AMBIENTE
© muhammadtoqeer/www.shutterstock.com
I
l viaggio all’inferno non attraversa ale ci sono poi la Nightcap oak (Eidothea solo cenere e distruzione, ma anche hardeniana) pianta scoperta appena consapevolezza: quella di aver for- nel 2000, oppure la genziana di Bredbo se perduto per sempre qualcosa di (Gentiana bredboensis), la Latrobea costraordinario. L’Australia regina della lophona, l’orchidea di Kelton (Prasophylbiodiversità, settimane dopo l’apice dei lum keltonii) e tante altre. Con cadenza potentissimi roghi che l’hanno devasta- mensile, nuovi elenchi saranno poi stilati ta, si trova oggi a far la conta dei danni. per indicare le specie vegetali in pericoMorti, case e abitazioni distrutte, miglia- lo, così come quelle animali, e servirania di sfollati e un’emergenza che più di no anche e soprattutto per indirizzare i tutte sembra non avere fine: la perdita fondi e le tante donazioni ricevute in prodi biodiversità. grammi specifici che avranno lo scopo di Le cifre possono impressionare - riuscire a preservare e sviluppare la oggi come quando si fragile biodiversità disse in piena emeraustraliana. Settimane dopo i roghi genza che quasi 1 Fra gli animali, miliardo di animali mentre preoccupa che l’hanno devastata, potevano essere stail Dunnart di Kanil paese si trova oggi ti uccisi dalle fiamgaroo Island (Sminme - ma la realtà è thopsis aitkeni) che a far la conta dei danni che stimare davvero potrebbe essere uno quanto è svanito è dei primi ad essere complessissimo. Perché oltre a canguri dichiarati estinti, l’attenzione è rivolta e koala, simbolo dell’Australia che tutti oggi soprattutto ai “simboli” dell’Austraconosciamo, a pagare un prezzo altissi- lia, come i koala uccisi e bruciati che mo per gli incendi che hanno distrutto hanno perso almeno il 30% di habitat e i quasi 10milioni di ettari sono state per wallaby devastati ai roghi. Fra quelli che esempio le piante. hanno perso oltre l’80% del loro areale Su 331 specie animali e vegetali che si contano invece il ragno-botola pigmeo hanno perso almeno il 10% del loro area- Bertmainius colonus e appunto il Dunle, la maggior parte, 272, sono proprio ve- nart, piccolo marsupiale di cui si spera di getali, secondo una trovare traccia malista stilata dal digari in qualche tana partimento dell’Am- Gli incendi hanno distrutto di Kangaroo Island. biente del governo quasi 10 milioni di ettari Ma l’elenco degli australiano. Fra queanimali ridotti al lidi terreno, danneggiando mite della sopravste ci sono i pini di Wollemi, ma anche vivenza è davvero tanto le piante quindici specie di lungo e comprende acacia e diciotto di per esempio anche eucalipto, tra cui l’Eucalyptus imlayen- la rana stuttering, lo scinco endemico sis, catalogato come “in pericolo critico”. delle Blue Mountains (Eulamprus leuraInsieme a questa specie fra le piante “cri- ensis), l’echidna Tachyglossus aculeatus tiche” che potrebbero presto scomparire multiaculeatus, il catatua nero lucente dato che hanno perso l’80% del loro are- Calyptorhynchus lathami halmaturinus
52 Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020
© Komsan Loonprom/www.shutterstock.com
e tantissimi altri. Nell’ultimo report diffuso dal governo viene stilato un elenco preliminare delle specie più colpite, catalogando soprattutto quelle a rischio estinzione attraverso un metodo che tiene conto della condizione di flora e fauna anche prima dei roghi. In totale sono ben 113 specie animali ad essere state dichiarate dall’esecutivo federale “più vicine all’estinzione”, tanto che serve una azione “urgente” per salvarle. Fra queste 19 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 20 di rettili, 17 rane, 5 invertebrati, 22 specie di crostacei e 17 pesci. «Alcune specie erano già minacciate prima degli incendi, ma questa nuova analisi include altre specie di mammiferi, uccelli, rettili, rane e crostacei, che prima non erano considerate in pericolo» hanno fatto sapere gli esperti. Secondo il Wwf i roghi da novembre a febbraio hanno bruciato le Gospers Mountains, riducendo in cenere quasi 200.000 ettari di foreste; le Blue Mountains, enorme sistema di aree protette dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco di cui circa il 20% è andato distrutto; devastato almeno un terzo di