Periodico di informazione bimestrale luglio - agosto 2020
Anno X - N° 4 2020 € 5,00
Eleonora Lastrucci
“TRICOLORE DI ROSE”
Luigi Maisto
“PIÙ SPENDI, PIÙ GUADAGNI”
Alberto Ferlin
“PAGAMENTO DELLE BOLLETTE IN MONETA DIGITALE”
Pietro Innocenti
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Anno X - N° 4 2020 € 5,00
Registrazione Tribunale di Milano n°551 del 18.11.2011
Periodico di informazione bimestrale luglio - agosto 2020
Grafica Canali&C. Stampa AG Printing S.R.L - Via Milano 3/5 - 20068 - Peschiera Borromeo (MI) Servizio abbonamenti abbonamenti@beesness.it | Tel./Fax: 02/36539037
Eleonora Lastrucci
“TRICOLORE DI ROSE”
Luigi Maisto
“PIÙ SPENDI, PIÙ GUADAGNI”
Alberto Ferlin
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Direttore Responsabile
Pietro Innocenti
“PORSCHE A IMPATTO ZERO”
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Direttore Editoriale
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Patrizia Saolini, Marcella Ciappi
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Redazione
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/ Editoriale
luglio\agosto 2020
IL POTENZIALE DI UNA RINASCITA
Usciti dal lockdown, dopo la dolorosa fase del Covid-19, che ci ha strappato vite importanti, ora siamo di fronte a una crisi economica e sociale senza precedenti.
lavoro antico, che presuppone l’utilizzo di telai del 1600 per la produzione di abiti, molto apprezzati anche dalle personalità dello star-system.
È il momento di affrontare questa nuova sfida con coraggio e determinazione: ognuno di noi, con la sua competenza e professionalità, può e deve offrire il proprio contributo, per la ripresa e la crescita del tessuto imprenditoriale e dell’Italia stessa. Adesso è il tempo della “rinascita”, anche se è complicato seguire un percorso lineare e intravedere a priori un orizzonte di sviluppo per i propri brand.
Sulla scia della bellezza, vi consigliamo di leggere l’iniziativa di Neri Torriggiani e Giorgina Corsini che, nell’omonimo palazzo, organizzano la manifestazione Artigianato e Palazzo. Qui, dal 17 al 20 settembre 2020, circa un centinaio di artigiani mostreranno tutto il loro “saper fare”, creando installazioni irripetibili.
Come nel Rinascimento, iniziamo questo cammino con un articolo sulla stilista Eleonora Lastrucci, che ha creato l’abito “Florentia” dove, su un bustino aderente, è applicato un bouquet di rose, accompagnato da un giglio, fiore simbolo di Firenze. Le rose profumate rappresentano un messaggio di speranza e la ripresa della vita. Proseguiamo con l’Antico Setificio Fiorentino, gestito da Elisabetta Bardelli Ricci, che ha collaborato alla realizzazione dell’abito “Florentia”. In questo luogo magico, si tramandano la passione e il sapere di un
Infine, oltre alle consuete rubriche, tracciamo una breve panoramica sui luoghi più adatti, al tempo del Coronavirus, dove trascorrere le ferie, come il tranquillo mare di Sabaudia, di Budoni o delle Isole Egadi, per gli amanti dell’acqua. Invece, chi desidera rilassarsi circondato dalla natura, può decidere di praticare un turismo slow in Val di Non, tra le terme di Rabbi, una gita in bicicletta sulle varie piste ciclabili della valle, fino a raggiungere i paesaggi emozionanti del Tonale e di Ponte di Legno. Con l’augurio di incontrarci presto, nei limiti delle disposizioni di sicurezza, buone vacanze a tutti.
Giovanni Bonani Direttore Responsabile
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/ INDICE
48 News
Confindustria ANCMA e EICMA, Bici Sito, FIAB, Giro d'Italia Giovani U23, UCI, QVC Italia, Flixbus, CNCC, Design International Foundation, EDARES, Adler SPA Resorts, Scalo Milano Outlet & More, MCD, CBRE, Ospedale Sacco di Milano, P3 Logistic Parks, Scannell Properties, Vittoria Hub, MIG, Protek, INGRUPPO, Food Policy di Milano, Augusto Contract, My Cooking Box, Menew, Combi Mais 7.0 Evolution, Mind the Gum, Maya e Medicea, Mister Bolletta, Ahk Italien, Arya Mask, DIS, MICAM, Breitling, Made in Italy, Apposta..........................................................................8
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Fashion Consensus e Monitor Altagamma
Cultura
Gli aggiornamenti sui mercati mondiali........................................... 26
La novità di MICAM Digital Show
Settembre 2020 (20-23) a Fiera Milano Rho................................... 28
La casina delle fate
Artigianato e Palazzo, per la Fata Morgana del Giambologna........ 54
Impresa
NOVE25
Secondo store milanese, il 1° negozio post lockdown della città.......... 30
Noleggio degli abiti
La ricerca di Mastercard
La moda? Chapeau!
Smart Working
Threads Styling, Gran Bretagna
Covid: ne parliamo con gli esperti
Sostenibilità della moda
Gruppo Fedrigoni
Post pandemia, la moda si reinventa................................................. 34 Moda e modi di Eleonora Lastrucci................................................... 36 Retail Innovations 15 di Kiki Lab – Ebeltoft Group........................ 40 Nuovi marchi e iniziative digitali..................................................... 44
Gli italiani e le tecnologie al tempo del Coronavirus......................... 58 Risponde Franco Tocci, CEO di Ambrogio.com................................. 60 Come il virus ha influito su diversi settori..........................................66 130 anni di passione per la carta........................................................ 70
Shoe temporary store
Una nuova speranza estiva................................................................ 48
Antico Setificio Fiorentino
L'insostenibile leggerezza della seta.................................................... 50
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luglio\agosto 2020
Automotive
Rocket Energy
Le bollette si pagano in moneta digitale............................................. 76
Semplicemente Donna
La ripresa della Porsche
A colloquio con l’AD di Porsche Italia, Pietro Innocenti.................. 130
Licensing
Un sorriso di talento........................................................................... 78
Randstad
Human forward anche nell’emergenza Covid-19............................ 82
Milano Licensing Day
Appuntamento live al 15 settembre................................................. 140
Turismo
Guadagnare spendendo
Utopia? No! È Coinshare! ................................................................. 90
Amazon
Successo, sostenibilità e solidarietà...................................................... 92
Flash battery
Intervista al CEO e Founder Marco Righi .......................................98
Tecnologia E-Commerce
Cos’è cambiato con la pandemia?..................................................... 102
Turismo lento in Sardegna
Sabaudia, Budoni e Isole Egadi....................................................... 142
Pane, amore e fantasia
In quel di “Torre Agnese”.................................................................. 146
Ponte di legno-tonale
Estate in alta Valle Camonica e alta Val di Sole.............................. 148
Turismo slow in Val di Sole
Detox, park therapy, cure naturali e iniziative culinarie................. 152
Recensione
Intervista a Marcello Albergoni, Country Manager....................... 106
Customer care di successo
Tra operation, bisogni dei clienti ed efficienza operativa................. 114
Microsoft e la crisi Covid-19
Intervista a Silvia Candiani, AD di Microsoft Italia...................... 118
Musica Alla conquista dei social cinesi
Intervista al violinsta Aldo Cicchini................................................ 124
Fortuna o Talento?
Una domanda chiave per poter ripartire dopo l’emergenza............ 156
Franchising 101 Caffè, Rossopomodoro, Burger King, Dr. Schär, KFC, Augusto Contract e Alice Pizza, MBE, McDonald e Giallo Zafferano.......................................................... 158
Franchising
Spirito di squadra, fare rete, supportarsi a vicenda.......................... 162
Premio Rubrica Assofranchising
Il Franchising, un modello dinamico e potente ............................... 164
Superbrands
Valore di brand................................................................................. 128
Franchising in Francia
Sondaggio 2019 ............................................................................... 166
Covid-19
Moda e Polarizzazioni .................................................................... 168
Schede Informative
BEFED, CAPATOAST, Click Caffè,MRS. Sporty....................... 170
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/News
CONFINDUSTRIA ANCMA E EICMA LANCIANO LA CAMPAGNA # USALEDUERUOTE Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e EICMA, il più importante salone internazionale del settore, in rappresentanza dell’intera filiera sul territorio italiano, hanno lanciato a inizio maggio un unico e contemporaneo messaggio istituzionale su tutte le piattaforme digitali e social delle realtà promotrici, con l’obiettivo di promuovere la mobilità sulle due ruote. L’utilizzo responsabile come mezzo di trasporto di bici, di scooter e di moto permette di mantenere la distanza fisica, favorisce una maggiore sostenibilità ambientale, una maggiore velocità di percorrenza su tragitti brevi e lunghi, facilita il parcheggio e ha un minore impatto sul traffico urbano. La campagna promozionale è caratterizzata da un logo dedicato e dalla pubblicazione di un video emozionale, condivisi sui singoli profili delle molte imprese che vi hanno aderito. La comunicazione si è sviluppata anche attraverso altri contenuti speciali e la declinazione di immagini coordinate multi soggetto, contraddistinte dallo slogan “mettiamoci in sella”. L’insieme degli strumenti è stato messo a disposizione gratuitamente a tutti i player del settore, al fine di permetterne utilizzi differenti e di ampliare la visibilità della campagna su media, web e social network. ANCMA rappresenta l’industria delle due ruote, la quale impiega 20mila dipendenti diretti e fattura 5 miliardi di euro. A livello europeo, la produzione italiana di biciclette (2,3 milioni) e di motocicli (300mila) è al primo posto. In Italia sono presenti circa 5mila punti vendita e vi lavorano circa 60mila persone. Confindustria ANCMA è socio unico di EICMA SpA.
BICISITO: IL MOTORE DI RICERCA PER RIVENDITORI CON CICLOFFICINA SPECIALIZZATA La società Taking Off è tra i principali attori dell’industria delle biciclette, specializzata nell’organizzazione di manifestazioni ed eventi in Italia. Ha recentemente lanciato il progetto BiciSito, rivolto a tutti gli appassionati di bici. Si tratta di un portale innovativo, elaborato in collaborazione con il settore, che riunisce quasi mille rivenditori in Italia con officina certificata. Offre all’utente finale la possibilità di poter effettuare una scelta, sulla base della zona o del tipo di servizio richiesto. BiciSito aggrega solo i rivenditori che partecipano ai corsi di aggiornamento costanti promossi dalle aziende, garantendo, pertanto, assistenza di qualità, professionalità ed efficacia. Il servizio offerto è totalmente gratuito e a disposizione del consumatore. Una novità per il settore, che premia le realtà che hanno investito nella formazione. BiciSito è il risultato di un lungo lavoro di confronto con le aziende leader del comparto e di recupero di informazioni e di contatti, che ha permesso la digitalizzazione di un vasto elenco dettagliato e qualificato, destinato a crescere ulteriormente nel prossimo futuro. Inoltre, la creazione del portale coincide con un momento storico e culturale specifico, che promuove e incentiva una mobilità sostenibile. In ultima analisi, BiciSito costituisce un motore di ricerca nel panorama bici, fino a poco tempo fa frammentato in siti dei singoli rivenditori. Per informazioni: https://bicisito.it/
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IL RUOLO DELLE AZIENDE AL CENTRO DELLA CAMPAGNA FIAB A inizio maggio 2020 FIAB ha lanciato la campagna #PRIMALABICI, con l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani come mezzo sicuro e sostenibile. A questo proposito, FIAB ha stilato un decalogo rivolto ad aziende di ogni dimensione, sia pubbliche sia private, con utili indicazioni per rendere i luoghi di lavoro bike-friendly e incentivare il bike-to-work tra i lavoratori. L’iniziativa è sostenuta dall’immagine aggiornata della campagna social CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI! È necessario che i dipendenti possano parcheggiare in sicurezza e potersi cambiare, ma occorre anche motivare con adeguata comunicazione e incentivi mirati. Ogni aspetto è trattato dal vademecum con soluzioni dal livello minimo, interventi basilari, a quello buono e ottimo di iniziative più strutturate. Il tema della sicurezza è fondamentale anche nel bike-to-work e l’impegno di FIAB negli anni ha portato ad esempio, nel 2016, al riconoscimento INAIL dell'infortunio in itinere per chi sceglie di andare al lavoro in bicicletta. Inoltre, le imprese possono offrire ai dipendenti, come incentivo, la polizza RC per spostamenti in bici. Un’altra soluzione interessante è l’adesione a CIAB-Club Imprese Amiche della Bicicletta (partner della campagna CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI!), che prevede la copertura assicurativa RC per tutti gli spostamenti in bici dei dipendenti. In alternativa, l’azienda può assicurare ciascun dipendente mediante il tesseramento individuale a FIAB, che include la copertura assicurativa RC Bici per danni a terzi provocati in bicicletta. Fondata nel 1988, FIAB Onlus è oggi la più forte realtà associativa di ciclisti italiani non sportivi. Con quasi 20mila soci, suddivisi in oltre 190 associazioni e sedi in tutto il territorio italiano, FIAB è, prima di tutto, un’organizzazione ambientalista che promuove la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico. FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore degli enti locali sull’importante tema della mobilità sostenibile e ha ottenuto importanti riconoscimenti.
LA NUOVA DATA DEL 43° GIRO D'ITALIA GIOVANI UNDER 23 La direzione sportiva Nuova Ciclistica Placci 2013 e la direzione organizzativa Communication Clinic hanno annunciato la nuova data del Giro d'Italia Giovani Under 23, in programma da martedì 28 luglio a giovedì 30 luglio 2020. La principale corsa a tappe al mondo per ciclisti under 23 è ora in calendario, nell'ambito della completa riorganizzazione, sia a livello nazionale sia mondiale, in collaborazione con gli organi del governo che presiedono al riavvio delle attività sportive e con i principali organismi sportivi italiani e internazionali. Gli organizzatori hanno lavorato anche nel periodo di chiusura, per essere in grado di assicurare lo svolgimento nel rispetto delle necessarie condizioni di sicurezza. Si auspica che i territori toccati dalla corsa possano avere un’occasione di rilancio grazie alla bicicletta, che rappresenta il motore per la ripartenza del turismo sostenibile e di prossimità. Il giro rappresenta anche il rilancio dei giovani ciclisti italiani, rimasti in attesa della ripresa e che tornano agli allenamenti, per un futuro tra i professionisti del ciclismo. Prossimamente, saranno annunciate le tappe in programma, in gran parte confermate, rispetto al percorso già presentato a Milano a gennaio 2020.
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MTB 2021 ALL’ISOLA D’ELBA L’ U CI h a c o n fe r m a to la candidatura italiana dell’isola d’Elba, che sarà Mondiale Marathon 2021. La scelta è il risultato del lavoro dell’ASD Capoliveri Bike Park e dell’ Isola d’Elba e dell’appoggio della Federazione Ciclistica Italiana e della Struttura Fuoristrada FCI, con il sostegno del Comune di Capoliveri, della Consulta dei Sindaci della Gestione Associata per il Turismo Elbano e della Regione Toscana. Importanti sono stati anche i crediti acquisiti in dieci anni di evoluzione della Capoliveri Legend Cup, con gli ultimi quattro come prova Internazionale UCI. L’Isola d'Elba è un vero paradiso turistico, balneare e sportivo, immerso nella Riserva della Biosfera dell'Arcipelago Toscano MaB Unesco. Il Mondiale Marathon sarà una vetrina per mostrare al mondo intero le bellezze naturali italiane.
QVC ITALIA LANCIA IL FORMAT ECCELLENZE ITALIANE A SOSTEGNO DELL’IMPRENDITORIA ITALIANA Eccellenze Italiane nasce nell’ambito di #ripartiamodaNoi, la campagna lanciata da QVC Italia con l’obiettivo di coinvolgere la propria community nella definizione di una nuova normalità e di promuovere, in una logica di corporate social responsibility, una serie di iniziative di inclusione e di sostenibilità sociale a sostegno del territorio, della comunità e delle PMI del Made in Italy. Il format è stato lanciato da QVC il 3 giugno 2020. Nella fase della ripartenza, QVC si impegna a offrire visibilità massima sulla propria piattaforma soprattutto alle imprese a conduzione femminile e con impatto sociale positivo, per favorirne la crescita. Attraverso i canali televisivi, il sito www.qvc.it e i social media, Eccellenze Italiane mira a valorizzare gli imprenditori italiani già legati a QVC e le nuove aziende. QVC ha creato uno spazio virtuale, https://www.qvc.it/contenuti/ eccellenze-italiane.html, in cui scoprire i protagonisti e le storie, direttamente dalle voci degli imprenditori. Sono previsti in media sei lanci di nuovi marchi italiani al mese. I social media del retailer sono preposti ad amplificare le attività, attraverso live dedicati, approfondimenti, interviste e focus sulle dinamiche attuali del fare impresa. QVC, piattaforma retailer multimediale dello shopping e dell’intrattenimento, unisce TV, digital, mobile e social media. Raggiunge circa 380 milioni di abitazioni nel mondo, con oltre 13 milioni di clienti tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Italia e Cina, attraverso una joint venture. Tramite lo storytelling, accompagna i clienti alla scoperta di prodotti esclusivi delle categorie gioielli, moda, bellezza, casa ed elettronica. QVC Italia ha sede a Brugherio (MB).
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FLIXBUS È RIPARTITO IN ITALIA Flixbus, dal 3 giugno 2020, nel rispetto delle disposizioni a tutela della salute dei passeggeri e del personale, ha ripreso servizio in Italia. Flixbus ha costituito e costituisce l’unica soluzione di mobilità nelle zone a bassa penetrazione ferroviaria e penalizzate dal gap infrastrutturale. Anche se con un network limitato, FlixBus ha riattivato i collegamenti non solo fra molte delle principali città italiane, ma anche fra alcuni centri minori e località turistiche, con un duplice obiettivo: offrire nuovamente una soluzione di mobilità e contribuire a rilanciare il turismo in Italia. Fra le città interessate ricordiamo Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bari, Bologna, Firenze e Venezia, a cui si affiancano, fra le altre, Bergamo, Brescia, Verona, Padova, Udine, Trento, Parma, Reggio Emilia, Siena, Perugia, Pescara, Caserta, Salerno, Foggia, Lecce, Crotone, Messina, Catania, Bolzano, Monopoli e Agrigento. Inoltre, sono anche state riattivate le connessioni tra alcuni centri più piccoli, come Sibari e Cariati, nella Calabria ionica e Enna. Le altre località collegate sono state Peschiera del Garda, Treviso, Mestre, Prato, Poggibonsi, Bettolle, Fisciano, Sala Consilina, Benevento, San Giovanni Rotondo, Manfredonia, San Severo, Andria, Fasano, Brindisi, Mormanno, Firmo, Rende, Mandatoriccio, Pietrapaola, Calopezzati, Mirto Crosia, Corigliano-Rossano, Torretta Crucoli, Cirò Marina, Torre Melissa, Strongoli Marina, Villa San Giovanni, Canicattì, Caltanissetta e gli aeroporti di Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Bergamo Orio al Serio e Venezia Marco Polo. Tutti i collegamenti operativi sono acquistabili sul sito, tramite l’app gratuita e presso i rivenditori autorizzati sull’intero territorio nazionale. A livello globale, FlixBus ha ricominciato a operare in Germania, Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Danimarca, Svezia e Portogallo.
ASSEMBLEA CNCC: APPROVAZIONE DEL RENDICONTO 2019 E ITER DI MODIFICA DELLO STATUTO Il CNCC è un’associazione che riunisce tutti gli stakeholder collegati all’industria dei centri commerciali, dei parchi commerciali e dei factory outlet. Sono oltre 1.200 i centri commerciali presenti in Italia che, con i loro 36mila negozi – di cui 7mila a gestione unifamiliare – registrano 2 miliardi di presenze annue. Il volume d’affari totale dell’industria commerciale, pari a 139,1 miliardi di euro, ha un’incidenza sul PIL del 4%. I centri commerciali impiegano oltre 587mila persone. A Milano il 29 giugno 2020 l’Assemblea ha approvato all’unanimità il rendiconto dell’esercizio 2019 e l’avvio di un percorso per la modifica dell’attuale Statuto, con l’obiettivo di renderlo più moderno, efficace e coerente, per offrire equa rappresentanza alle varie categorie presenti nell’associazione e di ampliarne la base. A seguito dell’Assemblea, ritenendo esaurito il proprio mandato con l’approvazione del rendiconto, il Presidente Massimo Moretti ha rassegnato le dimissioni.
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DESIGN INTERNATIONAL FOUNDATION PRESENTA FOOD COURT REMASTERED Design International Foundation, ente no profit di ricerca e di formazione, patrocinato da Design International, studio di architettura internazionale multidisciplinare specializzato nella progettazione di architetture e master plan ad uso misto, presenta l’iniziativa Food Court Remastered. Si tratta di un servizio di consulenza gratuita, fornito da Design International al settore retail & leisure, che consente – ai proprietari di mall, di parchi commerciali e di high street e factory outlet – di riconfigurare le food court nel rispetto delle nuove regole di sicurezza. La fondazione ha come obiettivo il sostegno degli operatori, retailer e developer di tutto il mondo, nell’individuazione di modalità innovative, per rispondere alle esigenze di clienti, di comunità e di business. La priorità è quella di garantire – nei luoghi di ospitalità, di shopping, di ristorazione e di intrattenimento – la sicurezza delle persone non solo nel breve periodo, ma anche nel lungo termine, senza compromettere l'esperienza del visitatore e il coinvolgimento della comunità. Nel rispetto della responsabilità sociale e dei valori etici della fondazione, Design International offre una consulenza gratuita di un giorno per 300 food court: il numero rappresenta i progetti realizzati dallo studio in 55 anni di attività (su www.designinternational.com/giveback, dal 12-05-20 ha messo a disposizione un modulo da compilare). Successivamente, Food Court Remastered diventerà parte integrante di un’app, la Customer Journey Experience, dedicata all’organizzazione della visita nei luoghi progettati dallo studio e caratterizzati da ingenti flussi di pubblico. Potrà essere utilizzata da proprietari, retailer e gestori, per migliorare l'esperienza prima, durante e dopo la visita. In futuro, potrà essere utilizzata per collegare promozioni, eventi, la gestione dei flussi e per pianificare esperienze individuali e personalizzate.
EDARES: CONSULENTE DI GENERALI ITALIA NELLA LOCAZIONE A ROMA DI UN NUOVO FLAGSHIP STORE BOGGI MILANO EDA R E S , Rea l E s ta te S o l uti o n s, s o c i e tà d i intermediazione immobiliare con specializzazione nella ricerca e selezione di location commerciali per aziende leader dei segmenti lusso, fashion, mass market, ha recentemente perfezionato con successo un’importante transazione high street a Roma, per conto di Generali Italia S.p.A. La compagnia assicurativa ha scelto EDARES per finalizzare il contratto di locazione dello storico immobile di proprietà sito in piazza Venezia, con il nuovo tenant Boggi Milano. In questo edificio, il più rappresentativo di Generali, il rinomato brand italiano di abbigliamento maschile lo scorso 23 maggio ha aperto la sua quinta boutique a Roma. Si tratta di un grande store monomarca, che si sviluppa su un unico piano con una superficie di circa 250 mq, è stato concepito come un luogo piacevole e accogliente, dal design raffinato. Le otto vetrine su strada conferiscono alla boutique di Piazza Venezia visibilità ottima, sia pedonale sia automobilistica, ai piedi del Campidoglio, dove si incrociano cinque delle strade più importanti di Roma. In questa situazione delicata, Boggi Milano ha studiato un’apertura intelligente, per tutelare la salute di dipendenti e di clienti. Il progetto “B safe: un’esperienza di shopping in totale sicurezza” si esplica in attività e precauzioni di sicurezza specifiche, applicate e seguite da tutto lo staff, in ogni store del brand. Oltre che un punto vendita, il negozio è un luogo dove i clienti possono usufruire di nuovi servizi omni canale, per lavorare in sinergia con la piattaforma e-commerce.
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TEMPO DI PENSARE ALLE VACANZE: RIAPRONO GLI ADLER SPA RESORTS & LODGES L’Adler Lodge Ritten (Altipiano del Renon-BZ) e l’Adler Lodge Alpe (Castelrotto-BZ), dotati anche di chalet indipendenti, hanno riaperto il 28 maggio 2020, mentre il 4 giugno 2020 sono ripartiti Adler SPA Resort Dolomiti (Ortisei-BZ), a cui è collegato l’Adler SPA Resort Balance, e Adler SPA Resort Thermae (Val d’Orcia-SI). Le strutture dispongono di spazi sicuri, ampi e ariosi e offrono molteplici attività all’aperto. Qui si possono trascorrere vacanze rigeneranti, all’insegna di natura incontaminata, aria salubre e del benessere psico-fisico. Le esperienze da provare in esterno sono numerose e varie, in relazione al territorio specifico: escursioni di trekking con guide locali, itinerari enogastronomici, cammini, visite culturali a borghi tipici, trail running, tour in bici, mountain bike e e-bike, golf ed equitazione; ma anche yoga e meditazione nel verde, per ritrovare equilibrio e pace interiore. Gli Adler SPA Resorts & Lodges sono strutture estremamente sicure: infatti, sono state attuate tutte le misure di sicurezza necessarie per il contrasto e il contenimento della diffusione del coronavirus. Adler SPA Resort Dolomiti e Balance permettono di eseguire il test sierologico in hotel, con referto immediato. Gli spazi comuni interni sono molto ampi, così come le camere, le suite e gli chalet. I trattamenti SPA, le piscine e le palestre sono accessibili in totale sicurezza, come anche i ristoranti. Ogni hotel invita alla scoperta del relativo territorio e della sua unicità, attraverso piatti regionali e ingredienti selezionati da filiera corta. Per contraddistinguere le specialità regionali, presenti nel menù e nei buffet, viene apposto il sigillo di qualità Adler Regional Partner.
SCALO MILANO OUTLET & MORE APRE NUOVI STORE L’outlet cittadino riparte puntando su una strategia espansiva e a lungo termine. Conferma l’apertura di quattro nuovi store, un quinto amplia i suoi spazi e nascono altri quattro nuovi punti ristoro. L’operazione rientra nel piano di programmazione del 2019, finalizzando gli accordi presi con i partner in fase pre Coronavirus. Scalo Milano Outlet & More ha riaperto ai visitatori il 18 maggio 2020. Per uscire dalla crisi, l’outlet cittadino ha annunciato: l’apertura di 4 nuovi store, Scorpion Bay, Braccialini, Sundek e Breil; lo spostamento di Sun Fashion Lab in un’unità più grande; la conferma di Galbusera in un negozio definitivo e l’apertura di un punto ristoro a marchio Galbusera-Tre Marie. Sempre nell’ambito © primosito.it della ristorazione, CIR Food trasforma Aromatica in Antica Focacceria San Francesco ed è in fase di definizione l'apertura di un format food legato all'Hot Dog, nuovo progetto del brand Mama Burger. A Scalo Milano i dati degli afflussi e del fatturato dell’immediata riapertura sono molto positivi e vanno anche oltre ogni previsione. L’apertura dei nuovi store e di tre nuovi punti ristorazione va nella direzione di fornire ai visitatori un’esperienza rinnovata e ampliata. Scalo Milano, sviluppato dal Gruppo Lonati, è l’unico outlet cittadino a soli 15 minuti dal centro di Milano. È in grado di offrire a ogni visitatore un’esperienza di shopping e di intrattenimento unici, grazie a un’offerta differenziata, che comprende il meglio della moda, della ristorazione e del design, oltre a un ricco calendario eventi. L’outlet è composto da 150 negozi monomarca, di cui 15 ristoranti, di importanti brand italiani e internazionali. La presenza di un’area Design è uno degli elementi che rendono unica l’offerta, con oltre 15 showroom monomarca.
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MILANO CONTRACT DISTRICT E IL DIGITALE CHE UNISCE L’HOME DESIGN AL REAL ESTATE MCD è stato inaugurato nel 2016 a Milano. Si tratta di un concept showroom di oltre 1.700 mq che riunisce i migliori brand di design del mercato italiano, con l’obiettivo di offrire ai professionisti del settore – operatori del real estate, architetti e designer d’interni – un pacchetto di servizi esclusivi “chiavi in mano”, pensati per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato immobiliare residenziale. Nell’ottobre 2018, MCD si è specializzato sul crescente trend delle micro-units, dando vita a More+Space, la business unit che realizza soluzioni inedite di progetto, di layout e di interni. © living.corriere.it MCD integra i processi tra l’industria dell’HomeDesign e la filiera del Real Estate. A maggio 2020 ha introdotto nel mercato il primo “customer journey” digitale del settore. L’innovativa applicazione da remoto, Home-j (home journey), permette di controllare ogni fase della realizzazione di una nuova abitazione. Pur senza rinunciare alle visite dello showroom, su appuntamento privato e stabilite da un architetto personale, l’app soddisfa le nuove esigenze post coronavirus. Il modello di business è in grado di offrire un servizio finalizzato ad un acquisto di casa sicuro, esperienziale, personalizzabile e consegnato “chiavi in mano”. Nello specifico, l’app Home-J è un sistema di interfacciamento digitale, con cui i clienti e i promotori possono seguire da remoto tutte le fasi di avanzamento del progetto abitativo, dall’archivio dei documenti alle tempistiche delle consegne, fino all’assistenza post-vendita. È in grado di tradurre procedure e processi che uniscono la filiera delle costruzioni con quella dell’home design. Con Home-J, tutti gli attori coinvolti nel processo di realizzazione di una nuova abitazione (impresa, cliente e fornitore) possono comunicare in remoto tra di loro, una vera e propria innovazione nel settore immobiliare.
IL REPORT DI CBRE SULLA RIAPERTURA DEI CENTRI COMMERCIALI Il report di CBRE sulla riapertura dei centri commerciali Dall’analisi recente di CBRE, leader mondiale nella consulenza immobiliare e nella gestione di centri commerciali, emerge che è aumentata la spesa media per visitatore e che si delineano nuove esigenze degli utenti dei centri commerciali. Il report analizza i dati delle prime due settimane dalla riapertura dei centri commerciali, evidenziando una ripresa positiva di fatturato, se paragonata ai valori registrati nello stesso periodo del 2019. Inoltre, il documento esamina le risposte degli utenti al sondaggio proposto da CBRE, diffuso dal 7 maggio tramite le pagine social dei centri commerciali gestiti dall’azienda, per comprendere le attese dei consumatori in vista della riapertura. Dal campione, composto da oltre 5mila rispondenti, si evince una grande attenzione nei confronti di pulizia, di sicurezza e di rispetto delle regole, ma anche l’esigenza di nuovi servizi (come il Click & Collect e il Delivery) e di nuove modalità di pagamento. CBRE Group, con sede a Los Angeles, è la più grande società al mondo di consulenza immobiliare (in base al fatturato 2019). La società impiega oltre 100mila dipendenti (escludendo le consociate) e fornisce servizi a proprietari di immobili e a investitori nel settore immobiliare, attraverso oltre 530 sedi in tutto il mondo (escludendo le consociate). CBRE offre una vasta gamma di servizi integrati, tra cui consulenza strategica, vendita e locazione di proprietà immobiliari; servizi aziendali; gestione di proprietà, facility e project management; finanziamenti, stime e valutazioni; servizi di sviluppo; gestione di investimenti; ricerca e consulenze.
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INAUGURAZIONE DELLA NUOVA TERAPIA INTENSIVA ALL’OSPEDALE SACCO DI MILANO L'ospedale Sacco di Milano ha visto il giorno 29 maggio 2020 l’inaugurazione – alla presenza del Prof. Massimo Galli, primario del reparto di infettivologia, delle autorità politiche nazionali e locali e religiose della Regione – di una struttura di terapia intensiva d’eccellenza. La realizzazione è stata possibile grazie alla donazione di tre milioni di Euro da parte di Ceetrus Italy, in cordata con ImmobiliarEuropea e Sal Service, tramite la joint venture Merlata Sviluppo. Realizzato in soli sessanta giorni, sulla base dei più moderni criteri di edilizia sanitaria, il nuovo padiglione è in grado di rispondere oggi e negli anni a venire a tutte le emergenze sanitarie della città. La sala di terapia intensiva, totalmente rinnovata e dotata delle più moderne strumentazioni tecnologiche, costituisce un punto di riferimento, sia a livello nazionale sia internazionale, per la gestione dei pazienti più critici affetti da Covid-19. Sono stati progettati dieci posti letto per la cura di pazienti con patologie infettive ad elevata diffusibilità e pericolosità e/o immunodepressi. Sei stanze di degenza, isolate da zone filtro, garantiscono invece il massimo livello di bio-contenimento, grazie ad un innovativo sistema di ricambio d'aria, per proteggere sia i pazienti sia gli operatori sanitari. Gli altri quattro posti letto sono invece dotati di flussi laminari e disposti in un open space flessibile. Inoltre, all'interno del nuovo padiglione è stata realizzata una emergency room, che permette di effettuare determinate procedure mediche senza dover trasferire un paziente infetto, evitando così la contaminazione dell'ospedale. Sono anche stati ristrutturati e ampliati tutti i locali di supporto, che consentono il passaggio di oltre ottanta operatori sanitari.
P3 LOGISTIC PARKS OTTIENE ANCHE QUEST’ANNO IL PREMIO COME MIGLIOR SVILUPPATORE LOGISTICO DELLA REGIONE EUROPA DEL SUD P3 Logistic Parks, società specializzata in investimenti a lungo termine, sviluppo, acquisizione e gestione di immobili ad uso logistico ha ricevuto, per il secondo anno consecutivo, il premio come miglior sviluppatore logistico della regione Europa del Sud da parte dell’European Real Brand Institute. L’istituto ha condotto un sondaggio con le opinioni di oltre 109mila specialisti del settore immobiliare, coinvolgendo più di mille marchi in 45 mercati europei nello studio del valore delle insegne leader di questo segmento. P3, rispondendo a criteri di valutazione molto rigorosi, ha prevalso sui competitor, con un punteggio di oltre 88 punti su 100. L'European Real Estate Brand Institute, con sede a Berlino, valuta da 12 anni la forza del brand delle società immobiliari e si è affermata come leader di mercato nella valutazione del posizionamento e del valore dei marchi nel settore, a livello europeo. Questo studio stabilisce le basi dell'analisi che determina le 500 aziende più rilevanti nel real estate. I vincitori sono stati annunciati in occasione di un galà live a maggio 2020. I criteri di selezione di questa edizione sono stati la sostenibilità, la leadership nell'innovazione e la capacità di digitalizzazione.
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SCANNELL PROPERTIES SVILUPPA UN NUOVO POLO LOGISTICO A BOLOGNA Scannell Properties, società privata americana di investimento e di sviluppo immobiliare, attenta alla gestione di progetti industriali e logistici su larga scala, amplia la sua presenza nel mercato italiano. A giugno 2020 ha annunciato l’acquisizione di terreni adatti al BuildTo-Suit, per lo sviluppo di un nuovo hub logistico a Bologna. Logisticairpark è un polo strategico che si estende su una superficie di 160mila mq, adiacente all’aeroporto di Bologna, a soli otto km dal centro città e in grado di offrire collegamenti diretti tramite la rete autostradale A1, A13, A14 e tangenziale. La nuova struttura sarà sviluppata all’insegna della massima flessibilità, con spazi modulari da 7.300 a 25mila mq e consta di tre edifici distinti, ognuno con relativi piazzali e zone di parcheggio. Il nuovo hub logistico ha l’obiettivo di ottenere la certificazione Leed Silver, grazie ad una progettazione improntata ad elementi di sostenibilità ambientale, quali illuminazione a risparmio energetico e pannelli fotovoltaici e alla grande attenzione posta alla ricostruzione del verde.
VITTORIA HUB DI VITTORIA ASSICURAZIONI A inizio luglio 2020, nel corso di una conferenza digitale, Vittoria hub, l’unico incubatore Insurtech in Italia basato sull’Open Innovation, ha inaugurato gli spazi dell’hub e ha presentato le start-up che si sono aggiudicate la prima Call for Ideas. Dieci le start-up selezionate per partecipare al programma VIA2 (Vittoria Incubation, Adoption & Acceleration), il percorso di crescita dall’idea al mercato in ambito Insurtech, ideato da Vittoria hub. Le imprese selezionate soddisfano le esigenze di quattro ecosistemi: persona (MedEA, Medical Box, Village Care), casa (Ernesto), mobilità (HLPY, Maioun, Movalyse, SaveBiking) e azienda connessa (Cyber Angels). Opererà invece su tutti gli ecosistemi la tecnologia Lokky. Queste realtà imprenditoriali, sia italiane sia europee, hanno saputo distinguersi per innovazione ed eccellenza tra i 140 progetti candidati. Le soluzioni proposte dalle start-up mirano a innovare il sistema assicurativo e a personalizzare le proposte, con ricadute positive per le persone, le imprese e il paese. I nuovi ecosistemi Insurtech sono rivolti alla digitalizzazione del settore e alla penetrazione dei servizi assicurativi. Innovazione, eccellenza e co-creazione sono i valori guida di Vittoria Hub, la cui mission è quella di accompagnare le nuove imprese innovative nella loro crescita, offrendo accesso a conoscenza, capitali e servizi, al fine di sostenerle e di promuoverle nel mercato assicurativo e dei servizi. Lo space planning e il design dell’hub sono funzionali, orientati al dinamismo e contribuiscono a connotare il carattere fertile per la creazione di idee e lo scambio veloce di informazioni.
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DOPO LONDRA, MADRID E PECHINO IL GRUPPO MIG APRE LO SHOWROOM DI MILANO MIG, gruppo industriale veneto che riunisce quattro eccellenze dell’arredo (Jesse, Rotaliana, Sinetica, Sitland) e due aziende della meccanica e componentistica (Mwm, Sacemi Gamar) risponde alla crisi puntando sulla valorizzazione del Made in Italy e sull’espansione a livello globale, con un grande showroom in centro a Milano che si aggiunge alle recenti aperture di Londra, Madrid e Pechino per offrire ai mercati internazionali soluzioni progettuali complete e innovative, rivolte anche al contract e al retail. Il nuovo hub internazionale di via della Spiga si sviluppa su 400 mq, in un edificio signorile del Settecento, oggetto di sperimentazione di architettura d’interni, dell’architetto Tadao Ando. Obiettivo del Gruppo MIG è quello di creare un luogo fisico esperienziale, dove mostrare la qualità, il saper fare italiano e l’ampia varietà della sua offerta di arredi per ogni tipologia di ambiente, dando al contempo spazio a nuove opportunità di partnership. Il progetto di allestimento prevede un percorso espositivo organizzato attraverso una suddivisione pratica degli ambienti, ognuno dedicato a una funzione abitativa differente e caratterizzato da accenni di colore pieno e contrasti e volumi in vetro, che si affiancano a soggetti più materici in argento e legno. MIG esporta quasi l’80% all’estero, ha oltre 3mila punti vendita e cento distributori nel mondo con oltre 3mila prodotti a catalogo e più di mille progetti contract realizzati.
PROTEK PRESENTA I NUOVI MODELLI DI BIGFOOT, L’INNOVATIVO SISTEMA DI ARREDO A SCOMPARSA E IL NUOVO MODULO SMARTWORKING A Milano, il 30 giugno 2020, è stata presentata la collezione Bigfoot®, il sistema di arredo a scomparsa di Protek®, che permette di sfruttare tutto lo spazio disponibile e all’interno di ambienti differenti, si amplia con nuovi modelli e finiture, sia per la linea Architectural sia Interior, introducendo nella collezione anche il nuovo modulo dedicato al lavoro da remoto. La presentazione si è tenuta su More+Space di Milano, la piattaforma dedicata al micro living. Bigfoot® è un sistema brevettato italiano, disponibile nella versione Architectural, da integrare nel muro in fase di progettazione e di ristrutturazione dell’abitazione e quella Interior, che si inserisce all’interno di un progetto d’interni. Entrambe le soluzioni offrono molteplici configurazioni e non richiedono concessioni edilizie. I nuovi modelli di Bigfoot® sono stati rinnovati in alcuni dettagli tecnici ed estetici, ma anche per la disponibilità di nuovi formati da 60 cm da integrare negli arredi presenti nelle zone living o in cucina. Inoltre, i moduli sono intercambiabili e sovrapponibili. Grazie alle sue numerose dotazioni di accessori, da quelle più tradizionali e pratiche fino alle applicazioni più sofisticate, ora anche per lo smartworking, Bigfoot® è il nuovo format destinato ad essere sempre più utilizzato nelle abitazioni di nuova realizzazione. Perciò è stato scelto come soluzione di arredo da More+Space, il primo modello integrato Design&Build dedicato al micro living, con pareti mobili capaci di ricreare ambienti che mutano nell’arco della giornata e arredi che si trasformano, per ottenere il massimo comfort con il minimo spazio.
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RIPARTE IL FORMAT INGRUPPO RELOAD L’iniziativa è nata per avvicinare la clientela meno tradizionale e celebrare l’alta cucina, facendo riscoprire il piacere della condivisione a tavola. Si terrà dal 15 giugno al 7 agosto 2020 e coinvolgerà 19 ristoranti lombardi, di cui 9 stellati. Riparte da Bergamo, testimoniando il desiderio di rinascita e la volontà di concludere un progetto che da otto anni valorizza il territorio, a partire dalla riscoperta delle specialità e dei sapori locali. La nuova edizione coinvolgerà i ristoranti più rinomati delle province di Bergamo, di Milano e di Monza-Brianza, tra cui 7 stellati e 2 tristellati Michelin. Un’occasione unica e a lungo attesa, dopo il lungo periodo di chiusura. I clienti potranno scegliere tra le proposte di Da Vittorio e il Mudec di Enrico Bartolini, Sadler, Casual, Frosio, Il Saraceno, Loro e Osteria della Brughiera e Impronte. Aderiscono all’iniziativa anche Collina, La Caprese, Lio Pellegrini, Al Vigneto, Antica Osteria dei Camelì, Posta, Roof Garden Restaurant, Tenuta Casa Virginia, Pomiroeu e Cucina Cereda. In totale, 16 ristoranti della provincia di Bergamo, che secondo l’ultima edizione della guida Michelin, conferma la sua posizione leader nel panorama della ristorazione italiana. Ognuno di loro presenterà proposte di alta qualità nella scelta delle materie prime, nella creatività e nella realizzazione del piatto, a un prezzo accessibile. Infatti, sarà possibile degustare, tutti i giorni, sia a pranzo sia a cena, un menu di 4 portate al prezzo di 60 euro. Da Vittorio, Sadler e Bartolini hanno fissato un costo di 120 euro. Come previsto dalle nuove normative, i ristoranti rispetteranno rigide regole in fatto di sicurezza igienico-sanitaria.
LE SOSTE, SOGEMI E FOOD POLICY DI MILANO INSIEME PER LA VALORIZZAZIONE DEL FRESCO E DELLE ECCELLENZE NELLA CUCINA ITALIANA Il 30 giugno 2020 è stato presentato a Palazzo Marino di Milano il primo appuntamento live tra Associazione Le Soste, Sogemi e Comune di Milano, in cui è stato lanciato il piano di iniziative per la valorizzazione del fresco nella ristorazione d’eccellenza. Il protocollo d’intesa culturale, firmato a dicembre 2019, si inserisce nel quadro delle azioni della Food Policy di Milano del 2015, per definire le iniziative che orientano il rapporto della città con il cibo, in un'ottica di equità e di sostenibilità. Il programma prevede nei prossimi mesi cinque appuntamenti su temi differenti organizzati dall’Associazione Le Soste con Sogemi e la Food Policy di Milano: eventi social e mediatici con gli chef dell’Associazione Le Soste e altri attori della città. In particolare, le iniziative mirano a valorizzare sia i luoghi del cibo di Milano – tra cui il Mercato della Terra, il Mercato Agroalimentare, il Museo Botanico di Villa Lonati e Milano Ristorazione – sia la conoscenza dei prodotti enogastronomici italiani. Foody-Mercato Agroalimentare Milano rifornisce la città di alimenti freschi e il suo legame con l’alta ristorazione vive nella ricerca costante della qualità, nella garanzia della filiera e della sicurezza, nella promozione delle eccellenze alimentari e del gusto e stile di vita italiani nel mondo.
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AUGUSTO CONTRACT PER KŌHĪ TOKYO 1982 Augusto Contract, su progetto di M&T, per il brand Kōhī Tokyo 1982, ha inaugurato a maggio 2020 a Milano, all’interno della stazione M3 di Porta Romana, l’ultima realizzazione. Kōhī è un nuovo concetto di caffetteria urbana, che offre un’esperienza di consumo moderna. Ambiente essenziale, ma accogliente, il caffè è protagonista indiscusso di questo nuovo format. La materia prima è la miscela pregiata “K”, di alta qualità, dal gusto deciso e intenso, prodotta in esclusiva per il marchio, perfetta sia per caffè filtro sia per espresso. Completano l’offerta il cappuccino, di cui un tipo si basa su una ricetta esclusiva. Inoltre, alle bevande si aggiungono snack e piatti per pasti veloci. È previsto anche il servizio di take-away. Augusto Contract ha concluso la realizzazione del locale poco prima della chiusura, mentre il collaudo finale è avvenuto solo dopo la riapertura. L’azienda di Jesi si è occupata delle opere edili e impiantistiche, dell’arredamento e delle attrezzature. Milano si conferma la città principale per aprire format innovativi. Augusto Contract, foodservice general contractor, è una società di arredamento specializzata nella realizzazione “chiavi in mano” di locali di ristorazione commerciale, in Italia e all’estero. Affianca i brand del settore food & beverage nella crescita e nell’espansione a livello nazionale e internazionale.
MY COOKING BOX POTENZIA LA PROPRIA STRATEGIA COMMERCIALE CON EDENRED Cresce il numero di collaborazioni tra My Cooking Box e player rinomati del settore alimentare e non. Dopo Cameo, Rizzoli Emanuelli, Eataly e Calvé, l’azienda di Bergamo di meal kit delivery ha recentemente stretto una partnership commerciale con Edenred, leader mondiale nelle soluzioni transazionali destinate a imprese e a dipendenti. Sul sito e-commerce di My Cooking Box è possibile acquistare la propria box preferita attraverso i Ticket Restaurant in possesso dei clienti Edenred. I beneficiari possono scegliere tra le numerose proposte regionali e gourmet, con ingredienti rigorosamente italiani e di altissima qualità, perfettamente dosati, per permettere a chiunque di riprodurre la ricetta in modo semplice e fedele. L’assortimento delle box spazia dalla colazione ai primi piatti, dai piatti unici alle cene regionali fino ai dolci, così da soddisfare ogni esigenza e offrire al consumatore un’esperienza unica. Per My Cooking Box, questa strategia commerciale ha l’obiettivo di estendere il proprio parco clienti e di aumentare esponenzialmente la visibilità verso una platea estremamente ampia ed eterogenea. Per Edenred, questa convenzione rientra nella propria strategia digitale, che mira a incrementare sempre più la rete di partner e-commerce. My Cooking Box, dal 2015 ad oggi, è diventata leader in Italia nel comparto del meal kit delivery. Nel 2019 ha inaugurato il suo primo punto vendita monomarca a Milano, in Piazzale Baracca.
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MENEW, L’APP CHE DIGITALIZZA IL MENÙ Menew trasforma il menù cartaceo in versione digitale, per garantire ai clienti la massima igiene, nel rispetto delle misure di sicurezza introdotte. L’applicazione Menew Business si rivolge a chi gestisce ristoranti, bar, stabilimenti balneari, pasticcerie, gelaterie, fast food e hotel. Attraverso questo strumento di marketing efficace e conveniente, le categorie interessate potranno inserire la carta con i prodotti in vendita, associando foto, video e prezzi di ogni proposta e ricevere ordini e prenotazioni. In ogni momento, è possibile modificare liberamente il menù senza costi di ristampa. Inoltre, Menew offre le potenzialità di un e-commerce: infatti, è una vetrina personalizzabile in cui gestire anche le disponibilità di prodotti in tempo reale, proporre offerte e condividere le attività e gli aggiornamenti sui canali social. Nel contempo, in un’unica app il cliente avrà l’opportunità di geolocalizzarsi e di individuare l’attività di ristorazione ideale per le sue esigenze, visualizzarne l’offerta e usufruire del servizio. Il cliente potrà chiamare per prenotare o compilare il suo ordine on-line, sia per servizio al tavolo sia per il take-away. Successivamente, potrà anche inserire una recensione del piatto scelto. L’app Menew per i clienti è disponibile gratuitamente su App Store e Google Play. Menew Business per i ristoratori può essere attivata gratuitamente per un mese di prova. A seguire, l’abbonamento avrà un costo a partire da 14,90 euro al mese.
COMBI MAIS 7.0 EVOLUTION Il protocollo Combi Mais 7.0 Evolution ha recentemente ricevuto il premio Innovazione di Confagricoltura, grazie al risparmio idrico, alla coltivazione di precisione e a un mais di altissima qualità e dalle caratteristiche nutrizionali migliorate. L’innovativo progetto di coltivazione sostenibile è in grado di semplificare il lavoro degli operatori e di ottenere maggiore produttività, qualità e redditività nella produzione di granella di mais per uso alimentare e zootecnico. Il concept di Combi Mais nasce per alimentare un processo di miglioramento continuo nella coltivazione, grazie a un a intervento multidisciplinare, realizzato da partner impegnati in settori differenti. Due nuove aziende, oltre ai partner storici – Netafim, Syngenta, Unimer, Cifo, Deutz-Fahr, Topcon Agriculture – sono entrate a far parte del progetto: Adama, una delle società leader a livello internazionale nella fornitura di farmaci per l’agricoltura; Maschio Gaspardo, multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole per la lavorazione del terreno, la semina, il trattamento delle colture, la manutenzione del verde e la fienagione. Il format di Combi Mais conferma così l’utilizzo di metodologie all’avanguardia realizzate dai partner del progetto, confermando che agricoltura intensiva e biodiversità possono coesistere. Il coordinamento di tutte le attività è stato affidato all’Istituto di Agronomia dell’Università di Torino.
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NUOVI SOCI E INVESTIMENTI PER LA START-UP MIND THE GUM Mind The Gum, il primo integratore alimentare da gustare nell'innovativo formato chewing-gum per aumentare la concentrazione e l'energia mentale, creato nel 2015 dalla start-up milanese Dante Medical Solutions ha concluso a inizio aprile 2020 investimenti di tre milioni di euro. Dopo il campione svedese Zlatan Ibrahimovic a fine 2019 testimonial del prodotto, nonché socio, altri otto calciatori di serie A sono entrati nel capitale. Si tratta di Leonardo Bonucci (difensore della Juventus e della Nazionale), Marco Verratti (centrocampista del Paris Saint Germain e della Nazionale), Alessio Romagnoli (capitano e difensore del Milan e © mindthegum.com della Nazionale), Mattia Perin (portiere del Genoa), Ignazio Abate (difensore, ed ex capitano del Milan), Massimo Ambrosini (ex calciatore e dirigente sportivo), Andrea Bertolacci (centrocampista della Sampdoria) e Salvatore Sirigu (portiere del Torino e della Nazionale). Prossimi obiettivi di Mind The Gum sono l’ampliamento dei canali distributivi in Italia – bar, farmacie e GDO – e lo sviluppo all'estero, dove sta già lavorando in 15 paesi, tra cui Svezia, Gran Bretagna e Francia. Mind The Gum ha chiuso il 2019 con fatturato di oltre 800mila euro e per il 2020 si prospetta una crescita del 300% grazie anche alle nuove collaborazioni, raggiungendo una valutazione aziendale superiore a 17 milioni. Numeri che testimoniano la solidità del business e la forza di un marchio che è in grado di fronteggiare il periodo della ripresa. Il prodotto si può acquistare direttamente sul sito o in più di 5mila punti vendita tra farmacie, supermercati e bar.
MAYA E MEDICEA IN 100% MELAMINA: STILE, PRATICITÀ E LA GARANZIA DEL MARCHIO BRANDANI Le due nuove collezioni Brandani, Maya e Medicea, sono state pensate per la tavola estiva: per un pranzo in terrazzo o in giardino, per la cucina della barca, del camper o della casa al mare. Le due proposte sono realizzate in 100% melamina, un materiale versatile, leggero e al contempo resistente. Belli, resistenti e lavabili in lavastoviglie: i nuovi prodotti arricchiscono l’apparecchiatura con eleganza e praticità. La linea Medicea, autentico omaggio alla tradizione ceramica artigianale con i suoi colori e decori si declina nelle due varianti cromatiche acqua marina e arancio per piatti, ciotole e vassoi di varie dimensioni. Colori e linee ornamentali della tradizione latina per Maya, una collezione calda e solare pensata per stupire e coinvolgere. La melamina utilizzata da Brandani è testata secondo rigidi standard di sicurezza alimentare, che ne garantiscono la perfetta idoneità al contatto con tutti i tipi di alimenti. Lo spessore di 5 mm di piatti e di complementi tavola conferisce alle stoviglie un effetto “prezioso” e una particolare resistenza, superiore alla maggior parte dei prodotti analoghi nel mercato. I prodotti Brandani sono disponibili presso i numerosi rivenditori sul territorio nazionale e sull’e-commerce del sito aziendale. 21
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MISTER BOLLETTA: IL TUO ESPERTO DI GAS E LUCE La start-up innovativa Mister Bolletta è il primo servizio in Italia, gratuito e attivabile con un'app da smartphone, semplice e intuitiva, che aiuta a risparmiare sulle bollette di luce e gas. Mister Bolletta seleziona le migliori tariffe nel mercato, crea un gruppo di acquisto e permette ai privati o alle piccole imprese di avere un risparmio costante e protratto nel tempo, attraverso il continuo monitoraggio delle offerte. Mister Bolletta mira a far risparmiare tempo e denaro nella sottoscrizione dei contratti di gas e luce ai propri utenti. Inoltre offre un servizio di supporto laddove il cliente trovi difficoltà a interfacciarsi con il fornitore. A garantire l'efficacia del servizio l'esperienza dei tre soci, di cui due provenienti dal settore energia e uno, esperto nel campo delle applicazioni mobile ibride. Insieme hanno fondato nel 2019 la società Broker Arrow S.r.l. Mister Bolletta vuole essere un intermediario di fiducia tra fornitori e utente, che aiuti il consumatore nella comprensione delle bollette, garantendo nel contempo il più elevato livello di protezione e di sicurezza dei dati personali. Si rivolge non solo, ma soprattutto, a un target giovane che utilizza le nuove tecnologie e il digitale e che è attento alla sostenibilità ambientale. Infatti, Mister Bolletta seleziona per i propri utenti solo contratti di fornitura di energia da fonti rinnovabili. La start-up premia i suoi clienti con la promozione "Presenta un amico", regalando un Buono Amazon per ciascun amico presentato che sottoscrive il mandato. Sostiene Fondazione Arché Onlus.
CLAUDIO PICECH ALLA PRESIDENZA DELLA AHK ITALIEN Durante l’assemblea generale, svoltasi in live streaming il 9 giugno 2020, Claudio Giovanni Picech, Presidente e Amministratore Delegato con responsabilità per il Sud Europa (Italia, Grecia e Malta) di Siemens S.p.A., è stato eletto nel ruolo di nuovo Presidente della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien), di cui era già Consigliere di Amministrazione. Rimarrà in carica fino al 2023. Claudio Picech ha sottolineato l’importanza della collaborazione – joint production – e la condivisione di esperienze tra Italia e Germania, poiché rappresentano un enorme potenziale per lo sviluppo dell’economia non solo dei due paesi, ma dell’intera Europa. Tra le priorità del mandato spiccano la ripresa economica, il rafforzamento della partnership commerciale italo-tedesca e la formazione duale. Il primo obiettivo sarà la ripartenza dell’industria italiana e tedesca dopo l’emergenza sanitaria, con la consapevolezza che i due sistemi economici sono da sempre complementari e fortemente intrecciati nelle catene del valore. In secondo luogo, proseguirà l’attività di promozione e di valorizzazione della partnership commerciale, sottolineando la necessità di una politica industriale comunitaria che acceleri la ripresa economica. Centrale sarà anche il rafforzamento e la promozione della formazione duale in Italia. AHK Italien è un’associazione di imprese che agisce su incarico del ministero dell’Economia e dell’Energia tedesco, per promuovere le relazioni economiche tra i due paesi. Attiva dal 1921, riunisce dai grandi gruppi tedeschi alle PMI italiane, dalle filiali di multinazionali ai singoli imprenditori e professionisti. Con circa 700 soci e 50 collaboratori nella sede di Milano, la AHK Italien è la più grande camera di commercio estera e associazione bilaterale in Italia.
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ARYA MASK OTTIENE LA CERTIFICAZIONE COME PRESIDIO MEDICO CHIRURGICO DI TIPO 2 Arya Mask ha ottenuto, dall’Istituto Superiore di Sanità, la certificazione di mascherina di tipo 2, che assicura protezione come dispositivo ad uso medico. La mascherina filtrante, personalizzabile e sostenibile , realizzata totalmente in Italia, è stata lanciata nel mercato italiano a maggio 2020. Arya Mask è una mascherina rivoluzionaria grazie ai suoi elementi separati e intercambiabili, creati con grande attenzione ai materiali e per assicurare il massimo in termini di resistenza, di comfort e di sostenibilità. Il suo innovativo sistema, con gusci riutilizzabili e filtro intercambiabile, rappresenta il plus del dispositivo, che garantisce la protezione dal coronavirus e dagli altri batteri e non necessita di un ricambio frequente, come invece avviene per le mascherine chirurgiche. Inoltre, la forma del guscio della mascherina permette di lasciare spazio fra il volto e il guscio, garantendo a chi l’indossa una respirazione migliore e grazie alla ridotta superficie a diretto contatto con la pelle, una traspirazione migliore della stessa.
