Eccellenza di Toscana - Sommelier n. 51

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è un viaggio nel viaggio • TUTTO IL BUONO DELLA REGIONE • www.vetrina.toscana.it olio Evo Toscano Igp è un viaggio nel viaggio alla scoperta di ristoranti, botteghe, prodotti tipici • TUTTO IL BUONO DELLA REGIONE • www.vetrina.toscana.it #unviaggionelviaggio IG @vetrinatoscana olio Evo Toscano Igp

28 WINE WORLD Niccolò Marzichi Lenzi. Esperimento Biserno Niccolò Marzichi Lenzi. Biserno experiment

37 TOP TEN

Grandi Bianchi

Great white wines

TASTED IN THE NEWSROOM

48 LE GRILLAIE, VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO MELINI

49 MELACCE 2022, MONTECUCCO VERMENTINO DOC COLLEMASSARI

50 ALBUS RISERVA, MAREMMA TOSCANA DOC TENUTA MORAIA

52 TOP TEN

Rosati frizzanti

Sparkling Rosé

8 EDITORIAL Visioni contemporanee Contemporary visions 10 WINE PEOPLE Federica Cecchi 11 WINE PEOPLE Massimo Tortora 12 UNDER 15€ Vermentini Toscani 14 MIGLIOR SOMMELIER AIS DELLA TOSCANA 2023 Simone Vergamini 16 COURSES Nel segno della formazione In the name of training 18 NUOVE GEBERAZIONI All’orizzonte On the Horizon
Eccellenza di Toscana | Summer 2023 | n. 51 16 28 18 62 CONTENT

80 CARTA DEI VINI

TRUCCHI DEL MESTIERE

Elementi essenziali per progettarla

Essential elements for designing it

RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA AIS 2023

È possibile rinnovare l’adesione all’AIS nei seguenti modi: Internet, sul sito www.aisitalia.it; c/c postale n. 58623208 intestato a Associazione Italiana Sommeliers, Via Ronchi, 9 - 20134 Milano (MI) - Italia, causale ‘Quota AIS 2022’; Bonifico presso Banca Intesa Sanpaolo Spa Codice IBAN IT17T0306909606100000070370 intestato ad “Associazione Italiana Sommelier”, per versamenti dall’estero codice SWIFT: BPMOIT22XXX - Indicare nella causale “Quota associativa 2023”. La quota associativa è di 90 euro. Entra a far parte della grande famiglia AIS. Potrai condividere, con altri 40mila colleghi, una passione comune, uno stile di vita, l’orgoglio di appartenere alla più grande e qualificata organizzazione di vino al mondo. Potrai usufruire inoltre di molteplici sconti e vantaggi riservati ai membri dell’associazione. Tra i molteplici vantaggi, l’invio della Guida ai migliori vini d’Italia - Vitae e della rivista trimestrale Sommelier Toscana, realizzata interamente e rinnovata nella grafica e nei contenuti. I Soci AIS potranno inoltre accedere, a condizioni di assoluto privilegio, al Vinitaly e a tu i gli eventi e le degustazioni che l’Associazione Italiana Sommelier organizza sul territorio nazionale a raverso le Associazioni territoriali e all’estero con i Club AIS.

WINE WORLD 60 VIGNETI LA SELVANELLA 50 anni di storia di Toscana 50 years of Tuscany’s history
PICCINI 1882 Ultra-design e circolarità Perfect design and circularity
FAMIGLIA CECCHI Passione Sangiovese Sangiovese Passion 66 WINE & MUSIC UN CALICE DI NOTE
nel mondo di un binomio straordinario The journey into the world of the extraordinary combination
DAVIDE PAOLINI LA SUPREMAZIA DELLA MATERIA PRIMA Il futuro della ristorazione toscata The future of fine dinine scene in Tuscany 64 60 74 66
62
64
Viaggio
74
Eccellenza di Toscana | Summer 2023 | n. 51
CONTENT

Presidente - Cristiano Cini

Dire ore Responsabile - Marzia Morganti Tempestini

Condire ore - Ma eo Parigi Bini

Dire ore Editoriale - Roberto Bellini

Vicedire ore - Teresa Favi

Dire ore Commerciale - Alex Vi orio Lana

Rivista realizzata da: Gruppo Editoriale S.r.l.

Alex Vi orio Lana, Ma eo Parigi Bini

Via Cristoforo Landino, 2 - 50129 Firenze - Tel. 055 0498097

Iscrizione al Registro degli Organi di Comunicazione (ROC): 18374 www.gruppoeditoriale.com - redazione@gruppoeditoriale.com

In redazione: Francesca Lombardi, Virginia Mammoli, Martina Olivieri

Hanno collaborato: Silvia Andreini, Paolo Bini, Riccardo Bini, Emiliano Bogani, Luca Carmignani, Andrea Galanti. Filippo Lazzerini, Barbara Massai, Michela Tassi, Niccolò Tempestini

Grafica: Melania Branca, Clelia Giardina

Traduzioni: Tessa Conticelli, Centotraduzioni, Landoor

Foto: Marco Badiani, Andrea Dughe i, Lorenzo Cotrozzi, Dario Garofalo, Alessandro Moggi, New Press Photo, Pasquale Paradiso

Foto di copertina: Nikola Bikar

Pubblicità: Gianni Consorti, Alessandra Nardelli

Editore: Associazione Italiana Sommelier - AIS Toscana - Registrazione Tribunale di Prato n.15 del 29/10/2003

ORGANIGRAMMA AIS TOSCANA

Presidente regionale

Cristiano Cini

Vice-presidente regionale

Marcello Vagini

Dire ore amministrativo/finanziario

Massimo Mane i

Dire ore tecnico e coordinatore dida ico

Roberto Bellini

Responsabile regionale marketing e comunicazione

Andrea Galanti

Consigliere nazionale

Giovanni Luche i

Responsabili regionali area concorsi

Valentino Tesi, Simone Loguercio Responsabile servizi regionali

Massimo Rossi

Referenti guida ‘Vitae’

Roberto Bellini

Referente guida ‘Eccellenza di Toscana’

Roberto Bellini

CONSIGLIERI REGIONALI

Cristiano Cini, Marcello Vagini, Lorenzo Chiappini, Massimo Rossi, Massimo Castellani, Sabrina Diligenti, Massimo Tortora Antonio Arrighi, Olimpia Bertolucci, Luca Carmignani, Bruno Caverni, Luigi Pizzolato, Claudio Fonio, Roberto Bellini Luca Radicchi, Stefano Sandrucci, Leonardo Taddei, Maurizio Zanolla

COMITATO ESECUTIVO

Cristiano Cini, Marcello Vagini, Massimo Mane i, Roberto Bellini

DELEGATI

Apuana Lorenzo Chiappini | Arezzo Massimo Rossi

Firenze Massimo Castellani | Grosseto Sabrina Diligenti

Livorno Massimo Tortora | Isola d’Elba Antonio Arrighi

Lucca Olimpia Bertolucci | Pisa Leonardo Taddei (pro tempore)

Pistoia Luca Carmignani | Prato Bruno Caverni

Siena Marcello Vagini | Val d’Elsa Luigi Pizzolato | Versilia Claudio Fonio

Revisori contabili regionali: Alessandro Bellini, Marco Ciaba i, Francesco Luche i Segreteria regionale: Massimo Mane i, Antonella Rinaldi, Elicia Sberze, Paola Tomberli

Sommelier Toscana

Trimestrale - spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, comma 20/b, legge 662/96 firenze - euro 3,50 FREE Copy

Stampa: Tipografia Baroni & Gori - Prato

La nuova guida di AIS Toscana dedicata ai migliori produttori vitivinicoli della Regione. Un unicum nel suo genere, dove potrete trovare 1.400 etichette 350 cantine complete di informazioni su ristorazione, accoglienza, wine experience e degustazioni.

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DEDICATO
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AI
AIS

VISIONI CONTEMPORANEE

UN MASTER DI ALTA FORMAZIONE ED ECCELLENZA DI TOSCANA TORNA IL 2 E 3 MARZO 2024

A Master’s Course of Advanced Training and Excellence in Tuscany returns on 2 and 3 March 2024

Mi piace aprire questo editoriale, con una importante novità che arriva da AIS Italia: il primo Master di Alta Formazione, in partenza a se embre; un percorso dedicato a creare figure qualificate per la ristorazione. In questo modulo formativo sono impiegate alcune tra le migliori risorse umane interne all’Associazione, insieme a grandi professionisti esterni, provenienti dal mondo del vino e della gastronomia, a noi vicini, tra cui il primo e (ad oggi) unico Master of Wine italiano Gabriele Gorelli, lo chef tri-stellato Enrico Crippa, il fliyng winemaker Roberto Cipresso; un passaggio epocale, decisamente contemporaneo e in linea con la domanda ormai cronica di personale. Non sarà la soluzione del problema, ma è un segnale propositivo e un impegno che l’Associazione responsabilmente si assume. Rimanendo nell’ambito della formazione ci apprestiamo a vivere un altro importante cambiamento, la nuova scheda di degustazione e il conseguente testo esplicativo Un salto in avanti rispe o all’aggiornamento di una terminologia e del linguaggio AIS, una serie di cambiamenti studiati a beneficio dell’aumento della capacità descri iva di ogni singolo vino, meno termini e maggiore spazio di racconto.

I’d like to begin this editorial with an important novelty coming from AIS

Italia: the first Master’s Course of Advanced Training, which will start in September, a programme dedicated to training qualified professionals for the restaurant industry.

Some of the Association’s best internal human resources will be involved in this training module together with great outside professionals from the food and wine sector who are close to us, including the first and (to date) only Italian Master of Wine Gabriele Gorelli, the three-starred chef Enrico Crippa, and the flying winemaker Roberto Cipresso; this is a momentous step, very much in line with our time and the by now chronic staff shortage in our sector. It may not be the solution to the problem, but it is a proactive gesture and a commitment that the Association responsibly undertakes.

Speaking of training, we are about to experience another important change: the new tasting sheet and the accompanying explanatory text.

It is a big step forward compared to updating AIS terminology and language, a series of changes designed to increase the ability to describe each individual wine, with fewer words and more room for narrative.

EDITORIAL
Il primo Master di Alta Formazione, organizzato da AIS Italia è in partenza a settembre.
Sarà un percorso dedicato a creare figure qualificate per la ristorazione

Ci tengo a fare i complimenti al neo ele o Miglior Sommelier di Toscana Simone Vergamini, un traguardo meritato e a lungo a eso. Simone è un esempio da seguire per come incarna lo spirito associativo, lui ormai da anni stabilmente nella top 4 dei sommelier italiani, è sempre stato un libro aperto e una guida concreta per i più giovani. Ultimo, ma non meno importante, il grande ritorno del nostro evento Eccellenza di Toscana nelle date del 2 e 3 marzo 2024 alla Stazione Leopolda, a Firenze.

Un momento tu o AIS Toscana, che insieme ai produ ori di riferimento della nostra regione darà luogo ad una due giorni intensa ed appagante.

Il nostro evento sarà dedicato in primis ai soci AIS, poi naturalmente a tu i gli appassionati, con l’intento di rendere inclusiva la nostra passione per il vino e cercando di esprimere al meglio, la capacità di racconto dei nostri sommelier.

Ci vediamo in autunno con l’entusiasmo e la passione di sempre.

I would also like to congratulate the newly-voted Best Sommelier of Tuscany Simone Vergamini. This is a much-deserved and long-awaited achievement. Simone is an example to follow for the way in which he embodies the spirit of our association.

He has ranked among the top 4 Italian sommeliers for many years now and has always been an open book and a concrete guide for younger people.

Last but not least, our event Eccellenza di Toscana will make its grand return on 2 and 3 March 2024 at the Stazione Leopolda in Florence.

AIS Toscana will be the protagonist of this intense and rewarding two-day event together with the leading producers of our region.

Our event will be dedicated first of all to AIS members, then of course to all wine enthusiasts, to make our passion for wine inclusive and to try to express in the best possible way the ability of our sommeliers in storytelling.

See you next autumn, with the same enthusiasm and passion as always.

STORIE D’AUTORE

Architect, Wine Designer and Wine Woman: Federica Cecchi talks about wine and its key players through the labels she personally designs.

How did your work come about?

Archite o, Wine Designer e Donna del Vino: Federica Cecchi racconta il vino e i suoi protagonisti a raverso le etiche e che disegna personalmente.

Come nasce il suo lavoro?

La prima volta fu un’etiche a per un Chianti dell’azienda di un amico, un puro esercizio di composizione stilistica, con stemma storico della famiglia e un titolo evocativo di un podere della tenuta vinicola. Il secondo è stato un elogio al minimalismo, con un bersaglio fa o da tre cerchi circocentrici, morbidi e rotondi come il Merlot alla base del Focus di Volpe Pasini.

Che cosa vuol dire disegnare un’etiche a? Raccontare una storia autentica per divulgare l’identità del brand, la cui chiave di le ura è l’empatia. La nostra memoria tende a ricordare più le emozioni che i dati: l’etiche a parla di territorio e dei personaggi che hanno creato quelle magiche alchimie rosso rubino e giallo oro e deve raccontare a raverso elementi visivi storie che facciano capire ‘chi’ è il brand e perché il vino ha qualcosa in più.

Quali competenze occorre avere per creare un’etiche a?

La mia formazione di archite o mi porta a svolgere ricerche storico-iconografiche per individuare elementi validi da rappresentare e raccontare. Ma l’ingrediente fondamentale rimane la creatività.

The first was a label for a Chianti from a friend’s estate, a pure exercise in stylistic composition, with the family’s historic coat of arms and a name that evoked a vineyard on a wine estate. The second was a eulogy to minimalism, with a target made of three circumscribed circles, so and round like the Merlot at the base of Volpe Pasini’s Focus. What does it mean to design a label?

Telling an authentic story to disseminate brand identity - the key is empathy. Our memory tends to remember emotions more than data: the label speaks of the territory and the characters who created those magical ruby red and golden yellow alchemies, and it must tell stories through visual elements that make us understand ‘who’ the brand is and why the wine has something extra.

What skills do you need to create a label?

My training as an architect drives me to carry out historical and iconographic research to identify meaningful elements to represent and narrate. But creativity remains as the key ingredient remains.

WINE PEOPLE text Niccolò Tempestini 10
FEDERICA CECCHI Da oltre 20 anni si dedica alla comunicazione per le aziende vinicole con grande passione e professionalità

VINO, CIBO TERRITORIO

MASSIMO TORTORA

L’ Eccellenza di Toscana e il territorio. L’importanza della prossimità tra racconto ed esperienza

Massimo Tortora, sommelier vincitore di molti concorsi, titolare della Cantina di Massimo è Delegato AIS di Livorno.

Produzioni vitivinicole, cultura del terroir, enoturismo sempre più vicini. Ristoranti ed enoteche in Toscana come possono aggiungere valore a questa sinergia?

C’è una tendenza crescente dell’enoturista a legare il vino ed il cibo al territorio in cui è in quel momento; gli operatori per dare un valore aggiunto alla propria a ività devono conoscere in profondità la storia e rimanere aggiornati sulle novità.

Bolgheri, Val di Cornia, Elba: ci sono altre nuove realtà territoriali a Livorno da tenere d’occhio?

Livorno ha il vantaggio di avere a poche decine di chilometri luoghi di vini conosciuti in tu o il mondo che richiamano moltissimi enoturisti.

Ai grandi bianchi e rossi che raccontano magistralmente il territorio, si sono tu avia aggiunte anche bollicine con le uve di zona, una scommessa che i produ ori possono vincere.

La rivista ‘Eccellenza di Toscana’ è distribuita nei luoghi in cui cibo e vino sono protagonisti. Come è stata accolta questa scelta?

La distribuzione locale della rivista perme e di mantenere il conta o costante con i soci e avvicinarne di nuovi potenziali; io stesso ne ho fa o omaggio ad alcuni clienti interessati.

Massimo Tortora is wine sommelier winner of many competitions, owner of the Cantina di Massimo and AIS representative for Livorno. The concepts of wine production, terroir culture and wine tourism are becoming closer. What can restaurants and wine bars in Tuscany do to add value to this synergy?

Wine tourists have started to pair food and wine with the territory they travel to; in order to add value to their business, owners must know the history of this territory extremely well and keep themselves up to date with new products. Bolgheri, Val di Cornia, Elba: are there any other locations around Livorno with special characteristics of their territory to look out for? Many famous wines are produced just a few kilometres from the city. This is a great advantage for Livorno as it a racts many wine tourists every year. Also, along with the best red and white wines which represent the territory, producers have started making sparkling wines with local graped.

Our magazine is distributed in locations where food and wine are the main focus. How did customers welcome this choice? The local distribution of the magazine enables us to be in contact with the members of our association, but also a ract new ones; I personally gave a copy to some clients who showed interest.

WINE PEOPLE text Niccolò Tempestini 11
ph.Andrea Dughe i

Top Ten

VERMENTINI TOSCANI

FATTORIA DI FUBBIANO VERMENTINO 2021

Colline Lucchesi Doc

Vermentino 100% - 13,50€

Giallo paglierino luminoso dai riflessi dorati. Al naso esprime note di erbe aromatiche ed eleganti profumi di fru a esotica. Fresco ed equilibrato, sapido e di piacevole lunghezza gustativa. Bright straw yellow with golden reflections. Notes of aromatic herbs and pleasant aroma of exotic fruit. Fresh and balanced taste, good sapidity and a pleasant lingering finish.

SANT’AGNESE KALENDAMAIA 2022

Toscana Bianco Igt

Vermentino 100% - 14€

Giallo paglierino molto vivace, naso esuberante di pesca bianca, fiori di tiglio e glicine. Bocca di stuzzicante freschezza e gustosa sapidità.

A very bright straw yellow with strong aroma of white peach, lime tree flowers and wisteria. Stimulating and fresh on the palate with pleasant sapidity.

FATTORIA DI MAGLIANO PAGLIATURA 2022

Maremma Toscana Vermentino Doc

Vermentino 100% - 14€

Giallo paglierino delicato, vino dai profumi semplici ma acca ivanti di bergamo o e paglia. Beva fresca e snella con finale persistenza di mallo di mandorla.

A delicate straw yellow with a so but captivating aroma of bergamot orange and straw. Fresh and light on the palate with a lingering finish of almond hull.

LA PARRINA PARRINA 2022

Vermentino Doc

Vermentino 100% - 13€

Paglierino dorato, il naso mostra sentori di mela golden ed erbe aromatiche. In bocca emerge una gustosa freschezza di fru a esotica e una godibile sapidità dai toni salmastri.

