SALUTE
Proteina Pcsk9. © StudioMolekuul/www.shutterstock.com
L'inibitore che riduce il colesterolo cattivo Si tratta dell'Evolocumab, che agisce sulla proteina Pcsk9
L
a lotta al colesterolo cattivo (Ldl), spauracchio per milioni inferiore ai 55 mg/dl, viene fuori che addirittura solamente il 18% di persone che non riescono ad abbassarlo nonostante i ha raggiunto il target sperato. Tutt'altra musica per i pazienti in loro sforzi - a maggior ragione dopo un infarto o un ictus terapia con Pcsk9: questi hanno infatti raggiunto l’obiettivo prefis- può avvalersi di un importante ausilio. Anzi, di un vero e sato con maggior frequenza. Il target delle Linee Guida del 2016 è proprio acceleratore. A mettere il turbo nel tentativo di diminuire stato conseguito nel 67% dei casi, mentre quello delle Linee Guida questo valore, obiettivo raccomandato dalle linee guida internazio2019 nel 58%. Si tratta di dati anche migliori di quelli fatti reginali, è un inibitore della proteina Pcsk9. strare dai pazienti in terapia con statine associate ad ezetimibe: la Lo ha evidenziato uno studio internazionale presentato al percentuale di successo rispetto al target di 70 mg/dl si è fermata Congresso della Società europea di Cardiologia e in attesa di pubper questo gruppo al 54%, mentre è crollata al 20% per quanto blicazione sul Journal of Preventive Cardiology. Stefano De Servi, concerne il target dei 55 mg/dl. dell'Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni, capofila dei ricerA evidenziare le potenzialità dell'inibitore del Pcsk9, l'evocatori italiani che hanno preso parte alla ricerca, ha spiegato: «Si locumab, è stato anche un secondo studio, presentato sempre al tratta dello studio Da Vinci, un trial multicenCongresso della Società europea di Cardiolotrico europeo che ha coinvolto ospedali di 18 gia. La ricerca in questione ha evidenziato la nazioni inclusa l'Italia e che ha arruolato circa Lo ha evidenziato uno studio possibilità di questo acceleratore di facilitare 6.000 pazienti, 300 dei quali italiani». Circa la il raggiungimento dei corretti livelli di coleinternazionale presentato metà dei pazienti coinvolti nello studio - ha sterolo, riducendo di conseguenza il rischio chiarito De Servi - erano in prevenzione prial Congresso della Società di sviluppare nuovi episodi cardiovascolari maria, gli altri in prevenzione secondaria, ma acuti come infarto e ictus. Pasquale Perrone europea di Cardiologia tutti stavano seguendo una terapia ipolipeFilardi, ordinario di Cardiologia dell'Univermizzante. Il trattamento per la gran parte dei sità Federico II di Napoli e presidente eletto pazienti prevedeva l'impiego di statine, ma della Società italiana di cardiologia, in qualità soltanto il 37% veniva curato con statine ad alta intensità. Il 9% di componente il comitato dello studio, ha spiegato come la teradei pazienti associava alle statine l'ezetimibe, molecola che ha il pia con evolocumab abbia consentito di ridurre il colesterolo Ldl compito di inibire l'assorbimento del colesterolo, mentre soltanto di circa il 60%. Il professore ha aggiunto come si possa addirituna percentuale residua dei partecipanti allo studio, corrispondentura stimare «una riduzione a dieci anni del rischio assoluto» di te all'1%, assumeva un inibitore del Pcsk9. eventi cardiovascolari «fra il 12 e il 14%». Evidenze scientifiche Dallo studio è emerso che proprio quest'ultima minoranza di importanti quelle presentate al Congresso della Società europea pazienti ha ottenuto i risultati più incoraggianti. De Servi ha spiedi Cardiologia e in attesa di pubblicazione sulla prestigiosa rivista gato che dei pazienti in prevenzione secondaria soltanto il 39% ha Journal of preventive Cardiology che, si spera, vengano presto reraggiunto l'obiettivo fissato dalle Linee Guida del 2016, ovvero un cepite dalla comunità medica per essere tradotte in terapie capaci valore di Ldl pari a 70 mg/dl. Se invece si prendono in consideradi migliorare la qualità della vita di tanti pazienti alle prese con il zione le nuove Linee Guida del 2019, che raccomandano un valore colesterolo cattivo. (D. E.). Il Giornale dei Biologi | Settembre 2020
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