DIS CREA E PROPONE AL SETTORE CALZATURIERO L’APP FOOT SCAN DIS (Design Italian Shoes), la start-up marchigiana di scarpe su misura personalizzabili, ha rilasciato nel mercato l’app Foot Scan, per "scannerizzare" i propri piedi e ottenere modello e misura di scarpe da acquistare. L'app permette di conoscere la taglia da acquistare per ogni modello di scarpe presente sul sito. Con questa operazione, DIS completa la digitalizzazione dell'intero processo di acquisto e di produzione della calzatura. Il cliente crea la scarpa on-líne con il configuratore 3D, mentre con Foot Scan verifica la taglia. Una volta completato l'ordine, gli artigiani iniziano subito a realizzare la scarpa, grazie alla digitalizzazione di tutta la supply chain. La scarpa viene realizzata solo dopo essere stata venduta, evitando stock di prodotti e di materiali. DIS ha sviluppato due algoritmi: il primo ricostruisce la morfologia del piede attraverso le foto, mentre il secondo effettua la corrispondenza tra il piede e i modelli di scarpe, consigliando per ogni modello il numero da acquistare. Inserendo i parametri standard delle forme, l'algoritmo restituisce il best fit tra modello di scarpa e tipologia di piede. L’app permette di ottenere 26 misure del piede del cliente e suggerisce la taglia e il modello da acquistare, considerando la lunghezza, il giro calzata e il girocollo del piede. Il servizio DIS è fruibile su www.designitalianshoes.com e in selezionate boutique. 23
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CONFERMATO L’APPUNTAMENTO DI SETTEMBRE 2020 (20-23) A FIERA MILANO RHO Nel contesto attuale, l’indagine di MICAM per comprendere il mercato e predisporre servizi dedicati agli espositori della prossima edizione, si è rivelata uno strumento utile di dialogo con il settore calzaturiero, che si conferma sensibile all’andamento del mercato internazionale, ma non è nuovo ad affrontare sfide locali o globali, mostrando di essere pronto a raccogliere nuove opportunità per ripartire. Oltre l’80% degli intervistati denuncia di avere subito una riduzione del portafoglio ordini per oltre il 90% dei casi, paralizzando la produzione per oltre il 60% delle aziende e bloccando la possibilità di mostrare le nuove collezioni agli eventuali compratori. Tuttavia, le aziende risultano determinate a riconquistare le quote di mercato perdute. Infatti, il 48% prevede una ripresa delle attività commerciali a settembre, mentre l’altro 52% entro il 2020. Si evidenziano spinte al cambiamento, grazie all’utilizzo di strumenti digitali per riprendere e potenziare l’attività commerciale. Se oltre il 60% delle aziende si è orientata all’invio delle immagini delle proprie collezioni ai buyer via e-mail, il 39% aveva già a disposizione mezzi digitali (sito internet), il 31% ha fatto uso dei social network per raggiungere i propri clienti, mentre il 15% ha aperto nuove piattaforme o utilizzato strumenti digitali per realizzare il proprio business. A settembre MICAM metterà a disposizione degli espositori un nuovo canale distributivo, grazie alla partnership con una delle piattaforme di servizi digitali più importanti a livello mondiale. La partecipazione a MICAM, sia da parte delle aziende italiane sia estere, emerge come essenziale per realizzare la ripartenza del settore: circa il 75% degli intervistati è certo o propenso a essere presente. Anche se alcuni chiedono maggiore sostegno logistico e finanziario alla partecipazione in fiera, la maggior parte degli intervistati sottolinea la necessità di azioni mirate a garantire la sicurezza sanitaria e sono consapevoli che il successo della manifestazione dipenderà dalla partecipazione dei buyer. A questo proposito, MICAM, in collaborazione con Fiera Milano, sta elaborando un protocollo di misure per offrire a espositori e visitatori la massima sicurezza degli incontri.
BREITLING CELEBRA LE FRECCE TRICOLORI Breitling, marchio di orologi fondato nel 1884, si è affermato a livello internazionale per i suoi modelli di alta precisione, per lo sviluppo del cronografo da polso e per l’elevato design. Breitling collabora da sempre con l’aviazione e si è distinto anche nel campo della scienza, dello sport e della tecnologia. Ha laboratori propri e gli orologi meccanici sono certificati dalla Svizzera. Con la campagna #squadonamission, Breitling dal 2018 celebra lo spirito di squadra che caratterizza le missioni aeree. Collabora da oltre 40 anni con la PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale). Insieme hanno realizzato diversi modelli da collezione in edizione limitata. Il primo cronografo disegnato con i piloti risale al 1983 e nel 1984 viene lanciato il modello Chronomat. Nel 2014 è presentato il modello Chronomat 44 Frecce Tricolori e tra il 2015 e 2016 sono stati creati altri due modelli celebrativi. Il 2020 vede la nascita della nuova collezione Chronomat, costituita da quattro varianti: acciaio, bicolore, acciaio e oro, oro. Tutti i modelli sono caratterizzati dal bracciale rouleau e dalla chiusura a farfalla. Il nuovo Chronomat Frecce Tricolori Limited Edition è stato prodotto in 250 esemplari e sul fondo cassa riporta l’incisione “one of 250”.
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IL MADE IN ITALY RIPARTE DALL’ARTIGIANATO Nella fase successiva al Coronavirus, testate autorevoli internazionali registrano un’attenzione maggiore, da parte dei consumatori, agli acquisti necessari, fatti a mano e sostenibili. Secondo il The New York Times, la riscoperta dei valori del passato sarebbe da ricercarsi nel desiderio di fuggire dalla crisi contemporanea. Uno studio, pubblicato sul Journal of Marketing, attesta che oggi l’artigianalità rappresenta un valore aggiunto, capace di guidare le scelte dei clienti e di incrementare le vendite. Infatti, ricercatori della Cornell University hanno dimostrato l’esistenza dell’handmade effect: le persone sono più disposte ad acquistare, a regalare o a pagare un prezzo più elevato per i beni manufatti. Per il campione selezionato, i prodotti artigianali sono più ricchi di amore, in quanto realizzati da una persona. Dal documento del 2019 della Commissione Europea risulta che in Italia le PMI, spesso a conduzione familiare, impiegano il 45% della forza lavoro, rispetto al 30% dell’UE e generano un valore aggiunto del 67%, contro il 57% europeo. La Regione Lombardia, sulla base dei dati elaborati nel 2019 dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, dà lavoro a quasi 2.500 artigiani specializzati nella sartoria. Lo studio di Espresso Communication, su oltre 30 testate internazionali dedicate alla moda, al design e al lifestyle, per Bigi Cravatte Milano, mostra un incremento della manodopera specializzata in Lombardia del 15,6% negli ultimi cinque anni. La produzione del marchio milanese si avvale di materie prime provenienti da una filiera cortissima, evitando gli sprechi di tessuto. La metà dei 27 dipendenti, tra cui sarte specializzate, lavora a domicilio. Per Fashion United, la produzione locale e gli atelier artigianali si espanderanno nell’ottica “glocal”. Alcuni stilisti, per mantenere i livelli di eleganza e di rigore, avrebbero deciso di disegnare una sola collezione per stagione. The State of Fashion stima che il 15% degli statunitensi e degli europei acquisterà capi più sostenibili sia in termini ambientali sia sociali. Sembra proprio che il settore fashion dopo questa pandemia sarà molto diverso, poiché i consumatori avranno modificato le proprie necessità.
APPOSTA LANCIA LE CAMICIE SU MISURA CON TESSUTO ANTIVIRALE E ANTIBATTERICHE Apposta, il native digital brand che realizza camicie su misura Made in Italy attraverso il suo e-commerce interattivo www.apposta.com e offre oltre 3mila miliardi di combinazioni di personalizzazione, arricchisce la sua offerta di stoffe, con la proposta degli innovativi tessuti ViroformulaTM, disponibili in popeline di cotone bianco e in versione stretch. Questa nuova creazione di Albini Group è in grado di fornire una protezione da virus e batteri, grazie alla tecnologia HeiQ Viroblock, che impedisce ai tessuti di essere una superficie ospite, bloccando i virus, incluso il corona e uccidendo i batteri. La protezione virale è garantita dalla combinazione di due tecnologie: quella brevettata a base d'argento e quella ai liposomi. Grazie alla prima, piccole particelle d'argento attivano reazioni antivirali ad alto spettro, mentre nel secondo caso la tecnologia agisce come acceleratore che distrugge i virus. Questo innovativo finissaggio tessile dura fino a 30 lavaggi a 30-40 gradi. Il trattamento antibatterico e antivirale viene realizzato con sostanze e procedimenti chimicotessili non irritanti per la pelle e non nocivi per l'ambiente. Il sito propone anche altri tipi di tessuto performanti: l'Induo resiste alle macchie e permette di evitare gli aloni di sudore e gli odori associati; il Natural Stretch, prodotto con materie prime naturali, grazie ad un innovativo trattamento, assicura un effetto stretch senza ricorrere a materiali sintetici; CoolMax, dotato di fattore di protezione 50 anti-UV, è in grado di schermare il corpo dal caldo. 25
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CONSENSUS E MONITOR ALTAGAMMA Gli aggiornamenti sui mercati mondiali A cura di Laura Bonani
© Altagamma.it
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luglio\agosto 2020 A Milano, il 7 maggio 2020, sono stati presentati gli aggiornamenti del Monitor Altagamma sui mercati mondiali realizzato da Bain & Company, in collaborazione con Altagamma, e dell’Altagamma Consensus 2020, elaborato da Fondazione Altagamma con il contributo dei maggiori analisti internazionali specializzati. A seguito di un 2019 concluso con un ultimo trimestre positivo e un inizio promettente per il 2020, l’industria dei beni personali di lusso è stata colpita dalla pandemia e dalle chiusure nazionali e dalle limitazioni del traffico aereo. Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, traccia le priorità del settore: nel breve periodo, la tutela delle filiere in difficoltà; nel medio periodo, la trasformazione digitale, il rilancio del turismo strategico e un’attenzione ancora maggiore alla sostenibilità ambientale e sociale. L’aggiornamento dell’Altagamma Consensus 2020 stima un calo dei consumi di beni di lusso personale in tutti i mercati con una media del -20%. Per Europa (-29%) e Americhe (-22% il Nord e -21% l’America Latina) si prevede la maggior decrescita, a causa della lunga esposizione alla crisi e all’assenza di turisti internazionali, soprattutto cinesi. Gli acquisti dei consumatori cinesi (-9%), giapponesi (-14%) e dell’Asia (-16,5%) sono attesi in calo, anche se meno rispetto a europei (-25%) e nord americani (-21%). In merito ai prodotti, i peggiori impatti sono stimati per gioielli (-23%), orologi (-25%) e abbigliamento (-21,5%), mentre per pelletteria (-17%) e cosmesi (-13%) il calo sarà inferiore. L’analisi prevede una diminuzione del profitto delle imprese (-30%). Al contrario, segnale positivo per i canali digitali retail +16% e wholesale +12%. Il Monitor Altagamma stima che i consumi di beni di lusso personali caleranno del 25% a tassi costanti nel primo trimestre 2020, con differenze internazionali, dipendenti dalle tempistiche di chiusura e di riapertura dei paesi coinvolti. Tuttavia, a livello di mercati regionali (la Cina, ad esempio), di canali (l’on-line) e di categorie di prodotto (accessori e beauty), non sono mancate aziende che hanno parzialmente compensato i risultati generalmente negativi. Per la seconda metà dell’anno, si prevede una contrazione tra il 10% e il 20/25%, al variare della velocità di ripresa del consumo locale e del turismo, che implicherà una decrescita tra il 20/25% e il 30/35%. Per i prossimi anni, si intravede un’evoluzione del mercato globale, sulla base di macro-trend regionali, di consumer confidence locale, di flussi turistici e di strategie innovative realizzate dai marchi. Nel 2022/2023 si prevede il ritorno ai livelli del 2019, con differenti traiettorie di crescita. Per il 2025 ci si attende che il mercato raggiunga un tasso di crescita di +2/+3%. Da oggi in avanti, i marchi dovranno pianificare la trasformazione dell’industria del lusso, a partire dal consumatore. Punti di forza delle imprese italiane sono e saranno le caratteristiche di creatività e di innovazione.
CONSUMATORI E RETAIL DI ALTA GAMMA NEL POST PANDEMIA A Milano, il 23 giugno 2020, sono state presentate tre indagini: la settima edizione dell’Altagamma Consumer and Retail Insight, caratterizzata dall’analisi dell’impatto della pandemia nel segmento lusso, con un’attenzione particolare all’evoluzione del comportamento dei consumatori e delle strategie di distribuzione delle imprese; la True-Luxury Global Consumer Insight, (Boston Consulting Group) e, infine, l’Altagamma Retail Evolution (Bernstein). Dalla prime due ricerche emerge che il 57% dei consumatori nel breve periodo non effettuerà spese significative e il 43% pensa che la ripresa sarà lenta. Solo il 77% dei cinesi si mostra ottimista. Per il turismo di fascia alta, l’Italia risulta in calo per i viaggiatori cinesi. Per il 54% degli intervistati, i viaggi di lavoro sono previsti in calo, mentre si stima che i viaggi di svago, pur in diminuzione nell’immediato per il 60%, si riprenderanno. Il 43% dei consumatori top, più della metà negli Usa, dichiara di voler spendere più in esperienze di lusso e meno per l’acquisto di prodotti, con una preferenza per l’home design, il wellness e l’alta cucina. Per il turismo, si prevede non prima di nove mesi la ripresa dei viaggi internazionali. Si assiste ad una polarizzazione dei valori del lusso: l’Occidente sposa la sobrietà e la sostenibilità, mentre per i consumatori cinesi aumenterà del 14% la preferenza per prodotti con forte riconoscibilità del marchio. Il consumo degli orientali, che vale il 35% del mercato e che è svolto prevalentemente all’estero, si rivolgerà soprattutto al mercato interno. Si svilupperà il Clienteling 2.0, che garantisce una relazione continuativa, sia offline sia online, grazie alle capacità umane e all’utilizzo di strumenti avanzati. Il 46% degli intervistati afferma che apprezzerà un clienteling digitale personalizzato, soprattutto i cinesi (76%) e gli italiani (57%). Inoltre, i consumatori si aspetteranno il medesimo livello di servizio tra i canali digitali e quelli fisici. L’ottava edizione dello studio Altagamma Retail Evolution indaga l’evoluzione e le prospettive delle strategie retail delle imprese del lusso. I brand moda e lusso, per incrementare e rafforzare l’esperienza d’acquisto in negozio, tenderanno a ridurre l'esposizione al wholesale e al mercato grigio e nel contempo ad accrescere gli investimenti in eventi in-store, pop up, mostre d'arte temporanee, capsule collection esclusive, punti vendita radicati nel territorio, ristoranti e caffé all'interno, Vip Room. Il messaggio da veicolare sarà quello che solo nei negozi fisici i clienti potranno apprezzare appieno il carattere dei brand, affinché anche le imprese del comparto possano mantenere e accrescere la produttività dello spazio retail, sia in termini strategici sia finanziari.
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LA NOVITÀ DI MICAM DIGITAL SHOW Confermato l’appuntamento di settembre 2020 (20-23) a Fiera Milano Rho A cura di Laura Bonani
Nel contesto at tuale, l’indagine di MICAM, per comprendere il mercato e predisporre servizi dedicati agli espositori della prossima edizione, si è rivelata uno strumento utile di dialogo con il settore calzaturiero, che si conferma sensibile all’andamento del mercato internazionale, ma non è nuovo ad affrontare sfide locali o globali, mostrando di essere pronto a raccogliere nuove opportunità per ripartire. Oltre l’80% degli intervistati denuncia di avere subito una riduzione del portafoglio ordini per oltre il 90% dei casi, paralizzando la produzione per oltre il 60% delle aziende e bloccando la possibilità di mostrare le nuove collezioni agli eventuali compratori. Tuttavia, le aziende risultano determinate a riconquistare le quote di mercato perdute. Infatti, il 48% prevede una ripresa delle attività commerciali a settembre, mentre l’altro 52% entro il 2020. Si evidenziano spinte al cambiamento, grazie all’utilizzo di strumenti digitali per riprendere e potenziare l’attività commerciale. Se oltre il 60% delle aziende si è orientata all’invio delle immagini delle proprie collezioni ai buyer via e-mail, il 39% aveva già a
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disposizione mezzi digitali (sito internet), il 31% ha fatto uso dei social network per raggiungere i propri clienti, mentre il 15% ha aperto nuove piattaforme o utilizzato strumenti digitali per realizzare il proprio business. La partecipazione a MICAM, sia da parte delle aziende italiane sia estere, emerge come essenziale per realizzare la ripartenza del settore: circa il 75% degli intervistati è certo o propenso a essere presente. Anche se alcuni chiedono maggiore sostegno logistico e finanziario alla partecipazione in fiera, la maggior parte degli inter vistati sottolinea la necessità di azioni mirate a garantire la sicurezza sanitaria e sono consapevoli che il successo della manifestazione dipenderà dalla partecipazione dei buyer. A questo proposito, MICAM, in collaborazione con Fiera Milano, sta elaborando un protocollo di misure per offrire a espositori e visitatori la massima sicurezza degli incontri. MICAM Milano Digital Show, attivo da settembre 2020, rappresenta un ulteriore strumento di promozione e di business delle aziende, che accresce il
valore della manifestazione fisica. Il nuovo ambiente digitale nasce dall’accordo con NuOrder, la piattaforma leader mondiale di E-commerce per la vendita B2B, tramite un processo agile, flessibile e globale e che adotta economie di scala. Con NuOrder, MICAM offre ai propri espositori e ai buyer internazionali un network in continua evoluzione, a cui si può aderire a costi competitivi. MICAM Milano Digital Show anticipa gli incontri della manifestazione fisica e ne prosegue le opportunità al termine della stessa. I buyer possono beneficiare dei potenziali contatti già presenti nella piattaforma NuOrder, la cui community è composta da 500mila retailer. MICAM si prefigge di organizzare quattro appuntamenti fisici all’anno, due in Italia e due nelle Americhe e una presenza digitale annuale. Inoltre, prosegue la partnership con il gruppo Informa. Il buyer può anche trovare le fiere americane Magic, Project, Coterie. NuOrder garantisce la connessione tra brand e rivenditori e assicura un contatto end-to-end, dalla ricerca dei prodotti al piazzamento dell’ordine.
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NOVE25 Il brand italiano di gioielleria Nove25 non ferma la sua espansione e inaugura il suo secondo store milanese, il primo negozio di nuova apertura post lockdown della città. A cura di Marcella Ciappi Foto © Nove25
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luglio\agosto 2020 È al numero 4 di Corso Buenos Aires, una delle vie commerciali più famose di Milano il nuovo negozio aperto da Nove25 il 18 maggio 2020, ovvero il primo giorno di apertura dopo diversi mesi di lockdown, e si aggiunge, con tre vetrine, al punto vendita storico di via Ravizza. La nuova apertura rappresenta un’iniziativa imprenditoriale di grande coraggio che vuole rappresentare un omaggio alla propria città e un messaggio simbolico per tutti i retailer che in questo momento devono riacquistare fiducia e necessitano di una narrazione positiva e pragmatica. Lo store di Corso Buenos Aires è ovviamente dedicato anche ai clienti finali del brand che non hanno mai smesso di far sentire la forza della loro passione nei confronti dei gioielli Nove25. Lo dimostra, ad esempio, il risultato delle vendite da e-commerce raggiunto durante i tre mesi di chiusura degli store
(una crescita del +200%), sostenuto in parte dagli investimenti in innovazioni tecnologiche sviluppate nell’ultimo anno. Uno su tutti, il configuratore online di Nove25, #mynove25, è lo strumento di customizzazione digitale più avanzato nel suo segmento, una vera rivoluzione per il consumatore finale della gioielleria. La corsa di Nove25 è stata continua anche sul resto del territorio nazionale. Il 2019 si è chiuso infatti con le aperture di Bergamo, Brescia e Varese e l’inizio del 2020 ha visto l’apertura del negozio di Bologna, che ha portato a 12 il numero di store del brand, rendendolo uno dei retailer più importanti del Paese per questo settore. La for te identità di Nove25 è perfettamente rappresentata non solo nelle sue straordinarie collezioni e dalle immagini delle sue campagne, ma anche dal design a cui si ispirano tutti i negozi
del brand, con un ambiente che enfatizza l’autenticità degli elementi originari degli spazi, pur integrandoli con finiture ultra moderne e dal gusto marcatamente industriale. Attraverso i punti vendita fisici e lo store digitale Nove25 offre al consumatore un percorso in grado di unire perfettamente prodotti, design e tecnologia, creando una nuova esperienza interattiva e multimediale senza precedenti nel mondo della gioielleria. Nove25 si è affermato negli anni come laboratorio creativo autentico. Una delle ragioni del successo è stata la capacità di essere il primo brand ad offrire ai clienti un gioiello personalizzato, insieme a un gusto contemporaneo e non convenzionale nella lavorazione dell’argento. Il connubio tra tradizione italiana e tecnologia ha consentito al brand di crescere in modo virtuoso e originale e di consolidare il suo mercato in breve tempo. Oltre a
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collaborare con artisti e brand con cui condividono valori e contenuti, Nove25 è licenziatario ufficiale per i gioielli di Juventus e, da qualche settimana, collabora anche con il Football Club Internazionale Milano. LE ORIGINI Nove25 è nato a Milano nel 20 05, frutto dell’imprenditorialità di Roberto Dibenedetto, cresciuto con una grande passione per la gioielleria e per il design, oltre che per gli accessori e la moda. La sua storia è fatta di lavoro e intuizioni, emersi
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dal bisogno di realizzare qualcosa di nuovo e di dare sfogo alla sua spinta creativa. Tutto è iniziato in un piccolo negozio che proponeva ai clienti una selezione moderna e non convenzionale di gioielli. Ma la vera determinante del successo iniziale di Nove25 è stata la capacità di essere il primo brand a occuparsi della personalizzazione dei gioielli, seguendo la mission di interpretare le idee e le emozioni dei clienti per creare gioielli che permettano ad ognuno di esprimersi indipendentemente dal contesto. Emblema della qualità del Made in Italy e di tradizione,
Nove25 interpreta la personalità dei consumatori oltre a quella dei fondatori. La chiave del successo di Nove25 oggi risiede nell’affermarsi come un Laboratorio Creativo che riesce a tradurre in materia idee e personalità, frutto del lavoro di un team di designer, artisti 3D, creativi, artigiani a cui si aggiungono di volta in volta contaminazioni di tatuatori, street artist e musicisti oltre ai clienti stessi. LE NUOVE NORME ANTICOVID-19 Nei negozi Nove25 si seguono scrupolosamente tutte le indicazioni per rendere sicuro il lavoro dei dipendenti e
luglio\agosto 2020 per garantire anche ai clienti un ambiente che rispetti le disposizioni del decreto governativo. I negozi con metrature inferiori ai 40 metri permettono l’ingresso di un solo cliente alla volta, che avrà a disposizione, sia all’ingresso che al bancone, dei gel o dei liquidi disinfettanti per le mani. Gli stessi gel sono a disposizione anche nei negozi più grandi dove possono lavorare più persone nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza. I dipendenti sono tutti dotati di mascherine riutilizzabili e lavabili (con grande attenzione alla salvaguardia dell’ambiente) e sono stati formati sul corretto utilizzo dei gel e di tutti i materiali per la sanificazione dell’ambiente. Avvalendosi di una azienda specializzata da anni in detergenti sia industriali che non, è stata stabilita una procedura che prevede l’utilizzo di prodotti specifici per i pavimenti e altri per le superfici espositive e superfici di servizio (i banchi di vendita) due volte al giorno. Anche tutte le tastiere (di pc o cassa o pos) e tutti i touch screen sono costantemente igienizzati con una schiuma apposita. I liquidi igienizzanti per le mani sono dotati anche di componenti emollienti per non rovinare le mani che nei prossimi mesi saranno sottoposte a stress fuori dal comune. In aggiunta, dopo l’orario di apertura, viene utilizzato uno spray sanificante per l’ambiente che agisce durante la notte. È stato previsto tra l’altro un servizio di prenotazione che consente ai clienti più tecnologici di saltare la coda e di ridurre al minimo il rischio di assembramenti davanti ai negozi e sono stati affissi dei cartelli all’entrata con i quali si invitano i clienti a rispettare le regole che sono oggi essenziali per poter ricominciare a vivere serenamente. Il bancone infine aiuta a mantenere le distanze di sicurezza e tutti i prodotti indossati o mostrati durante la giornata vengono puliti con alcool etilico prima di essere riposti nei loro contenitori.
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POST PANDEMIA, LA MODA SI REINVENTA CON IL NOLEGGIO DEGLI ABITI Per gli esperti del settore, il fashion renting rappresenta la soluzione ideale per tutelare la salute dei clienti e aiutare i marchi a risollevarsi. A cura di Laura Bonani
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Una ricerca di McKinsey & Company stima che, a livello globale, nel 2020 le entrate del comparto moda registreranno una contrazione del 27-30%, rispetto al 2019. La docente di Sociologia dei Consumi all’Università di Parma, Maura Franchi, riferisce che il costo degli abiti sarà più importante in relazione al generale impoverimento previsto e che crescerà la domanda di abbigliamento confortevole. La Fellow di Marketing and Sales presso la SDA Bocconi School of Management, Chiara Mauri, sottolinea che l’E-commerce, già in ascesa del 19% medio annuo in Italia dal 2015 al 2020, crescerà sempre più. Anche se fino ad oggi le vendite al dettaglio si sono mantenute stabili (+1,1% medio annuo), nel dopo emergenza si prevede che i negozi fisici ne vedranno una riduzione, in quanto il ritorno alla normalità richiederà, secondo alcuni, almeno sei mesi. Potrebbe essere che nel prossimo futuro i negozi di abbigliamento, a causa dei maggiori costi di igienizzazione e dei ricavi inferiori per il minor numero di visitatori, riducano le ore di apertura e anche il personale. Infatti, Fashion United rileva che le preoccupazioni maggiori degli esercenti siano rivolte ai procedimenti di igienizzazione dei capi e dei camerini e alle merci invendute presenti nei magazzini. La possibile risposta a questi due quesiti di cruciale importanza potrebbe arrivare dal fashion renting, nato negli Usa, ma sempre più diffuso anche in Italia. Questa pratica potrebbe venire incontro alle priorità del settore moda: la necessità di ripartire e quella di garantire la sicurezza di consumatori e di lavoratori. Inoltre, con la
vendita dei capi ai fashion renter, i brand potrebbero evitare politiche di sconto eccessive o, addirittura, ricorrere alla distruzione di stock. Il report The Business of Fashion sottolinea che il ribasso dei prezzi risulterebbe estremamente pericoloso soprattutto per il segmento del lusso, poiché verrebbe a scontrarsi con la necessità di preservare il valore intrinseco dei capi e l’immagine di marca. In sintesi, i plus riconosciuti al fashion renting, sia per i clienti sia per i marchi, sono i seguenti: il lavaggio in tintorie specializzate certifica la sicurezza dei capi e libera dalla preoccupazione di lavare e di disinfettare i vestiti a casa; la consegna diretta presso la propria abitazione permette di evitare le code presso i punti vendita; consente di ridurre le spese, garantendo prezzi contenuti; contribuisce a rendere l’industria della moda più sostenibile, contrastando il fast fashion, una delle prime cause dell’inquinamento del settore tessile; permette ai brand, affermati o emergenti, di dare nuova vita ai capi invenduti della collezione primavera/estate 2020. Esistono già esempi in questo ambito: la start-up DressYouCan permette di scegliere on-line un capo igienizzato e di riceverlo a casa. Ora tocca a noi effettuare la scelta consapevole del noleggio, con l’obiettivo di evitare lo spreco di materiale tessile e il conseguente inquinamento prodotto: l’autorevole The Guardian stima che il 35% delle microplastiche disperse negli oceani siano provenienti dalle fibre sintetiche di vestiti abbandonati.
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LA MODA? CHAPEAU! Moda e modi di Eleonora Lastrucci A cura di Carla Cavicchini
Il fascino della stof fa, la sinuosit à degli spilli, le forbici che avanzano modellando secondo il proprio gusto, l'ago che s'accende d'argento. Tutto questo si traduce in profonda passione sino a divenire l'amata professione. La regista è colei che aveva già scolpito la propria vita, è la stilista mondialepratese Eleonora Lastrucci, orgogliosa nel presentare le proprie eccellenze nel firmamento della moda. Moda che può essere anche di gioiello, vista la felice collaborazione con “De Grisogono”, Gerardo Sacco, Vhernier, con gli outfit per le modelle.
© Officine Fotografiche Firenze
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Una carriera la sua che l'ha portata, e la porta tutt’ora, alla creazione per molti personaggi dello spettacolo quali Veronica Bocelli, l'etoile della Scala M a r t i n a A rd u in o, M a r ia Fe r n a n d a Candido, Angela e Marianna Fontana, Miriam Candurro, Jo Champa, Victoria Silvstedt, Janet De Nardis, Silvia Nair, Carol Alt, Carmen Di Pietro, ed altre, divenendo di molte buona amica. Non sono mancate al suo cospetto varie Miss Italia. Una vita piena la sua, che la porta a calcare anche i red-carpet di molte manifestazioni, nelle vesti di giurata e non solo, delle principali kermesse mondane quali il Festival di Cannes, La Mostra del Cinema di Venezia, quella del Cinema di Roma, ricevendo vari inviti per l'estero, non ultimo, accanto a
luglio\agosto 2020 Lina Wertmuller vincitrice, quest'ultima, dell'Oscar alla carriera, durante l'ospitalità a Los Angeles a casa di Martha De Laurentiis. Ed è proprio nella città della Serenissima che la stilista pratese, vestendo i protagonisti del “Premio Kineo” affianca ad attori, sceneggiatori, produttori etc, durante la nota kermesse cinematografica. Prossimamente un unico tessuto damascato di gran pregio uscirà dall'Antico Setificio Fiorentino Stefano Ricci, per vestire il tenore Andrea Bocelli, avvolgendo pure la bella moglie Veronica, per galà spettacolari. M a la v it a n o n è t u t t a l u s t r ini , e l'impegno nella la benef icenza per l'ANT, Lions International, Lilt, ed altre associazioni , sensibilizza verso una vita più armoniosa. Sorridente, biondissima, dai lunghi capelli come Lady Godiva e sguardo trasparente, racconta che inizia prestissimo a lavorare, trovando anche il tempo di diplomarsi alla scuola di Arte fiorentina di Porta Romana, approdando poi nell'impresa di famiglia in quanto suo padre titolare è di una stamperia: “Ambienti in cui respiravo tessuti che altro poi non erano che eccelse forme d'arte. Mio papà oltre che in Italia aveva anche altre aziende: ricordo che al suo ritorno dall'Africa assorbivamo la cultura di quel continente, grazie a regali e stoffe variopinte che poggiava sul tavolone. Più tardi conobbi Roberto Cavalli. Già, io ragazzetta incuriosita, lo osservavo q ua n do veniva da noi a s ta m pa re i je a ns . D a l u i a p p re si la se m p l icità , unica semplicità che emergeva nelle sue creazioni, mentre Coveri, mitico Enrico, lo considero vero e proprio mentore in quanto ne ero completamente affascinata, come Alice, alla visione del suo studio con le miriadi di paillettes che incendiavano l'ambiente. Lì compresi lo studio meticoloso dell'abbinamento dei colori.” I media riportano anche suoi lavori per famosi fotografi. “Sì, con David Hamilton a Parigi dove tra l'altro mi omaggiò d'un bel ritratto; r i co r d o l e r i p r e s e co n l a p ia n is t a Vanessa Benelli Mosell, all'epoca mia testimonial, ed ancora col maestro Aldo
Fallai: pensiamo alla sua lunghissima collaborazione con Giorgio Armani, per ben 28 anni. Decisamente due figure eccelse nel loro campo.” Partecipa anche a fiere del settore? “Con tutta la stima riposta, non faccio “Pronto-moda”. L'Alta Moda la classifico diversamente, considerando tuttavia che sono buone vetrine mondiali.” Cos'è la moda? “L a non ostent azione, l'estrema naturalezza. I capi base nell'armadio? Inizierei proprio col cappello – capo che ben rifinisce – e poi l'abito da sera. Ben venga il bel tubino da arricchire sapientemente: basta poco per farlo
divenire abito di classe. Pausa caffè. L'immagine seppur rarefatta di Audrey H e p b u r n a l e g g ia n e l l 'a r ia . S o g n o? No, questione di stile! Nel frattempo l a L as t r u cci p r o s e g u e o s s e r v a n d o l'artigianalità dei suoi capi, capaci di vestire ogni taglia. “Parliamo di pezzi unici, di buon ricercatezza che affiora addosso. Amo i ricami, così chic, le trine, le sottili trasparenze che, dosate, non appaiono volgari enfatizzando la figura. Poiché le donne vogliono sentirsi sexy ed affascinanti. E poi qualche gioiello, non troppi per carità! Che rifiniscono la figura in abbinamento alla bella scarpa, per un outfit completo. Da cosa traggo ispirazione? Direi proprio dai viaggi, mi muovo molto e
Location: Museo del Tessuto di Prato
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in ogni luogo colgo la bellezza del tessuto facendolo mio, portandomi a casa quale oggetto di culto. La fantasia fa il resto, anche perchè considero la moda ancora specchio dei tempi e uno status sociale. Un'unione tra popoli, come la musica, capace di donare forza e bellezza al mondo.” Un tocco d'assestamento alla pashmina scivolosa e continuiamo con l’intervista. Come si batte la concorrenza oltre che a colpi di matita? “O gnun o ha il p rop r io p ro d ot to e modus operandi. Basta la qualità che francamente oggigiorno col ribaltamento del costume e dei costumi lascia a desiderare.
Giusto! E rimane che la moda italiana sia un buon volano per l'economia. Prima o poi passerà questa pandemia! Nel frattempo il decreto Cura Italia, operando sugli sgravi fiscali, cassa integrazione, riduzione seppur temporanea degli affitti, etc, attenuerà le criticità odierne? “L'unione fa la forza. Ci spero insieme a molti altri. Coraggio e creatività non ci mancano.”
nel suo territorio? “Ognuno ha rivisitato la propria attività cercando di inquinare di meno, per il rispet to dell'ambiente, che poi si traduce nella nostra salute. Lei ha menzionato il mio territorio. I confini sono allargati, vedi la massiccia presenza di extracomunitari in tutta Italia, la necessità della salvaguardia del pianeta riguarda tutti, assolutamente tutti noi ed è giusto adoperarsi in merito.
Sostenibilità è la parola chiave che si riflette ampiamente nel “contest-moda” divenuto vero e proprio trend globale. Ci può parlare delle Start-up vincenti
Il fascino del tessuto, l'impalpabilità della seta e la ricercatezza del pizzo hanno sempre affascinato Eleonora Lastrucci. Dopo il diploma alla Scuola
Sembra che le vendite online a seguito del Covid-19 abbiano avuto un buon mercato. “Anch'io ho notato questo, attualmente non partecipo. Vedremo, all'orizzonte possono affacciarsi sempre importanti novità come le passerelle via web capaci di contenere i costi. Tutto da considerare.” L'inevitabile contrazione del PIL porta a riorganizzare l'intero modo operativo. “Personalmente, da pratese, anche se il fenomeno Covid-19 ha travalicato ogni confine, penso che lo Stato dovrà s u p p o r t a r c i v is to c h e si a m o s t at i penalizzati e non poco.” Talenti del Made in Italy. Da riconoscerne il “bel saper fare”, l'artigianalità toscana considerata l'ottimo fiore all'occhiello. Ma si potrebbe... “Guardi… la fermo proprio perché l'Italia è regione di vanto mondiale con ottime maestranze specie nel nostro distretto. La Camera Nazionale della Moda vi supporta? “È un'associazione importante e vitale nel nostro settore. In taluni momenti amerei sentirla ancora più vicina, certo che, nelle difficoltà, specie le ultime, si è adoperata egregiamente attuando specifiche risorse.” Abito Florentia by Eleonora Lastrucci - Antico Setificio Fiorentino
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luglio\agosto 2020 d'Arte di Firenze, si è specializzata in stilismo traducendo sogni squisitamente al femminile applicandosi all'alta moda e, successivamente, per costumi di teatro e cinema, creando anche il marchio “EleonoraVesteSposa” per giorni indimenticabili. Molte le dive e divine che amano indossare i suoi abiti, come Angelina Kali, Erika Blank, Rosetta Sannelli, Lorenza Lain, Miriam Galanti, Cesarina Ferruzzi, Alessandra Canale e tante altre ancora, alle quali ama sussurrare l'orgoglio del Made in Italy. Orgoglio squisitamente pratese, è ben conscia del sapiente artigianato della sua terra, tradotto magnificamente. Ci può parlare di questa sua ultima creazione realizzata in collaborazione con l'Antico Setificio Fiorentino di Stefano Ricci? “ Volentieri, tengo a precisare che è un capo italiano, pensato con i colori della bandiera italiana. Un'idea avuta praticamente in simbiosi con l'amica Elis a b e t t a B a rd e lli R i cci , m a n a ge r dell'Antico Setificio Fiorentino, per un messaggio di rinascita. A Venezia me lo hanno richiesto per promuovere il turismo esponendolo in luoghi squisitamente venesian… sior! Nonché a ll'h ote l C a' S ag re d o, e d a n co r a a l Prato Film Festival i primi di agosto, continuando con Roma , Milano, in Sicilia, ed ancora Dubai e Lugano.”
risponde in composta gestualità, mostrando mani appena inanellate, alla bizzarra domanda.) “Se si riferisce all'abito cer tamente! È un bustino aderente seguito da un c a m p o d i r o s e si n o n i m o d i a m o r e , bellezza, perfezione, realizzato interamente come mano insegna, capace di prendere il nome dell'antico tessuto di pur a ar tigianalit à: L ampasso Iris Florentia. Una stoffa uscita da un telaio dell'Ottocento, su cui delicatamente poggia il giglio, stupendo fiore simbolo di Firenze… non a caso viene definita la città gigliata, indice d'alta regalità ed estrema purezza. Un messaggio di rinascita, la rosa che emana profumo, la vita che prosegue. La location sarà in questo showroom del setificio in visione per le scolaresche, scuole di design come Polimoda, etc. con perenne ritorno dopo aver girato in lungo e largo alla casa madre, in questo verde spazio di via Bartolini. Siamo donne creative orgogliose di esserlo, l'unione fa la forza, il progetto è nato proprio nel periodo del lockdown, momento ideale per coltivare le idee quale risposta al Coronavirus.” Pocanzi ha menzionato il direttore di questo complesso, ove tuf farci nel
passato è d'obbligo. “Già, Elisabetta Bardelli nuora tra l'altro di Stefano Ricci. Una donna bella ed in gamba che, nell'eleganza di portamento – ha notato la silhouette ? – unisce ottima competenza nella professione. E, con un pizzico di orgoglio, osservo che ama indossare le mie creazioni anche per gli abiti da sera, in quanto amante del bello e raffinato.” Vuole aggiungere qualcos'altro? “La nostra è patria di eccellenze. È nei momenti difficili che la persona viene messa alla prova,. Facile è troppo facile, pertanto elaborare per rialzarsi.” Splendidamente divina la modella Rober ta D'Orsi nel raf finato abito Florentia, nello splendido complesso di San Miniato al Monte. dalle ampie terrazze e scenografiche scale che ella percorre in giochi principeschi, sorridente come una Giulietta, duettante col suo Romeo. Irradiata dalla luce, in piena allure, il rosso del tramonto incendia l'aria poggiandosi delicatamente sulle sue labbra. La mitologia greca simboleggia la rosa collegata a Venere,dea della bellezza e dell'amore. Omaggio d'incanto per “Venus roses.”
E magari ben impacchet t ato come faceva Christo, su un volo di linea… (Sorride dolcemente prima di rispondere toccandosi i lunghi capelli setati.) “Son proprio i sogni che devono volare, trova? Beh, il raffinatissimo video di Romeo Conte capace di mostrare la modella come una musa – da lui definita – che viaggia all'interno dell'Antico Setificio Fiorentino Stefano Ricci tra bat titi di antichi telai, nel mezzo a cristalli di luce fiorentina, idealizza messaggi di speranza per questo clima segnato pesantemente, alla volta di un nuovo mondo.” A d e s s o e nt r i a m o n e l l e p i e g h e ! ( E
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THREADS STYLING, GRAN BRETAGNA Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 15 di Kiki Lab – Ebeltoft Group Rubrica a cura di Fabrizio Valente, fondatore e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
PROSSIMO EVENTO KIKI LAB – EBELTOFT ITALY Ki-Best 2020. Ki-Retail is ready
Webinar 13 ottobre 2020 (16.00-18.30) Evento a pagamento, inviti disponibili per manager Retail, Brand e Real Estate (disponibilità limitata). Per informazioni e iscrizioni: kiki@kikilab.it – 030 22 16 81 40
Una rivoluzione nel modo di stimolare gli acquisti nel lusso: un team di personal shopper che intercettano e seguono le clienti che mostrano interesse per i capi e gli accessori del lusso visti sui canali digitali Info chiave Luxury Social Commerce 2009: lancio 250+ brand di lusso 100+ Paesi 60% clienti Millennial 2.500 £: scontrino medio
luglio\agosto 2020 Threads Styling, nato a Londra, è un nuovo progetto di luxury social commerce che ha l’obiettivo di incentivare le vendite nel lusso con una modalità che sta riscuotendo molto successo tra le clienti, soprattutto Millennial, e sta rivoluzionando i processi tradizionali. Si tratta di un team di personal shopper che opera con le modalità del conversational commerce usando tutti i canali digitali già esistenti. Threads (come ormai viene amichevolmente chiamata dalle clienti) ha solo aperto una web page, in quanto la fondatrice Sophie Hill ha capito che avrebbe potuto evitare di effettuare gli investimenti necessari per creare una piattaforma, un blog, ecc., focalizzandosi invece sulla creazione e cura di account di alto valore nei social chiave, a partire da Instagram, grazie al quale tipicamente le clienti vengono agganciate, facendo loro scoprire quotidianamente una selezione di prodotti trendyattraverso le Stories. Il processo prevede poi un’immediata interazione con una personal shopper che approfondisce con la cliente i suoi bisogni e desideri, il tipo e stile del prodotto cercato, o anche idee che non sono ancora precise, per offrire suggerimenti. Il processo si
conclude con l’immediata concretizzazione dell’acquisto spostata sul sito del retailer. Threads viene anche utilizzata da clienti che hanno visto e salvato l’immagine di un capo di abbigliamento o di un accessorio e non riescono a trovarlo né nelle boutique né online: grazie all’esperienza delle personal shopper per loro è infatti semplice riuscire a reperire quel prodotto o almeno un’alternativa molto simile. Il modello di business è semplice e trasparente: le clienti pagano il prezzo retail senza costi aggiuntivi e i retailer riconoscono una fee a Threads Styling per il servizio offerto. Human Tech In un’era caratterizzata da marketing automation, intelligenza artificiale, bot, il punto di forza su cui Threads Styling punta è il supporto umano delle personal shopper. Dopo il primo acquisto, è infatti la loro capacità a creare e rafforzare una relazione di fiducia e di stima con le clienti, creando i presupposti per la fidelizzazione al servizio. Le personal shopper agiscono in modo reattivo, rispondendo agli input e alle richieste delle clienti, ma anche proattivo, stimolando nuovi acquisti sulla base dello stile delle clienti, contattandole tramite
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WhatsApp o WeChat e, quindi, garantendo un servizio valido in tutto il mondo. Sono già oltre 100 i Paesi in cui il servizio è attivo, con un forte focus per il Medio Oriente e la veloce crescita dell’Estremo Oriente. Nato per le Millennial, il progetto si è diffuso anche nella fascia di età dei baby boomer, grazie alla diffusione di Instagram anche in questo target d’età, facilitato dal fatto che i genitori, per stare in contatto con figli e nipoti, stanno progressivamente usando sempre di più questo social media. Commento finale Kiki Lab Un processo efficiente, che offre una soluzione comoda ed empatica al desiderio o bisogno di un acquisto di lusso senza la faticosa ricerca fra boutique o siti delle griffe: questa l’innovazione di Threads. Che si rivela disruptive anche nel modello di business perché non ha richiesto i classici investimenti di etailer o piattaforme digitali, ma si è innestata ‘opportunisticamente’ sui social e i canali già presenti. Sfida: continuare a crescere in un mercato che sta diventando sempre più competitivo con altre start-up che hanno copiato il modello Threads, o quanto meno ci si sono ispirate.
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PAROLA D’ORDINE: SOSTENIBILITÀ DELLA MODA Nuovi marchi e iniziative digitali che soddisfano le esigenze etiche dei giovani consumatori A cura di Laura Bonani
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luglio\agosto 2020 Come molti altri settori, anche il comparto del fashion ha imboccato con decisione la direzione della sostenibilità, sia in termini ambientali sia sociali. A partire da Giorgio Armani, che già da tempo e ora più che mai nel dopo Coronavirus, vorrebbe proporre al sistema un numero inferiore di collezioni, fondate su canoni estetici classici e su capi prodotti con tessuti di alta qualità, per favorirne la durata nel tempo. Non sono da meno altri nuovi marchi di nicchia e iniziative digitali, volte, soprattutto, a soddisfare le esigenze etiche da parte dei giovani consumatori. Renoon, il primo motore di ricerca per una soluzione globalmente scalabile priva di stock e che si adatta alle tendenze del mercato, è stato lanciato da quattro italiani. La start-up innovativa offre articoli, di differenti fasce di prezzo, che rispondono a rigorosi criteri di sostenibilità. I consumatori possono trovare e confrontare in un unico sito, ora anche app, le ultime collezioni dei marchi preferiti e di scoprirne di nuovi. La mission è quella di accelerare la trasformazione del settore in un’industria maggiormente etica e meno inquinante. Il progetto di Exseat mira a dare una seconda vita ai materiali di scarto provenienti dagli interni delle autovetture dismesse, come tappezzerie e cinture di sicurezza. Questi, selezionati e opportunamente rigenerati, sono utilizzati per la produzione di collezioni originali di borse e di accessori. Le varie fasi si svolgono interamente in Italia, valorizzando le competenze di artigiani locali, sulla base dei valori di qualità e di sostenibilità. A livello internazionale, il brand brasiliano di calzature innovative unisex Dotz rappresenta un modello alternativo di business, fondato su quattro concetti fondamentali – sostenibilità, collaborazione, cooperazione e innovazione – che generano un’interazione virtuosa tra ecosistema, moda, arte, design e innovazione. I membri del progetto Linking Dotz offrono e ricevono un contributo attraverso una piattaforma di crowdsourcing, dove gli artisti possono caricare le proprie proposte grafiche che se approvate, sono stampate sulla tomaia e il disegnatore guadagna una royalty su ogni paio di scarpe venduto. La tomaia è
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realizzata con cotone biologico, coltivato da piccole famiglie agricole nel nord del Brasile, mentre il materiale della suola e dei tacchi deriva dalla rigenerazione di scarti di produzione e di rifiuti domestici. La produzione è interamente artigianale, per dare vita a prodotti unici, nel pieno rispetto della natura e dei lavoratori. I modelli sono acquistabili on-line e nei negozi presenti in Brasile, Argentina, Francia, Spagna, Belgio, Turchia, Italia, Canada e Usa. Dalle calzature ai calzini. Arturo, fondato da due stiliste italiane a novembre 2018, ha pensato di dedicarsi alla produzione di
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calzini, che sono vere e proprie illustrazioni di filo, per donna, uomo e bambino. Le varie fasi, dalla progettazione alla realizzazione, tranne la coltivazione del cotone, si svolgono interamente in Italia. Il filato utilizzato è cotone certificato di alta qualità. Ogni paio di calzini venduto è corredato da un rocchetto di filo, per favorire un atteggiamento responsabile all’acquisto e la durata nel tempo del prodotto. A concludere questa breve, ma significativa carrellata di iniziative sostenibili, non poteva mancare un progetto di moda
etica, Endelea, volto a sviluppare una vera e propria industria della moda in Tanzania, oggi quasi del tutto assente e che potrebbe generare posti di lavoro e nuove economie. Nata a Milano del 2018, grazie all’intraprendenza e ai valori di alcuni giovani stilisti, Endelea realizza abiti e accessori a mano a Dar es Salaam, utilizzando stoffe Wax africane. Come unire stile italiano a colori e fantasie del continente africano. La collezione è disponibile in tutta Europa ed è acquistabile on-line sul sito dedicato. A voi ora la scelta!
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SHOE TEMPORARY STORE Una nuova speranza estiva A cura di Marcella Ciappi Foto © Shoe
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luglio\agosto 2020 Il brand di abbigliamento leisurewear italiano ha aperto il suo primo temporary store a Milano Marittima, una delle località più gettonate della Romagna. Una bella notizia di imprenditorialità italiana che si riprende dopo l’emergenza causata dalla pandemia è rappresentata dall’iniziativa di Shoe, che ha inaugurato il suo primo temporary store sulla riviera romagnola, lanciando un messaggio di ottimismo e di speranza per questa nuova fase di ripresa. Fondata in Italia da Marco Samorè nel 2008, Shoeshine prende il nome dalla parola italiana “sciuscia” e lancia una collezione unica di pants morbidi e confortevoli che conquistano il mercato. Shoe crea oggi collezioni streetwear per Uomo, Donna e Bambino, disponibili in più di 600 negozi multibrand italiani oltre che sul sito www.weareshoe.com. Il brand che identifica le sue radici stilistiche tra sportswear italiano e streetwear internazionale, celebra il ritorno all’estate e l’inizio delle vacanze, mai come in questo momento fonte e simbolo di speranza e di ritorno alla vita, con l’apertura di un nuovo temporary store a Milano Marittima. Non poteva che essere la Romagna, terra in cui è stato ideato il brand, la protagonista di questo primo retailer test
di Shoe e non poteva che essere una delle città chiave del turismo della nostra East Coast a ospitarlo. Nel cuore dello shopping di Milano Marittima, in Viale Matteotti 26/A, il temporary store di Shoe presenterà ai clienti tutte le collezioni di punta del brand. Gli appassionati di moda troveranno dunque i celebri track pants in tutta la loro ampia gamma, insieme a T-shirt, felpe e accessori che con le loro grafiche eclettiche e la moltitudine di colori rappresentano il miglior omaggio alla nuova e tanto desiderata stagione ormai alle porte, insieme al suo senso di libertà, valore fondante di Shoe, espresso in una delle collezioni italiane di at leisure più originali.
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/Fashion In foto: Elisabetta Bardelli Ricci, General Manager, con le tessitrici dell'Antico Setificio Fiorentino
L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA SETA ...in punta di spillo! A cura di Carla Cavicchini
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luglio\agosto 2020 In un bel polmone verde, la general manager Elisabetta Bardelli Ricci mi accoglie tra palme ed erbe aromatiche che tanto propiziano l'ambiente, nel bel potpourri di profumi ed odori. Qui si tramandano saperi e passioni antiche, gelosamente custodite nello scorrere dei secoli, ingentilite dai mille ricordi. L a Diret trice dell'Antico Setificio Fiorentino, racconta che lo spazio è stato rilevato dieci anni fa da suo suocero Stefano Ricci, che rientra nel gruppo, con una storia importante che nasce addirittura nel 1786. “Abbiamo telai del 1600 − racconta − fino al 1800 appartenenti a famiglie nobili quali Doria, Guicciardini ed altre ancora, e ogni telaio ha il nome della famiglia di appartenenza. Preciso che sono tutti funzionanti, con tanto di investimenti notevoli di restauro da parte del signor Ricci che, con una buona fonte di amore, ha rilevato questo luogo. Praticamente lavorazioni del tempo con colori attuali, con attento recupero dei disegni e tessuti del passato sulla base dell'archivio storico, ove si ritrovano in tonalità accese, nonché disegni moderni. Due volte l'anno Ricci elabora disegni e grafiche personalizzate per collezioni in merito. Quanto all'arredamento, è senza dubbio una buona fonte di lavoro, come l'attenta applicazione profusa per le varie commissioni, tra cui il restauro delle stanze del Cremlino e i lavori per gli stendardi del Palio di Siena e le sue contrade; in occasione dell'alluvione di Firenze, invece, ci fu l'attenta ristrutturazione di varie cartelle tramite le grafiche del tempo passato. Seguiamo attentamente anche il settore nautico − chiaramente con prodotti ignifughi − barche che vengono charterizzate, ed altro ancora come l'abbigliamento, poiché già le battitrici nelle famiglie della buona nobiltà erano solite farne uso per biancheria della casa, con abiti per nobildonne in preziosa seta. Non a caso, in molti quadri del Rinascimento, collocati in importanti musei, le aristocratiche appaiono vestite col nostro ermisino, tessuto di seta al 100% che ci contraddistingue, irriproducibile. A proposito di tessuti, quando in questa città venne Papa Francesco, gli donammo la casula, abito talare di puro tessuto damasco Doria.” Continua con il tour: “Ci sono dodici telai, sei manuali e sei semimeccanici tutti funzionanti. Inoltre, vero e proprio fiore all'occhiello questo orditoio su disegno originale di Leonardo da Vinci. Parliamo di una produzione unica al mondo, capace di rievocare le magie del Sei-Settecento, sino ai tempi più recenti. Preciso che lo stilista Roberto Capucci ha sempre scelto le nostre sete per i suoi abiti da sera, per
produzioni d'haute couture; quanto al padre di mio marito, da quando ha rilevato l'azienda, usa le sete per giacche operate in smoking Stefano Ricci. L'uomo che cambia stile? Sì, può essere, i gusti si adeguano, l'importante è che rimanga la sostanza”. Di buona fattura! Questa bella fanciulla prosegue, poi, raccontando che vestono anche molti personaggi dello Star System. Chiunque apprezza l'estrema vestibilità, la bellezza e il comfort che tale tessuto regala. “Come Andrea Bocelli, che ama moltissimo le giacche create con i tessuti di questo setificio. Con la stilista Eleonora Lastrucci, buona amica della moglie Veronica, abbiamo pensato di creare in esclusiva per lei la fantasia di una giacca del tenore, col tessuto del setificio per un suo abito da sera. Ne riparleremo al momento opportuno, appena finita l'era del Covid-19 e i mercati riapriranno”. Osservo che è delicata come la seta e forte come la roccia! Lei risponde: “Già, ha la sua bella forza. Tra l'altro stiamo sviluppando un progetto di scarpe da donna. Da campioni testati, come ad esempio il velluto, è venuto fuori: stoffa altamente resistente! Innegabilmente i lavori di prima erano eterni al contrario di oggi, eseguiti per essere ricomprati a scapito della qualità: i nostri divani durano una vita intera, al limite vengono cambiati gli accessori.” Questione di valore aggiunto, non male in un mondo usa e getta! Nel frattempo, Elisabetta Bardelli Ricci prosegue raccontando che la seta viene acquistata dal Brasile, in quanto migliore e di filato naturale. “Parlando di sostenibilità, ricicliamo anche gli scarti facendoli rientrare nel circolo produttivo. Non gettiamo niente, raccogliendo anche il piccolo direttamente dal tappezziere, per poi realizzare raffinati cadeau da regalare ai nostri clienti. Abbiamo sempre pensato all'ecosostenibilità, anche quando non era di moda”. La osservo nei giochi di luce estiva, nell'impeccabile linea da mannequin mentre i lunghi capelli castani scomposti mostrano una miriade di riflessi mogano sapientemente sfumati, dimostrando stile e stilemi semplici eppur aggraziati. L'odore acuto di una pianta di rosmarino a noi vicina attira non poco. Simultaneamente ne colgo gli aghi strofinando ben bene sul dorso della mano profumando aria e corpo: non è una novità che le essenze agiscono sulla nostra psiche! Si prosegue con un buon caffè. Domando se le stoffe sono amate anche all'estero. “Si, senz'altro: le richieste per abitazioni private ed arredamento in generale, piovono da ovunque, lavoriamo intensamente anche per le hotellerie. Qui, nella città dell'Alighieri, mi viene in mente la collaborazione con Four Season, Helvetia Bristol, Villa Cora e tanti altri ancora, poiché le lavorazioni e l'unicità dei tessuti con i disegni del passato dai colori odierni, permettono di essere attuali e competitivi.” Poi continua: “Vorrei parlare del meraviglioso abito tricolore – lo vediamo nella copertina di Beesness – creato in collaborazione con l'Antico Setificio ed Eleonora Lastrucci, stilista, tra l'altro mia buona amica.” Chiedo il motivo di questa collaborazione. “La risposta è molto semplice: regalare un'immagine simbolica quale risposta al Coronavirus. Le richieste sono arrivate da ogni parte d'Italia e del mondo, persino da Dubai e adesso ci stiamo dando
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da fare replicandolo in nero setatissimo da esibire in posti anche glamour che si addicono, senza tralasciare il messaggio sociale. La sede ospitante di tale capo sarà uno showroom itinerante quale bel messaggio d'amore al Rinascimento ed alla nostra bella e cara Italia che rifiorisce. Piacevole osservare la preziosità del tessuto, Lampasso Iris Fiorenza, disegno storico col giglio dedicato alla nostra città. Eleonora ha captato e recepito al volo il messaggio da dare! D'altronde siamo tutti a conoscenza della necessità di una partenza importante salvaguardando in special modo l'ambito toscano-fiorentino − permettetemi, sono di casa! − ed il nostro artigianato. E questo lo dico aggiungendo che noi donne siamo abituate a rimboccarci le maniche, rialzandoci dignitosamente in situazioni estreme.” Vediamo, infatti, molte lavoranti in questa azienda. “È un’azienda prevalentemente al femminile dove lavorano otto donne e, con un pizzico di orgoglio, osservo che in tutte loro esiste molta competenza e professionalità in un bel clima armonioso. Rispettare le regole del Welfare è importante e, a noi, piace coinvolgerle in progetti importanti.” Domandare se fate beneficenza penso proprio sia scontato! “Ci piace aiutare persone e situazioni in difficoltà, per noi è doveroso
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farlo. Come per gli interventi per la Fondazione Baciotti, per quella di Niccolo' Galli, impegnandoci anche per le quote rosa come la raccolta fondi per i caschi da utilizzare per chi fa chemioterapia − che partirà a breve, visto che abbiamo privilegiato la raccolta per il Covid-19 − donata al Pronto Soccorso di Careggi. Questo per il Professore Grifoni, primario, e per la sua Onlus, di cui è Presidente e Tecnico Scientifico". La riflessione innata mi prospetta la figura di una giovane manager d'oltrarno, forte e determinata. Averne come lei! Con l'amica Lastrucci hanno unito eccellenza, passione e creatività, egregiamente in “punta di spillo”. Proseguo domandando se il laboratorio è aperto anche al pubblico. “Certamente! Qui sono venuti allievi ed insegnanti del Polimoda, scolaresche varie, gruppi privati ed altri ancora. Chiaramente su appuntamento poiché al momento della visita i telai vanno fermati per essere poi riavviati di fronte ai visitatori.” Nella Firenze medievale una delle più potenti corporazioni era quella dell'Arte della Lana, minacciata, tuttavia, da quella più abbiente dell'Arte della Seta, ovverosia una delle sette “Arti maggiori”. Periodo
luglio\agosto 2020 in cui la produzione dei panni, dei tessuti, era fiorentissima. Chi apparteneva all'Arte della Seta o Arte di Por Santa Maria, si dedicava alla nobile fibra. Spesso la realizzazione del manufatto si componeva anche con l'oro, creava sinuosi disegni accrescendone notevolmente il suo valore, cose di gran pregio esportate in tutta Europa. Oggigiorno l'edificio dell'Arte della Seta – fortunatamente corporazione non distrutta come molte altre nell'Ottocento – porta lo stemma “Via di Capaccio dietro Palagio di Parte Guelfa”. Quanto all'Ospedale degli Innocenti del Brunelleschi, fu iniziato proprio per volere dell'Arte della Seta. Lo stemma è leggibile sull'ingresso del vicinissimo Museo di Archeologia di Piazza Santa Maria dell'Annunziata. Improvvisamente un dubbio avanza: Anna Maria Luisa De' Medici, L'Elettrice Palatina che tanto si prodigò per l'immensa collezione artistica medicea donata poi allo stato fiorentino, per caso si è reincarnata in Elisabetta Bardelli Ricci? Le carte ci sono tutte: artigianato d'altri tempi con telai funzionanti, sete preziose, sapienti ricerche storiche museali… tutto riporta alla città dantesca o Florentia, come l'abito realizzato da cui ha preso il nome. Pertanto: sboccia, Firenze, che l'aria profuma di Rinascimento!
