Stiamo spostandoci in un’altra dimensione, forse ci siamo già, ma la coscienza è ancora piccola per misurarci con essa e giungere ad una sua comprensione ed accettazione. Ai posteri, alla Storia, di questa Storia che non ha inizio e non avrà fine, l’ardua sentenza. L’ Arte non poteva essere esclusa da questa rivoluzione, anzi. Mentre le prime macchine, lente e voluminose, facevano le prime apparizioni nei laboratori scientifici, già c’era chi vedeva oltre, percependo altre possibilità per esse. La pittura già non era più l’unica connessione tra scienza e arte; l’introduzione di nuovi materiali determinati dal progresso industriale, come acciaio, neon, polimeri, ha agito come propellente affinché gli artisti li iniziassero ad usare nei loro lavori. L’arte pressata dalla civiltà delle macchine non poteva certo esimersi dal contemplare e far sua anche la scoperta che rivoluziona tuttora il nostro panorama, così che i bit ed il codice binario entrarono nel mondo dell’Arte a testimonianza di un ennesimo cambiamento da cui trarre ispirazioni per nuovi tesori artistici. 5.3.2 PIONIERI Mi piace ricordare i pionieri dell’Arte realizzata con le prime macchine e linguaggi. Adoro I pionieri, chi osa, chi vede possibilità in potenza prima che queste siano sensibili ai nostri sensi. Infatti, colui che seppe vedere oltre lo strumento che utilizzava per il suo lavoro di ingegnere, un oscilloscopio, utilizzato per visualizzare l’andamento temporale dei segnali elettrici su un piano cartesiano lineare, è considerato il padre della computer art. Grazie all’apparecchio che utilizzava per la misurazione ed il calcolo, poteva vedere l’invisibile, e impressionato dall’originale bellezza delle forme che gli apparivano, si mise a rincorrere le onde che le generavano. Modificando i parametri dell’oscilloscopio trasse maggior ispirazione ed iniziò a fotografare le onde altrimenti invisibili a chi non fosse stato presente con lui all’apparizione. Selezionò 57 dei 6000 scatti fotografici realizzati alle onde e decise di esporre le fotografie scelte. Era Ben Francis Laposky (1914 – 2000) statunitense, nato matematico passò ad essere anche artista, lavorando con ciò che non si può vedere. Decise di organizzare una esposizione che fu inaugurata nel 1952 presso il Sanford Museum di Cherokee a cui diede il titolo di Oscillons: Electronic Abstractions, che si apriva con quattro foto di onde altamente matematiche : l’onda sinusoidale, l’onda a dente di sega, l’onda quadra e le figure di Lissajous.
Fig. 11 B. F. Laposky, Oscillons: Electronic Abstractions n.1, 1952
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