Golden straw yellow with notes of golden apple and aromatic herbs. A fresh aroma of exotic fruit on the palate and pleasant sapidity with hints of seawater.

UNDER 15€
87 86 85 86 1 2 3 4

LA CIPRIANA PAGURO 2022

Bolgheri Vermentino Doc

Vermentino 100% - 15€

Giallo paglierino luminoso, profuma di limone, pera e biancospino. Il gusto è dominato da freschezza e sapidità con piacevole finale ammandorlato.

Bright straw yellow with an aroma of lemon, pear and hawthorn. The taste is fresh with good sapidity and a pleasant finish of almond.

MONTEPEPE ALBERICO 2022

Candia dei Colli Apuani Vementino Doc

Vermentino 100% - 15€

Al colore è giallo paglierino. All’olfa o presenta note fru ate di mela e pera con delicate note di salvia e maggiorana. Al palato è di beva agile, con buone mineralità e sapidità.

Straw yellow. Varied aromas with fruity notes of apple and pear and delicate hints of sage and marjoram. Light on the palate with good minerality and sapidity.

FATTORIA SAN FELO LE STOPPIE 2022

Maremma Toscana

Vermentino Doc

Vermentino 100% - 12€

Il colore è giallo paglierino pieno. Sprizza territorialità con i suoi profumi di fiori di sambuco e agrumi gialli. La bocca è di piacevole tensione fresco sapida. Può ancora migliorare in bo iglia.

Intense straw yellow. It evokes the territory with its aroma of elder flowers and yellow citrus fruits. Pleasant tension on the palate with fresh notes and good sapidity. It can still improve in the bo le.

DONNA OLIMPIA

OBIZZO 2022

Toscana Bianco Igt

Vermentino 100% - 12€

Giallo paglierino scarico, olfa o agrumato e di fiori bianchi delicati. Sorso di sfiziosa freschezza e rotondità, da gustare per un aperitivo estivo!

Pale straw yellow, aroma of citrus fruit and delicate white flowers. It is fresh and round on the palate, ideal for a summer aperitif!

PETEGLIA MONTECUCCO 2022

Vermentino Doc

Vermentino 100% - 13€

Paglierino dai riflessi verdognoli. Olfa o dai riferimenti agrumati, in bocca mostra una decisa tensione caldo-sapida con un finale dal flavour ammandorlato

Straw yellow with greenish hues. Pleasant aroma with hints of citrus fruit, good tension of sweet and savoury notes with an almond finish.

UNDER 15€
84 84 83 82 82 6 7 8 9 10
SIMONE VERGAMINI IN UN RITRATTO DI ANDREA DUGHETTI

UN SOGNO CHE NASCE DA LONTANO

La sommellerie toscana ha un nuovo campione: Simone Vergamini della delegazione di Lucca è il Miglior Sommelier AIS della Toscana 2023, ele o nell’evento organizzato da AIS Toscana in collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

Consulente nel mondo del vino, Simone Vergamini guarda oltre al titolo e pensa a nuovi proge i, perché “non bisogna mai sentirsi arrivati. Il nostro ruolo - spiega - è raccontare non solo quello che c’è nel bicchiere ma anche tutto quello che ci sta dietro, dai territori alle storie, alle tradizioni e al duro lavoro dei produttori. La nostra missione è comunicare il patrimonio valoriale del vino”.

La vi oria è un sogno che si realizza dopo anni di tentativi: “aspettavo da tanto questo momento, è stato il coronamento di un sogno. Questo titolo per me è l’attestato di un lungo percorso di studi e sacrifici; adesso sento una grossa responsabilità, quella di ambasciatore della sommellerie in una delle regioni più importanti e quella di portare alto il nome della Toscana nei prossimi campionati nazionali”.

Ma da dove parte quella passione che lo ha condo o sul gradino più alto? “Quella per il vino è stata una dire a conseguenza dell’altra mia passione, quella per il buon ciboracconta - che mi ha portato a girare per ristoranti e ad interessarmi sempre più ai vini. Di qui l’idea di iscrivermi ai corsi AIS e, grazie ai giusti stimoli ricevuti, di non fermarmi al primo step ma di continuare prendendo i vari diplomi e diventando degustatore ufficiale”.

La svolta decisiva nel 2014, con l’iscrizione alla Scuola Concorsi: “qui ho trovato un sacco di amici e sono arrivate le prime vi orie, dal Master del Sagrantino nel 2015 e il Master del Sangiovese nel 2016, fino ai vari piazzamenti nei concorsi monotematici e nei campionati regionali ed italiani che hanno accresciuto notevolmente le mie conoscenze”.

Tuscany’s wine sector has a new champion: Simone Vergamini of the Lucca delegation is the AIS Best Sommelier of Tuscany 2023, chosen at an event organised by AIS Toscana in collaboration with the Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

A consultant in the wine industry, Simone Vergamini is looking beyond the title and dreaming up new projects, because “We should never feel we’ve made it. Our role”, he explains, “is to tell the world not just about what’s in the glass, but also everything that’s behind it, from the land to the stories, traditions and hard work of the producers. Our mission is to communicate the heritage and values of the wine”. Winning the title is a dream come true a er years of attempts: “I’ve been waiting a long time for this moment; it’s the fulfilment of a dream. For me, this award is the culmination of a lengthy journey of studying and sacrifice; now I feel a huge responsibility as an ambassador for sommeliers in one of Italy’s major regions, and to uphold the name of Tuscany in the upcoming national championships”. But where did this passion that has taken him to the top come from? “My love of wine is a direct consequence of my other passion, for good food”, he says, “which led me to spend time in restaurants and develop a growing interest in wines. Hence the idea of signing up for AIS courses and, thanks to the encouragement I received, I didn’t stop at the first step but continued to obtain the various qualifications and become an official taster”.

The breakthrough came in 2014, when he registered at the Competition School: “Here I found a lot of friends and started winning my first competitions, from Master del Sagrantino in 2015 and Master del Sangiovese in 2016 to various placings in single-theme competitions and regional and Italian championships, which considerably added to my knowledge”.

AIS WORLD 15
SIMONE VERGAMINI È IL MIGLIOR SOMMELIER AIS DELLA TOSCANA 2023 Simone Vergamini is the AIS Best Sommelier of Tuscany 2023 TEXT MICHELA TASSI
A PARTIRE DA SETTEMBRE RIPRENDONO I CORSI DI FORMAZIONI DI 1°, 2° E 3° LIVELLO IN TUTTE LE DELEGAZIONI AIS DELLA TOSCANA

NEL SEGNO DELLA FORMAZIONE

The dates of the restart of training activities in Tuscan AIS delegations

Nuovi corsi di AIS Toscana in partenza in autunno nelle varie delegazioni. La prima è la Versilia, a Lido di Camaiore, l’11 se embre per il 3° livello e il 12 se embre per il 2°; poi toccherà alla Delegazione di Arezzo, con il 1° livello ad Arezzo il 13 se embre ed il 12 e il 18 se embre a Figline Valdarno rispe ivamente il 1° e il 3° livello. Il 18 se embre partono anche il 1° e il 3° livello a Firenze, il 2° partirà il 30 se embre a Sesto Fiorentino; a ruota la Delegazione di Pistoia, con il 2° in partenza il 19 se embre, mentre si dovrà aspe are il 23 o obre per il 3° livello a Montecatini Terme. Nel senese, il 20 e 21 se embre iniziano rispe ivamente il 2° e 3° livello a Siena (il 18 se embre a Siena Cive a), il 5 o obre il 1° livello a Rapolano Terme, il 10 il 3° livello a Montepulciano e il 7 novembre il 2° livello a Montalcino.

A Livorno, il 25 se embre parte il 1° livello, mentre a Venturina 1° e 2° partono insieme il 9 o obre; il 27 se embre tocca al 2° livello a Pisa, mentre nella Delegazione di Grosseto le date già fissate - entrambe per il 2° livello - sono rispe ivamente il 25 se embre a Grosseto e l’8 novembre a Follonica. Sempre a se embre, con date ancora da definire il 2° e il 3° livello della Delegazione Apuana a Carrara e il 3° livello a Lucca, dove il 2° partirà invece il 27 novembre.

A Prato, l’11 o obre partirà il 1° livello ed il 12 o obre il 3° livello, mentre a chiudere il ciclo, sarà a novembre con data da definire, la Delegazione Elba, a Portoferraio con il 3° livello.

New AIS Toscana courses are starting this autumn in the various delegations. The first is in Versilia, in Lido di Camaiore, on September 11th for the 3rd level, and on September 12th for the 2nd level. Next is the Arezzo Delegation, with the 1st level in Arezzo on September 13th, and on September 12th and 18th in Figline Valdarno for the 1st and 3rd levels respectively. The 1st and 3rd levels also start on September 18th in Florence, the 2nd level will start on September 30th in Sesto Fiorentino; the Pistoia Delegation follows suit, with the 2nd level starting on September 19th, while we will have to wait until October 23rd for the 3rd level in Montecatini Terme. In the Siena area, the 2nd and 3rd levels begin on September 20th and 21st in Siena (on September 18th in Siena Cive a), the 1st level in Rapolano Terme on October 5th, the 3rd level in Montepulciano on the 10th, and the 2nd level in Montalcino on November 7th. In Livorno, the 1st level starts on September 25th, while in Venturina the 1st and 2nd levels start together on October 9th; on September 27th the 2nd level starts in Pisa, while in the Grosseto Delegation the dates already set - both for the 2nd level - are September 25th in Grosseto and November 8th in Follonica. Also in September, with the official dates still needing to be determined, there will be the 2nd and 3rd levels of the Apuan Delegation in Carrara and the 3rd level in Lucca. In Lucca there will also be the 2nd level which will start on November 27th. In Prato, the 1st level will start on October 11th and the 3rd level on October 12th, while the Elba Delegation, in Portoferraio with the 3rd level, will close the cycle in November with dates to be determined.

COURSES 19
LE DATE DELLE RIPARTENZE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE NELLE DELEGAZIONI AIS TOSCANA TEXT MICHELA TASSI

ALL’ORIZZONTE

Nuove generazioni di vitivinicoltori crescono. Il volto nuovo dell’enologia toscana si fa spazio e lo trova, nel pieno rispe o della tradizione che da generazioni si tramandano di padri in figli. Se e nomi per se e proge i, se e modi diversi di concepire una vitivinicoltura sempre più a enta alla sostenibilità e alle diverse sensibilità dei consumatori. Se e diversi approcci al futuro, da costruire sulle fondamenta di una storia spesso secolare.

Venuti su con l’odore del mosto nelle narici, hanno imparato, amato, approfondito il valore del patrimonio di conoscenza della propria famiglia in fa o di vini e di agricoltura. Si appassionano e ciascuno per la propria parte di competenza apporta un contributo di grande valore in termini di innovazione e modernità, da mandare a bracce o con la tradizione. Affinare la tecnica e studiare le soluzioni migliori affinché in vigna continui a compiersi - rimanendo al passo con i tempi senza snaturare il proprio passato - quello straordinario rito ancestrale che da generazioni contraddistingue la storia di famiglia, è la loro missione.

Non solo produ ori, ma anche tecnici e responsabili dell’hospitality, che in molti casi affianca alla funzione produ iva della cantina anche quella più sociale, introdo a con l’evolversi dell’enoturismo. Nuove generazioni, dunque, ma anche nuove figure professionali che integrano e supportano la squadra, ricoprendo un ruolo tu ’altro che marginale nel contesto produ ivo. L’impegno di chi proge a una cantina più sostenibile e funzionale, di chi gestisce l’accoglienza dei visitatori, non è meno importante di chi gestisce la vigna: è la squadra tu a insieme, che vince e si proie a verso il futuro.

New generations of winegrowers are on the rise. The new faces of Tuscan oenology are finding their place, fully respecting the tradition that has been handed down from father to son for generations. Seven names for seven projects, seven different ways of conceiving viticulture that is increasingly a entive to sustainability and the different preferences of consumers. Seven different approaches to the future, to be built on the foundations of an o en centuries-old history. Having grown up with the smell of must in their nose, they have learnt, loved and deepened the value of their family’s knowledge of wine and agriculture. They are passionate about it and each, for their own part, makes a valuable contribution in terms of innovation and modernity, to go hand in hand with tradition. Their mission: keeping up with modern times without distorting the past, refining their techniques and studying the best practices to ensure that the vineyards continue to carry out that remarkable ancestral tradition that has marked the family’s history for generations. Not only the producers, but also technicians and hospitality managers, who in many cases flank the winery’s production role with a more social one, are involved with the evolution of wine tourism. New generations, as well as the new professional figures that integrate and support the team are assuming an anything but minor role in the production context. The commitment of those who design a more sustainable and functional wine cellar and of those who manage the reception of visitors, is no less important than those who manage the vineyard: it is the team as a whole that wins and looks to the future.

19 NEW GENERATION
IL VOLTO DELLA NUOVA ENOLOGIA TOSCANA TRA BILANCI, VISIONI E ASPETTATIVE The face of the new Tuscan oenology between budgets, visions and expectations TEXT MARZIA MORGANTI TEMPESTINI

PRIMO: LA QUALITÀ

Export Manager, Francesco Carle i è per la Poliziano un asso nella manica anche nella gestione del vigneto, della cantina e della sperimentazione delle prime vinificazioni in contenitori non d’acciaio.

Come intravede l’evoluzione del conce o di terroir?

Negli ultimi anni la strada intrapresa da molti produ ori è quella di una ancora più precisa zonazione dei terreni e dei vigneti; ciascun vigneto ha caratteristiche diverse da esprimere e dunque l’evoluzione del conce o di terroir si andrà sempre di più ad evolvere seguendo lo stile e lo spirito della Borgogna. Non so fino a che punto questo conce o di zonazione verrà ‘esasperato’, ma l’obbie ivo sarà legare la riconoscibilità dei vini ai terroir.

Il vino del futuro?

Il clima che stiamo sperimentando ci fa comprendere che il vino del futuro dovrà inevitabilmente fare i conti con queste criticità, portando i produ ori a concentrarsi meno sulla maturità fenolica e più sulla preservazione dell’acidità e dei ph. Certamente il vino del futuro si svilupperà da un’idea forte di territorialità, anche tramite un’impronta sostenibile, il tu o rigorosamente votato alla qualità.

Il vino della sua azienda a cui è più legato?

Sono legato a tu i i vini presenti nel nostro Portfolio; da ragazzo mi piacevano i vini ‘semplici’ come il nostro Rosso di Montepulciano, anche se il mio preferito in assoluto era il Vin Santo! Crescendo mi sono affacciato su vini ‘Top’ come l’Asinone e sul Cru Le Caggiole, due eccellenze con una marcia in più che alterno al vertice delle preferenze a seconda delle annate.

Francesco Carle i, export manager, especially for the extra-EU markets is an essential asset for the Poliziano company also in the management of the vineyard, the cellar and the experiments with vinification in non-steel containers.

How do you glimpse the evolution of the concept of terroir?

In the last few years, many wine producers have chosen to zone their land and vineyards for very precise uses; each vineyard offers different characteristics and therefore, the concept of terroir will continue to evolve more and more following the style and spirit of Burgundy. I cannot tell how much this zoning concept will be ‘exploited’, but the goal will be to establish a connection between the terroir and the wine’s identity.

What is the wine of the future?

Considering the climate we are experiencing: it is clear that the wine of the future will inevitably have to deal with these issues. Producers will have to focus less on phenolic maturity and more on preserving the wine’s acidity and pH. Certainly, the wine of the future will be based on a strong idea of territoriality, it will be produced according to the principles of sustainability, but without compromising on quality.

What wine you fondest of?

All our wines are special. When I was a boy, I liked ‘simple’ wines such as our Rosso di Montepulciano, even though my favourite was Vin Santo! As I became older, I started trying ‘top’ wines such as Asinone and Cru Le Caggiole, two excellent wines of superior quality; I alternate between one and the other depending on the vintage.

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FRANCESCO CARLETTI, POLIZIANO

SUOLO, CLIMA E KNOW HOW

Insieme alle sue tre sorelle e alla madre Maria Fi ipaldi Menarini, Carlo a è una delle 5 anime dell’omonima Cantina sulla via Bolgherese. Una produzione eccellente che ha portato le loro etiche e in breve tempo ai vertici internazionali.

Il vino a cui è più legata?

Magnetic che più di tu i rifle e la mia personalità, insieme al desiderio di innovazione e ricerca di nuovi orizzonti saldamente ancorati alla storia e alle tradizioni. Come intravede l’evoluzione del conce o di terroir?

Il cambiamento climatico costringe la vite a nuove condizioni. La differenza nei prossimi anni deriverà dal terroir. Quello di Bolgheri è magnifico per suoli, clima, sapienza umana. Sarà questo a fare la differenza.

Il vino del futuro secondo lei?

Il vino del passato, che ha superato i secoli arrivando a noi per due motivi: ha guardato ai giovani con la sua finezza ed eleganza ed ha convinto i meno giovani con le sue capacità di invecchiamento. Penso ai vini in anfora oppure ai vini da collezione e da investimento, dei quali Bolgheri rappresenta un’eccellente espressione mediterranea.

Nuovi mestieri del vino tra la riscoperta di pratiche del passato e innovazione?

Le innovazioni scientifiche e le figure a esse legate saranno centrali, perché perme eranno una gestione sempre più naturale e meno invasiva del vigneto e della vinificazione, con agricoltura di precisione, impiego dei droni, e un minore impiego della chimica di sintesi.

With her three sisters and their mother

Maria Fi ipaldi Menarini, is one of the five women who manages the donne Fittipaldi brand and runs the winery overlooking Via Bolgherese. Guarantee of excellent quality of their production in a short time has brought their labels to the top of international wine-making. What wine you fondest of?

Magnetic, the wine which mostly represents personality of my whole family, along with a desire for innovation but related to history and traditions. How do you glimpse the evolution of the concept of terroir?

The climate change issue is forcing the vines to adapt to the new conditions. The terroir is what will make the difference in the coming years. Bolgheri is excellent for soil composition and climate.

What do you believe the wine of the future will be?

The wine of the past, which has taken centuries to reach us. There are two reasons: it captivated the young people with its quality and elegance, and has been appreciated by the older generation, thanks to its ageing characteristics. I am thinking about amphora wines or collectors and investment wines – the Bolgheri is an excellent example of these types of wine in the Mediterranean area.

Are there any new professions relating to wine which combine past practices and innovation?

Scientific innovation and the profession related to it will be essential in the future. They allow a natural and less invasive management of the vineyard and the wine-making process, thanks to precision agriculture, the use of drones, and reduced use of synthetic chemicals.