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/Cultura © Susanna Stigler
LA CASINA DELLE FATE Artigianato e Palazzo, raccolta fondi per la Fata Morgana del Giambologna A cura di Carla Cavicchini
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luglio\agosto 2020 intervento è aiutarli a promuoversi, avere fiducia in loro stessi, presentando al pubblico e al mondo intero i loro monumenti viventi, come osservano i giapponesi. Aiutiamo, di conseguenza, La Fata Morgana, piccolo monumento che raccoglie la quintessenza dell'abilità e del buon gusto, nonché la cultura del '500, da salvare grazie alla raccolta fondi verso realtà dimenticate oppure a rischio di essere perdute.”
Più che una storia è un raffinato percorso artistico iniziato ventisei anni fa, che va avanti con sempre più fervore ed entusiasmo. “La Fata Morgana” non è magia o suggestione, bensì pura attenzione agli artigiani, come spiega Giorgiana Corsini – Presidente dell’Associazione Giardino Corsini – vera e propria base della nostra civiltà, delle nostre bellezze e tesori. “E questo grazie alla loro unicità e fantastica abilità a trasformare la materia. Il loro settore, però, adesso in serio pericolo, con veramente pochi aiuti. Per questo, il mio
Questo è il credo di Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani – quest’ultimo ideatore ed organizzatore di Artigianato e Palazzo – entrambi fortemente consapevoli dell'estremo valore del “fatto a mano”. Salvaguardare conoscenze e tecniche tramandate è il loro compito annuale e lo portano a termine tramite l’attenta selezione di circ a cento ar tigiani, l'eccellenza delle eccellenze, che dal 17 al 20 settembre mostreranno nel lussureggiante seicentesco Giardino Corsini della città gigliata, i loro lavori eseguiti con materie prime e un'attenta cura quasi maniacale, regalando vita a manufatti irripetibili. Tutto ciò direttamente dal vivo, ricreando un angolo di botteghe, tra splendide limonaie e viali dalle squisite forme geometriche. Quest'anno la raccolta fondi del 2020 verterà al recupero e conservazione di questa raffinatissima opera d'arte, in un contesto architettonico assolutamente splendido per “Giambologna e L a Fat a Morgana”. O cchi p unt at i su liuteria, tessitura, intarsio su pietre dure, ed ancora arte orafa, lavorazioni ceramichensi, restauro di arazzi, molatura del vetro, intaglio del legno, sbalzo d'argento, doratura di cornici, intreccio della paglia, e molto altro. Location: un’attività venticinquennale capace di registrare 162.537 visitatori tra i parterre dei giardini all'italiana. Inoltre, il focus sulle nuove generazioni avrà modo di far scoprire nuovi stili e interpreti del movimento fra tradizione e innovazione, valorizzando la specificità territoriale per la crescita e l’innovazione. Questo in un mondo che si avvale d'informatica collaterale a creatività e manualità, vero e proprio cuore di un paese.
Quattro giorni in full immersion nel bel verde fiorentino, ove sarà possibile assistere alle varie iniziative quali: “Blog & Crafts i giovani artigiani ed il web”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Ferragamo per un concorso che unisce il saper fare e il saper comunicare promuovendo la crescita dei più talentuosi artigiani under 35 nel mercato globale; “Ricette di famiglia”, che unirà gastronomia contemporanea e del passato, tra showcooking, presentazioni libri e degustazioni varie; immancabili il “Premio Perseo”, l'espositore più apprezzato dal pubblico, e il “Premio del Comitato Promotore” direttamente giudicato dal Comitato Promotore Internazionale stand migliore e più bello. Omaggio, inoltre, alla “Mostra Principe” volta ad un importante brand italiano che, amabilmente, racconterà i vari punti di forza nonché il buon impegno contraddistinto su mercato internazionale. Quanto agli “archivi segreti”, sono già stati presentati e raccontati nelle scorse edizioni vere e proprie eccellenze del passato, tra cui vale proprio la pena di ricordare Richard Ginori, Roberto Capucci, Giusto Manetti Battiloro, Bulgari, Fabriano, Gucci, l'Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, l'Ente Tabacchi Italiano, la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, Il Bisonte, Loretta Caponi, Laguna B, Vacheron Constantin ed altre prestigiosissime aziende. “Artigianato e Palazzo”, per l'alta promozione che presenta, è stata invitata in vari contesti internazionali quali “Artisans Passion” a Parigi. Per “L'anno della cultura italiana”, invece, è stata appositamente allestitala mostra “Hatson Film-Il Cappello nel cinema”, all'Istituto della Cultura Italiana di Los Angeles. Ricordiamo, inoltre, l'invito per “Italia in Giappone” a Tokio e Osaka, e la visita a Mosca nel 2019 organizzata direttamente dall'Ambasciatore d'Italia nella Federazione Russa, promuovendo il progetto di raccolta fondi “Memorie di Russia a Firenze”. Anche stavolta il percorso inedito tra manualità, ingegno e creatività, ha studiato alti momenti d'interesse seguiti da incontri
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sotto la Loggia del Buontalenti nonché nella sala da Ballo di Palazzo Corsini, per la prima volta aperta al pubblico. Via pertanto alle belle mostre quali “Cityng: sedersi sulla città, nella città e con la città”, senza tralasciare risvolti sociali tramite “I laboratori artigianali della Comunità di San Patrignano”, capace di presentare decorazioni e manufatti ispirati alla sostenibilità con esposizione di carte da parati artistiche di buona tecnica e conoscenza. Durante l'evento “Giambologna e La Fata Morgana”, vi saranno varie iniziative culturali a favore della raccolta fondi, volte al prezioso complesso della “Fonte di Fata Morgana” da scoprire tra le colline toscane. Un grande progetto di mecenatismo, volto a luoghi di alto valore culturale, nascosti o dimenticati come, appunto, questa architettura da giardino che all'interno custodiva proprio la statua marmorea della Fata Morgana scolpita dal giovanissimo Giambologna. Inizialmente l'idea era di riprodurre artigianalmente il manufatto per poi ricollocarlo nel luogo originale. Successivamente è stato deciso di restaurare l'intero complesso conosciuto anche come “Casina delle fate”, voluto da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del '500 all'interno del parco “Villa Il Riposo”, sua residenza estiva nel Chianti ai piedi
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del “Colle Fattucchia”. Quanto all'acqua della fonte, inizialmente veniva offerta agli ospiti diventando poi pubblica per i viandanti, fino a diventare abbeveratoio per animali, trasformandosi infine in lavatoio. D'obbligo a questo punto salvaguardarne la sensibilità artistica, base di tutto il sistema dell'arte e sua conservazione a Firenze. Una vera e proprio perla del territorio, bisognosa di manutenzione ed interventi in quanto precedentemente vandalizzata, lasciando in eredità il rumore delle acque di fondo. Opera tramandata dal manierismo, è una delle prime creazioni di questo autore fiammingo, che gran successo riscosse a Firenze e nelle corti europee.
La gentilezza e maestria di Paolo Penko, valente orafo conosciuto per le ricercate ed antiche tecniche di tradizione orafa fiorentina, realizzerà insieme ai figli Riccardo ed Alessandro, un gioiello unico in edizione limitata, ovvero un elegante e raffinato “Bracciale a fascia scolpito sul braccio della Fata Morgana”, il cui ricavato arricchirà ulteriormente la raccolta fondi. “Pertanto ben venga questo omaggio al Giambologna – spiega uno dei figli – in quanto su suggerimento di Neri Torrigiani, abbiamo lavorato per questo progetto assolutamente degno dell'importanza artistica che ricopre”. Neri Torrigiani è un elegante signore di modi e portamento. Ideatore ed organizzatore di “Artigianato e Palazzo”, osserva che ruotano varie maestranze intorno a tale complesso, molte manualità. “Già dall'esterno, vediamo gli intonaci che necessitano di restauri. Osserviamo, poi, i grandi conci di pietra serena lavorati per realizzare i portali e, entrando, c'è quel bel pavimento che probabilmente l'acqua rendeva più vivo, realizzato a mosaico con piccoli sassi di fiume policromi. Chissà… dentro c'era dell’altro, con la meravigliosa vasca. Rivedremo la magnifica Fata Morgana così come i signori Vecchietti e loro ospiti, in primis Il Granduca di Toscana, ammiravano durante le loro passeggiate”.
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Antonio Natali, storico dell'Arte, già direttore della Galleria degli Uffizi, nella consueta gestualità garbata e competente osservando tale magnificenza, sottolinea
luglio\agosto 2020 che Artigianato e Palazzo dà la possibilità a questa opera marmorea di un sensuale nudo di donna attualmente in una collezione privata fuori d'Italia “di essere recuperata nella sua forma, completando di conseguenza il luogo d'eleganza austera in cui era nata, restituendone l'antico fascino lirico d'allora.” Ascoltiamo, a questo punto curiosi, colui che si è avvalso della realizzazione della copia, Filippo Tattini, diplomato all'Opificio delle Pietre Dure, specializzato in restauri di Beni Culturali. “Prima di essere ricollocata nel suo luogo, l'esposizione – riprodotta artigianalmente con sapienti tecnologie moderne – sarà esposta nei giorni della mostra nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini, ricreando di conseguenza quell'atmosfera fiabesca e suggestiva con cui si è sempre contraddistinta.” A corollario di questo notevole lavoro, il progetto “Medusa Fonte”: 10 disegni del giovane ed affermato artista contemporaneo performer e designer Nicola Toffolini, ispirati al Giambologna per la raccolta fondi. “Precedentemente sottratti ed ora ricostruiti – spiega – presentano Il
Mascherone di Medusa, Il Mostaccio di Gatto, lo stemma dei Medici col Toson d'oro del Granduca Cosimo, nonché Il Sole del Trigramma di San Bernardino da Siena.” Il pregiato catalogo, con testo introduttivo di Antonio Natali, siglerà l'operato di Artigianato e Palazzo. I sostenitori di questa valente opera si avvarranno di ricompense quali cappelli di paglia d'artigianato locale, opere su “Medusa ed il suo Mito”, visite esclusive in loco, nomi o loghi su targa posta poi sul muro della “Fonte della Fata Morgana”. Negli anni trascorsi, notevoli somme di denaro forti di buon mecenatismo sono state destinate alla riapertura del Museo della Manifattura Richard Ginori di Doccia, nonché per i restauri delle opere di arte realizzate per la comunità russa a Firenze tra l'Ottocento ed il Novecento. Quindi plauso all'Associazione Giardino Corsini che, organizzando e promuovendo “Artigianato e Palazzo” si contraddistingue quale associazione culturale senza scopo di lucro che valorizza le eccellenze artigianali, ovvero le reali protagoniste del Made in Italy.
Ar tigianato e Palazzo-Botteghe artigiane e loro Committenze si avvale di: ● Medaglia del Presidente della Repubblica ● Fiorino d'Oro della città di Firenze ● Premio MAM Sostenitore dei Mestieri d'Arte È patrocinato da: ● Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ● Opificio delle Pietre Dure ● M i n i s t e r o d e l l o S v i l u p p o Economico ● R e g i o n e To s c a n a - C i t t à Metropolitana di Firenze ● Comune Firenze ● Comune Bagno a Ripoli ● Fondazione Palazzo Strozzi ● Accademia di Belle Arti di Firenze ● A D S I A s s o c i a z i o n e D i m o r e Storiche Italiane ● Friends of Florence ● Associazione Città Nascosta Per donare e sostenere: Bonifico bancario ASSOCIAZIONE GIARDINO CORSINI - conto corrente 504591 000 000 04030 Intesa Sanpaolo Spa agenzia 8 via IL Prato Firenze Iban IT09 K 03069 02 99 21 000 00 00 4030 SWIFT BCITIT MM XXX causale Giambologna e la Fata Morgana
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GLI ITALIANI E LE TECNOLOGIE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS La ricerca di Mastercard A cura di Laura Bonani
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Mastercard, azienda tecnologica internazionale, opera nel settore dei pagamenti, per creare connessioni e promuovere un'economia digitale inclusiva. Aiuta consumatori, istituti finanziari, governi e aziende a raggiungere il massimo potenziale. È presente in oltre 210 paesi. La ricerca Mastercard “Paying digital, living digital: evoluzione dello stile di vita degli italiani prima e dopo il Covid19”, in collaborazione con AstraRicerche, descrive e racconta il rapporto degli italiani con la tecnologia, identificando le nuove abitudini che caratterizzeranno anche il futuro. La ricerca è stata condotta su un campione di 1.184 intervistati a livello nazionale – equamente suddivisi tra uomini e donne nella fascia 18-65 anni – nel periodo 31 maggio-3 giugno 2020. Dallo studio emerge che i pagamenti digitali hanno svolto un ruolo chiave per 7 italiani su 10. Nel Digital Retail si rileva l’utilizzo di tecnologie per: la gestione delle code (68,6%), utili per individuare il momento ideale per fare gli acquisti in negozio (39,7%) e passare a ritirare senza attese (31,5%); per i servizi di comparazione (67,1%), al fine di acquistare al miglior prezzo (64%); per l’automazione del punto vendita (63,3%), con lo scopo di verificare la disponibilità della merce in negozio (49,7%). Le esperienze digitali degli italiani sono apprezzate per la facilità di fruizione dal 69,5% e per il risparmio di tempo dal 58,7%. Tuttavia, permane il desiderio di vivere le emozioni in prima persona di concerti e di partite allo stadio (74%), nonostante i vantaggi riconosciuti alla fruizione digitale in termini di costo (61,9%), di tempo (58,7%) e di maggiore apprezzamento dell’attività (45,8%). In merito ai pagamenti digitali, il 69,9% degli italiani dichiara di utilizzare in primis carte di pagamento tradizionali, seguite dalle carte contactless, con il 60,9% che lo ha fatto nell’ultima settimana. Inoltre, un italiano su quattro dichiara di voler rinunciare al contante e che la carta di pagamento potrebbe diventare il mezzo più utilizzato (75.9%). I pagamenti digitali sono motivati da: ottimizzazione dei tempi (70%); igiene attribuita a carte di credito (75,4%), smartphone (71,9%) e applicazioni bancarie
(72,8%). L’81,2% dei consumatori e il 60% degli esercenti è convinto che il contante sia meno salubre. Le modalità di pagamento digitali utilizzate dagli italiani sono: l’app bancaria (29,5%); lo smartphone (20%); i wearable device (13,5%). Nel retail, gli esercenti ritengono la tecnologia utile per risparmiare tempo (73%) e semplificare la vita (57%). Al contrario, percepiscono negativamente l’automazione dei negozi - self service (71%) e assistenti virtuali (56%), mentre risultano più propensi alla tecnologia applicata all’interno dei negozi fisici (49%). Pertanto, si profila un trend positivo orientato al commercio omni channel, caratterizzato da una maggiore sinergia e coesione tra canali offline e online, per valorizzare l’esperienza d’acquisto. Gli intervistati, pur dimostrandosi favorevoli all’utilizzo del digital personal shopper e del broker di informazioni per il risparmio di tempo (58,3%) e il servizio personalizzato (56,3%), temono di dover rinunciare alla possibilità di scoprire novità e di cambiare idea (56,2%), di vagliare, di valutare e di selezionare contenuti e informazioni personalmente (54,6%). Gli italiani sono orientati all’utilizzo dell’app per tracciare i contagi, spinti dalle motivazioni di impegno sociale (63,3%) e di tutela della salute personale e della collettività (62,2%), mentre solo il 54,9% le considera utili per il ritorno alla normalità. Le negatività rilevate sono inerenti all’interferenza nella privacy (44,6%) e alla complicata gestione delle app (43,2%). Gli italiani sembrano poco favorevoli a rilasciare dati personali, con l’eccezione degli istituti di credito (54,5%), in cambio di benefici da applicazioni/siti web e servizi personalizzati: il 66% è compreso nella fascia 55- 65 anni. Il tema della riservatezza dei dati influisce per 74,4% sul rapporto degli italiani con la tecnologia. Si comunicano a terzi la data di nascita (64,5%) e il sesso (63,3%). Seguono giorno e mese di nascita (57,3%), titolo di studio (56,6%) e professione (52,3%), mentre limitata è la cessione di informazioni su malattie e condizioni di salute (20,8%), sul reddito (19,5%) e sulla geo-localizzazione (16,5%), sebbene per quest’ultima si riscontri un aumento nel periodo di emergenza (+4,5%).
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LA NUOVA FRONTIERA DELLO SMART WORKING
Risponde Franco Tocci, CEO di Ambrogio.com A cura di Giorgio Nadali
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luglio\agosto 2020 Ci faccia una panoramica delle opportunità e dei vantaggi che offre lo smart working. “Grazie allo Smart Working, i collaboratori – mi piace chiamare così le persone che lavorano nelle aziende – potranno avere maggiore flessibilità negli orari negli spazi e soprattutto una maggiore autonomia nell'organizzazione del proprio lavoro. Ovviamente per concedere tutto questo si dovranno utilizzare nuovi strumenti che ci permetteranno di raggiungere una nuova responsabilizzazione sui risultati, ma i vantaggi potranno essere enormi se compresi fin dall’inizio. I principi alla base saranno maggiore collaborazione e comunicazione, maggiore fiducia e responsabilizzazione e mag giore flessibilità e valorizzazione dei talenti. E ne beneficeranno tutti: persone, azienda e società. Si stima che per l’azienda ci sia un aumento della produttività di oltre il 25%, una riduzione dei costi di circa un 30% e una diminuzione dell’assenteismo di oltre il 60%. Per i collaboratori ci sarebbe una riduzione dei costi di spostamento, e una maggiore motivazione per la società. Sicuramente una riduzione dell’inquinamento.” Perché c'è voluta un'emergenza pandemica perché l'Italia scoprisse finalmente lo smart working? “Bella domanda, purtroppo noi italiani dobbiamo essere messi di fronte alle difficoltà per reagire e trovare subito una soluzione, e devo dire poi siamo velocissimi nel cambiare direzione. Purtroppo, un po’ per cultura, tendiamo ad avere il controllo e si cerca di avere tutti in azienda pensando che in questo modo possiamo essere più produttivi. C’è voluta un’azione di forza per farci scoprire un altro modo per di lavorare.” Secondo Lei quanto lo smartworking sarà utilizzato abitualmente dalle aziende quando ci saremo lasciati alle spalle l'emergenza Covid-19? “Io sono convinto che ormai sarà diventata una nuova opportunità di lavoro e nelle aziende si tenderà sempre di più ad usare certi tipi di strumenti che fino a poco tempo fa erano sconosciuti e per pigrizia mentale non eravamo neanche disponibili ad usare.”
Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività. Quanto questa filosofia è recepita, a Suo avviso, veramente dalle Aziende, emergenza a parte? “Fino a qualche settimana fa secondo il mio modesto parere non era molto percepito, ora ci siamo trovati di fronte ad un’imposizione che ci sta facendo rendere conto che molte persone riescono a essere più produttive se lasciate libere di lavorare negli orari e nei posti che preferiscono, e sono convinto che alla fine dell’emergenza avremmo sviluppato un esperienza che convincerà il datore di lavoro a concedere questa opportunità. Ovviamente questo compor terà una riorganizzazione dell’organizzazione aziendale, lavorando per obiettivi e non tanto per ore. Alla fine conta il risultato ottenuto. La pandemia di Coronavirus ha, in sostanza, creato un esperimento forzato. Le organizzazioni che potrebbero essere state reticenti a considerare il lavoro remoto si sono confrontate con una situazione che ora lo richiede. E sebbene forse non sia la loro scelta, la stragrande maggioranza degli intervistati nella ricerca OnePoll ritiene che sia il futuro del lavoro. Cosa ne pensa? “Sì, sono d'accordo. Questa forzatura ci ha costretto ad aprire gli occhi verso nuove metodologie di lavoro e anche noi stiamo pensando di riorganizzare gli spazi in virtù dello smart working creando ambienti accoglienti e non concepiti come postazione fissa di lavoro, ma di passaggio perché potrò decidere se lavorare da casa o venire in ufficio e sedermi nella postazione che preferisco. Inoltre si stanno aprendo orizzonti a nuove opportunità di assunzione di personale, che potrà lavorare da remoto addirittura in un’altra regione o forse anche nazione. Ovviamente tutte opportunità che c’erano anche prima, ma non avevamo la consapevolezza per poterle accettare.”
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Secondo Donna Kimmel, Chief People Officer di Citrix: “Il mondo è decisamente cambiato. E il lavoro a distanza potrebbe in effetti essere la nuova normalità. Le aziende che abbracciano il cambiamento e costruiscono intorno a sé una cultura in cui i loro dipendenti sono dotati degli strumenti e della fiducia di cui hanno bisogno per adattarsi, possono superare questi tempi difficili e posizionarsi per prosperare quando ritornano giorni migliori". Cosa propone la Sua azienda? “Purtroppo questo momento difficile sta creando dei problemi alle aziende, ma allo stesso tempo molte si stanno organizzando trovando diverse strategie per reagire alla situazione attuale che sicuramente, quando ci sarà la ripartenza, gli permetterà di essere pronte. Anche noi nella nostra organizzazione abbiamo cambiato procedure e strategie di Marketing, cosa che nella routine normale ci avremmo impiegato dei mesi a fare. Una bella iniziativa che abbiamo deciso di lanciare in questo periodo, consiste nella offrire gratuitamente la nostra piattaforma per 30 giorni, dando l’opportunità alle persone di conoscerla in prima persona.” Telefono e Internet grazie al sistema Cloud. Come funziona questa innovazione della Sua azienda “Ambrogio”? “Quello che abbiamo creato con YouNeed, nasce dalla necessità di migliorare i processi aziendali interni, in modo da essere snelli e veloci. Solo lo scambio di mail interne è crollato del 50% e tutte le
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informazioni rimangono all'interno di un unico strumento, in cloud, ma su macchine virtuali private per ogni cliente e non condiviso con altre migliaia di utenti. Come avviene nella grandi aziende internazionali dove i dati sono esposti ad un maggiore rischio di hackeraggio. E tutto questo per le aziende sarà praticamente gratuito, perché essendo noi anche una compagnia telefonica abbiamo deciso di offrire gratuitamente ai clienti linee telefoniche, minuti illimitati e connettività ridondata. In questo modo il nostro cliente non pagherà più nulla per i servizi di telecomunicazione.” Ci parli di YouNeed, la comunicazione sulla nuvola attraverso una semplice interfaccia web. Un unico luogo dove gestire tutte le comunicazioni del tuo Team di lavoro con un risparmio di tempo e denaro. “Mettiamo a disposizione la nostra piattaforma in cloud di Smart working che si chiama YouNeed.it. Con YouNeed è possibile rispondere al numero aziendale da dispositivi mobile PC o tablet in qualsiasi posto uno si trovi – basta un collegamento a internet – inoltrare le chiamate ai colleghi, fare chiamate dal cellulare con il numero aziendale, fare videochiamate o videoconferenze, condividere il proprio desktop, chattare con il gruppo dei colleghi o condividere documenti. Inoltre, grazie ad un accordo che abbiamo con Poste Italiane, è possibile inviare raccomandate, telegrammi o posta ordinaria direttamente dalla
luglio\agosto 2020 nostra piattaforma. Abbiamo deciso anche di includere un plafond di traffico telefonico nazionale. Tutto questo per 30 giorni o fino a quando non finirà l’emergenza. Possono beneficiare tutte le aziende, studi, associazioni, non ci sono limiti dimensionali.” YouNeed è la più recente innovazione di Ambrogio. Una piattaforma Cloud che, sfruttando le tecnologie UCC sopra descritte, permette di gestire tutta la comunicazione aziendale con un unico strumento facile e veloce. Un unico "luogo" dove gestire tutte le comunicazioni con un risparmio di tempo e denaro. Un prodotto completo che sostituisce completamente router, firewall, centralino telefonico e che al tempo stesso può svolgere altre funzioni. La comunicazione tra i vari utenti collegati avviene grazie ad un centralino virtuale sia per il telefono che per la messaggistica istantanea. Le caratteristiche principali su cui si basa il sistema sono: ● facilità di utilizzo da parte dell'utente; ● integrazione e interconnessione delle funzionalità; ● rilascio costante di nuove funzioni immediatamente disponibili per tutti i clienti; ● nessuna manutenzione da parte del cliente o utente finale. YouNeed è sviluppato tutto "in house" dal Software Engineering Team di Ambrogio. Le sue funzionalità permettono al cliente di avere un centralino potente e innovativo, davvero completo, affidabile e costantemente aggiornato. YouNeed è composto da una parte Hardware all-in-one che offre tutte le funzioni richieste dai clienti e dalle aziende ben strutturate in un unico prodotto. Un apparato che implica un solo pannello di controllo; cablaggi, spazi, manutenzioni e consumi vengono ridotti al massimo. È una piattaforma UCC basata su uno stile social per ogni gruppo di lavoro o reparto in modo da rendere tutte le comunicazioni dinamiche e focalizzate, evitando lo scambio di decine di email per un unico argomento. Le comunicazioni diventano così dei post da commentare oppure dei messaggi condivisi in tempo reale con i singoli utenti o con i gruppi di lavoro. È possibile creare un gruppo misto ovvero una stanza virtuale dedicata ad ogni progetto. Diventa semplice scambiare file e documenti in tempo reale, aggiungere una nota, fissare una riunione e monitorare tutti i progetti di ogni reparto. Voi proponete Quantum, la connettività internet a banda larga, senza fibra. Cosa pensa del digital divide in Italia di aziende e privati? “Purtroppo il digital divide in Italia è ancora un grosso problema, non tanto per la connettività che ormai si trova in tutte le zone di Italia, ma per la velocità che si può raggiungere che, in alcuni punti, è veramente bassa. Devo riconoscere che le cose stanno migliorando, ma la richiesta di banda in virtù anche di nuove tecnologie che utilizzano il video, è sempre maggiore ed è per questo che ci siamo inventati la nostra offerta quantum. E dove c’è una connettività in xdsl possiamo andare ad affasciare fino a 8 xdsl e raggiungere velocità da 80 mega in su anche in zone veramente disastrate.”
Macchina del tempo. Come vede lo smart working, l'IOT, e la AI nel prossimo futuro in Italia? “In crescita esponenziale, sarà sempre più presente nella nostra vita. Quando parlo ai miei collaboratori di quello che stiamo facendo, li faccio riflettere su quello che è accaduto nella mondo della telefonia mobile: 12 anni fa tutti utilizzavamo per telefonare un cellulare Nokia o Motorola e al massimo mandavamo qualche sms. Adesso tutti hanno uno smartphone con cui poter fare di tutto. Lo utilizza anche mia madre, che ha 80 anni, per farmi le videochiamate. Ecco, noi ci troviamo proprio in quel momento di 12 anni fa dove nessuno immaginava quello che sarebbe accaduto in così poco tempo. Alcune aziende che ho citato non esistono quasi più a discapito di altre che erano completamente sconosciute. Nei prossimi 12 anni ci sarà un’esplosione di IOT Smart working e AI e diventerà la normalità come lo sono adesso gli smartphone.” Quante aziende italiane sono al passo con la tecnologia che proponete e qual è il rischio di non adeguarsi? “Quasi nessuna. Solo il 3% delle aziende italiane hanno soluzioni di questo tipo. Un mercato enorme da conquistare. Noi, da 5 anni proponiamo la nostra soluzione YouNeed e devo dire che ogni anno è sempre più facile. Chi non si adeguerà correrà il grosso rischio di essere tagliato fuori dal mercato, come se adesso un’azienda decidesse di non avere un sito internet: verrebbe spazzata via dal mercato in pochissimo tempo!” Il lavoro a distanza è un concetto completamente nuovo per la maggior parte dei dipendenti. Meno della metà degli oltre 10.000 lavoratori intervistati in sei paesi ha dichiarato di aver lavorato da casa almeno un giorno alla settimana prima dell'epidemia di Coronavirus: 33% (Stati Uniti), 26% (Francia), 34,4% (Australia), 42,6% (Germania), 22,1% (Italia), 45% (Regno Unito). E ammettono che lavorare a distanza è stato un adattamento. Tra le principali sfide citate dagli intervistati in tutti i paesi: isolamento dai colleghi, mancanza di interazioni faccia a faccia, difficoltà a separare il lavoro e la vita personale. Secondo Lei come si vincono queste ultime tre sfide? “Per vincere queste tre sfide occorre essere flessibili nello strumento altrimenti si corre il rischio che la flessibilità, se adottata in maniera troppo rigida, diventi a sua volta una rigidità essa stessa. Secondo me lo smart working deve avere delle indicazioni e delle flessibilità: dove e quando voglio incontro e organizzo meeting di persona e momenti di socializzazione. Reputo anche molto importante prepararsi mentalmente per lavorare da casa: la prima cosa da fare è l’abbigliamento che mi aiuta mentalmente ad entrare nel ruolo lavorativo dissociandomi da quello casalingo.” Cos'è la Unified Communication e Collaboration? “La Unified Communication e Collaboration (UCC) è quella pratica aziendale che prevede un tilizzo coordinato di tutti quegli strumenti riguardanti la comunicazione aziendale, impiegati sia in tempo reale sia in differita. La UCC non è una tecnologia, ma un insieme di tecnologie. È un modo di integrare l’innovazione digitale secondo un
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metodo che può davvero fare la differenza nella comunicazione intra e interaziendale. Telefono, servizi di messaggistica e file sharing vengono gestiti all’interno di un unico ambiente.” Come funziona? “Una semplice interfaccia permette di gestire in maniera coordinata il flusso di informazioni che circolano dentro e fuori l’azienda. La comunicazione diventa evoluta: il PC e lo smartphone si integrano, la telefonia su rete dati permette alle organizzazioni di abbattere notevolmente i costi delle linee telefoniche e dei centralini tradizionali. L’obiettivo dei sistemi UCC
è proprio quello di supportare tutte le tipologie d’integrazione in modo economico e sicuro ed essere sfruttati come leve di miglioramento delle attività e dei servizi aziendali in ottica co-creativa e di risparmio. Le tecnologie Unified Communication e Collaboration aiutano a condividere tutte le informazioni in ogni loro forma. Da un lato si potenzia la produttività individuale consentendo ai dipendenti e collaboratori di risparmiare tempo nello svolgimento delle proprie azioni e di accedere alle informazioni in modo più rapido e preciso. Dall’altro lato si supporta concretamente l’operatività aziendale favorendo una partecipazione più attiva nei vari processi di business.
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Produttività individuale: le piattaforme UCC permettono a dipendenti e collaboratori di lavorare in qualsiasi luogo fisico. La scrivania è oggi sempre più virtuale e molti compiti possono essere svolti a distanza. Produttività dei Team: le tecnologie UCC vanno a facilitare ed ottimizzare tut te le operazioni giornaliere riducendo spostamenti e trasferte migliorando al contempo la produttività del team. Ad esempio si può organizzare una conference call con colleghi, clienti o fornitori. Produttività aziendale: aiutando a condividere nel migliore dei modi l'informazione, la UCC, favorisce l'interazione di una pluralità di persone coinvolte nei vari processi di business. Operation IT: la UCC permette di migliorare il presidio dell’IT sulla sicurezza, sulla gestione della banda e dei dati.
Cos’è l’interfaccia UCC? “Una semplice interfaccia permette di gestire in maniera coordinata il flusso di informazioni che circolano dentro e fuori l'azienda. La comunicazione diventa evoluta: il PC e lo smartphone si integrano, la telefonia su rete dati permette alle organizzazioni di abbattere notevolmente i costi delle linee telefoniche e dei centralini tradizionali. L'obiettivo dei sistemi UCC è proprio quello di supportare tutte le tipologie d'integrazione in modo economico e sicuro ed essere sfruttati come leve di miglioramento delle attività e dei servizi aziendali in ottica co-creativa e di risparmio. Le tecnologie UCC aiutano a condividere tutte le informazioni in ogni loro forma. La UCC diventa un componente tecnologico fondamentale a livello aziendale. Le aziende dovrebbero riuscire a vedere gli strumenti UCC con gli occhi del management: permettono di ottenere risparmi consistenti migliorando sensibilmente la user experience. Aiutando a condividere nel migliore dei modi l'informazione, la UCC favorisce l'interazione di una pluralità di persone coinvolte nei vari processi di business. La UCC permette di migliorare il presidio dell'IT sulla sicurezza, sulla gestione della banda e dei dati.”
luglio\agosto 2020 Quali sono i benefici per la comunicazione aziendale? “Con la piattaforma UCC la condivisione diventa un gioco da ragazzi. Le soluzioni tecnologiche adottate introducono funzionalità aggiuntive per gli utenti, tra cui il servizio di Posta online. L'uso di informazioni sulla presenza (presence) dei collaboratori o di un dipendente, in un Team di lavoro, permette di visualizzare se i contatti sono online o meno e di abilitare nuove applicazioni come l'instant messaging. Ecco che l'azienda si dota di un vero e proprio sistema di comunicazione “social”, basato su piattaforme di condivisione. La contestuale creazione di un portale aziendale permette ai singoli di condividere all'interno dell'organizzazione il proprio profilo individuale. Infine, l'utilizzo della wiki consente la generazione di community aziendali.”
il mondo dell'ufficio. Le UCC sono tecnologie che più di tutte stanno migliorando gli ambienti di lavoro. Sempre più persone lavoreranno da casa. L'intelligenza artificiale aiuterà le persone a organizzarsi in maniera più efficiente. Non saranno più i consumatori o le imprese che "andranno" su internet, ma sarà internet ad "andare" da loro.
Quindi la nuova frontiera è proprio lo smart working. “Lo smart working, in estrema sintesi, è una nuova dimensione del lavoro che, sfruttando la Mobility, la Unified Communication & Collaboration e il social computing, da un lato favorisce la produttività individuale e la continuità operativa dell'utente (e quindi del business), dall'altro permette una significativa flessibilità rispetto al posto di lavoro. Se un tempo la produzione aziendale ruotava attorno alle fabbriche e agli uffici, attualmente, il modo di lavorare delle persone è cambiato e sta cambiando profondamente rendendo la sfera privata e professionale spesso sovrapposte e integrate.” Dallo smartphone allo smart working il click è breve. Diverse le soluzioni e gli strumenti più o meno integrati ai sistemi gestionali aziendali, che hanno offerto la possibilità di risolvere incontri di lavoro tra sedi o uffici lontani in chat vocali, soluzioni social collaboration sempre più evolute che hanno agevolato il business. Dal mondo analogico a quello digitale, l'intelligenza delle cose corrisponde alla progressiva informatizzazione di oggetti che, diventando connessi e comunicanti, portano in molte organizzazioni alla rottura dei tradizionali vincoli tra lavoratore e ufficio. Utilizzare lo smartphone per fare mille altre cose oltre a una telefonata, ha abituato le persone a usare le tecnologie informatiche per comunicare, lavorare, rimanere connessi in mobilità. Lo smart working sta trasformando il modo di lavorare e lo sta facendo rapidamente. Oggi, per un'azienda rimanere ancorati ai vecchi schemi può voler dire perdere terreno. Lo smart working, infatti, non è solo un modo di lavorare più intelligente in termini di fruizione delle tecnologie e del tempo, ma è anche il risultato di un sapiente uso dell'innovazione, che favorisce la trasformazione digitale delle aziende attraverso cambiamenti che presuppongono nuove capacità di vision e nuovi approcci strategici all'insegna di un'integrazione da cui si genera una maggiore collaborazione tra le persone, in particolare, e tra le organizzazioni, in generale. Il digitale rende l'ufficio sempre più vicino. Il luogo di lavoro del futuro sarà modellato da tecnologie che faciliteranno e miglioreranno la collaborazione, limitando le distrazioni, stimolando la creatività e cambiando
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COVID-19: NE PARLIAMO CON GLI ESPERTI Legge, relazioni interpersonali, agricoltura: come il virus ha influito su questi tre settori A cura di Carla Cavicchini
• Mario Pavone, avvocato penalista e criminologo, patrocinante in Cassazione e Corti Superiori. Presidente dell’Ass.ne Nazionale per l’Immigrazione in Italia A.N.IM.I. Onlus, dell’Ass. Internazionale It aliani all’ E s tero R adici O nlus e componente del Coord. Nazionale dell’Ass. Nazionale Vittime di Reato. A causa del Covid-19 l'utilizzo delle videoconferenze si è imposto anche nell'attività giudiziaria, in particolare nel processo civile. Secondo lei ciò varrà anche nel settore penale e in quali casi in particolare? “La scelta del Legislatore di svolgere le
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udienze civili in videoconferenza risulta in linea con l’avvio da tempo della trasmissione in via telematica degli atti processuali, allo scopo di evitare i tempi morti del processo civile e le lungaggini processuali derivanti dalla necessità di depositare nelle Cancellerie dei Tribunali gli atti necessari alla decisione della controversia. Le udienze penali, improntate sulle indagini svolte dal Pubblico Ministero e raccolte nel fascicolo processuale, sono, al contrario, regolate dal principio dell’oralità e del contraddittorio in giudizio e pertanto non possono essere svolte in via telematica ma in presenza dei difensori, consulenti tecnici e testimoni delle parti e del Giudice che deve formare il proprio convincimento ai fini della decisione. L’Unione delle Camere Penali, organismo di rappresentanza dei Penalisti Italiani, ha più volte ribadito l’importanza dello svolgimento delle udienze in presenza delle parti, sia pure con tutte le precauzioni derivanti dal rispetto delle regole dettate dal Governo per la prevenzione dei contagi Nelle Aule dei Tribunali. A parere della UCP i provvedimenti assunti dal Governo violano i principi del Giusto Processo sanciti dall’art.111 della Costituzione e ledono gli ideali liberali che rappresentano il fondamento della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, in quanto sacrificano in nome di una presunta efficienza amministrativa dell’apparato giudiziario, la sacralità del rito processuale che si può celebrare solo con la presenza delle parti. Recentemente la stessa Corte Costituzionale ha richiamato la centralità della Costituzione ed ha ricordato che, anche nell’emergenza pandemica, la nostra Carta Costituzionale deve rimanere imprescindibile riferimento e che occorre tutelare sempre i diritti fondamentali delle persone coinvolte nelle indagini giudiziarie.”
Sempre a causa della pandemia è riesploso l'annoso problema del sovraffollamento delle carceri italiane. Sarà colta questa occasione per affrontare finalmente il problema? “Il Governo, conscio della situazione di sovraffollamento delle Carceri e delle possibile diffusione del Covid-19, è intervenuto con il c.d. Decreto Cura Italia disponendo, all’art.123, la detenzione domiciliare dei condannati ad una pena da scontare di diciotto mesi. Tanto ha consentito di ridurre congruamente il numero dei detenuti presenti, ma non ha risolto il problema del sovraffollamento derivante da celle minuscole dove la contiguità è da sempre la regola, che accresce i timori della diffusione del Virus. A tanto si aggiunga la impossibilità di assicurare una efficiente assistenza sanitaria per i ristretti come denunciato da varie Associazioni. Appare quindi necessario che il Legislatore intervenga su tale spinoso problema nell’ambito di una più generale Riforma del Sistema Penitenziario e delle pene c.d. alternative ampliandone la fruibilità non in base alla condanna ma alla natura del reato commesso ed alla c.d. pericolosità sociale del condannato.” • Professoressa Susanna Petrassi, psicologa, criminologa docente di criminologia presso il Nuovo Ateneo Romano, via Mordini n°19 (piazza Mazzini), Roma, dal 1994 al pensionamento nel 2014. Impegnata contro la violenza domestica, i maltrattamenti alle donne e il femminicidio. Tiene conferenze in tutto il territorio nazionale a titolo gratuito per portare avanti la sua battaglia nel sociale. Collabora con Sostegno Donna e altre Associazioni.
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La vicinanza forzata imposta dal Covid19 è stata un buon barometro per la coppia? Sono entrate in crisi molte coppie oppure la convivenza coatta ha unito di più? “ L a v i c i n a n z a f o r z at a d ov u t a a l l a quarantena imposta dal Coronavirus non ha prodotto reazioni e conseguenze uguali per tutte le coppie. Cominciamo da quelle irregolari come gli amanti: l'impossibilità di frequentarsi e di scambiarsi effusioni ha acuito in alcune la nostalgia e il desiderio, fortificando la passione; in altre ha generato un lento e progressivo allontanamento amoroso ed erotico, complice anche la difficoltà oggettiva di comunicare liberamente attraverso telefonate, messaggi, chat, per il pericolo di essere scoperti, mettendo così a repentaglio la stabilità domestica e familiare, a cui, per facciata, diciamolo senza ipocrisie, sono molti quelli a cui tengono. I fidanzati ufficiali, anche con l'assenso dei genitori, pur soffrendo la lontananza, sono riusciti a comunicare più liberamente, tramite PC , Sk ype, videotelefonate ed essendo romantici per definizione, fantasticando sul loro futuro incontro dopo la clausura. Devo ricordare però che la tecnologia soddisfa vista e udito e non può sostituire il contatto e il calore umano, nessun contatto virtuale sarà lontanamente paragonabile ad un abbraccio vero, a due corpi che si integrano uno con l'altro, la pelle contro la pelle è insostituibile. Tutti abbiamo bisogno di baci, abbracci, di carezze reali e fisiche. A r r i v iam o alle cop pie s t abilm e nte conviventi, una situazione simile a quella dovuta alla chiusura forzata, sarebbe stata impensabile anni fa e molti sono i fattori che hanno influito sull'andamento dell'armonia dei partners. Molto è dipeso dalle risorse emotive di ciascuno e in base agli strumenti in loro possesso, ognuno dei due ha attribuito un diverso valore alla situazione atipica e una diversa risposta comportamentale. Non siamo abituati a vivere continuamente con il partner, neppure i pensionati, che hanno spesso modelli di vita, interessi e
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amicizie differenti. Un ruolo negativo possono averlo giocato ambienti abitativi angusti, con spazi comuni assai ristretti. Il fatto che uno dei due possa aver continuato a lavorare in remoto può aver generato, inconsapevolmente, nell'altro invidia e frustrazione. I bambini, di cui troppo poco si parla, hanno risentito moltissimo della situazione e ciò ha determinato preoccupazione e impegno anche fisico nei genitori. La quarantena ha portato una crescita esponenziale di rotture di matrimonio e richieste di separazione. Di contro alcune coppie hanno riscoperto l'antico affetto che li ha legati all'inizio e rispolverato una reciproca solidarietà. La coppia e la casa sono diventati un solido baluardo contro il pericolo esterno e un rifugio sicuro e protettivo in cui far rinascere sentimenti mai spenti, ma solo assopiti. Specialmente se ognuno ha potuto ritagliarsi piccoli spazi individuali come anche lavori manuali piacevoli. L a coppia che è soprav vissut a alla quarantena potrà sopravvivere ad altri ostacoli. La coppia, invece, legata da un filo già logoro ha avuto molte possibilità di spezzarsi anche con astio e risentimento. Inoltre il tenore di vita è importante e i tanti che si sono trovati in difficoltà economiche e nella paur a di non p ote r assicu r a re il s os te nt a m e nto alla famiglia, hanno sperimentato il progressivo distacco emotivo e sessuale dal partner, seppure amato, perché si è impadronito di loro uno stato di profondo malessere esistenziale. A tutto ciò che finora ho detto si aggiunge la naturale preoccupazione per il contagio proprio e dei propri cari e lo spettro angoscioso di una morte dolorosa e solitaria. Di qui la mia convinzione che oltre lavoro per gli avvocati matrimonialisti ce ne sarà molto anche per gli psicoterapeuti.” Lo slogan "Ne usciremo con le case pulite, nonché puliti moralmente" può farci sperare veramente in un cambiamento interno? “Purtroppo dobbiamo constatare che
passate le prime due settimane, in cui gli italiani si sono sentiti uniti e fratelli, riconoscendo loro anche spirito di amor di patria, disciplina e senso civico, tanto da cantare l'inno nazionale dai balconi e da apporre sui loro profili social bandierine tricolori, ad un certo punto delusi dai politici e stanchi delle notizie fuorvianti e contraddittorie dei media che in questa ghiotta occasione ci hanno inzuppato il pane, hanno cominciato a dare segni di insofferenza alle regole. Sono venuti a galla errori e mancanze dello Stato, nonché le solite mele marce che hanno fatto riemergere l'antico animo disubbidiente dell'italiano. In conclusione mi sento di poter fare u n'af fe r mazio n e fo r te e cio è ch e , se è vero che siamo moralmente ed emotivamente peggiorati, l'italiano sa essere all'occasione un eroe se gli viene dato il buon esempio dall'alto. Niente insegna di più del buon esempio, né le parole, né le promesse, né le pontificazioni. Un governo onesto produrrà italiani onesti ed esemplari, perché essi hanno dimostrato negli anni di essere un grande popolo. È pura utopia attribuire una prolungata, quanto inattesa, clausura alla disubbidienza e al peggioramento etico del nostro popolo.” • M a r c o R e m a s c h i , A s s e s s o r e a l l 'A g r i c o l t u r a , p o l i t i c h e p e r l a montagna e politiche per il mare della Regione Toscana. La Coldiretti nelle sue richieste a seguito del Covid-19 , ha fatto riferimento anche al "Piano Marshall". Quale è stata la sua risposta in merito? “Il tema della necessità di un intervento massiccio su alcune filiere agricole è un tema vero, reale, quindi in linea di principio condivisibile la richiesta di sostegno da parte delle organizzazioni co m e C o l d i r e t t i , a n c h e s e a l c u n e affermazioni fatte a livello nazionale, come la proposta di impegnare le risorse europee non spese, non sono riferibili alla Toscana che ha allocato circa il 98% di
luglio\agosto 2020 quanto disponibile nella programmazione. È necessario però distinguere i vari livelli possibili di intervento, cercando di sfruttare al meglio ogni componente: in particolare ci dovrà essere un livello regionale, con risorse certamente limitate, ma che possiamo gestire in modo più agevole e soprattutto cercando di calzare gli interventi alle reali necessità delle filiere Toscane. È questo il caso delle risorse stanziate dalla regione Toscana per la filiera floricola, cui abbiamo dedicato un fondo ristoro danni subiti per oltre 2,4 milioni di euro e del latte ovicaprino, per il quale abbiamo impegnato 1,2 milioni a favore di produttori e trasformatori. Sul livello nazionale invece stiamo lavorando con il governo e le altre regioni al fine di un rapido ed efficace utilizzo delle risorse di alcune centinaia di milioni di euro previsti dai decreti legge approvati dal governo in nelle settimane scorse.” Anche gli agriturismi sono stati fortemente penalizzati, pensati anche quale realtà importante per la tutela del paesaggio, salvaguardia dell'ambiente e sviluppo agricolo. Come si può intervenire? “Il turismo, e con esso l’agriturismo, è il settore che ha più subito in questi mesi, con perdite secche di prenotazioni, quasi del tutto non recuperabili nei mesi a venire, per questo si è pensato per questo settore un intervento specifico, elaborato con le altre regioni, che ci consenta di utilizzare il 2% dei fondi europei del piano di sviluppo rurale, circa 18 milioni per la Toscana, per un
contributo a fondo perduto per le aziende. Ciò non consentirà di recuperare integralmente i mancati guadagni, ma darà una boccata di ossigeno indispensabile alla sopravvivenza per molti.” Qual è il suo pensiero sull'allentamento delle briglie a favore della libera circolazione tra le regioni? “Mi pare che la situazione sia in tutte le regioni, con le dovute differenze, rientrata in una situazione di controllo, questo grazie al grande lavoro di medici infermieri e degli altri operatori sanitari che hanno veramente dato tanto nella fase più acuta, e anche grazie al comportamento responsabile della maggioranza dei cittadini. Questa situazione non ci deve però dare una illusione di avercela fatta, ma dobbiamo ricominciare a vivere, mantenendo i comportamenti che questa nuova situazione necessita. Tenere tutto chiuso non sarebbe stato né sostenibile, né giustificabile visti i dati, aprire in modo asimmetrico non pareva una scelta tecnicamente valida, basti pensare che all'inizio dell’epidemia in Italia, con i voli dalla Cina chiusi è ormai assodato che il primo contagio sia arrivato dalla Germania che non destava allora alcuna preoccupazione. Oggi abbiamo un mondo talmente interconnesso a livello internazionale, come ci ha ben dimostrato questa pandemia, figuriamoci la possibilità di controllo dai movimenti interregionali. Ma questo vuol dire che dobbiamo essere ancora più responsabili individualmente e capaci come sistema di tracciare ed eventualmente contenere eventuali, e spero remoti, episodi di focolai.”
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GRUPPO FEDRIGONI 130 anni di passione per la carta A cura di Giorgio Nadali
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Fedrigoni dal 1888 significa eccellenza nelle carte speciali. Il Gruppo è, infatti, tra i maggiori player globali nella produzione e vendita di diverse tipologie di carta ad alto valore aggiunto per packaging, grafica, editoria, prodotti autoadesivi per l’etichet t atura e per il set tore sicurezza. Carte estremamente raffinate, performanti, innovative e rispettose dell’ambiente: si va dall’uso di cellulose di foreste certificate e ripiantate a processi produttivi “leggeri”, alla totale riciclabilità dei prodotti. Gruppo Fedrigoni è oggi uno dei principali operatori al mondo nel mercato della carta, leader globale nelle etichette autoadesive per il settore del vino e primo in Europa nelle carte speciali ad uso grafico, con una quota di esportazioni pari al 75% del fatturato. E questo grazie a una ricerca costante di nuove soluzioni e a cospicui investimenti in tecnologia e innovazione di prodotto e di processo, da sempre presenti in
luglio\agosto 2020 azienda ma ora ulteriormente sostenuti da un rinnovato e ampliato management team. I clienti spaziano dai più prestigiosi marchi del lusso, in particolare nella moda e nella cosmesi, alle Banche centrali, da aziende vinicole di prestigio a case farmaceutiche, a musei d’arte di tutto il mondo, da stampatori ad artisti e studenti. A Fedrigoni infatti fa capo anche il celeberrimo marchio Fabriano, che nel 2014 ha compiuto 750 anni e che ha fornito fogli da disegno e da scrittura a geni indiscussi come Michelangelo e Beethoven. Fedrigoni è un gruppo privato multinazionale con un fatturato di circa 1.600 euro e oltre 4.000 dipendenti, cifre a cui si è giunti dopo l’acquisizione, perfezionata a febbraio 2020, del Gruppo Ritr ama , multinazionale it aliana di prodotti autoadesivi. Nell’aprile 2018 il 90% del capitale è stato acquisito dal fondo di investimento statunitense Bain Capital, mentre il 10% è rimasto a un ramo della famiglia Fedrigoni, che mantiene la Vicepresidenza e la Direzione marketing. L’Amministratore Delegato è Marco Nespolo. La nuova proprietà ha rinnovato e integrato il management e impresso un’accelerazione all’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo, punt ando a crescere con decisione in nuovi mercati e aree geografiche attraverso investimenti e acquisizioni. Il Gruppo offre oltre 25.000 prodotti di listino a cui si aggiungono moltissime car te proget tate e realizzate in via esclusiva. Due i segmenti principali. Uno è “Carta e Sicurezza” e rappresenta quasi il 70% della produzione: serve sia l’industria (ogni tipo di carta e cartoncino utilizzato nell’editoria, nella legatoria, nella grafica, nel packaging, nella moda), sia le Banche centrali, per le quali realizza fili di sicurezza multifunzionali, patches o l o g r af i c i , s t r i p e s p e r b a n co n ot e , carte per assegni. L’altro è “Pressure Sensitive L abels”, cioè etichet te e supporti autoadesivi per usi industriali, e si rivolge in particolare alle industrie farmaceutiche, alimentari, vinicole e di
liquori, di prodotti per la casa e la cura della persona. La sede è a Verona, dove l’azienda fu fondata da Giuseppe Antonio Fedrigoni, ma og gi si cont ano una ventina di stabilimenti produttivi tra Italia (Verona, Trento, Milano, Monza Brianza, Ancona, Macerata), Spagna, Regno Unito, Brasile, Usa, Cile e Cina, più aziende distributive e società dirette in diversi Stati nel mondo. I Paesi serviti attraverso partner qualificati sono 130: i mercati più forti sono Italia ed Europa, che insieme costituiscono oltre il 60% del giro d’affari, ma le vendite stanno crescendo anche in Asia e in America, soprattutto dopo alcune acquisizioni in Brasile e negli USA . A partire dal 2011 le società Fedrigoni Cartiere SpA, Cartiere Miliani-Fabriano SpA e Fabriano Securities Srl si sono unite in Fedrigoni SpA mantenendo i rispet tivi marchi commerciali di riconoscibilità. Il brand Manter, acquisito nel 1993, è il primo al mondo nelle etichette per il settore enologico. LE SOCIETÀ E I MARCHI Fanno par te del Gruppo le aziende: Fedrigoni, specializzata in carte pregiate per i marchi del lusso; Fedrigoni Brasil Papèis, azienda brasiliana per la produzione di banconote acquisita nel 2015; la statunitense GPA (Chicago), anch’essa rilevata nel 2015, specializzata nei suppor ti e nella stampa digitali; Arconvert, inaugurata nel 1989, leader mondiale delle etichette per il settore enologico con il marchio Manter; Gruppo Cordenons, acquisito nel maggio 2018, produttore di carte fini e tecniche con sede a Milano e due stabilimenti a Scurelle (Trento) e a Cordenons (Pordenone); Gruppo Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi con stabilimenti in Italia, Spagna, Regno Unito, Cile e Cina, definitivamente acquisita nel febbraio 2020. Sono riconducibili al Gruppo i marchi: Fabriano, notissimo brand della carta artistica e da disegno acquisito nel 2002 con le Cartiere Miliani Fabriano; Fabriano Securities, che porta avanti la tradizione
medievale della filigrana, inventata proprio a Fabriano, e ha incorporato nel 20 0 4 la lombarda Mantegazza Arti Grafiche; Fabriano Boutique, che produce cartoleria e merchandising di lusso. SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA L’impegno di Fedrigoni a favore della conservazione dei beni naturali e della sicurezza − del lavoro, dei territori su cui sorgono i siti produttivi e naturalmente dei prodotti, dalla realizzazione allo smaltimento − viene da lontano: già nel 1998 l’azienda si è dotata di un Codice Etico in continuo aggiornamento e di una Politica Integrata per la qualità, l’ambiente e la sicurezza che la impegnano a rispettare rigide regole di condotta per minimizzare l'impatto globale delle proprie attività industriali e distributive. Inoltre, dal 2002 il Gruppo pubblica con c adenza periodic a un bilancio ambientale, in cui dà conto della propria attività nel rispetto dei fondamentali principi di sostenibilità ambientale, sociale, economica e territoriale. Il primo certificato ISO 14001 è stato ottenuto nel 1999 e oggi tutti i siti produttivi sono conformi a questo standard, così come sono certificati tutti i prodotti Fedrigoni, sia nel settore cartario che nelle etichette autoadesive, così da assicurare garanzie di eco-compatibilità e di sicurezza per il consumatore. Grande attenzione viene dedicata al personale: ogni anno più di 900 dipendenti sono coinvolti in attività di sicurezza che hanno p er me sso di diminuire costantemente gli indici di frequenza, gravità e durata media degli infortuni. Inoltre, circa il 75% della forza lavoro stabile partecipa a corsi di formazione, manageriale o tecnico/specialistica, per un totale di circa 15.000 ore all’anno e tutto il personale aderisce a un Codice Etico aziendale che sancisce principi di trasparenza, regolarità, affidabilità e correttezza. T U T E L A A M B I E N TA L E : N E S S U N ALBERO VIENE TAGLIATO SENZ A ESSERE RIPIANTATO
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Le materie prime e ausiliarie utilizzate da Gruppo Fedrigoni sono sicure, non impattanti e provenienti da origini controllate e tracciabili, grazie a un impegno costante e a investimenti impegnativi. Contrariamente a quanto si pensa, l’industria cartaria europea tutela il rinnovamento e l’incremento della superficie forestale mondiale: praticamente la totalità del legno utilizzato per produrre cellulosa proviene, oltre che da residui o sottoprodotti di altri settori industriali del legno, da operazioni di sfoltimento necessarie a conservare le foreste in condizioni di salute e a promuovere un loro corretto rinnovamento. Le cartiere Fedrigoni acquistano solo cellulosa da foreste aderenti al modello di certificazione forestale FSC® (70%), oppure Controlled Wood (30%), si servono di fibre a crescita annuale, come cotone, lino, canapa, bambù, e di maceri selezionati e certificati. Si può dunque affermare che il 90% della carta prodotta da Fedrigoni sia certificata FSC (CoC/ Controlled Wood). Le materie ausiliarie, come le cariche minerali, le sostanze coloranti e leganti che sono necessarie per alcune produzioni, vengono scelte accuratamente per privilegiare le soluzioni che assicurino - prima, durante e dopo il loro impiego - i minori impatti ambientali, sicurezza per chi le deve manipolare e un’ottima funzionalità sul prodotto finale.
