CAPITOLO 3
LA BELLEZZA Vincolo tra Matematica e Arte
La bellezza salverà il mondo. (1) Fëdor Dostoevskij
Le scienze matematiche esibiscono in particolare ordine, simmetria e limitazioni e queste sono le forme massime della bellezza. (2) Aristotele
Non sembra vero poter accostare ciò che si riconosce attraverso i sensi a ciò che è pura razionalità, eppure l’Arte e la Matematica hanno in comune un aspetto, una tensione che li lega e li condiziona nel loro essere: la bellezza. Dal punto di vista biologico è attraverso i sensi, soprattutto la vista, che si stabilisce ciò che è bello, ma ciò che lo è per me può non esserlo per te, poiché non lo riconosci o perché lo conosci troppo. E, mentre si elucubra, l’occhio ha già passato l’informazione ricevuta al nostro cervello dove si trovano altre informazioni radicate nel tempo e nelle esperienze. L’incontro e la elaborazione, al di là della nostra volontà, portano alla nascita di una emozione, che non sarà mai uguale per l’uno e per l’altro. La Storia personale di ognuno di noi come la Storia che ci accomuna hanno lasciato segni, seppur inspiegabili, mappe, modelli, schemi, esperienze che dettano le condizioni per valutare se l’oggetto in esame è bello o no, se piace o meno. La Cultura, possiamo dire ed il vissuto personale stabiliscono ciò che ci fa emozionare o no e modificano nel tempo ciò che era dato per assoluto. Ma ci sono oggetti che non fanno cambiare la nostra emozione, in quanto posseggono qualità grazie alle quali viene evocato dentro di noi vivo il senso di assoluto, di armonia, di completezza, di bello come un anelito alla perfezione che ci porta a vibrare in risonanza emotiva come una eco di esperienze lontanissime. Sono oggetti belli che permettono di farci entrare in vibrazione con essi risvegliandoci all’aspirazione della bellezza da cui la vita quotidiana ci ha allontanati facendoci percorrere la strada piatta del comune vedere, assorbire, giudicare. Sono le forme, i paesaggi e gli oggetti intrinsecamente portatori di bellezza ideale.
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