filosofica di raggiungere, utopisticamente, un equilibrio e un'armonia, non solo nell'Arte, ma anche nella società, affinché questa un giorno potesse arrivare a riflettere sul mistero e l'ordine dell'Universo, che ha le forme geometriche ed i numeri a suo fondamento. Le composizioni di Mondrian si basavano sugli elementi della linea, del piano, dei rettangoli ritmici e dei colori primari. Nascevano coprendo la tela con delle strisce di carta posizionate verticalmente e orizzontalmente a formare quadrati o rettangoli. L’artista spostava poi le strisce fino a quando la composizione non raggiungeva l’equilibrio cercato; la proporzione perfetta si otteneva quando tutti gli elementi del sistema (compreso il colore) si bilanciavano armoniosamente. A quel punto Mondrian si armava dei colori primari scelti e dei pennelli adatti per stendere il colore. Per questo suo metodo di ricerca della proporzione aurea e dell’armonia dell’opera, Mondrian riteneva che i suoi dipinti non si potessero definire geometrici, ma frutto di puro calcolo matematico. Il quadro preso in esame è “Composizione con rosso, giallo e blu” del 1929 dove una linea nera orizzontale si incrocia con una verticale creando rettangoli a loro volta divisi da due segmenti. Tre rettangoli così generati sono riempiti dai colori primari giallo, rosso e blu (gli unici che Mondrian utilizzava insieme al bianco, al nero ed al grigio), che simbolicamente per lui avevano come significante rispettivamente l’energia solare, l’unione tra luce e spazio e la spiritualità.
Fig. 26 P.Mondrian, Composizione giallo blu rosso, 1929
4.3.5 MAGRITTE Nel 1892 il matematico tedesco Gottlob Frege (1848/1925) con la pubblicazione del trattato “Uber sinn und bedeutung” (“Sul senso e significato”), sulla natura e sul senso della 99