IL MAIALE ® TRANQUILLO , NUOVA FILOSOFIA CON RADICI ANTICHE di Giovanni Ballarini
Giuseppe e Stefano Bettella, padre e figlio. Insieme hanno sviluppato la produzione di salumi della famiglia.
olto, anzi, moltissimo è stato detto del maiale, anche da GIULIO CESARE CROCE (1550-1609), nato vicino a Bologna, a San Giovanni in Persiceto, da una famiglia di fabbri. Fabbro a sua volta, Croce lascia gradualmente l’arte familiare per fare il cantastorie, acquisendo fama raccontando le sue storie per corti, fiere, mercati e case patrizie, accompagnandosi anche con un violino
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e lasciandoci una vasta produzione letteraria che comprende un trattatello1 sull’eccellenza del porco. In questo elogio, l’autore immagina che “avendo madre natura prodotto un gran numero di animali e vedendo che tutti avevano qualche mancamento e qualche difetto, chi era amaro, chi insipido, chi aspro, chi dolce e, in conclusione non ve n’era alcuno che fosse compitamente perfetto… per provvedere a questo disordine
creò il maiale”. Un animale che ha tante ottime e utili denominazioni, ma non ancora quella di essere tranquillo. Tranquillo, calmo, sereno, dal latino trans e quies, al di là e oltre la quiete, è una splendida parola che dipinge la tranquillità come una serenità superlativa, condizione che è bello poter riservare a casi eletti come una polla d’acqua cristallina e indisturbata che si allarga nel primo corso del torrente,
Premiata Salumeria Italiana, 3/21