SALUTE
di Daniele Ruscitti
I
consultori familiari sono ancora troppo pochi sul territorio rispetto ai bisogni della popolazione, percorso nascita e screening dei tumori femminili sono i punti di forza, ma va rafforzata l’assistenza nel dopo parto e vanno incentivati gli interventi nelle scuole dedicati ai giovani. È questa la prima fotografia scattata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sulla rete dei consultori familiari in Italia, strutture che dal concepimento fino alla nascita, per tutta l’adolescenza e anche nell’età adulta tutelano la salute della donna e del bambino. In base a questa prima indagine sui modelli organizzativi, le attività e le risorse, effettuata su 1.800 consultori italiani, è emerso che il loro numero sul territorio è quasi la metà in rapporto ai bisogni della popolazione. In Italia, infatti, vi è un consultorio ogni 35.000 abitanti sebbene la legge 34/96 ne preveda uno ogni 20.000. La differenza tra le regioni è così marcata che in sette il numero medio di abitanti per consultorio è superiore a 40.000. «I consultori risultano da questa prima analisi un servizio unico per la tutela della salute della donna, del bambino e degli adolescenti – afferma Laura Lauria dell’Iss, responsabile scientifico del progetto – nonostante la frequente indisponibilità di risorse dedicate e la carenza di organico, tutti i consultori svolgono un’insostituibile funzione di informazione a sostegno della prevenzione e della promozione della salute della donna e in età evolutiva. Accompagnano il percorso nascita seguendo le donne in gravidanza e nel dopo parto, offrono lo screening del tumore della cervice uterina e garantiscono supporto a coppie, famiglie e giovani, sebbene con diversità per area geografica suscettibili di miglioramento». Sono servizi prevalentemente dedicati alla salute materno infantile, le cui aree più consolidate di attività sono l’assisten-
26 Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020
© PORTRAIT IMAGES ASIA BY NONWARIT/www.shutterstock.com
za al percorso nascita e al percorso Ivg e L’indagine si è svolta su tre livelli: regli screening oncologici per i tumori fem- gionale, di Asl e di singolo consultorio, pubminili. blico o privato accreditato. Tutte le Regioni «Il ruolo dei consultori è stato e ri- e PA hanno aderito al progetto. La raccolta mane strategico per il forte orientamento dei dati è iniziata a livello regionale nel noalla prevenzione e alla promozione della vembre 2018 e si è conclusa con la raccolta salute, la multidisciplinarietà dell’équipe nelle singole sedi consultoriali nel luglio professionale e l’approccio olistico alla sa- 2019. È emerso che in 5 regioni i consullute. Nell’ambito deltori sono incardinala promozione della ti nel Dipartimento In Italia, infatti, c’è un procreazione conmaterno infantile, in sapevole e respon2 regioni nel Diparconsultorio ogni 35mila sabile, i consultori timento delle cure hanno contribuito a abitanti sebbene la legge ne primarie, in 7 regioni ridurre le interruziopreveda uno ogni 20mila fanno capo a Diparni volontarie di gratimenti diversi nelle vidanza nel paese di diverse Asl e in 5 non oltre il 65% dal 1982 al 2017 – dice Serena fanno parte di un Dipartimento ma di un Donati, direttore del reparto Salute della Distretto. I consultori privati sono presenti donna e dell’età evolutiva – rimane critica in 6 regioni e una Provincia autonomia e l’offerta gratuita dei contraccettivi che è sono più numerosi nelle regioni del nord. garantita dal 25% dei consultori e l’offerta Quasi tutte le regioni hanno istituito i di interventi di educazione all’affettività e Comitati percorso nascita aziendali dedicadi promozione delle salute nelle scuole che ti al monitoraggio e miglioramento dell’asriguardano meno della metà dei servizi». sistenza in gravidanza, parto e puerperio