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RIDOTTI QUASI DELLA METÀ I CONSUMI DI ACQUA FRESCA E DI ENERGIA TOTALE Analoga sensibilità viene riser vata al consumo d’acqua, a quello energetico e alle emissioni in atmosfera. L’acqua è considerata la “seconda materia prima” dell'industria c ar t ar ia . Fe dr igoni è r iuscit a nel temp o a diminuir ne sensibilmente l’impiego nei propri processi: fra il 20 02 e il 2017, a fronte di un incremento della produzione lorda di carta del 60%, il consumo medio unitario di acqua fresca per tonnellata di carta si è ridotto del 45%, così come sono calate del 29% le emissioni di CO2 e del 49% quelle degli ossidi di azoto. Nel 2019 sono stati investiti 4 milioni di euro per installare un depuratore biologico per l’acqua a Verona. Nel comparto PSL (etichette autoadesive), che nello stesso periodo è cresciuto addirittura del 117%, le emissioni sia di CO2 sia degli ossidi di azoto (NOX) sono scese del 17% e il consumo specifico di energia totale (elettrica + termica), proveniente al 100% dal metano e da risorse rinnovabili, si è ridotto del 44%. Fedrigoni già dagli anni ’90 ha investito in impianti di cogener azione aliment ati a met ano per ottimizzare l'efficienza energetica nel suo insieme.
luglio\agosto 2020 CULTURA E ISTRUZIONE Sostenibilità per Fedrigoni significa anche istruzione e cultura: ogni anno il Gruppo investe centinaia di migliaia di euro per sostenere progetti dedicati al disegno e alla scrittura per adulti e bambini, tramite Fabriano, e per mantenere l’eredità e gli archivi della storia della carta attraverso la Fondazione Fedrigoni-Fabriano (già ISTOCARTA, Istituto di Storia della Car ta "Gianfranco Fedrigoni"). Nata per conservare e divulgare la conoscenza della carta in tutte le sue forme, la Fondazione promuove lo sviluppo delle scienze cartarie e tutela l’Archivio storico delle Cartiere MilianiFabriano, primo archivio d’impresa dichiarato di “notevole interesse storico” in Italia. Ad essa si deve, nel giugno 2019, la realizzazione di un intero padiglione dedicato alla carta nel Complesso Storico delle Cartiere di Fabriano, in occasione della tredicesima Conferenza Unesco delle Città Creative. INTERVISTA A MARCO NESPOLO, CEO DEL GRUPPO FEDRIGONI Fedrigoni è brand mondiale per la qualità, ma dopo 130 anni, nel 2018, anche questo brand è stato acquisito dall'estero. Perché non è possibile mantenere un brand esclusivamente italiano e quali risultati ha prodotto l'acquisizione di Fedrigoni da parte di Bain Capital Private Equity? “Fedrigoni è e rimane un brand totalmente italiano. Bain Capital è un investitore istituzionale, cioè immette capitale ma non gestisce direttamente il business del Gruppo, che resta invece governato da un management team con il cuore e la mente, oltre che la presenza, in Italia. L’ingresso di un fondo di private equity ha, però, permesso l’adozione di iniziative strategiche che hanno fatto crescere notevolmente l’azienda, sia organicamente che per acquisizioni mirate, attraverso il miglioramento dei processi produttivi, lo sviluppo di prodotti innovativi e di grande successo, un posizionamento più corretto sul mercato con la conquista di nuovi spazi, anche geografici. E questo soprattutto grazie all’innesto di nuove competenze manageriali.”
La Federazione Carta e Grafica è una filiera che vale l’1,4% del Pil. Quali sono i numeri e i progetti futuri di Fedrigoni che può svelarci? “Fedrigoni è un gruppo che fattura 1,6 miliardi di euro e dà lavoro in tutto il mondo a 4000 persone. Due le business unit principali: Carta e Sicurezza, che serve sia l’industria − attraverso ogni tipo di carta e cartoncino utilizzati nel packaging, nell’editoria di alta gamma, nella legatoria, nella grafica, nei prodotti per scuola e ufficio − sia le Banche centrali; e Pressure Sensitive Labels, che realizza etichette e prodotti autoadesivi a usi industriali per molti settori, tra cui il farmaceutico e l’alimentare. Abbiamo un fortissimo posizionamento nelle carte speciali ad alto valore aggiunto per il luxury packaging e il fine printing, che intendiamo consolidare continuando a innovare e ampliare i prodotti ed espandendoci in aree geografiche al momento poco coperte, così come siamo leader nei prodotti per l’ufficio e il disegno. Intendiamo crescere ancora, in maniera organica ma anche attraverso acquisizioni strategiche.” Ci parli dell'acquisizione del gruppo Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi. “L’acquisizione di Ritrama va esattamente nella direzione di far crescere il Gruppo aggiungendo business strategici e
Fabriano Security. Quali sono le eccellenze di questo settore? “Fabriano Securit y, uno dei brand del Gruppo, è tra i principali player globali nella produzione di c ar te ed elementi di sicurezza − come fili di sicurezza multifunzionali, patches olografici, stripes per banconote, carte per assegni − e rifornisce di cartamoneta svariate Banche centrali di Paesi di tutto il mondo, quasi proseguendo la tradizione medievale della produzione di filigrana, inventata proprio a Fabriano. Tut t avia, opera in un set tore dif ficile e molto critico, con numerosi elementi di complessità che vanno dalle dinamiche competitive, di non facile gestione, al trend della domanda, che può variare con velocità repentina, esponendo gli operatori del mercato a non pochi rischi.”
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complementari, così da massimizzare le sinergie. Ora siamo il terzo operatore al mondo nel settore Pressure Sensitive Labels − dove da tempo operiamo con performance molto positive attraverso i brand Arconvert e Manter − avendo unito l’eccellenza di Fedrigoni nelle etichette per il vino (secondo produttore globale), per il food, l’household e la logistica all’alta tecnologia applicata ai film adesivi di Ritrama, uno dei principali produttori mondiali per usi pharma, beverages e personal care. Arconvert e Ritrama sono in forte sinergia: una ha un’alta specializzazione nelle etichette autoadesive realizzate con carte speciali, l’altra, un maggiore expertise nella produzione dei film plastici autoadesivi.” Secondo il presidente della Federazione, Girolamo Marchi, la sfida attuale è quella di applicare all’intera filiera i concetti, le tecniche e i benefici dell’economia circolare. Qual è la politica di sostenibilità di Fedrigoni? “Siamo impegnati da tempo, e con cospicui investimenti, a garantire la massima sostenibilità del business, sia nella filiera produttiva - dalle materie prime e ausiliarie utilizzate, che sono sicure, non impattanti, provenienti da origini controllate e tracciabili, fino allo smaltimento - sia nelle operations, ottimizzando l’efficienza energetica e riducendo drasticamente i consumi di acqua e le emissioni in atmosfera. Abbiamo un Codice Etico in continuo aggiornamento e una Politica Integrata per la qualità, l’ambiente e la sicurezza che ci impegnano a rispettare rigide regole di condotta per minimizzare l'impatto delle attività industriali e distributive. Inoltre, pubblichiamo regolarmente un bilancio ambientale. Il primo certificato ISO 14001 risale al 1999 e oggi tutti i nostri siti produttivi sono conformi allo standard, così come sono certificati, eco-compatibili e sicuri tutti i prodotti Fedrigoni.” Packaging alimentare e farmaceutico, igiene personale e informazione: le imprese della Federazione Carta e Grafica in prima linea nell’emergenza Covid-19. La filiera carta e stampa non può fermarsi per non lasciare vuoti i supermercati. Come avete deciso di muovervi? “Gruppo Fedrigoni sta garantendo la piena continuità operativa in Italia e nel mondo, in conformità con le disposizioni emanate dai Governi, gestendo in tempo reale con un monitoraggio costante le eventuali criticità. I nostri stabilimenti e magazzini infatti non si fermano, pur nel totale rispetto della salute delle nostre persone, che viene prima di ogni altra cosa. Siamo sempre stati un passo avanti nell’introdurre le misure necessarie a scongiurare il contagio: prima che diventasse obbligatorio abbiamo favorito lo smart working per gli impiegati e l’adozione di sistemi di comunicazione via web, negli stabilimenti è stata introdotta la misurazione della temperatura corporea a distanza con infrarossi e laddove non fosse possibile tenere i lavoratori distanti tra loro almeno 1 metro sono state rese obbligatorie le mascherine, abbiamo raddoppiato le misure di sanificazione e installato dispenser di gel disinfettante.”
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Candidatura UNESCO "Carta filigranata di Fabriano, ce ne parli. “La fabbricazione della carta filigranata è un’arte preziosa che a Fabriano è nata e si è sviluppata. La Pia Università dei Cartai, continuatrice diretta di questa tradizione, ha avviato lo scorso anno il percorso per candidare l’Arte della Carta filigranata di Fabriano a patrimonio immateriale tutelato dall’Unesco, in collaborazione con la nostra Fondazione Fedrigoni Fabriano (che detiene un patrimonio storico cartario di inestimabile valore e si dedica alla sua conservazione e divulgazione), la Fondazione Carifac, il Comune di Fabriano e altre istituzioni e associazioni cittadine. Siamo orgogliosi di sostenere, anche come partner scientifico, questo progetto: il 20 marzo è stato presentato il dossier di candidatura, ora si attende la decisione, in vista del riconoscimento a Parigi nel 2021.” Nel 1888 Giuseppe Antonio Fedrigoni fonda le Cartiere Fedrigoni con una spesa di 223.300 lire di allora. Oggi sarebbe impossibile? Cosa è cambiato nei valori e nello spirito imprenditoriale?
luglio\agosto 2020 il corretto rinnovamento. Contrariamente a quanto si pensa, l’industria cartaria europea favorisce l’incremento, non il disboscamento, della superficie forestale mondiale. In più, molta cellulosa proviene da residui o sottoprodotti di altri settori industriali del legno. Fedrigoni acquista solo da foreste aderenti al modello di certificazione forestale FSC® oppure Controlled Wood e dunque può affermare che la quasi totalità della sua carta sia certificata.” Pensa che lo sviluppo del digitale soppianterà libri e giornali di carta e quando? “Sicuramente la digitalizzazione della comunicazione sta impattando in parte sulla domanda di libri e di giornali cartacei: ciò accade ormai da parecchio tempo e non mi aspetto un’inversione di tendenza. Ma Fedrigoni non produce carta per quotidiani né per libri, se si eccettuano volumi preziosi o cataloghi d’arte, bensì lavora in settori ad alto valore aggiunto o di nicchia che sono meno coinvolti da questo fenomeno, come il packaging per prodotti di lusso nella moda o nella cosmesi, le etichette, le carte speciali.” Quali sono state le sue maggiori soddisfazioni in qualità di CEO nell'ultimo anno? “La maggiore soddisfazione è stata vedere come le nuove iniziative intraprese e l’innesto di competenze complementari nel management team abbiano permesso in breve tempo di dare una forte accelerazione alle performance del Gruppo. La struttura manageriale che abbiamo messo in piedi, grazie alla passione di sempre e all’innesto di figure che prima mancavano e che sono invece abilitanti per affrontare al meglio le nuove sfide, sta costruendo la Fedrigoni di domani.”
“Lo spirito imprenditoriale non credo sia cambiato, però in 130 anni il mercato della carta è diventato molto più maturo e questo ha ridotto e modificato le opportunità di business. Occorre una sofisticazione maggiore, le competenze necessarie sono di più e bisogna continuamente trovare nuovi prodotti e nuovi mercati, ma il Gruppo non ha cambiato la sua voglia di innovare, progredire e investire per sostenere lo sviluppo e la crescita. Oggi, per le dimensioni che Fedrigoni ha assunto nel mondo, è molto importante avere una struttura manageriale competente, complementare e motivata.”
Cinque aspet ti essenziali che sanciscono il successo imprenditoriale e cinque di quello manageriale. “Francamente non trovo differenze tra spirito imprenditoriale e spirito manageriale, specialmente di questi tempi sono necessari entrambi per il buon successo del business. Credo che un’impresa per arrivare al successo abbia bisogno di agilità e flessibilità, di creatività, di innovazione, di impegno e di eccellenza nell’esecuzione.
L’80% della fibra di cellulosa utilizzata è dotata di certificazione in grado di attestare la sostenibilità del bosco o della piantagione di provenienza, grazie agli schemi di certificazione forestale Fsc e Pefc, riconosciuti dall’Unione Europea e internazionalmente. Come avviene la certificazione? “La certificazione è rilasciata da enti indipendenti e riconosciuti internazionalmente, appunto, i quali controllano che la cellulosa utilizzata provenga da operazioni di sfoltimento necessarie a conservare le foreste in condizioni di salute e a promuoverne
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ROCKET ENERGY Le bollette si pagano in moneta digitale A cura di Laura Lamarra
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Lo tsunami in atto nel settore energetico, con la fine del mercato “sotto tutela”, in cui la fornitura di energia avviene a condizioni contrattuali ed economiche definite dall’Autorità per l’energia e l’ambiente (Arera), fissata inizialmente per il 30 giugno 2020 e successivamente rinviata a gennaio 2022, da molti attesa e da altrettanti temuta, è volano di idee brillanti, capaci di rivoluzionare e portare benefici concreti all’utenza. I consumatori che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero, con l’abolizione nel 2022 delle tariffe elettriche e del gas del servizio di maggior tutela, dovranno decidere tra le offerte disponibili quella più adatta alle loro esigenze. Con la chiusura del mercato tutelato, sarà completato definitivamente il passaggio al libero mercato, dove il prezzo si forma liberamente dall’incontro tra la domanda e l’offerta di energia elettrica e gas e si può così scegliere tra diverse alternative. Alla liberalizzazione del mercato dell’energia Rocket, società del gruppo inglese Rocket Enterprise Ltd, risponde “energicamente” con la blockchain. In questa sfida a cogliere al meglio la nuova opportunità di business, rispondendo alle esigenze del mercato con qualità e professionalità, Rocket scende in campo con una risorsa eccezionale, utilizzando per la prima volta la blockchain e consentendo così il pagamento delle bollette in moneta digitale. Innovazione, trasparenza, sicurezza ed efficienza sono solo alcuni dei vantaggi offerti dall’innovativo modello di business ideato da Rocket e illustrato nella conferenza stampa dello scorso gennaio presso il Centro Svizzero a Milano alla presenza di numerosi media e operatori di settore. Con i suoi soci fondatori, Rocket, è sì una start up innovativa, ma con alle spalle un’esperienza consolidata e un track record di successi:
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dal 1998 nel mercato delle utility dal 2007 nel mercato Energy & Gas Italia e Spagna vantando, tra i principali player, importanti operatori del mercato energy, oltre 3 milioni di clienti switchati e un mercato da 37 milioni di utenti, con una spesa media X famiglia di 1200 euro. Ciò che più colpisce è il rivoluzionario approccio al business: Rocket introduce, in uno dei settori tra i più tradizionali e vitali per il pianeta, una nuova vision, uno stile, una strategia e un modus operandi del tutto distintivi, capaci di interpretare al meglio le mutate esigenze degli utenti e del mercato, miscelandole sapientemente con tecnologie estremamente all’avanguardia. “Abbiamo voluto cogliere da subito l’estrema capacità del digitale di essere soluzione efficace a molti problemi – afferma Alberto Ferlin, Co-Founder e Presidente di Rocket Energy – fornendo, come è nel nostro stile, una risposta concreta e originale alla liberalizzazione del mercato dell’energia, intervenendo altresì nel miglioramento dei gap di servizio e lanciando la prima utility italiana che fornisce elettricità, a prezzi competitivi rispetto alla concorrenza, certifica i consumi con l’utilizzo della blockchain, garantendo disintermediazione e trasparenza in un settore dove, specie su questi aspetti, erano necessari interventi migliorativi, e permette ai clienti di poter pagare anche in criptocurrency, con il token della società, TCJ, quotato sui principali exchange di criptovalute. Credo molto nella valenza positiva dell’era dell’industria 4.0 che stiamo vivendo, prosegue Ferlin, grazie alle nuove tecnologie, anche nel pieno di un fenomeno così devastante come il covid, si è potuto proseguire con l’operatività e in modo efficiente, mantenendo la relazione costante con i nostri utenti”. Per saperne di più: www.rocketenergy.it
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SEMPLICEMENTE DONNA Un sorriso di talento A cura di Carla Cavicchini
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“Siamo fatti di memorie e proprio per questo mi applico sullo studio del cervello per capire come salvaguardare la nostra essenza”. Esordisce così – con un candore disarmante – la neuroscienziata riccioluta Susanna Rosi mentre riceve il VII Premio Internazionale Semplicemente Donna “Harmony Award” per la ricerca scientifica a Castiglion Fiorentino. Una professione amatissima la spinse a trasferirsi all'Università dell'Arizona, presso il “Centro di Memoria e Invecchiamento del Sistema Neuronale”, per poi spostarsi per una posizione accademica all’Università della California a San Francisco, uno degli atenei più prestigiosi ove ottenne una promozione accelerata come Professore associato, diventando Direttore della ricerca neurocognitiva. Un impegno tosto il suo, che l'ha portata a conseguire riconoscimenti nazionali ed internazionali nel campo delle neuroscienze; i nostri ricordi, il nostro vissuto, viene messo a repentaglio da svariate cause, non solamente malattie neurodegenerative e
luglio\agosto 2020 terapie antitumorali, ma anche radiazioni cosmiche alle quali sono sottoposti gli astronauti nello spazio profondo. Toscana, di Castiglion Fiorentino, tiene a precisare di provenire da una famiglia di umili agricoltori estremamente dignitosi. La passione per la ricerca ha preso in lei il sopravvento, tanto che opera anche con la NASA per la Mars Mission. “Quanto al cervello… beh, ne parlerei per ore intere!” Un indubbio successo – più esatto dire capacità – tanto da ricevere nel 2015 il prestigioso “Bridging the Gap Award dal California Institute for Quantitative Bioscience” ed esser scelta per tenere il Discovery. Il laboratorio di Susanna Rosi è riuscito ad identificare il primo potenziale trattamento del danno cerebrale causato dall'esposizione ai raggi cosmici, lo si può leggere su importanti riviste scientifiche, insieme a un farmaco capace di prevenire il deterioramento memory nei topi esposti a radiazioni spaziali simulate. Riuscire a proteggere gli astronauti dalle radiazioni nocive, porterà un giorno all'esplorazione e poi colonizzazione dello spazio profondo. Ma le scoper te del Team Rosi non si fermano allo spazio, Susanna nel suo laboratorio ha scoperto il primo trattamento farmacologico per ripristinare le memorie dopo il trauma cranico. Questa scoperta le ha fatto ottenere numerosi riconoscimenti ed ha un alto potenziale per trattare i deficit cognitivi nell’uomo. Susanna è Professore ordinario presso i dipartimenti di terapia fisica e riabilitazione. Sorridendo spiega che è anche madre di due gemelli. Di fronte al folto pubblico racconta che si può avere una famiglia e una carriera. “Ce la farete, non abbiate dubbi. Potete avere una famiglia e una carriera a patto che troviate un partner che vi appoggi e che si prenda le responsabilità al 50%. Il mio consiglio è quello di studiare e inseguire i vostri sogni nella bellissima ottica: la donna fa tanto, per non dire tutto!”. Figura instancabile ed effervescente più d'una aspirina, ha fondato “Women in Neuroscience from the Well Institute for Neuroscience (WIN-WIN), comitato che suppor ta l'essere femminile nei campi di base e
clinici delle neuroscienze. Solidi momenti di discussione e buona competitività in cui le scienziate non si tirano certamente indietro, grazie alle risorse di utilità generate per la comunità intera. Insomma, proprio “na'tipa tosta” questo direttore della ricerca neurocognitiva che intensamente si applica al “Centro lesioni cerebrali e spinali” le cui aree di competenza vanno dalla neuroinfiammazione, alle funzioni cognitive. Tra l'altro ricevere il prestigioso “Premio Semplicemente Donna” proprio nei luoghi natali… Eureka, largo alla neuroscienza! MONICA PERUZZI Altro giro di boa verso Monica Peruzzi, alta e splendida bionda fanciulla. Anche lei riceve il “Premio Internazionale Semplicemente Donna per l'Informazione.” Dopo la consueta gavetta lavora adesso a Sky TG 24, conducendo i telegiornali della piattaforma “All news”. Decisamente attenta al sociale, ai bambini, ai più vulnerabili, si muove in ogni parte del mondo conoscendo l'Africa, il Brasile e proprio in Bangladesh racconta i cambiamenti climatici che tanto destabilizzano, soprattutto le donne nella loro fragilità. Solare, dal perenne sorriso e buona parlantina come impone l'amata professione, lamenta le troppe società misogine e patriarcali. Denunciare è dovere, anche tramite le colonne dei quotidiani nazionale “La Nazione”, “Il Resto del Carlino” e “Il Giorno” col suo “Global blogger”.
“Amo raccontare storie vere, autentiche – racconta – provenienti da ogni parte del mondo poiché è giusto, basilare, farle conoscerle.” Nel suo peregrinare ci parla dell'India, così malata che le donne disabili vengono letteralmente cancellate a causa sistema delle caste e della reincarnazione. Ha il modo di osservare, documentando bene, le prime elezioni libere nella ex-Birmania al seguito di Aung San Suu Kyi – Premio Nobel per la Pace– - ed ancora per “Le Primavere Arabe”, mentre in Libia arriva durante i momenti caldi del rovesciamento del governo Gheddafi. Un impegno il suo, volto anche alla divulgazione della lotta alla malattia dell'AIDS, opera di conoscenza e sensibilizzazione che si affianca alla missione “Ridare la luce” assieme a Fatebenefratelli ed Aeronautica Militare nel paese del Mali, lacerato e straziato dalle lotte tra vari gruppi terroristici.
PROGETTO MAMMA E BAMBINO Si parla molto di violenza fisica e morale proprio per sensibilizzare al problema acquisendone maggior conoscenza. Basilare agire in proposito, togliendo le persone in stato di sofferenza dai loro nidi abitativi e ridando loro forza e sostegno, il tutto unito a una buona dose di carica affettiva. Ciò che contraddistingue il “Progetto Mamma e Bambino”, Premio Speciale SOS Villaggi e bambini, la cui sede è a Milano, sono i fatti.
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L'associazione opera in tutto il territorio italiano, nelle provincie, con sedi idonee atte all'accoglienza. Il riconoscimento di “Semplicemente donna” – magistralmente diretto da Chiara Fatai ed Angelo Morelli, il cui comune impegno e determinazione sono degni di nota – è stato conferito alla giovane Fernanda Bolzon, rappresentante della provincia di Vicenza, sotto lo scroscio degli applausi da parte del folto pubblico al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino. L'obiettivo di tale progetto è quello di agire concretamente in merito evitando la separazione del nucleo familiare, scopo per il quale è stata lanciata la campagna raccolta fondi “Non è un gioco”. L’organizzazione – operante in tutte le sedi nazionali – permette di accogliere chi ne ha bisogno, facendo recuperare autonomia e dignità in un percorso d'inserimento lavorativo, accompagnato da una soluzione abitativa protetta per un totale di circa 90 beneficiari l'anno. Si stima che una donna su tre in età anche pre-adolescenziale e fino ai settant'anni abbia subito soprusi fisici o sessuali ma, a causa di omertà, paura, ignoranza e vessazioni, non sappiamo ad oggi il numero reale. Oggi, grazie ai numeri telefonici gratuiti che compaiono sui vari organi di informazione, e alla voglia di denunciare l'orco (talvolta più di uno), le richieste di aiuto provenienti dalle vittime di maltrattamenti
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sono aumentate ed il “Progetto Mamma e Bambino” è capace di tutelare il benessere psicofisico delle persone, semplicemente gettando ancore di salvezza di fronte alla trascuratezza e alla deprivazione socio-culturale. Tendere una mano in simili frangenti è vitale. I bambini non hanno difese per ciò che assistono all'interno delle mura domestiche e i dati sono allarmanti, da vero e proprio codice rosso. Ciò influisce negativamente sul loro sviluppo fisico, cognitivo e comportamentale, si ripercuote con effetti altamente problematici nel breve e lungo periodo della loro vita. Addirittura, se tali episodi agghiaccianti sono testimonianze già in tenera età, può avviarsi quel processo consequenziale segnato da malattie come deficit della crescita, ritardi nello sviluppo psicomotorio, stati confusionari, incapacità di reagire con autostima sotto zero e paura costante, malinconia, amarezza, forme ieratiche, sensi di colpa ed ancora difficoltà di dialogo, sino a ripercussioni sull'apprendimento. Il rischio è che la madre ansiosa e ferita internamente da tanta brutalità ricevuta, attui seppur inconsciamente comportamenti timorosi, incoerenti, che spaventano i piccoli. Plauso, pertanto, a “Progetto Mamma e Bambino” per l'alto valore assolutamente encomiabile di ciò che offre. Un porto sicuro per tornare a sorridere. Si può. Più semplice di quello che appaia. “Semplicemente Donna”.
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RANDSTAD Human forward anche nell’emergenza Covid-19 A cura di Giorgio Nadali
Randstad è la multinazionale olandese attiva dal 1960 nella ricerca, selezione, formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro. Presente in 38 Paesi con 4.861 filiali e 38.820 dipendenti per un fatturato complessivo che ha raggiunto nel 2019 23,7 miliardi di euro, è l’agenzia leader al mondo nei servizi HR. Presente dal 1999 in Italia, Randstad conta ad oggi oltre 2000 dipendenti e 300 filiali a livello nazionale. Randstad è la prima Agenzia per il Lavoro ad avere ottenuto in Italia le certificazioni SA8000 (Social Accountability 8000) e Geeis-Diversity (Gender Equality European & International Standard) volta a promuovere politiche di uguaglianza di genere e di valorizzazione delle diversità. LA STORIA Randstad è stata fondata nel 1960 da Frits Goldschmeding e Ger Daleboudt, che all'epoca studiavano economia alla VU University di Amsterdam. Quando Goldschmeding si trovò a scrivere una tesi alla VU University di Amsterdam, il suo professore gli consigliò come tema il lavoro temporaneo, di cui all'epoca non esisteva quasi letteratura. Dopo aver finito, Goldschmeding decise di trasformare l'argomento della sua tesi in una società. I primi volantini della ditta sono stati creati nella mansarda di Goldschmeding nella casa
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luglio\agosto 2020 dello studente a Sloterkade ad Amsterdam. L'agenzia si chiamava "Uitzendbureau Amstelveen". Nei primi anni, Uitzendbureau Amstelveen forniva principalmente personale per il settore assicurativo, le banche e il settore sanitario. Il primo ufficio dell'azienda era vicino al Vondelpark di Amsterdam. Nel 1963, l'agenzia aprì anche filiali a Leida e Rotterdam e cambiò il suo nome da "Uitzendbureau Amstelveen" a "Randstad Uitzendbureau". A quel tempo, Goldschmeding e Daleboudt erano ancora sicuri che il Randstad (l'area urbana tra Amsterdam, Utrecht, L'Aia e Rotterdam) rappresentasse la loro portata totale. Un nuovo logo fu creato dal designer Ben Bos di Total Design. Nel 1965, Randstad aprì una filiale a Bruxelles, nel 1967 a Londra e nel 1968 a Düsseldorf, in Germania. Seguì la Francia nel 1973. Nel maggio 1998, all'età di 65 anni, Frits Goldschmeding si ritirò dalla società da lui fondata dopo 38 anni. Dopo un anno di riposo, Goldschmeding prese il suo posto nel Consiglio di vigilanza. Gli successe Hans Zwarts, che intraprese altre acquisizioni. Fu acquisita la catena del personale temporaneo Strategix negli Stati Uniti, una società con 300 filiali. Allo stesso tempo, Randstad prestò maggior attenzione all'internazionalizzazione. Intorno al 1990 era principalmente una compagnia olandese; solo un quarto del fatturato è stato generato da attività internazionali. Il 1° aprile 1992, l'azienda acquisì l'agenzia olandese per il personale temporaneo Flex, che aveva anche filiali in Belgio e Francia, mentre nei Paesi Bassi Werknet fu acquisita e integrata nel Tempo-Team. Un obiettivo importante era stabilire la società negli Stati Uniti. Il nuovo membro del consiglio di amministrazione Erik Vonk istituì un piccolo ufficio ad Atlanta e cercò un candidato idoneo per l'acquisizione. Nel 1993 la ditta rilevò TempForce, un'agenzia locale con dodici uffici ad Atlanta. Alla fine del 1993, Randstad acquisì anche l'agenzia statunitense Jane Jones Enterprises. A metà del 1994 l'azienda aveva 32 filiali negli Stati Uniti che generavano un fatturato di 30 milioni di euro e impiegavano 5.500 lavoratori flessibili ogni giorno, ancora piccoli rispetto al fatturato di Randstad nei Paesi Bassi di 909 milioni di euro. Randstad divenne sponsor ad Atlanta dei Giochi olimpici del 1996 e fornì 16.000 agenti temporanei ai Giochi. Nel 2000, Randstad lanciò anche la ricerca Randstad Award condotta da una società di ricerca di terze parti, ICMA, in 23 paesi in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Hong Kong, Australia e Singapore. Il Randstad Award si basa sui risultati del più grande sondaggio sull'occupazione nella ricerca del marchio dei datori di lavoro in tutto il mondo e progettato per scoprire come i datori di lavoro sono percepiti agli occhi delle persone in cerca di lavoro di oggi. Nel mese di agosto 2006, l'azienda annunciò l'acquisizione del sito di ricerca di lavoro Monster Worldwide Inc. Nel dicembre 2007, Randstad e l'organizzazione per il personale temporaneo Vedior comunicarono la loro fusione. Randstad stava osservando Vedior da qualche tempo e l'acquisizione portò entrambe le società al secondo posto al mondo (dopo Adecco). Vedior aveva una percentuale più elevata di attività di personale professionale con margini più elevati e in più rapida crescita rispetto a Randstad e operava in
mercati strategici in cui Randstad non si era ancora affermata, come Giappone e Brasile. Nel 2010, Randstad ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario, caratterizzato dalla pubblicazione del libro Randstad Mensenwerk redatto dal professor Fred Emmer, professore emerito all'Università di Leida. Il libro è stato distribuito all'interno dell'azienda sotto il titolo "Lavorare su un sogno". LA SITUAZIONE ATTUALE DEL MONDO DEL LAVORO Se ci fermiamo a osservare il mondo del lavoro, emergono due importanti caratteristiche del nostro tempo, talent scarcity e skill gap. La principale sfida per le imprese, oggi e nei prossimi anni, sarà proprio fronteggiare l’emergenza talento e vincere la competizione per attirare e trattenere le migliori competenze presenti sul mercato, realizzando allo stesso tempo programmi di employability per garantire, in un mondo in continua evoluzione, “le skill giuste al momento giusto”. Sebbene queste siano considerate le sfide più importanti di questi anni, ci troviamo di fronte ad altri profondi e continui cambiamenti politici, tecnologici ed economici che ci portano a ridefinire ogni volta il nostro modo di lavorare e offrire un valore agli stakeholder. L’unica cosa che resta invariata è il nostro desiderio di mettere al centro la persona e continuare a costruire relazioni solide e durature. Le persone restano per noi il capitale da cui partire. Sono loro a fare la differenza e la nostra sfida più grande: trovare lavoro di qualità attraverso il servizio, tenendo presente gli interessi di ogni nostro interlocutore a partire da lavoratori, imprese, mercati, soggetti politico-istituzionali, ecc. comprendendo bene le trasformazioni tecnologiche in corso e gli impatti sul mondo del lavoro. In un contesto così mutevole e ricco è necessario restare ancorati ai nostri valori (to know, to serve, to trust, striving for perfection, simultaneous promotions of all interests) alle nostre solide basi, ed essere contestualmente un’organizzazione agile, capace di cambiare continuamente. Un equilibrio fatto di consapevolezza e di scelte che ci fa stare dalla parte delle regole perché questo genera, un vantaggio competitivo importante in relazione ad altre opportunità di lavoro offerte da altri soggetti. Randstad ha ragion d’essere proprio quando affronta questa sfida: olistica e profonda, al cui centro c’è la qualità del lavoro offerto a persone in grado di stare a proprio agio in una società digitale e veloce. È attraverso una costante resilienza che oggi siamo in grado di seguire le persone in tutto il percorso della propria vita lavorativa per orientarle nel fare la scelta formativa più consapevole, per trovare loro un lavoro o un nuovo lavoro nel quale realizzare il proprio vero potenziale. HUMAN FORWARD Il motto di Randstad è “Human Forward”. Cosa significa “andare oltre”, cioè Forward, quando si parla di persone? È un concetto ampio e articolato, come ampia e articolata è l’esperienza di lavoro. Quando un lavoro è davvero soddisfacente? Spesso ci si ferma a guardare la retribuzione pensandola come unico criterio di valutazione. Eppure, pur nel rispetto dell’ovvia importanza
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dell’aspetto economico, un lavoro è soddisfacente quando abbina a una “giusta retribuzione” altri aspetti: continuità delle prestazioni, qualità dell’ambiente in cui si opera, qualità delle relazioni, opportunità di far valere le proprie competenze. Tenere assieme tutti questi aspetti è agire nell’ottica dello Human Forward. Significa, certamente, concentrarsi sulle persone, sulle loro competenze e talenti attraverso la formazione continua e le politiche attive del lavoro. Significa anche, però, operare in un regime di assoluto rispetto delle leggi, garantire la sicurezza sul posto di lavoro, pari dignità di trattamento, rispetto della diversity. Tutti questi aspetti, abbinati ad un uso intelligente e responsabile delle tecnologie digitali – capaci di agevolare e snellire i processi – sono la spina dorsale della visione Human Forward. Non uno di meno. Le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, non solo e non tanto nelle “regole” di ingaggio, ma anche nella tipologia di professionalità che le imprese cercano oggi, e soprattutto cercheranno domani, richiedono, infatti, una cura “profonda” delle persone. Non è più sufficiente, se mai lo è stato, trovare le persone giuste all’azienda che cerca professionalità per arricchire il proprio organico e assolvere alle proprie funzioni. Non è più sufficiente rispondere a uno stimolo con la massima professionalità, rigore e accortezza. Occorre creare occasioni di lavoro intercettando bisogni di oggi e futuri e preparando in anticipo le nostre persone a essere integrate nel mondo del lavoro che sarà. Il perfect match è dunque comprensione del contesto, ricerca dei trend di sviluppo, relazione tra Randstad e le aziende e un grosso investimento sulla professionalità delle nostre persone, siano esse in somministrazione o parte del nostro organico. Randstad cerca questa tipologia di perfect match, complessa e dinamica, con l’ausilio della digitalizzazione, con i progetti nell’ambito education, con un'attenzione costante ai candidati. Un equilibrio di Tech&Touch, certo, ma anche di valori, scelte, investimenti. I 5 VALORI FONDANTI Cinque sono i valori fondanti sui quali Randstad poggia le proprie scelte. Tali valori rappresentano la cultura e guidano i comportamenti di Randstad nei confronti di tutti gli interlocutori, come indicato all’interno del Codice Etico e di Comportamento di Gruppo. Randstad li elenca nel suo Report integrato 2018 dal titolo. “Human forward. Le persone al centro della nostra sostenibilità”. 1. To know Noi siamo gli esperti. Conosciamo i nostri clienti, le loro aziende, i nostri candidati e la nostra attività. Spesso nella nostra attività sono i dettagli che contano di più. 2. To trust Siamo rispettosi. Diamo importanza alle nostre relazioni e trattiamo bene le persone. 3. Striving for perfection Cerchiamo sempre di migliorare e innovare. Siamo qui per fare contenti i nostri clienti e candidati in tutto ciò che facciamo, fino al più piccolo dettaglio. Questa è la nostra forza. 4. To serve Abbiamo successo grazie ad uno spirito di servizio eccellente, superando le richieste principali del nostro settore.
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5. Simultaneous promotion of all interests Abbiamo una visuale più ampia e prendiamo seriamente la nostra responsabilità sociale. La nostra attività deve sempre giovare alla società nel suo insieme. Secondo Randstad il candidato giusto è quello che anticipa i tempi e afferma: “Essere pronti per il lavoro del futuro è possibile solo se abbiamo a disposizione le giuste informazioni e disponiamo di una struttura organizzativa che ne favorisce lo sviluppo. Alla luce di questa consapevolezza nel 2018: • abbiamo creato la divisione dedicata al Candidate Management e istituito la figura interna del Candidate Manager; • abbiamo costruito le condizioni per la nascita della divisione Education che sarà impegnata sui temi dell’employability e dell'orientamento ai giovani; • abbiamo gettato le basi per la costituzione, nel 2019, di Randstad Research mirato ad analizzare in modo indipendente e oggettivo, attraverso una solida impostazione scientifica, i dati quantitativi e qualitativi del mercato del lavoro italiano e di fonti europee. Randstad Research si presenta come un'iniziativa complementare e coerente con la strategia che l’azienda ha impostato nell'orientamento, nell'Education e nei percorsi di formazione e lavoro nella vita delle persone. Il progetto condurrà alla produzione di report (e alla loro divulgazione) con l'obiettivo di raggiungere istituzioni formative, scuole, università, decisori politico-istituzionali, giovani e famiglie. Le attività di ricerca saranno finalizzate, come per altri progetti avviati, a orientare le persone alle professioni del futuro, attraverso l’analisi della domanda e dell'offerta di lavoro, dei fabbisogni futuri di competenze e dei profili professionali richiesti nel breve, medio e lungo termine, anche a livello settoriale e territoriale; • abbiamo continuato il lavoro svolto da HR Trends & Salary Survey, giunta ormai alla 7a edizione. HR Trends è una ricerca che esplora le principali tendenze in atto all’interno del panorama HR italiano. L’indagine approfondisce una serie di temi innovativi e di dati storici (le strategie per il capitale umano, le principali sfide 2018 per le direzioni HR, la leadership, responsabilità e coinvolgimento delle risorse umane, ecc.) unitamente alla rilevazione delle retribuzioni minime, medie, massime di 100 figure professionali dei principali ambiti lavorativi”.
luglio\agosto 2020 INTERVISTA A MARCO CERESA, CEO DI RANDSTAD ITALIA Nel periodo di emergenza Covid19 avete registrato una significativa variazione di ricerca/offerta di risorse umane? “Nel periodo di emergenza abbiamo osservato una forte crescita dei fabbisogni di profili in ambito sanitario in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, principalmente nel comparto pubblico e marginalmente anche in quello privato. Oltre alle figure in ambito sanitario, è forte anche la domanda di addetti alle pulizie e sanificatori, oltre che di addetti mensa negli ospedali. Ugualmente è cresciuto il fabbisogno della GDO che richiede in particolare addetti agli scaffali, cassieri e banconisti, magazzinieri mulettisti, come in generale da tutto il comparto food, tra produzione, trasformazione e logistica degli alimenti. Abbiamo notato anche un aumento di richieste dal settore IT, per supportare le esigenze dei servizi e delle infrastrutture digitali in funzione della crescita dello smart working. Infine, anche per le aziende del settore chimico, sono in crescita le richieste di magazzinieri e addetti alla produzione.” Lo slogan di Randstad è "human forward". Cosa consigliate per una ripresa economica del dopo emergenza? “Il nostro human forward ci insegna a guardare sempre oltre. Dai nostri colleghi in Cina, abbiamo potuto osservare che dopo il momento di stop forzato, il lavoro è ripartito molto velocemente. Come Randstad, il mio invito per i lavoratori è non entrare in una chiave troppo negativa e usare il tempo per migliorare le competenze, perché quando saremo liberi ci sarà moltissima richiesta per tante professioni, e penso in particolare alle tecnologie e alla sanità.” Tre elementi essenziali per raggiungere idealmente nel lavoro la capienza economica personale del vostro fondatore Frits Goldschmeding (4,2 B$) oltre a quello di continuare a lavorare per passione sino alla sua venerabile età. “Sono un sostenitore della teoria delle ancore di carriera di Edgar Schein ovvero dei tratti stabili della persona che si formano nel corso della vita e che identificano precisi talenti, bisogni, valori. Ogni àncora orienta e influenza l'individuo nel suo agire professionale,
determinandone le reazioni al proprio ambiente di lavoro. Tra le mie ancore di carriera posso affermare che vi siano la passione e la dedizione verso il mio lavoro. La possibilità e la volontà di continuare a innovare il mio settore e la mia professione. Il guadagno personale non è una leva che, personalmente, guida le mie azioni.” Quali sono a Suo avviso gli scenari del lavoro in somministrazione nel prossimo futuro? “È necessario far ripartire il lavoro e insieme tutelare la salute delle persone. Di fronte a questo obiettivo comune, Randstad N.V. ha fondato un’alleanza con The Adecco Group e ManpowerGroup per dare un contributo vitale alla preparazione della “nuova normalità”, nel far tornare le persone al lavoro in modo sicuro e le imprese e le economie a funzionare. Solo nel 2018 il settore ha collocato quasi 60 milioni di lavoratori in decine di paesi e industrie. Siamo pronti a portare questa competenza ed esperienza per favorire la più efficace riapertura delle imprese. Mettiamo quindi a disposizione il nostro know how in modo capillare ad aziende e lavoratori in tre campi: definizione di regolamenti, protocolli e procedure per il rientro in sicurezza; formazione e supporto psicologico alle persone perché possano tornare al lavoro con entusiasmo con la formula più idonea, sia questa lo smart working o la presenza con spazi e modalità riorganizzati; supporto concreto nell'organizzazione delle aziende, dalla gestione degli accessi a quella dei turni.” Nel fondare Randstad, Frits Goldschmeding si è posto la domanda su quali fondamenti avrebbe dovuto costruire la sua impresa. Quali sono? “Nel 1960, Randstad era solo una bicicletta, due studenti e 500 fiorini. Ma Frits Goldschmeding – il nostro fondatore – e Ger Daleboudt avevano progetti ambiziosi. La nostra storia è sicuramente un esempio di imprenditorialità, dedizione e successo che si fonda su valori importanti e condivisi. I nostri building blocks sono: conoscere le esigenze di clienti e lavoratori (to know), fornire un servizio di qualità (to serve), creare rapporti di fiducia (to trust), agire considerando la nostra responsabilità sociale (simultaneous promotion of all interests) e infine cercare sempre di migliorare e innovare il nostro lavoro (striving for perfection).
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Emergenza Coronavirus, qual è il decalogo di Randstad Professionals per far funzionare lo smart working? “L’emergenza Coronavirus ha modificato radicalmente le giornate lavorative degli italiani, costringendoli a limitare gli spostamenti al minimo indispensabile e a lavorare da casa. Se per alcune categorie di lavoratori, soprattutto i freelance, il lavoro agile non è una novità, per molti significa riorganizzare completamente tempi, spazi e modalità di lavoro. Per i manager implica la necessità di trovare nuovi modi per gestire il proprio team e i progetti di lavoro mantenendo alte concentrazione e produttività. Randstad Professionals, la divisione specializzata in ricerca e selezione di middle, senior e top management di Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, ha stilato un elenco di dieci suggerimenti per far funzionare lo smart working.
IL DECALOGO DELLO SMART WORKING “Se ben programmato e gestito, lo smart working genera molti benefici per i lavoratori e per le aziende, come una maggiore responsabilizzazione e soddisfazione del lavoratore, la possibilità di conciliare più facilmente lavoro e vita privata, e di conseguenza anche un aumento della produttività – analizza Pia Sgualdino, Head of Randstad Professionals – Ma è necessario definire con precisione cosa si intende per smart working, il diritto alla disconnessione, gli strumenti di lavoro, i compiti da assegnare e le scadenze da rispettare. Serve soprattutto un cambio di mentalità che porti le imprese a dare fiducia al lavoratore e a valutarlo non più per la quantità di tempo passato a lavorare ma per gli obiettivi e i risultati raggiunti”. 1. Chiarisci le regole dello Smart Working Il primo passo per il manager è definire esattamente come organizzare il lavoro agile dei suoi collaboratori. Un piano strutturato che fornisca ai lavoratori le linee guida, fornendo anche la formazione per trasmettere cosa significhi lavorare in modalità smart, quali strumenti siano necessari, a chi rivolgersi per eventuali problemi tecnico-informatici o di accesso a dati e documenti, come mantenersi in comunicazione con colleghi, superiori, clienti e fornitori, quali siano gli orari di lavoro e la reperibilità. 2. Fornisci gli strumenti giusti Nella maggior parte dei casi, per lavorare da remoto sono sufficienti un computer, un telefono e una connessione a Internet. Ma per poter svolgere in autonomia tutte le attività di una normale giornata d’ufficio, il manager deve assicurarsi che tutti i membri del team possano accedere ai documenti aziendali e ai software necessari. Inoltre, per mantenersi in contatto con colleghi e clienti e collaborare è utile prevedere e fornire strumenti digitali per chat, videoconferenze, condivisione di file, insieme alle istruzioni e alle regole per utilizzarli.
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Definisci gli obiettivi Fare Smart Working non significa solo poter lavorare da qualunque luogo e in qualunque momento, ma che il singolo lavoratore diventa responsabile del suo lavoro, per essere valutato non sulla base del tempo passato alla scrivania ma sui risultati raggiunti in base agli obiettivi. Condizione necessaria per avviare qualsiasi progetto di smart working, però, è definire correttamente questi obiettivi, per poterli valutare nell’arco di tempo stabilito. Pianifica riunioni di coordinamento Le riunioni del team rappresentano momenti per stabilire priorità, assegnare incarichi, valutare il lavoro svolto, decidere cosa cambiare e migliorare. Anche se ognuno lavora da casa propria, definire momenti di coordinamento, seppur in forma digitale, è fondamentale per mantenere il team in “modalità lavoro”, non perdere contatto con l’avanzamento dei progetti e programmare le attività, proprio come in ufficio. Dai fiducia e crea momenti di verifica dei risultati Fare smart working significa instaurare una cultura del risultato, anziché del controllo. La “formula magica” allora è dare fiducia ai lavoratori, stimolando il più possibile coinvolgimento, creatività e – a sua volta – fiducia reciproca da parte dei colleghi. I manager però sono chiamati anche a creare occasioni periodiche di verifica per controllare i progressi dei progetti, il rispetto delle scadenze e i risultati sulla base degli obiettivi definiti. Ricrea spazi di socialità Passare da un ufficio affollato (e spesso rumoroso), dove la comunicazione con i colleghi è costante, a lavorare da soli nella propria abitazione può essere disorientante e demotivante. Per questa ragione, è molto importante prevedere spazi virtuali di comunicazione con gli altri membri del team di lavoro, per scambiare opinioni, collaborare, confrontarsi sull’avanzamento del lavoro e creare occasioni di socialità come sul luogo di lavoro. Resta in contatto con il mercato Lavorare da casa non deve distogliere l’attenzione dal mercato, ma bisogna continuare a informarsi per cogliere opportunità e eventuali insidie. Anche in un momento di emergenza è fondamentale mantenere un canale di comunicazione costante con clienti e fornitori, magari utilizzando gli stessi strumenti digitali che consentono collaborare in maniera intelligente con i propri colleghi. Richiedi la stessa professionalità A casa cambiano tempi, spazi e strumenti di lavoro, ma non devono cambiare l’impegno e la professionalità. Chiedere di garantire tono e abbigliamento adeguato in video riunioni e conferenze aiuta tutte le persone coinvolte a continuare a sentirsi “al lavoro” e a mantenere gli stessi livelli di concentrazione e produttività. Allo stesso modo, è importante richiedere di utilizzare con colleghi e clienti lo stesso approccio
luglio\agosto 2020 e linguaggio professionale abituale in ufficio. 9. Chiedi feedback costanti sulle modalità di smart working Il lavoro agile è un modello di lavoro studiato per essere flessibile e adattarsi alle diverse esigenze di lavoratori e aziende. Ma non esiste un unico modello rigidamente replicabile in tutti i settori, le imprese e i gruppi di lavoro. Può capitare che il piano di smart working pensato inizialmente non funzioni del tutto e debba essere ripensato o aggiornato. Il contributo della squadra è determinante per renderlo funzionale ed efficiente. Renditi disponibile al confronto con i collaboratori, valute nuove idee e proposte e prova a strutturare di volta in volta il lavoro sulla base di questi feedback. 10. Garantisci il diritto alla disconnessione Lavorare in modalità smart non significa lavorare di più né lavorare sempre. È importante stabilire dei limiti al lavoro, alla reperibilità e alle comunicazioni di lavoro (email, telefonate, messaggi), che devono valere sia per il manager sia per i suoi collaboratori. A beneficiarne non sarà soltanto l’equilibrio fra lavoro e vita privata di tutti i membri della squadra ma anche la loro soddisfazione e produttività.
Ci parli di Randstad Research, il centro di ricerca del Gruppo Randstad dedicato al lavoro del futuro. “Randstad Research è un centro di ricerca autonomo ed indipendente a cui collaborano esperti italiani di mercato del lavoro, fra cui il Professor Enrico Giovannini, che presiede il Comitato Scientifico, e l’economista e promotore in Italia del programma Garanzia Giovani Daniele Fano, Coordinatore del Comitato Scientifico. Attraverso indagini qualitative e quantitative, case study e studi di settore, analisi della domanda e dell’offerta del mercato del lavoro e delle competenze necessarie nel medio e lungo periodo a livello territoriale e internazionale, Randstad Research si propone come un osservatorio sulle professioni del futuro. Nella sua, per il momento, breve attività il centro di ricerca ha già elaborato una decina di note mensili che mirano a facilitare la diffusione di contributi di terzi particolarmente degni di nota e due report approfonditi: - Impreparati? Sì, e non solo per spiegare le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali chiave; - Le nove sfide per il futuro del lavoro nella logistica, il report nato per indagare le sfide correlate sul fronte dell’istruzione, della formazione, dell’occupazione e della crescita per pensare in modo sistemico il futuro del lavoro nella logistica.”
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Cosa ha fatto Randstad per gestire l'emergenza Covid-19 e cosa ha in progetto per i mesi a seguire? “In questi giorni di grande incertezza, Randstad ha lavorato per contenere i rischi per la salute dei propri dipendenti e al contempo garantire continuità al business delle aziende partner, assicurando tutti i servizi di ricerca, selezione, formazione di risorse umane e somministrazione di lavoro, mettendo al centro il pieno utilizzo dei servizi digitali a disposizione di lavoratori e aziende attualmente in attività. Dall’inizio del lockdown, sono stati quasi 5200 i colloqui di lavoro online realizzati dai selezionatori di Randstad Italia con gli strumenti di video interviste e digital assessment come Modern Hire, Vida e Google Meet, coinvolgendo anche le aziende nelle fasi finali della selezione, potendo garantire sempre pieno rispetto delle norme sulla privacy. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di garantire la realizzazione di nuove assunzioni completamente “da remoto”, senza che il candidato si sia dovuto recare in filiale né per il colloquio né per la firma del contratto. Da inizio 2020, contando
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anche le proroghe, sono oltre 100mila i contratti di lavoro firmati in digitale. Oltre all'aspetto tecnologico, siamo stati molto vicini alle nostre aziende clienti da un punto di vista consulenziale. Abbiamo costantemente aggiornato e supportato i clienti, tramite gli esperti del nostro Legal Department, in merito alle novità legislative e linee guida in materia giuslavoristica. Inoltre, abbiamo voluto offrire ulteriori approfondimenti tramite webinar con due prestigiose collaborazioni: la prima per lo studio dei provvedimenti relativi al c.d. Decreto Cura Italia con lo studio legale LABLAW e con lo Studio Ceccato, Tormen & Partners e la seconda con Medical Facts per la ripartenza della fase 2.” Il brand Keystone Executive Search è entrato a Marzo a far parte di Randstad Italia. Quali vantaggi fornisce questa acquisizione? “Il brand Keystone Executive Search, noto per la ricerca e selezione di profili executive, è entrato a far parte a febbraio del nostro Gruppo. Il brand, presente sul mercato italiano dal 2012, ha portato
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in dote esperienza e competenza in diversi ambiti industriali, tra cui pharma, oil & gas, retail, beni di lusso, largo consumo, utilities, telco e digital, con una rete di professionisti affiancate a metodologie avanzate di ricerca e networking, che includono strumenti per la mappatura e la segmentazione del mercato, analisi di mercato e indagini organizzative. La nostra offerta si è quindi arricchita di nuovi servizi per la ricerca e selezione di middle, senior e top management. Il consolidato team di consulenti specializzati in ogni segmento di mercato oggi è in grado di seguire i candidati nello sviluppo delle loro carriere professionali e di rispondere in modo personalizzato alle ricerche delle aziende.”
In questo mese di Luglio Randstad compie 21 anni in Italia e 60 anni nel Mondo. Di cosa andate più fieri? “In questi oltre 20 anni siamo stati testimoni di molteplici cambiamenti nel mercato del lavoro. Le sfide che affrontiamo oggi riguardano sia le aziende che sono sempre più alla ricerca di profili qualificati e specializzati sia i lavoratori che sono più esigenti e attenti alle offerte in termini di retribuzione, benefit e formazione. Vent’anni fa ebbi la fortuna di seguire la start-up e oggi ho ancora il privilegio di vedere quanta strada è stata fatta da Randstad e dal settore per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro italiano, basti pensare che circa 1 milione di persone hanno avuto almeno un’occasione di lavoro grazie a Randstad. In questo ventennio, molte aziende sono nate, cresciute, altre sono scomparse con la crisi. La nostra forza è stata diversificare i servizi: Randstad oggi non offre solo somministrazione ma è un partner strategico per molti stakeholder, dalle aziende alle istituzioni, con le quali si progettano progetti di orientamento per i giovani, formazione e riqualificazione professionale, riconversione industriale. Grazie alla forza delle nostre persone, gli oltre 2300 dipendenti tra forza commerciale e sede centrale, siamo diventati un interlocutore primario nel mercato del lavoro ma la maggior soddisfazione di questi anni rimane l'aver visto persone arrivare in filiale in cerca di un lavoro e poi negli anni riuscire a costruirsi una vita, comprare casa, avere figli e in alcuni casi anche avere crescite professionali importanti. Secondo l’Eurostat tra 25 anni un italiano su tre sarà over 65: la grande sfida che ci attende nei prossimi anni sarà quella di lavorare insieme ad altri attori, scuole, istituzioni e aziende, per garantire un futuro di crescita al nostro Paese, dobbiamo investire sui giovani, sulla formazione e sulle nuove tecnologie.” Ci parli della divisione Education, che intende affrontare in modo proattivo la talent scarcity del mercato del lavoro ponendosi come soggetto attivo nella filiera istruzione-formazione-lavoro “L’Italia si colloca al terzultimo posto in Europa per spesa pubblica in istruzione (3,5% del Pil nel 2015) e presenta il terzo
tasso di disoccupazione più alto tra i 28 Paesi del continente (37,8%). Ha una delle più alte percentuali di abbandono scolastico (13,8%) e la più alta quota di Neet (24,3%). Soffre la mancanza di competenze tecnologiche e manageriali per soddisfare le crescenti richieste della rivoluzione digitale e mostra un evidente skills mismatch anche tra i profili qualificati, con appena un laureato occupato su due che ritiene del tutto efficace. il percorso di studi sostenuto. L'emergenza talento in Italia è già una realtà e rischia di aggravarsi nei prossimi anni, con gravi effetti sulla competitività e la tenuta economico-sociale del Paese. Per questa ragione, abbiamo creato la Divisione Education che intende affrontare in modo proattivo la talent scarcity del mercato del lavoro. Nel concreto, abbiamo scelto di mettere a disposizione del sistema la nostra esperienza nell’analisi, progettazione e erogazione di percorsi formativi. Con l’intenzione di aiutare le organizzazioni non solo trovare i profili migliori, ma crearli sulla base delle previsioni del futuro. E di aiutare i candidati nella scelta del percorso migliore per il loro lavoro di oggi e di domani.” Q ual è il Suo personale messaggio di speranza all'indomani della crisi economica generata dall'emergenza Covid19? “Le previsioni per la ripartenza sono diverse per ciascun settore. Intravedo da subito la possibilità di una ripresa vigorosa per molte realtà manifatturiere che hanno ancora ordini in pancia mentre nel medio periodo ritengo che il trend dipenderà molto dal comportamento dei consumatori in ciascun comparto. Per alcuni settori, come i viaggi e il turismo si prevede una ripartenza lenta, mentre per altri, come la logistica, la domanda di lavoro potrebbe mantenersi stabile, se non in crescita, anche grazie alla sperimentazione di massa del commercio online di questi mesi. Nei prossimi mesi le persone dovranno mettere a disposizione le loro competenze anche in settori diversi da quelli per cui hanno lavorato precedentemente: il nostro compito è di aiutarle a cogliere queste nuove opportunità e fornire loro una formazione adeguata.”
