r an de org og lio che un progetto che ci impegna da molti anni abbia attecchito nel mercato in mod o p o s i t i v o , d i m ost ra n d o ch e a ttr averso una scelta consapevole delle materie prime, è possibile sal vaguardare l’ambiente e migliorare le condizioni di vita di popolazioni disagiate. La corretta gestione del materiale plastico permette di godere di tutti i suoi benefici in termini di sicurezza, igiene, protezione ed esposizione, senza compromettere l’ambiente, anzi implementando la riduzione dell’inquinamento A oggi la collaborazione con Plastic Bank ha evitato l’ingresso in mare di 986 000 kg d i plastica”
neuronews
| Matteo Sgaravato*
* a m m . d e l e g a t o S g a r a v a t o S r l
Ogni prodotto in un supermercato dispone di pochissimi secondi di attenzione (solo 4, in media) da parte del cliente, che assimila solo una piccola parte delle informazioni presenti a scaffale o sul packaging. Negli anni, grazie a studi neuroscientifici, sono state inquadrate le caratteristiche sulle quali il cliente si sofferma maggiormente e che giocano un ruolo fondamentale nel processo d’acquisto La provenienza, ad esempio, è un dettaglio da non sottovalutare mai. Oltre al marchio made in Italy, anche la regione può portare a dei v a n t a g g i . A l c u n e l o c a l i t à , i n f a t t i , sono rinomate per la qualità di determinati prodotti ortofrutticoli: si pensi agli agrumi della Sicilia o agli asparagi del Veneto
Altra indicazione da tenere in considerazione è il metodo di produzione dell’alimento. Seppur più difficile da produrre, un alimento biologico è in genere percepito dal cliente medio come migliore nel gusto e più salutare dal punto di vista nutrizionale, superando così le logiche di prezzo e predisponendo l’acquirente a una spesa più alta Anche la scelta del packaging offre informazioni appetibili per chi acquista Una confezione nera e ben
l N 42 l FEBBRAIO 2023
mercati
Carlotta BeniniJingold, produzione record e vendite oltremare al top
P r o s e g u e c o n e n t u s i a s m o l a s t a g i o n e commerciale di Jingold, che registra volumi in crescita del 40% per i kiwi a polpa gialla e rossa e vendite molto positive sui mercati d’oltremare. “La domanda è in forte crescita in Estremo Oriente, ma anche in tutti i principali mercati di Nord e Sud America”, rivela il sales manager Moreno Armuzzi, che p a r l a a n c h e d e l s u c c e s s o d e i M i n i k i w i Superheroe s e dell’e-commerce
Ottocento aziende produttrici in tutto il mondo e oltre duemila ettari di produzione, per un ’azienda 100% italiana che oggi promuove il consumo di kiwi nei mercati internazionali, mostrando di avere l’innovazione nel dna. è proprio grazie a questa innovazione che, seppur in un contesto complesso come quello attuale, Jingold registra dati in controtendenza. “Le vendite segnano un significativo incremento rispetto allo scorso anno - esordisce Moreno Armuzzi, sales manager di Jingold - Trend positivo che va di pari passo con l’importante crescita produttiv gistrata sulle due rietà protette, Jin a p o l p a g i a l l a Oriental Red a p pa rossa, che hann v i s t o c o m p l e s s i v a mente un aument di volumi del 40% E anche il kiwi a polpa verde ha visto uno sviluppo s i g n i f i c a t i v o , specie nei merc a t i d ’ o l t r e m are ” Anche dal punto di vista
qualitativo la situazione è positiva: il raccolto quest’anno è caratterizzato da frutti di ottima qualità, con calibri medi, valori elevati di sostanza secca e buona shelf life. “Questo inizio incoraggiante ha dato una forte spinta ai nostri piani di sviluppodice il sales manager di Jingold - perché finalmente possiamo andare incontro alle richieste di mercato forti di quantitativi adeguati e ottima qualità” Il mercato di riferimento per Jingold resta l’Europa - in particolare Italia, Germania, Francia e Spagnama le destinazioni l’oltremare, a cui attualmente è destinato il 30% dei kiwi a polpa gialla, rossa e verde, registrano una forte espansione. “La domanda è in significativa crescita in Estremo Orienteprecisa Moreno Armuzzi - ma anche in tutti i principali mercati del Nord e Sud America”
Successo sul mercato anche per i Minikiwi Superheroes, i kiwi di piccolo e medio calibro - ma pieni di sapore e di eccellenti proprietà organolettiche - nati dalla partnership con la Disney. Spiderman per i kiwi a polpa rossa, Hulk e She-Hulk (un personaggio femminile) per i verdi, gli Avengers per i kiwi a polpa gialla: i packaging dedicati ai supereroi della Marvel hanno riscosso notevole apprezzamento da parte dei principali retailer, soprattutto in Italia, Germania e Francia, vivacizzando la presentazione in punto onsumatori di tutte le età nd positivo anche l’e-comattivato a inizio stagione 2021/22. “Da una recente indagine sui nostri consumatori online di kiwi, è emerso che gli utenti sono molto soddisfatti sia del servizio offerto che del livello qualitativo del prodotto acquistato - conclude Moreno Armuzzi. Risultati che ci incoraggiano a nvestire ancora sull’onlie con l’obiettivo di aumenarne la penetrazione”
fiere |
Irene Forte
L’Italian Fruit Village, format itinerante di internazionalizzazione del prodotto fresco italiano, è protagonista dall’8 al 1 0 f e b b r a i o a F r u i t L o g i s t i c a , l a p i ù importante fiera mondiale dell’ortofrutta c h e o g n i a n n o s i t i e n e a B e r l i n o . C o n u n a s u p e r f i c i e e s p o s i t i v a d i 4 0 0 m e t r i quadrati, al centro del padiglione 4.2, i l V i l l a g e d e l C o n s o r z i o E d a m u s o s p i t a organizzazioni di produttori, consorzi, imprese, eventi e show cookingIl successo dell’Italian Fruit Village, il format di promozione e internazionalizzazione del prodotto fresco italiano, ideato dal consorzio Edamus, conferma il posizionamento strateg i c o a F r u i t L o g istica, nel cuore della hall 4.2. Nei circa 400 metri di superficie espositiva trovan o p o s t o a z i e n d e , consorzi di tutela di prodotto IGP e DOP e organizzazioni di p r o d u t t o r i , p r o v enienti da numerose regioni italiane. Per promuovere il sistema agroalimentare italiano c’è anche un ’ area eventi con ristobar, in cui si svolgono talk show con i principali player istituzionali della filiera, ma anche presentazioni in grado di valorizzare i prodotti e i progetti delle aziende partecipanti Il tutto alternato da degustazioni e show cooking, per esaltare, anche in cucina, le qualità del prodotto italiano
Ricco il palinsesto degli eventi dove si segnala la partecipazione del mondo dell’associazionismo di categoria con i vertici nazionali di Confagricoltura e Coldiretti e quello di enti e istituzioni, come Regione Campania, Italia Ortofrutta e Distretto degli Agrumi di Sicilia.
Il palco del Village, dunque, si conferma sempre più la principale piazza italiana sulla quale dar vita a incontri capaci di incidere sulle politiche di settore A moderare gli incontri si alternano direttori e redattori delle principali testate di settore e il giornalista televisivo Gioacchino Bonsignore, caporedattore del TG5 e curatore della rubrica culinaria Gusto. Sono tante anche le aziende che utilizzano l’area live dell’Italian Fruit Village per parlare dei propri prodotti come Aop Arcadia, Costieragrumi e Ager Campanus, cui si alternano momenti di promozione e p r e m i a z i o n e , c o m e l’assegnazione degli Italian Food News Award.
Dopo Fruit Logistica l’Italian Fruit Village farà tappa al Biofach di Norimberga A marzo sarà la volta di Cibus Connect, dove proprio grazie all’impegno del Consorzio Edamus, per la prima volta ci sarà uno spazio interamente dedicato all’ortofrutta L’ultimo appuntamento dell’anno sarà a ottobre al Fruit Attraction di Madrid. “Il comparto ortofrutticolo italiano - ha dichiarato il presidente del Consorzio Edamus, Emilio Ferrara - esprime lavoro, valore e qualità. Il Village ha la capacità di esaltare queste peculiarità, dare valore alle aziende e favorire l’incontro tra mondo produttivo, decisori politici e mercato”
il libro |
Giancarlo SbressaL a d i e t a a n t i n f i a m m a t o r i a riduce le malattie e i dolori
Ridurre le infiammazioni, vivere in salute e perdere peso, con un piano alimentare di 28 giorni per invertire le malattie e guarire. Questo promette il volume indipendente di Susan Johnson acquistabile su Amazon a poco meno di 20 euro. La dieta antinfiammatoria, di cui tanto si parla negli ultimi anni, è un approccio dietetico per scongiurare l’infiammazione nel corpo e alleviare il dolore. L’elenco di cosa evitare
“Siete alla ricerca di ricette antinfiammatorie da cucinare e gustare? Se sì, allora questo è il libro giusto che state cercando!” è quanto promette il libro di Susan Johnson disponibile su Amazon in formato fisico (copertina flessibile). La dieta antinfiammatoria, di cui tanto si parla negli ultimi anni, è un approccio dietetico per evitare l’infiammazione nel corpo e alleviare qualsiasi tipo di dolore Può aiutare in tutti i casi, dal bruciore di stomaco al mal di testa, fino ai dolori muscolari e articolari
In realtà, esistono molti tipi diversi di dieta che possono aiutare con diversi tipi di malattie o lesioni causate dall'infiammazione. Chi segue questo tipo di dieta tende a consumare molti alimenti ricchi di acidi grassi omega-3, a limitare le calorie, a utilizzare probiotici, antiossidanti e proteine Il libro di Susan Johnson contiene 300 ricette antinfiammatorie gustose, economiche e salutari che piaceranno a tutta la famiglia Il volume contiene i seguenti argomenti: cos’è l’infiammazione, gli alimenti da evitare, ricette per la colazione, ricette per il pranzo, ricette per la cena, ricette di zuppe, ricette di dolci e spuntini. Si dice che le diete antinfiammatorie siano più limitanti di altri tipi di diete, perché può essere difficile trovare alimenti che si adattino a questa dieta Ecco perché questo ricettario diventa molto utile Poiché questa dieta si concentra sulla riduzione dell'infiammazione nell’organismo, in genere prevede l’elimina-
z i o n e d i q u a l s i a s i tipo di alimento che p o s s a a u m e n t a r e l’infiammazione o il disagio nel corpo. Attraverso un processo chiamato endotossinemia, grandi molecole proteiche entrano nel nostro flusso sanguigno e provocano la l o t t a d e l s i s t e m a immunitario. L’endotossina (lipopolisaccaride o LPS) attiva la risposta infiammatoria dell’organismo Il sistema immunitario reagisce a questi alimenti e danneggia i vasi sanguigni, i reni e gli organi, causando infiammazioni. Vediamo allora cinque alimenti e componenti da evitare, secondo Susan Johnson, perché associati a livelli più elevati di infiammazione cronica Si parte con l’amido, di cui sono ricchi ad esempio pasta, pane, pizza, etc: se consumato in eccesso scatena una risposta immunitaria che porta danni ai tessuti e a un ’eccessiva produzione di composti infiammatori nell’organismo. C’è poi lo zucchero, di cui sono pieni i dolci o la brioche della mattina: provoca un’impennata dei livelli di trigliceridi nel sangue, aumentando l’infiammazione cronica Ci sono gli acidi grassi omega-6, che si trovano principalmente nelle proteine animali, negli oli di semi e noci e sono considerati dei pro-infiammatori Da evitare anche il sodio, che innesca un aumento di una sostanza chimica chiamata bradichinina nell’organismo, collegata all’infiammazione cronica e all’asma. Poi non fanno bene gli acidi grassi saturi, che si trovano soprattutto in carne rossa e uova, nei frutti di mare e negli affettati Altri alimenti infiammatori sono latticini, alcol, caffè e cibo trasformato
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| Carlotta Benini segmenti
Mandarino premium Linbo: c’è attesa per la nuova stagione
È t o r n a t o s u i b a n c h i i l m a n d a r i n o t a rdivo Tang Gold commercializzato con il marchio Linbo dai soci dell’omonimo consorzio che lo valorizzano con un pos i z i o n a m e n t o p r e m i u m n e l l e p r i n c i p a l i i n s e g n e d e l l a G d o i t a l i a n a e d e s t e r a . “I volumi attesi sono il doppio rispetto alla scorsa campagna, 100% made in Italy”, rivela il presid e n t e d e l c o n s o rzio, Francesco Paolo Gallo, che ci parla anche della novità del residuo zero
Molto dolce (il suo grado brix oscilla tra 13 e 15), succoso e senza semi, facile da sbucciare, per un consumo comodo e piacevole, e ricco di vitamine e di proprietà benefiche. Non da ultimo tracciabile e sostenibile. Torna sui banchi a febbraio il mandarino tardivo Tang Gold a marchio Linbo, brand che si è distinto per le sue caratteristiche organolettiche, per l’inte-
duttiva e commerciale dal lancio del brand - esordisce - Al momento gli ettari in produzione sono circa 100, ai quali se ne aggiungeranno altri 40 nei prossimi anni. Quest'anno gli agrumeti vantano calibri e quantitativi ottimi. I volumi attesi sono il doppio della scorsa campagna, il 20% dei quali bio, per i quali abbiamo studiato una linea grafica distinguibile a scaffale e la dicitura Linbo Bio”
Il mandarino Linbo è coltivato dai soci del consorzio tra Puglia, Basilicata e Calabria, nei migliori areali per la produzione di agrumi Giacovelli, Orchidea Frutta, Carpenaturam (solo per Linbo Bio) e Zuccarella Cooperativa sono le aziende licenziatarie del marchio e commercializzano Linbo nelle principali insegne della Gdo italiana ed europea.
