SALUTE
di Domenico Esposito
C
i sono voluti venti anni di ricerche, ma alla fine il risultato è arrivato: l’Istituto di neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche è riuscito a chiarire qual è il meccanismo molecolare della percezione degli odori: è basato essenzialmente sulla creazione di mappe sensoriali cerebrali, che sono state delimitate da una disposizione efficace dei neuroni olfattivi, a loro volta guidati dal recettore dell’odore. I risultati sono importantissimi per la ricerca sul morbo di Parkinson e su quello dell’Alzheimer. Un passo in avanti considerevole per giungere alla conoscenza di quei processi ritenuti responsabili della codifica di odori a livello cerebrale. A dimostrare la validità di questo meccanismo è stato il gruppo di lavoro coordinato da Claudia Lodovichi, primo ricercatore dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr-In) di Padova. Lo studio, pubblicato su Cell Reports, ha messo in luce il dispositivo molecolare che forma le mappe topografiche del cervello, all’interno delle quali i neuroni responsabili della percezione di un determinato odore sono concentrati in aree in peculiari aree del bulbo olfattivo, vale a dire quella zona cerebrale che elabora gli stimoli ricevuti nell’epitelio olfattivo (all’interno delle cavità nasali) attraverso i recettori olfattivi, che sono proteine che legano un determinato odorante che viene catturato nel muco nasale. È l’identità del recettore olfattivo a determinare la mappa topografica; il recettore non ricava soltanto gli odori, ma guida anche la creazione dei glomeruli. Oggetto di questo studio ultraventennale era proprio il meccanismo – sconosciuto - con cui la stessa molecola riusciva a svolgere ruoli così diversi tra loro. Grazie a questa scoperta effettuata
36 Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020
CODIFICATI GLI ODORI NEL CERVELLO: PASSI AVANTI PER PREVENIRE LE MALATTIE
Claudia Lodovichi, coordinatrice del gruppo: «Stiamo costruendo la mappa topografica del cervello»
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dal team di lavoro guidato dalla dottores- il tutto a conferma del ruolo chiave risa Lodovichi ora riusciamo a saperne di vestito dalla proteina in questione per più. Le parole della scienziata riescono attivare questo determinato insieme di a spiegare in maniera dettagliata l’argo- recettori». Un lavoro incredibile, alle cui mento: «Il recettore olfattivo è presente spalle c’è il supporto della fondazione sia nelle cavità del naso che all’interno Armenise-Harvard, e al quale hanno coldel cervello, dove viene prodotto, nel- laborato fattivamente i Dipartimenti di la posizione finale scienze biomediche, dell’assone. Esso di scienze chimiche Le ricerche sono state viene messo in e di scienze farmamoto da molecole ceutiche dell’Unicondotte da un team espresse dal bulbo versità di Padova, di studiosi dell’Istituto olfattivo per aggrel’Istituto veneto di gare i neuroni che medicina molecoladi neuroscienze del Cnr esprimono lo stesso re di Padova e svarecettore nei gloriati centri di ricerca meruli. Abbiamo accertato – continua universitari in Belgio, Giappone, Stati - che nel fattore fosfatidiletanolammina Uniti e Regno Unito. – 1 (PEBB1) è presente la proteina che Lo studio ha tenuto sotto controllo i riesce a unire il recettore prodotto dal ligandi (molecole in grado di legare una terminale assonico. E nei topi genetica- biomolecola e formare un complesso in mente modificati al fine di non esprimere grado di svolgere o indurre una funzione questo fattore, la mappa topografica del biologica) presenti nel bulbo olfattivo, bulbo è sicuramente diversa e alterata, che riescono ad attivare determinati in-