SALUTE
UNA MOLECOLA PER STUDIARE IL CERVELLO CON LA LUCE Un team italiano scopre come rendere i neuroni sensibili agli stimoli lumionosi di Marco Modugno
I
l cervello è un organo importantissimo che però si trova collocato in un distretto anatomico difficilmente accessibile. È proprio per questo motivo che le conoscenze che abbiamo non sono molto ampie e a limitarle ulteriormente si aggiunge anche l’impossibilità di poter lavorare in vivo. Un gruppo di ricerca multidisciplinare composto da alcuni ricercatori dei centri dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) NSYN di Genova (Center for Synaptic Neuroscience) e del CNST di Milano (Center for Nanoscience and Technology) guidati rispettivamente dal dottor Fabio Benfenati, e dal dottor Guglielmo Lanzani, e in collaborazione con il gruppo di ricerca guidato dalla dottoressa Chiara Bertarelli del Politecnico di Milano, hanno appena pubblicato sulla famosa rivista scientifica “Nature Nanotechnology” uno studio da loro condotto, riguardante una molecola di nuova concezione che ha preso il nome di Ziapin. Questa nuova molecola fotocromatica, cambia funzione e cambia forma se stimolata dalla luce, e questa è una particolarità molto importante, infatti grazie a ciò è in grado di rendere i neuroni, le cellule che compongono il nostro sistema nervoso, sensibili agli stimoli luminosi. Questo tipo di scoperta può essere considerata fondamentale per alcuni processi ed in certi ambiti, non solo permetterà infatti di semplificare e
34 Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020
velocizzare la ricerca nell’ambito delle neuroscienze, ma aprirà nuove strade e scenari per il trattamento di soggetti con attacchi epilettici e con malattie neurodegenerative della retina, che attualmente hanno mostrato molto spesso di non rispondere ai farmaci, inoltre ci permetterà di studiare più efficacemente il funzionamento del cervello stesso. In campo biologico, una molecola che cambia forma, cambia anche la sua funzione: questo è appunto esattamente ciò che avviene con le molecole fotocromatiche. Se tali sostanze vengono esposte alla luce, cambiano forma e caratteristiche, per fare un esempio più pratico è ciò che accade nelle lenti fotocromatiche di un comunissimo paio di occhiali da sole. In questo lavoro, che ha visto coinvolti i ricercatori IIT Mattia Di Francesco, Elisabetta Colombo e Francesco Lodola, come primi autori dello studio, il team di ricerca ha voluto dimostrare come una nuova molecola fotocromatica la (Ziapin) per l’appunto, sintetizzata dal team del Politecnico di Milano, può penetrare all’interno delle cellule nervose e svolgere la funzione di un nano-interrut-
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Nature Nanotechnology”