Tra le novità della campagna 2023 rientra il residuo zero “Oltre al biologico - racconta Gallo - stiamo puntando all’inserimento di questa nuova linea commerciale che quest’anno riguarderà una minima parte dell’offerta, ma che nelle prossime stagioni si estenderà nella maggior parte degli impianti ora gestiti in convenzionale”.
ressante finestra commerciale (febbraio-aprile), ma soprattutto per l’origine 100% italiana della frutta A fare una fotografia di questa terza campagna commerciale è Francesco Paolo Gallo, presidente del consorzio Linbo “Si prospetta la migliore stagione pro-
Per quanto riguarda la distribuzione, c'è un forte e anticipato entusiasmo degli operatori “A farsi avanti sono anche i distributori esteri - rivela Gallo - che vedono nel club Linbo un partner affidabile I canali di vendita riguardano principalmente le insegne della Gdo in grado di dare risalto al brand italiano”
la notizia
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Irene ForteL’nflazione a dicembre sale del 11,6 pe r c e n t o. Re c ord da
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A dicembre 2022 l’indice nazionale dei p r e z z i a l c o n s u m o p e r l ’ i n t e r a c o l l e t t ività (NIC), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,3% su base mensile e dell’11,6% su base annua (dal +11,8% di novembre). In media, nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +8,1% (+1,9% nel 2021) segnando l’aumento più ampio dall’85 (quando fu pari a +9,2%). L’inflazione acquisita nel 2023 è già del +5,1%
Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione nel mese di dicembre è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici, (che passano da +67,6% di novembre a +64,7%), in particolare della componente non regolamentata (da +69,9% a +63,3%) e ai prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati (da +57,9% a +70,3%), di quelli dei beni aliment a r i l a v o r a t i ( d +14,3% a +14,9% quelli dei servizi creativi, cultural per la cura della p s ona (d a +5 ,5% +6,2%) e dei servi relativi alle comu n i c a z i o n i ( d a +0,2% a +0,7%).
Nel mese di dic e m b r e l ’ “ i n f l azione di fondo”, a l n e t t o d e g l i energetici e deg l i a l i m e n t a r i freschi, accele-
ra da +5,6% a +5,8%, mentre quella al netto dei soli beni energetici sale da +6,1% a +6,2% I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).
L ’ a u m e n t o c o n g i u n t u r a l e d e l l ’ i n d i c e g e n e r a l e è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi degli energetici regolamentati (+7,9%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4% a causa di fattori stagionali), dei servizi relativi ai trasporti (+1,1% anch’essi a causa di fattori stagionali), dei beni alimentari lavorati (+0,8%) e degli altri beni (+0,6%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,9%) e degli alimentari non lavorati (-0,6%)
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e del 12,3% su base annua (da +12,6% di novembre). La variazione media annua del 2022 è pari a +8,7% (+1,9% nel 2021).
Nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita in media d’anno di +8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu pari a +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi dei beni i i ( i dia d’anno nel 2022, a fron1). Al netto di questi beni, no che si è chiuso, la crescita dei prezzi al consumo è pari a +4,1% (da +0,8% del 2021). In base alle stime preliminari l’inflazione acquisita per il 2023 (ossia la c r e s c i t a m e d i a c h e s i a v r eb b e n e l l’ a nn o se i prezzi rimanessero stabili fino al prossimo dicembre) è già pari a +5,1%, ben più ampia di quella oservata per il 2022, quando u pari a +1,8%
eccellenze
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Carlotta BeniniCarciofo sardo, la qualità top si scontra con la crisi dei consumi
Il carciofo sta vivendo una campagna di passione, nonostante la qualità eccelle nte , a c a usa de lla c risi de i c o nsumi. A complicare la situazione c’è l’aumento dei costi in campagna e nei magazzini. L’allarme viene da Salvatore Lotta, dirett o r e c o m m e r c i a l e d i O P A g r i c o l a Campidanese, che vede nel carciofo uno dei sui fiori all’occhiello: “L’inverno mite c i pe na lizza , c o nsumi inc hio da ti. A pagare il conto sono i produttori”
Non è un ’annata facile quella in corso per il carciofo italiano, che come altri ortaggi risente della spinta inflazionistica che fa impennare il carrello della spesa e che riduce il potere d’acquisto dei consumatori, con conseguenti volumi delle v e n d i t e i n c o n t r azione. Dopo un 2021 caratterizzato da poc a d i s p o n i b i l i t à d i prodotto, con prezzi di conseguenza più sostenuti, in questa campagna la produzione è abbondante e di eccellente qualità, in tutti gli areali produttivi, ma manca la domanda. “La situazione di mercato è critica - spiega Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese, la più importante organizzazione di produttori della Sardegna - La campagna è partita intorno al 25 di ottobre, inizialmente con i pochi volumi disponibili il mercato teneva, con il passare delle settima-
ne invece i consumi si sono inchiodati mentre l’offerta è sostenuta: va da sé che le quotazioni piangono A complicare la situazione, registriamo un aumento dei costi su tutti i fronti, dell’ordine del 30-40%. In questa situazione per le aziende è impossibile fare reddito. A pagare il conto sono solo, o soprattutto, i produttori”.
L’OP di Terralba (OR) vede nel carciofo uno dei suoi fiori all’occhiello: dallo Spinoso sardo, eccellenza dell’isola che si fregia anche della DOP, al popolare Romanesco, passando per il Violetto e le varietà Thema e Teron, la gamma è di alta qualità e priva di glifosato, commercializzata in Gdo, in Italia e all’estero, con il brand L’Orto di Eleonora e nelle linee private label delle varie insegne partner. Al top della gamma si trova la linea Passioni Gourmet che in un ’unica confezione r a c c h i u d e c u o r i d i carciofi, bottarga di muggine e olio extra vergine d’oliva, tutto rigorosamente made in Sardegna.
“Questo inverno non ci aiuta nemmeno il clima - aggiunge Lotta - le temperature miti favoriscono rese molto elevate e allo stesso tempo non stimolano i consumi dei prodotti stagionali come il carciofo Alcuni dei nostri soci sono stati costretti a fermare le produzioni o a non conferire parte del prodotto. Siamo arrivati alla situazione paradossale di sperare in qualche calamità naturale, per salvarci almeno con gli indennizzi”. Nonostante le difficoltà, l’OP sarda non ha fermato gli investimenti in ricerca e innovazione, soprattutto su meloni e angurie, per offrire ai consumatori sempre il meglio in termini di gusto e salubrità
percorsi
| Eugenio Felice
Gandini: «Come affrontiamo questo periodo turbolento»
Orticoltura Gandini produce pomodori alto di gamma con tecnica idroponica e fuori suolo, all’interno di serre tecnologiche. Una produzione 100% made in Italy e nichel free, attenta alla sostenibilità e a elevato tasso di gusto. Come è andato il 2022 e come sta evolvendo il mercato? Ce lo spiega Mattia Gandini responsabile commerciale dell’azienda c h e h a s e d e a G u i d i z z o l o , i n p r o v i n c i a di Mantova, aderente a OP Valleverde
“Il 2022 - esordisce Mattia Gandini - è partito molto bene per i pomodori, essendoci stata un ’offerta non particolarmente elevata, soprattutto dalla Sicilia Nel nostro caso abbiamo lavorato a pieno regime, con una produzione eccellente, non sempre sufficiente a soddisfare tutti gli ordini. Questa situazione favorevole è andata avanti fino alla primavera inol-
2022, le nostre produzioni della Sicilia e della Calabria sono più basse e i consumi danno segni di ripartenza. Difficile fare previsioni per i prossimi mesi, ormai ci siamo abituati a navigare a vista”. “Di fronte all’aumento, da due anni a questa parte, dei costi energetici - spiega Mattia Gandini - abbiamo reagito spostando parte della produzione in Sicilia e Calabria, sempre con tecnica di produzione idroponica e fuori suolo, all’interno di serre tecnologiche, mentre a Guidizzolo abbiamo ritardato i trapianti Tutto sommato possiamo dire che il 2022 non ci ha messo in particolare difficoltà, grazie a un insieme di interventi correttivi, fatti anche in taluni casi di modifiche alle grammature. Alla fine la scelta, fatta ormai svariati anni fa, di puntare a pomodori alto di gamma ci ha aiutato e ci sta aiutando anche in questo periodo difficile”
trata. Dopo un ’estate non entusiasmante, siamo andati incontro a un autunno negativo Gli ultimi due mesi dell’anno sono stati i peggiori mai visti quanto a contrazione dei consumi, anche per le nostre linee premium Il 2023 è partito meglio di come è finito il
“L’importante - conclude Mattia Gandini - è non fermarsi e continuare ad assecondare il mercato: stiamo aumentando la produzione dei pomodori gialli, sempre più presenti sui banchi di vendita perché sempre più apprezzati dagli italiani, puntando a varietà saporite e con il giusto compromesso tra acidità e dolcezza Stiamo inoltre aumentando la produzione a residuo zero, continuiamo a investire su varietà esclusive come il pomodoro viola Yoom, stiamo sperimentando alcune varietà di peperone corno La cosa importante, è che sia soddisfatto il gusto”
mens sana |
Alice Gelmetti (die t is t a)
I n I t a l i a e n e l m o n d o s i s e n t e s p e s s o parlare di dieta mima digiuno o digiuno intermittente. Si tratta dell’ennesima trovata pubblicitaria o c’è del vero nei benefici annoverati da chi la esalta? Il termine “digiuno” deriva dal latino e indica l’astensione dal consumo di cibo o bevande caloriche per un minimo di 16 ore. In realtà il digiuno non è una novità: in molte religioni viene praticato da millenni come forma di dedizioneè interessante partire dalla storia del digiuno perché è grazie a queste ritualità che sono partiti studi interessanti sugli effetti dell’astinenza sul nostro corpo. Le popolazioni del bacino mediterraneo infatti sono tra le più longeve del mondo e questo potrebbe derivare anche da queste abitudini. Secondo studi condotti da Canon (2004) e Sarri (2005) è grazie alla restrizione calorica indotta dal digiuno che questi popoli vivono bene Effettivamente con un digiuno dalle 16 alle 20 ore giornaliere i cambiamenti ormonali sono notevoli: rid u z i o n e d e l l ’ i n s u l i (ormone responsa della regolazione la glicemia e qui del rischio di diab te mellito); aume to del glucagone (o m o n e o p p o s t o a l’insulina nella re g o l a z i o n e d e l l o zucchero nel sangue); aumento dei livelli del GH (ormone della crescita); modifica d e l l e p e r c e ntuali degli or-
l N 42 l FEBBRAIO 2023
P ra t i c h e s l e a l i in a g ri c ol t u ra , l a l e g g e f a n t a s m a
Ismea ha pubblicato i costi complessivi per le mele del Trentino Eugenio Felice