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VINI ESPERIENZIALI

Violante Gardini in azienda è responsabile commerciale per i vini prodo i nelle due cantine di famiglia, il Casato Prime Donne a Montalcino e la Fa oria del Colle nel cuore dell’Orcia DOC.

Il vino a cui è più legata?

Il Brunello Proge o Prime Donne, primo rosso a grande invecchiamento pensato al femminile. E il Cenerentola Orcia DOC che conquista sia oggi che dopo molto anni per la sua longevità.

Il terroir sta tornando al centro della vitivinicoltura. Come intravede l’evoluzione di questo conce o?

Il conce o di sostenibilità ci legherà sempre di più all’identità di una particolare zona che diventa sempre più unica me endo la natura al centro di tu o. Oggi più che mai è l’agronomo il braccio destro del produ ore perché solo ascoltando la natura da vicino si può produrre un vino diverso dagli altri.

Il vino del futuro?

Sarà un vino piacevole, con note di freschezza accentuate, ma anche un vino identitario dove il consumatore riesce ad immedesimarsi. Il vino del futuro deve far vivere un’esperienza che si ricorderà come nel momento in cui si è bevuto.

Nuovi mestieri del vino tra la riscoperta di pratiche del passato e innovazione?

È fondamentale essere al passo con i tempi e tenersi aggiornati sia dal punto di vista produ ivo che comunicativo. L’innovazione digitale deve essere usata per migliorarsi quindi prevenire le mala ie in vigna, archiviare i dati, organizzare al meglio la cantina in produzione e nelle fasi di stoccaggio, oltre che nella promozione.

Violante Gardini is the commercial manager for the wines produced in the two-family wineries: Casato Prime Donne in Montalcino and Fa oria del Colle in the heart of the Orcia DOC territory.

What wine you fondest of?

The Brunello di Montalcino Proge o Prime Donne, the first long-ageing red wine designed entirely for women, and the Cinderella Orcia DOC, a delicious wine that keeps thanks to its longevity. The terroir is becoming again an important factor in the wine-making industry. How do you think it will evolve?

The sustainability will create a stronger connection between us and the identity of an area, which will become more and more unique by pu ing nature at the centre of everything. Today the agronomist is the producer’s best friend, as only by following nature’s rhythms, we can produce a wine that stands out against the others. What is the wine of the future?

It will be a wine with a precise identity that lets consumers associate themselves with it. The wine of the future must offer an experience that will always make you remember the first time you drank it.

Are there new professions relating to wine which combine past practices and innovation?

It is important to change with the times and keep yourself always up to date, both from a productive and communicative point of view. Digital innovation must be used to improve our efficiency. It helps to prevent diseases in the vineyard, store data, arrange the cellar during production and in the storage phases, as well as promotion.

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VIOLANTE GARDINI CINELLI COLOMBINI, CASATO PRIME DONNE E FATTORIA DEL COLLE

IL FUTURO NEL TERROIR

A Tenuta San Guido si occupa di relazioni esterne. Priscilla Incisa della Rocche a viaggia per il mondo portando il nome della sua cantina nelle fiere più importanti. Incontra clienti e stampa, per presentare le novità enologiche.

Il vino a cui è più legata?

Forse il Guidalberto, nato nel 2000, che stiamo seguendo più da vicino in questo momento e che ci sta dando enormi soddisfazioni.

Il terroir sta tornando al centro della vitivinicoltura. Come intravede l’evoluzione di questo conce o?

Il terroir è centrale per dare identità ai vini che si producono. A Tenuta San Guido, sposiamo questo conce o da sempre ed è alla base della nostra visione futura. In Italia, Paese eterogeneo dal punto di vista della produzione, puntare sulla tipicità e l’alta qualità è molto importante. Nuovi mestieri del vino tra passato e innovazione?

In azienda, la squadra che segue la produzione si a iene ancora oggi al protocollo trasmessoci dai nostri predecessori, nonno Mario Incisa, papà Nicolò e l’enologo storico, Giacomo Tachis. Sempre con un occhio verso l’innovazione. Di diverso, oggi, c’è il modo di comunicare: cambiano modalità e canali ma il messaggio è immutato; il digitale ci consente di raggiungere un pubblico più ampio e variegato.

Il vino del futuro?

Un prodo o sempre più legato al proprio territorio di produzione, con un’identità e tipicità ben precise. E sempre di più, concepito seguendo pratiche e filosofie che tutelino l’ambiente di produzione, la Natura e i consumatori.

At Tenuta San Guido she takes care of public relations. Priscilla Incisa della Rocche a travels the world, taking the name of her winery to major trade shows and regularly meeting customers and press to present its new products.

What wine you fondest of?

Maybe the Guidalberto, launched in 2000, which we’re currently focusing on and which is enormously successful.

Terroir is returning to the heart of winemaking. How do you see the concept evolving?

Terroir is an essential aspect that gives our wines their identity. At Tenuta San Guido we have always prioritised it, and it’s the basis of our vision for the future. In Italy, a highly heterogeneous country in terms of production, it’s really important to aim for typicality.

How is the wine business changing?

In our winery, the production team still follows the guidelines passed on by our predecessors: my grandfather Mario Incisa, my dad Nicolò and our longstanding oenologist Giacomo Tachis. And always with an eye on innovation.

What’s different these days is the way we communicate: the methods and channels are new but the message remains unchanged; internet allows us to reach a wider, more varied audience.

Wine in the future?

A product that’s increasingly linked to the place it’s made, with a specific identity and typicality. And, more and more, made using techniques and approaches that respect the land, nature and consumers.

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PRISCILLA INCISA DELLA ROCCHETTA, TENUTA SAN GUIDO

ENTUSIASMO E IDENTITÀ

Loro sono Giovanni e Lapo Mazzei dell’azienda Marchesi Mazzei che vanta una lunga storia nel mondo del vino e possiede tre Tenute: Castello di Fonterutoli (chianti Classico), Belguardo (maremma Toscana), Zisola (Sicilia).

Giovanni è l’Export Director del gruppo e il suo focus sono i mercati esteri. Lapo, Retail and Business Director, lavora a stre o conta o con la forza vendite.

Qual è il vino della vostra azienda a cui siete più legati?

Siepi, un IGT Toscana, vino iconico della nostra Tenuta nel Chianti Classico, Castello di Fonterutoli. Un vino che ha contribuito a arricchire la storia dell’enologia e da sempre considerato simbolo dell’eccellenza vinicola del nostro Paese, molto apprezzato dalla critica nazionale ed internazionale. Il terroir sta tornando al centro della vitivinicoltura. Come intravedete l’evoluzione di questo conce o?

Lo è sempre stato, ma oggi ancor di più si cercano vini “senza filtri” di grande identità, autentici riflessi di un territorio.

Nuovi mestieri del vino tra la riscoperta di pratiche passate e innovazione scientifico/digitale?

La tecnologia di oggi ci perme e di essere più consapevoli e di interferire meno sul naturale percorso di trasformazione delle uve.

Il vino del futuro?

Torniamo a parlare di Siepi, ossia un vino capace di entusiasmare ad ogni momento mai timido e sempre pronto, oggi come tra 30 anni, in continuo dinamismo e capace di intra enere all’infinito!

They are Giovanni and Lapo Mazzei from the Marchesi Mazzei company, which boasts a long history in the world of wine and owns three estates: Castello di Fonterutoli (Chianti Classico), Belguardo (Maremma Toscana), and Zisola (Sicily).

Giovanni is the Export Director of the group, and his focus is on foreign markets. Lapo, Retail and Business Director, works closely with the sales force. Which is the wine from your company that you are most connected to?

Siepi, an IGT Toscana, is the iconic wine of our estate in Chianti Classico, Castello di Fonterutoli. A wine that has contributed to enriching the history of winemaking and has always been considered a symbol of wine excellence in our country, highly appreciated by national and international critics.

Terroir is returning to the center of winemaking. How do you see the evolution of this concept?

It has always been there, but today even more so, people are looking for wines with a strong identity, authentic reflections of a territory, and “unfiltered” qualities.

New wine professions that blend rediscovery of past practices with scientific/digital innovation?

Today’s technology allows us to be more aware and to interfere less in the natural transformation process of grapes. The wine of the future?

Let’s talk about Siepi again, a wine capable of captivating every moment, never shy and always ready, both today and in 30 years, in continuous dynamism and capable of entertaining endlessly!

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GIOVANNI E LAPO MAZZEI, MARCHESI MAZZEI

VARIETÀ E DIVERSITÀ

Padroneggiare la comunicazione, parlare onestamente per arrivare alla sensibilità delle persone, è il mantra di Arturo Maria Pallanti, che oggi gestisce l’ospitalità al Castello di Ama, la tenuta di famiglia.

Nuovi mestieri del vino tra passato e innovazione?

L’offerta e le comodità dell’informatica rendono strategiche la conoscenza e la credibilità delle opinioni dei rappresentanti, il cui mestiere volgerà verso un rinnovamento capace di me ere insieme le implementazioni dei mezzi digitali e il calore del rapporto umano. Come intravede l’evoluzione del conce o di terroir?

La mia sensazione è che da un ‘terroir’ astra o si sia passati ad un’idea che ingloba il saper fare dell’uomo. Anche i vini della zona più vocata possono essere discutibili se la loro interpretazione non rispe a la loro origine; allo stesso tempo, vignaioli coerenti e illuminati possono produrre grandi vini in zone storicamente minori.

Il vino del futuro?

Rispe o ai tempi dei nostri nonni, adesso vediamo il vino non più come una semplice bevanda. La varietà e la diversità di vini saranno i valori da perseguire e in questo, credo che la pratica di classificarli su una base comune sarà rivoluzionata.

Il vino della sua azienda a cui è più legato?

Personalmente, sono molto legato all’idea sposata da Castello di Ama e dai miei genitori, di esaltare il territorio di origine a raverso una filosofia di produzione originale ed autentica. Di cui il nostro Chianti Classico Riserva Montebuoni è una perfe a rappresentazione.

Mastering communication, speaking honestly to touch people’s hearts: this is the mantra of Arturo Maria Pallanti, who now handles hospitality at his family estate, Castello di Ama. How is the wine business changing with innovation and the recovery of ancient practices?

The vast amount of choice and the convenience of digital mean that the knowledge and credibility of representatives is key; their profession is leading to a renewal that will combine the use of digital tools and the warmth of human relationships.

Terroir is returning to the heart of winemaking. How do you see the concept evolving?

My feeling is that rather than an abstract concept of terroir, we’ve shi ed towards an idea that encompasses human knowhow. Even wines from the most ideal areas can be questionable if their interpretation doesn’t respect their origins; on the other hand, a forward-thinking and rational winemaker can produce great wines in historically less desirable areas. Wine in the future?

Compared to our grandparents’ time, today wine is no longer seen simply as a drink. Variety and diversity are the values that will be prioritised going forward, and in that respect, I think the system of classifying wines on a common basis will be revolutionised.

Which of your wines are you fondest of?

Personally, I’m a big fan of the approach followed at Castello di Ama by my parents, which showcases the production area through an original and authentic philosophy. And our Chianti Classico Riserva Montebuoni is a perfect example of that.

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PRATICHE ANTICHE E HI -TECH

Michelangelo Piccini, Dire ore Commerciale Ho.Re.Ca. Italia di Piccini

1882 e si occupa, insieme alla famiglia, anche della visione e dello sviluppo delle future strategie aziendali. Quali saranno i nuovi mestieri del vino?

Una combinazione tra riscoperta di pratiche antiche, innovazioni e l’uso del digitale. Dall’enologo digitale all’esperto di marketing enologico, dall’archeologo del vino chiamato a riscoprire pratiche antiche all’innovatore enologico che per migliorare la produzione e la qualità svilupperà nuove tecniche e tecnologie. Come vede l’evoluzione del conce o di terroir?

C’è molto interesse per il terroir nella viticoltura, che si prevede possa continuare a crescere fino a diventare centrale nei prossimi 20 anni, guidando le scelte dei produttori e dei consumatori, la ricerca scientifica, la protezione legale e l’esperienza del turismo enogastronomico.

Il vino del futuro, secondo lei?

Potrebbe essere cara erizzato da diverse tendenze e sviluppi, con interessanti prospe ive in termini di sostenibilità, tecnologia avanzata, esplorazione di nuovi territori e fusioni culturali tra elementi e tecniche di regioni anche diverse, nonché di personalizzazione dell’esperienza per soddisfare le preferenze individuali.

Qual è vino della sua azienda a cui è più legato?

Non c’è un vino in specifico, ma se dovessi scegliere di impulsò sarebbe il Chianti Classico Riserva Poggio Teo di Fa oria di Valiano, perché mi evoca molti ricordi con mio nonno e mio padre.

Michelangelo Piccini is the Ho.Re. Ca. Italy Sales Director for Piccini 1882. Together with his family, he is also responsible for the vision and development of future company strategies.

What will be the new wine professions?

A combination of ancient practices, modern innovations and the use of digital technology. From the digital oenologist to the wine marketing expert, from the wine archaeologist called upon to rediscover ancient practices.

How do you see the evolution of Terroir concept?

There is a renewed interest in the concept of terroir in viticulture, which is expected to continue to grow and become central in the next 20 years, guiding producer and consumer choices, scientific research, legal protection and the experience of food and wine tourism. And the wine of the future?

It could be characterised by various trends and developments, with interesting prospects in terms of sustainability, advanced technology, exploration of new territories and cultural fusions between elements and techniques of even different regions, as well as personalisation of the experience to meet individual preferences. Which wine from your estate are you most connected to?

There is no specific wine, but if I had to choose it would be Fa oria di Valiano’s Chianti Classico Riserva “Poggio Teo”, because it reminds me of fond memories with my grandfather and father.

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MICHELANGELO PICCINI, PICCINI 1882

SOSTENIBILI E SMART GRID

È l’uomo chiave della Fa oria Le Pupille, E ore Arturo Rizzi, che in azienda è responsabile di produzione, mentre si occupa della gestione agronomica nell’arco dell’anno, cantina e relazioni con i fornitori. Nuovi mestieri del vino tra la riscoperta di pratiche del passato e innovazione?

Potrebbero legarsi alla tecnologia. La finalità è di essere sempre più sostenibili ed abba ere i costi di produzione con una gestione più ‘intelligente’.

Il vino del futuro?

In termini di varietà sulla costa toscana ne vedremo sempre più di resistenti alla siccità. In un futuro prossimo i vini non saranno molto diversi e i rosati prenderanno sempre più piede, aiutati dalla loro facilità di beva. Il terroir sta tornando al centro della vitivinicoltura. Come intravede l’evoluzione di questo conce o?

Per noi è sempre stato di primaria importanza, già dagli anni ’90 quando mia madre decise di produrre un Cru di Morellino di Scansano. Un conce o fondamentale da sviluppare se vogliamo essere moderni ed approfondire il nostro lavoro. Penso inoltre che potrebbe aumentare l’interesse dei consumatori finali, spinti a scegliere vini con cara eristiche diverse di determinate zonazioni all’interno delle Doc/g.

Il vino da voi prodo o a cui è più legato?

Sono molto affezionato a Saffredi ma anche a Piemme, un Petit Manseng in purezza vinificato in legno. L’obiettivo è quello di fare un grande vino bianco in una terra dove è molto complicato.

Wine in the future?

The main man at Fa oria Le Pupille, E ore Arturo Rizzi is head of production and also manages all the agronomic work in the course of the year, as well as the winery itself and relations with suppliers. How is the wine business changing with innovation and the recovery of ancient practices?

Technology is increasingly becoming a part of wine growing. The aim is to become more and more sustainable and reduce production costs by means of more ‘intelligent’ management.

In terms of variety, on the Tuscan coast we’ll see vines that are increasingly resistant to drought. In the short term, there won’t be much difference in the wines, and rosés will grow in popularity, helped by their great drinkability. Terroir is returning to the heart of winemaking. How do you see the concept evolving?

It’s always been a top priority for us, ever since the 90s when my mother decided to produce a cru of Morellino di Scansano. It’s a concept that we really have to work on if we want to be a modern and advanced winery. I also think it could heighten the interest of consumers, who can choose wines with different characteristics from certain areas within a DOC or DOCG. Which of your wines are you fondest of?

I’m very fond of Saffredi, but also Piemme, a single-variety Petit Manseng aged in wood. The goal is to make a great white wine in an area where that’s extremely difficult.

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ETTORE ARTURO RIZZI, FATTORIA LE PUPILLE COME UNA TERRAZZA AFFACCIATA SUL MAR TIRRENO, I VIGNETI DELLA TENUTA DI BISERNO, IN ALTA MAREMMA

ESPERIMENTO BISERNO

NICCOLÒ MARZICHI LENZI, L’EREDE ANTINORI ALLA TENUTA DI BISERNO, CI ACCOGLIE PER FARE UN PUNTO SU 20 ANNI DI LAVORO A BIBBONA Niccolò Marzichi Lenzi, the Antinori heir to Tenuta di Biserno, gives us a warm welcome to remember 20 years of work in Bibbona

TEXT DI BARBARA MASSAI, SILVIA ANDREINI ED EMILIANO BOGANI PHOTO DARIO GAROFALO

TENUTA DI BISERNO SI TROVA AL CONFINE CON LO STORICO TERRITORIO DI BOLGHERI, MA

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È GIÀ NEL COMUNE DI BIBBONA

La Tenuta di Biserno è nata dalla volontà della famiglia Antinori di riunirsi per dare vita a un proge o distintivo. Nel 2001, Piero e Lodovico, insieme al nipote Niccolò Marzichi Lenzi (figlio di Ilaria Antinori), decisero di dedicare a vigneto alcuni terreni di loro proprietà, ricchi di argille e rocce calcaree lasciati fino ad allora incolti. Situati a 15 chilometri da Bolgheri, nel comune di Bibbona, erano perfe i per la coltivazione di uve dai connotati internazionali e, grazie alla vicinanza del mare, godevano di un microclima ideale.

Merita ricordare, a questo punto, che stiamo parlando di una famiglia da oltre 600 anni nel mondo del vino e che, negli anni Quaranta, dall’a ività e dalla collaborazione tra Niccolò Antinori (padre di Piero e Ludovico) e Mario Incisa della Rocche a - cognati per aver rispe ivamente sposato due sorelle, Carlo a e Clarice della Gherardesca - prese avvio la trasformazione di Bolgheri in uno dei poli più prome enti della moderna geografia enologica europea, a partire dal Sassicaia.