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GUADAGNARE SPENDENDO Utopia? No! È Coinshare! A cura di Laura Lamarra
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Siamo nell’era dell’industria 4.0 e la tecnologia digitale ha messo in evidenza, specie nel difficile periodo di lockdown e di distanziamento sociale, tutta la sua potenza di fuoco nel permettere a molti operatori di mercato di proseguire il loro business, nel rispetto delle prescrizioni governative, preservandosi dalle più temute previsioni catastrofiche di crisi e reggendo alla tremenda ondata d’urto del Covid. Così Coinshare, il rivoluzionario social commerce in blockchain, ideato da Luigi Maisto, CEO Worldwide, e realizzato con un team di professionisti di alto livello e consolidata esperienza internazionale, lanciato per la prima volta in Italia lo scorso luglio, durante la Conferenza Nazionale sulla Blockchain a Roma, in meno di un anno si afferma l'applicazione leader nel settore dell'e-commerce in blockchain e con moneta digitale (tocken). Market place digitale, è la piattaforma di social shopping quotidianamente usata da decine di migliaia di utenti in tutto il mondo. Ha fatto dell’innovazione digitale il suo cavallo di battaglia e la chiave vincente, non solo del suo successo, ma anche di quello dei numerosi utenti/acquirenti i servizi presenti in piattaforma e delle variegate, rinomate e molteplici realtà imprenditoriali offerenti. Grazie al suo innovativo modello di business, basato sulla sharing economy, e all’utilizzo della moderna tecnologia blockchain, che garantisce la trasparenza e la sicurezza delle transazioni, consentendo di verificare e tracciare, sempre e ovunque, i propri pagamenti, ha continuato a permettere ai suoi utenti e ai brand, negozi aderenti, in costante crescita, di guadagnare facendo, rispettivamente, acquisti e vendite.
Ma come funziona? “È più semplice di quanto si possa immaginare − afferma Luigi Maisto − L'app di Coinshare è scaricabile gratuitamente dal sito. All’atto dell’iscrizione, l’utente riceve immediatamente moneta digitale per un valore di 8 euro, offerti per poter vivere concretamente una prima esperienza di acquisto sulla piattaforma. L’utente ad ogni acquisto successivo, fatto direttamente o da un membro da lui portato in piattaforma che farà dunque parte della sua community, raccoglie moneta digitale su tutti i partner web e negozi fisici aderenti a Coinshare, spendibile direttamente nel market place TCJ Market o convertibile in denaro contante attraverso l’exchange su cui i nostri punti elettronici possono essere compravenduti, permettendo a chi li vende di realizzare un profitto cash in euro”. “Più acquisto, più coinvolgo e più guadagno” è la straordinaria equazione offerta da Coinshare a chiunque ne faccia richiesta. Una piattaforma social che valorizza non solo trasparenza, sicurezza, socialità e condivisione, ma anche operatività. “Grazie a un algoritmo, la piattaforma premia gli utenti più attivi − prosegue Maisto − Più la propria community è popolata e operosa, più cash back si riceve e più si guadagna, il tutto comodamente dal divano di casa. Blockchain e tockenizzazione possono in prima battuta spaventare chi non è avvezzo alle moderne tecnologie, ma quando la loro applicazione, grazie al duro lavoro di oltre un intero anno, viene resa semplice e al servizio concreto del miglioramento della vita di ognuno, è davvero un attimo abbandonare timori ed entrare a far parte di una community internazionale che si espande ogni giorno in tutto il mondo, permettendo a ognuno un reale guadagno” conclude con soddisfazione Maisto. Per saperne di più: www.coin-share.com
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AMAZON: SUCCESSO, SOSTENIBILITÀ E SOLIDARIETÀ 2,5 milioni di Euro donati alla Protezione Civile italiana per l’emergenza del Coronavirus Covid-19 A cura di Giorgio Nadali
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Amazon è guidata da quattro principi: attenzione al cliente (piuttosto che attenzione alla concorrenza), passione per l'invenzione, impegno per l'eccellenza operativa e pensiero a lungo termine. Sostegno alle PMI Amazon si impegna ad aiutare le piccole imprese e gli imprenditori a incrementare le vendite e raggiungere nuovi clienti. Oggi, oltre 1,9 milioni di aziende, creatori di contenuti e sviluppatori negli Stati Uniti utilizzano prodotti e servizi Amazon per seguire i propri sogni e raggiungere i clienti. Creazione di lavoro e investimenti A mazon cont ribuisce alla crescit a economica attraverso la creazione di posti di lavoro diretti e indiretti e investimenti nelle comunità in cui operiamo. Impiega oltre 275.000 persone negli Stati Uniti e i suoi investimenti hanno portato alla creazione di oltre 680.000 posti di lavoro negli Stati Uniti oltre alle assunzioni dirette.
luglio\agosto 2020 Sostenibilità Amazon ha una storia di sviluppo di programmi innovativi per mantenere l’impegno per la sostenibilità, dai parchi eolici e solari, alle innovazioni del packaging come Ship in Own Container e Frustration Free Packaging. La spedizione Zero è l’impegno di rendere tutte le spedizioni Amazon nette zero carbonio, con il 50% di tutte le spedizioni nette zero entro il 2030. Comunità Amazon si impegna a garantire a bambini e giovani adulti le risorse di cui hanno bisogno per costruire il loro futuro migliore e più luminoso attraverso la filantropia, la difesa e le opportunità educative, con particolare attenzione alle comunità sot torappresentate e svantaggiate. Crede nell'usare la sua scala per sempre, attraverso programmi come Amazon Future Engineer e Disaster Relief di Amazon. Efficienza di Amazon Amazon è in grado di innovare e soddisfare i clienti grazie alle centinaia di migliaia di collaboratori a tempo pieno dietro la propria rete globale di centri di evasione ordini. Trasporti Amazon investe nella costruzione di una rete di consegna di livello mondiale per fornire ai propri clienti spedizioni rapide e gratuite. Autorizza individui e piccole
imprese attraverso programmi come Amazon Flex e la sua rete di partner di servizi di consegna, per aiutare a ottenere pacchetti per i clienti dove e quando li desiderano. The Climate Pledge A mazon e G lobal O ptimism hanno presentato il 19 settembre 2019 The Climate Pledge, un impegno concreto a raggiungere i risultati dell’Accordo di Parigi con 10 anni di anticipo. Amazon oggi diventa la prima azienda firmataria di questo impegno. The Climate Pledge impegna i firmatari a ridurre le emissioni nette di carbonio delle loro attività entro il 2040, un decennio in anticipo rispetto all'obiettivo del 2050 previsto dall'Accordo di Parigi. Le aziende sottoscrittrici del Climate Pledge si impegnano a: - misurare e comunicare le proprie emissioni di gas serra su base regolare; - implementare strategie di eliminazione delle emissioni di carbonio in linea con l’Accordo di Parigi attraverso cambiamenti reali e innovazioni nel business che includono miglioramenti dell'efficienza, energie rinnovabili, riduzione dell’utilizzo di materie e altre strategie di eliminazione delle emissioni di carbonio; - neutr aliz zare eventuali emissioni rimanenti con compensazioni aggiuntive, q u a nt i f i c a b i l i , r e a l i , p e r m a n e nt i e socialmente vantaggiose per ottenere emissioni annue nette pari a zero entro il 2040.
“Abbiamo smesso di stare nel gregge su questo tema: abbiamo deciso di utilizzare le nostre dimensioni e scala per fare la differenza,” ha dichiarato Jeff Bezos, CEO e fondatore di Amazon. “Se una azienda con infrastruttura fisica come quella di Amazon − che consegna più di 10 miliardi di prodotti all’anno − può raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi 10 anni in anticipo, allora qualsiasi azienda può farlo. Parlando con altri CEO di aziende globali sto riscontrando un forte interesse nell’unirsi a questo impegno. Le grandi aziende che firmeranno The Climate Pledge manderanno il segnale importante al mercato intero che è arrivato il momento per tutti di investire nei prodotti e servizi che i firmatari necessiteranno per tener fede ai loro impegni”. “Le decisioni coraggiose di grandi aziende faranno una gran differenza nello sviluppo di nuove tecnologie e industrie per spingere una economia a basse emissioni,” ha dichiarato Christina Figueres, già direttrice alle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici e socio fondatore di Global Optimism. “Con questa decisione Amazon aiuta anche molte altre aziende ad accelerare la propria via per la decarbonizzazione. Se Amazon può impegnarsi a raggiungere obiettivi così ambiziosi e implementare cambiamenti significativi a livello globale, noi crediamo che molte altre aziende possano essere in grado di fare lo stesso e accetteranno la sfida. Non vediamo l’ora di avere altri partecipanti”. Unendosi a The Climate Pledge e impegnandosi a eliminare le emissioni di carbonio del proprio business in un arco temporale più breve, i firmatari giocano un ruolo fondamentale nello stimolare investimenti per lo sviluppo di quei prodotti e servizi a basse emissioni che saranno necessari ad aiutare le aziende stesse a rispettare i propri impegni. Il recente investimento di Amazon in Rivian ne è un esempio. Rivian è un produttore di veicoli elettrici a zero-emissioni con sede a Plymouth, Michigan e uno stabilimento di produzione a Normal, Illinois.L’investimento di 440 milioni di dollari accelererà la produzione di veicoli elettrici fondamentali per ridurre
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le emissioni nel segmento dei trasporti. Per dare un impulso ulteriore al raggiungimento di questo obiettivo, Amazon ha annunciato oggi l'ordine di 100.000 veicoli elettrici per la consegna da Rivian, il più grande ordine di veicoli elettrici per la consegna di sempre, con i furgoni che inizieranno a consegnare i pacchi ai clienti dal 2021. Amazon prevede di avere 10.000 dei nuovi veicoli elettrici sulla strada già nel 2022 e tutti i 100.000 veicoli sulla strada entro il 2030, risparmiando 4 milioni di tonnellate di carbonio all'anno entro il 2030. 80% Energia Rinnovabile entro il 2024 e 100% entro il 2030 Due anni fa, Amazon ha assunto un impegno a lungo termine per alimentare la sua infrastruttura globale con energia rinnovabile al 100%. Amazon si impegna ora a raggiungere l’80% di energia rinnovabile entro il 2024 ed il 100% entro il 2030 nel suo percorso verso la carbon neutrality entro il 2040. Investimenti importanti nelle energie rinnovabili sono un passo fondamentale per abbattere la sua impronta di carbonio a livello globale. Fino ad oggi, Amazon ha lanciato 15 progetti di energia rinnovabile eolica e solare di larga scala che genereranno oltre 1.300 MW di capacità rinnovabile e forniranno oltre 3,8 milioni di MWh di energia pulita ogni anno, abbastanza per alimentare 368.000 case negli Stati Uniti. Amazon ha inoltre installato oltre 50 tetti fotovoltaici su suoi centri di distribuzione e centri di smistamento in tutto il mondo che generano 98 MW di capacità rinnovabile e forniscono 130.000 MWh di energia pulita ogni anno. 10 0 milioni di dollari investiti nella riforestazione Amazon lancia inoltre il Right Now Climate Fund, con un impegno di 100 milioni di dollari per ripristinare e proteggere foreste, zone umide e torbiere di tutto il mondo in partnership con The Nature Conservancy. Il Right Now Climate Fund
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contribuirà a rimuovere decine di milioni di tonnellate di carbonio dall'atmosfera per tutta la durata del progetto e creerà opportunità economiche per migliaia di persone. “La scienza è chiara: foreste, praterie e zone umide sane sono alcuni degli strumenti più efficaci che abbiamo per affrontare i cambiamenti climatici, ma dobbiamo agire ora per adottare soluzioni climatiche naturali su larga scala", ha affermato Sally Jewell, CEO ad interim The Nature Conservancy. “Amazon è riconosciuta come un’azienda innovatrice che guida il vero cambiamento. Un impegno di queste dimensioni è un'opportunità entusiasmante, con il potenziale per guidare un cambiamento di trasformazione. Apprezziamo The Climate Pledge di Amazon e la sua aggressiva ambizione di raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2040 e siamo impazienti di vedere i risultati di grande impatto della nostra collaborazione”. Rapporto di Sostenibilità Amazon ha lanciato un nuovo sito web dedicato alla sostenibilità per dare visibilità costante agli impegni, le iniziative e le performance in termini di sostenibilità. Il sito include informazioni sull'impronta di carbonio di Amazon e altre metriche di sostenibilità per condividere i progressi che l'azienda sta compiendo verso gli obiettivi di The Climate Pledge. I nuovi obiettivi, impegni, investimenti e programmi annunciati oggi si basano sull'impegno a lungo termine di Amazon per la sostenibilità anche attraverso i programmi innovativi esistenti, tra cui Shipment Zero: la visione di Amazon di rendere tutte le spedizioni carbon neutral, di cui il 50% entro il 2030; iniziative di imballaggio sostenibile come il Frustration-Free Packaging e Ship in Own Container, che dal 2015 hanno ridotto i rifiuti da imballaggio del 25%; programmi per le energie rinnovabili; investimenti nell'economia circolare con il Closed Loop Fund; e numerose altre iniziative che svolgono tutti i giorni i team di Amazon.
I N T E R V I S TA E S C LU S I VA A MARIANGELA MARSEGLIA, COUNTRY MANAGER DI AMAZON.IT E AMAZON.ES Cosa significa per Lei essere la Country Manager di Amazon Italia e Spagna della più grande Internet company al mondo? “Guidare un team di talenti dotati di grande capacità e flessibilità è senza dubbio una grande responsabilit à: senza di loro nessuna delle innovazioni che abbiamo sviluppato sarebbe stata possibile, e ciò mi rende orgogliosa. Allo stesso tempo non posso che essere fiera di guidare e rappresentare un’azienda che ha sviluppato la propria strategia attorno a un semplice, ma efficace concetto: diventare l’azienda più attenta al cliente nel mondo. Il cliente è al centro di ogni decisione di business, lavoriamo a ritroso sui progetti di sviluppo e seguiamo quattro principi fondamentali: la customer obsession e non quella verso i competitor, la passione per l’innovazione, l’impegno all’eccellenza operativa e la visione di lungo periodo. In un momento di emergenza come quello attuale la nostra responsabilità è ancora più grande: il nostro impegno si traduce soprattutto nel garantire le consegne dei beni di cui i clienti hanno più bisogno, in modo che possano continuare a rimanere a casa - e questo avviene nella speranza che la curva dei contagi possa presto rallentare la sua corsa. Allo stesso tempo continuiamo a garantire la sicurezza dei nostri dipendenti, che sono la nostra priorità. Perciò abbiamo appor tato im p o r t a nt i c a m bia m e nt i ai n os t r i processi logistici, in modo da favorire le misure di distanziamento interpersonale, adottando anche misure ulteriori rispetto a quelle raccomandate.” Amazon ha investito oltre 4 miliardi di euro in Italia dal 2010 al 2018. Quali sono stati i risultati? “Amazon.it è stata lanciata nel 2010 da poche persone e, in quasi 10 anni, siamo cresciuti fino agli oltre 6.900 dipendenti a tempo indeterminato. Questi sono i
luglio\agosto 2020 numeri di un investimento di oltre 4 miliardi di euro in Italia, cifra che include la realizzazione di infrastrutture, dei nostri centri di logistici in quasi tutta Italia, degli uffici aziendali, ma anche le spese operative, come gli stipendi dei dipendenti o i costi sostenuti per i fornitori del settore logistico impiegati per consegnare i prodotti ai clienti. Oggi siamo in grado di offrire ai nostri clienti una selezione di oltre 250 milioni di prodotti in più di 20 categorie su Amazon. it. Per soddisfare le esigenze di consegna dei nostri clienti abbiamo quattro Centri di Distribuzione a Castel San Giovanni (PC), Passo Corese (RI), Vercelli e
Torrazza Piemonte e ci avvaliamo di una rete logistica che comprende diversi centri e depositi di smistamento sparsi su tutto il territorio nazionale. E ad inizio anno abbiamo annunciato l’apertura di due nuovi centri di distribuzione in Italia che saranno operativi entro la fine del 2020. Nei due siti logistici, che sorgeranno rispettivamente tra i comuni di Castelguglielmo e San Bellino in provincia di Rovigo, e a Colleferro, nella cit t à metropolit ana di Roma, l’azienda creerà 1.400 posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’apertura, che si aggiungeranno ai 6.900 dipendenti attualmente impiegati
da Amazon in Italia. Con il lancio dei due nuovi centri di distribuzione, Amazon investirà ulteriori 140 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 4 miliardi già investiti nel Paese dal suo arrivo nel 2010. Infine, accanto agli investimenti e alla creazione di nuove posizioni a tempo indeterminato, A mazon continua a supportare le piccole e medie imprese nel processo di digitalizzazione attraverso strumenti e servizi come Vendi su Amazon e Logistica di Amazon. Le PMI italiane che vendono su Amazon sono oltre 12.000 e, nel 2018, il valore dei beni esportati da queste imprese ha raggiunto la cifra record di oltre €500 milioni di euro. Inoltre, hanno creato in Italia più di 18.000 posti di lavoro a tempo pieno per gestire la loro attività di vendita su Amazon.” Donne manager. In Italia sono solo il 29%, in coda alla classifica dell’Eurostat. In Lettonia superano il numero degli uomini con il 56%. Cosa si sente di consigliare alle nuove generazioni in rosa? “Credo sia importante che le ragazze siano consapevoli delle proprie potenzialità come innovatrici del futuro e non si arrendano agli stereotipi di genere. Amazon è particolarmente sensibile al tema dell’accessibilità delle materie STEM per le le giovani generazioni, in particolare per le donne, e sono diversi i programmi che abbiamo avviato in questo senso. Alla fine del 2019 abbiamo lanciato la seconda edizione di Amazon Women in Innovation, 3 borse di studio destinate ad altrettante giovani studentesse iscritte a corsi di Ingegneria Informatica e Ingegneria di Internet presso il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e l’Università di Roma Tor Vergata. Intendiamo così aiutare giovani meno avvantaggiate ad avere successo nell'economia digitale e a diventare le leader del domani. Un’altra iniziativa che ci permette di sostenere l’educ azione tecnologic a e digitale delle nuove generazioni è Technovation, il più grande programma di formazione tech per ragazze tra i 10 e i 18 anni, grazie al quale diamo loro la possibilità di mettersi alla prova nella creazione di un’app, anche se non hanno
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una formazione scientifica alle spalle. Nel loro percorso le studentesse sono accompagnate da volontari Amazon che le a ideare il progetto, sviluppare l’app, costruire un business plan efficace e presentare le proprie idee. I progetti vengono poi presentati e valutati le vincitrici hanno l’opportunità di vivere un’esperienza nella Silicon Valley.” Quanti prodotti vendete mediamente in un giorno in Italia? “Non condividiamo questi dati, ma, posso dire che nel nostro giorno di picco massimo di vendite, il Black Friday, abbiamo registrato 37 ordini al secondo.” Quando arriverà anche in Italia Amazon Go, la tecnologia più avanzata del mondo per fare la spesa al supermercato? “Sono diverse le innovazioni introdotte negli Stati Uniti e non ancora presenti in Italia, tra cui, per esempio, AmazonGo oppure i negozi Amazon 4-star o le librerie Amazon Books. L’introduzione di un servizio in un determinato Paese dipende da molte variabili e soprattutto
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dalla domanda dei clienti. Non posso quindi anticipare piani futuri, ma posso af fermare che cerchiamo sempre di sviluppare e introdurre quei servizi in grado di far vivere la migliore esperienza di acquisto possibile ai clienti italiani.” Quanto Amazon è attenta alla solidarietà? “Collaboriamo con molte associazioni locali in ogni comunità in cui abbiamo una sede corporate o un centro logistico, rispondendo alle loro necessità non solo con donazioni ma anche con il coinvolgimento di dipendenti volontari in attività solidali specifiche. Abbiamo recentemente donato €2,5 milioni alla Protezione Civile italiana per dare un ulteriore contributo al suo incredibile impegno nella lotta al Coronavirus, e abbiamo voluto sostenere gli sforzi delle tante organizzazioni no profit e degli enti che operano nei territori e nelle comunità in cui vivono e lavorano i dipendenti Amazon, alle quali abbiamo destinato €1 milione. Nel chiederci come poter avere un maggiore impatto sulla nostra comunità abbiamo pensato anche
ai nostri clienti e a un modo per aiutarli a donare a loro volta, e per questo abbiamo lanciato un pulsante per donare sul sito e una skill Alexa per tutti i clienti che volessero dare il proprio contributo alla Protezione Civile. In questo modo potranno ef fet tuare donazioni con Amazon Pay, anche di piccola entità, attraverso pochi click, senza effettuare acquisti, o utilizzando il comando vocale: Alexa, voglio fare una donazione per il Coronavirus. Oltre alle azioni di solidarietà messe in campo per far fronte all’at tuale emergenza, il nostro obiettivo quotidiano è restituire al territorio il supporto che riceviamo dalle comunità locali in cui operiamo e lo facciamo attraverso il programma Amazon nella Comunità, il cui obiettivo principale è aiutare i giovani ad avere successo nell'economia digitale in tutta Italia e nel mondo. Di questo programma fanno parte il progetto delle borse di studio Amazon Women in Innovation, ma anche la creazione e donazione di aree multimediali all’interno di biblioteche
luglio\agosto 2020 pubbliche, come quella di Amatrice.” Il 19 settembre 2019 Amazon e Global Optimism hanno annunciato "The Climate Pledge". Ce ne parli. “Dal 2019 Amazon ha un nuovo, grande impegno: raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi con 10 anni di anticipo. Con la co-fondazione di The Climate Pledge, Amazon si impegna a ridurre a zero le emissioni nette di carbonio entro il 2040, raggiungere l’80% di energia rinnovabile entro il 2024, raggiungere il 100% di energia rinnovabile nel 2030 e portare tutte le spedizioni a zero emissioni di carbonio, con l'obiettivo di arrivare a emissioni zero sul 50% delle spedizioni entro il 2030. Si tratta di un impegno coraggioso e necessario, che comporterà di conseguenza un’innovazione dei nostri processi logistici, dal packaging alla consegna, per garantire la sostenibilità di tutta la filiera. Amazon ha ordinato per esempio 100.000 veicoli elettrici per la consegna, (il più grande ordine di veicoli elettrici per la consegna di sempre) che inizieranno a consegnare i pacchi ai clienti dal 2021. La previsione è quella di avere 10.000 dei nuovi veicoli elettrici sulla strada già nel 2022 e tutti i 100.000 veicoli entro il 2030, risparmiando 4 milioni di tonnellate di carbonio all'anno entro il 2030. La sostenibilità è un obiettivo che perseguiamo anche a livello nazionale. Il nuovo Centro di Distribuzione di Amazon a Passo Corese, ad esempio, è una delle strutture più all’avanguardia dell’azienda in Europa da questo punto di vista. Si tratta di un centro dotato di tecnologia Amazon Robotics in cui i dipendenti impiegano tecnologie all’avanguardia per evadere gli ordini dei clienti di tutta Italia. La struttura ha ottenuto la certificazione BREEAM, leader tra i protocolli di valutazione della sostenibilità di edifici e infrastrutture, con la qualifica Very Good.” In che misura l'Italia incide sul fatturato globale di Amazon e, Stati Uniti a parte, quale Paese è il cliente con il numero più alto numero di ordini? “In Italia l’ecommerce in generale è un settore che si può considerare ancora emergente, con un tasso di penetrazione sul totale del mercato delle vendite al dettaglio pari al 7% . Senza contare che la propensione ai pagamenti digitali ed il digital divide territoriale sono ancora molto marcati, limitando l’accesso ai servizi online. Basti pensare che il Regno Unito e la Germania, che vantano una più lunga tradizione nello sviluppo degli acquisti online, la penetrazione tocca rispettivamente il 20% e il 16%. In questo contesto, Amazon e l’ecommerce hanno ancora ampi margini di crescita in Italia, anche se fa piacere ricordare che siamo stati il primo Paese non anglofono (e il terzo nel mondo) in cui, nel 2015, è stato lanciato Amazon Prime Now, il servizio di consegna rapida in una finestra di due ore, a Milano e successivamente anche a Roma e Torino.” Quanto la sua esperienza di business development in Price Waterhouse Coopers, Unilever e Mars Inc. l'ha aiutata nella
posizione attuale e in cosa ora differisce? “Tutte le aziende in cui ho lavorato in passato hanno affinato la mia capacità di gestire i team e di creare e sviluppare un progetto. Ma l’esperienza che ho potuto fare in Amazon nell’arco di questi 10 anni è stata unica. Sono stata chiamata subito a sfide importanti: prima l’apertura di Amazon Italia, poi l’esperienza a Seattle, nel team di lancio di Prime Now per un CAP di Manhattan, a New York. A seguire, sono rientrata in Italia e ho guidato il lancio e lo sviluppo di Amazon Prime Now in Europa e nell’area Asia-Pacific per più di tre anni, un’esperienza indimenticabile. Ora ci sono oltre 50 città nel mondo. È stata l’occasione per seguire interamente un progetto dalla sua origine, farlo crescere nel mio Paese di origine e portarlo in altri Paesi europei ed extraeuropei. Ho potuto così acquisire la flessibilità per fronteggiare criticità legate a contesti urbani e sociali diversi, puntando sempre a trovare la soluzione adatta a ogni tipo di cliente.” Il fatto di essere “i numeri uno” può celare la tentazione di non migliorare e crescere. Cosa ne pensa? “La passione per il cliente e per l’innovazione sono un motore incessante che ci spinge a migliorarci in continuazione, proprio per conto dei clienti stessi. Li ascoltiamo ogni giorno, accogliamo i loro suggerimenti e le loro critiche: è lo sprone più efficace sia per creare grandi innovazioni, come il servizio vocale Alexa, sia per apportare piccole migliorie come una visualizzazione più efficace sul sito o l’aggiunta di un piccolo servizio. Ci piace ricordare costantemente che per noi è sempre il Day 1 e come in ogni primo giorno ci facciamo guidare dall’entusiasmo della scoperta, dall’ossessione per il cliente, da una visione critica delle prassi consolidate, dall’estrema attenzione per i trend esterni e dai processi decisionali rapidi ed efficaci.” “Quel che dobbiamo fare sempre è guardare al futuro; quando il mondo cambia intorno a te e quando cambia contro di te – quel che era un vento in poppa ora è un vento in prua – devi addentrartici e capire cosa fare perché lamentarsi non è una strategia” (Jeff Bezos) Lei come guarda al futuro di Amazon? “Ci aspettano sfide sempre più cruciali: l’interazione con i servizi vocali può cambiare i nostri processi d’acquisto, permettendoci di interagire in modo semplice e immediato con la casa intelligente e aprendo la strada al voice shopping; i continui investimenti nello sviluppo della rete logistica possono permettere sempre più alle persone che vivono in piccoli borghi o paesi in aree remote di ricevere qualsiasi prodotti, dai libri al fai da te, fino agli articoli di uso quotidiano; l’accessibilità a questi beni e la possibilità di riceverli ovunque non può, inoltre, prescindere dall’attenzione alla sostenibilità, per cui occorre puntare sempre più su veicoli elettrici e packaging green. Quel che è certo è che cercheremo sempre di sviluppare e introdurre quei servizi in grado di far vivere la migliore esperienza di acquisto possibile ai clienti italiani.”
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/Impresa
FLASH BATTERY, L’ENERGIA CHE TRAVOLGE IL MERCATO Intervista a Marco Righi, giovane imprenditore del reggiano, appassionato di elettronica, CEO e Founder di Flash Battery A cura della Redazione
In foto: da sinistra Alan Pastorelli e Marco Righi
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luglio\agosto 2020 È una, una delle aziende di maggior successo del nostro Paese e fiore all’occhiello nella produzione di batterie al litio per il settore industriale. Flash Battery produce oltre 300 modelli di batterie nuove l’anno, tutte altamente customizzate, progettate e realizzate su specifiche richieste del cliente. Una storia fatta di passione, in particolar modo per l’elettronica. Tanto intuito e grande determinazione, ma anche e soprattutto, una storia di coraggio e responsabilità nel fondare già da giovanissimo un’azienda. Una vera e propria case history di imprenditoria giovanile. Come nasce Flash Battery? “Sono sempre stato appassionato di elettronica, mio padre aveva un’azienda in cui produceva carica batterie in alta frequenza ed è sicuramente grazie a lui se mi sono avvicinato a questo mondo. Lo vedevo come il mio futuro, certo che avrei seguito le sue orme, proseguendo con la ditta di famiglia. Un giorno però, mentre ero all’estero, mio padre mi comunicò di aver venduto l’azienda. Le mie certezze, così come il mio sogno di continuare il suo lavoro, erano svanite di colpo. Per qualche tempo ho intrapreso anche altri percorsi professionali, ma dentro di me, il mio unico interesse, il mio tarlo, era sempre quello: l’elettronica. Il primo “incontro” con le batterie al litio è stato nel 2009 quando, per caso, incontrai un amico di mio padre che produceva veicoli elettrici. Mi accorsi subito che le batterie non erano delle migliori, né per qualità né per prestazioni. Da lì l’intuizione! Capii che, risolti alcuni problemi tecnici di quelle batterie, avrei potuto apportare una significativa innovazione a tutte le applicazioni industriali. Insieme a me, in questo percorso, il mio amico Alan Pastorelli, oggi mio Socio e Responsabile Tecnico in Flash Battery. Iniziammo nel mio garage, facendo analisi ed esperimenti fino a quando non arrivò l’illuminazione. Il problema non era nell’elettronica, ma trovare una nuova tecnologia per le batterie al litio e dotarle di un sistema di controllo e gestione. Nel 2009 cominciammo, quindi, a progettare il nostro sistema di gestione delle batterie al litio. Nel 2012 aprimmo ufficialmente i battenti come Kaitek, ci occupavamo principalmente di produrre l’elettronica che controllava e gestiva le batterie già esistenti dei nostri clienti per renderle più sicure ed affidabili. Poco dopo, però, capimmo che il nostro valore aggiunto da lì a poco sarebbe stato nella realizzazione del pacco batteria completo. Lanciammo Flash Battery, un vero e proprio brand che si sarebbe occupato di progettare e realizzare batterie al litio di ultimissima generazione. Oggi posso dire ufficialmente che Flash Battery è un’azienda autonoma a tutti gli effetti, tanto che, entro l’estate, cambieremo anche la nostra ragione sociale in Flash Battery.”
scoppio che duravano pochissimo. Anche in questo caso gestimmo il retrofit, procedendo all’elettrificazione del mezzo. A gennaio 2012, anno in cui abbiamo aperto, abbiamo subito preso una commessa importante in Cina, che ci è valsa anche il record del mondo: abbiamo elettrificato un’ex Fiat Multipla che ha percorso oltre 800 km con una sola ricarica ad una velocità di 80 km/h. Nel 2013 arriva anche Elettric80, specializzata in soluzioni logistiche automatizzate per le imprese produttrici di beni di largo consumo nei settori beverage, food, tissue. Siamo partiti con una piccola collaborazione, in quanto non erano soddisfatti dei loro precedenti fornitori e volevano testarci. In pochissimo tempo siamo diventati fornitori unici su tutta la gamma di LGV e AGV creando una vera e propria partnership.” Quali sono oggi i mercati di riferimento di Flash Battery, in quali settori opera? “Sicuramente, oggi la nostra è una visione proiettata al mercato Europa. Anche quest’anno abbiamo registrato come giro d’affari un 70% Italia e il restante 30% estero, per quanto riguarda i clienti diretti. Indirettamente i nostri prodotti, le nostre batterie, sono presenti in 54 paesi nel mondo. Il trend e il business di questo ultimo periodo ci fanno capire che questa percentuale estera è destinata a salire. Abbiamo già stretto importanti accordi con Germania, Francia e Nord Europa, Paesi molto predisposti a questo cambiamento tecnologico che si sta verificando e pertanto, naturalmente orientati all’elettrificazione.” Perché siamo diversi rispetto agli altri? Quali sono le innovazioni più importanti? “La differenza con i nostri competitors l’abbiamo fatta fin dal principio sulla tecnologia applicata. Il nostro sistema di bilanciamento attivo e passivo delle celle, oggi in corso di brevetto, è unico. Inoltre, essendo partiti prima in termini di tempo rispetto ai nostri concorrenti, ci siamo evoluti e migliorati in anticipo.
Qual è stato il primo cliente che ha creduto nel suo prodotto? “La primissima applicazione è arrivata con una multinazionale coreana. La richiesta era quella di elettrificare una Alfa Mito endotermica. Noi ci siamo occupati di tutta la parte concernente la batteria. Poi via via sono arrivati altri clienti, sempre nell’automotive. Ricordo, ad esempio, alcune smart con motore a
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Agli standard iniziali abbiamo aggiunto costanti investimenti in ricerca e sviluppo, e abbiamo inserito la gestione e il controllo remoto. Caratteristica imprescindibile in un’industria 4.0, con macchinari costantemente interconnessi e in grado di effettuare autodiagnostica e manutenzione predittiva. Il Flash Data Center è un sof tware interamente realizzato da Flash Battery, nato per far fronte all’esigenza di dare ai nostri clienti, sparsi per il mondo, il migliore servizio di assistenza possibile senza aumentare i costi per l’azienda con viaggi e trasferte. Il Flash Data Center controlla e analizza giornalmente i dati ricevuti sul funzionamento delle batterie ed invia al Reparto Service Flash Battery le eventuali segnalazioni di warning o anomalie o possibili abusi da parte dell’utilizzatore. Tutto questo permette di agire proattivamente, eliminando false segnalazioni e prevenendo guasti
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addirittura ancor prima che si verifichino. Solo ora, alcuni competitors si stanno af facciando a questa funzione, ma chiaramente il vantaggio temporale aiuta. Abbiamo poi implementato dei sistemi di gestione dello “speciale” (in gergo: prodotti altamente customizzati) portando la cura, verifica e controllo del custom ad un livello industriale. Con dei processi validati e standardizzati riusciamo oggi a garantire qualità e performance altissime e costanti nella fornitura. Qualità, nel nostro caso, non si riferisce solo alla batteria, ma anche al servizio. Discriminante impor t antissima che indubbiamente fa la differenza, soprattutto se si riesce ad applicarla e mantenerla su larga scala. Altra nostra forza è lo stoccaggio di magazzino. Non compriamo materie prime solo all’ordine del cliente, ma riforniamo i nostri magazzini costantemente per garantirci tempestività di intervento, e rispondere celermente alle richieste dei clienti in fase di acquisto e di
manutenzione straordinaria. La tecnologia è un altro grande vantaggio della nostra azienda: oltre il 40% del personale Flash Battery si divide tra Ricerca & Sviluppo e Ufficio Customizzazione.” Qual è stata finora la sfida più ingaggiante? “Ne abbiamo avute tante, ma tutte le volte che mi viene fatta questa domanda rispondo le ultime. Stiamo alzando sempre più l’asticella di sfida. Abbiamo appena prodotto delle batterie per il settore ferroviario. Un’applicazione molto particolare e sfidante al tempo stesso. Interessante soprattutto per la dimensione del pacco batterie che abbiamo realizzato e per il servizio di controllo remoto che abbiamo previsto per operare la supervisione in totale sicurezza. Inoltre, siamo stati inseriti tra il pool delle 17 aziende selezionate nell’ambito dell’IPCEI (Important Projects of Common European Interest) per la produzione di batterie al litio di nuova generazione.
luglio\agosto 2020 In sostanza la Commissione Europea ha approvato, un importante progetto di comune interesse europeo, IPCEI, notificato congiuntamente da Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia per sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore prioritario comune europeo delle batterie. Insieme ad altri 17 partecipanti tra i principali operatori del settore e alle autorità nazionali, si andrà a realizzare una catena di valore sulle batterie al litio, pienamente integrata nell’UE, che produrrà materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie su larga scala. Svilupperemo tecnologie avanzate e dirompenti nel settore delle batterie agli ioni di litio che soddisfino obiettivi di costo, prestazioni e sicurezza attualmente non disponibili. Questo tema dell’energia e delle fonti rinnovabili è da sempre condiviso dalla nostra filosofia in Flash Battery. Realizzare batterie innovative è uno dei valori fondanti la nostra attività quotidiana.” Negli ultimi 3 anni Flash Battery è cresciuta con un trend in doppia cifra sia a livello di fatturato che di personale assunto. Quali sono i prossimi imminenti passi? “La nuova sede è il passo di cui forse sono più orgoglioso. Il benessere arriva anche dal luogo in cui si trascorre la maggior parte della propria giornata. Nel realizzarla non abbiamo lesinato su nulla pur di creare un ambiente amico e favorevole. Volevamo che i nostri collaboratori vivessero uno spazio sano e propositivo, in cui lavorare bene e poter sviluppare le proprie idee. Ampio spazio, dunque, all’Area Ricerca & Sviluppo. Installeremo cabine di test di ultima generazione così come celle climatiche che passano da - 40° a + 45° per avere il pieno controllo dei risultati e operare tutte le prove ed analisi possibili. Abbiamo investito su una risorsa che si occuperà solo della parte chimica destinandogli una zona ad hoc. Questa nuova sede sarà a tutti gli effetti un grande passo avanti per Flash Battery, e ci consentirà di sviluppare proposte molto sfidanti per alcuni bandi di altissima rilevanza in cui siamo stati inseriti, come IPCEI. Se penso al passato recente, in 3 anni siamo passati da 2 a 13 milioni di fatturato, ed è stata una sfida impegnativa ma altrettanto bella. Oggi siamo in una fase di consolidamento con 14 milioni di fatturato e una previsione 2021 di spostarci all’obiettivo di 18 milioni. Vedremo. Altra cosa di cui andiamo fieri è la crescita dell’organico, siamo partiti in 2, ora siamo in 52, e questa è una grande soddisfazione. Per il futuro la cosa certa è che Flash Battery continuerà ad investire in Ricerca & Sviluppo. La tendenza è quella di ottenere nel tempo batterie sempre più sicure, sempre più piccole, sempre più leggere. Queste sono le 3 caratteristiche che stiamo affinando, perché sono i 3 limiti che da sempre si riscontrano. Per la durata invece abbiamo già raggiunto livelli altissimi di performance tanto che molto spesso le batterie superano la vita del prodotto stesso.” Parlando di azienda, sappiamo che anche a livello di impresa Flash Battery si presenta con un modello innovativo, che tiene conto dell’apporto umano almeno quanto quello tecnico. “L’attenzione ai nostri collaboratori, a come vivono l’azienda e
nell’azienda è sempre stato fondamentale. Abbiamo una visione di sostenibilità generale molto radicata, in termini aziendali sia di vivibilità, sia di come l’azienda si pone al di fuori rispetto all’ambiente che abita e che vive. Crediamo molto nel supporto del territorio e siamo molto attivi con il supporto a diverse associazioni locali.” Lei è anche Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria di Reggio Emilia, cosa si propone di trasmettere? “Sono fermamente convinto che la differenza la facciano sempre le persone. Tutti i miei colleghi in Unindustria sono professionisti altamente impegnati, ma dedicano molto del loro tempo a sviluppare temi nuovi, dal voler valorizzare il territorio a dare aiuti concreti a talenti che devono emergere. Sono e siamo particolarmente sensibili alle start up. Sostenere nel concreto nuove attività meritevoli di svilupparsi, mi ricorda immancabilmente che fino a pochi anni fa ero nelle medesime condizioni. Per cui bisogna supportarli. Altro tema importante è la sostenibilità, in cui crediamo profondamente. Abbiamo già creato un corso per gli iscritti al Gruppo Giovani Industriali per sensibilizzare in tal senso, che non significa solo parlare di smaltimento di materiali, ma di sostenibilità a 360°. Si parte dall’acquisto delle materie prime, fino a come immettere sul mercato il prodotto finito, analizzando nel mentre tutti gli step intermedi.” Quali settori in via di espansione sta monitorando per il prossimo (imminente) futuro? “La sorpresa che si sta avendo nell’ultimo anno e mezzo arriva dal mercato agricolo e delle costruzioni. Per esempio, in quest’ultimo settore, si pone oggi grande attenzione su macchine da miniera o piccoli escavatori elettrici. Cifa, per esempio, fu uno dei nostri primi clienti nel 2011 e per loro realizzammo l’elettrificazione di alcune betoniere da impiegare nelle lavorazioni all’interno di tunnel e gallerie in modo da azzerare le emissioni di gas di scarico. Da monitorare anche il settore aeroportuale, per il quale produciamo per esempio batterie da inserire nei mezzi che trasportano bagagli piuttosto che aerei. È sicuramente un mondo in espansione nel medio periodo.”
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/Tecnologia
E-COMMERCE Cos’è cambiato con la pandemia? A cura di Elena Pravato
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Pur troppo anche questo ar ticolo ci costringerà a citare il terribile Virus che ha colpito il mondo intero, ma questa volta parleremo di alcuni inaspettati effetti positivi prodotti su alcuni settori dell’economia. Con il lockdown, peraltro deciso abbastanza repentinamente, milioni di italiani si sono rivolti al web per la spesa di generi primari e non. Molti Player sono andati letteralmente in tilt, altri hanno compiuto scelte forzate di riduzione degli ordini (come Amazon che ha “rimandato” quelli di prodotti non alimentari), mentre alcuni e-commerce hanno retto, anche se con notevoli e inevitabili ritardi nelle consegne. Fra questi c’è Cicalia, sito per la spesa online con consegna in tutta la Penisola anche di prodotti freschi. Dalle
luglio\agosto 2020 parole di Davide Rossi, co-founder della startup mantovana si coglie la portata di questa rivoluzione nel mondo degli e-shop. L'emergenza Coronavirus vi ha trovato impreparati? Per qualche giorno avete avuto una limitazione nella ricezione degli ordini, come siete riusciti a tornare attivi in breve tempo? "Questa pandemia ha trovato tutti impreparati, noi compresi. Nessuno poteva aspettarsi ciò che è avvenuto e nessuno poteva attrezzarsi per tempo. Siamo nel mezzo di uno tsunami che sta travolgendo la nostra società, le nostre abitudini e la nostra economia. In pochi giorni, dopo la scoperta del Caso 1, il traffico sul sito e gli ordinativi sono letteralmente esplosi. Quando ci siamo accorti che non potevamo soddisfare tutte le richieste che ci pervenivano, ci siamo mossi su due binari: da un lato abbiamo incrementato, e di parecchio, la nostra capacità produttiva, dall'altro abbiamo messo in campo degli strumenti che limitassero gli ordini alla nostra capacità produttiva. Lo abbiamo fatto in un'ottica di onestà e correttezza: abbiamo sempre voluto evitare di raccogliere più ordini di quanti potevamo gestirne in modo da continuare a mantenere i consueti standard qualitativi". Cicalia è l'unico operatore che consegna anche il fresco in tutta Italia, avete avuto dei problemi per il ritardo dei corrieri per il mantenimento e la conservazione di questi prodotti? "Per fortuna i nostri partner logistici hanno retto il colpo e sono riusciti a sostenere l'incremento di spedizioni. Pertanto, in fase di consegna, non abbiamo avuto particolari problemi e soprattutto nessuna anomalia riscontrata nella conservazione dei prodotti. La catena del freddo è sempre stata garantita e le tempistiche di consegna non hanno subito degli incrementi significativi" Che incremento avete avuto degli ordini? "Al momento abbiamo quintuplicato il numero di ordini che gestiamo quotidianamente. È il risultato di uno sforzo enorme che tutto il team di Cicalia ha messo in campo per tentare di crescere da un lato e dall'altro di dare il suo piccolo contributo in questa delicata fase che sta attraversando il Paese." Quali accorgimenti avete adottato per la protezione dei dipendenti e soprattutto per il conferimento delle spese? "In ottemperanza alle normative di contenimento del contagio, abbiamo fornito con regolarità ai nostri dipendenti dei dispositivi di protezioni individuali che li tutelassero. In fase di consegna poi, evitiamo di richiedere la firma al destinatario, per ridurre i contatti tra l'autista e i clienti" Per fare fronte alla necessità di chi aveva bisogno di spesa ma era obbligato a non uscire, avete anche creato delle food box con prodotti fissi già selezionati per fornire l'occorrente per una settimana e con consegna rapida. Ha funzionato l’idea delle food box? "Assolutamente sì! Una delle idee messe in campo per tentare di soddisfare quanti più clienti possibile sono le food box, che
nel nostro caso sono addirittura configurabili nelle quantità: abbiamo creato una selezione di prodotti che copre gran parte delle categorie merceologiche che trattiamo. Si tratta dei articoli di uso comune, come pasta, scatolame, carne, formaggi, latte, farina, detersivi... Quelle tipologie di prodotti che sono essenziali per ogni famiglia e sono presenti in ogni casa. Il cliente può scegliere liberamente quale prodotto ordinare e in quali quantità. Il fatto di avere un numero limitato di referenze ci permette di essere molto più performanti nella preparazione e quindi di aumentare il numero di ordini che ogni giorno gestiamo. Diamo la possibilità di ordinare le food box una volta che il sito è in overbooking e che il servizio completo non è più accessibile. Sappiamo che i più vorrebbero poter scegliere liberamente tra un catalogo di 10.000 referenze come accade solitamente, me riteniamo che questo servizio sia importante per chi non vuole affrontare un supermercato in questo delicatissimo momento di lockdown." Veniamo ora al post-emergenza: prevedete che molti clienti si fidelizzeranno? "Prima dell'emergenza la penetrazione della spesa online rispetto al settore della GDO era molto bassa (sotto l'1%). Siamo convinti che buona parte delle persone si recasse a supermercato per abitudine: per molti era assolutamente normale passare 2,3 o 4 ore a settimane in uno store fisico. Ma questa pandemia ha rimescolato completamente le carte e, lo dicevo poco fa, sta cambiando le nostre abitudini: molti clienti attuali che in precedenza non avevano pensato alla spesa online hanno provato il servizio e ne sono rimasti entusiasti. Lo vediamo ogni giorno dalle decine di recensioni positive che ci vengono lasciate dai nostri clienti. Sono certo che buona parte di questi non vorrà fare il percorso inverso anche quando l'emergenza sarà finita e continuerà a rivolgersi al web per la spesa settimanale. Ma, lo ricordo, in questo processo una variabile fondamentale è rappresentata dalla qualità del servizio offerto". Avete in previsione delle agevolazioni per clienti over 65? "Ci stiamo lavorando... Sappiamo che esistono delle categorie più fragili per le quali il nostro servizio è ancora più importante che per altri e stiamo ragionando su come tentare di agevolarli maggiormente. Tuttavia non abbiamo ancora nulla di definitivo al riguardo” Ringraziando Davide Rossi di Cicalia, abbiamo voluto conoscere meglio i numeri di questo fenomeno anche in altri settori del commercio elettronico, interpellando Aicel, l’Associazione Nazionale di riferimento per il settore. A rispondere alle nostre domande sarà il Presidente di Aicel, il dottor Andrea Spedale. In questi giorni i siti di e-commerce stanno vivendo un vero e proprio boom. Avete dati numerici per quantificare questa crescita esponenziale? "Abbiamo lanciato una sur vey tra i nostri associati per
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cui potremo poi disporre di dati che possano riflettere il mercato da parte dei nostri soci. Esistono al momento alcune aggregazioni di dati da parte di altri operatori del settore, che mostrano crescite molto pronunciate soprattutto per alcune merceologie, dopo una prima fase di decrescita dovuta alla chiusura iniziale di molte at tività. Una volta tornate al lavoro, la maggior parte delle aziende almeno per la vendita online, i dati hanno subìto l’inversione di tendenza che vediamo attualmente.” Pensate ad una fidelizzazione dei clienti che per le prime volte hanno avuto accesso al commercio elettronico? “La fidelizzazione del cliente è un aspetto primario dell'attività di posizionamento e di consolidamento dei webshop. A monte di qualsiasi strategia di marketing, le politiche e-commerce devono affrontare tematiche fondamentali per il proprio successo quali la differenziazione, la
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conquista di nuova clientela e, non ultima e certamente non secondaria, la fidelizzazione di quella già acquisita. La nostra attività formativa ha sempre fatto perno sui concetti di fiducia e trasparenza, elementi che non solo orientano il consumatore ad effettuare il primo acquisto ma, ancora più importante, che lo inducono a continuare a scegliere quel negozio online per i suoi acquisti. Crediamo che questo fattore sia ancora più importante in momenti, come questo, in cui il clima di generale incertezza crea la fondamentale necessità di avere un punto di riferimento. In questo senso, quindi, l'adesione alla nostra associazione e ad i nostri principi giocano, a nostro avviso, un ruolo determinante. Un consumatore che per la prima volta visita il webshop di un nostro associato, vedendo il logo di associato AICEL sa che quel merchant ha documentato la sua attività, si è impegnato al rispetto del nostro codice etico
(liberamente consultabile https://www. aicel.org/codice-etico-dei-merchant-aicel) attuando quei principi di trasparenza e di rispetto delle norme ivi indicato. Inoltre, se accanto a quel logo è anche presente quel del certificato SonoSicuro, la sicurezza del consumatore su tale garanzia aumenta. Infatti il merchant non è certamente obbligato a richiederlo, ma volontariamente richiede una verifica del suo sito per attestare il suo allineamento al nostro Regolamento (liberamente consultabile, insieme alla lista dei negozi certificati su www.sonosicuro.it). Nella nostra visione, confortata da una lunga esperienza, un buono sconto o un omaggio inserito nel pacchetto non avranno mai lo stesso effetto sul consumatore che la fiducia di poter acquistare in serenità e senza spiacevoli sorprese.” Vorremmo affrontare anche l'argomento di quelli che sono gli ostacoli ad una
luglio\agosto 2020 definitiva affermazione dell'e-commerce. Purtroppo questa emergenza ha messo in evidenza la fragilità della rete e di alcuni siti con blackout durati per ore. Si prospetta un gran lavoro per gli informatici? Inoltre l'accessibilità da Mobile è un altro problema che andrà risolto? “Non vedo questa fragilità della rete o del sistema, semmai molta improvvisazione e bassi investimenti. Questo è un problema noto nell'e-commerce. Le basse barriere di ingresso fanno sì che molte aziende si improvvisano venditori on-line. Ovviamente, senza un progetto ben definito e un business plan dettagliato, è normale che la fase di test si faccia al risparmio anche per quanto riguarda gli investimenti tecnologici. Sotto stress, i server non saranno in grado di rispondere adeguatamente!” Altro punto debole sono le spese di spedizione che, sebbene molti gruppi abbiano azzerato per gli over 65, altri hanno addirittura aumentato (non fra i vostri associati)! Cosa si può fare per abbassare le spese di consegna? “Le spese di consegna vanno riviste come servizio e non come costo. Anche quando andiamo noi in un mall (un centro commerciale) o nel negozio in centro, abbiamo dei costi: tempo di spostamento, auto, parcheggio etc Sicuramente investimenti in infrastrutture, con potenziamento delle linee di comunicazione e con centri intermodali che permettano di ridurre il trasporto su gomma, permetterebbero al prezzo della consegna di diminuire. L'Italia comunque soffre anche per la sua conformazione geografica. La distanza fra Milano e Palermo è pressoché identica alla distanza tra Milano e Londra.” Alcune aree come le Isole o la Calabria molto spesso non sono servite dagli e-commerce oppure per consegne in tali aree vengono richieste maggiorazioni dei costi o dei tempi di consegna. Ci può spiegare il perché? “Non ci risulta che non siano servite... sono mercati importanti che ogni buon venditore presidia e coltiva. Semmai ci possono o potrebbero essere dei problemi di copertura nelle consegne sia per la mancanza di infrastrutture di cui sopra che per la ridotta densità di popolazione in alcune aree che rendono antieconomico procedere con la consegna. È uno dei temi, quello infrastrutturale, che va riaperto senza indugio dopo questa fase emergenziale.” Pilastro importantissimo del commercio elettronico sono naturalmente i corrieri che, oserei dire, eroicamente stanno consegnando in tutta Italia ad eccezione, in prima battuta, delle province di Bergamo e Brescia. Attualmente il sistema di consegne in Italia è capillare? Ovvero, come siamo messi? “Ormai è passata. Comunque i corrieri, non hanno mai smesso di dare il loro supporto al Paese. Alcuni come BRT, GLS e SDA hanno dovuto sospendere le attività di alcune filiali a causa di situazioni di emergenza Covid-19, ma non appena possibile sono tornate operative. Siamo consapevoli dell'importanza dei vettori nella nostra filiera di approvvigionamento e di vendita. Sono loro che
ci consentono di ricevere la merce dai nostri fornitori ma soprattutto loro che consegnano i beni ai clienti finali. Spesso il vettore è l'unico contatto reale che ha il nostro cliente con le nostre organizzazioni. Per questo motivo durante l'emergenza Covid-19 abbiamo lanciato la campagna di sensibilizzazione #graziecorriere: abbiamo chiesto ai nostri associati maggiore attenzione e rispetto per il lavoro degli autisti e chiesto di comunicare ai loro clienti di pazientare per eventuali ritardi e di ricordarsi di dire un grazie in più all'autista che gli consegnerà il pacco. https://www.lineaecommerce.it/graziecorriere-2617.html” La vostra associazione assolve molte funzioni, fra cui anche quella di tutela e garante del consumatore tramite il marchio SonoSicuro, come già da Lei accennato. Alla luce anche di quello accaduto con alcuni rivenditori che hanno speculato sul prezzo di mascherine e gel igienizzanti, perché è importante avere un organismo di tutela/controllo? “Aicel è l'unica associazione di categoria dei venditori online, costituita da merchant e per i merchant. Per meglio tutelare e rappresentare gli interessi di tale categoria, i nostri piani di azione si sono sempre orientati direttamente ai merchant per la promozione di un e-commerce basato sul rispetto di tutti i principi normativi ed etici applicabili, che abbiamo raccolto nel nostro codice etico. L'accettazione di tale codice, quale presupposto obbligatorio per l'iscrizione ad AICEL, è il manifesto verso l'esterno della nostra mission. Se a tale dato si aggiunge che AICEL rappresenta una fetta importante del tessuto e-commerce, 1200 micro e PMI in Italia, si comprende come tale impegno configuri un impegno su base nazionale. Dal 2006 abbiamo quindi lanciato questo messaggio, che ha coinvolto anche il consumatore che al momento della scelta dell'ecommerce su cui acquistare, riconosce il valore non solo al logo di associato AICEL ivi esposto ma anche e ancora di più del logo del certificato Sonosicuro. Tale certificato rappresenta un ulteriore step di tale percorso di valori e di correttezza. Il certificato non è in vendita, ma è riservato solo a chi, in quanto associato abbia accettato il nostro codice etico, ed il cui webshop sia in regola con le normative applicabili vigenti. Non solo non poniamo un costo per il rilascio del certificato, sebbene sosteniamo dei costi aggiuntivi per i consulenti specialisti che verificano i siti, ma addirittura premiamo i nostri merchant in possesso del certificato riducendo loro la quota associativa. Il certificato inoltre rappresenta una situazione attuale perché è soggetto a controlli ispettivi, non ha un rinnovo automatico e viene sospeso per nuova verifica ad ogni variazione sostanziale del webshop. In conclusione, è facile intendere l'importanza della nostra attività che risiede, non solo nel continuo supporto offerto ai nostri numerosi associati nella propria attività quotidiana di vendita on-line, ma in generale anche nel rafforzamento della fiducia nel sistema e-commerce, fondamentale per la sua continuità e la sua crescita.”
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LINKEDIN, IL PIÙ GRANDE NETWORK PROFESSIONALE AL MONDO Intervista a Marcello Albergoni, Country Manager LinkedIn Italia A cura di Giorgio Nadali
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• LinkedIn è la più grande rete professionale del mondo. La sua missione è connettere i professionisti del mondo per renderli più produttivi e di successo. The Beginning LinkedIn è stata fondata da Reid Hoffman, Allen Blue, Konstantin Guericke, Eric Ly e Jean-Luc Vaillant. La società è nata nel salotto del co-fondatore Reid Hoffman nel 2002 e è stata lanciata ufficialmente il 5 maggio 2003. Alla fine del primo mese di attività, LinkedIn aveva un totale di 4.500 membri nella sua rete. LE TAPPE DELLA STORIA DI LINKEDIN • 2005: LinkedIn introduce le sue prime linee di business: lavori e abbonamenti. • 2006: LinkedIn inizia a rivendicare la propria pretesa come profilo professionale di record con il lancio di
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profili pubblici, raggiunge la redditività e vengono introdotte funzionalità fondamentali come raccomandazioni e persone che potresti conoscere. 2007: dopo quattro anni come CEO, Reid si allontana gestire il prodotto e p or t are Dan Nye alla guida dell'azienda. 2008: LinkedIn diventa una società veramente globale, aprendo il suo primo ufficio internazionale a Londra e lanciando versioni in spagnolo e francese del sito. 2009: Jeff Weiner entra a far parte di LinkedIn come Presidente, allora amministratore delegato e porta attenzione e chiarezza alla missione, ai valori e alle priorità strategiche di LinkedIn. 2010: LinkedIn passa alla modalità di iper-crescita, raggiungendo 90 milioni di membri e quasi 1.000 dipendenti in 10 uffici in tutto il mondo. 2011: LinkedIn diventa una società quotata alla Borsa di New York e ospita un municipio con Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti. 2012: Project Inversion con un sito completamente riprogettato hanno consentito un ritmo senza precedenti di innovazione e trasformazione del prodotto. 2013: LinkedIn raggiunge 225 milioni di membri e cresce di oltre due membri al secondo. 2014: L inke dIn cre a il gr af ico economico, una mappa dell'economia digitale, i suoi partecipanti e ogni asp et to delle opp or tunit à che collegano questi nodi. 2015: LinkedIn acquisisce lynda. com per rendere ancora più facile per i professionis ti di tut to il mondo accelerare le loro carriere e realizzare il loro potenziale attraverso l'apprendimento e lo sviluppo di nuove competenze. 2016: LinkedIn lancia "Sei più vicino di quanto pensi", la sua prima campagna di marketing integrata e spot TV che si ispira alla visione di LinkedIn di creare opportunità economiche per ogni membro della forza lavoro globale.