Il decreto legge 198/21 in materia di pratiche sleali è entrato in vigore in Italia il 15 dicembre 2021 con la p u b b l i c a z i o n e s u l l a G a z z e t t a U f f i c i a l e . Tr a i n u m e r o s i aspetti dei rapporti commerciali regolamentati dalla nuova normativa con riferimento al settore agricolo e a lime nta re , vi è que llo re la tivo a lle ve ndite so tto c o sto che sono espressamente vietate, con delle eccezioni Il supermercato può vendere sottocosto, ma non può imporre al fornitore prezzi sotto i costi di produzione
L’antefatto “Abbiamo mantenuto la promessa fatta: dopo 10 anni di attesa, siamo riusciti, in un tempo record, a mettere al bando le pratiche commerciali sleali nella catena alimentare per garantire un trattamento equo ad agricoltori, produttori e consumatori europei Mi auguro che l’Italia possa continuare a dimostrarsi capofila nella battaglia che siamo riusciti a vincere a livello europeo, recependo rapidamente la direttiva, estendendo la protezione a tutti i produttori, e aggiungendo alla lista di pratiche proibite anche le vendite sotto costo e le aste a doppio ribasso Grazie al Parlamento Ue, in appena 12 mesi abbiamo raddoppiato da 8 a 16 le pratiche sleali con la possibilità di estenderle ulteriormente a livello nazionale, protetto la quasi totalità degli agricoltori, delle cooperative e delle industrie alimentari dell’Ue, compresi
i settori del floro-vivaismo e della mangimistica. Ma anche difeso la confidenzialità di chi denuncia e introdotto l’obbligo per l’autorità di contrasto di porre fine a queste prassi, sanzionando i responsabili L’Europa ha dimostrato ancora una volta di saper battersi al fianco dei più deboli. Ora la palla passa ai parlamenti nazionali per i recepimenti nei singoli Stati membri”. Così commentava Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e relatore della direttiva Ue contro le pratiche sleali in agricoltura. La firma è avvenuta il 17 aprile 2019 da parte del presidente del Parlamento europeo. Il recepimento da parte dell’Italia? Non è avvenuto in tempi così rapidi
Nella foto scattata il 13 dicembre 2022 un dettaglio del reparto ortofrutta di un punto vendita Eurospin della provincia di Verona Le mele Golden Delicious così come le Red Delicious sono vendute sfuse a un prezzo di 1,69 euro al kg Stesso prezzo abbiamo rilevato nello stesso giorno da Lidl Italia L’inflazione in questo caso non c’è stata: il prezzo era identico lo scorso febbraio
Per le ultime statistiche diramate da Assomela, la produzione italiana lorda di mele disponibile per la campagna 2022/23 è stata di 2,054 milioni di tonnellate, praticamente identica a quella dell’anno precedente Si segnala tuttavia la disponibilità inferiore rispetto al previsto e rispetto allo scorso anno, di mele destinate al consumo fresco, causa elevato pack-out In questo caso la stima è di 1,762 milioni di tonnellate. Da evidenziare un nuovo record produttivo per le mele biologiche, che dovrebbero superare le 220 mila tonnellate Il Trentino e l’Alto Adige perdono a volume il 9 e l’8% rispetto al 2021
(€/ha)
Costi variabili
Input produttivi - Fertilizzanti
-Fitosanitari
Altri costi* Carburanti Energia elettrica Manodopera Spese generali** Costi fissi*** Totale costi
*
Costi di produzione delle mele Golden in Trentino - euro/ha
apr -22 5 359,34 1 912,67 579,08 1 333,59 2 571,25 517,79 357,63 12.077,79 2.914,63 8 775,18 29.153,94
mag -22 5 404,23 1 935,41 595,87 1 339,53 2 571,25 539,94 357,63 12.077,79 2.941,63 8 775,18 29.198,83
giu -22 5 505,85 2 000,66 659,56 1 341,10 2 571,25 576,31 357,63 12.398,99 2.941,63 8 775,18 29.621,65
lug -22 5 442,20 2 003,80 661,13 1 342,67 2 571,25 550,66 316,50 12.398,99 2.941,63 8 775,18 29.558,01
ago -22 5 443,79 2 011,91 668,83 1 343,09 2 571,25 544,13 316,50 12.398,99 2.941,63 8 775,18 29.559,60
set -22 5 441,17 2 023,28 679,74 1 343,54 2 571,25 530,15 316,50 12.398,99 2.941,63 8 775,18 29.556,98
ott -22 5 454,06 2 027,78 683,00 1 344,78 2 571,25 538,54 316,50 12.398,99 2.941,63 8 775,18 29.569,86
nov -22 5 495,10 2 093,53 748,92 1 344,60 2 571,25 513,83 316,50 12.398,99 2.941,63 8 775,18 29.610,90
Fonte: Ismea
Il recepimento. A inizio novembre del 2021 è stato approvato in consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, a prescindere dai rispettivi fatturati dei contraenti.
Il recepimento della direttiva europea - proposta dall’allora presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi e dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, di concerto con i ministri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, della Giustizia, dell’Economia e delle finanze e del ministro dello Sviluppo economico - prevede l’in-
troduzione di un livello minimo di tutela comune a tutta l’Unione Europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di pratiche che sono autorizzate solo se concordate in termini chiari e univoci al momento della conclusione dell’accordo di fornitura. Non è più possibile imporre condizioni contrattuali eccessivamente gravose, come ad esempio la vendita di prodotti agricoli e alimentari a prezzi al di sotto dei costi di produzione “Sono stati così definitivamente riequilibrati i rapporti di forza tra le parti negli scambi commerciali, garantendo una posizione più equa
per gli agricoltori e i produttori L ’ I C Q R F ( i l d i p a r t i m e n t o d e l l ’ Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi d e i p r o d o t t i a g r o a l i m e n t a r i d e l ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali), è stato designato quale autorità nazionale di contrasto deputata all’attività di accertamento delle violazioni delle disposizioni previste”, riportava il comunicato stampa del ministero. “Si realizza così - dichiarava nell’occasione la Coldiretti, che aveva fortemente sostenuto l’approvazione del decreto - un percorso virtuoso finalizzato a garantire un ’ equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera, proprio in un momento in cui molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole del-
d. lgs. 19 8/21, in materia di pratiche sleali, ha dato attuazione alla direttiva “Unfair Trading Practices”, con la quale il legislatore europeo ha inteso porre rimedio al grande squilibrio nel potere contrattuale tra i fornitori e gli acquirenti di prodotti agricoli e alimentari. Tra gli aspetti regolati c’è il sottocosto.
la filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Il balzo dei beni energetici infatti si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati”
15 dicembre 2021. è la data in cui è entrato in in vigore il nuovo decreto, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che regol amenta i ra ppo rt i co mm e rc i a l i nella filiera Stop dunque alle aste al doppio ribasso in Gdo, considerate fra le 27 pratiche commerciali sleali vietate. Oltre al sotto costo di produzione e alle gare elettroniche, il nuovo decreto mette al bando comportamenti come il non rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti
deperibili), l’imposizione all’acquirente da parte del fornitore di prodotti con date di scadenza troppo brevi e le modifiche unilaterali dei contratti, prevedendo che questi ultimi siano rigorosamente scritti. Ma come si fa a stabilire il costo di produzione o meglio il costo di fornitura che comprende anche il costo della centrale ortofrutticola? è lo stesso provvedimento a indicare espressamente in Ismea l’ente incaricato di calcolare questi costi E proprio a fine 2022, a un anno dall’entrata in vigore del decreto legge 198/21, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare ha pubblicato i primi dati, sulle mele
Il costo del produttore. Lo scorso dicembre Ismea ha aggiornato fino a novembre 2022 le rilevazioni sui costi che il coltivatore deve sostenere per produrre le mele Golden in Trentino, ma anche le mele Fuji s i a i n E m i l i a - R o m a g n a c h e i n Trentino. Il costo è indicato ad ettaro, ma considerando la resa media per ettaro, si ottiene anche il costo di coltivazione al kg. Per la Golden Delicious prodotta in Trentino questo costo è di 46 centesimi al kg, valore che si ottiene dividendo il costo di 29 611 euro a ettaro con la resa di 640 quintali ad ettaro. I dati con le voci di costo li ritrovate nella tabella di pagina 66. Il dato di Ismea tiene conto dei costi che deve sostenere il coltivatore, non dei costi della centrale ortofrutticola (selezione, confeziona-
Nella foto a lato mele Golden Del calibro 70+ in offerta a 99 centesimi al kg da Aldi Italia lo scorso 13 dicembre Qui sotto una calibratrice Greefa, in un magazzino dell’Alto Adige. Nella pagina affianco, il volantino di Esselunga dal 2 al 18 gennaio: all’interno, mele Red Delicious Naturama in sacco a 98 centesimi al kg Non si tratta di un ’offerta bensì di un prezzo basso continuativo che riguarda molti prodotti di diverse merceologie Difficile definire il prezzo al consumo che ripaghi in modo corretto tutti gli anelli della filiera, compreso il distributore Troppe le variabili da considerare
mento, conservazione, marketing, logistica). Per avere il costo di produzione della mela bisogna quindi sommare le due voci di costo.
La centrale ortofrutticola. Qual è allora il costo di condizionamento
e confezionamento? Ismea, in collaborazione con Assomela ha realizzato una ricognizione sui costi di condizionamento e confezionamento delle mele. Le informazioni sui costi sono state raccolte grazie al contributo dei principali confezio-
natori italiani di mele, che hanno estrapolato i dati elementari dai bilanci di esercizio relativi alle campagne commerciali 2020/21 e 2021/22 Nello specifico, i bilanci di esercizio delle imprese di confezionamento che hanno partecipato all’indagine vanno dal 1° agosto al 31 luglio dell’anno successivo. In sostanza, quindi, questa ricognizione non ha raccolto informazioni relative ai rincari dei prezzi dei prodotti energetici e degli altri mezzi correnti di produzione che si sono verificati successivamente al luglio 2022. L’indagine ha preso in esame i costi sostenuti per la conservazione delle mele in celle frigorifere e per il confezionamento delle stesse al fine di poter essere commercializzate secondo gli standard qualitativi e commerciali vigenti a livello internazionale In particolare, sono stati contabilizzati tutti i costi riguardanti: la fase di accettazione nello stabilimento delle mele provenienti dai frutteti, le lavorazioni propedeutiche alla frigoconservazione, la frigoconservazione, le lavorazioni delle mele propedeutiche al confezionamento, il confezionamento e l’imballaggio per la spedizione, la movimentazione del prodotto all’interno dello stabilimento e, infine, il marketing e la pubblicità. Non sono stati inclusi nel calcolo del costo di condizionamento e il confezionamento: i costi di trasporto dallo stabilimento del confezionatore ai distributori/clienti, le tasse e le imposte, l’Iva, gli sconti ai clienti e gli altri costi commerciali.