Come e forse ancor più del genitore, Piero e Lodovico si annoverano tra i pesi massimi della moderna viticoltura italiana. Piero Antinori ha reso la cantina di famiglia uno dei gruppi più importanti del mondo nel comparto vino e tra, le tante, ha inventato anche quel capolavoro di Supertuscan, noto come Tignanello. Lodovico Antinori è stato l’inventore di fenomeni come Ornellaia e Masseto a Bolgheri, di cui è anche lui tra i padri fondatori come grande territorio vinicolo.

Ecco presto de o, in estrema sintesi, il milieu nel quale è nato e si è formato Niccolò Marzichi Lenzi che, a proposito dell’esperimento Biserno, lui stesso ci racconta: “Ognuno di noi ha svolto il proprio ruolo, a testa bassa, concentrati sull’obbie ivo da raggiungere, senza utilizzare strategie di marketing particolari, operando via via le necessarie correzioni per arrivare alla produzione di vini rigorosamente rappresentativi di un terroir e al tempo stesso con una cifra stilistica riconoscibile”. Oggi i vini della Tenuta

Tenuta di Biserno was born out of the desire of the Antinori family to come together to create a special project. In 2001, Piero and Lodovico the two iconic brothers of Tuscan winegrowing, together with their nephew Niccolò Marzichi Lenzi (Ilaria Antinori’s son), decided to allocate some of their land that was rich in clay and limestone rocks and had been le untouched until then to vineyards. Located 15 kilometres from Bolgheri in the municipality of Bibbona, they were perfect for growing grapes with international connotations and, thanks to how near they were to the sea, enjoyed the perfect microclimate.

At this point it is worth remembering that we are talking about a family that has been a part of the world of wine for 600 years, and that in the 1940s the business and collaboration between Niccolò Antinori (Piero and Ludovico’s father) and Mario Incisa della Rocche a (brothers-in-law due to having married two sisters respectively, Carlo a and Clarice della Gherardesca) began to transform Bolgheri into one of the most promising poles of modern European oenological geography, starting with the Sassicaia

Piero and Ludovico rank among the heavyweights of modern Italian viticulture like and perhaps even more so than their father. Piero Antinori made the family winery one of the world’s most important groups in the wine business and, among many others, also invented the Supertuscan masterpiece known as Tignanello Lodovico Antinori was the inventor of phenomena such as Ornellaia and Masseto in Bolgheri, of which he is also one of the founding fathers of the great wine territory.

In a nutshell, here is the wine milieu where Niccolò Marzichi Lenzi was born and trained who, with regard to the Biserno experiment, he himself tells us , “Each of us played our role, with our heads down, focused on the objective to be achieved, without using any particular marketing strategies, gradually making the necessary corrections to arrive at the production of wines that are strictly representative of a terroir and at the same time with a recognisable sty-

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LA TENUTA DI BISERNO NEL COMUNE DI BIBBONA È NATA NEL 2001 DA UN PROGETTO CONGIUNTO DEI FRATELLI LODOVICO E PIERO ANTINORI CONDOTTO CON IL NIPOTE NICCOLÒ MARZICHI LENZI CHE OGGI NE È AL TIMONE

di Biserno sono considerati una perla del suolo maremmano grazie alle intuizioni dei due grandi zii, complementari fra loro: la creatività e la sensibilità di Lodovico Antinori, la lungimiranza e la profonda conoscenza del mondo del vino di Piero, che trasmesse a Niccolò gli consentono oggi di portare avanti il proge o come Amministratore Delegato e ambasciatore di quelle eccellenze. “Oggi produciamo 500.000 bo iglie annue e siamo presenti sui mercati di 60 Paesi. Ma a Biserno siamo sempre in fermento, alla ricerca di un continuo miglioramento” spiega Niccolò.

Ogni vino ha una sua storia e dei connotati particolari, come il Vermentino in purezza Occhione, ispirato nel nome e nell’etiche a all’uccello acquatico presente sulle dune di Marina di Bibbona. All’inizio a Biserno mancavano i vitigni a bacca bianca; ma un vignaiolo confinante che voleva ritirarsi, gli propose il suo rivelatosi poi perfetto per la coltivazione del Vermentino. “Così, quasi per caso - prosegue Marzichi Lenzi - ne è nata una produzione limitata ma dal successo immediato e inaspe ato”. Occhione è vino dotato di grande piacevolezza, ricco di profumi e freschezza, data “dall’acidità naturale e dalla mineralità dei suoli” e un grado alcolico contenuto. L’Insoglio del cinghiale è stato il primo vino prodotto e trampolino di lancio nel settore vendite per Niccolò. Un rosso che si lega alla Maremma già nel nome (che indica il luogo fangoso e acquitrinoso dove l’animale si reca a grufolare e a rotolarsi) lasciandosi impreziosire dal Syrah in blend con Merlot e Cabernet Sauvignon. Il Pino di Biserno e il Biserno sono i fratelli maggiori, i flag wines aziendali: “Il primo esprime un cara ere più esuberante capace di compensare l’animo volutamente più serio e aristocratico del secondo, entrambi dotati di quelle peculiarità indispensabili per poterne godere impreziositi dal tempo che passa. Le degustazioni seguono l’ordine proposto dall’azienda partendo dalle annate correnti per poi apprezzarne la longevità”.

listic character.” Today, the wines of Tenuta di Biserno are considered a pearl of the Maremma soil, thanks to the intuitions of two great pioneers of the winemaking world, who complemented each other: the creativity and sensitivity of Ludovico Antinori, the far-sightedness and profound knowledge of the world of wine of Piero, which conveyed to Niccolò allow him today to play a full leading role as Managing Director and ambassador of those excellences. “Today we produce 500,000 bo les annually and are present in 60 countries. But in Biserno we are always in turmoil in pursuit of continuous improvement,” explains the second generation. Every wine has its own history and particular connotations, like the pure Vermentino Occhione, inspired in its name and label by the aquatic bird found on the dunes of Marina di Bibbona. At first, Biserno lacked white grape varieties; but a neighbouring vine grower who wanted to retire proposed his own, which turned out to be ideal for growing Vermentino. So “almost by chance a limited production was born, but with immediate and unexpected success.” Occhione is a wine blessed with great pleasantness, rich in aromas and freshness, provided by “the natural acidity and minerality of the soils” and a low alcohol content. The Insoglio del cinghiale was the first wine produced and a launch pad into sales for Niccolò. A red wine that is already linked to the Maremma in its name (indicating the muddy and watery place where animals go to root and roll), le ing itself be enriched by Syrah blended with Merlot and Cabernet Sauvignon.

The Pino di Biserno and the Biserno are the older brothers, the flagship wines: “The former expresses a more exuberant character capable of compensating for the deliberately more serious and aristocratic spirit of the la er, both of which are endowed with the indispensable peculiarities so as to be able to enjoy them as they are enhanced by the passing of time. The tastings follow the order suggested by the company, starting with the current vintages and then appreciating their longevity.

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“OGGI PRODUCIAMO 500.000 BOTTIGLIE ANNUE E SIAMO PRESENTI SUI MERCATI DI 60 PAESI” DUE IMMAGINI DEL RELAIS IL BISERNO, UNA CASA DEL ‘700 CHE SI TROVA ALL’INTERNO DELLA TENUTA

IL TERROIR ECCEZIONALE, CONGLOMERATO UNICO DI BOLGHERI, LE CONDIZIONI NATURALI, L’ESPOSIZIONE AI VENTI, IL SUOLO E IL CLIMA

PERMETTONO VITIGNI DI ALTISSIMA QUALITÀ FAVORENDO VINI UNICI, AUTENTICI E RICONOSCIBILI IN BASSO: DUE RITRATTI DI NICCOLÒ MARZICHI LENZI CHE CI HA GUIDATI NELLA DEGUSTAZIONE

BISERNO 2009

Merlot 34%, Cabernet Sauvignon 30%, Cabernet Franc 29%,Petit Verdot 7% Vivaci accenni granato. Intenso e profondo, rivela immediati sentori di confe ura di more e mélange di fiori secchi, arricchiti da sbuffi di foglia di pomodoro, muschio e cioccolato. Armonioso, equilibrato e dai tannini aristocratici, esprime ancora longevità. Persistente e saporito di eucalipto.

Vivid hints of garnet. Intense and deep, it reveals immediate hints of blackberry jam and a mélange of dried flowers, enriched by puffs of tomato leaf, musk and chocolate. Harmonious, balanced and with aristocratic tannins, it is an expression of longevity. Persistent and flavoursome eucalyptus.

2021

Merlot 38%, Cabernet Sauvignon 22%, Cabernet Franc 17%, Petit Verdot 15%, Altro 8%

Carminio con brillanti riflessi rubino. Profumi intriganti di mirto, rosa canina appassita, foglia di fico, macis, macchia mediterranea, tabacco Virginia e note balsamiche. Il sapore è fresco e invitante, impreziosito dal tannino brioso e ben integrato. Flavour di amarena e persistenza di agrume.

Carmine with strong ruby highlights. Intriguing aromas of myrtle, dried rosehips, fig leaf, mace, maquis, Virginia tobacco and balsamic notes. The flavour is fresh and inviting, enhanced by lively, wellintegrated tannin. Black cherry flavours with a persistence of citrus.

BISERNO 2020

Cabernet Franc 32%, Cabernet Sauvignon 32%, Merlot 30%,Petit Verdot 6% Rubino pieno e vivo. Corredo olfa ivo di spiccata personalità: gelée all’amarena, giaggiolo appassito e cannella s’intrecciano con toni di polvere di cacao, legno di cedro e so obosco. Bocca raffinata, tannini signorili e persistenza agrumata che chiude su echi balsamici di liquirizia e tamarindo.

Full and lively ruby. An olfactory bouquet with a distinct personality: black cherry gelée, wilted iris and cinnamon intertwine with tones of cocoa powder, cedar wood and undergrowth. Refined in the mouth, elegant tannins and a lingering citrus that closes on balsamic echoes of liquorice and tamarind.

Vermentino 100%

Paglierino tenue. L’olfa o è introdo o da piacevoli riconoscimenti di pesca tabacchiera, papaya e salvia, insieme a una delicata fragranza di gelsomino, lime e note gessose. Al sorso è dinamico e saporito di litchi, completato dalla piacevole sapidità in una chiusura dai ricordi di mandorla.

Faint straw colour. The nose is introduced by pleasant hints of tobacco peach, papaya and sage, together with a delicate jasmine and lime fragrance with chalky notes. On the palate, it is dynamic and lychee-flavoured, complemented by a pleasant savouriness with an almond-like finish.

Merlot 42%, Cabernet Franc 38%, Petit Verdot 12%, Cabernet Sauvignon 8% Carminio intenso. Bouquet complesso con rimandi di prugne in confe ura, pot-pourri di rose e so obosco che si intrecciano e si alternano a fragranze di caffè e china. Il gusto è avvolgente ed elegante, ricco di estra o, cara erizzato da freschezza e tannini raffinati. Finale di erbe officinali. Intense carmine. A complex bouquet with hints of jammy plums, a potpourri of roses and undergrowth that intertwine and alternate with fragrances of coffee and cinchona. The taste is enveloping and elegant, rich in extracts, characterised by freshness and refined tannins. Medicinal herb finish.

INSOGLIO 2021

Syrah 45%, Merlot 28%, Cabernet Sauvignon 7%

Rubino vivace con riflessi amaranto. Gradevole debu o al ribes, corniola, iris e rosmarino che abbracciano nuance di pepe nero di Sarawak e humus. Al palato l’acidità e il tannino ancora in evoluzione sono piacevolmente accompagnati dal gustoso ritorno fru ato, in un epilogo di agrume e rabarbaro.

Bright ruby with amaranth hues. A pleasant currant, carnelian, iris and rosemary debut, embracing nuances of Sarawak black pepper and hummous. On the palate, the still developing acidity and tannin are pleasantly accompanied by the tasty fruity return, in an epilogue of citrus and rhubarb.

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wine tasting by AIS Toscana commission
IL PINO DI BISERNO 2014 IL PINO DI BISERNO OCCHIONE 2022
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wine tasting by AIS Toscana commission

GRANDI BIANCHI

UNA SELEZIONE DI VINI TOSCANI DOVE CORPO E PERSONALITÀ SONO PREROGATIVE CENTRALI

A selection of Tuscan wines in which body and personality are key qualities

TEXT PAOLO BINI

Nota al mondo per l’eccellenza e l’esclusività dei suoi rossi, la Toscana è una terra che ormai da tempo mostra una piena a itudine per la produzione in bianco di alto livello qualitativo.

La conformazione eterogenea degli areali, la diversificazione dei suoli su colline e declivi che variano i paesaggi viticoli dal massese al grossetano, hanno offerto diffuse e rilevanti opportunità per lo studio, la coltivazione idonea e la vinificazione di vini bianchi di grande espressività e sostanza.

Sulla scia della crescita qualitativa di una Vernaccia di San Gimignano in versione ‘riserva’ sempre più concreta e convincente, alla luce della recentissima introduzio-

Famous all over the world for its excellent and prestigious reds, for some time the Tuscany region has also had a vocation for the production of superior quality white wines.

The varied shape and layout of growing areas and the diversity of soils on the hills and valleys that make up the wine-growing landscape from Massa to Grosseto offer broad and generous opportunities for the development, cultivation and vinification of highly expressive and structured white wines.

In the wake of the qualitative improvement of an increasingly convincing ‘riserva’ version of Vernaccia di San Gimignano, in the light of the very recent introduc-

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TOP TEN
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wine tasting by AIS Toscana commission

ne della tipologia ‘superiore’ per il Maremma Toscana Vermentino e a 40 anni esa i dal debu o del primo white supertuscan La Pietra di Tenute del Cabreo, ci siamo chiesti quanto l’offerta regionale sia oggi realmente esaustiva, convincente e competitiva su questa tipologia di prodo o anche per il futuro.

Una verifica pienamente superata dalla selezione presa in esame in questo numero che include oltre venti campioni estremamente rappresentativi della categoria. Appagante sia ai sensi che conce ualmente perché specchio di un’evoluzione produ iva che ha viaggiato dall’entroterra alla costa, da nordovest a sudest, come modello di abile valorizzazione dei vitigni in contesti di particolare vocazione.

La tradizione dello Chardonnay sostenuto dal passaggio in legno che dagli anni ‘80 ha trovato repliche di valore esclusivo partendo dall’area chiantigiana e arrivando fino a Capalbio passando per Montalcino, è affiancata da produzioni che nobilitano sia le uve autoctone storiche che quelle di moderno impianto e ada amento.

Si palesano nel calice quelle sapienti conduzioni agronomiche ed enologiche che sanno esaltare non solo Vernaccia e declinazioni costiere di Vermentino, ma anche Trebbiano, Viognier, Ansonica, Semillon e lo stesso Sangiovese. Lo sce icismo che perdura nel pubblico di esperti e lover sul valore del rapporto qualità/prezzo del bianco toscano può trovare riscontro su campioni nati per il consumo immediato e che non marcano segnatamente il sorso. Dove il corpo e la personalità sono invece le prerogative centrali su cui si distende l’assaggio, siamo convinti non possano esistere incertezze di sorta, né per i critici e neppure per il mercato.

Con vini bianchi di tale progressione e potenziale, la Toscana è sicuramente pronta a scardinare qualsiasi preconcetto. Guardate un po’...

tion of the ‘superiore’ classification for Maremma Toscana Vermentino and exactly 40 years a er the debut of the first white Super Tuscan, La Pietra from Tenute del Cabreo, we wondered how exhaustive, convincing and competitive Tuscan winemaking really is today and into the future when it comes to this type of product.

Our expectations were amply exceeded by the selection examined for this issue, which includes over 20 samples that are extremely representative of the category. This is satisfying both as a concept and for the senses, because it reflects a winemaking evolution that travels from the hinterland to the coast, from north-west to south-east, a model for the skilful adaptation of grape varieties in particularly suitable areas.

The tradition of Chardonnay strengthened by ageing in wood, which since the 80s has gained ground, starting from the Chianti area and reaching through Montalcino as far as Capalbio, is accompanied by winemaking that ennobles both historical native grapes and others of more modern planting and adaptation.

In the glass, expert agronomy and oenology are evident, enhancing not only Vernaccia and coastal variations of Vermentino, but also Trebbiano, Viognier, Ansonica, Semillon and Sangiovese itself.

The persistent scepticism of experts and wine lovers about the price:quality ratio of Tuscan whites may find validation in samples produced for immediate consumption which are not particularly rewarding to drink. However, where body and personality are the key qualities revealed in the tasting, we believe that there can be no doubt, either for critics or for the market.

With white wines of such potential and progression, Tuscany is definitely ready to demolish any preconception.

Just take a look...

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TOP TEN
LA DEGUSTAZIONE CHE SEGUE È NATA DA UNA SELEZIONE DI ALCUNE TRA LE MIGLIORI ETICHETTE DI VINI BIANCHI TOSCANI STRUTTURATI

MONTEVERRO CHARDONNAY 2020

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wine tasting by AIS Toscana commission

Toscana Bianco Igt - Chardonnay 100%

Paglierino lucente. Naso elegante di bergamo o, mango e cantalupo, salsedine, camomilla, vaniglia e so ili sbuffi affumicati. Saporito e fresco, nella so ile liquidità lascia ricordi di scorza di cedro con chiusura piacevole di mandorla fresca e burro salato.

Bright straw-yellow colored. Elegant on the nose with aromas of bergamot orange, mango and cantaloupe, sea salt, chamomile, vanilla and delicately smoked whiffs. Lip-smacking and fresh on the palate, with citron fruit notes and a pleasant almondy and salted bu er finish.

FÈLSINA

I SISTRI 2021

Toscana Bianco Igt - Chardonnay 100%

Paglierino chiaro. Al naso signorili profumi agrumati e mentolati, fru a esotica, miele millefiori, camomilla, vaniglia e carcadè. Sorso rinfrescante e stru urato nell’equilibrio tra le parti, con flavor persistente di pompelmo e fru a secca. Light straw-yellow colored. Elegant on the nose with citrusy and minty aromas, tropical fruit, flower honey, chamomile, vanilla and hibiscus tea. Refreshing, structured and wellbalanced on the palate with a lingering flavor of grapefruit and dried fruit.

TERENZUOLA

PINI DI CORSANO 2021

Colli di Luni Bianco Doc - Vermentino 100% Paglierino concentrato e vivo. Olfa o varietale di basilico, maggiorana e susina mirabelle, ricordi di pietra focaia e salmastrosi. In bocca è di cara ere, ampio e saporito con la freschezza che conduce il gusto fru ato a un persistente bergamo o.

