SALUTE
ALZHEIMER E DIFFERENZE DI GENERE
È
da diverso tempo che la scienza si interroga sulle differenze di genere quando si parla di Alzheimer. Oggi una nuova ricerca della University of California San Francisco aggiunge un ulteriore tassello a quanto già noto finora: in particolare, gli scienziati statunitensi sono riusciti a provare la protezione genetica, rispetto ai danni della malattia, che consente alle donne di vivere più a lungo rispetto agli uomini. In virtù della presenza del secondo cromosoma X che connota il loro patrimonio genetico, le donne possono ricevere infatti due “dosi” (anziché una) di una proteina protettiva da un gene che esiste solo su questo cromosoma femminile. Alcune persone – in questo caso non c’è differenza di genere, perché può valere per entrambi i sessi - hanno una variante particolarmente potente di questo gene, che si chiama KDM6A, che dà loro una protezione ancora maggiore. Ma, a causa del modo in cui funzionano i cromosomi sessuali - le donne hanno due X, gli uomini soltanto una - le donne hanno due copie di questo gene che produce la proteina protettiva. Il nuovo studio offre un primo sguardo su come i cromosomi sessuali influenzano la vulnerabilità all’Alzheimer. E aiuta a spiegare perché le donne sopravvivono più a lungo e con sintomi meno gravi rispetto agli uomini durante le prime fasi della malattia, anche quando hanno livelli comparabili di proteine tossiche nel cervello. «Questa scoperta sfida un dogma di vecchia data secondo cui le donne sono più vulnerabili all’Alzheimer - ha detto Dena Dubal, professore associato di neurologia alla University of California San Francisco e autore senior dello studio, pubblicato su Science Translational Medicine -. Si registra un numero superiore di donne con l’Alzheimer, ma è dovuto al fatto che arrivano ad età più avanzate, quando il rischio è più alto. Ma è anche vero sopravvivono più a lungo anche con la malattia».
22 Il Giornale dei Biologi | Settembre 2020
Secondo la University of California di San Francisco grazie al secondo cromosoma X le donne vivono più a lungo
Mentre gran parte del secondo cromo- un 13% di donne e un 7% di uomini in tutto soma X presente nel genere femminile viene il mondo. Poiché le donne hanno due cromo“messo a tacere” da uno strato esterno di somi X, hanno maggiori possibilità di portare RNA non codificante, un piccolo numero almeno una copia di questa variante e alcune di geni sfugge a questo processo fornen- donne ne possiedono addirittura due copie. do alle femmine il doppio della dose delle Nell’esaminare diversi studi a lungo terproteine codificate da mine su persone anziaquei geni. I ricercatone, molte delle quali Una proteina presente in ri si sono concentrati avevano già un lieve su uno di questi geni deterioramento cogniduplice copia nel cervello attivi, KDM6A, che tivo, gli scienziati hanfemminile rallenterebbe è già noto per essere no potuto osservare coinvolto nell’apprenche le donne con una il declino cognitivo dimento e nelle capacopia - o meglio, due cità cognitive: quando copie - della variante questo gene non funziona, provoca la sin- sembravano progredire più lentamente verso drome di Kabuki, caratterizzata da ritardo l’Alzheimer. Non è ancora chiaro se lo stesso dello sviluppo e disabilità intellettiva da lie- valga per gli uomini che portano la variante ve a grave. sul loro cromosoma X, poiché potrebbero esAnalizzando i database pubblici degli sercene ancora troppo pochi nello studio per studi sull’espressione genica, gli scienziati vedere eventuali effetti. hanno scoperto una variante particolarmente «Poco si sa sui modi in cui la genetiattiva di KDM6A che è trasportata da circa ca determina le differenze nel modo in cui