La stazione metropolitana Vanvitelli a Napoli dal 2003 ha il soffitto percorso da una magica spirale a luce neon azzurra, la cui collocazione ha l’intento di instaurare una nuova relazione dinamica con lo spazio, dove l’Arte e la vita stessa sono animate dalla stessa “logica ciclica”. La spirale aurea simboleggia la Legge profonda della Natura, quella energia che sottintende il tutto nel suo dinamismo continuo, regolare e perfetto. “L’uomo ama gli alberi perché comprende che sono parte della serie essenziale della vita. Quando un uomo ha questo tipo di relazione con la natura, comprende che anche lui è parte di una serie biologica. La serie di Fibonacci è naturale. Se metti una serie di alberi in una mostra, avrai delle entità morte. Ma i numeri di Fibonacci, in una mostra, sono vivi, perché gli uomini sono come numeri in una serie. La gente sa che i numeri sono vitali, perché possono andare avanti all’infinito, mentre gli oggetti sono finiti. I numeri sono la vitalità del mondo”. (17)
Fig. 41 Mario Merz, Senza titolo, stazione metropolitana Vanvitelli, Napoli, 2003
4.3.12 JACKSON POLLOCK Anni prima che il matematico polacco Benoît Mandelbrot (1924/2010) introducesse nel 1975 dalle pagine del suo saggio “Gli oggetti frattali” il termine geometria frattale, ci fu chi in modo inconsapevole portò nelle sue tele la geometria che non ammette più la rigidità delle teorie di Euclide: fu Jackson Pollock (1912/1956), massimo esponente dell’espressionismo astratto, le cui opere sono attraversate dall’intreccio di linee tracciate e o sgocciolate sulla tela. I capolavori di Pollock furono analizzati con strumenti matematici con l’aiuto di un elaboratore elettronico, evidenziando una trama frattale e rivelando la caratteristica
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