Film - 18 aprile-giugno 2021

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zione in vitro, nonostante la donna si dimostri alquanto ambigua, tentando di sedurlo sessualmente. Di conseguenza, Costantino non riesce a confessare al magistrato che il figlio atteso da Grete, e perduto in seguito all’incendio, fosse il suo, in quanto considerato incestuoso. La sera prima dell’incendio, dopo una delle tante feste organizzate nell’agriturismo, Costantino scopre che, a notte fonda, i turisti vengono guidati da Mario e Grete in una grotta nei dintorni per organizzare delle orge collettive, perversione praticata dalla coppia già da tempo e considerata da Grete come un gioco, come tutto il resto. Di fronte allo squallore di una terra dissacrata, Costantino sceglie di dare fuoco all’agriturismo mentre il figlio è fuori, sentendosi ora in colpa per non aver atteso che il furgone oltrepassasse la collina per non permettere loro di tonare indietro. Il protagonista confessa al magistrato di essere colpevole, ma, in preda alla vergogna, decide di tenere il movente per sé. Tratto dall’omonimo romanzo di Giulio Angioni e candidato tra le sceneggiature non originali ai David di Donatello 2021, il film di Salvatore Mereu riconfigura l’estremo realismo della messa in scena all’interno di un apparato narrativo e formale in cui il ricordo, la menzogna, il senso di colpa ristrutturano l’apparente rapporto

T

mimetico delle immagini con l’umile contesto pastorale e contadino del protagonista. Nonostante la sua (apparente) dipendenza estrema dal reale attraverso un’estetica che fa ampio utilizzo del suono in presa diretta, di un’ambientazione popolare, della camera a mano e dell’ausilio del dialetto, l’immagine di Mereu ri-figura il contesto sardo di fine XX e inizio XXI secolo all’interno di un regime misterioso, capace di restituire le contraddizioni della natura umana, favorite maggiormente dallo sguardo dell’autore e cristallizzate nell’ambiguo racconto di Costantino, resoconto autobiografico che incontra l’ambivalenza perversa dei personaggi che lo abitano, raggiungendo il suo apice nella surreale e kubrickiana orgia in costume nella grotta. Sebbene privilegiante il soggetto rispetto al contesto, il racconto priva i personaggi di identità rigidamente definite, così come la macchina da presa favorisce un maggior contatto con i corpi rispetto all’ambiente bucolico e arcaico circostante, osservando i soggetti nelle loro enigmaticità, tanto vittime quanto carnefici, mossi da una fascinazione verso il primitivo e il folkloristico, ma da una prospettiva tanto feticistica quanto capitalistica, ossimoriche rispetto al saluto al sole di cui il nome dell’agriturismo, che dà il titolo al film, si fa portatore. Nonostante il rapporto con la modernità (l’inseminazione artificiale, l’attestazione fotografica

pre-selfie dell’esperienza…), Assandira sembra costituire una realtà che rifugge dalla civiltà e dalle imposizioni morali e punitrici per la salvaguardia degli impulsi primordiali dell’essere umano, fuori dalla Legge, per rigenerare perversamente il soggetto prima del suo ritorno in società, nella riscoperta di un arcaismo non tanto del luogo ma dell’individuo, della propria sessualità animalesca, nella dissacrazione del contesto e dei suoi rituali, sancendo il predominio della natura umana rispetto alla natura del posto e delle sue tradizioni. Leonardo Magnante

di Laura Cini

MEDIUM Origine: Italia, 2019

Fuori piove, una sagoma distesa su un letto, una voce off sembra guidarla in un risveglio sicuro. In una sala d’aspetto un uomo, Sirio, e due donne, tra cui Nadia, confrontano i referti delle sedute.

F

Stanze vuote di un appartamento, Sirio mangia in cucina, su una lavagnetta campeggia la scritta “Pulcina dolce ti amo”. Tramite un flashback lo ritroviamo da Tarika, una medium, attraverso la quale cerca di riconnettersi con Betty, la moglie scomparsa. 33

Produzione: Massimo Arvat e Francesca Portalupi con Takira Di Maggio, Nadia Angilella e Sirio Zabberoni per Zenit Arti Audiovisive e Rai Cinema Con il contributo di Piemonte Doc Film Fund Regia: Laura Cini Soggetto e Sceneggiatura: Laura Cini Durata: 83’ Distribuzione: Zenit Distribution Uscita: 2 novembre 2019


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