CAPITOLO 1°
LE DOMANDE degli UOMINI
Dai tempi più remoti gli umani si sono posti domande sul perché ed il percome della vita, sul senso della loro esistenza, sul destino ultimo e sul principio del Tutto, l’archè: fin dall’inizio, alcune nozioni matematiche elementari hanno offerto le prime risposte insieme alle prime forme di arte rupestre, lasciando un segno di quelle prime ricerche. Poi, ancora per lungo tempo, tutte le civiltà hanno sviluppato le loro peculiari risposte attraverso segni, numeri ed idee, finché è nata la scrittura ed è rimasta memoria di quel che era solo un verbalizzato pensiero. I nostri antenati in tutto il pianeta, senza esclusione di aree, migliaia e migliaia di anni fa hanno sentito il bisogno di scandire il tempo per organizzare le loro giornate, per difendersi e per procurarsi il cibo. Gli esseri umani hanno imparato a segnare il tempo e determinare gli spazi con l’utilizzo di ossa o pietre allungate incise attraverso tacche, raggruppate su più righe. Ne sono dimostrazione reperti archeologici risalenti a tempi lontanissimi (anche a -100mila anni fa), come sassolini allineati uno dietro l'altro e fili annodati con un intervallo di spazio costante tra un nodo e l’altro, stabilendo successioni. Da queste successioni è nato il numero. Questo trovava già applicazione concreta in tutti i fenomeni dell’universo essendo le leggi numeriche a regolare i tempi stessi: gli anni, le stagioni, lo sviluppo della vita, la regolarità dei moti celesti. Già i Sumeri circa 5.000 anni fa avevano la nozione di numero utile per i primi conteggi riguardanti la realtà naturale (branchi, cibo, fasi lunari) ed insieme agli Assiri ed ai Babilonesi utilizzavano tavolette su cui annotare i conti; si hanno, poi, le testimonianze degli Egizi che avevano anche una dea dedicata alla matematica, Matt, e che conoscevano ed utilizzavano le quattro operazioni matematiche, le frazioni, l’algebra e benissimo la geometria e che riconoscevano alla matematica sia il valore di speculazione astratta che di strumento per la conoscenza della natura. Si ricorda un documento risalente al -1650, il papiro di Ahmes, detto anche papiro di Rhind (che, a sua volta, cita una fonte più antica del -2650), che contiene tabelle di frazioni, problemi aritmetici, geometrici ed algebrici e inizia con questa affermazione: "Il calcolo accurato è la porta d'accesso alla conoscenza di tutte le cose e agli oscuri misteri” (2)
Fig. 1 Dettaglio Papiro di Rindh
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