Cosa emerge si vede nella tabella di pagina 68: costi aumentati da una campagna all’altra del 24,6% per un totale a kg di mela di 36,8 centesimi Parliamo della media nazionale per la campagna 2021/22
Costi per difetto a 83 centesimi. In realtà però sono più alti, perché dai costi calcolati da Ismea per le mele Golden Delicious prodotte in Trentino mancano alcune voci importanti e si fotografa una situazione per la centrale ortofrutticola ormai superata in cui alcune voci di costo erano più basse Per non parlare della generalizzazione su scala nazionale. “In realtà i costi sono
ben più alti - ci riferisce un operatore del settore - perché mancano gli ammortamenti per gli impianti e solo la voce imballaggi nella campagna in corso è cresciuta di circa il 40% rispetto alla campagna precedente Per la centrale ortofrutticola i costi sono in realtà superiori ai 50 centesimi al kg. Sono dati, quelli di Ismea e Assomela, che non condivido per niente, fuorvianti per i produttori agricoli che si caricano di aspettative che poi andranno deluse
Nulla di fatto. In un anno non c’è stata una sola denuncia all’ICQRF per la violazione del decreto contro le pratiche sleali Il sottocosto, sulla carta ora vietato, se guardiamo i volantini dei supermercati continua a esserci indisturbato La normativa del resto è fumosa, perché il distributore non può imporre al fornitore un prezzo sottocosto, ma se è il fornitore a proporre quel prezzo per portare a casa la commessa allora va bene Insomma, il decreto legge 198/21 resta del tutto inapplicabile e a vincere sono sempre il mercato e i suoi padroni
Nel caso specifico delle mele Golden Delicious del Trentino, Ismea ha calcolato un costo di produzione di 46 centesimi al kg. Il costo di condizionamento e c o n f e z i o n a m e n t o , i n v e c e , s e n z a c o n t a r e t u t t e l e v o c i d i s p e s a e i r i n c a r i d e l l ’ u l t i m o a n n o , è d i 3 6 , 8 centesimi. Sommando vengono 83 centesimi al kg.
Il suo nome è opal e identifica e valorizza presso il consumatore finale la varietà di mela UEB 32642, una selezione tra Topaz e Golden Delicious, varietà che possono essere considerate i suoi genitori La mela si presenta con un caldo colore giallo oro, con un po ’ di ruggine, a esaltare la sua natura rustica. Un aspetto che la distingue da tutte le altre varietà di mele, offrendo alla distribuzione un ’attraente diversità nell’esposizione dei punti vendita
Il sapore è esotico, con un ottimo bilanciamento tra dolcezza e acidità. La polpa di opal è croccante, di consistenza leggera, non ossida in seguito al taglio. Tra le sue caratteristiche di punta ci sono la fragranza distintiva e l’eccezionale durata di conservazione Il raccolto in Italia avviene a inizio ottobre, con disponibilità a partire da metà novembre. opal si presta sia alla coltivazione convenzionale che a quella biologica e, grazie alla sua natura rustica, richiede un programma di trattamenti fitosanitari ridotto
La produzione italiana di opal nel 2022 è stata di circa 3.500 tonnellate, proveniente in parte prevalente dal Piemonte (90%), in misura minore dal Trentino Alto Adige (10%). La maggior parte delle piante sono ancora giovani, per questo la produzione entro il 2025 dovrebbe raddoppiare e raggiungere le 7 500 tonnellate In Piemonte i frutticoltori sono una quarantina e coltivano opal su un ’ area di coltivazione di 35 ettari.
o p a l , l a m e l a d o r a t a c h e p i a c e a t u t t i , dal gusto coinvolgente
Giancarlo SbressaLa abbiamo acquistata da Esselunga, l’unica insegna in Italia dove la potete trovare. 6 frutti di medio calibro confezionati in vassoio in cartone filmato. Il suo colore g ia llo o ro e me rg e a sc a ffa le , a ssie me a que lla le g g e ra rugginosità che richiama la natura rustica. Bello il bollino verde a forma di foglia, che è compostabile. È una mela che piace, con quella polpa soda e croccante e il gusto dolce intenso con sentori di frutta esotica. Prodo tta ne ll’a rc o pre a lpino , è dispo nibile fino a g iug no
I coltivatori di opal sono convinti che, con la varietà resistente alle malattie e la riduzione dei trattamenti chimici, stiano dando il loro contributo prezioso nella lotta al cambiamento climatico, con una produzione realmente sostenibile
La qualità delle opal coltivate nell’arco prealpino è unica in Europa: le giornate di sole e le prime notti fresche d’autunno forniscono una tipica fragranza e una polpa croc-
cante con un ideale equilibrio tra zuccheri e acidi. La buccia mostra una tipica rugginosità, elemento che in passato poteva essere considerato penalizzante da un punto di vista commerciale; in realtà è coerente con la sua natura rustica e sinonimo di un sapore eccezionale. opal viene prodotta anche in altre zone d’Europa, con una gestione a club per controllare sia la produzione che la commercializzazione
Bontà Proteiche: la forza che viene dalla natura
Da inizio anno in distribuzione la linea innovativa di Euroverde Eugenio Felice
Euroverde, azienda a conduzione familiare con oltre 60 anni di esperienza nel settore orticolo, produce ad Azzano Mella (Bs) insalate di quarta gamma e piatti pronti freschi, utilizzando in buona parte i vegetali coltivati nelle sue aziende agricole che si estendono su circa 200 ettari attorno allo stabilimento, dotato di t ecnologie d’avanguardia e processi produttivi unici Tra i suoi fiori all’occhiello ci sono le zuppe fresche, con una proposta che ora si fa più ricca con la linea Bontà Proteiche
è la mattina del 13 gennaio quando ci muoviamo verso Azzano Mella, in provincia di Brescia. Lì si trova lo stabilimento di Euroverde, nel cuore del distretto italiano della quarta gamma, dove a fine anni Ottanta nacque l’idea di offrire un s ervizio unico: lavare le insalate e metterle in busta Un settore che è cresciuto con la grande distribuzione organizzata e che ha superato oggi i 900 milioni di euro di vendite al dettaglio per circa 60 aziende attive in Italia.
Azzano Mella è circondata da terreni agricoli ed è proprio con la coltivazione di ortaggi e insalate che è nata e cresciuta l’azienda Euroverde della famiglia Ziliani Lo stabilimento produttivo per le insalate di quarta gamma e le zuppe fresche si trova in via Quinzano 1 ed è circondato da 200 ettari di campagna che producono buona parte delle insalate che poi finiscono nelle buste di quarta gamma e buona parte degli ortaggi che servono per produrre le zuppe fresche pronte, il fiore all’occhiello di Euroverde, rappresentando ormai circa il 60% del suo fatturato.
La novità: le Bontà Proteiche. La ragione della nostra visita a Euroverde è la nuova linea di zuppe fresche ricche di proteine vegetali Come gli altri prodotti firmati Bontà di Stagione, sono il frutto di un meticoloso lavoro da parte del team di ricerca e sviluppo e degli chef interni all’azienda e quelli esterni che collaborano con la stessa per trovare delle ricettazioni in grado di soddisfare appieno il palato Si tratta di una novità assoluta per l’Italia Le referenze per ora sono cinque e sono disponibili a scaffale da inizio anno presso numerose insegne della grande distribuzione: c’è la vellutata proteica di zucca e carote, la vellutata proteica di zucchine, piselli ed edamame, la polenta integrale proteica, la zuppa proteica di legumi e verdure, per finire con il riso al curry e pepite proteiche vegetali Proprio Euroverde è stata, nel 2019, la prima in Italia a lanciare i risotti pronti freschi, segmento in forte espansione.
Euroverde viene fondata nel 1954 da Egidio Ziliani e si specializza nella coltivazione di prodotti ortofrutticoli Negli anni ’90, con l’ingresso dei figli, si specializza nella produzione di quarta gamma e nella preparazione di piatti pronti vegetali. Un ulteriore upgrade avviene nel 2012, con l’ampliamento dell’offerta di zuppe fresche, vellutate e contorni, preparate e confezionate con le più avanz ate tecnologie Nel 2019 arrivano an-che i risotti freschi, mentre nel 2022 vengono lanciate le Bontà Proteiche
5 ricette gustose, pensate per soddisfare i palati più esigenti, disponibili sia nel reparto ortofrutta che nel libero servizio “Con questa nuova linea pensiamo di poter avvicinare una larga quota di mercato, che ricerca prodotti ad alto contenuto proteico, senza rinunciare al gusto e alle moderne esigenze alimentari come l’assenza di glutine e la crescente richiesta di prodotti di origine vegetale Bontà di Stagione è sempre pronta ad accettare le sfide che il mercato propone. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo in futuro: qualità e innovazione sono
concetti che non ci spaventano e che, anzi, ci contraddistinguono”. A parlare è Fabrizio Ziliani, che ci ha accolto in Euroverde assieme al direttore finanziario Giovanni Putelli, al direttore di stabilimento, di produzione e del personale Marco Spalla, al direttore commerciale Franco Rollè e al responsabile vendite Fabio Ronco
Le nuove Doppie Porzioni. “Alla fiera Marca di Bologna abbiamo
presentato la nostra ultima novità in ordine di tempo - aggiunge il direttore commerciale Franco Rollè, le nuove zuppe doppia porzione a marchio Bontà di Stagione, le “X2”. Dal packging accattivante e con un naming “X2” che le caratterizza fortemente a scaffale e rimanda immediatamente a occasioni di consumo più familiari o comunque conviviali, rispetto alla nostra storica linea di zuppe monoporzione” Si tratta di dodici ricette che vanno dai super classici minestrone e passato di verdure, sia in versione invernale che estiva, alle be s t buy zuppa ai cereali e
Bontà di Stagione è il brand che identifica i tanti prodotti freschi proposti da Euroverde Società Agricola L’azienda della famiglia Ziliani ha sede ad Azzano Mella, in provincia di Brescia nel cuore del distretto delle insalate di quarta gamma Nella foto sotto i vegetali cubettati pronti a entrare nei pentoloni di cui si vede un dettaglio nell’altra foto Sono undici ad oggi i “cuocitori” di Euroverde. Tutte le linee che vanno a scaffale, dalle insalate pronte al consumo ai piatti pronti freschi, dalle zuppe ai risotti, sono preparati nello stabilimento di Azzano Mella, che si estende su oltre 10 mila metri quadrati
zup-p a alla t osc a na , d i sp o n i bi l i tutto l’anno, tutte in formato doppia por-zione da 620 grammi
Bontà di Stagione “Intendiamoci, non stiamo mollando la presa sulle insalate in busta - spiega Fabrizio Ziliani - anzi continuiamo a
impegnarci per offrire il massimo in termini di qualità, servizio e salubrità a clienti e consumatori. Ma, come evidenziato da più parti,
il settore della quarta gamma da alcuni anni lavora con margini sempre più risicati, in alcuni casi in perdita, i compratori della grande distribuzione fanno fatica ad accettare rialzi dei listini, nonostante il rialzo dei costi sia sotto gli occhi di tutti. Il problema è sempre quello: se la domanda non è tale da assorbire l’offerta, il mercato va in disequilibrio e i prezzi ne risentono Oggi c’è un ’offerta e una capacità produttiva in Italia per le insalate di quarta gamma eccessiva rispetto alla domanda Lo stesso non si può dire per le zuppe pronte, che anzi hanno ancora grandi margini di crescita, sia al Centro-Nord che al Sud, dove peraltro abbiamo già avuto delle piacevoli sorprese con delle insegne locali L’importante per noi è non deludere le aspettative in termini di gusto: ci siamo organizzati dalla semina dei campi fino a ogni singola fase del processo produttivo in stabilimento per offrire solo il meglio Ed ecco spiegato il nostro brand: Bontà di Stagione”
Tra km zero e high tech Se la qualità nasce nelle campagne adiacenti allo stabilimento, campagne che forniscono buona parte del prodotto che viene poi lavorato da Euroverde, la bontà dei prodotti deriva da una continua ricerca e sviluppo per affinare le tecniche di produzione In particolare gli accorgimenti adottati per la produzione delle zuppe fresche sono unici in Italia e frutto di anni di sperimentazione, con una shelf-life garanti-
o n l a l i n e a B o n t à P r o t e i c h e p e n s i a m o d i p o t e r avvicinare una larga quota di mercato, che ricerca prodotti ad alto contenuto proteico senza rinunciare al gusto e alle moderne esigenze alimentari con la crescente richiesta di prodotti di origine vegetale ” Fabrizio Ziliani (titolare di Euroverde Soc. Agricola)
ta di 35 giorni dal giorno di arrivo nella piattaforma della distribuzione. “Ma non dimentichiamoci delle persone - sottolinea Fabrizio Ziliani - perché alla fine sono loro che portano i risultati Noi abbiamo sempre investito sul personale e sulla sua crescita professionale in azienda, non utilizziamo le cooperative di lavoro, arriviamo a impiegare 250-270 persone nei picchi dell’anno, sono tutti dipendenti, ci costa di più ma per noi rappresentano una risorsa preziosa”
Le sfide da affrontare C’è chi dice che con l’inflazione a doppia cifra e l’erosione crescente del reddito delle famiglie italiane, le vendite di prodotti alimentari pronti al con-
sumo potrebbero essere penalizzate “è la prospettiva che va cambiata - sostiene Fabrizio Ziliani - a mio avviso un prodotto a elevato contenuto di servizio come un piatto pronto, buono e salutare, che scaldi in 3 minuti al microonde e puoi anche mangiare direttamente nella ciotola, venduto in monoporzione a un prezzo al consumatore nel range 2,50 - 3,00 euro, non può che avere grandi prospettive di crescita. Oltretutto le nostre monoporzioni sono generose, essendo da 300 o 350 grammi. E il trend delle
vendite ci stanno dando ragione, anche nel Meridione, che possiamo servire in tempi brevi grazie al magazzino logistico che abbiamo a Roma L’importante è che la grande distribuzione ci veda come partner e segua le indicazioni che possiamo dare per migliorare i risultati a punto vendita, frutto dell’esperienza fatta finora. Ad esempio le vendite di questi prodotti funzionano meglio in vasca. C’è poi la sfida dei cambiamenti climatici: stiamo lavorando per arrivare all’autosufficienza energetica con gli impianti solari e per riutilizzare nei campi la grande mole di acqua che usiamo nello stabilimento”.