Deep and bright straw-yellow colored. Typical aromas of the varietal on the nose: basil, sweet marjoram and Mirabelle plum, hints of flint and salty water. It shows character on the palate, rich and lip-smacking, with the freshness leading the fruity flavors to a lingering bergamot orange finish.

TENUTE DEL CABREO

LA PIETRA 2020

Toscana Bianco Igt - Chardonnay 100%

Paglierino dorato. Profilo olfa ivo di iodio e conchiglia, fru a esotica, pot-pourri di fiori gialli, susina gialla e caramella rossana. La dorsale fresco-sapida stratifica al palato i ricordi fru ati e conduce a una gustosa sensazione di nocciolina. Golden straw-yellow colored. The nose offers aromas of iodine and shell, tropical fruit, yellow flower pot pourri, Rossana candy. The fresh-savory backbone arranges the fruity flavors in layers on the palate and leads to a tasty peanut sensation.

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TOP TEN

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COL D’ORCIA GHIAIE BIANCHE 2020

Sant’Antimo Chardonnay Bianco Doc - Chardonnay 100% Paglierino concentrato con lievi riflessi dorati. Naso di gelée di limone, camomilla, albicocca disidratata, fieno e miele d’acacia. Sorso sostanzioso e vanigliato, con ritorni fru ati coerenti al naso, fresco e sapido nel persistente finale burroso. Deep straw-yellow colored with delicate golden tints. Aromas of lemon fruit gum, chamomile, dehydrated apricot, hay and acacia honey. Weighty and vanilla-flavored on the palate, with fruit flavors consistent with the nose, fresh and savory in the lingering bu ery finish.

ISOLE E OLENA

COLLEZIONE PRIVATA CHARDONNAY 2021

Toscana Bianco Igt - Chardonnay 100% Paglierino chiaro e luminoso. Sentori intriganti di burro e caramello salato introducono ricordi di mango e ananas, elicriso e convolvolo, cocco e lemongrass. La freschezza disegna la saporita e lunga persistenza di fru a esotica e pasta di nocciole. Light and bright straw-yellow colored. Intriguing aromas of bu er and salted caramel lead to hints of mango and pineapple, helichrysum and convolvulus, coconut and lemongrass. Freshness on the palate with lip-smacking and lingering notes of tropical fruit and hazelnut paste.

CAPEZZANA TREBBIANO 2022

Toscana Bianco Igt - Trebbiano 100% Paglierino concentrato. Profumi di fiore d’acacia, ginestra, elicriso e bergamo o si intrecciano a sensazioni di aneto, tarassaco, pinolo e spezie orientali. Fresco e saporito, dorsale fru ata di pesca ne arina che persiste fino al lungo finale.

Deep straw-yellow colored. Aromas of acacia blossom, broom, helichrysum and bergamot orange blend with sensations of dill, dandelion, pine nut and Oriental spices. Fresh and lip-smacking on the palate, with a fruity backbone of nectarine which lingers on the long finish.

CASTELLO DI POMINO MARCHESI FRESCOBALDI

BENEFIZIO RISERVA 2021

Pomino Bianco Doc - Chardonnay 100%

Paglierino lucente. Esordio olfa ivo agrumato elegante di pompelmo giallo e lime, con note di convolvolo, fiore del tiglio e burro fuso. Al gusto la freschezza in amalgama alle morbidezze dona alla stru ura un flavor saporito di fru a esotica. Bright straw-yellow colored. It opens on the nose with elegant citrus fruit aromas of yellow grapefruit and lime, with notes of convolvulus, lime tree blossom and melted bu er. Freshness and so ness on the palate which give the structure a lip-smacking flavor of tropical fruit.

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TOP TEN

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I GIUSTI E ZANZA

NEMORINO BIANCO 2022

Costa Toscana Bianco Igt – Trebbiano e Semillon

Paglierino chiaro. Esordio olfa ivo sui toni erbacei, mentuccia, salvia e nepitella seguiti da scorza di pompelmo e delicati sentori salmastri. In bocca è sostanzioso con timbri freschi di albicocca e lime e finale persistente delicatamente sapido.

Light straw-yellow colored. It opens on the nose with grassy notes, field balm, sage and calamint, followed by grapefruit rind and delicate salty hints. Weighty on the palate with fresh tones of apricot and lime and a delicately savory and lingering finish.

CASADEI

ANSONACO 2020 - LE ANFORE

Toscana Bianco Igt – Ansonica 100%

Dorato brillante. Impa o di tè nero al bergamo o, pesca gialla, zagara, fiore del sambuco, seguite da note di salvia, macis, pinolo e macchia mediterranea. Gusto agrumato di chino o, fresco e decisamente persistente, con elegante scia sapida. Bright golden-colored. It opens on the nose with black bergamot-orange tea, yellow peach, orange blossom and elder blossom, followed by notes of sage, mace, pine nut and Mediterranean scrubland. Citrusy on the palate with chino o, fresh and definitely lingering, with an elegant savory trail.

MICHELE SATTA GIOVIN RE 2022

Toscana Bianco Igt – Viognier 100% Paglierino denso con ampia espressività aromatica, da note di albicocca e zagara a mango, macchia mediterranea, cedro candito e cioccolato bianco. Sorso sostanzioso e vellutato di agrumi ed erbe aromatiche con pregevole finale sapido e rientri speziati.

Deep straw-yellow colored with a broad range of aromas, from notes of apricot and orange blossom to mango, Mediterranean scrubland, candied citron and white chocolate. Weight and velvety on the palate with citrus fruit and aromatic herbs and an exquisite savory finish with spicy notes.

CESANI

CLAMYS 2021

Vernaccia di San Gimignano Bianco Docg Vernaccia di San Gimignano 100% Paglierino lucente. Incipit di mandorla bianca fresca, erbe aromatiche e salsa tzatziki, caramellina al limone e gesso. Succoso e saporito, con sfondo aromatico di timo limonato ed erba cipollina. L’adeguata persistenza chiude elegantemente sapida. Bright straw-yellow colored. It opens on the nose with fresh white almond, aromatic herbs and tzatziki sauce, lemon candy and plaster. Juicy and lip-smacking on the palate, with an aromatic ground of lemon thyme and chive. Proper length and an elegantly savory finish.

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FATTORIA LA TORRE ALTAIR 2022

Toscana Bianco Igt - Vermentino e Viognier

TOP TEN

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Paglierino luminoso. Nitidi profumi di pesca bianca su sfondo vegetale con delicati cenni di erbe aromatiche provenzali, scorza di cedro, mandorla fresca e note minerali. Fresco e saporito, persistente, chiude agrumato e piacevolmente amaricante.

Bright straw-yellow colored. Clear-cut aromas of white peach on a vegetable background with delicate hints of Provençal aromatic herbs, citron rind, fresh almond and mineral notes. Fresh and lipsmacking, lingering, with a citrusy and pleasantly bi er finish.

VAGNONI I MOCALI RISERVA 2020

Vernaccia di San Gimignano Bianco Docg

Vernaccia di San Gimignano 100%

Paglierino vivace. Sentori di mandorla tostata e idrocarburo anticipano note di melissa e verbena, con riverberi iodati e di caramella all’orzo. Sorso stru urato, fresco e morbido, gustoso di burro e vaniglia. Finale sapido e di media persistenza.

Lively straw-yellow colored. Notes of roasted almond and petrol followed by notes of lemon-balm and verbena, with hints of iodine and barley. Well-structured, fresh and so on the palate, tasty with the flavor of bu er and vanilla. A savory finish of medium persistence.

COLLINE ALBELLE INBIANCO 2021

Toscana Bianco Igt - Vermentino 100% Paglierino di buona concentrazione. Si presenta con piacevoli profumi di pesca saturnina bianca e susina claudia, fiore del tiglio, timo e salgemma. Il sorso è delicato e piacevole, beverino e succosamente fresco, con buona persistenza agrumata.

Deep straw-yellow colored. It features pleasant aromas of white peach and greengage , lime tree blossom, thyme and rock salt. Delicate and pleasant on the palate, easy-drinking with juicy freshness and a good citrusy length.

GUICCIARDINI STROZZI VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO RISERVA 2019

Bianco Docg - Vernaccia di San Gimignano 100%

2020

PAGLIARESE GIOSAFÀ

Toscana Bianco Igt - Trebbiano, Malvasia e San Colombano

Paglierino chiaro. Al naso esordisce con note di erbe aromatiche secche, pesca, mandarino e ricordi minerali di idrocarburo. Al gusto è fresco e saporito su note di melone bianco, dimostrando stru ura confacente e un finale di media persistenza.

Light straw-yellow colored. It opens on the nose with notes of dried aromatic herbs, peach, tangerine and mineral hints of petrol. Fresh and lip-smacking on the palate with notes of white melon, while showing a suitable structure and a finish of medium persistence.

Paglierino chiaro e luminoso. Impa o olfa ivo agrumato di pompelmo e lime su sfondo di note eteree, quindi talco ed elicriso secco. In bocca freschezza e nota calorica si equilibrano nella stru ura sapida e dal gusto di scorza di bergamo o.

Light and bright straw-yellow colored. It opens on the nose with citrusy aromas of grapefruit and lime on a background of evolved notes, followed by talcum powder and dried helichrysum. Freshness and warmth are well-balanced on the savory and bergamot orange rind-flavored structure.

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TOP TEN

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FATTORIA DIANELLA 1° OTÌS 2022

Toscana Bianco Igt

CAPANNA SANGIOBÌ 2022

Toscana Bianco Igt- Sangiovese 100% Paglierino pallido con riflessi verdolini. Impa o olfa ivo delicato di fiori bianchi, erba fresca, mandarino, lime e idrocarburo. Beva rinfrescante e saporita, energizzata dalla vivace freschezza. Persistenza adeguata con chiusura ammandorlata. Pale straw-yellow colored with greenish tints. It opens on the nose with delicate aromas of white flowers, fresh grass, tangerine, lime and petrol. Refreshing and lip-smacking on the palate, with lively freshness. Suitable length with an almondflavored finish.

TAMBURINI EMANUELA IL CASTELLUCCIO

Toscana Bianco Igt - Trebbiano 85%, Malvasia 15% Paglierino pallido. Profumi di lime e susina goccia d’oro si intrecciano con note di sfalcio, pesca, biancospino ed erbe officinali. Impa o gustativo rinfrescante, buon bilanciamento delle componenti, sapido nel finale amaricante di mandorla.

Pale straw-yellow colored. Aromas of lime and plum blend with notes of undervine mowing, peach, whitethorn and medicinal herbs. Refreshing entry on the palate, well-balanced constituents, savory on the bi er almond-flavored finish

Vermentino 100% Paglierino mediamente concentrato. Apertura erbacea, con spunti aromatici di salvia sclarea, timo, menta e maggiorana, seguiti da ricordi di lime e uva spina, biancospino e tiglio. Lo sviluppo gustativo è sorre o da sapidità e freschezza agrumata. Straw-yellow colored of medium intensity. A grassy a ack on the nose, with aromatic notes of sage, thyme, mint and sweet marjoram, followed by hints of lime and gooseberry, whitethorn and lime tree. Progression on the palate backed by savoriness and citrusy freshness.

SAN FERDINANDO VERMENTINO 2021

Toscana Bianco Igt - Vermentino 100% Paglierino concentrato e luminoso. Olfa o introdo o da note di lievito e limone, erbe aromatiche secche, chino o e chiusura di nocciolina. Fresco e fru ato, stru ura piena dai ricordi di caramella al limone e finale sapido di media persistenza. Deep and bright straw-yellow colored. It opens on the nose with notes of yeast and lemon, dried aromatic herbs, chino o and ending on a note of peanut. Fresh and fruity, a full-bodied structure with hints of lemon candy and a savory finish of medium persistence.

FABRIZIO DIONISIO LINFA VIOGNIER 2021

Toscana Bianco Igt - Viognier 100% Paglierino di media concentrazione. L’impa o olfa ivo è una mescolanza di pesca bianca ed erba fresca tagliata, salsedine e ananas. Piacevole gusto fru ato condito dalla freschezza protagonista e da un finale adeguatamente persistente.

Straw-yellow colored of medium intensity. It opens on the nose with a mix of white peach and freshly-cut grass, sea salt and pineapple. Pleasant fruity flavors on the palate with freshness as the star and a suitably lingering finish.

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TASTED IN THE NEWSROOM

ELEGANTE STRUTTURA

UNA VERNACCIA RICCA DI TIMBRO E CARATTERE

A Vernaccia wine rich in tone and character

Vino dalla storia secolare la Vernaccia già nel Duecento veniva servita sulle tavole di papi e re. È inoltre un vitigno raro perché coltivato solo nei territori del comune di San Gimignano. Quella di Melini, deve il suo nome alle vigne più soleggiate, predile e dai grilli per le loro tane che in Toscana sono de e ‘grillaie’. Si presenta con una veste di colore giallo paglierino brillante e delicate sfumature dorate. Al naso la vaniglia è accompagnata da fragranti note floreali di ginestra e tiglio con ricordi di miele e pietra focaia. Il sapore è pieno, sapido, morbido ma fresco e vivace, con un elegante ritorno fru ato e speziato e chiude con un finale minerale gradevole e persistente. Un bianco di stru ura, che nel tempo evolve, esaltando le sue caratteristiche che si abbina o imamente ad un riso o allo zafferano, carni bianche, crostacei, pesci nobili, paté.

A wine with an age-old history, Vernaccia graced the tables of popes and kings as early as the thirteenth century. It is a rare grape variety because grown only in the San Gimignano area. The Vernaccia wine produced by Melini owes its name to the vineyards that are the most exposed to the sun and provide a hide-out for crickets, which in Tuscany are called ‘grillaie’. It is brightly straw-yellow colored with delicate golden tints. Vanilla on the nose accompanied by fragrant floral notes of broom and lime tree with hints of honey and flint. Full, savory and so on the palate, but also fresh and lively, with an elegant fruity and spicy a ertaste and a pleasant and lingering mineral finish. A well-structured white wine, which evolves over time and pairs wonderfully with saffron-flavored riso o, white meat, shellfish, top-quality fish and pâté.

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Le Grillaie, Vernaccia di San Gimignano – Melini

MEDITERRANEO E MARINO

UN VERMENTINO DI TERRITORIO PIENO DI BRIO

Siamo a Cinigiano, nel cuore della Maremma, luogo in cui dal 1999 ColleMassari ca ura l’a enzione con una produzione eccellente, che rifle e in pieno il territorio ai piedi dell’Amiata e vicino alla costa dove il clima mediterraneo-marino si intesse con le correnti fredde della montagna. Ne è testimone il Vermentino Melacce 2022, un vino che si lascia riconoscere per brio e vivacità, cara eristiche esaltate dalla lavorazione in acciaio, per conservarne l’espressione aromatica varietale espressa nei profumi floreali di sambuco e biancospino, che lasciano il passo a freschi toni agrumati e pesca-noce con sfondo di erbe di campo. Il gusto, dalla vena raffinata e fresca, ha una sapidità beverina che ca ura e accompagna una lunga persistenza aromatica con una piacevole spalla acida. Perfe o con tu e le preparazioni a base di pesce e come aperitivo.

ColleMassari is located in Cinigiano, in the heart of Maremma where, since 1999, it has been a racting a ention to its excellent wine which fully reflects the terroir at the foot of Mount Amiata and near the coast, where the Mediterranean-marine climate collides with the cold mountain currents. Vermentino Melacce 2022 is a wine that stands out for its liveliness, a key feature that is enhanced by the winemaking process performed in steel vats to preserve all the grape variety’s typical aromas, such as floral scents of elderberry and hawthorn, followed by fresh citrusy and nectarine notes on a field grass background. The palate, elegant and fresh, features a savory drinkability which accompanies the lingering length with pleasant supporting acidity. It is perfect with all fish-based dishes and as a predinner drink.

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Melacce 2022, Montecucco Vermentino DOC – ColleMassari
A local Vermentino wine full of liveliness

POETICA FUSIONE

Accarezzata dalle brezze marine, la Tenuta Moraia si trova nel cuore della Maremma toscana, a due passi da Gavorrano, su 160 e ari, di cui 60 coltivati con i vigneti tipici della zona: Sangiovese e Vermentino su tu i, oltre alle varietà internazionali come Cabernet, Merlot, Syrah, Alicante e Chardonnay. I vini dell’azienda hanno uno stile moderno e preciso, improntato all’immediatezza, ma senza rinunciare a eleganza e profondità tipica dei grandi vini della costa toscana. Qui nasce Albus, un Vermentino speziato e pepato, con un bouquet floreale che si mescola ad intriganti sentori di erbe fresche. Il vino mostra il suo cara ere al palato: note di agrumi, sale, anice e zenzero si fondono in un sorso pieno, ghio o, vellutato dove emergono anche accenni di fru a tropicale e un finale salino. Si sposa alla perfezione con grigliate di pesce, crostacei, riso i e carni bianche.

Caressed by the sea breeze, Tenuta Moraia is located in the heart of Tuscan Maremma, very close to Gavorrano, and spreads over 160 hectares, 60 of which planted with the area’s typical grape varieties, Sangiovese and Vermentino, in addition to international varietals, such as Cabernet, Merlot, Syrah, Alicante and Chardonnay. The winery’s labels feature a modern and clear-cut style, very approachable, but also with the elegance and depth typical of the great coastal Tuscan wines. Albus is a spicy and peppery Vermentino wine with a floral bouquet that blends with intriguing notes of fresh herbs. The wine shows character on the palate: notes of citrus fruit, salt, anise and ginger providing a full, lip-smacking and velvety sip that brings out hints of tropical fruit and a salty finish. It pairs beautifully with grilled fish, shellfish, riso o and white meat.