Microsoft e LinkedIn annunciano di aver stipulato un accordo definitivo in base al quale Microsoft acquisirà LinkedIn. LINKEDIN OGGI LinkedIn ha un modello di business diversificato con entrate derivanti da abbonamenti, vendite pubblicitarie e soluzioni di talento. Nel terzo trimestre del 2016 le entrate totali dell'azienda sono aumentate del 23% su base annua per raggiungere $ 960 milioni con Talent Solutionsrevenue aumentando del 24% su base annua a $ 623 milioni, le entrate di Marketing Solutions sono aumentate del 26% su base annua a $ 175 milioni e Premium Le sottoscrizioni aumentano del 17% su base annua a $ 162 milioni. LinkedIn ha oltre 467 milioni di membri in 200 paesi e territori, di cui 148 milioni + in EMEA, 105 milioni + in Asia e Pacifico e 79 milioni + in Altre Americhe. La società ha più di 10.000 impiegati a tempo pieno e con sede a Mountain View, California. LinkedIn ha uffici in 30 città: Amsterdam, Bangalore, Pechino, Chicago, Dubai, Dublino, Graz, Hong Kong, Londra, Los Angeles, Madrid, Melbourne, Milano, Mumbai , Monaco, Nuova Delhi, New York, Omaha, Parigi, Perth, San Francisco, San Paolo, Shanghai, Singapore, Stoccolma, Sunnyvale, Sydney, Tokyo, Toronto e Washington DC. LinkedIn è disponibile in 24 lingue: arabo, inglese, semplificato Cinese tradizionale Cinese, ceco, danese, olandese, francese, tedesco, indonesiano, italiano, giapponese, coreano, malese, norvegese, polacco, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, svedese, tagalog, tailandese e turco. Linke dIn connet te i p rofe ssionis ti di tutto il mondo per aumentarne la produttività e il successo e trasforma il modo in cui le aziende svolgono le attività di ricerca del personale, marketing e vendita. Fondato nel maggio 2003 da Reid Hoffman, Allen Blue, Konstantin Guericke, Eric Ly e Jean-Luc Vaillant è oggi il più grande network professionale al mondo. La proprietà è di Microsoft. Ha come slogan Relationships Matter
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LINKEDIN OPPORTUNITY INDEX 2020
La recente ricerca LinkedIn Opportunity Index 2020 è una misura composita pensata per determinare come le persone percepiscono le opportunità e, soprattutto, le barriere che impediscono loro di raggiungere i propri obiettivi. Nel corso della ricerca sono stati intervistati più di 30.000 adulti (di età compresa tra 18 e 65 anni) in 22 paesi nel mondo, inclusa l’Italia. Secondo la ricerca, in media le persone in tutto il mondo vogliono trovare opportunità che permettano loro di perseguire le proprie passioni, trovare un equilibrio tra vita professionale e privata e poter contare sulla sicurezza del lavoro. Tuttavia, le persone generalmente ritengono che la mancanza di risorse finanziarie, l’invecchiamento e le difficili condizioni del mercato del lavoro ostacolino la realizzazione di tali opportunità. In Italia, lo studio ha determinato che le persone non si sentono altrettanto ottimiste in termini di accesso alle opportunità rispetto al resto del mondo. Di fatto, nella valutazione della percezione della “disponibilità di opportunità sul mercato”, l’Italia ha ottenuto il punteggio più basso a livello mondiale, al 22° posto. Rispetto alla “fiducia nel successo”, l’Italia si è classificata al 21° posto a livello globale, ovvero in penultima posizione. Anche se gli italiani non condividono il livello di ottimismo del resto del mondo per quanto riguarda la disponibilità di opportunità sul mercato, sono convinti che impegnarsi nel lavoro e acquisire un livello di istruzione superiore siano gli aspetti più importanti per superare queste barriere e realizzarsi nella vita. È interessante notare come gli uomini in Italia sembrano essere più fiduciosi delle donne rispetto alle possibilità di trovare opportunità professionali.
I PRINCIPALI RISULTATI
Le preoccupazioni del mondo di oggi: a livello globale, gli aspetti che preoccupano sempre più le persone sono: questioni ambientali (20%), sicurezza (14%) e problemi di salute (13%). Queste preoccupazioni si rispecchiano anche in Europa. Per gli italiani, in particolare, i motivi di preoccupazione principali sono: questioni ambientali (20%), problemi di salute (16%) e sicurezza (10%). Lo studio ha rilevato che le persone in Italia sono generalmente più preoccupate per i problemi di salute (16%) e la qualità dell’istruzione (9%) rispetto ad altri paesi europei. Che cosa vuol dire “vivere bene” per le persone? A livello globale, “vivere bene” viene definito come godere di una buona salute (50%), con l’Europa che lo considera l’aspetto più importante (n. 1) rispetto ad altre aree geografiche. L’indipendenza finanziaria occupa la seconda posizione a livello globale (29%), con il Brasile e il Messico al di sopra della media globale. Avere una relazione appagante con un partner viene al terzo posto a livello globale, con il Nord America al di sopra della media globale. In confronto, per la maggior parte degli italiani “vivere bene” significa innanzitutto godere di una buona salute (56%), in prima posizione e sopra la media globale. Essere finanziariamente indipendenti (33%) è al secondo posto, anch’esso al di sopra della media globale. Avere un lavoro stabile (28%) è in terza posizione, superiore al
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quinto posto di queto dato nella classifica globale. Come realizzarsi nella vita? A livello globale, impegnarsi nel lavoro (81%) è visto come il fattore più importante per realizzarsi nella vita, seguito dalla disponibilità di una persona ad accettare il cambiamento (80%). Più di tre quarti (76%) delle persone a livello globale sostengono che avere la giusta rete di contatti sia importante per realizzarsi, allo stesso livello della parità di accesso alle opportunità (75%) e del livello di istruzione (74%). È interessante notare che impegnarsi nel lavoro viene classificato al primo posto in tutti i mercati europei tranne che in Germania dove occupa la decima posizione, e in Svizzera dove occupa la settima. Anche il livello di istruzione viene classificato al terzo posto in Europa (rispetto al quinto a livello globale). Conoscere le persone giuste occupa la quarta posizione in Europa (rispetto al terzo posto nella classifica globale). In confronto, gli italiani ritengono che l’impegno nel lavoro (81%) e il livello di istruzione (80%) siano gli aspetti più importanti per realizzarsi nella vita. Seguono la disponibilità di una persona ad accettare il cambiamento (75%) e la parità di accesso alle opportunità (75%). Le opportunità di cui sono in cerca gli italiani: a livello globale, la stragrande maggioranza delle persone è alla ricerca di opportunità legate al lavoro (87%), seguite dalle opportunità sociali (59%). Quasi un terzo delle persone è alla ricerca di opportunità di apprendimento o istruzione (29%), guidate innanzitutto da chi desidera apprendere una nuova competenza (19%). Anche gli italiani sono per lo più alla ricerca di opportunità legate al lavoro. Desiderano posti di lavoro che garantiscano: un buon equilibrio tra vita professionale e privata, la sicurezza e la stabilità del lavoro e la possibilità di fare ciò che amano. Sono anche alla ricerca di opportunità che permettano loro di trascorrere del tempo di qualità con amici e familiari, un aspetto legato al desiderio di mantenere attivi la mente e il corpo. “Questa ricerca ci permette di comprendere il livello di fiducia delle persone rispetto alle opportunità disponibili per loro. È rassicurante vedere come, nonostante il contesto di incertezza in merito a tutto ciò che sta accadendo nel mondo, le persone siano ancora fiduciose rispetto alle loro opportunità personali per realizzarsi”, ha commentato Karin Kimbrough, Chief Economist di LinkedIn. “Tuttavia, sappiamo anche che il modo in cui viviamo e lavoriamo sta cambiando rapidamente e che le persone in tutto il mondo dovranno adattarsi per cogliere le opportunità offerte dalla nuova situazione economica. Spetta a ognuno di noi creare un ambiente che aiuti le persone a realizzare le proprie ambizioni, incoraggiarle a correre rischi o a investire in se stesse in modo da aumentare le proprie competenze e la propria esperienza, nonché sviluppare reti che le aiutino a ottenere il lavoro che desiderano.” LinkedIn ha richiesto a GfK, una società indipendente di ricerche di mercato, di condurre questo studio tra
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settembre e ottobre 2019. Lo studio rappresenta la visione degli intervistati al momento del sondaggio. L’indagine è stata condotta tra persone di età compresa tra 18 e 65 anni in 22 paesi tramite interviste online. Il sondaggio ha visto la partecipazione di 30.000 intervistati, di cui più di 1.000 in Italia. • Nord America: Canada, Stati Uniti • America latina: Brasile, Messico • Medio Oriente: Emirati Arabi Uniti • Europa: Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera • Asia/Pacifico: Australia, Cina, Filippine, Giappone, India, Indonesia, Malesia, Singapore
METODOLOGIA
LinkedIn Opportunity Index misura il livello di fiducia di un mercato rispetto all’economia e al perseguimento delle opportunità e utilizza “100” come punteggio di base. Un punteggio più alto rappresenta un maggiore ottimismo da
parte degli intervistati che vivono in un paese specifico. I sette fattori che hanno contribuito a una misura composita delle opportunità sono stati gli stessi dello studio LinkedIn Opportunity Index 2018 e sono i seguenti: Percezioni relative a fattori socio-economici e stile di vita 1. Prospettive sull’economia nei prossimi 12 mesi 2. Prospettive sulla situazione finanziaria degli intervistati nei prossimi 12 mesi 3. Qualità della vita, in particolare la felicità 4. Qualità della vita rispetto alla generazione precedente o ai genitori Percezioni rispetto alle opportunità: 5. Disponibilità di opportunità sul mercato 6. Valutazione delle possibilità di accesso alle opportunità nei prossimi 12 mesi 7. Fiducia nel successo
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(Le relazioni contano). La vision aziendale consiste infatti nel creare un’opportunità economica per ciascun membro della forza lavoro globale, attraverso lo sviluppo del primo Economic Graph al mondo. LinkedIn conta più di 675 milioni di membri e dispone di uffici in tutto il mondo. INTERVISTA A MARCELLO ALBERGONI, COUNTRY MANAGER LINKEDIN ITALIA Quale impatto ha LinkedIn Italia sul mercato del lavoro oggi? “LinkedIn conta oltre 14 milioni di utenti in Italia, ciò significa che abbiamo circa il 60% della forza lavoro italiana sulla nostra piattaforma, e la tipologia di professionisti e aziende presenti sulla piattaforma è ampia e variegata. Questi elementi ci consentono di tenere sotto controllo il flusso delle assunzioni nel nostro paese, ci offrono una rappresentazione digitale dello stato dell'economia. Pensi che ogni giorno su LinkedIn migliaia di persone in Italia cercano un nuovo lavoro, o una nuova opportunità di business, avviando discussioni e scambiandosi suggerimenti e indicazioni preziose con gli altri utenti, in relazione al proprio profilo, o sulle aspirazioni personali in ambito lavorativo, sulle loro attività per creare nuove opportunità. E in questo contesto, LinkedIn cerca di supportare la propria community di persone e aziende,
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impegnandosi continuamente a promuovere la cultura digitale tra i nostri utenti, e la connessione e la condivisione di conoscenze tra i talenti più promettenti. Forniamo degli strumenti, come le LinkedIn Talent Solutions, pensati per aiutare gli HR manager e le aziende a pianificare le attuali e future esigenze per l’attività di selezione del personale, trovare reali talenti digitali anche nei luoghi più inattesi, e creare team di lavoro diversificati. Per i lavoratori, la nostra piattaforma è ricca di strumenti e contenuti legati all’ambito lavorativo, in modo da diventare rilevanti per gli head hunter e recruiter presenti su LinkedIn; organizziamo sessioni live, denominate Rock Your Profile, per aiutare dal vivo i giovani professionisti a migliorare il proprio profilo, fornendo suggerimenti per rendere più efficaci le relazioni all’interno del network, e fare leva sul potenziale della community. Inoltre, per i nostri membri alla ricerca di un nuovo lavoro, LinkedIn offre anche strumenti utili ad incrementare le conoscenze relative a diverse materie e ambiti professionali, così come le hard e le soft skill, come ad esempio il Cloud Computing, il Machine Learning e la Collaboration, etc.). Sulla piattaforma LinkedIn Learning, ad esempio, sono presenti decine di contenuti formativi, organizzati per tematica (business, creative e technology) che vanno a coprire tutte le esigenze relative alle competenze digitali maggiormente richieste dal mercato del lavoro.”
luglio\agosto 2020 In Europa, sono quasi tutti uomini i talenti con competenze nell’ambito delle IA. Tra i divari più evidenti che emergono nella ricerca LinkedIn vi è quello di genere: solo il 16% dei lavoratori nel campo delle AI in Europa sono donne. Italia in controtendenza in questo ambito con il 25%. Il Suo commento? “I dati della nostra recente ricerca AI talent in EU mettono in evidenza che l’Italia è uno dei paesi con una delle più basse concentrazioni di lavoratori operanti nell’ambito delle Intelligenze Artificiali, appena il 7,3% sul totale europeo. Ma, a differenze degli altri paesi in Europa, il gender gap in Italia è più mitigato, a dimostrazione del fatto che c’è un certo equilibrio di genere tra uomini e donne nel settore della ricerca scientifica e tecnica, e probabilmente un crescente interesse delle donne in Italia nei confronti delle materie STEM. Questo dato ci fa ben sperare che in futuro possa ridursi il cosiddetto digital gender gap nel nostro paese.” Ci parli di "Open for Business", lo spazio virtuale di LinkedIn per PMI e professionisti. “Open for Business è una funzione della piattaforma LinkedIn che consente ai liberi professionisti e ai piccoli imprenditori di aggiungere i propri servizi al profilo LinkedIn, facilmente individuabili attraverso le ricerche sulla piattaforma. Dopo un lancio iniziale in UAE nel corso della scorsa estate, la funzione è stata resa disponibile lo scorso autunno per tutti i piccoli imprenditori e i liberi professionisti in 28 lingue, tra le quali l’Italiano. La nuova funzione è stata realizzata a partire da una ricerca di LinkedIn, che ha rivelato che le piccole imprese si affidano fortemente al passaparola per acquisire nuovi clienti. Open for Business ha lo scopo di digitalizzare questo concetto di passaparola, rendendo più semplice per gli utenti LinkedIn eseguire ricerche, comunicare e fornire referenze. In questo modo aiutiamo ancora di più la piccola e media impresa italiana ad avere successo sulla piattaforma. Pensando all’attualità degli ultimi mesi, questo periodo di emergenza particolare legato alla diffusione del Covid-19, non è mai stato così importante come ora per i liberi professionisti e i proprietari di piccole imprese avere i loro servizi facilmente ricercabili. Questo periodo di quarantena ha avuto un impatto significativo sulle piccole imprese, a causa della chiusura temporanea o del rallentamento di varie attività commerciali, in particolare quelle legate agli eventi, e le attività sulla piattaforma sono state fondamentali per i liberi professionisti perché hanno avuto l'opportunità di continuare a fare networking, e informare le persone sul loro business. Sappiamo che questa situazione non durerà per sempre, e quando i governi inizieranno ad allentare i blocchi, puoi star certo che molte persone e aziende avranno bisogno dei servizi offerti dai liberi professionisti e piccoli imprenditori, e la nostra funzione Open for Business sarà uno dei modi più semplici per garantire che i consumatori possano trovare questi servizi quando necessario.” Quali sono i numeri e i risultati consolidati di LinkedIn in Italia e nel mondo (compresi utenti paganti e gratuiti)? “LinkedIn ha oltre 690 di membri (dei quali oltre il 70% fuori dagli
USA) in oltre 200 paesi e territori e, come detto prima, oltre 14 milioni di utenti in Italia. Contiamo l’iscrizione di oltre due nuovi membri al secondo, e la nostra piattaforma è disponibile in 24 lingue. Inoltre, più di 30 milioni di aziende sono rappresentate su LinkedIn, delle quali più di 483.000 in Italia e, attualmente, sono presenti più di 20 milioni di posizioni lavorative aperte sulla piattaforma.” Linkedin Economic Graph: Quali sviluppi futuri prevede per LinkedIn? “La nostra missione è creare opportunità economiche per ogni membro della forza lavoro globale e uno degli strumenti più importanti che possiamo sfruttare, al fine di raggiungere tale visione, è l’Economic Graph di LinkedIn, che è una rappresentazione digitale dell'economia globale, con approfondimenti in tempo reale che ci consentono di tenere sotto controllo lo stato dell'economia nel mondo. Condividiamo i nostri insight con politici, formatori, datori di lavoro e professionisti, poiché miriamo a migliorare le potenzialità di ogni lavoratore, oltre a ridurre le lacune in termini di competenze e migliorare le diverse economie. Stiamo sviluppando prodotti basati su questi insight che consentono ai membri della piattaforma e ai nostri clienti di essere più produttivi, e di avere successo. Uno di questi prodotti, ad esempio, è LinkedIn Learning, che offre a tutti l'accesso ai corsi utili ad acquisire nuove competenze e ottenere il lavoro desiderato. Inoltre, grazie al nostro prodotto dedicato alle analisi dei dati in modalità self-service, chiamato Talent Insights, e a una nuova strategia dedicata alle Talent Solutions, che mettono insieme dati, approfondimenti e le intuizioni dei recruiter relative all’assunzione dei talenti, riteniamo che LinkedIn sia in una posizione unica per aiutare le organizzazioni a comprendere meglio le tendenze del mercato del lavoro e il panorama dei talenti, in modo da prendere le giuste decisioni in fase di assunzione. Di recente, siamo stati in grado di sfruttare il nostro Economic Graph per mostrare come la pandemia di Covid-19 abbia influito sui tassi di assunzione a livello nazionale. Abbiamo pubblicato i dati aggiornati su base bi-settimanale. Condividendo questi insight, i responsabili politici, gli educatori, i datori di lavoro e i lavoratori stessi, possono essere in grado di pianificare in modo più efficace le attività future.” Quali consigli darebbe ad un professionista per presentarsi al meglio su LinkedIn e mettersi in evidenza sulla piattaforma? “Considerando che oggi uno dei metodi largamente utilizzati per trovare un nuovo lavoro o nuove opportunità di business è sicuramente LinkedIn, il nostro team di career expert ha creato nel tempo una lista di consigli per i nostri utenti utili a trovare il lavoro dei propri sogni. E il primo suggerimento da parte nostra è quello di avere un buon profilo LinkedIn. Alcuni di questi consigli comprendono alcune semplici regole di base come il caricare una buona foto profilo, perchè aiuta a rendersi più riconoscibili sulla piattaforma, sia ai contatti già consolidati sia per attrarre nuovi possibili contatti. Dalle ricerche LinkedIn è dimostrato che una buona immagine profilo può portare fino a 21x visualizzazioni in più del profilo, e a 9x richieste in più di connessione. È anche importante scrivere un buon sommario del proprio profilo, perché
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è la prima cosa che i recruiter e i professionisti del proprio settore leggeranno quando visualizzano un profilo. Inoltre, è importante aggiornare anche la sezione relativa all'esperienza, con la posizione attuale e quelle precedenti. Man mano che la carriera prosegue, la sezione dedicata alle esperienze lavorative aiuta gli utenti a raccontare la propria storia professionale e ad ottenere fino ad 8x visualizzazioni in più del proprio profilo. Inoltre, secondo i nostri career expert, è essenziale aggiungere informazioni sul percorso formativo, in modo che gli ex "compagni di classe" possano trovarci più facilmente e creare nuove possibili proficue collaborazioni professionali. È anche importante articolare l'elenco delle competenze, sia hard che soft skill, in modo da mettere in mostra i propri punti di forza. Si consiglia di inserire almeno 5 competenze di base. Quindi è importante aggiungere il settore professionale e industriale di competenza, oltre a quello di maggiore interesse. Ciò sarà utile per trovare più facilmente nuove offerte di lavoro, eventi, contenuti di formazione su LinkedIn e articoli di settore. I membri che elencano la loro posizione hanno 23 volte più probabilità di essere trovati nelle ricerche su LinkedIn. Inoltre, sempre per rendersi più visibili, è importante aggiornare il profilo con le informazioni relative al percorso di studi e gli attestati ricevuti. I membri che hanno completato la sezione relativa all'istruzione del proprio profilo hanno una probabilità 17 volte maggiore di ricevere messaggi dai recruiter.” Brand reputation e LinkedIn. Qual è la strategia migliore per l'utente? “In LinkedIn, riteniamo che i dipendenti siano la risorsa più importante di un brand. Questo è il motivo per cui raccomandiamo a tutte le persone di un'azienda, che si tratti del CEO, del middle management o persino degli stagisti, di essere attivi sulla piattaforma in modo da fungere da ambasciatori del proprio marchio aziendale. Ogni singola persona appartenente a un'organizzazione può svolgere un ruolo chiave in termini di comunicazione aziendale. La cosiddetta Employee advocacy si basa su questo concetto, diventato ora una risorsa fondamentale per il marketing aziendale. I dipendenti hanno la capacità di mostrare autenticamente la cultura dell’azienda sui social media. Ciò è ancora più vero per i dirigenti, dato che il loro ruolo nell'azienda comporta una maggiore visibilità. Questi elementi abbreviano il percorso che ci conduce ai decisori aziendali e allo stesso tempo ci offre l'opportunità di mostrare quanto sono attivi i dipendenti. Questo a sua volta, rende più facile attrarre nuovi talenti, poiché i brand sono ora in grado di mostrare autenticamente gli aspetti positivi della cultura della loro azienda. Nell'era dei social media, siamo sempre più interessati alle persone dietro un marchio o un'azienda. I marchi più efficaci su LinkedIn hanno imparato a sfruttare queste nuove opportunità mettendo in luce i loro dipendenti, mostrando come questi incarnano i valori dell’azienda, creando messaggi che permettono una connessione più umana con il pubblico. Queste sono alcune delle tattiche che abbiamo visto utilizzate dai marchi per sviluppare una buona presenza dell’azienda su LinkedIn, per coinvolgere maggiormente il pubblico
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e anche attrarre nuovi talenti.” Perché preferire LinkedIn ai competitor? “LinkedIn, nel suo essere una community composta da oltre 690 milioni di professionisti provenienti da tutto il mondo, non è solo una bacheca di lavoro, né un sito web utilizzato semplicemente per caricare il proprio CV digitale. Come accennato in precedenza, LinkedIn è un network di milioni di professionisti che utilizzano quotidianamente la piattaforma per offrire e ottenere consigli sulla carriera, parlare delle ultime tendenze nei vari settori industriali, rimanere aggiornati sulle ultime novità, grazie all'ottimo lavoro svolto dal nostro team editoriale, oltre ad apprendere e acquisire nuove competenze. Tutti questi elementi insieme sono ciò che rendono distintiva la piattaforma LinkedIn, che mette al centro di tutto la propria community. LinkedIn è davvero un'esperienza unica e rimane il punto di riferimento più importante per i professionisti di tutto il mondo.” Quanto e in che modo è efficace LinkedIn come vetrina di un'attività professionale autonoma? “Parlando della presenza delle attività di business sulla nostra piattaforma, dal nostro punto di vista tutto inizia dalle pagine aziendali. In passato, se avessimo cercato una società, avremmo tirato fuori le pagine gialle e sfogliato le sue infinite liste per trovare il nome dell'azienda. Era un processo ingombrante e noioso che spesso produceva poco in termini di informazioni utili. Oggi cerchiamo online. Con pochi clic, possiamo accedere a una vasta gamma di dettagli che aiutano a modellare le nostre decisioni di acquisto o le preferenze di impiego. Ovviamente, il sito Web dell'azienda è fondamentale, ma la gestione del marchio
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digitale non dovrebbe mai fermarsi qui e sta diventando sempre più importante avere una pagina aziendale sulle piattaforme di social media. E una pagina aziendale di LinkedIn (e ci sono già oltre 30 milioni di pagine e 13 milioni di pagine aziendali su LinkedIn), offre alle aziende l'opportunità di ottenere i contenuti dell'azienda, come i valori, la mission, aggiornamenti sul business, offerte di lavoro ecc. per il pubblico che davvero conta di più per l'azienda. Le pagine aziendali di LinkedIn tendono ad avere un alto posizionamento nei risultati di ricerca e molte persone le cercano direttamente sulla piattaforma LinkedIn. Questa visibilità è una buona notizia per le aziende, perché ci sono una serie di funzioni e strumenti che consentono a ogni tipo di attività di mettere in evidenza la propria unicità, e la propria offerta in termini di business, in diversi modi possibili.” Come si sono modificate le ricerche di lavoro su LinkedIn, a seguito dell'emergenza Covid19? “Attualmente, i dati a nostra disposizione sono quelli relativi ai tassi di assunzione in diversi paesi del mondo, compresa l’Italia, dall’inizio del lockdown. LinkedIn sta tenendo sotto osservazione i dati relativi all’impatto economico che sta avendo la pandemia in corso, e in particolare cosa ciò significa per il mercato del lavoro italiano. L’Economic Graph di LinkedIn offre approfondimenti in tempo reale rispetto a questa fase della crisi, e stiamo notando che il tasso di assunzioni in Italia è in calo fin dall’annuncio delle prime azioni di contenimento in ambito sanitario a fine febbraio. In particolare, nel nostro paese le assunzioni sono in calo del -62% anno su anno, secondo i dati aggiornati al 10 aprile. Un calo di ben 22 punti percentuali rispetto al precedente -40% anno su anno, registrato poche settimane prima.”
Ha dei consigli particolari per i lavoratori italiani attualmente costretti a lavorare in modalità smart working? Qualche consiglio in particolare per i genitori? “In LinkedIn abbiamo sviluppato una lista di consigli pensata per i genitori che in questo periodo stanno lavorando da remoto in compagnia dei propri figli. Prima di tutto, sicuramente raccomandiamo di parlare con i propri figli in maniera schietta di ciò che sta succedendo e aiutali a capire perché un genitore ha bisogno di concentrarsi sul lavoro. Sicuramente è utile spiegare ai bambini che dovrebbero cercare di non disturbare (tranne in caso di emergenza...) mentre li si rassicura che il genitore è ancora lì per loro. È probabile che troveranno l'intera esperienza nuova e divertente, ma c'è la possibilità che possano essere confusi o preoccupati. Inoltre, pensiamo che sia utile creare uno spazio designato nella propria area ufficio in casa per i figli in modo che possano stare con il genitore mentre non è , ad esempio, in una call. Questo può variare da una culla o un box a un tavolino fornito di strumenti utili per la creatività, o con i libri e i quaderni per i compiti a casa, se il bambino è più grande. Inoltre, riteniamo importante cercare di organizzare le chiamate e le riunioni importanti durante l’orario del pisolino dei bambini. Se i figli sono troppo grandi per i pisolini, può essere utile stabilire ogni giorno un tempo del gioco tranquillo in cui possano leggere o giocare in silenzio, e utilizzare questo tempo per le chiamate o il lavoro che richiedono la piena attenzione.” Di recente avete avete pubblicato la ricerca Opportunity Index 2020, volta a determinare come le persone percepiscono le opportunità e, soprattutto, le barriere che impediscono loro di raggiungere i propri obiettivi. Ci può sintetizzare i principali risultati? “Nella nostra ultima ricerca è emerso che in media le persone in tutto il mondo vogliono trovare opportunità che permettano loro di perseguire le proprie passioni, trovare un equilibrio tra vita professionale e privata e poter contare sulla sicurezza del lavoro. Tuttavia, le persone generalmente ritengono che la mancanza di risorse finanziarie, l’invecchiamento e le difficili condizioni del mercato del lavoro ostacolino la realizzazione di tali opportunità. In Italia, lo studio ha determinato che le persone non si sentono altrettanto ottimiste in termini di accesso alle opportunità rispetto al resto del mondo. Di fatto, nella valutazione della percezione della disponibilità di opportunità sul mercato, l’Italia ha ottenuto il punteggio più basso a livello mondiale, al 22° posto. Rispetto alla fiducia nel successo, l’Italia si è classificata al 21° posto a livello globale, ovvero in penultima posizione. Al contempo, notiamo però che anche se gli italiani non condividono il livello di ottimismo del resto del mondo per quanto riguarda la disponibilità di opportunità sul mercato, sono convinti che impegnarsi nel lavoro e acquisire un livello di istruzione superiore siano gli aspetti più importanti per superare queste barriere e realizzarsi nella vita. È interessante notare come gli uomini in Italia sembrano essere più fiduciosi delle donne rispetto alle possibilità di trovare opportunità professionali.”
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COME FARE UN CUSTOMER CARE DI SUCCESSO NELL’ECOMMERCE, TRA OPERATION, BISOGNI DEI CLIENTI ED EFFICIENZA OPERATIVA In questo articolo ti suggeriamo gli spunti fondamentali su cui riflettere per organizzare al meglio la struttura del tuo servizio di assistenza clienti e per renderlo più efficiente grazie a strumenti di monitoraggio performance e automazioni Rubrica a cura di Boraso
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luglio\agosto 2020 Introduzione I confini tra fisico e digitale sono sempre più sottili. In questo nuovo contesto, le persone non vogliono più sentire scuse: si aspettano di ricevere online lo stesso livello di servizio e assistenza offerti nel mondo offline, se non meglio. Per questo motivo, il customer care è l’ambito che sarà messo maggiormente sotto stress. Un cliente, in questo caso, pretenderà sempre più di ricevere la stessa personalizzazione del servizio e la stessa intimità di relazione con l’azienda che avrebbe avuto offline, entrando in un negozio e parlando con un addetto alle vendite. Questo tipo di interazioni permetteranno di rendere l’assistenza clienti il miglior strumento di sostenibilità economica per un eCommerce con l’obiettivo di fidelizzare le persone, ricordandoci che acquisire un nuovo cliente costa di più rispetto che incrementare il customer lifetime value di quelli esistenti. Si apre una grande sfida per chi si occupa di customer care online: essere presenti il più possibile riducendo gli sforzi al minimo. Vediamo dunque gli aspetti principali da tener presente per vincere questa sfida e ottenere così un servizio di assistenza clienti efficiente e di successo. Bisogni espressi e le FAQ I bisogni espressi sono il primo input che ci fanno comprendere l’importanza di avere un customer care in grado di rispondere efficientemente alle più classiche delle domande, come per esempio “quando arriva il mio ordine?”, “quanto costa la spedizione?”, o “come posso pagare?”. Stiamo parlando di quei bisogni che l’utente ha tentato di soddisfare cercando più o meno velocemente sul sito e di cui non è riuscito a trovare risposta. Le Frequently Asked Questions sono la prima soluzione per soddisfare questa tipologia di bisogni. Le FAQ possono essere molto utili per rispondere ai principali dubbi degli utenti, ma se costruite in modo sbagliato possono anche far perdere molto tempo a te e ai tuoi clienti. È importante che siano esaustive, ma non troppo lunghe per evitare che l’utente si perda tra le mille informazioni senza riuscire a trovare la risposta. Un sistema utile per evitare che i collaboratori del tuo customer service perdano troppo tempo nel rispondere alle solite domande, consiste nel concedere all’utente la possibilità di un contatto diretto solo dopo aver indagato all’interno delle FAQ. Questa tecnica è tuttavia un’arma a doppio taglio perché, se non impostata correttamente, rischia di infastidire il cliente. Un esempio ben riuscito è quello di Zalando. L’utente che entra nella sezione FAQ, per prima cosa è invitato a cercare la risposta all’interno del proprio abito di interesse (reso, rimborsi, spedizione e così via) e solo dopo aver cliccato e letto una delle voci informazioni verrà invitato, se necessario, a entrare in contatto con l’assistenza clienti. Chiaramente, ogni scelta può e deve essere coerente con la strategia di posizionamento aziendale. Se il tuo eCommerce si pone l’obiettivo di posizionarsi rispetto la concorrenza in termini di leadership
di servizio, dovrà eventualmente inserire il numero di telefono nell’header di ogni pagina del sito oppure mantenere il form della chat sempre attivo. Bisogni inespressi e la strategia “pro-reattiva” Una vera svolta per FruttaWeb è stata l’introduzione di attività proattive di customer service con l’obiettivo di intercettare i bisogni inespressi dei clienti. Per bisogni inespressi si intendono quei bisogni che l’utente non esprime direttamente, solitamente perché non pensa neanche di poterli risolvere con il servizio di assistenza. Alcuni esempi di questa tipologia di bisogni sono: “quali sono i miei prodotti preferiti?”, “cosa mi potrebbe servire oltre a quello che sto comprando?”, “dove preferirei ricevere la consegna?”, e così via. In definitiva, i bisogni inespressi sono quei bisogni che, se soddisfatti, possono permetterti di chiedere al cliente qualsiasi cosa perché sfondano il muro della diffidenza e instaurano un vero rapporto di fiducia. Nel caso di FruttaWeb abbiamo iniziato a ragionare sul motivo per cui, in un determinato periodo dell’anno, le vendite di patate dolci a pasta arancione aumentavano sensibilmente. Parlando con i clienti, e passando da una strategia reattiva a una strategia proattiva, siamo riusciti a collegare le tendenze di acquisto con quella delle attività sportive dei consumatori. Abbiamo smesso di limitarci a rispondere alla domanda “se le ordino oggi quando mi arrivano?” e abbiamo iniziato a chiacchierare con il cliente per comprendere le ragioni che lo spingevano a mettersi in contatto con noi. Le informazioni raccolte hanno supportato il marketing nell’individuare nuove chiavi di engagement con questo specifico target di clienti. Grazie a una strategia proattiva è stato quindi possibile individuare le vere ragioni alla base di ogni contatto e trasferire le informazioni internamente al servizio dell’intera azienda. La responsabilità del customer care e i report Arrivati a questo punto si giunge a una considerazione tanto
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semplice quanto non scontata: il customer care deve gerarchicamente riportare al marketing. Troppo spesso si commette il classico errore organizzativo di considerare slegate le funzioni di assistenza clienti e di marketing, quando invece la prima non è altro che una parte fondamentale del funnel di acquisizione o di fidelizzazione di un cliente. Per piccoli eCommerce è normale che chi si occupa di assistenza al cliente riporti all’eCommerce Manager, ma questo non deve precludere lo scambio di informazioni con il marketing. In FruttaWeb, una volta condiviso questo cambio di organizzazione e appresa l’importanza di tutti gli attori coinvolti, ha generato risultati sorprendenti. Se per esempio un cliente decide di acquistare il bergamotto con l’obiettivo di abbassare il colesterolo (bisogno inespresso) è una informazione utile al marketing;
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stesso discorso vale se un cliente chiede all'assistenza come funziona il reso perché non è sufficientemente in evidenza sul sito, e così via. Rendere il customer care in sintonia con il reparto marketing permette inoltre a quest’ultimo di raccogliere dati qualitativi che non riuscirebbe ad avere con gli strumenti che è solito utilizzare e che invece si concentrano su dati quantitativi. Per non generare confusione tra i reparti, risulta molto utile costruire un report delle attività. Solitamente, la maggior parte degli addetti al customer care amano l’idea di dare supporto ai clienti, ma prediligono meno l’attività che li porta a compilare i report di performance. Così come ogni altro reparto, è fondamentale ricevere informazioni dettagliate su, per esempio, il numero di contatti ricevuti tramite email, telefono, chat o messaggi; così come il numero di
contestazioni ricevute, le attività proattive svolte e il ritorno su tali azioni. Quello che segue è un esempio di format utilizzato in FruttaWeb, dove il customer care aveva anche una funzione commerciale di presa ordine. Gli strumenti e gli automatismi Esistono strumenti che ci possono aiutare a vincere la grande sfida di cui abbiamo parlato nell’introduzione, cioè di essere più presenti riducendo l’effort. Per esempio ci sono dei tool, alcuni gratuiti altri a pagamento, che innescano automatismi o che si integrano con i sistemi già presenti in azienda. Zendesk o Salesforce Desk, per esempio, permettono di gestire in un unico posto tutti i canali di contatto (ticket email, chat, WhatsApp, Messenger...). Slack o Microsoft Teams aiutano i team a comunicare velocemente tra loro da qualsiasi dispositivo.
luglio\agosto 2020 Asana o Trello sono gli strumenti più utilizzati come task manager per non dimenticare nulla e come strumenti di monitoraggio dell’evoluzione dei progetti, utili anche come mini CRM se, per esempio, non si hanno i volumi per configurare sistemi di CRM più complessi come per esempio HubSpot. Esistono poi meccanismi che possono aiutare a risolvere le piccole esigenze di tutti i giorni. In FruttaWeb, per esempio, si è reso necessario introdurre la possibilità di inviare un messaggio WhatsApp a ogni cliente che acquistava per la prima volta. Ci siamo imbattuti nella complessità di dover registrare manualmente ogni contatto all’interno della rubrica del telefono. Da qui l’idea di passare a soluzioni più automatiche che ci hanno permesso di esportare la nostra base clienti, attraverso metodi specifici, e sincronizzare la rubrica Google con quella dell’account del telefono. A questo punto è stato possibile creare una mini App che permettesse di ottenere quest’ultimo passaggio automatico. Non esistono limitazioni agli strumenti, occorre invece avere la predisposizione culturale e la determinazione per implementarli. Le 5 attività da poter fare subito 1. Controlla se i bisogni espressi coincidono con le informazioni delle FAQ. 2. Condividi con tutto il team il ruolo strategico del customer care per il tuo business. 3. Descrivi le tre principali attività proattive che il customer care potrebbe introdurre. 4. Costruisci un breve strumento di reportistica per il reparto. 5. Introduci nella scaletta settimanale un confronto ricorrente tra customer care e marketing. Hai bisogno di aiuto? Abbiamo cercato di fornirti in questo articolo più spunti possibili su cosa e come agire in termini di servizio di assistenza al cliente.
L’importanza di questa attività, specialmente per chi ha ancora bisogno di farsi conoscere e costruire una community di clienti fedeli, è ormai chiara a tutti. Purtroppo, però, l’attività di tutti i giorni nasconde ostacoli che hanno bisogno di essere analizzati e risolti agendo in maniera mirata e personalizzata. Possiamo lavorare insieme per questo tramite una prima valutazione dello stato dell’arte, degli ostacoli operativi e delle possibili minacce che ne derivano. Successivamente, stilare una proposta di migliorie da mettere in pratica, sia dal punto di vista di efficienza organizzativa che di aumento del ritorno sulle attività del reparto, in linea con il posizionamento e la strategia della tua azienda. Contattaci per saperne di più.
ARTICOLO DI MARCO BIASIN, FOUNDER DI FRUTTAWEB BIO SULL’AUTORE
Marco Biasin, 28 anni laureato in International Management a Bologna nel 2014 ha fondato FruttaWeb, eCommerce di frutta e verdura. La strategia di FruttaWeb è sempre stata di posizionarsi come leader in termini di contenuti, qualità e servizio. Una scelta che uscisse dalle dinamiche di prezzo e che ha permesso all’eCommerce di crescere e guadagnare un importante posto di influenza nel settore ortofrutticolo. Ad inizio 2020 la società è stata acquista da Apofruit, la più grande cooperativa italiana del settore, più famosa per la commercializzazione di ortofrutta a marchio Almaverde Bio. Oggi Marco Biasin collabora con Boraso e si occupa di consulenza e formazione ad eCommerce, con particolare specializzazione per quanto riguarda i processi operativi e l’organizzazione interna che condizionano l'exécution, e quindi il successo, di un business online.
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MICROSOFT CAVALCA LA CRISI COVID-19 A colloquio con Silvia Candiani, AD di Microsoft Italia: “Stiamo supportando le aziende su tutto il territorio nazionale ad abilitare lo smart working, offrendo gratuitamente accesso alla piattaforma di collaborazione Microsoft Teams” A cura di Giorgio Nadali
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luglio\agosto 2020 Lui, il fondatore Bill Gates, l’aveva predetto cinque anni or sono: “È arrivato il momento di mettere in pratica ogni buona idea, dalla pianificazione degli scenari, alla ricerca sui vaccini, alla formazione degli operatori sanitari”, perché “a uccidere nei prossimi anni dieci milioni di persone non sarà una guerra ma un virus, un'epidemia”. Purtroppo ha avuto ragione, anche se fortunatamente lontano dal numero di vittime. Oggi Bill Gates – secondo uomo più ricco al mondo con 105,6 miliardi di dollari di patrimonio – finanzia la ricerca per il vaccino contro la pandemia del virus Covid-19 che a oggi ha già contagiato oltre quindici milioni di persone, uccise più di mezzo milione e prodotto una crisi economica catastrofica a livello planetario. Microsoft è stata fondata da Bill Gates e Paul Allen il 4 aprile 1975 (sei mesi prima dal suo ventesimo compleanno) per sviluppare e vendere interpreti BASIC per Altair 8800. È arrivata a dominare il mercato dei sistemi operativi per personal computer con MS-DOS a metà degli anni '80, seguito da Microsoft Windows. L'offerta pubblica iniziale (IPO) del 1986 della società, e il conseguente aumento del prezzo delle azioni, ha creato tre miliardari e circa 12.000 milionari tra i dipendenti Microsoft. Dagli anni '90, si è sempre più diversificato dal mercato dei sistemi operativi e ha effettuato numerose acquisizioni aziendali, la più grande delle quali è stata l'acquisizione di LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari nel dicembre 2016, seguito dalla loro acquisizione di Skype Technologies per 8,5 miliardi di dollari nel maggio 2011. A partire dal 2015, Microsoft è dominante nel mercato dei sistemi operativi compatibili con PC IBM e nel mercato delle suite di software per ufficio, sebbene abbia perso la maggior parte del mercato complessivo dei sistemi operativi rispetto ad Android. La società produce anche una vasta gamma di altri software consumer e aziendali per desktop, laptop, schede, gadget e server, tra cui la ricerca su Internet (con Bing), il mercato dei servizi digitali (tramite MSN), la realtà mista (HoloLens) , cloud
computing (Azure) e sviluppo software (Visual Studio). Steve Ballmer ha sostituito Gates come CEO nel 2000, e in seguito ha immaginato una strategia di "dispositivi e servizi". Ciò si è verificato con l'acquisizione di Danger Inc. da parte di Microsoft nel 2008, per la prima volta nel mercato della produzione di personal computer nel giugno 2012 con il lancio della linea di tablet Microsoft Surface e successivamente la formazione di Microsoft Mobile attraverso l'acquisizione della divisione dispositivi e servizi Nokia. Da quando Satya Nadella è diventata CEO nel 2014, l'azienda ha ridimensionato l'hardware e si è invece concentrata sul cloud computing, una mossa che ha aiutato le azioni dell'azienda raggiunge il suo valore più alto dal dicembre 1999. In precedenza detronizzato da Apple nel 2010, nel 2018 Microsoft ha rivendicato la sua posizione come la società di valore pubblico più preziosa al mondo. Nell'aprile 2019, Microsoft ha raggiunto la capitalizzazione di mercato di trilioni di dollari, diventando la terza società pubblica statunitense ad essere valutata a oltre 1 trilione (un milione di miliardi) di dollari rispettivamente dopo Apple e Amazon. Nel mondo ha 156.439 dipendenti, di cui 92.335 negli USA. L'azienda ha segnato ottimi risultati alla fine dello scorso anno, con 32,5 miliardi di dollari di fatturato e una crescita su base annua del 12%. L'utile operativo è cresciuto del 18% con un valore di 10,3 miliardi di dollari, e l'utile netto è stato di 8,4 miliardi di dollari con un incremento rispetto allo scorso anno del 14%. I guadagni per singola azione sono stati di 1,08 dollari, in crescita anch'essi del 14%. Microsoft è presente in Italia a partire dagli anni '80, con sede a Milano nella Microsoft House, e con un'altra sede a Roma nel quartiere dell’EUR. L'azienda è composta da circa 860 dipendenti con una media di età di circa 35 anni e collabora con 25.000 aziende alleate. Microsoft Italia ha vinto nel 2010 il Great Place to Work, conferito dal Great Place to Work Institute. Diverso è il posizionamento nelle classifiche di altri premi conferiti
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dalla società Cesop Communication. Si tratta del Best Awareness in cui Microsoft Italia si è classificata 4ª nel 2009. Ha ottenuto la 6ª posizione nella classifica per il Best Employer of Choice. Infine si è collocata all'8º per quanto concerne il Best Corporate Brand. INTERVISTA A SILVIA CANDIANI, AD DI MICROSOFT ITALIA Secondo il Rapporto donne Manageritalia,
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la ripresa dei dirigenti privati è tutta guidata dalle donne. Oggi il 17,1% del totale è cresciuto del 32,7% dal 2008 al 2017, a fronte di un calo del 10,3% degli uomini. Lei cosa ne pensa e qual è la situazione in Microsoft Italia? “Al giorno d’oggi il progresso pervade ogni ambito della nostra vit a e le persone raggiungono risultati straordinari in qualunque settore, facendo leva sul binomio vincente di tecnologia e creatività. Eppure, ci sono delle sfide su
cui ancora dobbiamo impegnarci molto, ci sono opportunità da mettere a frutto con più forza e la parità di genere nel mondo del lavoro è proprio una di queste. In Europa le donne che lavorano continuano ad essere meno degli uomini: secondo dati Eurostat il tasso di occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni resta di circa 10 punti percentuali inferiore a quello dei coetanei maschi, divario che in Italia sfiora addirittura il 20%. Occorre un cambio culturale: le aziende devono comprendere che la diversità di genere è un vero e proprio valore. Un’azienda inclusiva infat ti at trae t alenti con competenze multidisciplinari e trasversali diversificate, terreno fertile per creatività e innovazione. Bill Gates una volta ha detto: la diversità guida l’innovazione, che a sua volta guida la crescita. Ecco, penso che se non c’è diversity e viene a mancare l’innovazione, motore della crescita, tutto il Paese perde competitività e opportunità. Non dimentichiamoci poi che aziende guidate da donne possono conseguire migliori performance. Sono diversi gli studi che confermano questa tesi. Secondo un report di McKinsey le aziende il cui management è a maggioranza femminile ha il 21% di possibilità in più di conseguire maggiori profitti. Mentre un’analisi del Peterson Institute for International Economics rivela come il passaggio da zero al 30% di leader femminili sia associato a un aumento del 15% dei profitti netti. Nell’azienda in cui lavoro, Microsoft, siamo molto attenti a tutti questi aspetti e ci impegniamo a dare un contributo concreto in questo senso, facendo leva sulla nostra esperienza e sul lavoro sinergico con i nostri partner. Attualmente le nostre top manager donna sono quasi il 50% del totale. Il nostro sistema di welfare aziendale e il lavoro
luglio\agosto 2020 flessibile consente alle donne in azienda di raggiungere un buon equilibrio tra vita professionale e privata. Crediamo fortemente nella possibilità di ispirare anche altre aziende a seguire il nostro esempio, affinché introducano programmi che in grado di valorizzare la diversity.” Ci parli dell'iniziativa Coding Girls, il programma promosso da Fondazione Mondo Digitale e Ambasciata degli Stati Uniti in Italia con la collaborazione di Microsoft, per combattere i pregiudizi di genere e accelerare il raggiungimento delle pari oppor tunità nel set tore scientifico e tecnologico. Parlando di materie STEM, quante donne in Microsoft Italia hanno una formazione di questo tipo? “Come dicevo, il gender gap è ancora un problema non risolto e ben visibile, soprattutto nel mondo del lavoro. Per far sì che venga raggiunta la parità e non ci sia più questo divario, portiamo avanti progetti di sensibilizzazione come Coding Girls. Si tratta di un’iniziativa volta a promuovere lo studio delle materie STEM da parte delle ragazze. Abbiamo raggiunto numeri importanti: solo lo scorso anno sono state coinvolte oltre 6.000 studentesse. Guidate dalle coach americane Anthonette Peña e Emily Bradford, esperte di Computer Science, le Coding Girls ovvero giovani programmatrici sono state protagoniste di una staffetta formativa in oltre 60 scuole in 14 città italiane, da nord a sud, raggiungendo oltre 10.000 ragazze. È impor tante far comprendere alle studentesse che le materie scientifiche e l’informatica non sono prerogativa dei maschi ma che un percorso di formazione in quella direzione può costituire una reale opportunità di lavoro nel loro prossimo futuro. È innegabile che anche in Microsoft la maggior parte dei nostri talenti abbia un background di studi tecnico-scientifico o economico. Al contempo però non dobbiamo dimenticarci del valore delle materie umanistiche, perché aiutano a sviluppare quel senso critico di cui tutti mai come ora abbiamo bisogno.” Secondo Digital Civilty Index, la ricerca
di Microsoft che annualmente analizza le attitudini e le percezioni degli utenti sull’educazione civica digitale, ha rivelato che l’Italia, in quanto a sicurezza online, si trova al 10° posto in classifica, su 25 paesi. Cosa può fare Microsoft? “Anche quest’anno il Microsoft Digital Civility Index offre uno spaccato sui comportamenti che gli Italiani hanno in relazione alle principali minacce online. È preoccupante constatare come in generale la situazione si sia aggravata sia in Italia sia a livello globale e come la diversità sia al giorno d’oggi ancora fonte di discriminazione e causa di comportamenti scorretti sul web. Tuttavia, ci rincuora riscontrare soprattutto tra i più giovani una maggiore consapevolezza di questo tipo di problematiche e vedere crescere la loro propensione a rivolgersi a persone esperte per chiedere loro aiuto. Come Microsoft, siamo costantemente impegnati per promuovere nel nostro Paese un uso attento delle nuove tecnologie e di Internet e per sostenere il valore dell’Inclusione, af finché gli Italiani di tut te le età imparino ad usare il digitale con grande responsabilità, cogliendone le opportunità, in totale sicurezza e armonia. Portiamo avanti attività di sensibilizzazione e in generale ci proponiamo di contribuire a diffondere una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal digitale, soprattutto tra i giovani Combattere l’odio online ed educare al rispetto dell’altro deve essere una priorità di tutti.” Microsoft Philanthropies supporta una varietà di programmi e partner che stanno lavorando per migliorare l'accesso per tutti. Ce ne parli. “La nostra missione in Microsoft è quella di aiutare persone e organizzazioni a esprimere il proprio potenziale attraverso la tecnologia. Siamo infatti convinti che il digitale possa davvero aiutare ad amplificare le capacità umane e a risolvere le sfide dell’umanità. Partendo da questo presupposto, lavoriamo da un lato per sostenere le aziende, le istituzioni e la PA nei loro percorsi di trasformazione digitale dall’altro ci impegniamo per contribuire a promuovere una cultura
digitale tra le persone e aiutarle a coglierne le opportunità. Per farti qualche esempio, una delle problematiche che ostacolano la crescita del nostro Paese è lo skills mismatch ovvero il gap tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle attualmente disponibili. Il numero di disoccupati è elevato ma allo stesso tempo aumentano i posti di lavoro che non riescono a essere coperte per mancanza di professionisti qualificati. Per questo motivo, nel 2018, abbiamo lanciato Ambizione Italia, un progetto di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle competenze che, facendo leva sui nuovi trend quali l’AI e la Robotica, grazie a una rete di partner, punta a raggiungere entro la fine di quest’anno oltre 2 milioni di persone non solo giovani e studenti, ma anche professionisti e NEET, formandone oltre 500.000 persone e certificandone 50.000. Ambizione Italia non è solo un programma di formazione ma si è arricchita nel 2019 anche di un’alleanza strategica con aziende, istituzioni e associazioni volta promuovere i valori della Diversità nel nostro Paese attraverso il digitale, con l’obiettivo di sviluppare insieme nuove progettualità a supporto dell’Accessibilità e dell’Inclusione nella vita quotidiana e in azienda, facendo l ev a su ll e n u ove te cn o l ogie co m e Intelligenza Artificiale e Cloud Computing. Con ques t a iniziativa Microsof t si propone di promuovere il ruolo positivo dell’Intelligenza Artificiale per affrontare le sfide sociali del futuro e contribuire a creare una maggiore inclusione economica e civica. La tecnologia ha infatti la grande responsabilità di far progredire ogni ambito della vita umana senza lasciare indietro nessuno, dal rispetto dell’ambiente a una maggiore accessibilità, sino a una società più aperta. L’Intelligenza Artificiale può avere un ruolo fondamentale anche nell’affrontare le sfide ambientali globali quali il clima, l’agricoltura, la biodiversità e le risorse idriche. A questo proposito a b bia m o av v iato A I fo r E a r t h: u n programma internazionale che prevede fino a 2 milioni di dollari di investimenti in strumenti, servizi e formazione per sostenere progetti di ricerca che fanno
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leva sull’Intelligenza Ar tificiale per combattere il cambiamento climatico.” La posizione di CEO di Microsoft Italia si sposa bene con la Sua visione di "Dream Big". Cosa consiglia ai giovani startupper? “Sappiamo bene che il nostro non è mai stato un Paese dove le startup hanno vita facile. Le startup in Italia hanno a disposizione in termini di finanziamenti e di capitale di rischio risorse inferiori rispetto al resto d’Europa. Quello che suggerisco però agli imprenditori che hanno un progetto di business è di non smettere di crederci, perché una buona idea può diventare un ottimo business. Sicuramente c'è una forte paura di fallire e credo che questo faccia un po’ parte della nostra mentalità italiana e in generale europea. Forma Mentis che invece non è nel DNA degli Americani. Fallire non deve essere considerato uno stigma ma,
© economyup.it
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occorre considerare il fallimento come un’opportunità in più per avere una seconda idea, migliore e più forte della precedente. Come Microsoft siamo da sempre vicini al mondo delle startup. Di recente abbiamo avviato anche in Italia Microsoft for Startups, il nostro programma globale di accelerazione con cui offriamo opportunità concrete a giovani imprenditori e nuove aziende sul territorio. Le startup hanno la possibilità di accedere a iniziative di formazione, risorse tecnologiche e a un network di partner e contatti internazionali con l’obiettivo di crescere e consolidare il business anche su scala globale. Al momento stiamo lavorando a Torino con OGR e a Milano con Cariplo Factory.” “Se si cambia il modo di vedere il mondo, si cambia il mondo che si vede” (Satya Nadella). Lei cosa cambierebbe subito?
“A mio avviso occorre guardare alle nuove tecnologie – Cloud, Robotica, Intelligenza Artificiale – come opportunità e non come una minaccia. Il digitale e le nuove tecnologie stanno trasformando il mondo in cui viviamo e lavoriamo. È innegabile che molte professioni saranno eliminate dalla tecnologia ma molte altre nuove saranno create. Dobbiamo essere parte attiva del cambiamento e approcciare il digitale come una possibilità per crescere ed evolvere. Se facciamo questo, i benefici saranno tangibili per tutti noi.” AI e intelligenza umana. Collaborazione o competizione negli scenari del futuro? “La tecnologia offre grandi opportunità per far crescere il business delle aziende e far progredire la società, ma comporta anche grandi responsabilità per uno sviluppo sostenibile e inclusivo. In un momento storico in cui si discute molto sul rapporto
luglio\agosto 2020 tra etica e innovazione, è necessario promuovere il ruolo positivo dell’Intelligenza Artificiale per affrontare le sfide del futuro e contribuire a creare una maggiore inclusione economica e sociale. L’AI non sostituirà l’uomo ma semmai può amplificarne le capacità. Per poter cogliere appieno le opportunità dei nuovi trend digitali e dell’AI, è necessario lavorare insieme ai Governi e alle Istituzioni secondo un approccio etico. È proprio per questo motivo che di recente abbiamo siglato la Rome Call for AI Ethics, un documento realizzato insieme alla Pontificia Accademia per la Vita, IBM, la FAO e il Governo italiano, nato per promuovere un senso di responsabilità condivisa con l’obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione.” "L'intelligenza artificiale ha il potenziale per risolvere alcune delle maggiori sfide umanistiche, come il miglioramento della salute delle comunità di tutto il mondo" (Brad Smith, presidente di Microsoft) Ci parli di AI for Health di Microsoft. “Crediamo davvero che l’AI ci possa aiutare concretamente a risolvere grandi problematiche. La medicina e in generale il settore sanitario e quello della Ricerca sono quelli che più di altri, in questo momento storico, possono beneficiare dell’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, le risorse necessarie per dotare i ricercatori degli strumenti più adeguati per implementare AI e Data Science non sono distribuiti equamente. Meno del 5% dei professionisti AI, infatti, lavora nel settore medicale o nelle organizzazioni no-profit. È quindi cruciale fornire ai ricercatori gli strumenti necessari per migliorare il loro lavoro e aiutarli a raggiungere risultati importanti nella ricerca medico-scientifica. Così, a gennaio del 2020 abbiamo annunciato AI For Health, un programma di cinque anni che, attraverso l’AI, si prefigge di aiutare i ricercatori e gli organizzatori a superare le sfide più difficili in campo medico. L’investimento previsto è di 40 milioni di dollari. Grazie ad AI for Health, Microsoft sta lavorando per garantire che le organizzazioni no-profit, le università e gli istituti di ricerca abbiano accesso alle tecnologie più avanzate, a risorse ed esperti affinché possano implementare l'AI e accelerare così la Ricerca, agevolando il raggiungimento di risultati e migliorando l’accesso alle cure.” In questo momento storico siamo chiamati ad affrontare una sfida senza precedenti: sconfiggere la pandemia e ripartire per non subire danni economici che già sono stati calcolati come ingenti. Come ha affrontato Microsoft questo periodo e quali azioni avete messo in campo? “Il nostro Paese sta vivendo un momento di grande difficoltà. In Microsoft sono state sin dall’inizio giornate molto intense perché ci siamo subito attivati su più fronti, grazie anche ai nostri partner, affinché potessimo aiutare sia chi sta combattendo in prima linea questa battaglia, sia chi deve continuare a lavorare e studiare, offrendo le nostre tecnologie ed esperienze. Lo abbiamo fatto attraverso l’Healthcare BOT, un chatbot che abbiamo installato sui siti web di numerose strutture ospedaliere, come ad esempio lo
Spallanzani di Roma, e che, grazie all’intelligenza artificiale, integra set di informazioni sul Covid-19 in riferimento a valutazione del rischio, triage clinico, domande frequenti e metriche globali e può rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti e aiutarli a discernere le azioni da intraprendere, liberando così il tempo del personale medico e ospedaliero ed evitando rallentamenti nell’erogazione delle cure. Stiamo supportando le aziende su tutto il territorio nazionale ad abilitare lo smart working, offrendo gratuitamente accesso alla piattaforma di collaborazione Microsoft Teams, uno strumento strategico per abilitare nuove modalità di lavoro da remoto che proprio in questi giorni ha raggiunto quota 75 milioni di utenti mentre con il team Education abbiamo prontamente risposto alla chiamata del Ministero dell’Istruzione e stiamo supportando le scuole e le università a dotarsi di tutti gli strumenti per la didattica a distanza. Infine, proprio a inizio della cosiddetta Fase 2, abbiamo annunciato Ambizione Italia #DigitalRestart un importante piano di investimenti in Italia, pari a 1,5 miliardi di dollari in 5 anni, con l’obiettivo di generare nuove opportunità per far crescere persone e organizzazioni e supportare lo sviluppo economico. Il progetto si compone di diverse anime: la realizzazione della prima Regione Data Center nel Paese, che permetterà alle aziende di ogni dimensione e settore di accedere a servizi cloud locali di livello enterprise con le massime garanzie di sicurezza; un programma di formazione per offrire competenze digitali a 1,5 milioni di persone tra studenti, professionisti e disoccupati nel corso dei prossimi tre anni; la creazione di un’Alleanza per lo Smartworking tra Microsoft e alcune aziende partner con programmi e soluzioni digitali dedicati a tutte le imprese italiane per una nuova cultura del lavoro flessibile e innovativa. In particolare, saranno avviate specifiche iniziative rivolte alle piccole e medie realtà per raggiungere con servizi Cloud circa 500.000 PMI e startup in Italia nei prossimi tre anni. Parte degli investimenti saranno destinati anche all’apertura degli AI Hub, centri esperienziali in grado di aiutare le aziende a utilizzare l'intelligenza artificiale. L’obiettivo è promuovere la trasformazione digitale in cinque settori chiave – Made in Italy (retail, moda e design), manifatturiero, servizi finanziari, sanità e infrastrutture – con risorse dedicate di Microsoft, dei suoi partner e di una più ampia rete di ricercatori come le migliori università, gli Innovation Center e le startup. Infine, un’Alleanza per la Sostenibilità, con l’obiettivo di offrire le tecnologie per aiutare le organizzazioni pubbliche e private a creare nuove soluzioni a supporto della sostenibilità italiana. Questa iniziativa contribuirà al New Green Deal nazionale, creando un ecosistema di open innovation per far fronte alle sfide climatiche e ambientali più urgenti, guidando l’Italia verso un futuro sostenibile. Digital Restart aiuterà i professionisti a far crescere il proprio business attraverso l’innovazione. Cloud Computing, AI e formazione digitale rappresentano infatti una grande opportunità per il rilancio del Paese. Questo piano intende creare una piattaforma di crescita per milioni di Italiani e grazie all’ecosistema virtuoso di partner e alla collaborazione di aziende e istituzioni possiamo davvero unire le forze e fare la differenza.”