Brassiche, da Syngenta s o l u z i o n i i n n o v a t i v e p e r conquistare i consumatori
Oltre 10 anni fa Syngenta Vegetables Seeds è stata la prima a introdurre i cavolfiori colorati Eugenio Felice
Syngenta Vegetables Seeds investe ogni anno oltre 100 milioni di euro in ricerca e sviluppo per offrire sempre prodotti innovativi, funzionali e attrattivi a beneficio di tutta la filiera e del consumatore finale. Da oltre 10 anni l’azienda sta innovando in un segmento tradizionale e conservati vo come quello delle brassiche, con l’obiettivo di svecchiarne l’immagine Ecco le ultime novità per l’Italia, presentate dal product development specialist colture a foglia e brassiche, Dario Antonante
Procede a ritmo spedito l’innovaz i o n e n e l l e b r a s s i c h e , g r a z i e a Syngenta Vegetables Seeds, tra le prime aziende produttrici di sementi orticole al mondo. Ogni anno l’azienda investe oltre 100 milioni di euro nella ricerca e sviluppo per offrire sempre prodotti innovativi, funzionali e attrattivi per la filiera produttiva, per la distribuzione e per il consumatore finale, con una grande atte nzione alle attuali sfide globali sui temi del clima, dell’ambiente e dell’alimentazione.
Non è un caso, infatti, che Syngenta Vegetables Seeds abbia deciso di portare innovazione in un segmento tradizionale e conservativo come quello delle brassiche, con l’obiettivo di svecchiarne l’immag i n e , g r a z i e a l l ’ i n t r o d u z i o n e d i nuove tipologie di prodotto accattivanti e sostenibili, e grazie alla proposta d i nuove soluzioni di consumo in grado di conquistare più ampie fasce di consumatori
Cavolfiori colorati Oltre 10 anni fa Syngenta Vegetables Seeds fu la prima azienda a innovare il segmento dei cavolfiori introducendo
sul mercato varietà colorate, in particolare verde, viola e arancione. Un’innovazione che ha reso più attrattivo un ortaggio tradizionale grazie non solo a nuove cromie, ma anche a un ridotto odore in fase di cottura, consentendo così di acquisire una fascia di consumatori che in precedenza non apprezzavano particolarmente il prodotto L’azienda negli anni ha mantenuto la leadership nel segmento dei
Dario Antonante è product development specialist colture a foglia e brassiche di Syngenta Vegetables Seeds Italia Syngenta Vegetables Seeds è tra le prime aziende produttrici di sementi orticole al mondo e investe ogni anno oltre 100 milioni di euro nella ricerca e sviluppo per offrire sempre prodotti innovativi, funzionali e attrattivi per la filiera produttiva, per la distribuzione e per il consumatore finale
colorati e sta lavorando per ampliarne il calendario produttivo.
“I cavolfiori colorati hanno una finestra di raccolta piuttosto compressa, andando da ottobre a gennaio, e questo tipo di calendario produttivo è certamente un punto debole dell’offerta Stiamo lavorando con il team di Ricerca e Sviluppo per ampliare la gamma al fine di colmare il gap in campo e a punto vendita, inserendo cicli più lunghi ed estendendo la raccolta anche ai mesi di febbraio, marzo e aprile Il vantaggio non riguarda solo il calendario di offerta del prodotto fresco, ma è anche in termini economici e di sostenibilità, poiché questa soluzione consentirà di ridurre sensibilmente i costi di gestione derivati dall’uso della frigoconservazione, che alle volte è necessaria per garantire ed estendere la presenza del prodotto sui ban-
chi, e al contempo permetterà di ridurre sprechi e scarti derivanti dalla stessa frigoconservazione”. A parlare è Dario Antonante, product development specialist colture a foglia e brassiche di Syngenta Vegetables Seeds Italia
Cartesio. Altra novità di rilievo che Syngenta Vegetables Seeds sta inserendo nel mondo delle brassiche è Cartesio, il primo cavolfiore romanesco bianco che rinnova e differenzia l’offerta Cartesio è il risultato di un lungo programma di breeding finalizzato ad ampliare l’offerta per il consumatore, offrendo un ’alternativa al classico romanesco di colore verde.
“è bianco come un cavolfiore ma è più croccante e dal gusto più delicato - spiega Dario Antonante - un prodotto appetibile anche per chi abitualmente non consuma i cavolfiori, con un gusto più dolce di un bianco tradizionale e più delicato di un romanesco Si tratta di una novità assoluta a livello globale e l’Italia è la capofila in questo lancio commerciale. è infatti già disponibile presso alcuni Mercati all’ingrosso del Nord Italia. Cartesio si presta sia alla vendita a pezzo intero, sia come rosetta in pack multicolor assieme al cavolo romanesco verde o assieme ai cavolfiori colorati”
Cartesio è la prima introduzione nel segmento del romanesco, finora assente dal portfolio di Syngenta Vegetables Seeds e a breve saranno lanciate nuove varietà anche nel segmento del verde
Nella foto a fianco, a sinisitra Istem, il primo e unico cavolfiore multifloret al mondo “ tutto da mangiare”, un mini cavolfiore di 40-80 grammi che si consuma in tutte le sue parti, incluso il gambo, che è tenero e succulento È un prodotto dal gusto dolce e delicato anche a crudo, che non genera scarti e sprechi A destra Easy Broq, un broccolo multifloret a gambo lungo, disponibile tutto l’anno, dall’alto contenuto nutrizionale, di cui si mangia tutto: i gambi dei fioretti infatti non hanno solo un bel colore verde ma anche un ottimo gusto e sono completamente edibili
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Istem e Easy Broq Una delle principali novità che Syngenta Vegetables Seeds sta inserendo nel mercato delle brassiche è Istem, il primo e unico cavolfiore multifloret al mondo “tutto da mangiare”, già pluripremiato Istem si è infatti classificato al terzo posto al Fruit Logistica Innovation Award 2022 e ha ottenuto il Superior Taste Award 3 stelle dall’International Taste Institute di Bruxelles. L’innovazione in questo caso sta nel formato e non solo. “Istem stravolge il concetto di cavolfiore - sottolinea Dario Antonante - essendo un prodotto distintivo, sostenibile e versatile è un mini cavolfiore di 40-80 grammi che si consuma in tutte le sue parti, incluso il gambo, che è tenero e succulento. è un prodotto dal gusto dolce e delicato anche a crudo, che non genera scarti
e sprechi. Inoltre è veloce da preparare e si presta a diverse soluzioni di preparazione e consumo ” “Con Istem andiamo a innovare diversificando il consumo - dichiara Dario Antonante - con un prodotto salutare, grazie al contenuto di fibre e vitamina C, e sostenibile che limitando scarti e sprechi, va ad anticipare le tendenze del mercato e ad incontrare le preferenze dei consumatori, anche dei più giovani, solitamente poco entusiasti del cavolfiore tradizionale”
“Istem - continua Dario Antonante - è stato introdotto nel mercato inglese nel 2021 raccogliendo ampi consensi da parte dei consumatori finali Ci sono volute resilienza e
lungimiranza per selezionare, provare e testare Istem. Nel 2020, Syngenta ha stretto una partnership con il produttore britannico Barfoots, che coltiva, raccoglie e confeziona a mano questi prodotti a marchio congiunto Istem - CauliShoots. Stiamo testando Istem in produzione in diverse parti d’Italia e contiamo di introdurlo sul mercato nel 2023”
Istem non è l’unico multifloret in casa Syngenta Vegetables Seeds Nella grande famiglia delle brassiche infatti l’azienda propone anche Easy Broq, un broccolo a gambo lungo, disponibile tutto l’anno, dall’alto contenuto nutrizionale, di cui si mangia tutto: i gambi dei fioretti infatti non hanno solo un bel colore verde ma anche un ottimo gusto e sono completamente edibili Anche in questo caso quindi non si butta via nulla, abbattendo così lo spreco alimentare.
“Il broccolo multifloret lo abbiamo in portafoglio da alcuni anni - spiega Dario Antonante - nel Regno Unito è andato e sta andando bene essendo questo un mercato certamente più pronto e reattivo Anche il mercato italiano oggi è più maturo e riteniamo che Easy Broq rappresenti per la filiera produttiva e per la distribuzione un’interessante opportunità per diversificare e innovare l’offerta, in combinazione perfetta con Istem, aprendo così una referenza nuova, convenience e di facile preparazione, e as y t o cook ” .
L’Ape di Giulietta, ortaggi tutto l’anno realmente green
La cooperativa veronese produce all’interno di serre tecnologiche Eugenio Felice
L’Ape di Giulietta è una cooperativa veronese che grazie alla produzione all’interno di serre tecnologiche è in g r a d o d i o f f r i r e d i v e r s e t i p o l o g i e d i o r t a g g i p e r d o d i c i mesi all’anno. Si parte con peperoni, melanzane e cetrioli. Una produzione che, grazie alla tecnica del fuorisuolo e all’ambiente protetto, è nickel free e in buona parte a residuo zero Lucio Fedrigo, il responsabile di produzione, ci ha accompagnato nelle serre per spiegarci il metodo di produzione e le prospettive del progetto
Sono anni difficili, tra consumi di ortofrutta in calo, inflazione a doppia cifra, l’economia che arranca, una possibile guerra alle porte Se guardiamo poi al mondo della distribuzione, è in corso una concorrenza spietata tra formati diversi, con gli ormai ex discount che crescono in modo inarrestabile, aprendo in continuazione nuovi punti vendita ed erodendo anno dopo anno quote ai supermercati tradizionali
In tutto questo il consumatore finale è impulsivo, disorientato e sospettoso. Internet ha democratizzato l’informazione, i social sono diventati per le persone normali la prima fonte di notizie, mancano i punti di riferimento, perché in rete si trova tutto e il contrario di
tutto Il caso della discussione accesa dalla biologa e ricercatrice Antonella Viola a metà gennaio, con la sua tesi per cui il vino è cancerogeno e riduce il cervello, ne è un esempio.
