determinati dall'uso nefasto delle risorse del pianeta da parte dell’uomo ed all’uso della sua intelligenza per procurarsi armi offensive contro il genere umano, animale e vegetale. Nell’era digitale tutto il nostro mondo è in fermento continuo, determinando una velocizzazione dei processi delle conoscenze, delle comunicazioni, degli scambi commerciali ed intellettuali e l’uomo stesso, se da un lato ha la piena accettazione del paradigma tecnico-scientifico come unico strumento in grado di produrre verità certe per il suo progresso e quello della società, dall’altro pone il rifiuto e la demonizzazione della scienza accusata di essere la causa di tutti gli elementi negativi presenti nell’odierna società. E onestamente si può riconoscere che la velocizzazione del processo che si sta vivendo non lascia quasi il tempo all’uomo di riflettere su ciò che gli sta accadendo interiormente e nei mondi reali e virtuali che frequenta. Sempre più avverte che dietro una presunta maggior libertà di espressione diffusa ci sia un disegno che intende l’uomo come una merce del presente e del futuro. Come un balletto in perpetua esecuzione, con passi verso l’accettazione del reale ed altri verso la sua continua correzione, semmai si riuscirà a comprendere come vivere la rivoluzione in atto, è certo che, come tutte quelle che si sono succedute, non sarà una passeggiata e al finale ci scopriremo probabilmente “Altri”. 5.1 LA LOGICA Come siamo arrivati fin qui? Già nel secondo capitolo si è trattato di come, attraverso i secoli, gli studi e le ricerche matematiche hanno permesso di progettare la prima macchina analitica da parte del matematico Babbage coadiuvato dall’incantatrice di numeri Ada Lovelace. E’ bene comunque ritornare a quel momento storico, ripercorrendo i passi del processo storico-scientifico e filosofico a cui hanno partecipato le menti pionieristiche dei “giganti” vissuti dall’ 800 in poi, per meglio comprendere come siamo giunti oggi all’indispensabilità dell’odierno computer, determinante ed indispensabile in ogni nostra attività. Ritorniamo nel sec. XVII per incontrare Gottfried Wilhelm von Leibniz che con sorpresa scoprì, attraverso la corrispondenza con un missionario italiano in Cina, che il sistema binario che lui intendeva adottare per la realizzazione del suo sogno, costruire una logica matematica basata sulla manipolazione algebrica delle strutture razionali, era già utilizzato da oltre 2000 anni dalle popolazioni cinesi. Nel testo basilare del pensiero orientale dove confluiscono le teorie di Confucio e del taoismo ,“I Ching” (Il libro dei Mutamenti)(1b), sono presenti 64 figure che compongono i “I ching”. Queste sono create utilizzando solo due segni: una linea ed una linea spezzata (lo yin e lo yang) e costituiscono una prefigurazione degli elementi primordiali componenti la realtà. Attraverso la manipolazione delle 64 figure, unendo o separando le linee che le compongono, si possono compiere delle trasmutazioni delle linee in altre, come un passaggio da uno stato ad un altro. Con queste nuove conoscenze giunte dal lontano Oriente unite a quelle dei suoi studi sull’aritmetica binaria, Leibniz pensò che entrambe potevano essere usate anche per fini logici. Nel suo manoscritto “De progressione Dyadica” del 1679 Leibniz enunciò i fondamenti matematici e le prime applicazioni del sistema binario e dimostrò l’idea che il sistema decimale poteva essere sostituito da quello binario nell’esecuzione dei calcoli aritmetici.
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