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/Musica
ALLA CONQUISTA DEI SOCIAL CINESI DAL BALCONE DI CASA Intervista ad Aldo Cicchini, il violinista italouruguaiano che ha emozionato tutti A cura di Christian Gaston Illan
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“Sono Aldo Cicchini, violinista Italo Uruguaiano. Sono nato e cresciuto a Montevideo e nel 2007 mi sono trasferito a Milano per proseguire i miei studi musicali al Conservatorio Giuseppe Verdi. Dopo il diploma mi sono trasferito a Vienna per un postgraduate all’Università di Musica. La musica è sempre stata la mia grande passione ed il violino il mio mezzo per comunicare con le persone dall’età di 5 anni. Amo la musica perché ha il potere di trasmettere grandi emozioni, ci fa vivere e rivivere momenti speciali ed emozioni particolari che ci fanno viaggiare mentalmente in posti dove il tempo non passa e dove ogni emozione è quella giusta. Dal 2014 sono componente stabile dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, nella fila dei primi violini. La mia vita gira intorno alla musica ed alla mia famiglia. Sono sposato e papà di due splendide bambine di 1 e 4 anni.” Com’è sorta l’idea di suonare sul balcone durante questo lockdown? “Dopo una settimana di quarantena, mi pesava molto il fatto di non poter fare niente per aiutare gli altri. Inoltre mi mancava tanto il contatto con il pubblico. Così ho pensato di reinventarmi ed organizzare un concerto online sulle mie pagine di Facebook ed Instagram. In quel modo avrei fatto un p o’ di compagnia alle persone che come me si trovavano in quarantena senza poter accedere a tante belle cose che di solito ci riempiono la vita. Essendo l’unico musicista a casa, per rendere il concerto più interessante ho registrato le basi dei pezzi in programma con la chitarra così avrei potuto presentare un concerto più completo pur suonando solo con me stesso. Il concerto era programmato per venerdì 13 marzo alle 19:30. Lo stesso giorno ho ricevuto un messaggio da un collega che invitava tutti i musicisti d’Italia (quella stessa sera alle 18) ad andare sulle finestre e balconi per regalare ai vicini un po’ di musica e belle emozioni. Mi sembrava una bella idea ed il programma ce l’avevo già pronto. Così ho preso uno dei pezzi e sono uscito sul balcone molto timidamente. Faceva molto freddo e mi ricordo la strana sensazione di uscire dalla comodità di casa per andare a fare un tuffo nell’ignoto col mio violino. Dopo 2 minuti, tutti i miei vicini erano sui loro balconi con un sorriso smagliante, sorpresi ed entusiasti dell’inatteso concerto. Dopo il primo pezzo mi chiesero di suonare ancora, ed ancora. Così ho pensato che, visto che avevano gradito molto l’idea, sarei tornato il giorno dopo alla stessa ora, ed il giorno dopo ancora (ho fatto 30 concerti). La stessa sera ho fatto il mio concerto online e pure quello è stato molto gradito dal pubblico. Così ho pensato di mettere entrambe le cose insieme e mandare sui social ogni giorno i concerti sul balcone per portare la musica pure a chi stava lontano. Non essendo un medico non potevo salvare vite, ma regalando la mia musica potevo donare momenti di spensieratezza e bellezza a chi mi stava intorno e grazie ai social anche a chi li seguiva da lontano. In periodi difficili come questo è importante non solo sopravvivere ma vivere al meglio possibile. L’arte e la bellezza ci
uniscono e ci ricordano perché vale la pena lottare. Giorno dopo giorno, la musica ci univa nonostante le distanze di sicurezza, e non potendoci abbracciare abbiamo comunque trovato questo modo per stare insieme e darci forza a vicenda.” I tuoi concerti sono diventati molto popolari in Cina, com’è successo? “A Milano abitiamo in Chinatown ed alcuni dei nostri vicini sono cinesi. Una sera la vicina del balcone accanto al nostro ha ripreso uno dei concerti e l’ha postato su Weibo (social network cinese). Al mattino dopo avevo instagram in tilt di quanti messaggi avevo ricevuto. E tra questi c’era un messaggio della mia vicina che mi spiegava il perché. Durante quella notte il video aveva avuto quasi 10 milioni di visualizzazioni. Qualche giorno dopo mi sono iscritto a Weibo per essere in contatto diretto col pubblico cinese che aveva gradito tanto la mia musica.” È anche successa una cosa molto particolare… “Uno dei pezzi più popolari tra i primi video che ho postato è stato il tango Por una cabeza di Gardel. Era verso la fine di marzo e l’Italia stava vivendo il periodo peggiore dall’inizio della pandemia. Qualche giorno dopo averlo postato, alcuni musicisti
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si sono aggiunti alla mia esecuzione accompagnandomi virtualmente coi loro strumenti. Alcuni con strumenti tradizionali cinesi. Era da parte loro un messaggio di vicinanza ed empatia verso l’Italia e gli Italiani che mi fece emozionare moltissimo. La musica non ha confini ed unisce le persone nonostante le distanze. Questo è il motivo per cui non mi sono mai fermato. I messaggi di solidarietà verso l’Italia e gli Italiani erano tantissimi ogni giorno e vedere come si era evoluta la situazione in Cina mi dava tante speranze per il futuro. Ho fatto alcuni concerti Live su Weibo raggiungendo in 1 ora fino a 328.000
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persone. Oggi ho circa 800.000 fans su questo social e sono sempre contenti di vedere che le cose vanno meglio anche da queste parti.” Che cos'è per te il progetto Smart Villag[g] e Cloud? “Smartvillag[g]e Cloud è un gruppo molto bello e vario di persone dove ognuno è leader nel proprio settore. Vi si trovano imprenditori, musicisti, attori, relatori, ma non solo. Ognuno di noi condivide le proprie idee ed esperienze con gli altri e magari trova anche partners con i quali realizzare i propri progetti.
È stato un gruppo molto attivo durante il lockdown. Era bello vedere tante persone in gamba che si danno da fare per andare avanti e per reinventarsi in un mondo che non sarebbe più tornato come prima. Insieme ci siamo dati forza per andare avanti nei propri progetti personali e lavorativi, e ci siamo arricchiti grazie al parere di persone che hanno punti di vista molto diversi. Grazie al gruppo ho avuto il piacere di conoscere virtualmente nuovi amici che spero di vedere presto dal vivo. Ho scoperto un mondo anche leggendo le loro storie di vita.”
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/Premio
SUPERBRANDS Valore di brand Rubrica a cura di Superbrands
Di questo raccontano i volumi Superbrands nel Mondo e di questo torneremo a parlare in Italia da settembre. Ripartiamo da qui, dalle memoria di quanto accaduto in questi mesi: un volume Superbrands Special Edition in cui i brand saranno testimoni di quanto i valori delle grandi aziende siano stati fondamentali per superare il momento e supportare dipendenti, clienti e fornitori. Il Club dei Superbrands vuole incontrarsi, e lo farà in autunno, partendo dalla presentazione in anteprima della cover del volume realizzata, per il secondo anno consecutivo, dagli studenti del corso di Illustrazione dello IED-Istituto Europeo di Design di Torino, con la supervisione della docente Arianna Vairo e il coordinamento di Patrizia Tappero. Abbiamo già il nome dello studente vincitore. Durante tutto il lockdown infatti i 18 studenti hanno lavorato da remoto ai loro progetti che sono visionabili su: https://superbrandsitalianews.it/: non vediamo l’ora di comunicarlo a tutti i Superbrands. A fine anno saranno, poi, consegnati gli Award durante il Superbrands Tribute Event e sarà finalmente presentato il nuovo volume in una edizione davvero indimenticabile.
Superbrands è una realtà internazionale che si propone di riconoscere i brand eccellenti nei diversi mercati ed offrire un sistema di comunicazione che li supporti nel promuovere la propria reputazione. Il programma attribuisce i l c e r t i f i c a t o d ’e c c e l l e n z a Superbrands (seal) e celebra chi continua a credere e ad investire sul valore di brand pubblicando la sua storia, i fatti salienti che lo contraddistinguono, i nuovi prodotti che ne continuano il successo sul mercato e i profili di chi lavora ogni giorno per renderlo una vera “super marca” nel prestigioso volume “Il libro delle grandi marche”. 128
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/Automotive
LA RIPRESA SCATTANTE DELLA PORSCHE A colloquio con l’AD di Porsche Italia, Pietro Innocenti A cura di Giorgio Nadali
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luglio\agosto 2020 “Porsche è stata in grado di rimanere Porsche solo perché si è sempre adattata.” Oliver Blume, CEO di Porsche AG Lo scorso anno 2019 ha segnato l'inizio di una nuova era per Porsche. All'inizio di settembre ha presentato la Taycan, la prima auto sportiva completamente elettrica e il risultato di molti anni di lavoro di sviluppo strategico. Il 26 febbraio 2020 ha avuto luogo il lancio ufficiale per l’Italia della Taycan. Porsche ha creato circa 2.000 nuovi posti di lavoro per il suo sesto modello e lanciato un'iniziativa di formazione completa. Ha investito nel sito di Zuffenhausen e commissionato una nuova linea di produzione, creando una fabbrica all'interno di una fabbrica costantemente orientata alla sostenibilità. Secondo l’Annual and Sustainability Report of Porsche AG 2019, le consegne hanno raggiunto il punto più alto, il 10% in più rispetto al 2018 con oltre 280.000 veicoli. Anche le vendite sono aumentate dell'11% a 28,52 miliardi di euro. Il reddito operativo prima delle voci speciali è stato di 4,40 miliardi di euro, con un aumento del 3% rispetto all'anno precedente. I dipendenti Porsche hanno reso possibile questo successo con passione, spirito pionieristico e forte gioco di potere in relazione a nuovi modelli. Questi includono 911 Cabriolet, Cayenne Coupé, 911 Speedster, 935, 718 Spyder, 718 Cayman GT4, Macan Turbo e Taycan Turbo, Turbo S e 4S. Taycan completa la gamma di tre diversi sistemi di azionamento. Stiamo perseguendo una chiara strategia di prodotto: modelli benzina emozionali, ibridi plug-in dinamici e auto sportive elettriche innovative. Porsche è impegnata nell'innovazione. Molte delle tecnologie presenti nei veicoli di produzione hanno le loro origini nel motorsport. Il 2018 si è rivelato uno dei più riusciti nella sua storia delle corse automobilistiche. Nello sport GT ha vinto tutti i titoli del World Endurance Championship (WEC). Ha anche ottenuto vittorie complessive nella serie di corse IMSA nordamericana e trionfato nella altamente competitiva Intercontinental GT Challenge. Inoltre, ha debuttato nella serie Formula E lo scorso autunno con la Porsche 99X Electric ed è subito salita sul podio nella prima gara. La Porsche Strategy 2025 sta prendendo piede. È la base per le attività dell’azienda. Nel 2019 sono già state prese importanti decisioni per gettare le basi per il futuro sviluppo dell'azienda. Negli ultimi due anni Porsche ha compiuto buoni progressi con un programma di entrate volto a garantire la futura stabilità economica di Porsche. Implica idee intelligenti che rafforzino il reddito. Ad esempio, sta impiegando più metodi digitali, riducendo la varietà di versioni, utilizzando più parti di carry-over e sviluppando nuove idee di business. Porsche è fiduciosa che sarà anche in grado di raggiungere il rendimento target del 15% con queste misure in futuro. SOSTENIBILITÀ La sostenibilità è un pilastro centrale della strategia Porsche. Qui è a conoscenza di ogni aspetto della sua responsabilità
aziendale: economica, ambientale e sociale. Un buon esempio è la fabbrica Taycan, con la quale ha reso l'intera fabbrica principale di Zuffenhausen a emissioni zero. I nuovi edifici sono ad alta efficienza energetica, mentre l'energia proviene da fonti rigenerative. Genera il calore nelle sue centrali elettriche e termiche combinate alimentate da biogas, che ottiene da materiali residui e prodotti di scarto. Tutte queste misure sono importanti passi verso l’obiettivo di diventare un'azienda a impatto zero attraverso tutti i processi a valore aggiunto. Allo stesso tempo, aderisce a un chiaro principio che implica innanzitutto evitare un impatto negativo, quindi ridurlo e solo successivamente compensarlo. Porsche abbraccia la sua responsabilità sociale. Supporta una vasta gamma di iniziative di beneficenza nei settori della cultura, dello sport, dell'educazione e della scienza, dell'ambiente e di vari progetti sociali. Lo fa principalmente nelle sedi dell’azienda. Che si tratti di migliorare le prospettive di bambini e giovani o di sostenere le persone svantaggiate, la solidarietà si estende letteralmente oltre i cancelli di fabbrica. Tutto ciò che era importante nel 2019 si applica ancora nel nuovo decennio: Porsche continua a svilupparsi. Sta collegando il passato al futuro con i suoi modelli. Allo stesso tempo, la trasformazione dell'industria automobilistica rappresenta una sfida. Porsche pensa in termini di opportunità. Insieme ai dipendenti, sta portando avanti questa trasformazione in senso positivo. Porsche è rimasta Porsche solo perché ha costantemente abbracciato il cambiamento. Ha rivisto la sua strategia di sostenibilità nell'anno di riferimento 2019 focalizzandosi sul suo obiettivo a lungo termine di raggiungere una crescita che crea valore – per i valori economici e la responsabilità sociale – riducendo contemporaneamente l'impatto ambientale dell'azienda. Sta prendendo provvedimenti nell'intera catena del valore per migliorare la sostenibilità all'interno delle sue attività aziendali a tutti i livelli. L'indice di sostenibilità definisce inoltre obiettivi chiari da raggiungere entro il 2025. Ogni anno vengono consumate più risorse di quante possano essere riprodotte naturalmente. La popolazione globale raggiungerà gli oltre otto miliardi entro il 2030, con il gruppo di reddito della classe media destinato a crescere di altri due miliardi durante questo periodo. Ciò indica una costante crescita della domanda di risorse in un momento in cui le riserve mondiali di materie prime stanno diventando sempre più scarse. La concorrenza globale per le risorse e l'impatto dei cambiamenti climatici possono comportare cambiamenti monetari sul mercato. A causa di regolamenti politici più severi, la tendenza alla definizione della digitalizzazione, i cambiamenti sempre più frequenti nella domanda dei consumatori e il cambiamento di prospettive e requisiti da parte di vari gruppi di stakeholder in relazione ad attività economiche sostenibili, le aziende si trovano di fronte a nuove condizioni economiche. In poche parole, l'industria automobilistica sta affrontando i maggiori cambiamenti e le sfide della sua storia. Per Porsche, queste sfide presentano anche nuove possibilità in termini di design e innovazione. Attraverso lo sviluppo di
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prodotti, tecnologie e servizi innovativi che consumano meno risorse e materiali grezzi, il produttore di automobili sportive sta cercando di stabilire soluzioni a prova di futuro insieme ai suoi fornitori, dipendenti e clienti. In questo modo, Porsche assicura che le sue operazioni siano compatibili dal punto di vista ambientale e sociale, contribuendo al contempo al proprio successo economico. Questo obiettivo costituisce il nucleo della nuova strategia di sostenibilità dell'azienda. Come parte di questo impulso, sono state riviste anche le aree di azione strategica che forniscono il quadro per le questioni chiave della sostenibilità aziendale. Le attività di sostenibilità di Porsche sono ora strutturate nelle seguenti tre aree: Mobilità innovativa, Partner affidabile e “Go to Zero”. Queste nuove aree di azione strategica sottolineano l'impegno olistico di Porsche per la sostenibilità aziendale. In questo contesto, l'impatto indiretto delle attività commerciali, ad esempio nella catena di approvvigionamento, è tanto un punto focale quanto l'impatto diretto delle operazioni commerciali. Porsche riconosce
quindi che la sua responsabilità si estende lungo l'intera catena del valore. L'obiettivo finale della strategia di sostenibilità di Po r s ch e è ch e l'azie n da r id u c a continuamente il suo impatto ambientale negativo, rafforzando ulteriormente la sua influenza positiva sulla società. La visione aziendale chiaramente definita richiede che diventi il marchio più sostenibile per la mobilità esclusiva e sportiva. Porsche ha definito obiettivi opportunamente orientati al futuro in base alle nuove aree d'azione di Mobilità innovativa, Partner affidabile e Go to Zero che presentano una serie di traguardi specifici. L'azienda utilizza l'indice di sostenibilità Porsche per porsi obiettivi ambiziosi per le aree d'azione, che devono essere raggiunti entro il 2025. Ha sviluppato il suo indice di sostenibilità proprio nel tentativo di elaborare uno strumento per misurare collettivamente tutti i suoi requisiti chiave di sostenibilità. È stata ispirata ad agire da una serie di benchmark intersettoriali e analisi delle
migliori pratiche. Su richiesta del Comitato esecutivo Porsche e con il supporto del Consiglio per la sostenibilità Porsche, l'indice è stato successivamente definito tramite officine interne interdipartimentali e discussioni di esperti in un processo coordinato dal nucleo centrale della sostenibilità. Porsche continuerà a registrare lo sviluppo delle cifre chiave dell'indice. Le at tività del Porsche Sustainability Index sono focalizzate su tre argomenti all'interno di ciascuna rispettiva area di azione, che rappresentano le sfide centrali per Porsche in termini di garantire la sostenibilità aziendale sia lungo la catena del valore che per tutto il ciclo di vita del prodotto. Tutti gli argomenti comprendono parametri strategici e rappresentativi che riflettono una parte quantificabile delle attività di sostenibilità di Porsche. In questo modo, diverse cifre chiave con varie unità sono compensate l'una nell'altra nell'indice di sostenibilità. Quale metodo utilizza a questo proposito? Lo stato per cifra chiave viene calcolato in base alla variazione tra il valore corrente e il valore nell'anno di riferimento 2018. Le cifre chiave sono quindi standardizzate e ponderate allo stesso modo e vengono sommate per ogni area di azione con il rispettivo stato alla fine espresso su una scala da zero a 100. Porsche sta cercando di raggiungere il 100% in tutte e tre le aree di azione entro il 2025. Questo è anche l'obiettivo dell'indice di sostenibilità Porsche nel suo insieme, che viene calcolato come la media delle diverse aree di azione, con il raggiungimento dell'obiettivo di tutte e tre le aree con lo stesso peso. Ciò garantisce che qualsiasi risultato negativo in una particolare area di azione non possa essere compensato da risultati migliori registrati altrove. L'indice di sostenibilità Porsche rafforza l'obiettivo principale della sua strategia di sostenibilità aziendale: raggiungere una crescita economica e sociale che crea valore e al contempo ridurre l'impatto ambientale di l'azienda. Porsche dà forma alla mobilità di domani con prodot ti innovativi, tecnologie
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luglio\agosto 2020 pioneristiche e servizi interessanti. Mettere in discussione lo status quo fa parte dell'identità dell'azienda e garantisce costantemente la sua fattibilità futura. Il produttore di auto sportive si è posto il difficile compito di mantenere le relazioni con i clienti, promuovendo il fascino del marchio e offrendo un'esperienza di guida sportiva, promuovendo al contempo la mobilità ecologica e il risparmio di risorse. Porsche incorpora acquirenti, fornitori, fornitori di servizi e la propria forza lavoro come parte di questi sforzi. L'onesta collaborazione con clienti e partner crea fiducia, che a sua volta genera stabilità finanziaria, nonché la conservazione e l'espansione a lungo termine dei posti di lavoro, fornendo una spinta sia all'economia regionale che globale. Porsche non ha rivali per quanto riguarda potenza, dinamica e fascino della mobilità individuale. Ciò è ulteriormente rafforzato dalle caratteristiche essenziali della moderna architettura dei veicoli, come il consumo di carburante, le emissioni ridotte e la costruzione leggera. Con l'area di azione Mobilità innovativa, l'azienda unisce la mobilità pionieristica e sostenibile alle prestazioni tipiche di Porsche. L'area di azione Mobilità innovativa copre i seguenti argomenti identificati nell'analisi di materialità del 2019: stabilità economica, relazioni a lungo termine con i clienti, sicurezza dei veicoli, sistemi di guida alternativi, emissioni dei veicoli e nuove offerte di mobilità.
STABILITÀ ECONOMICA La sostenibilità sociale ed ecologica non è in contrasto con il successo aziendale, ma contribuisce in realtà a questo obiettivo. Anche il successo economico a lungo termine è un requisito fondamentale per operazioni sostenibili efficaci. La società gode di un'eccellente redditività e si è prefissata l'obiettivo strategico di un rendimento operativo minimo sulle vendite del 15%. Porsche ha adottato un nuovo approccio alla raffinazione di progetti sostenibili nell'anno in esame, pubblicando un prestito obbligazionario verde di un miliardo di euro, il più grande del suo genere fino ad oggi e il primo ad essere emesso da un produttore automobilistico. Oltre 100 investitori istituzionali, tra cui banche, fondi pensione e fornitori di assicurazioni, partecipano al programma. Allo stesso tempo, Porsche sta effettuando importanti investimenti per garantire che mantenga la sua capacità innovativa e possa abbracciare la rivoluzione digitale. La digitalizzazione ha un impatto su tutte le aree dell'azienda, dai processi interni all'interazione con i clienti allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Un sistema di gestione dell'innovazione che si estende a tutta l'azienda supporta la generazione di nuovi impulsi, guidando i test delle tecnologie e delle tendenze e incoraggiando i dipendenti di Porsche a prendere l'iniziativa per modellare la mobilità in modo sostenibile. In conformità con il
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Global Reporting Standard di iniziativa, le informazioni fornite sul tema della "stabilità economica" contribuiscono ai requisiti di rendicontazione del GRI 201: prestazioni economiche. Queste informazioni sono misurate e riportate sulla base dell'analisi finanziaria, dei dati finanziari e dei calcoli del valore aggiunto del Gruppo Porsche AG. SICUREZZA DEL VEICOLO La sicurezza del veicolo è della massima importanza per Porsche, con la sicurezza degli occupanti del veicolo come priorità assoluta. Inoltre, garantire la sicurezza degli altri utenti della strada è un altro obiettivo chiave. La sicurezza dei veicoli è un criterio decisivo fin dall'inizio nello sviluppo di veicoli innovativi e all'avanguardia. Oltre alla prevenzione degli incidenti, ad esempio montando le automobili con ABS, ESP e sistemi automatici di frenata di emergenza, uno degli obiettivi principali è ridurre l'effetto di un incidente sugli occupanti dell'auto. In quest'ottica, durante la fase di sviluppo di un nuovo modello, il comportamento di deformazione della carrozzeria viene definito con precisione per una varietà di impatti frontali, laterali e posteriori. Le auto sono inoltre dotate di un sistema di ritenuta intelligente costituito da airbag e cinture di sicurezza. I crash test vengono utilizzati per verificare l'efficacia dei sistemi di sicurezza. In un incidente controllato, l'impatto dell'intero veicolo che si schianta contro un oggetto, come un muro, viene indagato. Vengono utilizzati manichini per crash test con sensori, che consente la valutazione delle possibili lesioni degli occupanti. Devono essere rispettati specifici limiti biomeccanici, stabilendo parametri quali la massima accelerazione o decelerazione della testa. Oltre allo svolgimento di crash test completi del veicolo, durante lo sviluppo vengono utilizzati test dei componenti e simulazioni al computer per ottimizzare l'intero sistema del veicolo e il suo comportamento in un impatto e migliorarlo continuamente fino a quando non è pronto per la produzione in serie. La strategia di sicurezza Porsche definisce le linee guida senza compromessi, non solo nel rispetto delle norme di legge
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in tutto il mondo, ma anche nel rispetto dei requisiti interni dell'azienda. Quest'ultimo si estende oltre il minimo richiesto dalla legge e coinvolge un portafoglio di casi di carico significativamente più ampio. In questo modo, Porsche può garantire che, in caso di incidente, i suoi conducenti e i loro passeggeri, così come altri utenti della strada, beneficino dell'elevato livello di protezione sinonimo di Porsche. La visione finale per il tema della sicurezza dei veicoli è l'elusione generale di incidenti. Porsche sta quindi costantemente lavorando allo sviluppo di sistemi anticipatori. Di conseguenza, in futuro la sicurezza dei veicoli di Porsche continuerà a fornire un importante contributo alla sicurezza stradale generale. In conformità con gli standard della Global Reporting Initiative,
le informazioni fornite sul tema della "sicurezza dei veicoli" contribuiscono ai requisiti di segnalazione del GRI 416 : Salute e sicurezza dei clienti. EMISSIONI DEI VEICOLI Porsche mira a ridurre continuamente le emissioni di gas serra nell'intera catena del valore. La fase di utilizzo delle auto avrà di gran lunga il maggiore impatto sulle emissioni di gas a effetto serra per il prossimo futuro, motivo per cui si presta particolare attenzione all'ibridazione e all'elettrificazione del portafoglio prodotti, al miglioramento dei motori a benzina e all'uso del carbonio. Carburanti neutri, guadagni di efficienza continui, sviluppo di tecnologie di propulsione alternative, utilizzo di fonti di energia rinnovabili e
luglio\agosto 2020 architettura a 800 V, che consente prestazioni di guida sportive e brevi tempi di ricarica. Inoltre, il livello di prestazione pertinente può essere raggiunto più volte in successione. Data la potenza di carica di ben 270 kW, cinque minuti di ricarica equivalgono a un raggio fino a 100 chilometri secondo la procedura di misurazione WLTP. Il Taycan vanta una potenza massima di recupero fino a 265 kW e una portata massima fino a 450 chilometri secondo WLTP. Basato sulla stessa piattaforma e dotato di una batteria a fondo piatto, Taycan Cross Turismo sarà presentato alla fine del 2020 come primo derivato. E anche la prossima generazione di SUV compatti con l'etichetta Macan sarà completamente elettrica. La capacità dell'elettromobilità di fare una svolta dipende da un'infrastruttura di ricarica basata sui bisogni, accessibile e disponibile su un processo di ricarica intuitivo.
minori emissioni inquinanti: per Porsche, il risparmio di risorse e la mobilità rispettosa dell'ambiente sono un obiettivo strategico primario. I temi dell'elettromobilità e dell'architettura dei veicoli del futuro sono i cardini della Porsche Strategy 2025 Plus. La strategia di guida di Porsche mira a raggiungere questo obiettivo, con la società che adotta un approccio su tre fronti per guidare i concetti a medio e lungo termine. Porsche commercializzerà contemporaneamente automobili con motori a benzina ottimizzati, potenti trasmissioni ibride e auto sportive completamente elettriche. Entro il 2025, la trazione elettrica sarà inclusa nel 50% di tutte le nuove vetture Porsche vendute. L’azienda investirà oltre sei miliardi di euro in elettromobilità entro il 2022, al fine di aumentare ulteriormente la percentuale di auto elettriche a lungo termine. Nell'anno di riferimento, il Taycan completamente elettrico Porsche ha ridefinito la costruzione di auto sportive in termini di prestazioni, dinamica di guida e rappresentando al contempo un passo importante verso la decarbonizzazione del trasporto privato. Con oltre 20.000 potenziali clienti, l'auto gode già di grande popolarità. Il cuore tecnologico di Taycan è la sua
Porsche sta quindi adottando un approccio olistico, lavorando continuamente per migliorare le tecnologie di ricarica e le infrastrutture di ricarica. Utilizzando nuovi prodotti e servizi, sta cercando di trasformare la ricarica in un'esperienza cliente personalizzata che sia veloce e attraente. La joint venture IONITY in cui Porsche detiene una partecipazione sta alimentando l'espansione di un'infrastruttura a ricarica rapida con stazioni di ricarica da 350 kW in tutta Europa. Questa campagna mira a far entrare in funzione oltre 400 parchi di ricarica entro la fine del 2020. Ai fini della ricarica domestica, Porsche ha progettato una scatola da parete con una potenza fino a 11 kW, consentendo così ai clienti di caricare completamente il Taycan durante la notte. Per quanto riguarda la ricarica durante gli spostamenti, il Porsche Charging Service offre agli utenti l'accesso a oltre 100.000 punti di ricarica in Europa oltre all'opzione di fatturazione centralizzata. Porsche sta perseguendo ulteriori opzioni oltre all'elettrificazione e alle misure di efficienza per ridurre le emissioni di CO2 nella fase di utilizzo delle auto a benzina, per rendere questa fase quasi completamente neutra dal punto di vista del carbonio. Una delle tecnologie chiave in questo contesto è reFuels, che è il nome dato ai carburanti liquidi sintetici che possono essere prodotti esclusivamente da idrogeno recuperato tramite energia rinnovabile e dall'anidride carbonica ricavata dall'aria ambiente o da organici e altre forme rifiuto. Poiché i reFuels possono essere impiegati nell'intera flotta esistente, il loro utilizzo si traduce in una riduzione ampia e immediata della CO2. In collaborazione con i suoi partner di scienza, industria e politica, l'azienda sta lavorando intensamente per sviluppare questi carburanti alternativi per la produzione in serie. Ad esempio, Porsche partecipa al progetto reFuels-ripensamento dei carburanti, che fa parte del dialogo strategico per l'industria automobilistica nel Baden-Württemberg, avviato dal rispettivo governo statale. Porsche contribuisce al raggiungimento degli obiettivi climatici a lungo termine delle Nazioni Unite e si impegna a garantire la continua decarbonizzazione del trasporto privato. Attraverso la sua nuova strategia di elettrificazione e la continua intensificazione delle attività aziendali relative all'industrializzazione globale del combustibile sinteticamente prodotto e neutro dal punto di vista
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climatico, Porsche punta a posizionarsi come leader tecnologico in questo senso. La gamma Porsche è priva di diesel dal febbraio 2018 e la società svolge un ruolo attivo all'interno del Gruppo nella lotta contro l'inquinamento da ossido di azoto nelle città tedesche. Prima della decisione di Porsche di smettere di commercializzare le auto diesel, il trasporto automobilistico federale tedesco Nell'anno di riferimento, Porsche ha istituito un programma per bici da lavoro e offre vantaggi interessanti ai dipendenti che acquistano una bicicletta. La società si è inoltre impegnata in particolare nell'ampliamento dei parcheggi per biciclette, della doccia e degli impianti di cambio nel suo sito di Zuffenhausen. Un'app di car sharing dedicata aiuta anche i dipendenti a creare carpools per viaggiare al lavoro e per lavoro. I conducenti e i passeggeri possono inserire il luogo di partenza, la destinazione e l'orario di partenza desiderato, con l'app che quindi combina queste richieste per generare un itinerario personale. Inoltre, la disponibilità di parcheggi presso lo stabilimento e la mobilità intorno al sito vengono continuamente ottimizzate. Notevoli miglioramenti sono già stati raggiunti attraverso l'installazione di un sistema di parcheggio e informazioni digitale, stazionario, nonché attraverso il lancio dell'app Porsche Parking Space, che mostra i parcheggi gratuiti con la massima precisione. La società ha inoltre ridotto con successo la quantità di traffico tra gli impianti espandendo ulteriormente le frequenti rotte di bus navetta. Stazioni di ricarica per auto elettriche private, società Porsche e auto a noleggio sono disponibili sia per i dipendenti che per i visitatori. Anche l'infrastruttura di ricarica all'interno degli impianti viene continuamente migliorata. Per consentire alle auto di intraprendere viaggi locali a emissioni zero, le stazioni di ricarica sono alimentate con elettricità verde certificata al 100%. Porsche intende aumentare in modo significativo la percentuale di auto a trazione elettrica e ibrida all'interno della flotta aziendale e di auto a noleggio. Sono inoltre previste ulteriori misure per
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ridurre il traffico e dare forma attiva alla mobilità sostenibile dei dipendenti. In conformità con gli standard della Global Reporting Initiative, le informazioni fornite sul tema delle "nuove opzioni di mobilità" contribuiscono ai requisiti di reporting del GRI 305: Emissioni. L'autorità (KBA) ha ordinato un richiamo di alcuni modelli allo scopo di eseguire aggiornamenti software sono state rilevate irregolarità nel software di controllo del motore. Nel 2017, Porsche ha ricordato il diesel V6 Cayenne da 3,0 litri (Euro 6) in Germania a causa delle proprietà tecniche individuali del software di controllo del motore. A metà ottobre di quell'anno, la KBA aveva approvato l'aggiornamento del software proposto da Porsche. INTERVISTA A PIETRO INNOCENTI, AMMINIS TR ATORE DELEG ATO DI PORSCHE ITALIA Quali novità prevedete per il nuovo Porsche Experience Franciacorta che aprirà il prossimo anno? “I lavori del primo Porsche Experience Center italiano stanno proseguendo, nonostante la situazione dif ficile determinata dalla pandemia Covid-19, e contiamo di confermare la nostra tabella di marcia per una apertura per la primavera del 2021. Sarà il Porsche Experience Center più grande al mondo e il suo progetto nasce proprio per offrire a clienti e appassionati un’esperienza “wow” nel brand. Ci aspettiamo di accogliere 20.000 visitatori all’anno tra clienti, appassionati di guida sportiva, famiglie, amici che vogliono trascorrere una giornata diversa dal solito, turisti in visita nella zona. Il progetto architettonico è molto originale e si ispira ad elevati standard di sostenibilità e funzionalità. Ci sarà un imponente Customer Center, con ampie superfici vetrate e una Agorà centrale, ovvero uno spazio multifunzionale dove sarà possibile organizzare vari tipi di eventi; qui avrà sede anche un Meeting Center per l’organizzazione di riunioni a geometria variabile a seconda dei casi. Offriremo quindi la possibilità anche ad altre aziende, non solo del ramo automotive, di usufruire
degli spazi dell’Experience Center per organizzare i propri eventi. La posizione geografica è infatti di grande interesse per chi è vuole organizzare meeting aziendali o eventi incentive, combinando messaggi corporate con l’adrenalina della pista e un’ottima eno-gastronomia. Avremo infatti anche un ottimo ristorante da 130 posti con una terrazza esclusiva sulla pista. La pista (di 2.5 km), ricavata dall'autodromo pre-esistente e totalmente rinnovata nell'asfaltatura, è perfetta per le nostre vetture. Sarà integrata da un percorso Off Road e un'area di oltre 30.000 mq dedicata agli esercizi di guida sicura e dinamica, quali il Low Friction Circle, il Kick Plate e una pista a bassa aderenza di nuova realizzazione che ho richiesto personalmente perché, dopo averla provata negli USA, me ne sono innamorato. Ci sarà anche un Simulation Lab dedicato all’esperienza di guida in realtà virtuale, molto utile sia ad un pubblico adulto che per i più giovani, oltre ad una pista di kart elettrici. Prevediamo anche la costruzione di un Training Center dedicato alla formazione tecnico-specialistica del personale operativo in Italia, dotato di un’aula speciale che consentirà anche ai visitatori di assistere da spettatori ad alcune delle sessioni tecniche. Sarà la seconda casa di Porsche in Italia. Il 26 febbraio scorso ha avuto luogo in Italia il lancio ufficiale della Porsche Taycan. Come sta andando? “Ancor prima che l'auto arrivasse nelle concessionarie, in Europa avevamo circa 30.000 potenziali acquirenti e anche in Italia abbiamo registrato fin da subito un riscontro favorevole. Purtroppo è stato un debutto sfortunato, la macchina è arrivata nei concessionari italiani a fine febbraio, proprio in corrispondenza dell’inizio della crisi. Il nostro settore è uno dei più colpiti dall’inizio dell’emergenza da Coronavirus. I concessionari chiusi e le fabbriche ferme hanno messo in ginocchio sia i produttori sia una grossa fetta dell’economia italiana, considerato il fatto che il settore dell’auto rappresenta il 5,6% del PIL italiano. Solo a marzo e ad aprile le immatricolazioni hanno subito un calo rispettivamente del
luglio\agosto 2020 -85% e -98%. Ci aspettiamo comunque una risposta positiva e una buona ripresa durante l’anno. Sono certo che il piano di ripartenza che abbiamo sviluppato ci consentirà di raggiungere obiettivi comunque sfidanti e i segnali di ripresa che arrivano ad esempio dalla nostra filiale in Cina, il primo mercato per Porsche, ci fanno ben sperare per il nostro futuro, anche per quanto riguarda le vendite di Taycan.” 6710 vetture vendute in Italia nel 2019. 43% del modello Macan. Prevede che la Taycan supererà questa percentuale? “Esatto, Porsche Italia ha chiuso il 2019 con 6.710 consegne, il 28% in più rispetto all'anno precedente, stabilendo un record assoluto e collocandoci al terzo posto tra i mercati europei. Ci aspettiamo che anche quest’anno la Macan faccia da traino alla ripresa, insieme alla Cayenne nelle sue versioni “tradizionale” e Coupé e alla sempre richiestissima 911. La crisi inaspettata che stiamo attraversando ci ha costretti a ritarare le nostre previsioni ma guardiamo al futuro con ottimismo e con nuovi ma comunque ambiziosi obiettivi. Credo inoltre che le persone vivranno la propria vita con un maggior grado di consapevolezza dopo la crisi e che ci sarà un ulteriore slancio verso tematiche quali sostenibilità e
digitalizzazione. Ci aspettiamo che questo possa avere un impatto positivo sulla mobilità ibrida ed elettrica e quindi anche su Taycan. Non ci aspettiamo di certo che eguagli le prestazioni dei nostri motori a benzina nel suo anno di debutto ma siamo ottimisti sulla risposta del mercato. È un’auto dalle prestazioni straordinarie, sono sicuro che convincerà anche i porschisti più scettici!” Quale futuro per l'auto elettrica e per quella a guida totalmente automatizzata? Quali barriere culturali vanno affrontate e in quale anno Lei prevede questi veicoli saranno ampiamente diffusi? “Se il mercato continuerà ad evolvere come ha fatto finora, oltre il 50% dell'intera gamma di prodotti Porsche sarà composto da veicoli elettrici o ibridi, entro il 2025. Va da sé, quindi, che prevediamo ulteriori investimenti nell’elettrificazione, ad iniziare dalla Macan, il modello più venduto in Italia, che entro il prossimo decennio verrà presentata in una versione completamente elettrica. Ma le soluzioni immaginabili, ibride o totalmente elettriche, includono anche gli altri modelli della gamma. Per i prossimi 10-15 anni, Porsche produrrà simultaneamente veicoli con motori a combustione ottimizzati, modelli ibridi plug-in e auto puramente elettriche, perché crediamo che aziende come Porsche
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debbano essere il più flessibili possibile, soprattutto in un momento di transizione come questo. Purtroppo l’Italia sconta un ritardo in termini di infrastrutture di ricarica, aspetto che impatta sicuramente sulle nostre previsioni di vendita e sulle tempistiche di diffusione della mobilità elettrica su larga scala, a cui si aggiunge naturalmente la situazione Covid-19.” L'auto elettrica/a guida autonoma trova opposizione culturale da parte degli utenti amanti del rombo del motore e della guida sportiva? Come intendete superarle? “A r g o m e n t i c o m e s o s t e n i b i l i t à e digitalizzazione erano troppo importanti per i consumatori e per la società in generale per non essere ascoltati. A settembre 2019 abbiamo presentato la prima Porsche elettrica – Taycan – in risposta alla sempre maggiore attenzione della società all’impatto del singolo sull’ambiente. Abbiamo fatto una scommessa come era accaduto nel 2002 con l’introduzione del primo suv Porsche, la Cayenne. Al tempo siamo stati molto criticati dai puristi Porsche, che hanno accolto la scelta aziendale con diffidenza e, quasi, come un tradimento. Oggi possiamo dire che quella scelta coraggiosa ci ha ripagati. Ci auspichiamo la medesima reazione anche per la nostra auto senza rombo… che poi il rombo lo ha eccome, fa solo un suono diverso!” Ci parli dell'operazione "destination charging". “Per dare il nostro il contributo all’espansione dell’infrastrut tura di ricarica in It alia, stiamo lavorando su più fronti. Prima di tutto presso le nostre concessionarie, che abbiamo dotato di stazioni di ricarica in corrente continua da 50 kW a 350 kW. Presso il Centro Porsche Milano Nord abbiamo installato il primo Turbo Charger da 350kW. A questo primo step si affianca
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un programma di elettrificazione del territorio con l’installazione di colonnine di ricarica presso quelle che chiamiamo, appunto, Destination Charging, ovvero luoghi privilegiati dai nostri clienti come ristoranti, alberghi, club, resort… dove è già possibile ricaricare durante la sosta o il soggiorno. Qui noi forniamo agli operatori il nostro hardware gratuitamente. Infine, per la ricarica domestica – che stimiamo rappresenti circa l’80% dei casi – abbiamo creato la Porsche Charging Solution siglando un accordo con Alipiq E-Mobility e in collaborazione con AGN ENERGIA; ciò consentirà ai nostri clienti di ricaricare la propria vettura comodamente a casa senza dover cambiare fornitore di energia, senza rischi di black out e senza alcun aumento di potenza del contatore esistente, attraverso l’istallazione di un secondo contatore da 11kW, dedicato all’auto, ad una tariffa flat di 100 euro al mese e a consumo illimitato.” Avete allo studio un'auto a guida autonoma? Quanto ci si potrà fidare di questo veicolo in termini di prestazioni (che per ora nei prototipi non superano i 20km/ora) e di sicurezza? “I nostri impegni attuali e futuri vanno nella direzione di elettrificazione e digitalizzazione. Negli anni, ogni nostra vettura sportiva, ogni modello ha scandito un momento di crescita che si è sempre identificato con il progresso stesso della tecnica, delle prestazioni e dell'innovazione. Per il momento stiamo lavorando su 3 livelli: continueremo a sviluppare motori convenzionali, sempre più efficienti, per modelli come la 911; sistemi ibridi plug-in per gamme come la Cayenne o la Panamera e saremo sul mercato con auto elettriche a batteria con vetture come la Taycan e la prossima Macan. L’auto a guida completamente autonoma non è fra i nostri progetti a breve termine e anche in questo caso, l‘infrastruttura sarà fondamentale per la diffusione delle cosiddette auto driverless.”
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/Licensing
MILANO LICENSING DAY: APPUNTAMENTO LIVE AL 15 SETTEMBRE Torna Milano Licensing Day, il primo evento live dopo lo stop imposto dalla pandemia. Una giornata in sicurezza, per ripartire insieme. Rubrica a cura di Brand Jam
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luglio\agosto 2020 Ci siamo! Milano Licensing Day vi dà appuntamento al 15 settembre al Nhow in via Tortona 35 a Milano per la 14a edizione della giornata dedicata all’incontro tra le aziende che operano nel settore del marketing e licensing. Non ci sarebbe nulla di atipico e particolarmente notiziabile se non fosse che siamo stati investiti da una pandemia e questi ultimi mesi sono stati molto particolari e delicati dal punto di vista lavorativo e personale. Facciamo un passo indietro e approfondiamo la tipicità dell’evento che con tanta cura e passione Milano Licensing Day organizza dal 2007. Milano Licensing Day nasce dall’esigenza di incontro delle realtà italiane che operano nel settore del licensing. Tutte le principali aziende che sono proprietarie di marchi, in gergo Licensor, costituiscono la parte attiva della giornata. La rappresentatività del mercato dell’offer ta è divenuta sempre più significativa negli ultimi anni, arrivando all’80% delle aziende che in Italia rappresentano brand, personaggi e serie animate. Secondo l’Osservatorio Licensing istituito da Milano Licensing Day in Italia nel 2019, i circa 2.500 marchi e personaggi disponibili in Italia sono gestiti da non più di un centinaio di aziende e agenzie italiane. I visitatori sono professionisti rappresentanti di aziende alla ricerca di orientamento: vogliono conoscere in
anticipo quali saranno i cartoni animati, le serie TV, i personaggi di punta per i 12/24 mesi a seguire. Sono coloro che decidono le strategie di marketing e comunicazione all’interno delle proprie realtà: industria, settore alimentare, giocattolo, vestiario, accessori, ma anche realtà legate ai servizi, come parchi a tema, settore alberghiero, promozionale e GDO. Si tratta quindi di un evento B2B in cui si alternano momenti di presentazioni (Pitch) ed eventi speciali come cocktail, cake party, lunch; soprattutto si fa molto networking grazie al clima informale e energico al contempo. Negli anni l’evento ha registrato una crescita continua, di partecipanti (raddoppiati negli ultimi 3 anni) e di interesse, aprendosi sempre di più al mercato estero e diventando un punto di riferimento per il settore. Milano Licensing Day mantiene l’evento 2020 “live”, proprio per non perdere le caratteristiche portanti che in questi anni l’hanno reso efficace e unico nel suo genere: il contatto umano nelle relazioni interpersonali. “Abbiamo passato settimane di concitate consultazioni e valutazioni prima di prendere questa decisione. Zoom, piattaforme integrate, le migliori connessioni in remoto, tutta la tecnologia possibile a nostra disposizione, non avrebbero però sopperito al bisogno unico e primario del genere umano: la socializzazione.” – commenta Paolo Lucci,
ideatore dell’evento – “Uno sguardo, due parole scambiate dal vivo e qualsiasi rapporto scorre più agevolmente. Forse non potremo scambiarci strette di mano, ma poco importa. Ed è il mercato a richiedere un segnale di ripartenza, noi abbiamo il dovere di coglierlo.” Appuntamento quindi al 15 di settembre 2020 per un’edizione sicuramente diversa, ma sicura, rispettando le strette regole imposte dai Decreti Ministeriali attualmente vigenti per garantire una ripartenza in sicurezza: regolamentazione delle code, accesso controllato con misurazione della temperatura, ingresso contingentato nella Sala Pitch, distanziamento tra gli espositori e tra i visitatori. “Convinti che tutto questo non venga in alcun modo percepito come un disagio, ma come un’accortezza in più per i nostri visitatori e per i nostri partner.” I principali player del settore sono confermati: Boing Turner, CPLG Wildbrain, ETS, Hasbro, Lega del Filo d’Oro, Mondo TV, Panini, Rai Com, Rainbow, Planeta Junior, Starbright, Toei Animation, Viacom Paramount and WWF Italia e molti altri in via di conferma. Fitto il programma delle presentazioni e quello degli Eventi Speciali, da seguire sul sito www.milanolicensingday.it. Si riparte! Per informazioni: evento@milanolicensignday.it
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/Turismo
TURISMO LENTO IN SARDEGNA Il mare più tranquillo? È quello di Sabaudia, Budoni e Isole Egadi A cura di Marcella Ciappi
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luglio\agosto 2020 Il risultato emerge dall’indagine realizzata, già prima dell’emergenza Coronavirus, dall’Osservatorio JFC Panorama TurismoMare Italia. La località sarda è l’unica dell’isola nella top20 della classifica delle le località più rilassanti. Un punto di forza in vista della prima estate post lockdown, in cui sembra che sia la montagna a offrire delle proposte più accessibili. Niente movida estrema in spiaggia, né discoteche stracolme fino all’alba. L’estate 2020 sarà caratterizzata dalla ricerca di ampi spazi, relax e nessun rischio di assembramenti. Lo impongono le norme stabilite dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali per ridurre il rischio di una seconda ondata. Ma il trend sarà una diretta conseguenza delle lunghe settimane di lockdown che ha relegato la maggior parte della popolazione in casa, con pochi sfoghi all’aria aperta. La tendenza favorirà le località turistiche che più di altre possono garantire tranquillità. La classifica per capire quali sono che è stata stilata dal centro di ricerca specializzato sul turismo balneare Panorama TurismoMare Italia, dell’Osservatorio JFC, ha visto sul podio, come destinazioni balneari più
tranquille, Sabaudia, località laziale amata dall’élite romana, Budoni, sulla costa nordorientale della Sardegna e le Isole Egadi. Il r isult ato della loc alit à s arda è particolarmente significativo perché proprio Budoni è l’unica località dell’isola a collocarsi nella top 20. Un esempio in controtendenza rispetto a un turismo isolano che ha puntato molto su altri aspetti come adrenalina, divertimento estremo e feste. “I risultati della ricerca JFC confermano quello che è volutamente uno dei nostri punti di forza – ha commentato Giuseppe Porcheddu, sindaco di Budoni – Abbiamo sempre pensato di favorire un turismo votato alla serenità e alla pace, prediligendo iniziative che fossero in linea con questo obiettivo”. È stato quindi dato ampio spazio ad attività che prevedono naturalmente un rapporto virtuoso con il territorio. Sulla terraferma, i turisti mostrano di prediligere escursioni a cavallo, in mountain bike e percorsi di trekking, sfruttando la posizione ideale di Budoni, incastonata tra il Parco Naturale di Tepilora e l’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo. Oltre alla terraferma ci sono, ovviamente, le molte attività in acqua, con surf, canoa e Sup tra gli sport più in voga del momento al largo
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delle coste di Budoni. Uno dei mari più belli della Sardegna, grazie all'Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, riconosciuta nel 2007 come area ASPIM (Area Specialmente Protetta d’Importanza Mediterranea) e insignita nel 2017 – primo caso per l’isola sarda – del riconoscimento UNESCO “Riserva della Biosfera”. Un premio per il processo di sviluppo sostenibile nella popolazione locale, che promuove le attività tradizionali (agricoltura e artigianato) e rafforza la consapevolezza della necessità di conservare la biodiversità naturale e coltivata, la qualità dell’acqua, degli habitat e delle specie, la diversità culturale, archeologica e di paesaggio. “Questo tipo di turismo è, secondo noi, quello più rispettoso delle peculiarità del nostro territorio – ha proseguito Porcheddu – e, senza dubbio, il più apprezzato da chi, nel resto dell’anno, deve fare i conti con lo stress fisico e mentale.
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L’emergenza coronavirus non ha fatto altro che accentuare questa esigenza”. SPIAGGE SICURE Per garantire poi il massimo livello della sicurezza per i turisti che sceglieranno Budoni per le proprie vacanze anche nell’estate che sta per iniziare, il Comune ha stilato una serie di regole minuziose per tutte le attività turistiche: ristorazione, stabilimenti balneari, spiagge libere, gestione di hotel e case vacanze, attività ricreative e mercati all’aperto. Un ulteriore tassello per rendere ancora più tranquilli i giorni di ferie dei propri ospiti. Sia nelle spiagge libere sia negli stabilimenti è previsto l’obbligo di distanziamento di almeno un metro tra una persona e l’altra, a meno che non si tratti di congiunti che abitano nello stesso appartamento. Consigliata la creazione di spazi di 10 metri quadri e l’istituzione di
varchi differenti per l’entrata e l’uscita. In caso di varco unico, obbligatorio indossare la mascherina di protezione. Sono vietate le attività ludico-sportive di gruppo che possano dar luogo ad assembramenti (es. beach volley e beach soccer). Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere invece regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Tutte le regole saranno oggetto di un’apposita segnaletica “user friendly” che sarà apposta in tutto il litorale dei Comuni di Golfo Aranci, Olbia, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro e Budoni, realizzata da Miscera Lab, con il coordinamento di Natourism, grazie alla collaborazione tra l’Unione dei Comuni Riviera di Gallura e l’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo.
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Venditalia 2021: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!
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/Turismo
PANE, AMORE E FANTASIA In quel di “Torre Agnese” A cura di Carla Cavicchini
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Il regista Luchino Visconti era così minuzioso e maniacale che sui set di ripresa che, per far immedesimare maggiormente gli attori nei ruoli, usava inserire addirittura complementi di arredo all’interno di vetrine e cassettoni, alla ricerca di antiche suggestioni d’epoca. Questo per parlare di fascino, quel fascino che trasuda da Torre Agnese, B&B de Charme, Contemporary Living, Wedding e Party. Dimora per eventi posta sulla cima di una collina, ad un tiro di schioppo da Labro, in provincia di Rieti, la zona è caratterizzata da questi due splendidi borghi antichi, in cui l'epoca medievale ha lasciato importante testimonianza, accogliendo nel calore di caldi orci e stemmi araldici. La location è un vero e proprio luogo da sogno che si staglia nel verde lussureggiante, affacciandosi in quel magico specchio d'acqua che si chiama Piediluco, nome che
luglio\agosto 2020 intende “ai piedi del bosco sacro”. Questo piccolo e raffinato complesso, con annessa torre del periodo albornoziano del 1300, offre soggiorni in camere panoramiche con tanto di suite e luminosi spazi creati per eventi, ammirando le corti e gli ampi terrazzamenti, degustando poi “pane e fiori” poiché ad ogni cocktail corrisponde un fiore! Anema e core: dopo essere entrati nell'anima entriamo nel cuore di Torre Agnese – vecchia fetta di Stato Pontificio – la cui art director Monica Menichini, interiore party designer, a lungo ha soggiornato a Los Angeles sia per studio che per piacere, evolvendosi interiormente, specializzandosi in vari settori. Anche se lei, bella e tosta, ne capiva di management già in fase embrionale, visto che opera nel settore con grandi sorrisi, impegno e professionalità. È amante del colore all'inverosimile come interprete principale del suo operato e ama esplicarlo in ogni foggia fantastica, di buone tonalità e riflesso, consapevole dell'armonia che regala con rose, molte rose, esclusivamente “di primo mattino”. I fiori di campo sono ovunque sui mobili antichi, in tavola, in bagno, nei sofisticati saloni e nelle camere, dove la tappezzeria ben si amalgama con la parure del letto. Buone tonalità di tinta e gradazione che portano all'essenza delle cose per una buona filosofia di vita. Quanto all'arredo, esclusivamente d'epoca (e come non poteva esserlo!), rimanda alle tipiche atmosfere di campagna del
tempo che fu, quando tutto era più sano e genuino; la signora Monica ci offre piante aromatiche quali lavanda, timo, salvia, menta, origano, veri e propri profumi del luogo, che ricaricano mente e corpo come già insegnato dagli antichi greci e poi romani. Ecco allora che ci viene in mente “Il Piacere” di D’Annunzio, del bello e dell’accogliente in ogni forma e foggia, di cui il poeta abruzzese si beava appieno incentrandovi il suo personalissimo stile di vita. La signora Monica è così: semplice e cordiale nonché estremamente profonda e di grande estro. Figura eclettica del sapere, candidamente ci accompagna negli amati spazi, in un mix di antico e moderno, tra la sinuosità del cristallo e dei vasi in ceramica. Emozioni che si ritrovano nelle sconfinate campagne adiacenti, che con un dito accarezzano l'Umbria ed il Lazio stimolando all'incontro verso il Cammino di San Francesco, La Cascata delle Marmore, la cui forza ricorda l'impetuosità del film Niagara con Marilyn Monroe, ed ancora il canale Santa Susanna, per l'estrema purezza delle chiare – permettete il messaggio petrarchesco – fresche et dolci acque. E come in ogni bed and breakfast che si rispetti, arriva il cibo genuino ed abbondante grazie ai vicini contadini, tutto a km 0. Nel paniere della padrona di casa appaiono composte di frutta del momento, fragrante pane, uova freschissime, formaggi
a volontà. E, ciliegina sulla torta, magnifici dolci esclusivamente sfornati in casa, tutto ben innaffiato dai prelibati vini locali. Anche l’acqua è genuina: sgorga dalle pendici delle vicine colline. Ed eccoci alle arti dello spettacolo Sìor, poiché Torre Agnese, col “Piccolo Teatro dei Fiori”, che nella giusta dimensione rievoca l'ambiente fiabesco, regala emozioni allo stato puro con quel palcoscenico inventato, che cambia di continuo come le atmosfere felliniane che volano verso vortici immaginifici. Ma non è roba di casa ciò che viene proposto, con tutto il rispetto, bensì un teatro vero e recitante di stagione autunnalprimaverile che ha sempre presentato artisti di grande spessore, provenienti dai palcoscenici famosi, con corollario di amati e gustosissimi drink alla frutta. Nella primavera 2021, post Covid-19, seguiranno concerti con note di jazz e show cooking che tanto allettano il palato – la gola non sempre è peccato capitale – e presentazioni di libri, con spazio anche per gli emergenti. Parlando parlando s'è fatta sera, e mentre le ombre si allungano il sole tramonta incendiando l'aria coi caldi riflessi che calano su tale zona lacustre donando momenti di grande serenità. Lo stomaco borbotta, l'aria di lago mette appetito… beh, non si vive di solo pane, bensì anche di fiori! Fiori rosa… fiori di pesco. INFO : www.torreagnese.com
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/Turismo
PONTE DI LEGNO-TONALE Salute, relax, storia e sport: sono questi gli asset vincenti dell’estate in alta Valle Camonica e alta Val di Sole A cura di Marcella Ciappi Foto © Mauro Mariotti
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luglio\agosto 2020 La ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus sta accentuando una tendenza già in atto: premiare i territori che possono garantire serenità, distanziamento e riduzione dello stress dopo mesi particolarmente difficili. Le proposte del comprensorio Pontedilegno-Tonale sono accomunate da un unico obiettivo: far riscoprire la bellezza del territorio montano in tutta sicurezza. L’estate 2020 consacrerà quindi un trend che gli analisti del turismo avevano ormai individuato da tempo e che l’emergenza non ha fatto che consolidare: il momento della vacanza è sempre più concepito come uno strumento per fuggire da ambienti urbani, congestionati e stressanti. Tra l’altro, paradossalmente, in molti casi lo smart working sta abbattendo le barriere tra ambito lavorativo e ambito privato e aumenta, oltre alla produttività, anche gli spazi dedicati al lavoro a svantaggio del riposo e dello svago. Di conseguenza, aumenta il numero di turisti che chiedono esperienze in grado di rendere tangibile la realtà più naturalistica del territorio che li accoglie e che garantiscano un salutare distacco (mentale oltre che fisico) dalla quotidianità. La montagna in questo senso offre parecchi vantaggi. Un esempio perfetto tra le località montane è il comprensorio Ponte di legno-Tonale che aveva già gettato le basi per fare delle vacanze uno strumento per riscoprire territori, passioni e benessere interiore. L’estate 2020 dimostrerà come la montagna, grazie alle sue peculiarità, sia in grado di restituire serenità, curiosità e divertimento.