In questo scenario come dovrebbero comportarsi le aziende del settore ortofrutticolo? In generale bisognerà ridurre i quantitativi, altrimenti si corre il rischio di trovarsi in eccesso di offerta, con ricaduta sui prezzi di vendita. Ma non è sufficiente. è necessario interpretare il cambiamento da una parte modulando l’offerta su ciò che la grande distribuzione e il consumatore finale richiedono e dall’altra efficientando e ottimizzando i processi produttivi. E oggi il mercato premia le produzioni sostenibili, in termini di salubrità e impatto ambientale, le produzioni quanto più a kilometro zero, le produzioni in grado di soddisfare il palato
Nella foto le serre tecnologiche della Società Agricola Napoleonica, che fa parte della cooperativa L’Ape di Giulietta Si trovano tra Albaredo d’Adige e Arcole, in provincia di Verona Nella serra della foto si coltivano peperoni, su una superficie di 4 ettari Nelle serre adiacenti si coltivano melanzane e cetrioli La tecnica è quella del fuori suolo Nei vasi il substrato è 100% vegetale
I primi giorni di gennaio abbiamo avuto l’opportunità di visitare le serre tecnologiche della Società Agricola Napoleonica ad Albaredo d’Adige, comune della provincia di Verona a elevata vocazione orticola. Ad accompagnarci c ’ era Lucio Fedrigo, il responsabile di produzione, colui che segue lo sviluppo delle coltivazioni con tecniche innovative per la cooperativa L’Ape di Giulietta
La serra in questione si estende su 40 mila metri quadrati ed è dedicata interamente alla produzione di peperoni, per dodici mesi all’anno, a ciclo continuo. Come è possibile? è lo stesso Fedrigo a spiegarcelo: “Le serre sono sul modello olandese, anche se adattate ai nostri climi Grazie al riscaldamento, reso possibile dalle serpentine in cui scorre acqua calda e da sistemi evoluti di ventilazione forzata che stiamo mettendo a punto per efficientare il consumo energetico, siamo in grado di produrre anche nei mesi invernali”
All’interno delle serre ci sono oltre 100 mila vasi, ognuno dei quali ha due piantine di peperoni I vasi sono allineanti e, nei mesi freddi, le tubazioni sopra i vasi producono il calore con l’acqua calda. Nella serra si fanno trapianti in diversi periodi dell’anno, in modo scalare, così da mantenere la produzione stabile per 12 mesi Fuori ci sono, o subito adiacente o nella vicina Oppeano, altri 60 mila metri quadrati di serre tecnologiche dedicate alla produzione di melanzane e cetrioli. E il metodo di produzione?
dodici mesi
“è il fuori suolo - spiega Fedrigoche oggi è il metodo più green, dato che non richiede i trattamenti necessari nelle coltivazioni in suolo Diamo alle piante in vaso solo il nutrimento di cui hanno bisogno, con un’irrigazione a goccia che permette un risparmio idrico del 90% rispetto all’agricoltura tradizionale. Delle centraline regolano e controllano tutti i processi, in modo da ottimizzare ed efficientare la produzione Abbiamo scelto per i vasi un substrato completamente vegetale, composto da torba e cocco, anche questa scelta sostenibile dato che ha un impatto zero al momento dello smaltimento. L’ambiente poi è protetto, quindi i trattamenti sono ridotti al minimo”.
“Si tratta di una start-up - sottolinea Fedrigo - a tutti gli effetti è un continuo processo di apprendimento e miglioramento, per trovare le migliori condizioni di crescita nel luogo preciso in cui insistono le serre. Per il prossimo autunnoinverno stiamo studiando anche un sistema di illuminazione artificiale alimentato da pannelli solari, perché nei mesi freddi non cambia solo la temperatura ma cambiano anche le ore di luce L’obiettivo è quello di riprodurre le migliori condizioni possibili per la crescita delle piante, minimizzando il con-
sumo di risorse e l’impatto ambientale, portando al consumatore finale ortaggi non solo buoni ma anche sani al 100%. Peraltro - commenta Fedrigo - il fuori suolo ci permette di produrre nickel free, mentre il sistema di coltivazione ci permette di poter offrire, oltre a tutte le varie certificazioni oggi richieste dalla grande distribuzione, anche il residuo zero che dà comunque una rassicurazione in più al consumatore finale Si parte con peperoni, melanzane e cetrioliconclude Fedrigo - ma la prospettiva è di crescere sia nelle superfici coltivate in serre tecnologiche che nelle tipologie di ortaggi coltivati”.
Con queste serre tecnologiche produciamo fuori suolo peperoni, melanzane e cetrioli nickel free per
all’anno, in Nord Italia. Non copiamo dagli altri il metodo produttivo, lo sviluppiamo noi i n t e r n a m e n t e , p e r d a r e a l m e r c a t o c i ò c h e c e r c a ” Lucio Fedrigo (responsabile serre L’Ape di Giulietta)
Cornelio Valfrutta, la rivincita del Corno di Toro italiano
Un peperone dalle tante virtù sul mercato italiano da quasi 8 anni Irene Forte
In tempi di contrazione generalizzata dei consumi ortofrutticoli è sempre interessante trovare storie e percorsi che vanno in direzione opposta: è il caso di Cornelio, il peperone Corno di Toro sviluppato da Enza Zaden Italia e prodotto e commercializzato da Valfrutta Fresco. Un prodotto di successo, 100% italiano, che registra una crescita costante e che è frutto di una sinergia pressoché inedita fra costitutori, mondo della produzione e sviluppo commerciale e marketing
100% italiano, polpa soda, dolce e c r o c c a n t e , b u c c i a s o t t i l e , f o r m a caratteristica, colore rosso o giallo con striature intense e soprattutto, unico nel suo genere, altamente digeribile, versatile in cucina, facile da preparare e disponibile 12 mesi all’anno: è questa la carta d’identità di Cornelio, ed è qui il segreto del suo successo è una storia che parte da lontano, quella di Cornelio, e affonda le radici nella mission di Enza Zaden Italia: il gruppo sementiero, infatti, si è da tempo posto quale obiettivo primario per la propria attività di ricerca, la costituzione di varietà che abbiano nelle proprietà nutrizionali e salutistiche un valore aggiunto da offrire agli utilizzatori primari e finali. In questo contesto, Enza Zaden Italia si è fatta capofila tecnico e agronomico del progetto “Cornelio”, teso a valorizzare alcune varietà di peperone tipologia “Corno di Toro” estremamente interessanti e innovative per le caratteristiche qualitative del frutto (spessore della polpa, buccia liscia, colore, conservabilità), per la minor perdita di peso
dopo la detorsolatura, per la versatilità nelle operazioni di cottura (grigliatura, pelatura, imbottitura) oltre che per l’innata resistenza al virus del TSWV Con l’obiettivo di verificare le proprietà nutrizionali e salutistiche di questi peperoni, è stata commissionata all’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR di Avellino una ricerca per mettere a confronto il peperone Cornelio con le tipologie di peperone quadrato maggiormente commercializzate I risultati ottenuti evidenziano come Cornelio esibisca, nel complesso, qualità nutrizionali significativamente superiori per contenuto di polifenoli, flavonoidi e carotenoidi.
Un peperone di alta qualità con caratteristiche uniche e ottime prospettive di successo sul mercato italiano, che richiedeva un partner adeguato che garantisse elevati standard produttivi, che curasse lo sviluppo commerciale e marketing del prodotto e il suo posiziona-
17 000 soci produttori, decine di migliaia di ettari coltivati nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, una filiera 100% italiana, controllata e tracciabile, certificazioni di prodotto e di processo secondo rigidi standard internazionali: questi i pilastri su cui poggia Valfrutta Fresco per proporre ogni giorno una gamma completa di prodotti ortofrutticoli freschi di qualità, distribuiti nei canali più qualificati, per soddisfare i consumatori più esigenti
mento nei principali gruppi della GDO e che sapesse valorizzare al massimo l’unicità e i plus di Cornelio. è su queste premesse che Valfrutta Fresco ha costruito il progetto Cornelio e ne è diventata capofila commerciale, individuando e selezionando i produttori partner del progetto che gestisce in esclusiva dal 2015 Progetto che ha permesso, inoltre, a Valfrutta Fresco di essere apripista per il rilancio della produzione del peperone Cor-
no di Toro in Italia. Siamo quindi di fronte a un progetto che rappresenta un unicum nel panorama orticolo nazionale e che ha saputo metaforicamente riunire e collegare esperienze diverse, attorno al tavolo: il mondo sementiero, quello della produzione e quello della commercializzazione e del marketing. Un incontro di eccellenze che permette a Corneli o, abbinato al marchio Valfrutta, di essere un prodotto controllato in tutte le fasi della filiera e di raggiungere le tavole dei consumatori 12 mesi all’anno grazie alla produzione in serra sia in suolo che fuori suolo. Un pro-
dotto, inoltre, in costante miglioramento: i ricercatori di Enza Zaden Italia con i loro colleghi olandesi, infatti, sono costantemente al lavoro per rendere Cornelio sempre migliore e più capa ce di rispondere alle sfide climatiche e fitosanitarie che il mondo della produzione si trova a fronteggiare. Coltivato in Sicilia - ma nei progetti c’è una prossima espansione nel periodo estivo in aree produttive dalle condizioni pedoclimatiche adatte, come la Campania - favorito dal tipico clima mediterraneo, Cornelio viene prodotto nelle migliori aree dell’isola mettendo in campo le tecniche della produzione integrata rispettose della persona e dell’ambiente Insomma, un peperone “buono” sotto ogni punto di vista, anche quello ambientale e controllato in ogni fase della filiera dal campo alla tavola. E certifi-
cato: Valfrutta Fresco, infatti, ha stretto accordi con alcune importanti aziende produttrici siciliane, certificate secondo lo standard internazionale GlobalGap e con stabilimenti certificati IFS e BRC, garantendo loro, insieme a Enza Zaden, assistenza tecnica e una programmazione produttiva e commerciale che garantisce un reddito soddisfacente ai produttori.
“è lo stile Valfrutta - spiega Stefano Soli di Valfrutta Fresco - che si basa su un sistema agricolo fatto di persone e di valori, di rispetto della natura e amore per i suoi frutti Un impegno comune volto a offrire tutta la bontà di un prodotto sicuro e genuino ai consumatori che passa per l’attenzione al terri-
torio, la scelta di produrre nelle aree più vocate d’Italia, l’impiego di metodi rispettosi dell’ambiente e delle stagioni Ma il successo del Cornelio Valfrutta, di cui siamo molto orgogliosi, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione strettissima tra Enza Zaden Italia e i nostri produttori, a partire dall’azienda Piano Stella di Vittoria, nel ragusano, il capofila produttivo con cui è nato il progetto Cornelio e che ancora oggi è il nostro principale produttore e che ha contribuito in maniera significativa a sviluppare anche nuove tecniche produttive per migliorare ulteriormente la qualità e ridurre drasticamente l’utilizzo dei fitofarmaci. A Piano Stella si sono aggiunte, poi, negli ultimi anni, altre aziende selezionate fra cui Coop Sakura, Colle D’Oro, Gi Sa Coop e Coop Bio Hortus. Il gruppo sementiero ha messo in campo con i produttori il massimo impegno in termini di assistenza tecnica, visita e formazione delle aziende e lavoro di squadra, dando vita a un modello efficace e vincente” Un modello che si applica lungo tutta la filiera, fino allo scaffale del supermercato: Valfrutta Fresco, infatti, si è dimostrata pronta a garantire le consegne di Cornelio in tutta Italia praticamente “just in time”. Il prodotto, infatti, parte sia dalla Sicilia, dove oggi viene coltivato, che dalla piattaforma di Valfrutta Fresco in Romagna, presso la Coop va socia Agrintesa a Gambettola (FC).
“ C o r n e l i o è u n i m p e g n o c o m u n e v o l t o a o f f r i r e a i consumatori la bontà di un prodotto genuino e sicuro che passa per l’attenzione al territorio, la scelta di produrre nelle aree più voca te d’Italia, l’impiego di metodi rispettosi dell’ambiente e delle stagioni ” Stefano Soli (direttore generale di Valfrutta Fresco)
0 a n n i d i M a c f r u t ,
P i r a c c i n i : « A m a g g i o c o n l ’ e d i z i o n e d e l l a s v o l t a »
Verso la fiera italiana del settore ortofrutticolo, che nel 2023 spegne le 40 candeline Carlotta Benini
La leadership nelle fiere di settore? Non si misura solo in metri quadri, ma anche e soprattutto nella qualità dei contenuti e dei servizi offerti: sotto questo profilo non ha dubbi, Renzo Piraccini, che Macfrut abbia tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo di primo piano a l i v e l l o i n t e r n a z i o n a l e . I l p r e s i d e n t e d i Cesena Fiera ci parla della 40.esima edizione della kermesse ortofrutticola, al Rimini Expo Center dal 3 al 5 maggio
Investimenti triplicati per le attività di promozione, per un totale di 1,5 milioni di euro - cofinanziati dal ministero degli Affari Esteri insieme a Cesena Fiera e con il supporto di ICE - per far conoscere Macfrut in tutto il mondo e favorire l’incoming dei buyer. Nelle parole del presidente Renzo Piraccini quella che ci attende al Rimini Expo Center dal 3 al 5 maggio prossimi sarà l’edizione della svolta: una fiera più grande, più internazionale e più ricca nei contenuti, “che trasformerà la Fiera di Rimini in un grande polo dell’agrifood” Ortofrutta più avicolo in sinergia i concomitanza infat svolgerà anche Fie vicola.