50 TASTED IN THE NEWSROOM
Albus Riserva, Maremma Toscana DOC - Tenuta Moraia IL MARE E LE COLLINE RACCONTATE IN UN VINO The sea and the hills described in a wine ph.Alessandro Moggi
@gruppo_editoriale gruppoeditoriale.com COVER STORY F. MURRAY ABRAHAM FASHION & DESIGN S/S 2023 THE NEW BEAUTIFUL INTERIOR CREATIVITY ART CRETTO DI BURRI AND FIUMARA D’ARTE NOTO AND THE BAROQUE EXPERIENCES THE MOST SPECTACULAR SQUARES A ROOM WITH A VIEW ITINERARIES MILANO FORMAFANTASMA VENEZIA GIOVANNI OZZOLA FIRENZE AGOSTINO POLETTO RICCIONE CLAUDIO CECCHETTO ROMA ROBERTA PETRONIO AND LAURA PRANZETTI LOMBARDINI SICILIA CLAIRE FONTAINE The best way to discover all about the Italia experiences COVER STORY GIOVANNA MEZZOGIORNO FASHION A/W 23-24 PERSONALIZED ELEGANCE ART THE MOST SPECTACULAR CHURCHES LEANDRO ERLICH FABRIZIO PLESSI EXPERIENCES SEAFOOD RESTAURANTS A ROOM WITH A VIEW ON LAKE COMO ITINERARIES MILANO SIMONA TEDESCO FIRENZE ANNAGRETA PANCONESI FORTE DEI MARMI LEONE MARZOTTO | ROMA SLIM GREIGE CAPRI TIZIANA MAFFEI COVER STORY TIMOTHÉE CHALAMET FASHION & DESIGN S/S 2023 THE NEW BEAUTIFUL INTERIOR CREATIVITY CULTURE GRAND TOUR OF THE LAGOON THE MUST-SEE EXHIBITS EXPERIENCES A ROOM WITH A VIEW ITINERARIES MILANO FORMAFANTASMA VENEZIA GIOVANNI OZZOLA FIRENZE AGOSTINO POLETTO RICCIONE CLAUDIO CECCHETTO ROMA ROBERTA PETRONIO AND LAURA PRANZETTI LOMBARDINI SICILIA CLAIRE FONTAINE N.36 SPRING SUMMER 2023 ARCHITECTURE BIENNALE GIORGIO PANARIELLO A/W 23-24 PERSONALIZED ELEGANCE FORTE DEI MARMI IN LITERATURE THE MUST-SEE EXHIBITS A ROOM WITH A VIEW MILANO SIMONA TEDESCO FIRENZE ANNAGRETA PANCONESI FORTE DEI MARMI LEONE MARZOTTO ROMA SLIM GREIGE CAPRI TIZIANA MAFFEI

wine tasting by AIS Toscana commission

SPARKLING ROSÉ

CRESCE LA CULTURA DEGLI SPUMANTI ROSATI. ECCO ALCUNI TRA I PROTAGONISTI DI QUESTA RIVOLUZIONE IN TOSCANA Sparkling Rosé wines are becoming more and more popular. Here are some of the products which are becoming a trend in Tuscany TEXT LUCA CARMIGNANI

Considerato un tempo ‘bollicina minore’, lo spumante rosé, dissetante e rinfrescante, sta prendendo sempre più campo sui banconi dei bar della nostra regione. Fresco e saporito di agrumi e piccoli fru i rossi e neri - tanto che bevendolo sembra di masticarli - invoglia sempre più, sopra u o in estate. A tavola o a bordo piscina, so o l’ombrellone o al ristorante davanti a un tagliolino all’astice, al bar per l’aperitivo con gustosi canapè o un bel tagliere di salumi e formaggi, lo spumante rosé si presta a mille occasioni e a mille abbinamenti, e non solo per i profumi freschi e delicati di fiori e fru i e per la piacevolezza del gusto… quelle bollicine rosa che si lasciano a raversare dalla luce, illuminandosi e spesso

Once considered ‘minor sparkling wines’, sparkling rosé wines from our region now seem to be always present in bars and restaurants. Thirst-quenching and refreshing with hints of citrus and small red and black fruits - so much so that it feels as if you are chewing them when drinking it - this wine is gaining popularity, especially in the summer.

For dinner or a sip by the pool, under the parasol or at the restaurant while savouring pasta with fresh crayfish, at the bar for an aperitif with delicious canapés or a tasty pla er of cold cuts and cheeses, the sparkling rosé wine is perfect for all occasions and can be paired with countless dishes. Not just for its subtle and delicate aromas of flowers and fruits and for its pleasant taste… those pink

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rifle endola, sono sovente le componenti ideali da incastonare nella cornice di una serata importante, quando l’atmosfera conta, che sia un incontro a sfondo sentimentale o professionale, o anche di semplice amicizia. I produ ori non potevano restare indifferenti di fronte a questo fenomeno, in particolare in Toscana, dove l’estate spinge un numero sempre maggiore di villeggianti e turisti verso le innumerevoli destinazioni di vacanza. Si sono quindi adoperati per creare prodo i sempre più all’altezza, in grado di soddisfare anche i palati più esperti ed esigenti, senza dimenticare che la bollicina, rosa o bianca che sia, spesso interviene nei momenti di festa e di condivisione e non può quindi trascendere da una certa facilità di beva. Se fino a non molti anni fa gli spumanti rosati toscani di qualità si contavano sulla punta delle dita di una mano, adesso l’offerta è ampia e variegata, per il metodo di spumantizzazione impiegato, dai prevalenti Metodo Classico e Martino i fino al Metodo Ancestrale, per le uve utilizzate e per le tipologie in base all’invecchiamento e al residuo zuccherino. Nella maggioranza dei casi il colore rosa, con tu e le sue a raenti sfumature, è o enuto da macerazione sulle bucce durante la fermentazione del vino base. Le uve impiegate vanno dal Pinot nero ad altri vitigni d’oltralpe come il Merlot e la Syrah, o anche vitigni minori come il Mammolo; il vitigno più utilizzato, e non poteva essere altrimenti, è però il Sangiovese, che col tempo ha dimostrato di avere predisposizione per la spumantizzazione. È come per i rosati tranquilli: se si utilizzano uve selezionate tra le migliori, e non gli scarti di quelle destinate al rosso, la qualità sale eccome. Alcuni si cimentano nella produzione di millesimati, o enendo risultati talora lusinghieri, mentre per il residuo zuccherino il range è quasi sempre tra Extrabrut e Brut. C’è chi ancora parla di ‘bollicina minore’?

bubbles which let the light filter through, o en reflecting it, create a perfect se ing for an important evening for when you are looking for that ideal ambience, whether it is for a romantic evening or for work purposes or simply just to be with friends. Producers could not afford to miss out on this opportunity, especially in Tuscany where summer brings hundreds of people to the countless holiday resorts. So, they had to adapt to always creating excellent quality products that are able to satisfy even the most experienced and demanding palates without forge ing that a sparkling wine – whether red or white – is o en consumed when socialising or celebrating a special occasion, and thus it should always be light and pleasant to drink

Up until a few years ago, you could count on the tips of your fingers the number of quality sparkling rosé wines produced in Tuscany, but nowadays, there is a wide and varied choice with various production methods from the most common methods such as the Traditional and the Charmat methods to the Ancestral method. The wines are also characterised by different varieties of grapes and divided according to ageing and residual sugar. In most cases its typical a ractive pink colour is obtained by maceration on the skins during the fermentation of the base wine. The grapes used vary from Pinot Noir to other foreign vines such as Merlot and Syrah, or even minor vines such as Mammolo. The most used grape variety – it could not be otherwise – is Sangiovese, which throughout time has proven to generate excellent results in sparkling wine production. It is the same as for non-sparkling rosé wines: if you use the best selected grapes instead of the ones discarded from the production of red wines, the quality is much higher. Some producers choose to try their hand at vintage wines and sometimes they obtain staggering results, while for the level of residual sugar, the range almost always varies between Extra Brut and Brut. Is there anyone out there who still dares to call it a ‘minor sparkling wine’?

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BOLLE E VINI ROSATI SONO IL TREND DEL MOMENTO, NE ABBIAMO ASSAGIATI 11 TRA I MIGLIORI TOSCANI SCOPRITELI NELLE PAGINE CHE SEGUONO

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wine tasting by AIS Toscana commission

COLLE BERETO COLLE B

Metodo Classico

Brut Rosé

IL BORRO

BOLLE DI BORRO 2016

Metodo Classico Brut Rosé

Sangiovese 100%, disgorging 2022 - 11,5%

Ramato. Spuma bianca e cremosa con bollicine fini e persistenti. Olfa o raffinato di lampone, uva spina, iris, pasta choux e alchermes. In bocca la mousse è rotonda di clementina fresca e di frolla alla ciliegina candita, con punta di senape nel lungo finale.

Copper-colored. A white and creamy mousse with fine and persistent bubbles. Elegant on the nose with aromas of raspberry, gooseberry, iris, choux pastry and rose water. The mousse on the palate is well-rounded with flavors of fresh and candied cherry shortcrust pastry, with a hint of mustard on the lingering finish.

PODERE LA REGOLA L’ECCEZIONE

Metodo Classico Brut Rosé

Pino nero 100%, disgorging 03/2023 - 12,5% Fiore di pesco, spuma bianca vivace, bollicine fini e durevoli. Avvio di mora, mandarino e diplomatica, con incursioni di cranberry ed erbe aromatiche. Sorso orientato sul fru ato rosso acidulo del ribes. Finale lungo e sapido alla gelée di fragola.

Peach blossom-colored, a lively white mousse, fine and persistent bubbles. It opens on the nose with aromas of blackberry, tangerine and diplomatica cake, with the addition of cranberry and aromatic herbs. A sourish red fruity flavor of redcurrant on the palate. A long and savory finish with a note of strawberry fruit gum.

PIANDACCOLI

BACIAMI

Metodo Martino i Brut Rosé

Mammolo 100% - 12%

Rosa antico, spuma avorio, bollicine fini e durature. Sviluppo olfa ivo breve ma elegante di arancia navel, bergamo o, menta, glicine e pietra focaia. Sorso pieno e dinamico, con chiusura persistente al flavor di pompelmo e mandorla bianca fresca.

Old pink-colored, ivory-white mousse, fine and persistent bubbles. A short yet elegant development on the nose with aromas of Navel orange, bergamot orange, mint, wisteria and flint. Full and generous on the palate, with a grapefruit and fresh white almond-flavored lingering finish.

Pinot nero 100%, disgorging 2023 - 12,5% Rosa salmone, spuma bianca lucente, bollicine fini e persistenti. Sensazioni di ribes e fragolina s’intrecciano a profumi di pinolo fresco e bon bon acidulo. Freschezza tesa e mousse delicata rendono il fru o succoso e saporito. Epilogo al melograno. Salmon-pink colored, a bright white mousse, with fine and persistent bubbles. Sensations of redcurrant and wild strawberry blend with aromas of fresh pine nut and sourish bonbon. Grippy freshness and the delicate mousse make it juicy and lip-smacking on the palate. Pomegranate on the finish.

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IL POGGIOLINO ALES PACI 5 – 2019

Metodo Classico Rosé Extrabrut

12,5 %

Fiore di pesco con spuma cipria, bollicine fini di media persistenza. Naso delicato di rosa canina e cranberry, note di pasticceria e lieve balsamicità. Fresco di fru a appena matura con mousse che massaggia il palato. Chiusura alla fragolina di bosco.

Peach blossom-colored with a powder pink mousse, with fine bubbles of medium persistence. Delicate on the nose with aromas of wild rose and cranberry, notes of cakes and delicate balsamic hints. Fresh on the palate with ripe fruity flavors and a mousse that caresses the palate. Wild strawberry on the finish.

FRESCOBALDI

LEONIA 2018

POMINO SPUMANTE ROSÈ DOC - Metodo Classico Brut Rosé

Pinot nero 100% - disgorging 2022 12,5%

Rosa tenue con perlage so ile. Dai lucenti riflessi ramati escono nitidi profumi di lampone e mandarino, con tocco di nocciola e pane eria su le o floreale. Mousse cremosa sgorgante agrumi con caldo sostegno di succosi fru i rossi nel finale.

Light pink-colored with fine bubbles. The bright coppery tints give clear-cut aromas of raspberry and tangerine, with a hint of hazelnut and cakes on a floral background. A creamy citrus-fruit flavored mousse backed by juicy red fruit on the finish.

TENUTA DEL BUONAMICO PARTICOLARE GRAND CUVEE

Metodo Martino i Brut Rosé

Sangiovese/Syrah - 12%

Rosa antico, spuma bianca, perlage medio. Naso piacevole di fru i tropicali, pesca, gelsomino, eucalipto e zucchero a velo. Bocca coerente con ritorni floreali e di coulis di fragole, sviluppo gustativo verticale, finale fresco e sapido di kumquat.

TENUTA MARIANI

SEGRETO FUTE DE CHENE 2020

Metodo Classico Brut Rosé

Sangiovese 100% - 12,5%

Rosa buccia di cipolla, perlage so ile e duraturo. Al naso limone di Amalfi, gelée al pompelmo rosa, caramella mou e caffè arabica. Sorso fresco e saporito di fragola con ritorni di erbe aromatiche e officinali. Chiude persistente e ammandorlato. Onionskin pink-colored with fine and persistent bubbles. Aromas of Amalfi lemon, pink grapefruit fruit gum, so toffee and Arabic coffee. Fresh and lip-smacking on the palate with flavors of strawberry and notes of aromatic and medicinal herbs. Lingering and almond-flavored on the finish.

Old pink-colored, white mousse and bubbles of medium persistence. Pleasant on the nose with tropical fruit, peach, jasmine, eucalyptus and icing sugar. Consistent on the palate with floral notes and strawberry sauce, a vertical progression, fresh and savory on the finish with a note of kumquat.

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BARACCHI BRUT ROSÉ 2018

Metodo Classico

Sangiovese 100%, disgorging 2023 – 12,5% Ramato, spuma bianca, perlage so ile. Emergono mandarino e fiori rossi, té nero, buccia di tamarindo candita e nota salmastra. Buona freschezza gustativa agrumata con punta di astringenza. Finale sapido di alchechengi e pietra focaia. Copper-colored, white mousse, fine bubbles. The nose offers aromas of citrus fruit and red flowers, tangerine, black tea, candied tamarind rind and a salty note. Good citrusy freshness on the palate and slightly astringent. Savory on the finish with winter cherry and flint.

VILLA TRAVIGNOLI ROSÉ BRUT

Metodo Martino i

Sangiovese 40%, Merlot 60% - 11%

Rosa cipria, spuma avorio lucente, bollicine fini ed evanescenti. Delicati profumi di anguria e arancia rossa, crumble di ciliegie, mughe o ed erba fresca. Impa o gustativo soffice e fru ato, saporito e non particolarmente persistente.

Powder pink-colored, a bright ivory-white mousse, with fine and evanescent bubbles. Delicate aromas of watermelon, red orange, cherry crumble, lily of the valley and fresh grass. A so and fruity entry on the palate, lipsmacking and not particularly lingering.

PANZANELLO GOCCIA BRUT ROSÉ

Metodo Martino i

Sangiovese 100% - 12%

Rosa tenue, spuma rosa chiaro, bollicine fini ed evanescenti. Naso di mela pink lady e marasca appena matura, con note di glicine e menta piperita. Gusto di rinfrescante semplicità, con mousse leggera e chiusura anticipata al lime e pepe rosa.

Delicately pink-colored, a light pink mousse, fine and evanescent bubble. Aromas of Cripps Pink apple and justripe Morello cherry, with notes of wisteria and peppermint. Refreshing simplicity on the palate, with a light mousse and lime and pink pepper on the early finish.

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VIGNETI LA SELVANELLA

Vinitaly 2023 è stata l’occasione di una MasterClass speciale, dedicata alla celebrazione della cinquantesima vendemmia di uno dei primi cru di Chianti Classico, la Riserva Vigneti La Selvanella. L’omonima fa oria ha sede nel comune di Radda, a ridosso di Panzano, e si estende su 138 e ari, di cui 50 vitati a sangiovese, abbracciando un’intera collina solitaria, circondata da boschi, sempre soleggiata e prote a dal vento. Siamo proprio nel cuore del territorio di produzione del Chianti Classico, con i vigneti tra i più alti di tu a la denominazione, fino a 600m s.l.m., e con una particolare tipologia dei suoli: pietraforte, formazione di sillano e macigno al variare di altitudine. L’enologo è chiamato a interpretare le uve, giocando tra le 31 particelle di cui è composta La Selvanella, vinificando e maturando separatamente i vini per poi unirli personalizzandoli a seconda dell’annata. La combinazione tra questi elementi e un microclima fresco, cara erizzano i vini nella succosa acidità, per cui nei primi anni sono nervosi e austeri, con necessità di adeguata maturazione.

Vinitaly 2023 was the chance for a special MasterClass devoted to the celebration of the 50th vintage of one of the first Chianti Classico cru wines, Riserva Vigneti La Selvanella. The winery is based in the town of Radda, near Panzano, and extends over 138 hectares, 50 of which planted with Sangiovese grapes, over an entire solitary hill surrounded by woods, always exposed to the sun and protected from the wind. It is located in the heart of the Chianti Classico production area, with the highest vineyards of the whole wine denomination, up to 600 meters above sea level, and with a special soil type: pietraforte, sillano and rock formation according to the altitude. The chief winemaker is called upon to interpret the grapes, growing in the 31 vineyards of La Selvanella winery, making and ageing the wines separately and then blending them together to customize them according to the vintage. The combination of these elements and a fresh microclimate provide the wines with juicy acidity. Therefore, in their first years, the wines are edgy and austere and require proper maturation.

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50 ANNI DI STORIA DI TOSCANA 50 years of Tuscany’s history TEXT
SILVIA ANDREINI, RICCARDO BINI

VIGNETI LA SELVANELLA 1969

CHIANTI CLASSICO RISERVA

Rosso DOCG – Sangiovese 100%

Intenso aranciato. Rimandi di prugna secca e so obosco, cuoio e tamarindo; poi polvere di caffè e sbuffi di champignon. L’ingresso al palato è deciso, con tannino incredibilmente ancora vivace e una freschezza quasi esplosiva; persistente finale dai riverberi di macchia mediterranea.

Intensely orangey colored. Notes of dried plum and undergrowth, leather and tamarind; then the nose offers hints of ground coffee and champignon mushrooms. On the palate tannins are still incredibly lively and a nearly explosive freshness; lingering on the finish with notes of Mediterranean scrubland.

VIGNETI LA SELVANELLA 1971

CHIANTI CLASSICO RISERVA

Rosso DOCG – Sangiovese 100% Mogano luminoso. Porcino secco e pellame, nocciole caramellate, elicriso, liquirizia e note di fondo di caffè. Tannino integrato e acidità ancora energica rendono l’assaggio affascinante e piacevole, con finale lungo. Bright dark red colored. Aromas of dried Porcini mushroom and animal skins, caramelcovered hazelnuts, helichrysum and coffee grounds. Completely integrated tannins and a still lively acidity make the palate fascinating and pleasant, with a lingering finish.

