della kabbalah, mescolando la visione naturale a quella spirituale dell’artista utilizzando la “ghematria”, (16) (permutazione lettera-numero), per la quale a valori numerici viene assegnata una lettera o una frase che ha una qualche relazione con la cifra stessa. Poter mirare i suoi dipinti è come compiere un viaggio alla scoperta dei significati nascosti della realtà, attraverso una lettura a vari livelli delle parole, dei segni e dei numeri; un’ operazione questa molto complessa per un semplice osservatore, che può limitarsi a godere soli gli aspetti cromatici e delle forme dell’opera, perdendo però l’aspetto profondo della ricerca dell’artista che ha carattere etico, spirituale e numerologico e di recupero e valorizzazione della storia e di tutto ciò che l’uomo ha prodotto come risultato di conoscenze e saperi.
Fig. 38 Tobia Ravà, Bosco dei triangoli azzurri, 2012
4.3.10 JASPER JOHNS Jasper Johns (1930), pittore americano, esponente di spicco del movimento New Dada, fu anticipatore della Pop Art ed estimatore della concezione dell’Arte di Duchamp, di cui è considerato l’erede naturale. Del pensiero dell’artista dei ready-made, Johns distillò l’aspetto cognitivo-intellettuale a sfavore di quello emotivo e lo esibì in ogni sua produzione artistica, mantenendo però una forte componente prettamente pittorica, tra l’altro appresa da autodidatta. Jasper sarà famoso grazie alle sue “Flags americane”, ma realizzò una gran produzione anche per la serie chiamata “Numbers” a partire dal 1950, lavorando entro i confini dei dieci 110