Presidente, che n meri sono attesi i fiera?
Quest’anno con ot to padiglioni, due in più rispetto alla passata edizione, ci aspettiamo una crescita e s p o s i t i v a d e l 25% e un forte incremento de-
Una vita per l’ortofrutta 73 anni, cavaliere al merito della Repubblica Italiana, Renzo Piraccini è un manager di lungo corso dell’agroalimentare italiano e in particolare del settore ortofrutticolo Ha percorso la sua carriera all’interno del gruppo Apofruit, partendo nel 1975 come tecnico di campagna per passare poi all’area commerciale, e da qui il salto professionale, con l’incarico di direttore generale ricoperto dal 1995 al 2014 Dal 2000 al 2018 è stato anche presidente di Almaverde Bio e da ottobre 2014 è presidente di Cesena Fiera, l’ente che organizza Macfrut. Con il suo apporto la fiera ha assunto una connotazione sempre più internazionale
gli espositori esteri L’obiettivo è di arrivare al 30% di presenze straniere Ad oggi l’85% degli spazi espositivi della scorsa edizione è già stato venduto e c’è un ’ area, quella rossa accanto alle piscine, che è già sold out
40 anni di Macfrut: cosa ha rappresentato la manifestazione in questi decenni?
Per tanti anni è stata l’unica fiera del settore ortofrutticolo, il suo focus storicamente erano le tecnologie: non a caso “Mac-frut” è l’acronimo di “macchine da frutta” Nata nel 1983 a Cesena Fiera, dove riuniva ogni anno i produttori di macchinari e tecnologie emiliano romagnoli in primis e poi italiani, dal 2015 si è spostata a Rimini assumendo le connotazioni di fi di fili tiva di tutti gli anelli, dal dal packaging al trading.
Macfrut è una fiera dinamica e strutturata in modo verticale, che ha s p i n t o l ’ a c c e l e r a t o r e s u l l ’ i n t e r n a z i o n a l i z z azione e sulla crescita dimensionale.
Per il ministero e l’Ice Macfrut è una delle fiere italiane a maggiore potenziale di crescita: quali ono i suoi punti di forza? o credo che la peculiarità Macfrut sia quella di uni-
re il business, motivo principale per andare in fiera, con la conoscenza, elemento chiave in un momento storico come questo, di grande cambiamento Oggi chi vuole sapere in che direzione andrà il settore ortofrutticolo deve venire a Macfrut, una fiera che non solo fotografa l’esistente, ma anticipa trend e tendenze.
Investimenti triplicati per la promozione della fiera: un trend in controtendenza, nel difficile contesto economico attuale.
è una sfida, che abbiamo colto con l’entusiasmo di avere il sostegno del ministero e dell’Ice e partendo da un presupposto: Cesena Fiera è un ’azienda in salute
In questi anni abbiamo chiuso bilanci con utili significativi e l’input dei nostri soci oggi è quello di fare sviluppo, anche se questo significa sacrificare un po ’ i risultati economici. Per questi motivi ci siamo permessi di co-finanziare il progetto di sviluppo che ICE ci
ha proposto e che ci permetterà di mettere in campo 1,5 milioni di euro per attività promozionali e soprattutto per favorire l’incoming dei buyer: siamo convinti che gli sforzi che stiamo facendo porteranno grandi risultati
Qual è oggi lo stato dell’arte delle fiere di settore? Se rimaniamo in Europa, in ambito ortofrutticolo la fiera leader è la Fruit Logistica di Berlino, la cui ultima edizione però (complice anche la quarta ondata di Covid, che l’ha fatta slittare ad aprile, ndr) è stata oggettivamente sotto tono Ora si torna a febbraio e vediamo quale sarà la risposta degli operatori Per contro, stiamo assistendo negli ultimi anni al progressivo sviluppo di Fruit Attraction a Madrid, sicuramente meglio posizionata, a ottobre, nel calendario fieristico. Il suo successo è specchio della leadership della Spagna a livello produttivo europeo.
“ La peculiarità di Macfrut è quella di unire il busin e s s , m o t i v o p r i n c i p a l e p e r a n d a r e i n f i e r a , c o n l a conoscenza, elemento chiave in questo momento storico. Oggi chi vuole sapere in che direzione andrà il settore or tofrutticolo deve par tecipare a Macfrut ” Renzo Piraccini (presidente di Cesena Fiera)
Cos’è cambiato con la pandemia?
Con le prime ondate di Covid si diceva che le fiere sarebbero state destinate a diventare tutte digitali Oggi gli eventi digitali ci sono, ma non hanno soppiantato il ruolo delle fiere, anzi, per certi versi lo hanno rinforzato Ci vuole il rapporto umano nel business, la presenza fisica è fondamentale per stringere rapporti commerciali, specie se i clienti sono nuovi. Quello che ci ha insegnato la pandemia è l’importanza della specializzazione: la nostra idea è che avremo sempre più eventi verticali, con taglio internazionale, piuttosto che grandi eventi orizzontali
In questo senso Macfrut mira alla leadership in Europa, come lei stesso ha annunciato a Riyad, al lancio ufficiale dell’edizione 2023?
La crescita in termini dimensionali ci interessa, ma noi abbiamo obiettivi molto diversi rispetto alle altre fiere. La leadership non si misura solo in metri quadri, ma anche in contenuti e servizi per gli operatori Nel 2022 Macfrut ha registrato 5 mila presenze in meno rispetto all’edizione 2019 pre pandemia, però ha ottenuto riscontri molto più positivi, per la qualità
ognuna delle quali è coordinata da un esperto del settore. Perché, come ho già detto, Macfrut è business più conoscenza
A proposito di aree tematiche, quali saranno?
degli operatori presenti, per la voglia di ritrovarsi, ma anche per la ricchezza e l’alto profilo delle aree tematiche. Su questo noi vogliamo continuare a puntare: sulla forte specializzazione delle varie aree della fiera,
C’è il Biosolutions International Event dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante: con circa 100 espositori siamo la fiera con la maggiore rappresentanza di questo settore. Un altro unicum è il Salone internazionale del Vivaismo e dell’innovazione varietale, novità del 2023, punto d’incontro per vivaisti, breeder, produttori, tecnici e ricercatori Altra novità il Pianeta Rosso dedicato alla filiera del pomodoro Tornano poi in fiera l’AcquaCampus, area dedicata alle innovazioni e alle tecnologie irrigue, e lo Spice & Herbs Global Expo, il salone delle spezie, erbe officinali e aromatiche, dopo il successo della prima edizione del 2022. Ricordo poi l’evento nell’evento, gli International Blueberry Days, la tre giorni dedicata alla filiera del mirtillo con esperti da tutto il mondo Il mirtillo sarà anche il prodotto simbolo di questa edizione Infine, ma non meno importante, il focus internazionale sarà dedicato all’America Latina con un intero padiglione, mentre la Regione partner sarà la Calabria.
“ Con le prime ondate di Covid si diceva che le fiere sarebbero state destinate a diventare tutte digitali.
La verità è che ci vuole il rappor to umano nel business, la presenza fisica è fondamentale per stringere rappor ti commerciali , specie se i clienti sono nuovi ” Renzo Piraccini (presidente di Cesena Fiera)
Dole Italia, azienda leader nella produzione e distribuzione di frutta fresca di qualità premium, supporta l’Unione Sportiva Cremonese, in qualità di silver partner, nel campionato di serie A di calcio. Da sempre promotrice di uno stile di vita sano e attenta al benessere psico-fisico della persona, Dole Italia ribadisce il suo sostegno per la formazione grigiorossa con la quale condivide i valori positivi legati al mondo sportivo, quali impegno, condivisione, inclusione, rispetto e il desiderio di regalare nuove emozioni ai tifosi. “Siamo felici di iniziare il nuovo anno con le numerose attività di sponsorizzazione che abbiamo attive nell’universo sportivo; selezioniamo con cura le nostre partnership e, la storia di U.S. Cremonese, proprio come quella di Dole, è fatta di passione e crescita. Siamo certi che il mister e tutta la squadra affronteranno con la massima diligenza le tante sfide del campionato, dando vita a delle gare suggestive e cariche della magia tipica della Serie A. E noi di Dole supportiamo con entusiasmo tutto il team!”, ha commentato Cristina Bambini, responsabile marketing di Dole Italia.
Dole Italia è anche blue sponsor del Modena Football Club che milita nel campionato di serie B di calcio. “Il calcio è divertimento e fonte naturale di benessere fisico e mentale, così come lo è uno stile alimentare consapevole, ricco dei giusti nutrienti che possano rendere il cibo un nutrimento benefico. E la frutta fresca, buona, dolce naturalmente, fonte energetica e con eccellenti principi nutritivi è il miglior alleato di ogni atleta, lo snack perfetto da consumare in ogni momento della giornata”, ha dichiarato Cristina Bambini.
senza nel banco dell’ortofrutta, ad aumentare le occasioni di consumo e a rafforzare la marca, contribuendo all’evoluzione di tutto il comparto. La nuova gamma fa della freschezza, della naturalità, della bontà e della genuinità i suoi punti di forza.
La Linea Verde, forte della sua expertise e guidata dallo spirito di innovazione che l’ha sempre contraddistinta, ha lanciato a gennaio una nuova gamma debuttando in un settore che oggi è in forte espansione: quello dei risotti freschi pronti. Con l’ingresso in questa nuova categoria di prodotti, DimmidiSì punta a consolidare il proprio ruolo di leader del mercato dei piatti pronti freschi, ad accrescere la propria pre-
Tre le referenze, tutte a base di riso 100% italiano, impreziosito con un delicato soffritto di cipolla e ingredienti selezionati, e generosamente mantecato con formaggio: risotto agli asparagi, una proposta evergreen resa ancora più cremosa da una liscia e vellutata crema di asparagi; risotto ai funghi, una ricetta intramontabile, con porcini, dal gusto e dal profumo intensi, uniti a delicati champignon; risotto allo zafferano, un grande classico della cucina italiana, realizzato con i preziosi pistilli valorizzati ad arte. La modalità di consumo è pratica e veloce: bastano pochi minuti in microonde per portare in tavola un piatto buono come fatto in casa. Ogni referenza è offerta in una comoda vaschetta microondabile con film pelabile da 250 grammi.
La Linea Verde, seppur nel difficile contesto di questi anni, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 340 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 2021. In cima al podio dei prodotti che hanno trainato la crescita ci sono le zuppe fresche.
D I M M I D I S Ì DE B U T T A N E I R I S O T T I F R E S C H I L A L I N E A V E R D E , F A T T U R A T O A 3 4 0 M I L I O N ID O L E S C E N D E I N C A M P O I N S S E R I E A C O N L LA C R E M O N ES E E I N S E R I E B C O N I L M O D E N A
Melinda inizia il 2023 all’insegna delle novità con Melinda Dolcevita, il nuovo brand che rappresenta le mele dolci della gamma del Consorzio. Consapevole, infatti, di come la strategia di diversificazione, ma anche di semplificazione dello scaffale, sia sempre più importante in un mercato complesso e affollato, Melinda prosegue nel suo piano di selezione di varietà altamente distintive, dedicando a ciascuna di loro un piano di attività di marketing mirato. Nel caso di Dolcevita il fulcro della strategia di marketing è sicuramente la campagna televisiva, che ha per protagonista un nuovo spot, ricercato, impattante e glamour che utilizza un key visual fashion e raffinato arricchito da una texture che richiama le caratteristiche organolettiche della varietà e che evoca pensieri ed emozioni legati al lifestyle e al luxury, con l’obiettivo di garantire a Dolcevita un posizionamento di prestigio.