VIGNETI LA SELVANELLA 1986

CHIANTI CLASSICO RISERVA

Rosso DOCG – Sangiovese 100%

Aranciato intenso. Arancia candita e ciliegia so o spirito, con sentori di viola e rabarbaro, macchia mediterranea, cioccolato al caffè e finale di liquirizia. Sorso con tannino nervose o e acidità brillante in perfe o equilibrio, e lungo finale balsamico. Bright and intense orangey colored. Amazing, full and elegant aromas: it opens on the nose with candied orange and cherry in alcohol, with delicate hints of violet and rhubarb, Mediterranean scrubland, coffeeflavored chocolate and licorice on the finish. Edgy tannins on the palate, with perfectly balanced acidity and a long balsamic finish.

VIGNETI

CHIANTI CLASSICO RISERVA

Rosso DOCG – Sangiovese 100% Intenso granato con riflessi aranciato. Profilo olfa ivo di viole a appassita, nocciolo di ciliegia, coriandolo e radice di rabarbaro, note di so obosco, pelliccia e resina. L’acidità è ancora vivace con un tannino in tensione, ma integrato.

Intense garnet-red colored with orangey tints. Aromas of dried violet, cherry stone, coriander and rhubarb root, notes of undergrowth, animal skins and resin. The acidity is still lively with taut yet well-integrated tannins..

VIGNETI LA SELVANELLA 2006

CHIANTI CLASSICO RISERVA

Rosso DOCG – Sangiovese 100%

Carminio con riflessi granato. Erbe officinali, tabacco dolce e tamarindo, prugna e durone nero maturo legati da una nota mentolata. Slancio fresco nel sorso, tannino cremoso e integrato; finale lungo, pulito, equilibrato . Carmine-red colored with garnet-red tints. Medicinal herbs, sweet tobacco and tamarind, plum and ripe black cherry, with a minty note. Fresh verve on the palate, creamy and well-integrated tannins. Long, clean and wellbalanced on the finish.

VIGNETI LA SELVANELLA 2019

CHIANTI CLASSICO RISERVA

Rosso DOCG – Sangiovese 100%

Rubino profondo e brillante. Succo di melograno che vira su marasca, arancia sanguinella e viola, effluvio di macchia mediterranea e asparago, rosmarino, note di pepe e finale balsamico. Il sorso è stru urato, con tannino fiero e freschezza fru ata protagonista nella persistenza.

Deep and bright ruby-red colored. Pomegranate juice, followed by Morello cherry, blood orange and violet, Mediterranean scrubland and asparagus, rosemary, pepper and balsamic on the finish. Well-structured on the palate, with bold tannins and lingering fruity freshness.

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WORLD
WINE
wine tasting by AIS Toscana commission
LA SELVANELLA 1995

UN VIAGGIO PER IMMAGINI NELLA NUOVA E AVVENIRISTICA BOTTAIA VOLUTA DA PICCINI 1882 NEL POLO PRODUTTIVO DI CASOLE D’ELSA

ULTRA- DESIGN E CIRCOLARITÀ

È l’ultimo proge o del gruppo vitivinicolo toscano che punta da sempre sul rispe o assoluto del territorio, valorizzandone le potenzialità. La nuova bo aia custodisce, nelle sue ampie bo i, il cuore dell’azienda. La stru ura è stata realizzata seguendo scrupolosi requisiti di cara ere tecnico, senza rinunciare al design. All’intero è garantita la temperatura costante di 14-16 °C, l’umidità si assesta sul 65% per accompagnare il Sangiovese - vitigno principe della Toscana, di cui la famiglia Piccini è da sempre una delle principali sostenitrici - verso il perfe o affinamento. In termini di sostenibilità ambientale, la bo aia è stata pensata per ridurre al minimo gli sprechi energetici. I pannelli che la rivestono, soffi o compreso, sono stati realizzati con materiali isolanti, capaci di limitare le dispersioni termiche, tra enendo i forti tassi di umidità e le basse temperature.

La stru ura ospita bo i da 50 e da 30 e olitri in rovere di Slavonia a fibra fine. “Accarezzare le bo i mi riconne e con la materia prima del nostro lavoro: il vino e il lento scorrere del tempo che costruisce e forma le sue qualità - racconta Mario Piccini -. Qui si può toccare con mano la storia della nostra famiglia, il nostro passato e il nostro futuro”. La nuova bo aia esprime anche, a raverso il design delle sue forme avveniristiche, lo spirito dinamico dell’azienda ed è la punta di diamante di un intero complesso proge ato all’insegna dell’efficienza. Gli oltre 17.000 mq dello stabilimento di Casole d’Elsa ospitano, infa i, tre linee di imbo igliamento, di cui una appena rinnovata. Inoltre, il nuovo polo produ ivo ha permesso di accentrare la logistica e i magazzini, garantendo così una cooperazione più organizzata ed immediata tra i reparti.

It is just the latest project of the Tuscan wine group which has always been commi ed to protecting the territory and enhancing its potential. The new cellar with its large barrels represents the heart of the company. The room has been built according to rigid technical requirements, without sacrificing on design. A temperature of 14-16 °C and 65% humidity is constantly guaranteed inside to let the Sangiovesethe most important grape variety in Tuscany and the symbol of the Piccini family - age naturally towards perfect refinement.

With regards to environmental sustainability, the barrel cellar has been designed to minimise energy waste. The panels which cover its walls, including the ceiling, are made of insulating materials which limit thermal dispersion, guaranteeing the right level of humidity and low temperature.

In the cellar 30- and 50-hectolitre barrels of fine fibre Slavonian oak. “When I touch the barrels, I feel a connection with the true essence of our work: the wine and the slow passing of time until it ages and shows its qualities - says Mario Piccini. Here you can really feel the history of our family, our past and our future”. Thanks to its futuristic design, the new barrel cellar also expresses the dynamic quality of the company and is an important element of an entire complex designed according to standards of efficiency. In more than 17,000 square metres, the Casole d’Elsa establishment features three bo ling lines, one just recently renovated. In addition, the new production centre has enabled the company to centralise logistics and warehouses, guaranteeing a more organised and close cooperation between the departments.

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NUOVA BOTTAIA ALL’AVANGUARDIA PER PICCINI 1882 NEL RINNOVATO STABILIMENTO DI CASOLE D’ELSA A new modern barrel cellar for Piccini 1882 in the recently renovated Casole d’Elsa establishment TEXT TERESA FAVI PHOTO DARIO GAROFALO ALCUNE IMMAGINI DELLA TENUTA VILLA ROSA DI FAMIGLIA CECCHI A CASTELLINA IN CHIANTI IN BASSO: UN RITRATTO DI ANDREA CECCHI

PASSIONE SANGIOVESE

Per festeggiare 130 anni da protagonista della viticoltura italiana nella zona del Chianti Classico, Famiglia Cecchi ha organizzato una verticale di cinque annate di uno dei vini-bandiera della filosofia aziendale da sempre vocata alla cultura del Sangiovese

È il Chianti Classico DOCG Gran Selezione Villa Rosa, servito nelle annate 2015, 2016, 2017, 2018, 2019; un Sangiovese in purezza che nasce dal vigneto Case o della tenuta Villa Rosa a Castellina in Chianti, ed è fru o di un sofisticato percorso evolutivo a cavallo fra innovazione e tradizione che ha puntato sopra u o alla sperimentazione sui cloni di Sangiovese oltre che alla ricerca e all’applicazione degli studi di zonazione; una linea guida che è estesa, del resto, anche alle altre tenute di famiglia, a partire da Villa Cerna da cui tu o è iniziato (anch’essa nel Chianti Classico), Val delle Rose in Maremma, Tenuta Alzatura a Montefalco in Umbria, e l’ultimo investimento a Montalcino, accanto all’Abbazia di Sant’Antimo. La proprietà di Villa Rosa è stata acquisita dai Cecchi nel 2015 dalla famiglia Lucherini Bandini che ne era stata custode per quasi 70 anni.

A tenere unite le famiglie negli anni era stato un grande amico comune, il noto enologo Giulio Gambelli nonché ‘sangiovesista’ purosangue.

La proprietà è una delle più ricche di storia a Castellina - siamo all’interno di una delle più grandi cipressete d’Europa, a un’altitudine tra i 255 e 425 metri, dove si produce Chianti Classico da sempre - si estende per 126 e ari di cui 30 vitati, su terreni calcarei che uniscono la roccia di tipo alberese ai galestri scistosi. In particolare, il vigneto Case o è composto da terreni a matrice calcarea scistosa del cretacico, de i galestri, ideali per il Sangiovese. Ne esce un vino complesso e vibrante capace invecchiare con estrema eleganza.

To celebrate 130 years as a key player in Italian viticulture in the Chianti Classico area, the Cecchi family has organised a vertical tasting of five vintages of one of their flagship wines, representing the winery’s long-standing commitment to the culture of Sangiovese. The wine is Chianti Classico DOCG Gran Selezione Villa Rosa, presented in the vintages from 2015, 2016, 2017, 2018 and 2019. It is a pure Sangiovese that comes from the Case o vineyard on the Villa Rosa estate in Castellina in Chianti. This wine is the result of a sophisticated evolutionary process that straddles innovation and tradition, and that has focused above all on experimentation with Sangiovese clones, as well as research and the application of zoning studies. These guidelines have been extended, in fact, to the family’s other estates, starting with Villa Cerna where it all began (located also in Chianti Classico), Val delle Rose in Maremma, Tenuta Alzatura in Montefalco in Umbria, and the most recent acquisition in Montalcino, next to the Abbey of Sant’Antimo. The Villa Rosa property was acquired by the Cecchi family in 2015 from the Lucherini Bandini family, who had been its custodian for almost 70 years. Keeping the families together over the years was a great mutual friend, the well-known oenologist and Sangiovese devotee, Giulio Gambelli. The property has one of the richest histories in Castellina. Here you are inside one of the largest cypress groves in Europe, at an altitude of between 255 and 425 metres, where Chianti Classico has always been produced. It extends over 126 hectares, 30 of which are planted with vines in a calcareous soil that combines the properties of alberese and schistous galestro soils. Specifically, the Case o vineyard is composed of a matrix of Cretaceous schistous limestone, called galestro, ideal for Sangiovese.

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FAMIGLIA CECCHI FESTEGGIA 130 ANNI DI STORIA CON UNA VERTICALE DI GRAN SELEZIONE VILLA ROSA The Cecchi family celebrates 130 years of history with a vertical tasting of their Gran Selezione Villa Rosa TEXT TERESA FAVI

I CONCERTI DEL FESTIVAL

WINE & JAZZ IN MONTALCINO

SOPRA: CASTELLO DI BANFI

SOTTO: LA FORTEZZA DI MONTALCINO,

UN CALICE DI NOTE

VINO E MUSICA, VIAGGIO NEL MONDO DI UN BINOMIO STRAORDINARIO TRA FESTIVAL TOSCANI E L’ESPERIENZA DI UN SOMMELIER-MUSICISTA

Wine and music, a journey into the world of the extraordinary combination of Tuscan festivals and the experience of a sommelier-musician

WINE & JAZZ IN MONTALCINO DA 26 EDIZIONI È UNO DEI PIÙ EMOZIONANTI E LONGEVI FESTIVAL

Vino e musica, due forme d’arte complementari che, se intrecciate, possono dar vita a una condizione di benessere assoluto per tu i gli spiriti sensibili al fascino di entrambe: quando vino e musica si incontrano è come se me essero in moto un moltiplicatore di sensazioni. Il loro connubio è un divertissement dell’intelletto, che evoca così un legame intimo tra due sfere sensoriali e conoscitive solo superficialmente distanti.

Sarà per questo che vino e musica oggi sono sempre più emotivamente ed esteticamente sinergiche come arti, grazie a produ ori che accostano il proprio nome a festival musicali ed eventi culturali, facendo sperimentare l’abbinamento tra brani musicali e vini. Tra i più convinti sostenitori di questa forma di mecenatismo, due nomi di primo piano dell’enologia toscana: Banfi e ColleMassari.

Jazz&Wine in Montalcino da 26 edizioni (quest’anno dal 18 luglio al 23 luglio) è uno dei più emozionanti e longevi festival, nato dalla collaborazione tra l’azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino imponendosi come modello sia per l’organizzazione che per la proposta artistica. Rodolfo Maralli Presidente della Fondazione Banfi ne racconta la genesi con queste parole che dicono molto sul potere dell’intreccio tra vino e musica: “Era il 1998 e l’intuizione fu di unire insieme due passioni intime e intense: vino e musica di alto livello, musica Jazz per l’appunto; passioni che per essere pienamente godute e percepite, ri-

Wine and music, two complementary art forms that, when intertwined, can create a state of absolute wellbeing for all people receptive to their charms. When wine and music meet, it is as if they set into motion a synergy of sensations. Their union is a delight for the intellectual mind, and thus they evoke an intimate bond between the sensory and cognitive spheres, which in fact are only superficially distant. It must be for this reason that wine and music today are increasingly emotionally and aesthetically joined as art forms, thanks to producers who associate their names with music festivals and cultural events, experimenting with the pairing of music and wine. Among the most enthusiastic supporters of this form of patronage are two leading names in Tuscan oenology: Banfi and ColleMassari. Jazz&Wine in Montalcino, now in its 26 edition (this year from July 18th to 23rd) is one of the most exciting and long-lived festivals of its kind, born from the collaboration between the Banfi winery, the Rubei family of the Alexanderplatz Jazz Club in Rome and the Municipality of Montalcino, establishing itself as a model for both organisation and artistic offerings. Rodolfo Maralli, President of the Banfi Foundation, recounts its genesis with these words that say a lot about the power of the intertwining of wine and music: “It was 1998 and the intuition we had was to unite these two intimate and intense passions: wine and high level music, Jazz music to be precise; two passions that to be fully enjoyed and perceived, required the same

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QUANDO VINO E MUSICA SI INCONTRANO È COME SE METTESSERO IN MOTO UN MOLTIPLICATORE DI SENSAZIONI

chiedevano le stesse esigenze meditative, gli stessi ritmi di coinvolgimento, la stessa predisposizione e apertura culturale”. Tra ulivi e vigneti, nel sud della Maremma l’Amiata Piano Festival - rassegna musicale fondata e dire a dal pianista Maurizio Baglini e sostenuta dalla Fondazione Beraterelli dei fratelli Maria Iris Tipa Bertarelli e Claudio Tipa - è arrivato quest’anno alla 18esima edizione (dal 29 giugno al 27 agosto 2023, con la coda del tradizionale concerto natalizio il 9 dicembre). Sede dei concerti è l’avveniristico Forum Fondazione Bertarelli di Poggi del Sasso (Cinigiano, Grosseto), straordinaria archite ura da 300 posti integrata nel paesaggio. Con quasi duecento concerti e migliaia di spe atori provenienti da tu o il mondo oggi è uno dei più apprezzati festival europei. Originalità dei programmi ed eccellenza degli interpreti sono le cifre cara eristiche della rassegna, ma il pubblico apprezza anche il clima piacevolmente informale delle serate e la tradizionale degustazione dei vini ColleMassari, offerta al pubblico durante l’intervallo dei concerti. Ma oltre a questi, c’è da dire che molta Toscana del vino si me e in moto a suon di musica da giugno a se embre: l’Argiano Baroque Music Festival è la rassegna internazionale di musica barocca nella rinascimentale Villa della griffe Argiano a Montalcino, il Chigiana International Festival & Summer Academy: Chigiana Chianti Classico Experience porta i musicisti dell’Accademia Musicale Chigiana nelle cantine del Gallo Nero con la regia del Consorzio

meditative needs, the same rhythms of involvement, the same cultural predisposition and openness.” Amidst olive groves and vineyards in the southern Maremma, the Amiata Piano Festival - a musical event founded and directed by pianist Maurizio Baglini and supported by the Beraterelli Foundation of siblings Maria Iris Tipa Bertarelli and Claudio Tipa - has this year reached its 18th edition (from June 29th to August 27th 2023, with the encore traditional Christmas concert on December 9th). The venue for the concerts is the futuristic Bertarelli Foundation Forum in Poggi del Sasso (Cinigiano, Grosseto), an extraordinary 300-seat venue integrated into the landscape. With almost two hundred concerts and thousands of spectators from all over the world, today it is one of the most popular festivals in Europe. The originality of the programmes and the excellence of the performers are the characteristic features of the festival, but the public also appreciates the pleasantly informal atmosphere of the evenings and the traditional tasting of ColleMassari wines, offered to the public during the intermissions. In addition to these, it must be said that much of wine Tuscany is set to music from June to September. There is the Argiano Baroque Music Festival, an international festival of Baroque music set in the Renaissance Villa of the Argiano label in Montalcino. The Chigiana International Festival & Summer Academy hosts the Chigiana Chianti Classico Experience which brings the musicians of the Accademia Musicale Chigiana into

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I PIÙ CONVINTI SOSTENITORI DI FESTIVAL CHE UNISCONO VINO E MUSICA, DUE NOMI DI PRIMO PIANO DELL’ENOLOGIA TOSCANA: BANFI E COLLEMASSARI

DUE MOMENTI DELL’AMIATA PIANO FESTIVAL

AL FORUM BERTARELLI

DI POGGI DEL SASSO A CINIGIANO, NEL CUORE DELLA MAREMMA

1. MAURIZIO BAGLINI, DIRETTORE ARTISTICO DELL’AMIATA PIANO FESTIVAL, CON LA VIOLOCELLISTA SILVIA CHIESA (PH. MARCO BIGOTTI)

2. WINE & JAZZ IN MONTALCINO

3. IGOR VAZZAZ (DESTRA) CON IL SUO GRUPPO MUSICALE LA SERPE D’ORO (PH. MARA GIAMMATTEI)

4. 5. IL FORUM BERTARELLI, UN MODELLO DI ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

6. MICHELE PLACIDO ALL’AMIATA PIANO FESTIVAL

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LA VENA ARTISTICA AL SERVIZIO DELL’ENOLOGIA É QUELLA DI IGOR VAZZAZ, CANTAUTORE, PERFORMER, CRITICO TEATRALE E SOMMELIER, CHIAMATO SPESSO IN CAUSA NEL DIALOGO TRA MONDO DEL VINO E DELLA MUSICA

Chianti Classico, l’Estate del Chianti Classico riporta in calendario non pochi appuntamenti con l’Opera, djset e musica popolare nei principali comuni incastonati nelle dolci colline chiantigiane, mentre nella zona del Chianti Rufina le cantine vitivinicole si animano se imanalmente di concerti jazz grazie alla rassegna Jazz in Fa oria. Dall’altra parte del tavolo, la vena artistica al servizio dell’enologia di Igor Vazzaz, cantautore, performer, critico teatrale e sommelier. Come nasce questa doppia passione per la musica e il vino? Musica e vino sono legate fin dall’antichità, e la canzone popolare toscana in particolare ha un’evidente vocazione territoriale. Il lavoro con il mio gruppo La Serpe d’Oro mi porta spesso a far dialogare questi due mondi collaborando con grandi produ ori, tra cui Donatella Cinelli Colombini di Casato Prime Donne a Montalcino con cui ho realizzato un percorso di abbinamento sensoriale tra vini e musica. La valorizzazione dei terroir passa anche dalla tradizione popolare del canto e della musica. Qualche abbinamento? Per i rossi, Terre a Mano della Fa oria di Bacchereto, vigoroso e ricco di sfumature come la nostra Maremma amara, tra i bianchi la Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2018 Fornacelle, schie a e sincera come i bambini, che abbino alla Canzone dell’anatra. Tra i vini da meditazione, torno al mio DNA friulano, un Ramandolo DOCG Verduzzo in purezza da abbinare alla ballata Girl from the North Country di Bob Dylan.

the cellars of the Gallo Nero under the direction of the Chianti Classico Consortium. Then there is the Chianti Classico Summer, featuring opera, DJ sets and popular music, set in the main villages nestled between the rolling Chianti hills, while in the Chianti Rufina area, the wine cellars come alive with weekly jazz concerts thanks to the Jazz in Fa oria events. And on the other side of the table, we have the artist Igor Vazzaz, a singersongwriter, performer, theatre critic and sommelier in the service of winemaking. How did this dual passion for music and wine come about? Music and wine have been linked since ancient times, and Tuscan folk songs in particular have a clearly regional flavour. My work with my group La Serpe d’Oro o en leads me to bring these two worlds into dialogue by collaborating with great producers, including Donatella Cinelli Colombini of Casato Prime Donne in Montalcino, with whom I have developed a sensory pairing of wine and music. The promotion of terroirs also runs through the popular tradition of song and music. Some pairings? For the reds, Terre a Mano from Fa oria di Bacchereto, vigorous and rich in nuances like the song Maremma amara. Among the whites, Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2018 Fornacelle, forthright and sincere like children, which I pair with the song La canzone dell’anatra. Among the meditative wines, I return to my Friuli DNA, and suggest a Ramandolo DOCG Verduzzo to pair with Bob Dylan’s ballad Girl from the North Country.