DESTINAZIONE MONTAGNA Che siano fattorie didattiche, malghe di produttori locali, guide alpine, scuole di bike, musei locali o mostre a cielo aperto, il territorio ha molte opportunità per attirare l’attenzione dei turisti. Lo conferma un recente sondaggio condotto dal Consorzio Pontedilegno-Tonale in vista della stagione estiva. Dalla rilevazione emerge che il 50% degli intervistati è propenso a organizzare vacanze più lunghe di una settimana e un altro 20% fissa il proprio obiettivo sui 6-7 giorni. La destinazione montagna sembra attirare ampi consensi. Determinante nella scelta della prenotazione sarà la facilità di poterla disdire gratuitamente fino all’ultimo momento per cause di forza maggiore: il 53% degli intervistati in questo caso sarebbe più propenso a bloccare una stanza in una qualche struttura ricettiva. Pochi dubbi su cosa fare in vacanza invece: per 3 italiani su 4 l’ideale è fare lunghe camminate respirando aria fresca e pulita. Al secondo posto si collocano le esperienze adrenaliniche e poi la mountainbike. EDUCAZIONE IN MONTAGNA Il lockdown prolungato ha rappresentato anche un blocco educativo per i più piccoli. La scelta della vacanza assume quindi contorni pedagogici importanti. La montagna è l’ambiente ideale per consentire ai bambini di recuperare la libertà perduta, divertendosi in sicurezza. “Tutti ci siamo fatti volontariamente prigionieri e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. Nel nostro
tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini vivono molto lontani dalla natura e hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza”. Lo scriveva Maria Montessori 111 anni fa. Gli investimenti fatti dai territori per enfatizzare le peculiarità educative e formative della montagna si rivelano quindi quanto mai importanti. Il comprensorio Pontedilegno-Tonale offre numerose opportunità di relazione tra bambini e natura. Piante, prati, boschi, alberi, animali selvatici, percorsi dedicati, fattorie didattiche e parchi tematici diventano spunti pedagogici importanti in grado di far rifiorire l’anima e l’istinto dei più giovani. MONTAGNA E STORIA Sono molte e par ticolarmente ben conservate le testimonianze della prima guerra mondiale che si possono raggiungere a piedi e, in molti casi, anche in sella a bici o mountain bike. Mete ideali per trasformare la tradizionale escursione montana in una lezione itinerante di storia. Più precisamente, delle vicende che hanno visto contrapposte le truppe italiane e austriache durante la prima guerra mondiale, in quella che è ormai nota come guerra bianca, caratterizzata dal clima estremo e dalle difficoltà di un territorio impervio. Lo scenario è mozzafiato: l’area dell’Adamello-Brenta, tra Lombardia e Trentino. Qui sorge una vera e propria rete di fortificazioni, gallerie e imponenti trincee. Molte sono visitabili e talvolta ospitano musei ed eventi di grande interesse storico. Sono inoltre collegate da chilometri di sentieri ormai abbandonati dai militari, ma ripopolati da appassionati di montagna e di storia. TELI E SPARANEVE PER SALVARE IL GHIACCIAIO Non ci sono sulla faccia della Terra territori che mostrano con uguale drammaticità le conseguenze dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale come le aree montane. Le immagini di ghiacciai e nevi perenni che si sciolgono parlano più di mille dati: “Il cambiamento climatico risulta più rapido nelle zone montuose rispetto a
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quelle pianeggianti – spiega il rapporto Nevediversa 2019 di Legambiente – Ogni grado centigrado in più registrato nelle terre emerse infatti corrisponde a 2°C di aumento sulle Alpi”. Risultato: negli ultimi decenni, solo sull'arco alpino, sono scomparsi circa 200 ghiacciai. Correre ai ripari è indispensabile, anche per preservare l’enorme indotto economico (turistico ma non solo) che ruota attorno ai delicati ecosistemi montani. Sulla cima del Presena, a cavallo tra Lombardia e Trentino, c'è qualcosa che fa ben sperare. Un piccolo segno di una possibile inversione di tendenza. Il merito è del sapiente uso della tecnologia. D’inverno l’innevamento
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programmato attraverso sparaneve di ultima generazione aumenta la superficie nevosa e protegge il ghiaccio sottostante. D’estate, al termine della stagione sciistica (che sul Presena si estende fino a maggio), un’immensa rete di teloni geotessili viene stesa sul ghiacciaio per proteggerlo dai violenti raggi solari. SPORT ED E-BIKE Lo sport e, più in generale, l’allenamento in alta quota hanno tanti estimatori in quanto nascondono numerosi benefici. L’allenamento estivo in montagna è infatti indispensabile per chi fa dello sport la
propria professione ma è apprezzabile anche da atleti dilettanti e gente comune. Soprattutto se si esce da un lungo periodo di sedentarietà e di semireclusione nei centri urbani. Allenarsi, in modo più o meno intenso, in alta montagna stimola infatti la produzione di globuli rossi e l’ossigenazione del sangue. A risentirne positivamente sono sia le prestazioni atletiche sia la condizione muscolare. E tra gli sport più apprezzati negli ultimi anni e decisamente con un successo in crescita troviamo le mountain bike, grazie anche all’introduzione di veicoli elettrici come le e-bike. Quello delle bici è un comparto economico che non mostra segni
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di sofferenza e anzi sta conquistando nuove fette di consumatori. Al suo interno, il sottogruppo più dinamico è senz’altro quello delle e-bike. L’ultima rilevazione di Confindustria ACMA (che riunisce i principali produttori del settore), relativa al 2019 e presentata ad aprile scorso, indica una crescita del comparto delle bici elettriche del 13%, che arriva a sfiorare le 200 mila unità vendute (a fronte delle 173 mila dell'anno precedente). Un aumento che fa seguito a quelli, sempre a doppia cifra, degli anni precedenti: +17% nel 2018, +18% nel 2017, +13% del 2016 e +20% del 2015. Le e-bike permettono di mantenere facilmente le distanze di sicurezza, come da disposizioni attuali. Inoltre, al pari delle bici tradizionali attivano il metabolismo di chi le usa e ne aumentano le difese immunitarie. Tutti fattori preziosissimi per aiutare ad arginare il virus. In montagna poi hanno ulteriori vantaggi: riducono l’impatto dei veicoli privati a motore, permettono ai turisti di muoversi su aree più ampie e uniscono il piacere del relax a quello dell’attività
fisica. Non è un caso che, nel segmento delle bici elettriche, quello delle mountain bike elettriche rappresenti il re del mercato. Ecco perché il settore e-bike non può essere sottovalutato da un comprensorio turistico che voglia attirare fette più ampie di cicloturisti, dotando il territorio anche di infrastrutture al servizio dell’e-bike. Il comprensorio Pontedilegno-Tonale ha ad esempio adottato la prima certificazione per gli hotel “amici dei ciclisti”. Per averla è obbligatorio rispettare un lungo elenco di requisiti con l’obiettivo di garantire servizi ad hoc per i biker. “Attirare la clientela turistica che guarda con favore all’uso dell’e-bike in vacanza e fidelizzarla a un territorio non è una sfida che si vince dall’oggi al domani – ha dichiarato Michele Bertolini, Consigliere delegato del Consorzio Pontedilegno-Tonale – Serve un’adeguata pianificazione, investimenti mirati e la costruzione di servizi ad hoc per questo tipo di turismo. Muovendosi con intelligenza però i ritorni in termini economici e d’immagine sono innegabili”.
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/Turismo
TURISMO SLOW IN VAL DI SOLE Dimenticare lo stress e rilassarsi in sicurezza tra itinerari detossificanti, park therapy, cure naturali e iniziative culinarie a sostegno dei produttori locali A cura di Marcella Ciappi
Foto © Tommaso Prugnola
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luglio\agosto 2020 L’estate 2020 sarà ricordata nell’immaginario collettivo per essere stata condizionata, a ogni latitudine e in ogni continente, dalla gestione del post-emergenza Coronavirus. E il turismo è sicuramente uno dei settori che ne ha risentito maggiormente e che più ha dovuto fare i conti con le conseguenze di lockdown, difficoltà negli spostamenti e timori di chi deve scegliere la meta per le proprie vacanze. Ma se dietro ogni crisi si cela un’opportunità, questo è il momento per i singoli territori di far riscoprire i propri punti di forza. È quanto ha fatto la Val di Sole con una serie di iniziative che sono nate proprio dalle caratteristiche dei suoi territori. Ampi spazi, aria pura, corsi d’acqua cristallini trasformati in elementi che possano assicurare uno sviluppo sostenibile alle comunità locali e che possano dare origine a iniziative innovative e strumenti per garantire la sicurezza e la salute dei propri cittadini e visitatori. DIGITAL DETOX IN VAL DI RABBI C’è un pericolo subdolo che l’isolamento forzato a cui la pandemia ha costretto miliardi di persone, ha accentuato e che permarrà come problema per molto tempo: una diffusa e profonda dipendenza dalle tecnologie digitali. Aumento del battito cardiaco, salivazione ridotta, senso di ansia e frustrazione, irritabilità, alterazione del ciclo sonno-veglia, affaticamento degli occhi, emicranie, difficoltà di concentrazione e calo della produttività sono alcune delle conseguenze dell’abuso di queste tecnologie. Le terme di Rabbi, paradisiaca valle laterale della Val di Sole, nel Parco Nazionale dello Stelvio, aveva già avviato un programma contro l’iperdigitalizzazione: una serie di attività e di pacchetti “Digital detox”. Il fiore all’occhiello di questa strategia a più fasi sono due percorsi immersi nel bosco per praticare la “park therapy” fisica e mentale. A quello già inaugurato l’anno scorso, se ne aggiunge un secondo: un nuovo parco sonoro, dedicato all’ascolto del silenzio e dell’Io interiore. Sette postazioni che richiamano i 7 Chakra delle filosofie orientali. E uno “zaino a sorpresa” con dentro merende biologiche e libri a sorpresa da leggere durante le pause. Nel frattempo il cellulare sarà preso in custodia dal personale delle Terme.
Foto © A. Vigarani
ESPERIENZE A PROVA DI DISTANZIAMENTO La Val di Sole ha colto l’opportunità di fare un check della sicurezza e della compatibilità delle esperienze proposte ai visitatori con il distanziamento fisico richiesto dalla comunità scientifica e dalle autorità locali e nazionali. “Attraverso una matrice di analisi, costruita sulla base delle nuove norme di sicurezza previste per la Fase 2, abbiamo verificato quante di quelle esperienze fossero incompatibili con essa” ha spiegato Fabio Sacco, direttore dell’A zienda per il turismo della Val di Sole, Pejo e Rabbi. Tra le voci verificate, l’assenza di contatto fisico e di oggetti da condividere, l’esigenza di dispositivi di protezione, la possibilità di evitare pasti condivisi ed eventuali difficoltà di mobilità per raggiungere il luogo delle esperienze. Il risultato è stata una ventata di ottimismo, per gli operatori e per i turisti che punteranno sulle località montane per garantirsi distanze di sicurezza, insieme a clima mite e aria pura. L’85% delle attività erano già rispondenti a tali direttive o hanno richiesto adeguamenti minimi. La conferma dei punti di forza della montagna, agli occhi di chi cerca relax, quiete e distanza dallo stress urbano.
LA GIORNATA SLOW Se c’è una cosa che l’esperienza del lockdown forzato potrebbe contribuire a diffondere è un nuovo approccio al turismo. Lento, riflessivo, rigenerante, che tutela e favorisce la crescita dei territori, permette di scoprire le loro eccellenze e consente di farlo rispettando i luoghi, conoscendone l’essenza, la personalità e la ricchezza di storie, cultura e tradizioni. La montagna, in questo senso, parte con una marcia in più. Pochi luoghi hanno la stessa anima ascetica e rilassante. La Val di Sole ha già da tempo intrapreso questo percorso. Quest’anno ha inoltre proposto degli esempi di “giornata slow” e un elenco di itinerari da trekking revisionati proprio per assicurare di essere perfettamente in linea con le prescrizioni “anticovid”. IL DECALOGO DEL CICLOTURISMO Investire sulle infrastrutture per le due ruote si sta rivelando un ottimo asset di sviluppo per i territori turistici e in particolare per quelli montani. I dati confermano infatti che il numero dei cicloturisti in Italia e in Europa è in crescita costante. E i prossimi mesi, complici i bonus governativi previsti in favore della mobilità dolce nel Decreto Rilancio, potrebbero non essere da meno. Ma le infrastrutture di un territorio, con piste ciclabili, bike park,
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Foto © M. Cappe
sentieri per mountain bike e downhill, una rete di negozi-officine e servizi di mobilità collettiva, da sole non bastano. Per garantire una vacanza piacevole ai biker serve un’adeguata consapevolezza su quali siano le norme da rispettare per ridurre il rischio di incidenti, sempre dietro l’angolo soprattutto nei periodi di alta stagione. Per questo, la Val di Sole ha realizzato un decalogo da destinare ai cicloturisti. Sia che utilizzino la pista ciclabile, sia che preferiscano le strade asfaltate o gli oltre 300 km di percorsi da mountain bike della valle trentina. Poche, semplici regole che
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però troppo spesso sono sottovalutate, dall’abbigliamento più adatto, al modo di pedalare, quando si è da soli, in gruppo o con bambini, all’atteggiamento da adottare sul sellino. SLOW FOOD E FORMAGGI ANTICHI La resistenza contro l’omologazione dei gusti provocata dalle produzioni in d us t r iali ha co nt agiato a n ch e il set tore c aseario. Fra le mont agne trentine troviamo alcune delle storie più interessanti per capire come questo approccio alternativo si fa sistema.
Proprio questo è il concetto chiave per poter rifiutare lo strapotere delle grandi corporation lattiero-casearie (20 aziende internazionali monopolizzano il comparto): non basta l’impegno del singolo ma occorre costruire una filiera che trasformi il suo impegno in sbocchi di mercato e sostegno al reddito. In Val di Sole operano giovani casari che producono eccellenze gastronomiche, uno fr a tut ti è Daniele C aserot ti, premiato come esempio di “resistenza casearia” dall’associazione Slow Food, per la produzione del Casolét di malga.
luglio\agosto 2020 La Val di Pejo inoltre detiene un primato: in essa opera l’ultimo caseificio turnario del Trentino, uno dei soli quattro esistenti nell’arco alpino. Il suo ruolo è cruciale per contenere i costi e far cooperare i produttori garantendo loro di avere pezzi pregiati da vendere una volta che il latte è diventato formaggio: il caseificio turnario è diverso dal modello cooperativo perché
i soci conferitori non vendono il latte alla cooperativa, ma ricevono un servizio per cui viene loro riconosciuto un certo quantitativo di prodotto trasformato in base al latte conferito. Un approccio che ricalca e formalizza l’usanza antica di mettere insieme il latte di più famiglie e caseificare collettivamente. Casari caparbi e strutture cooperative di produzione
non sono sufficienti se non si trovano adeguati canali di vendita che diano il giusto prezzo al prodotto. La Val di Sole ha quindi inventato le aste dei formaggi nelle quali decine di produttori offrono le proprie “creature” al migliore offerente tra appassionati e, soprattutto, ristoratori e chef. I prezzi raggiungono cifre che vanno dai 200 ai 430 euro per ogni forma.
Foto © Tommaso Prugnola
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/Recensione
CI VORRÀ PIÙ FORTUNA O PIÙ TALENTO? Una domanda chiave per poter ripartire dopo l’emergenza del Covid-19. A cura della Redazione
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Forse entrambe le cose. In tempi difficili come questo viene spontaneo interrogarsi a proposito della fortuna, della sfortuna e del proprio talento frenato da una situazione imprevista. Nel libro, l’autore espone la strategia per favorire la fortuna nella vita e nel lavoro. Quella che ha permesso a molte persone inizialmente “sfortunate” di partire da una situazione di povertà e di arrivare a livelli altissimi in termini economici e di risultati. Il 70% dei miliardari sono partiti da zero. Come hanno fatto? Quali sono i punti essenziali della loro mentalità? Qual è la mentalità che crea “fortuna” e quella che crea “sfortuna”? Il viaggio continua dando la parola a esperti psicologi. Cosa hanno da dire sulla fortuna e sul talento? La parte spirituale si interroga sulla visione delle culture e religioni mondiali marcando la distinzione tra fede in se stessi (essenziale), quella nel soprannaturale (quanto aiuta veramente?) e la differenza con la superstizione. Il talento è un dono prezioso. Una capacità di cui non abbiamo merito. Una dote innata. È ciò che ne facciamo che determina il nostro valore. Va scoperto, va fatto fruttare. Nessuno può rubare il tuo talento, ma a causa del tuo talento possono ostacolarti per invidia e gelosia. Talvolta per ignoranza o per paura, come nel caso di genitori verso i figli. Il talento è un dono così grande che può intimorire chi lo riceve e chi lo osserva in te. Gli invidiosi possono ingannarti al punto da farti credere di non averlo. “Una gran quantità di talento viene sprecata nel mondo per mancanza di un po’ di coraggio” osserva lo scrittore del XVIII secolo Sydney Smith. Ogni giorno manda nei loro cimiteri uomini sconosciuti la cui timidezza ha impedito loro di compiere il primo sforzo. Il punto è, che per fare qualsiasi cosa al mondo che valga la pena di fare, non dobbiamo ritrarci tremanti e pensando al freddo e al pericolo, ma tuffarci ed attraversare la mischia al meglio che possiamo. Troppe volte il nemico del nostro talento siamo noi stessi. Scoprire il proprio talento è una grande responsabilità, un dovere verso noi stessi, verso la società e verso Dio che ce l’ha donato. Nella parabola evangelica l’unico che ha ricevuto un solo talento va a nasconderlo sotto terra proprio per paura dell’autorità del padrone che glielo aveva donato. Sfiducia in se stesso e in ultima analisi proprio nel donatore, che è Dio. Proprio quello che ha ricevuto meno talenti di tutti non crede nemmeno in quell’unico che ha ricevuto. Il termine ebraico “kikkar”, generalmente reso “talento”, di solito indica nelle fonti talmudiche un peso per oro e argento. Esattamente 34,29 chili d’oro. Un enorme valore. Oggi troppi si accontentano di una vita mediocre perché hanno nascosto il loro talento sotto la terra dell’incredulità, della paura, della mancanza di autostima, delle delusioni, della mancanza di fede. Secondo il predicatore Ben Herbster “Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare”. Uno spreco, ma anche un atto di egoismo. I talenti ci sono donati per il bene degli altri, non per la nostra vanità. E così chi pensa di essere umile negando di avere talenti, in realtà è un pigro, una “palla di sterco”, come la Bibbia chiama l’indolente, che priva gli altri del dono ricevuto. Pensiamo spesso al talento come a qualcosa di eccezionale.
CREATORI OSTINATI DI SERENITÀ Siamo un’agenzia di marketing e comunicazione a servizio completo con 70 collaboratori, oltre 20 anni d’esperienza e ancora tanto entusiasmo per il progetto più importante: il prossimo. Siamo organizzati in 5 Unit specializzate per coprire ogni richiesta del mercato. Siamo attenti alle persone e alle loro esigenze. E siamo pronti a lavorare al vostro fianco, per costruire valore e serenità.
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/Franchising
INIZIATIVA BENEFICA DI 101CAFFE’ Non c’è modo migliore di augurare il buongiorno con un semplice gesto, come offrire un caffè. 101CAFFE’ prosegue l’opera di vicinanza ai senzatetto, sostenendo alcune associazioni che offrono assistenza ai senza fissa dimora, maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria, proprio perché privi di abitazione. Infatti, la casa madre 101CAFFE’ ha deciso di sostenere la City Angels che, tra le tante attività umanitarie e solidali, gestisce a Milano tre centri di accoglienza e l’Opera Cardinal Ferrari, a cui il marchio si rivolge, donando il proprio caffè per la prima colazione. Umberto Gonnella, CEO e fondatore di 101CAFFE’, sottolinea che in questo periodo di crisi molti dei 120 punti vendita si sono impegnati in opere di solidarietà nei propri comuni, dimostrando condivisione con lo spirito del marchio. Opera Cardinal Ferrari dal 1921 è il luogo non solo di protezione, ma anche di ripartenza, dei senza fissa dimora. Con la campagna #noirestiamoallopera! lanciata a fine maggio 2020, l’organizzazione chiede aiuto per sostenere l’impegno di volontari e di operatori e per continuare a garantire ogni giorno la colazione, il pranzo a tavola, la doccia, la protezione e la sicurezza. Il marchio 101CAFFE’, fondato nel 2010, è specializzato nella vendita di caffè di qualità in cialde, capsule, grani, macinati e solubili, provenienti dalle migliori torrefazioni artigianali italiane, attraverso una rete di negozi in franchising. Oltre all’ineguagliabile scelta di caffè, i punti vendita si contraddistinguono per un’ampia gamma di bevande alternative al caffè, di macchine da caffè, di accessori e di una linea di prodotti di pasticceria regionale in piccolo formato, “Le Sfiziosità”, un marchio di proprietà di 101 Caffè srl. Conta oltre 101 punti vendita in Italia e all’estero. Da fine 2017 fa parte del capitale di 101CAFFE’ la Food Empire Holdings Ltd, multinazionale che detiene diversi marchi del food & beverage, quotata alla borsa di Singapore e attiva nei mercati di oltre 50 nazioni.
ROSSOPOMODORO APRE A MILANO NELLA PRESTIGIOSA ZONA DEI NAVIGLI Rossopomodoro, il noto brand della pizza e della cucina napoletana, ha aperto un nuovo locale il 29 maggio 2020, in Via Casale 7 a Milano, nella tipica zona della movida, sui Navigli. Con oltre cento punti vendita in Italia e nel mondo, con questa inaugurazione porta a 18 i Rossopomodoro con il nuovo posizionamento “Come un giorno a Napoli”. Tra cibo e cultura, monumenti e panorami, icone sacre e simboli scaramantici, a Rossopomodoro ci si immerge nella vera atmosfera di Napoli, che invita a vivere un’esperienza autentica: sentirsi “come un giorno a Napoli”, ovunque ci si trovi in Italia e nel mondo, con le pizze artigianali, l'arte dei pizzaioli napoletani, i piatti tipici di qualità, la tradizione e l'allegria. Roberto Colombo, Amministratore Delegato di Rossopomodoro Sebeto SpA, sottolinea che l’adesione di nuovi franchisee e di nuovi professionisti della ristorazione rende ancora più solida la trasmissione e la tutela in Italia e nel mondo della cultura secolare della pizza e della cucina napoletana. Una doppia attenzione verso i clienti con questa nuova apertura: le caratteristiche qualità e accoglienza sono declinate, in questo particolare momento storico, all’insegna della sicurezza massima. Infatti, i menù sono monouso e digitali, le posate in busta, sistemi di igienizzazione, distanziamento tavoli, personale protetto e asporto e delivery sigillati. Un plus e una novità: l’aperitivo di benvenuto.
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BURGER KING HA LANCIATO IN ITALIA I NUOVI SUMMER KING CON POMODORI AL FORNO L’estate 2020 di Burger King è contraddistinta da due novità: Summer King e Summer Chicken King, i nuovi panini in edizione limitata, preparati con pomodori italiani Saclà. Nei Summer King la carne alla griglia incontra i pomodori al forno. Con questa operazione, Burger King conferma l’impegno nella ricerca di materie prime provenienti da filiera italiana, come anche per il panino in edizione limitata preparato con Grana Padano DOP. Al momento, l’80% degli ingredienti impiegati dai ristoranti e dai locali BK Café in Italia proviene da fornitori italiani. La collaborazione con Saclà nasce dalla volontà di innovazione continua di Burger King e dalla ricerca di materia prima italiana. Saclà da sempre è attenta a soddisfare le esigenze di gusto dei suoi consumatori, proponendo una vasta gamma di prodotti e di formati che seguono i trend di consumo e coprono la quasi totalità dei target. Saclà, azienda italiana nata nel 1939, è presente in oltre 60 mercati, esportando l’italianità e la cultura del cibo di qualità. I pomodori utilizzati provengono da aziende agricole che ne garantiscono il rispetto della stagionalità e la riduzione dell’impatto ambientale, mentre la lavorazione ne mantiene le caratteristiche organolettiche. Fondata nel 1954, Burger King è una delle catene di ristorazione più importanti al mondo. Con Home of the Whopper, opera in oltre 17.700 sedi e serve più di 11 milioni di persone ogni giorno in oltre cento paesi. Quasi tutti i ristoranti sono di proprietà e sono gestito da affiliati indipendenti. Burger King è di proprietà di Restaurant Brands International Inc., con oltre 30 miliardi di dollari nel sistema di vendita e oltre 25mila ristoranti in 100 paesi. In Italia, con la società Burger King South Europe East, è presente dal 1999, anno di apertura del primo punto vendita a Milano. Oggi in Italia si contano oltre 220 ristoranti.
ROSSOPOMODORO RAFFORZA LA PARTNERSHIP CON DR. SCHÄR, LEADER EUROPEO NEL GLUTEN FREE Dal 2013 Rossopomodoro, azienda leader della ristorazione italiana, collabora con il leader europeo nel senza glutine Dr. Schär, per offrire a tutte le persone intolleranti o sensibili al glutine la migliore pizza verace gluten free. Il primo a realizzarla è stato Rossopomodoro a Milano e ad oggi si contano circa 40 ristoranti in Italia che offrono un menù con pizze di qualità, preparate con tutti i sapori dell’autentica pizza napoletana, ma senza glutine. Le pizze sono preparate con impasti e miscele senza glutine Quality by Schär, osservando un protocollo di sicurezza molto rigoroso, dalla stesura fino alla tavola. Rossopomodoro offre un menù dedicato al senza glutine con circa 13 pizze tradizionali, utilizzando i migliori ingredienti campani e italiani, selezionati con cura dall’Executive Chef Antonio Sorrentino. Tra le bevande, in questo menù interamente dedicato ai clienti intolleranti al glutine, è proposta anche la birra gluten free della Peroni. Dr. Schär e Rossopomodoro hanno lanciato, per i mesi di luglio e di agosto 2020, una promozione: una pizza in omaggio a tutte le persone che la ordinano gluten free. Al momento del pagamento si riceve un voucher, che dà diritto ad una pizza gratuita da consumare in qualsiasi Rossopomodoro in Italia aderente all’iniziativa.
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/Franchising
KFC RIAPRE IN ITALIA E FA RIPARTIRE IL PIANO DI SVILUPPO Appena è stato concesso dal governo, Kentucky Fried Chicken ha riattivato, nella massima sicurezza per dipendenti e clienti, i servizi, incluso il consumo nel ristorante, in tutti i ristoranti presenti in 12 regioni in Italia. Già nelle prime settimane dalla riapertura è stato ottenuto un importante recupero di vendite. Gli standard di sicurezza sono stati ulteriormente rinforzati, sulla base delle indicazioni delle autorità nazionali e regionali. Tuttavia, non appena è stato consentito, si è provveduto ad attivare i servizi di delivery, di take away e di drive thru, definendo accordi quadro con i player del delivery. KFC Italia si è anche impegnata a sostenere, con diverse donazioni di pollo fritto, il personale sanitario degli ospedali Luigi Sacco di Milano, Humanitas di Rozzano e San Gerardo di Monza. Inoltre, ha donato, attraverso Yum! Foundation, 50mila dollari alla Rete Banco Alimentare e i franchisee hanno cercato di offrire un contributo alle comunità dei territori in cui operano. Oggi, KFC mira allo sviluppo del sistema, che dà lavoro in Italia a oltre mille persone. A livello nazionale è anche ripreso l’attività del progetto Harvest, che raccoglie e dona le eccedenze alimentari attraverso la Rete Banco Alimentare. In questa iniziativa sono coinvolti 14 ristoranti KFC e 14 organizzazioni che aiutano persone in difficoltà e che ha consentito di donare, dal 2017, 25mila pasti, per un totale di 200mila pezzi di pollo. Nato negli Usa nel 1930, KFC è leader del mercato di riferimento con oltre 24mila ristoranti in più di 145 paesi e dà lavoro a 800mila persone nel mondo. KFC è in Italia dal 2014 e conta 38 ristoranti in 12 regioni. KFC è una società del gruppo Yum! Brands Inc., che comprende anche i marchi Pizza Hut, Taco Bell e The Habit Burger Grill. Con più di 50mila ristoranti in oltre 150 paesi, Yum! Brands è una delle più grandi aziende della ristorazione al mondo.
AUGUSTO CONTRACT PER ALICE PIZZA A Milano, il 3 giugno 2020, è stato inaugurato ad Assago il locale Alice Pizza. Si tratta del primo punto vendita realizzato da Augusto Contract per il rinomato brand romano di pizza al taglio. Aperto all’interno del Centro Commerciale Milanofiori, il cantiere, partito prima della chiusura, ha potuto riprendere e concludere i lavori appena è stato possibile. Per il nuovo locale, Augusto Contract si è occupato di ogni aspetto della realizzazione. Numerose sono le collaborazioni dell’azienda di Jesi con marchi di pizzerie, pani e lievitati, a testimonianza di un trend che continua a crescere e a entusiasmare i consumatori. Nata nel 2013 da una costola dell’azienda di Augusto Bocchini, pioniere italiano nel design di attrezzature per l’Horeca, Augusto Contract è stata tra le prime a introdurre il concetto di food service general contractor in Italia, studiando ad hoc soluzioni personalizzate per gli imprenditori.
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DA MAIL BOXES ETC. INCENTIVI PER RIPARTIRE E CRESCERE Mail Boxes Etc., azienda leader nel settore delle spedizioni e della logistica, ha studiato una serie di incentivi per ridare slancio al mondo dell'imprenditoria, dopo il lungo periodo di chiusura imposto dal governo. Il comparto non si è mai fermato e oggi rappresenta un'opportunità interessante per chi desidera avviare un'attività. Al fine di offrire un aiuto concreto ai futuri franchisee, Mail Boxes Etc. ha deciso di ridurre del 30% il canone di affiliazione (fee d'ingresso). L'incentivo è riservato a tutti coloro che aderiranno alla rete MBE entro il 31 agosto 2020. Inoltre, i nuovi imprenditori potranno avvalersi di un'attività di telemarketing realizzata ad hoc, con l’obiettivo di intercettare potenziali clienti presenti nel territorio di competenza. L’attività di MBE, in questi mesi di emergenza sanitaria, è cresciuta e si è sviluppata ulteriormente, affermandosi come partner strategico per i player del mercato e-commerce. Per entrare a far parte della rete MBE non è richiesta un’esperienza particolare, bensì diverse caratteristiche personali: intraprendenza, entusiasmo, cultura del servizio e predisposizione alla vendita. I servizi MBE soddisfano richieste delle PMI, dell’e-commerce e dei clienti privati, offrendo un ampio ventaglio di soluzioni: dalle spedizioni all'imballaggio, dalla logistica alle soluzioni di stampa e di marketing. Inoltre, Mail Boxes Etc. ha studiato vari incentivi per gli imprenditori già affiliati che volessero aprire nuovi centri. In Italia, gli imprenditori proprietari di più centri sono oltre 50, un numero che conferma la validità del modello di business. MBE Worldwide S.p.A., con sede a Milano, è un network di centri servizi in franchising e di proprietà. Attualmente, MBE opera sotto tre diversi marchi, Mail Boxes Etc., AlphaGraphics, PostNet, e la sua rete globale conta più di 2.600 centri servizi e oltre 10mila addetti in 52 paesi. Nel 2019, MBE ha riportato un fatturato aggregato pari a € 918 milioni ($ 1.028 milioni). Inoltre, sono stati firmati nuovi accordi Master Licensees, con l’obiettivo di sviluppare l’attività a marchio Mail Boxes Etc. in quattro nuovi paesi: Paesi Bassi, Egitto, Singapore e Bielorussia.
MCDONALD’S E GIALLOZAFFERANO DI NUOVO INSIEME Dopo otto milioni di panini venduti nel 2019, tornano le ricette nate dall’incontro tra McDonald’s e il food media brand del Gruppo Mondadori GialloZafferano, realizzate con ingredienti di qualità rigorosamente d’origine italiana. Da fine giugno 2020, in tutti i 600 ristoranti italiani McDonald’s – di cui il 90% è gestito con la formula del franchising da 140 imprenditori locali e dove l’84% delle materie prime è reperito da fornitori italiani – è possibile gustare i due nuovi panini McChicken Variation, Audace e Goloso, con 100% petto di pollo italiano, che si aggiungono alla ricetta originale del classico McChicken. La social multimedia company GialloZafferano è in grado di intercettare le passioni e gli interessi degli utenti, creando delle comunità di persone a cui proporre contenuti, prodotti ed esperienze uniche. In occasione del lancio delle nuove proposte, si è svolto un evento in diretta social sui profili Facebook e Youtube di GialloZafferano. È previsto anche un progetto di storytelling, realizzato dal team di GialloZafferano, che a bordo di un’Ape car accompagnerà tutti gli utenti in un tour negli stabilimenti McDonald’s, alla scoperta delle eccellenze alimentari del paese.
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FRANCHISING, UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA Spirito di squadra, fare rete, supportarsi a vicenda. A cura di Giuseppe Bonani
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Sono questi i valori alla base del concetto di franchising che da sempre mi hanno affascinato e appassionato tanto da spingermi a conoscere, studiare e approfondire il mondo che rappresenta e veicola. Una passione, quella per il franchising, che coinvolge tutta la mia famiglia di origine: infatti, i miei fratelli, Ernesto e Fabrizio Lo Russo, sono entrambi imprenditori nel mondo del franchising. Il primo incontro tra il franchising e la mia famiglia è avvenuto grazie a mio fratello Ernesto che da molti anni vive e lavora negli Stati Uniti, patria del franchising. Pur avendo già una sua impresa, è sempre alla ricerca di qualche nuova idea imprenditoriale così, cercando qualcosa di nuovo e diverso dal solito, si imbatté in Color Glo International innamorandosene al punto tale da voler coinvolgere anche Fabrizio e portare l’idea in Italia. Quello che colpì i miei fratelli fu l’elemento innovativo offerto da questo brand specializzato in rigenerazione di superfici in pelle e plastica. Grazie agli interventi effettuati da tecnici specializzati e altamente qualificati, danni accidentali come buchi, strappi, bruciature, screpolature o dovuti all’usura possono essere riparati senza sostituzione con l’uso di prodotti esclusivi (creati nei laboratori della casa madre americana) e tecniche professionali. Fu così che, dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie all’avvio di una attività, nel 2005 i miei fratelli diventarono Master franchisee italiani di Color Glo. Da quel momento è stato un crescendo di soddisfazioni, sfide, successi, battaglie vinte, perse o pareggiate ma soprattutto è stata – ed è – una grande palestra imprenditoriale. In nessun altro ambito come nel franchising è possibile sperimentare il concetto di rete, network e supporto reciproco. Il successo del singolo equivale al successo di tutti. Franchisor e franchisee giocano nella stessa squadra e hanno tutti la stessa comunanza
di intenti, condividono gli stessi valori e obiettivi. Anche tra franchisees esiste questo stesso spirito di condivisione: chi ha più esperienza supporta i nuovi arrivati, a tutti è chiaro il concetto del “si vince insieme” e quanto più è forte l’unità d’intenti tanto maggiore sarà il successo ottenuto. L’esperienza maturata in prima persona nella gestione di una rete franchising ha spinto Fabrizio ed Ernesto a rendere disponibile ad altri il proprio bagaglio di conoscenze: è nata così Soluzioni Italia, specializzata nello sviluppo di reti franchising a cui si sono aggiunti progetti sempre nel campo del franchising: Expo Franchising Napoli, unico evento dedicato al franchising, al business e al retail del Sud Italia, e Start Franchising, free press dedicato al franchising e all’imprenditoria. La mia personale passione per il franchising mi ha portato, invece, a dare vita ad un libro – insieme alla giornalista Viviana Cianciulli – intitolato “Franchising Italiano. 50 storie di imprese che hanno fatto (im)presa in Italia e la prossima potrebbe essere la tua!” realizzato per celebrare 50 anni di franchising nel nostro Paese. Anche oggi che l’economia mondiale è stata completamente stravolta dall’emergenza Covid-19 resto fermamente convinto che il franchising sia un’ottima opportunità per entrare nel mondo del business e dell’imprenditoria. Perché? Perché il franchising è come un puzzle dove ogni singolo tassello è di fondamentale importanza per il raggiungimento del risultato finale: soltanto insieme ed uniti si superano momenti difficili e si realizzano grandi progetti. D’altronde “Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano”.
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RUBRICA ASSOFRANCHISING Rubrica a cura di Assofranchising
Il Franchising, un modello dinamico e potente
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Durante i lunghi mesi di lockdown forzato, Assofranchising è rimasta al fianco dei propri Soci, supportandoli quotidianamente e fattivamente.
quantitativi sul franchising in Italia nel 2019, che verranno successivamente pubblicati nel “Rapporto Assofranchising Italia 2020 Strutture, Tendenze e Scenari”.
Grazie alla collaborazione con Confcommercio-Imprese per l’Italia e al coinvolgimento dei consulenti ed esperti di Assofranchising, abbiamo fornito informazioni, interpretazioni normative e organizzato webinar formativi; inoltre, abbiamo adottato un protocollo di sicurezza per il contenimento dell’epidemia per facilitare la ripartenza delle attività, rendendolo disponibile a tutti i franchisor.
Inoltre, stiamo lavorando per arricchire ulteriormente il nostro programma formativo, puntando, per il momento, sulla formazione online, anche se siamo determinati a riprendere, appena possibile, tutte le attività “fisiche” di networking, formazione e incontro che rappresentano per Assofranchising i momenti più significativi e di valore.
Sono state settimane impegnative, ma il contatto costante con i Soci, che ha visto il CD riunito in modo semi-permanente per ben due mesi, ha confermato l’importanza del ruolo dell’Associazione come luogo di confronto, scambio di opinioni e ricerca di soluzioni condivise per il successo del sistema franchising. Forte di questa rinnovata consapevolezza, AIF ha preparato un’agenda ricca di attività e iniziative: si comincerà con una campagna pubblicitaria dove i nostri Soci saranno i protagonisti e i migliori ambasciatori di un settore che, nel 2018, ha rappresentato un giro d’affari pari ad oltre 25 miliardi di euro. A proposito di numeri, a luglio diffonderemo i primi dati quali-
Assofranchising rappresenta, promuove e difende gli interessi economici, sociali e professionali delle reti in franchising associate. Dal 1971, anno della sua nascita, Assofranchising si è contraddistinta per la fitta rete di relazioni con le Istituzioni e gli altri Enti o Associazioni che hanno interessi coincidenti o vicini ai suoi. Attiva servizi e consulenza mirata, organizza eventi promozionali per i soci, di networking e di studio su temi d’interesse, offre accordi quadro e convenzioni sui molteplici aspetti e prodotti che interessano le aziende che operano in franchising e le relative reti di punti vendita.
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SONDAGGIO 2019 SUL FRANCHISING IN FRANCIA Il Franchising, un modello dinamico e potente A cura di Giuseppe Bonani
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Il sondaggio annuale sul franchising della Banque Populaire, in collaborazione con la Federazione Francese del Franchising (F.F.F.) e con la partecipazione di Kantar, è lo studio di riferimento sul mondo del franchising in Francia. Questo studio fa luce sul profilo dei franchisor e dei franchisee, sulle loro strategie, sui loro punti di forza, sulle loro preoccupazioni e sulla loro capacità di evolversi in un mondo in costante cambiamento.
Imprenditori in franchising, chi sono? Secondo il sondaggio annuale (il 16° per l’esattezza), 7 franchisee su 10 hanno scelto di rimanere nella stessa regione e il 46% ha aperto il proprio punto vendita nello stesso settore di attività della professione precedente. 4 franchisee su 10 sono donne. L'età media dei franchisee è di 48 anni con un'anzianità media di 12 anni nel loro stesso settore e l'82% intende continuarvi la loro attività.
Avviare un'attività indipendente in franchising Avere una tua attività, essere il tuo capo, cambiarti la vita. Un francese su tre (esattamente il 31%) aspira a lanciarsi in un’attività indipendente e tra questi il 38% prevede di farlo in franchising. Il franchising rassicura i futuri imprenditori che possono fare affidamento su un marchio e sulla sua notorietà, sulla formazione e sulla trasmissione del know-how dell'affiliante, beneficiando quindi di assistenza permanente e di una serie di servizi. I franchisee confermano questo punto poiché il 48% di essi dichiara di lanciare un franchising per assicurarsi il supporto e le risorse per sviluppare la propria attività. Un modello dinamico e adattabile Ll'84% degli affiliati dichiara che il proprio franchisor ha cambiato il concept e il 78% conferma che l'impatto è stato vantaggioso per la propria attività. Il 78% si dichiarano ottimisti per il futuro della loro attività. Questo dinamismo è stato dimostrato da un aumento del loro fatturato per 6 franchisee su 10 lo scorso anno.
Franchising, l'imprenditorialità al centro dei mercati I cambiamenti tecnologici e sociali stanno inducendo i consumatori a comprare quando e come vogliono. E mentre alcuni aspirano soprattutto a consumare di più, altri preferiscono dare un senso ai loro acquisti. 7 francesi su 10 fanno acquisti nei negozi che sostengono la produzione locale.
METODOLOGIA Indagine metodologica effettuata telefonicamente, dal 17 settembre al 12 dicembre 2019, con un campione rappresentativo di 400 franchisee e 151 franchisor, costituito secondo il metodo delle quote (data di creazione della società, settore di attività, regione).
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DI MODA, COVID-19 E POLARIZZAZIONI Rubrica Quadrante a cura di Mara Licia Frigo
«Mara, che ne dici se nel prossimo articolo parli di moda e Covid19?» …Gaudio e tripudio. Perché insistete nel farmi parlare di questo argomento? Fior fiore di testate e giornalisti, da marzo ad oggi, hanno già raccontato passo a passo le vicissitudini del settore. Personalmente ho ritardato il cambio di armadio, acquistato alcuni capi (in negozio, non in modalità virtuale) e mi sono perplessa della moda milanese di andare in giro con la mascherina a sottogola. Ma si sa, io ho un’opinione su tutto. Faccio però un passo indietro. Non vorrei che qualcuno pensasse che la mia ritrosia sull’argomento sia dettata dal fatto che mi vesto come un albero di Natale o che, aprioristicamente, io odi la moda. Quello che non sopporto è che, se non sei à la page scatta nell’altro la necessità fisiologica di giudicare. Perché alla fine è tutto qui. Una questione di giudizio. Formulare dentro di sé, o esprimere, un giudizio di valore, di merito, di approvazione o di biasimo su persone o cose. Ho come l’impressione che, ad oggi, sia diventata questa la nuova Moda. E lo faccio anche io, non mi nascondo certo dietro ad un dito. Tendo però a contestualizzare. Cosa vuol dire? Sono al supermercato, jeans e camicetta, borsa “da donna” – quelle che contengono anche le carte delle caramelle che ti ripromettevi di buttare 3 anni fa per capirci – ballerine, e un trucco più da abitudine che da velleità. Giro con il “cestino” sadico, quello con le ruote, al quale non si alza mai il manico se non dopo aver effettuato una mossa alla Hulk.
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luglio\agosto 2020 Vedo una signora tacco 12, scarpe obbligatoriamente rosse. Vestita di tutto punto, classico tubino magari un po' troppo stretto su fianchi e seno. Tirata a lucido tra capelli vaporosi e trucco ben visibile. La borsa ha le dimensioni di un portafoglio con relativa catenella. Lei invece gira con il carrello, quello vero, mica come il mio. Ci incrociamo, ma dietro la mascherina faccio fatica a leggere le sue espressioni facciali. La mia pompa sodio-potassio comincia a snocciolare una serie di reazioni a quello che vedo. “Esagerata! – il primissimo pensiero che emerge dalla mia massa spugnosa – ma perché ti conci così per andare a fare la spesa? – il secondo. Mi autocensuro sul terzo, solo perché ho i miei parametri di eleganza e quei colori azzeccati con la colla di elegante non hanno nulla. Situazioni simili sono capitate a tutti, e se si vuole essere onesti con sé stessi, anche i relativi giudizi magari in alcuni casi scadendo anche nel triviale. Esercitiamo la nostra facoltà del giudizio e così facendo reputiamo chi o ciò che ci circonda in un modo o in un altro. Noi siamo ciò che gli altri dicono di noi. Insomma, siamo la nostra reputazione. Da questa dipendono la nostra identità e in alcuni casi persino la nostra esistenza. Eppure non ci appartiene. È un prodotto sociale, un giudizio – a volte una sentenza – valoriale emessa dal contesto di riferimento. È il contesto che interpreta e valuta ciò che diciamo, facciamo, scegliamo (o non diciamo, non facciamo, non scegliamo). Tale giudizio si basa sul livello di coerenza tra le nostre scelte o i nostri comportamenti e le regole o valori condivisi dal gruppo di cui facciamo parte. L’influenza sociale ci spinge in sostanza ad omologarci alle aspettative del nostro gruppo di riferimento. E tutto questo con un solo scopo: essere accettati e, di conseguenza, costruire la nostra identità. C’è un però. Il contesto sociale è un sistema simbolico (inteso come fatto di simboli) che basa le proprie valutazioni sull’interpretazione di ciò che percepiamo. Insomma, sembra il solito cane che si morde la coda. La costruzione della nostra identità segue le regole di una realtà percepita o, come la definisce Matteo Flora, uno dei maggiori studiosi italiani di Reputazione, di una rappresentazione socialmente negoziata. Ma ora che la nostra rappresentazione della realtà non è stata piu negoziata durante il lockdown è cambiato qualcosa? Secondo me sì. Ho notato un livello di polarizzazione dei comportamenti generali che sembrano fare da specchio alle micro realtà nelle quali le persone hanno vissuto in questi mesi, per farla semplice, il loro nucleo familiare. Il comportamento manifesto di alcuni bipedi che razzolavano per le strade mi ha detto molto del sopracitato nucleo familiare, che, ergendosi ad unico contesto socialmente condiviso per un lasso di tempo sufficiente ad addestrare il mio gatto a spegnere le luci di casa, sta riversando in un contesto più ampio la loro essenza. Buona o cattiva, ne sono stata giudice anche io, come lo siete stati voi mugugnando in fila perché gli altri non rispettavano le distanze sociali richieste. Proverò con un esperimento sociale: andrò in giro con i calzini bianchi e i sandali alla Sturmtruppen maniera. Chissà se la Moda potrà digerire questa polarizzazione.
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PROFILO FRANCHISOR:
BEFED è il pub di successo tutto italiano. Nato nel 1996, oggi conta oltre 30 punti vendita fra Italia ed estero. Nei nostri Pub è possibile gustare l’unico e originale Galletto BEFED alla brace, accompagnato dall’ottima Birra Artigianale, e vivere lo speciale Spirito BEFED. BEFED è il pub ideale per giovani, famiglie e gruppi di amici, un luogo dove rilassarsi e mangiare bene. Un luogo dove tornare, ogni volta che c’è bisogno di sentirsi a casa e di divertirsi. Dal 1996, difendiamo il diritto più sacro di tutti. Quello di non pensare a niente e divertirsi, almeno per qualche ora. Ci battiamo per l’informalità, perché c’è sempre un ottimo motivo per non prendersi troppo sul serio. La nostra formula è semplice: l’inimitabile Galletto da mangiare con le mani, la Birra Artigianale buona e beverina, un’esperienza genuina che non si ferma alla cena. La nostra sfida è farti divertire come in una grande famiglia con un’idea così normale che è straordinaria: passare una serata indimenticabile e... e basta!
Ragione sociale e indirizzo: BEFED FRANCHISING S.R.L. Sito Internet: www.befedpub.com Settore Merceologico: brewpub Attività: ristorazione Anno di fondazione dell’Azienda: 1996 Anno di lancio del franchising in Italia: 2002 PV diretti Italia: 9 PV in franchising Italia: 20 PV in franchising all’estero: 1 Regione/i italiane di interesse per lo sviluppo: tutta Italia Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: Francia
PROFILO FRANCHISEE Bacino d’utenza: minimo 25.000 abitanti Ubicazione ottimale PV: centri commerciali, centro urbano, retail park, periferia urbana, traffic road, travel retail. Superficie media PV: da 80 a 450 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: 4/15 Esperienza pregressa nel settore: non necessaria Formazione iniziale: circa 1 mese Arredo e investimento medio iniziale: da 800.00 a 1400.00 € /mq Fatturato medio annuo (stima): da 600.000.00 € 2.000.000.00 € Merce in conto vendita: NO Sistemi informativi offerti: SI Diritto d'ingresso: 15.000.00/25.000.00 € Canoni periodici (royalties): 2% primi due anni, dal terzo anno in poi 3% Canoni periodici fissi: 300.00 € (quota radio) Pubblicità a livello locale: SI Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: SI Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni
CONTATTI FRANCHISOR Sede legale: Via Madonna della Neve, 27 - Bergamo Referente franchising: Lina Oldrati Telefono: 391.7200099 - 035/219471 E-mail franchising: affiliazioni@befed.it / franchising@ befed.it Sito Internet: www.befedpub.com
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PROFILO FRANCHISOR:
CAPATOAST è la prima toasteria in Italia, un luogo dove il toast è grande protagonista, preparato con pane artigianale senza alcol etilico e farcito con ingredienti di qualità e di provenienza esclusivamente italiana. Tra gli altri punti di forza del format ci sono la varietà del menù (oltre trenta ricetta di toast salati e dolci) e le dimensioni “mega” di ogni fetta di pane grazie al quale il toast si trasforma da semplice spuntino a originale e gustoso pasto completo. Dopo lo strepitoso successo del primo punto vendita “take away” aperto a Napoli nel novembre 2014 (850.000 euro di fatturato sviluppato in uno store di meno di 20mq di area vendita e oltre 120.000 toast venduti in 12 mesi) è iniziato il percorso di sviluppo che ha portato CAPATOAST a diventare oggi tra le più autorevoli catene di fast food nel settore della ristorazione italiana con 32 punti vendita aperti nelle più importanti città e centri commerciali.
Ragione sociale e indirizzo: PROPOSITUM S.R.L. – Via del Parco Margherita 34 – Napoli (NA) Sito Internet: www.capatoast.it Attività: ristorazione fast food Anno di fondazione: 2014 PV diretti in Italia: 8 PV in franchising in Italia: 24
PROFILO FRANCHISEE Canale di sviluppo: Centri commerciali con rating alto. Centri storici. travel retail. Media scontrini giornaliera: 142 (scontrino medio 8,6 euro). Target: Trasversale. Metratura ideale: format “completo” min. 40mq con sedute esterne (in assenza di spazio esterno min. 100 mq). Format “chiosco” min. 18 mq (con deposito dedicato min. 12mq) Fornitura arredi, macchinari e attrezzature: SI Progettazione architettonica e impiantistica: SI Formazione pre e post apertura: SI Campagna pubblicitaria di lancio e comunicazione post apertura: SI
CONTATTI FRANCHISOR Referente franchising: Marco Micallef marco.micallef@capatoast.it franchising@capatoast.it
© centrocommercialemetropolis.it
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PROFILO FRANCHISOR:
Click Café Italia è uno dei principali franchising italiani nel settore del caffè porzionato ed è l’unico ad essere specializzato anche nel mondo del tè e tisane, delle eccellenze artigianali e delle idee regalo legate al mondo coffee and tea. L’azienda opera sul mercato con marchi esclusivi ed è in grado di proteggere i propri affiliati dalla concorrenza tradizionale offline e da quella sleale online, concetti ormai essenziali per intraprendere un nuovo progetto in questo settore. L’azienda non si è lasciata intimidire da questo momento così delicato per l’economia italiana ed oggi guarda al futuro perfezionando la sua formula di affiliazione attraverso un ulteriore potenziamento del proprio modello di business. Più che innovazione di prodotto infatti, l’azienda spinge sul concetto di differenziazione apportando una vera e propria innovazione del modello di business. La formula di affiliazione Click Cafè diventa unica poiché si arricchisce di un elemento che nessun competitor è in grado di offrire al momento: la gestione “tradizionale” del Click Café Shop viene affiancata dalla possibilità di creare una rete di Corner Cialde e Capsule sul proprio territorio di competenza.
Ragione sociale e indirizzo: SGV SERVICE S.R.L. Settore Merceologico: Caffè, tè e tisane, eccellenze artigianali, idea regalo. Anno di fondazione dell’Azienda: 2007 Anno di lancio del franchising in Italia: 2014 PV diretti Italia: 1 PV in franchising in Italia: 38 Regione/i italiane di interesse per lo sviluppo: Centro Nord Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: Europa, con formula Corner Cialde & Capsule
PROFILO FRANCHISEE Bacino d’utenza: 20.000 abitanti Ubicazione ottimale PV: Zone centrali con forte passaggio veicolare e pedonale Superficie media PV: 50-70 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: 1 Esperienza pregressa nel settore: non richiesta Formazione iniziale: Stage in azienda di 3 giorni Arredo e investimento medio iniziale: € 11.500,00 + IVA Fatturato medio annuo (stima): € 100.000,00 - € 200.000,00 Merce in conto vendita: NO Sistemi informativi offerti: SI Diritto d'ingresso: NO Richiesta garanzia: NO Canoni periodici (royalties): NO Canoni periodici fissi: NO Pubblicità a livello locale: SI Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: Non richiesti Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni
CONTATTI FRANCHISOR
Sede legale: SGV SERVICE S.R.L. Corso Garibaldi, 8 – 84123 - Salerno Referente franchising: Dott.ssa Stefania Stasolla Telefono: 0039 0827 22 49 41 E-mail franchising: franchising@clickcafe.it Sito Internet: www.clickcafe.it www.clickcafe.it/shop www.cornercialdecapsule.com
© franchisingfranchising.it
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PROFILO FRANCHISOR:
Mrs.Sporty ha un posizionamento di successo nel mercato del fitness. L’innovativa tecnologia Pixformance e il nostro allenamento funzionale a circuito garantiscono la personalizzazione dell’allenamento in funzione degli specifici obiettivi di ciascuna donna, differenziando così Mrs.Sporty da qualsiasi altro operatore. Avere dei chiari tratti distintivi è essenziale per essere competitivi. Nel fitness rivolgersi esclusivamente all’universo femminile è una strategia vincente! Permette di concentrarsi su una grandissima fetta di mercato, di tutte le età, che ha esigenze specifiche e che Mrs.Sporty riesce pienamente a soddisfare. Con 450 Fitness Club in sette Paesi europei Mrs.Sporty è leader nel mercato del fitness e continua la sua espansione in Italia selezionando imprenditori su tutto il territorio.
Ragione sociale e indirizzo GoSporty S.r.l. – Piazza Carbonari, 20125 Milano Sito Internet www.mrssporty.it Settore Merceologico - Palestre Attività - Fitness Club per donne Anno di fondazione dell’Azienda: 2004 Anno di lancio del franchising in Italia: 2016 PV diretti Italia: (n.) - 2 PV in franchising Italia: (n.) - 20 PV in franchising all’estero: (n.) - Oltre 400 Regione/i italiane di interesse per lo sviluppo: Tutte le Regioni Franchisee singoli: (n.) - 18 Multi-Unit Franchisee: (n.) - 1 Master Franchisee: (n.) - 1
PROFILO FRANCHISEE
Bacino d’utenza: (n. minimo abitanti) - 20.000 Ubicazione ottimale PV: - Zona residenziale, anche semiperiferica o periferica. Parcheggi non necessari Superficie media PV: - 200 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: 2 Esperienza pregressa nel settore: - No Formazione iniziale: (in giorni) - 14 Arredo e investimento medio iniziale: - 30.000 € Fatturato medio annuo (stima): - 250.000 € Merce in conto vendita: - Niente merce. Franchising di servizi Sistemi informativi offerti: - Sì Diritto d'ingresso: - 17.900 € Richiesta garanzia: - No Canoni periodici (royalties): - 7% Canoni periodici fissi: No Pubblicità a livello locale: - No Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: Sì Assistenza in loco in fase di apertura: - Sì Assistenza per la durata del contratto: - Sì Zona di esclusiva: - Sì Durata contratto: - 5 anni
CONTATTI FRANCHISOR
Sede legale: Piazza Carbonari angolo Via Stresa – 20125 Milano Referente franchising: Emanuele Basile Telefono: 02-45371500 E-mail franchising: ebasile@gosporty.it Sito Internet: www.mrssporty.it © gallinepadovane.it
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