“Con Dolcevita, Melinda abbraccia il mondo della dolcezza e lo rappresenta attraverso un brand semplice, diretto ed esteticamente accattivante su cui il Consorzio punta in maniera
importante. La campagna televisiva così come le altre attività organizzate a supporto di questo marchio sono infatti solo le prime mosse strategiche implementate da Melinda, che ha l’obiettivo di valorizzare sempre più questo nuovo brand, Dolcevita, creando per lo stesso un preciso posizionamento e spazio sul mercato”, ha commentato Paolo Gerevini, direttore generale di Melinda.
Sorma Group ha presentato a Fruit Logistica 2023 la nuova pesatrice per il pomodoro a grappolo: con questa macchina altamente performante e veloce l’azienda offre una soluzione per automatizzare il riempimento dei vassoi a peso imposto, consentendo un’ottimizzazione dei tempi e un risparmio
sulla manodopera. La pesatrice combinata CP810 VW5 è pensata per risolvere le principali criticità del confezionamento del pomodoro a grappolo. Come ben noto agli operatori, la fase di lavorazione che richiede più tempo e manodopera è il caricamento del vassoio con la giusta combinazione di frutti per raggiungere il peso imposto richiesto dal cliente finale. “L’aspetto innovativo su cui si basa questa pesatrice - spiega Evert-Jan Wassink, responsabile vendite di Sorma Benelux - consiste nel supportare l’operatore nel completamento del vassoio parzialmente preriempito. In pratica, l’addetto riempie manualmente il vassoio con un numero parziale di prodotti; in base al peso, la macchina ricerca la migliore combinazione per raggiungere la grammatura minima garantita e posiziona le quantità mancanti di prodotto sulla linea in corrispondenza del vassoio da completare. La capacità performativa di CP810 VW5 raggiunge i 60 cestini al minuto e la rende un unicum sul mercato”. La nuova pesatrice di Sorma Group è in grado di accogliere vassoi di massimo 30 cm di lunghezza e 20 cm di larghezza, consente un risparmio nella manodopera e un’ottimizzazione della produzione lorda vendibile di sei operatori risparmiati (con due linee affiancate), evitando sovragrammature.
S O R MA : N U O V A P PE S A T R I C E P E R I L P PO MO D O R O A G R A P P O L O A F R U I T L O G I S T I C A 2 0 23 D O LC EV I T A , I L B R A ND C R EA T O D A M E L I N D A P E R L LE M E LE “ “ S PI C C A T A M E NT E D O L C I ”Ha compiuto sei anni il 12 gennaio scorso, festeggiando un percorso di crescita continua e guardando al futuro con progetti ambiziosi, che parlano anche di uno sviluppo all’estero. The Circle è una realtà unica nel panorama agricolo italiano: la startup, fondata nel 2017 dai giovani imprenditori Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino, oggi con 5 mila metri quadri di serre con colture sostenibili è la farm acquaponica più grande d’Europa, dove vengono prodotte insalate ed erbe aromatiche in modo assolutamente rispettoso della salute, del Pianeta e del consumatore. Il prodotto fresco è destinato al canale horeca, con un network di oltre 100 ristoranti di alta gamma e chef stellati serviti con materie prime ricercate, fresche e stagionali, mentre con i trasformati The Circle sta crescendo anche in Gdo. L’azienda, in procinto di chiudere un nuovo round di investimenti che le consentiranno di quintuplicare la superficie produttiva ed espandersi anche fuori dalla Capitale, vede fra i suoi sostenitori la Regione Lazio, Bricofer, Gruppo CR, famiglia Brachetti Peretti e De Marinis, società quest’ul-
tima di proprietà del cantante Achille Lauro. “L’ambizione di The Circle è quella di continuare a crescere, dimostrando che fare un’agricoltura sostenibile e competitiva è possibile. Il nostro giro d’affari è ancora lontano dai volumi che analoghe realtà del settore riescono a ottenere ad esempio negli Usa, dove il vertical farming è una realtà più consolidata, ma è cresciuto a doppia cifra negli ultimi anni, anche grazie a importanti round di finanziamento, spiega il co-founder e marketer di The Circle, Thomas Marino (c.b.)
25% e di quasi il 10% a valore sull’anno precedente (tot. Italia+ discount). Questa vivacità trova riscontro anche nei trend rilevati da Mintel nei Paesi europei e nord americani, che sottolineano come i piatti pronti siano sempre più un’opportunità di consumo di prodotti a base vegetale e di come il consumatore, nell’ampia offerta dei ready meals, si orienta sempre più verso prodotti meno processati e più naturali (Mintel 2021).
Il consumatore moderno, nella frenesia della quotidianità, cerca delle soluzioni che rispondano al suo bisogno di facilità, velocità di preparazione, fruibilità e gusto. Per questo i piatti pronti si confermano una categoria in forte crescita, una tendenza validata anche dai dati IRI del 2022, che ci mostrano come all’interno della categoria piatti pronti, i segmenti dei primi piatti vegetali e i risotti pronti siano quelli in maggior fermento, con una crescita rispettivamente del
La linea Gusto Pronto, perfettamente in linea con questi trend, propone piatti pronti vegetali, senza conservanti, 100% naturali e cotti al vapore. A base riso o cereali, perfetti come primo piatto o come base, sono ideali per diverse occasioni di consumo, dal pasto veloce a casa al pranzo in ufficio. Buoni da gustare così oppure scaldandoli 90 secondi al microonde sono confezionati in un comodo doypack microondabile monoporzione.
La gamma si è arricchita con le specialità a base riso: quattro proposte sfiziose di piatti nuovi o tradizionali a base riso, perfetti come piatto unico o per un gustoso abbinamento: paella di verdure, risotto alla milanese, insalata di riso, riso e quinoa con carciofi, spinaci e patate. Piatti golosi e salutari che si potevano anche provare alla fiera Marca.
P ED O N, N NE L L A L I N EA G U S T O P R O N T O A R R I V A NO L E S P E C IA L I T À A B A S E R IS O T H E C I R C L E : A R O M A T IC H E E B A B Y L E A F N NE L L A F A R M A C Q U A P O N I C A P I Ù G R A N D E D ’ EU R O P AA febbraio 2023 inizia l’undicesima campagna d’Africa per OP Francescon, con 300 ettari in Senegal gestiti dall’azienda Frutta Italia, collegata alla OP di Rodigo (Mantova). Si coltivano meloni, zucche e anguria Perla Nera, selezionati nel magazzino da 3.000 mq dotato di celle per l'abbattimento delle temperature, rampe di carico e una calibratrice per selezionare il prodotto prima della partenza. Una campagna che promette bene, con qualità eccellente grazie al clima ideale del Senegal. Le produzioni sono programmate in modo tale da anticipare la campagna del prodotto italiano, senza entrare in conflitto con lo stesso. Il primo prodotto ad arrivare in Italia è la zucca Delica, a inizio febbraio, con una qualità che così elevata non si era mai vista.
Segue a metà febbraio il melone, con i primi stacchi a inizio gennaio. Il prodotto di media pezzatura viene spedito in Italia, dopo opportuna selezione fatta in loco, mentre i calibri troppo piccoli o troppo grandi sono rivolti al mercato locale, nella vicina Dakar, capitale del Senegal.
C’è ottimismo anche per l’anguria Perla Nera di origine senegalese, l’ultimo prodotto ad arrivare sul mercato: salvo imprevisti dovrebbe arrivare in Italia la prima settimana di marzo. L’allegagione è ottima e la genetica è una garanzia di qualità. Unica criticità della campagna sono i costi, che per alcune voci sono lievitati, sia in campagna che nella logistica. OP Francescon ha stimato un rialzo del 30% rispetto alla campagna senegalese 2022. I listini, quindi, andranno adeguati.
Oltre 4.700 partecipazioni in due settimane: anche quest’anno l’iniziativa “Yes You Kanzi” è stata un successo tra i consumatori italiani. “Scherzare con i colleghi”, “Curare le mie piante con amore”, “Bere due litri di acqua al giorno”, “Giocare a calcetto con gli amici” sono alcuni dei segreti per rica-
ricare le energie scritte dai partecipanti italiani dall’8 al 21 ottobre sulla piattaforma dedicata. Con il suo gusto, la mela Kanzi è una fonte di energia nelle sfide di tutti i giorni. Ecco perché ha chiesto ai consumatori di rivelare i loro consigli per darsi la carica. Su quasi 5 mila caricamenti, il 63% dei partecipanti ha condiviso suggerimenti per la vita quotidiana, come ad esempio “un’abbondante colazione” o “fare una passeggiata godendosi il panorama”. Il 19% ha bisogno invece di più energia per affrontare meglio il lavoro e ha pubblicato messaggi come “arrivare in orario” o “ascoltare buona musica per lavorare meglio”. Infine, il tema sport e attività fisica è stato affrontato dal 18% dei partecipanti, che hanno dato risposte come “correre un’oretta al giorno” o “allenarsi quotidianamente”. “L’iniziativa ha dimostrato ancora una volta la capacità del brand Kanzi di connettersi con il proprio pubblico di riferimento - ha spiegato Fabio Zanesco, responsabile varietà protette di VIP -. Per questo, a marzo ripeteremo l’iniziativa con un nuovo flight, accanto alle attività di sampling e degustazioni con cui migliaia di persone proveranno il gusto unico ed energizzante, la croccantezza e la succosità di questa straordinaria mela”.
Y E S Y YO U K A N Z I : P R O S EG U E C O N S U C C E S S O L ’ A T T I V IT À D I M A R K E T I N G D I V I P E V O GM E L O N I , A N G U R I E E Z U C C H E F R A N C E S C O N : A F E B B R A I O T O R N A I L S E N E G A L C O N 3 00 E T T A R I
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iFresh |
Giancarlo Sbressa
Getir, società turca del food delivery con consegna rapida della spesa, con un investimento da 1,2 miliardi di euro ha acquisito Gorillas, startup berlinese, in crisi dalla scorsa estate, attiva nello stesso segmento di mercato, quello dell’instant delivery. È nato così un colosso europeo delle consegne ultraveloci della spesa, del valore complessivo di 10 miliardi di dollari. Intanto Instacart in Usa cerca risorse e punta alla borsa
Continua la scalata di Getir alla conquista del mercato del food delivery Dopo l’alleanza su scala europea formalizzata a novembre con Just Eat, per la vendita condivisa di 2 mila prodotti, nel mese di dicembre la startup turca ha fatto una mossa ancora più ambiziosa, pescando dalla concorrenza e inglobandola. Getir infatti con una nota ufficiale diffusa il 9 dicembre ha annunciato l’acquisizione di Gorillas, l’unicorno berlinese del quick commerce, attivo nello stesso segmento di mercato Getir, si ricorda, è già attiva anche in Italia, nelle città di Roma, Milano e Torino.
in primis proprio di Gorillas, che - come abbiamo scritto - lo scorso luglio aveva lasciato l’Italia di punto in bianco, licenziato 540 dipendenti, abbandonando anche altri mercati ritenuti non strategici e redditizi come Spagna e Danimarca La startup berlinese ha cercato fino all’ultimo nuovi finanziatori per continuare a lavorare in autonomia, ma alla fine è stata costretta ad accettare l’offerta di Getir. Ora la società di Nazim Salur con questa operazione punta a consolidare la propria posizione tra i leader del mondo del quick delivery. “I mercati vanno su e giù, ma i consumatori amano il nostro servizio, la convenienza e la praticità che offriamo - ha dichiarato l’imprenditore turco - Questo settore è destinato a crescere ancora per molti anni e noi lo guideremo”
Getir è stata fondata nel 2015 come servizio di consegna a domicilio della spesa, e opera oggi in nove Paesi e tre continenti. “Il settore della consegna ultraveloce della spesa crescerà costantemente per molti anni a venire, e Getir guiderà questa categoria che ha creato 7 anni fa”, ha affermato Nazim Salur Getir ha avuto un percorso di crescita lento ma costante negli anni, culminato con un exploit piuttosto significativo durante il periodo di pandemia. Nel 2021 aveva completato l’acquisto della startup britannica Weezy. Dall’altra parte dell’oceano intanto Instacart sta cercando risorse fresche e punta alla quotazione in borsa, con una valutazione però molto più bassa rispetto alle stime di due anni fa