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IL GASTRONAUTA DAVIDE PAOLINI, CELEBRE GIORNALISTA ED ESPERTO DI GASTRONOMIA CHE DA ANNI GUIDA GLI ITALIANI LUNGO I SENTIERI DEL GUSTO

LA SUPREMAZIA DELLA MATERIA PRIMA

Davide Paolini per tu i è il gastronauta. Grande conoscitore della ristorazione italiana, è sopra u o un antropologo dei prodo i e delle materie prime, e promotore di una corrente di pensiero che vede il cibo come cultura e uno strumento del sapere per conoscere storie, tradizioni, luoghi, uomini e paesaggi. Curatore della rubrica domenicale ora quindicinale del Sole24Ore A me mi piace. Ha scri o numerosi libri dedicati al cibo e al marketing gastronomico e territoriale. Nel 2006, in collaborazione con Pi i Immagine (motore di alcune tra le manifestazioni di moda più importanti del mondo), ha inventato Taste la fiera del gusto e delle eccellenze enogastronomiche che, da allora, so o la sua curatela, ogni anno porta a Firenze i migliori operatori dell’alta gastronomia. Paolini ha sempre posto l’accento sull’identità territoriale, sulle storie e i valori delle produzioni d’eccellenza made in Italy e in un momento in cui il territorio torna ad essere un valore centrale del mondo vitivinicolo ma anche nella enogastronomia, con lui cerchiamo di immaginare il futuro della ristorazione toscana. Come vede l’a uale ristorazione in Toscana rispe o al panorama italiano?

Vedo la provincia in grande ripresa, mentre vedo la ci à di Firenze ferma, sempre più orientata verso la domanda turistica. Non nascono, o perlomeno nascono in numero minimo, nuove realtà di interesse culinario, ma solo catene di junk food e simili. Purtroppo, per acca ivarsi i turisti, molti locali basano il proprio menu su bistecca e

Davide Paolini is known by all as the Gastronaut. A great connoisseur of Italian cuisine, he is above all an anthropologist of products and raw ingredients, as well as being a promoter of a school of thought that sees food as culture and as a tool of knowledge with through we can learn about stories, traditions, places, people and landscapes. He is the curator of the now fortnightly column, A me mi piace for the newspaper Il Sole 24 Ore. He has wri en numerous books dedicated to food and to gastronomic and territorial marketing. In 2006, in collaboration with Pi i Immagine (the driving force behind some of the world’s most important fashion events), he invented Taste, a trade fair dedicated to gastronomic and wine excellence. Since then, under his curatorship, every year the best names in haute gastronomy are brought to Florence. Paolini has always placed the focus on geographical identity, on the stories and values of the excellent productions of the ‘Made in Italy’ brand, and at a time when regionality is once again a central value in the world of wine and food, we try to imagine the future of Tuscan gastronomy with him.

How do you see the current restaurant industry in Tuscany compared to Italy as a whole?

I see the province in a period of great recovery, while I see the city of Florence at a standstill, increasingly oriented towards the tourist demand. There are no, or at least very few, new examples of culinary interest, but only chains of junk food and the like. Unfortunately, to appeal to tourists, many

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IL FUTURO DELLA RISTORAZIONE IN TOSCANA PARLANDO CON DAVIDE PAOLINI The future of fine dinine scene in Tuscany speaking with Davide Paolini TEXT TERESA FAVI

lampredo o. Vero è che ormai è un imprinting che viene riconosciuto ovunque.

Com’è la bistecca alla Fiorentina secondo Davide Paolini?

Per me deve essere di carne di un esemplare femmina di razza chianina, alta 4 dita, peso tra un chilo e mezzo e un chilo e o ocento grammi. Il ristorante dove preferisco mangiarla è da Mario in via della Rosina a Firenze. Però sarebbe necessario che la bistecca fosse offerta con frollatura diversa e razze di carne più varie.

Come nel vino, dove il terroir sta prendendo piede rispetto al lavoro in cantina, anche nella ristorazione la materia prima si sta imponendo rispe o al virtuosismo degli chef… Quale sarà l’evoluzione di questo fenomeno nel medio e lungo periodo?

Ho sempre ‘predicato’ la supremazia della materia prima sul cucinato. Così come non si può fare un o imo vino senza uve eccellenti, è impossibile fare un pia o, anche se cucinato da un bravo cuciniere senza ingredienti di qualità. Un paio di anni fa ho scri o un saggio: Il Crepuscolo degli chef, penso che questo titolo sia una risposta eloquente. Le tecniche in cucina, come in vigna e in cantina, si sono evolute e affinate: un progresso sempre di più a servizio della materia prima?

Non direi un progresso che ha portato certamente a migliorare i risultati della cucina, ma non certo alla materia prima. Se questa è di qualità non ha bisogno di essere manipolato, ma solo rispe ata.

‘COSÌ COME NON SI PUÒ FARE UN OTTIMO VINO SENZA UVE ECCELLENTI, È IMPOSSIBILE FARE UN PIATTO, ANCHE SE CUCINATO DA UN BRAVO CUCINIERE SENZA INGREDIENTI DI QUALITÀ’

establishments base their menu on steak and lampredo o. And it’s true that this is now an impression of Florentine cuisine that is recognised everywhere.

What does the Florentine steak look like according to Davide Paolini?

For me, it has to be the meat of a female, of the Chianina breed, four fingers high, weighing between 1500 and 1800 grams. The restaurant where I prefer to eat it is at Mario’s in Via della Rosina, in Florence. However, I think it’s important that steaks are offered with a different agings and different types of meat.

Just as in wine, where terroir is gaining in importance over cellar work, so too in the restaurant industry the raw ingredient is gaining in importance over the skill of the chef... How will this phenomenon evolve in the medium and long term?

I have always ‘preached’ the superiority of the raw ingredients over cooking. Just as you cannot make an excellent wine without excellent grapes, you cannot make an excellent dish, even cooked by a skilled chef, without quality ingredients. A couple of years ago I wrote an essay: The Twilight of the Chefs, and I think this title is a telling comment. Techniques in the kitchen, as in the vineyard and the cellar, have evolved and refined: is this ever increasing progress to the benefit of the raw ingredients?

I would not say that it is progress that we have improved the results of cuisine, but not the raw ingredients. If the quality

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DAVIDE PAOLINI È IDEATORE E DIRETTORE DI TASTE FIRENZE

DEI VINI NEI RISTORANTI E NELLE ENOTECHE TOSCANE PUÒ ANCHE ABBONDARE’

Lei è un grande conoscitore di prodo i gastronomici qual è il prodo o Toscano che l’ha più stupito negli ultimi 20 anni?

La cipolla di Treschie o e il pane di Vinca, li ho scoperti nel tempo cibo-vagando.

Un ristorante toscano poco conosciuto da scoprire?

Senza ombra di dubbio il Podere Belvedere, sono sicuro che si sentirà parlare di questo cuciniere, Edoardo Tilli, e della sua cucina tu a fuoco e selvaggina, un anticipatore di un trend che sempre più si sta affermando in tu a Italia.

Un ristorante toscano che è riuscito a mantenere nel tempo una forte identità pur evolvendosi e adeguandosi ai tempi?

Romano di Viareggio. Oggi, dopo oltre 50 anni, mantiene uno stile e un menu formidabili basati su pia i tradizionali oltre i quali, nel tempo, ha aggiunto nuove pietanze che sono diventate contemporanee.

Il territorio nelle carte dei vini toscane: quanto ce n’è e quanto ce ne dovrebbe essere?

Tempo fa avrei risposto troppo, nonostante i vini toscani fossero statici, ora invece vedo una ripresa qualitativa del Chianti Classico e qua e là nel territorio delle sorprese, quindi può andare anche abbondare.

Rimangono però carte, specialmente a Firenze, troppo regionali.

is good, it does not need to be manipulated, but only respected.

You are a great connoisseur of gastronomic products. What is the Tuscan product that has most amazed you in the last 20 years?

The onions of Treschie o and the bread of Vinca, I discovered them while food-wandering.

Tell us li le-known Tuscan restaurant to discover.

Definitely the Podere Belvedere. I’m sure you’ll hear of this chef, Edoardo Tilli, and his cuisine which is all about fire and wild game. He’s a forerunner of a trend that is increasingly establishing itself throughout Italy.

And a Tuscan restaurant that has managed to maintain a strong identity over time while evolving and adapting to the times?

Romano, in Viareggio. Today, a er more than 50 years, it maintains a formidable style and a menu based on traditional dishes, and over time they have added new dishes that have become contemporary.

Tuscan territory on the wine maps: how much is there and how much should there be?

Some time ago I would have answered too much, because Tuscan wines were static, but now I see a qualitative upswing in Chianti Classico, and here and there in the territory some surprises, so it may be okay to have a lot. However, there are still maps, especially in Florence, that are too regional.

79 FOOD WORLD
‘VEDO UNA RIPRESA QUALITATIVA DEL CHIANTI CLASSICO E QUA E LÀ NEL TERRITORIO DELLE SORPRESE, QUINDI IL TERROIR NELLE CARTE

TRUCCHI DEL MESTIERE

Prima di entrare nel merito di come si possa proge are una carta dei vini dobbiamo prendere in considerazione e analizzare alcuni aspe i della propria a ività, un lavoro di valutazione che è assolutamente strategico per impostare un lavoro coerente, capace di generare valore per noi stessi e per la nostra clientela. Dunque, il primo step fondamentale è comprendere l’identità del proprio business, un aspe o purtroppo dato spesso per scontato.

Avere una idea di ‘chi siamo, cosa offriamo e a chi lo offriamo’ è essenziale per fare le scelte adeguate in tema di selezione delle etiche e per la propria cantina. Le variabili da prendere in considerazione sono tante, a partire dalla tipologia di stru ura che abbiamo - ristorante, tra oria, stellato - e dalla tipologia di pia i che proponiamo.

Stesso discorso vale per la clientela con cui ci rapportiamo, perché in base al profilo di a ività che abbiamo, naturalmente, a rarremo un certo tipo di clientela rispe o ad un altro.

Inoltre, tenere ben presente un business plan ben formulato aiuterebbe a capire come può ‘muoversi’ la struttura in termini di fa urato e coperti.

La logistica occupa un ruolo strategico in termini non solo di stoccaggio, quindi spazi necessari, ma sopra utto temperature adeguate.

Poi, in base alle scelte fa e in precedenza, possiamo procede con l’assortimento e profondità da dare alla carta dei vini, non solo per diversità di etiche e ma anche di possibilità di scelta di annate diverse.

Arrivando all’aspe o di quali vini scegliere per la carta dei vini, dovranno essere prese in considerazione tu i gli step visti fino ad ora e sopra u o che a ività svogliamo. Bilanciare sempre una carta con vini importanti

Before going into the merits of how a wine list can be designed, you have to take into consideration and assess some aspects of your business, an assessment that is absolutely strategic for se ing up a coherent system able to generate value for yourself and for your clientele. Therefore, the first fundamental step is to understand your business identity, an aspect that unfortunately is o en taken for granted.

Having an idea of ‘who we are, what we offer and who we offer it to’ is essential for making the right choices in terms of selecting labels for your cellar. There are many variables to take into consideration, starting from the type of business we have - restaurant, tra oria, Michelin-starred - and the type of dishes we offer.

The same goes for the customers we deal with, because based on the business profile we have, we will naturally a ract a certain type of customer over another. Furthermore, keeping in mind a well-formulated business plan would help to understand how the business can ‘move’ in terms of turnover and covers.

Logistics plays a strategic role not only in terms of storage, therefore necessary spaces, but above all appropriate temperatures

Then, based on the choices made previously, we can proceed with the assortment and breadth to be given to the wine list, not only with regard to the diversity of labels but also for the possibility of choosing different vintages

When it comes to which wines to choose for the wine list, all the steps set out so far must be taken into consideration and above all, what kind of business we are running. Balancing a list with fine wines and vintage wines is always advisable. Pu ing emphasise on the area in which we operate can be important but not al-

81 WINE WORLD
ANALISI, VALUTAZIONI ED ELEMENTI ESSENZIALI PER PROGETTARE UNA CARTA DEI VINI COERENTE E STRATEGICA Analysis, evaluations, and essential elements for designing a coherent and strategic wine list TEXT ANDREA GALANTI

e con vini di annata comunque è sempre consigliabile. Dare spazio al territorio in cui operiamo può risultare importante ma non sempre fondamentale, tu o dipende da cosa offriamo e che tipo di identità abbiamo dato alla nostra a ività.

Inoltre, va da sé che i prezzi da applicare saranno diversi rispe o alla tipologia di a ività svolta: è chiaro che un’enoteca avrà un prezzo della bo iglia con ricarichi più bassi rispe o ad un ristorante stellato.

Infine, la comunicazione del vino al cliente è altresì importante; suggerirlo, aiutarlo nella scelta sarà fondamentale e, sopra u o quando il cliente non è esperto in materia, dovrete avere del personale qualificato, un sommelier, nel guidare il cliente a compiere la scelta migliore. Una volta fa e tu e queste analisi si può procedere alla costruzione vera e propria della carta dei vini. Possiamo elaborarla in vari modi partendo dagli spumanti, proseguendo con i vini bianchi, poi rosati, rossi e infine vini dolci e distillati; magari suddivisi per nazione e regione

Un’altra tipologia può essere costruire una carta per vitigno, sempre ponendo a enzione all’ordine de o in precedenza, oppure me ere in risalto la nazione o regione di appartenenza ed in subordine il resto delle parti del mondo. Insomma, spazio anche alla fantasia ma rispe ando sempre dei criteri logici.

ways fundamental, it all depends on what we offer and what type of identity we have given to our business. Furthermore, it goes without saying that the prices to be applied will differ with respect to the type of business: it is clear that a wine shop will have a bo le price with lower mark-ups than a Michelin-starred restaurant.

Finally, communicating the wine to the customer is also important; suggesting it, helping them in their choice will be essential and, above all when the customer is not an expert in the field, you will need to have qualified staff, a sommelier, to guide the customer to make the best choice.

Once all these assessments have been made, you can proceed with the actual building of the wine list. We can organize it in various ways starting with sparkling wines, continuing with white wines, then rosés, reds and finally dessert wines and spirits, perhaps divided by country and region

Another choice is to build a list according to grape variety, still keeping to the order mentioned above, or to highlight the country or region of origin and, subsequently other parts of the world. In short, there is also room for imagination, but logical criteria should always be respected.

82 WINE WORLD
‘IL PRIMO STEP FONDAMENTALE È COMPRENDERE L’IDENTITÀ DEL PROPRIO BUSINESS, UN ASPETTO PURTROPPO DATO SPESSO PER SCONTATO’

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TRUCCHI DEL MESTIERE

4min
pages 81-83

LA SUPREMAZIA DELLA MATERIA PRIMA

6min
pages 75-80

UN CALICE DI NOTE

6min
pages 67-74

PASSIONE SANGIOVESE

2min
pages 65-66

ULTRA- DESIGN E CIRCOLARITÀ

2min
pages 63-64

VIGNETI LA SELVANELLA

3min
pages 60-62

SPARKLING ROSÉ

8min
pages 53-59

POETICA FUSIONE

1min
pages 50, 52-53

MEDITERRANEO E MARINO

1min
page 49

ELEGANTE STRUTTURA

1min
page 48

GRANDI BIANCHI

11min
pages 39-48

ESPERIMENTO BISERNO

8min
pages 29-35, 38-39

SOSTENIBILI E SMART GRID

2min
pages 27-28

PRATICHE ANTICHE E HI -TECH

1min
page 26

VARIETÀ E DIVERSITÀ

2min
page 25

ENTUSIASMO E IDENTITÀ

1min
page 24

IL FUTURO NEL TERROIR

1min
page 23

VINI ESPERIENZIALI

2min
page 22

SUOLO, CLIMA E KNOW HOW

2min
page 21

PRIMO: LA QUALITÀ

2min
page 20

ALL’ORIZZONTE

2min
page 19

NEL SEGNO DELLA FORMAZIONE

2min
pages 17-18

UN SOGNO CHE NASCE DA LONTANO

2min
pages 15-16

Top Ten VERMENTINI TOSCANI

2min
pages 12-14

VINO, CIBO TERRITORIO

1min
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STORIE D’AUTORE

1min
page 10

VISIONI CONTEMPORANEE

3min
pages 8-9
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